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Dialogo dal film Nel nome del padre

Gerry Conlon: Che cazzo ci fai qui papà?

Giuseppe Conlon: Ero andato dalla zia Annie per procurarti un avvocato, hanno arrestato tutti quelli che erano in casa.

Gerry Conlon: Cosa? E perché questa stronzata?

Giuseppe Conlon: Complicità in omicidio.

Gerry Conlon: No, no, accidenti a loro. Non si fermano più.

Giuseppe Conlon: Sei stato tu? Sei stato tu figliolo?

Gerry Conlon: Io non c'entro. Maledizione, che cazzo! Io non c'entro niente. Perché mi guardi in quel modo?

Giuseppe Conlon: Cosa?

Gerry Conlon: Cos'hai da guardarmi in quel modo?

Giuseppe Conlon: In che modo?

Gerry Conlon: Perché vuoi sempre seguirmi? Eh? Perché mi segui sempre quando faccio qualcosa di sbagliato? E non mi segui quando faccio qualcosa di giusto?

Giuseppe Conlon: Ma di che cosa stai parlando?

Gerry Conlon: Di che cosa sto parlando? Della medaglia!

Giuseppe Conlon: Quale medaglia?

Gerry Conlon: Che cazzo di medaglia? Che cazzo di medaglia?! Parlo dell'unica medaglia che si sia mai vista in casa nostra! Quella schifosa medaglia. La medaglia che ho vinto a football! E tu te ne stavi ai bordi del campo a gridare istruzioni, gridavi istruzioni a me! Tu che non hai mai capito un cazzo di football! E vedevi solo gli sbagli che facevo. Per te non ho mai fatto niente di buono! E così dopo la partita sei venuto da me e hai detto... hai detto: "Gerry tu hai commesso un fallo!", allora io mi sono allontanato da te, ricordi? Me ne sono andato negli spogliatoi e tu mi hai seguito là dentro e hai detto di nuovo: "Gerry hai commesso un fallo!", e i padri di tutti gli altri ragazzi mi ridevano dietro! E ti chiamavano: "povero Giuseppe". Così io sono corso via a nascondermi e ho scritto il tuo nome per terra, quel tuo cazzo di nome: "Giuseppe", l'ho scritto per terra e ci ho pisciato sopra. Sì, ci ho pisciato sopra! Perché avevo fatto davvero un fallo, ma che importanza aveva? Per una volta nella vita avevamo vinto!! Tu mi hai rovinato quella medaglia! Quando la portai al banco dei pegni mi risero in faccia, neanche 50 pence.

Giuseppe Conlon: È lo shock.

Gerry Conlon: E a quel punto ho cominciato a rubare! Per dimostrare che non valevo niente.

Giuseppe Conlon: Shock ritardato.

Gerry Conlon: Shock ritardato che cazzo! Sono così da quando avevo sette anni. Ricordo la mamma che mi diceva: "Non fare arrabbiare Giuseppe, non sta bene", oh Dio santo! Non sta bene, muoviti in punta di piedi in casa, è meglio che ti muovi in punta di piedi, non sta bene.

Giuseppe Conlon: Come?

Gerry Conlon: Non sta bene, non sta bene! Poi ho fatto la Prima Comunione e mi sembrava di mangiarti vivo. Era colpa mia se non stavi bene? Perché sei stato malato tutta la vita Giuseppe? A che ti è servito essere malato tutta la vita? Quando quello stronzo bastardo ha minacciato di ucciderti ero contento, lo giuro su Dio, è la santa verità, ero pazzo di gioia! E sai perché? Perché finalmente era tutto finito, tutto finito! Capisci? Poi però ho sentito che sbagliavo, ho capito che non era giusto papà e mi sono messo a piangere. Ho cominciato a dire bugie, quelle stesse maledette bugie che ho sempre detto per tutta la mia vita del cazzo. Bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla lo sai che cosa vuol dire che le parole non significano niente?? Eh?

Giuseppe Conlon: Smettila adesso.

Gerry Conlon: Solo che stavolta ho messo nei guai anche gli altri. Ma non importa vero? Tanto io non valgo un cazzo! Non importa! Nah stammi lontano!! È tutta la vita che mi segui cazzo! E ora persino in galera! L'hai fatto apposta vero?

Giuseppe Conlon: No.

Gerry Conlon: Sì lo fai apposta.

Giuseppe Conlon: Smettila.

Gerry Conlon: Sì lo fai...

Giuseppe Conlon: Basta!

Gerry Conlon: E questo tu lo chiameresti schiaffo? Tu lo chiameresti un dannato schiaffo? Colpisci più forte!

Giuseppe Conlon: Oh Gerry!

Gerry Conlon: Più forte, colpisci più forte!

Giuseppe Conlon: Adesso basta ti prego.

Gerry Conlon: Colpiscimi più forte!

Giuseppe Conlon: Smettila figliolo non fare così. Vuoi calmarti una buona volta? Smettila!

Gerry Conlon: Per una volta in questo cazzo di vita picchiami come un vero padre!

Giuseppe Conlon: Smettila, ti prego. Smettila, smettila, smettila. Ecco così, così da bravo calmati, calmati ragazzo. Sì? Avanti calmati, da bravo. Sta calmo, va tutto bene.

Gerry Conlon: Papà.

Giuseppe Conlon: Non è colpa tua figliolo, sai? Sta tranquillo. Vedrai andrà tutto bene figliolo. È così. Calmati.

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Breve trama del film

[da Wikipedia]
Nel 1974, in un pub di Guildford ci fu un attentato terroristico, attribuito all'IRA, l'organizzazione clandestina irlandese che lotta per la riunificazione dell'Irlanda del Nord con l'Eire. Con il sostegno di prove debolissime, quando non addirittura inventate, dell'atto criminoso vengono incolpati Gerry Conlon e tre amici di Gerry, Paul Hill, Paddy Armstrong e Carole Richardson (i Guildford Four), oltre al padre di Gerry, Giuseppe Conlon, e a un'intera famiglia di parenti di Gerry residenti a Londra, i Maguire (che diverranno noti...Leggi di più

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