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Nikita Kruscev
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Frasi di Nikita Kruscev - pagina 4
Nikita Kruscev
Politico sovietico
15 aprile 1894 - 11 settembre 1971
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Ho sempre avuto una grande stima per Anastas Ivanovic Mikoyan. Tutti abbiamo i nostri difetti e Anastas Ivanovic certamente ha i suoi, ma è un compagno onesto, intelligente e capace che ha dato un notevole contributo al partito e alla nazione.
[Su John Fitzgerald Kennedy]
Era dotato dell'abilità di risolvere i conflitti internazionali con negoziati, come il mondo capì durante la cosiddetta crisi cubana. Quantunque giovane era un grande statista. Credo che se Kennedy fosse vissuto le relazioni tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica sarebbero state migliori delle attuali. Perché dico ciò? Perché Kennedy non avrebbe mai permesso che il suo paese si impantanasse nel Vietnam.
Naturalmente la Jugoslavia ha il vantaggio di possedere bellissime risorse naturali. È uno dei più belli fra i paesi socialisti europei. Credevo che le nostre riviere, come quella della Crimea e quella caucasica, offrissero paesaggi fra i più meravigliosi del mondo, e certamente esse sono di una bellezza da togliere il fiato. Ma quando vidi Dubrovnik e altre località turistiche jugoslave rimasi umiliato. Mi resi conto che il nostro non era l'unico paese socialista che potesse vantare tali bellezze naturali. Forse la Jugoslavia, per il clima, i paesaggi costieri e la ricchezza di monumenti storici, supera anche le attrattive del nostro paese.
Fu Stalin a formulare il concetto di «nemico del popolo». Questo termine rese automaticamente superfluo che gli errori ideologici di uno o più uomini implicati in una controversia venissero provati. Questo termine rese possibile l'uso della repressione più crudele, in violazione di tutte le norme della legalità rivoluzionaria, contro chiunque che in qualsiasi modo fosse in disaccordo con Stalin, contro coloro che fossero appena sospettati di intenzioni ostili, contro coloro che non godessero di buona fama.
In quei giorni era abbastanza facile liberarsi di qualcuno che non vi andasse a genio. Bastava presentare un rapporto in cui lo si denunciava come nemico del popolo; l'organizzazione locale del partito avrebbe dato un'occhiata al vostro rapporto, si sarebbe gonfiata il petto in un respiro di giusta indignazione e avrebbe preso i necessari provvedimenti.
La Georgia è l'angolo di paradiso nell'Unione Sovietica. Ha un clima caldo, ideale per la coltivazione degli agrumi e dei vignetti. Anche da un punto di vista umano vi sono numerose attrattive. Naturalmente è difficile per un georgiano di scarse risorse abbandonare la sua terra, e molte sono le tentazioni per i profittatori. I vizi così diffusi tra gli elementi instabili della Georgia sarebbero presenti in qualsiasi altro gruppo etnico che vivesse nelle stesse condizioni. Ho perfino sentito le mie guardie lamentarsi: «I georgiani sono dappertutto, e dovunque si vada li si trova a fare i profittatori». A ciò rispondo sempre che se i russi vivessero in Georgia farebbero esattamente lo stesso.
Sapevo che Malenkov non aveva mai avuto una posizione o un ruolo autonomi e non era altro che un fattorino. Stalin nelle sue conversazioni con la cerchia intima, soleva dire: «Questo Malenkov è un buon impiegato. Può trascrivere un ordine rapidamente, gli si possono affidare delle responsabilità, ma non è capace di iniziative personali.»
[Su Lavrentij Pavlovic Berija]
Da principio mi riuscì simpatico. Per un bel po' facemmo chiacchierate amichevoli e scherzammo perfino insieme, ma gradualmente riuscii a mettere bene a fuoco i suoi connotati politici. Mi colpì la sua ipocrisia sinistra, bifronte, calcolatrice.
Era un momento storico. Dinanzi a noi stava una scelta cruciale: dovevamo far rientrare le nostre truppe nella capitale e schiacciare la rivolta, o dovevamo stare a vedere se le forze progressiste ungheresi sarebbero riuscite a liberarsi da sole sventando la controrivoluzione? Se decidevamo per quest'ultima linea di condotta, c'era il pericolo di un temporaneo prevalere della controrivoluzione, il che avrebbe provocato lo spargimento di molto sangue proletario. Inoltre, se la controrivoluzione avesse vinto e la NATO avesse messo radici nel cuore del campo socialista, una seria minaccia si sarebbe profilata per la Cecoslovacchia, la Jugoslavia e la Romania, per non parlare dell'Unione Sovietica.
Trovai del tutto incredibile che Mao potesse liquidare l'imperialismo americano come una tigre di carta quando, in effetti, esso è un pericoloso animale predatore.
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