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Dialogo dal film Titanic

Steward: Buonasera, signore.

Passeggero: Buonasera.

Cal: Lo sapeva che ci sono diverse migliaia di tonnellate di acciaio Hockley su questa nave?

Ruth: Hm? Su quali parti?

Cal: Ah, su quelle giuste, naturalmente.

Ruth: Ah, allora sapremo chi ritenere responsabile se ci dovessero essere problemi. Dov'è mia figlia?

Cal: Oh, arriverà. Ecco la contessa. Salve, mia cara.

Contessa: Buonasera, Cal.

Cal: Che piacere vederla. È incantevole.

Jack: L'ho visto fare una volta in un cinema di terza visione, e non vedevo l'ora di rifarlo.

Rose: Tesoro...

Ruth: Ci vediamo a cena.

Rose: ... senz'altro ti ricordi del signor Dawson.

Cal: Dawson. È stupefacente. Potrebbe passare quasi per un gentiluomo.

Jack: Quasi.

Cal: È straordinario. Sir Cosmo.

Lady Lucille Duff-Gordon: Mia cara, che delizia vederla.

Sir Cosmo Duff-Gordon: Viaggio assolutamente entusiasmante.

Cal: Incredibile, vero?

Lucille: E com'è affascinante... vado pazza per il suo...

Rose: Quella è la contessa di Rothes.

Ruth: Buonasera. La ringrazio.

Rose: E... quello è John Jacob Astor, l'uomo più facoltoso in viaggio su questa nave. La sua nuova mogliettina, Madeleine, ha la mia età ed è in dolce attesa. Vedi come tenta di nasconderlo? A suo tempo fu uno scandalo. E quello è Benjamin Guggenheim, e la sua amante, Madame Aubert. Naturalmente la signora Guggenheim è rimasta a casa con i bambini. Da questa parte abbiamo Sir Cosmo e Lucille, Lady Duff-Gordon. Tra i suoi vari pregi c'è quello di disegnare biancheria audace. È molto popolare tra i reali.

Cosmo: Congratulazioni, Hockley. È splendida.

Lucille: È un vero angelo.

Cal: La ringrazio.

Molly: Ti va di scortare una signora a cena?

Jack: Certamente.

Molly: Ah, ah, ah, ah!

Cal: Zuccherino? Zuccherino?

Molly: Un gioco da ragazzi, vero, Jack? Ricorda: impazziscono per il denaro. Perciò fingi di possedere una miniera d'oro ed entrerai a far parte del club. Ehi, Astor!

John Jacob Astor: Oh, salve, Molly...

Molly: Ah, ah, ah, ah!

Astor: ... è un piacere vederla.

Rose: J.J., Madeleine, vorrei presentarvi Jack Dawson.

Madeleine Force Astor: Piacere di conoscerla.

Jack: Piacere.

Astor: Mi dica, Jack, è imparentato ai Dawson di Boston?

Jack: No, a dire il vero ai Dawson di Chippewa Falls.

Astor: Oh, capisco.

Smith: Va bene, grazie.

Rose: Era sicuramente nervoso, ma non mostrò la minima esitazione. Tutti erano convinti che fosse uno di loro. Forse l'erede di qualche fortuna nel ramo ferroviario. Un nuovo ricco, ma, tuttavia degno di essere un membro del loro club. Naturalmente, mia madre non si lasciò sfuggire l'occasione.

Ruth: Ci parli degli alloggi di terza classe, sig. Dawson. Ho sentito dire che sono piuttosto accoglienti.

Jack: I migliori che abbia mai visto, signora. Solo qualche topo qui e là.

Cal: Il signor Dawson si è unito a noi dalla terza classe. Ha prestato soccorso alla mia fidanzata ieri sera.

Rose: Ho scoperto che il sig. Dawson è un ottimo artista. Oggi è stato così gentile da mostrarmi alcuni suoi disegni.

Cal: Rose e io abbiamo idee divergenti riguardo alla definizione di belle arti. Con questo non voglio certo criticare i suoi disegni.

Rose: ... questo!

Ismay: Il suo sangue e la sua anima sono su questa nave. Può anche darsi che sia mia, sulla carta, ma al cospetto di Dio appartiene a Thomas Andrews.

Jack: Queste posate sono tutte per me?

Molly: Comincia sempre dall'esterno.

Ismay: Conosce questa nave lamiera per lamiera, dico bene?

Andrews: Altroché.

Rose: La sua nave è una meraviglia, signor Andrews. Davvero.

Andrews: Grazie, Rose.

Cameriere: Come preferisce il caviale, signore?

Jack: No, niente caviale per me, grazie. Non mi è mai piaciuto molto.

Ruth: Dov'è che vive esattamente, signor Dawson?

Jack: Beh, al momento il mio indirizzo è la terza classe del Titanic. Dopodiche sarò nelle mani di Dio.

Ruth: E dove trova i mezzi per viaggiare?

Jack: Mi sposto di luogo in luogo, lavorando. Prediligo le navi da carico, o carrette simili. Ma il biglietto per il Titanic l'ho vinto con una mano fortunata a poker. Una mano molto fortunata.

Gracie: La vita non è che una partita giocata con la dea fortuna.

Cal: Hm... Un vero uomo la fortuna se la crea da solo. Giusto, Dawson?

Ruth: E a lei piace quest'esistenza priva di radici?

Jack: Beh, sì, signora, mi piace. Insomma, ho tutto quello che occorre proprio qui, con me. Ho aria nei polmoni e qualche foglio immacolato. Mi piace svegliarmi la mattina e non sapere cosa mi capiterà, o chi incontrerò, dove mi ritroverò. Proprio l'altra notte ho dormito sotto un ponte, e ora mi trovo qui, sulla più imponente nave del mondo, a bere champagne insieme a delle persone raffinate come voi. Ne prendo ancora un po'.

Gracie: Eh, eh, eh, eh!

Jack: Secondo me la vita è un dono, non ho intenzione di sprecarla. Non sai mai quali carte ti capiteranno nella prossima mano. Impari ad accettare la vita come viene. Ah, ecco a lei, Cal. Così ogni singolo giorno ha il suo valore.

Molly: Ben detto, Jack.

Gracie: Udite, udite.

Rose: Al valore di ogni singolo giorno.

Commensali: Al valore di ogni singolo giorno!

Gracie: Bravo.

Cal: Hm...

Molly: Ah, ah, ah, ah! Ma il signor Brown non sapeva che avevo nascosto il denaro nella stufa. Ah, ah, ah, ah, ah! Così, è tornato a casa, bevuto come una spugna, e ha acceso il fuoco. Ah, ah, ah, ah!

Rose: È il momento del brandy nella sala fumatori.

Gracie: Bene! Volete unirvi a me per un brandy, signori?

Ismay: Ottima idea.

Gracie: Sicuro!

Rose: Ora si ritirano in una nube di fumo e si congratulano l'un l'altro per il loro operato di grandi maestri dell'universo.

Ismay: Signore, grazie per la vostra piacevole compagnia.

Cal: Rose, posso accompagnarti alla tua cabina?

Rose: No, resterò qui.

Jack: Ecco a lei, Molly.

Gracie: Si unisce a noi, Dawson? Beh, non vorrà starsene qui con le signore, spero. Eh, eh, eh!

Jack: No, grazie, devo tornare al mio alloggio.

Cal: Forse è meglio così. Si parlerà di affari e politica, quel genere di roba lì. Non adatta a lei. Ah, Dawson, è stato un piacere averla tra noi.

Rose: Jack, devi proprio andare?

Jack: Devo tornare a remare insieme agli altri schiavi.

Rose: Ah...

Jack: Buonanotte, Rose. Allora, vuoi andare a una vera festa?

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[da Cultura.biografieonline.it]
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