Amistad
Frasi del film
Frasi di Amistad
Riassunto e trama del film Amistad
Ambientato nel 1839, il film si apre con un'immagine di un africano in una notte di tempesta a bordo di una nave, La Amistad: questi riesce a liberarsi dalle catene che lo imprigionavano e libera anche i suoi compagni. Armatisi di spade e coltelli, gli uomini attaccano i membri dell'equipaggio: si arriva al culmine quando l'artefice della sommossa, Joseph Cinqué (Djimon Hounsou), uccide il capitano della nave trapassandolo con la spada. A quel punto gli ammutinati costringono i due spagnoli rimasti vivi a virare verso l'Africa. Sei settimane dopo avvistano un'isoletta e con una piccola imbarcazione raggiungono la terraferma per rifornirsi d'acqua. Nel frattempo sopraggiunge una nave americana, e i due spagnoli sopravvissuti cercano di attirare l'attenzione dell'equipaggio americano con la forza delle loro grida; a quel punto, gli insorti subiscono un attacco e sono costretti ancora una volta in catene.
La questione ben presto si complica perché non si sa a chi appartengano suddetti schiavi. Giunti sulla terraferma, vengono portati davanti al giudice dove si apprende che potrebbero essere sia di proprietà della Spagna (si è mobilitata persino la regina Isabella II, facendo pressioni sul Presidente degli Stati Uniti Martin Van Buren (Nigel Hawthorne) ), sia di due loschi figuri che presentano in tribunale un contratto d'acquisto firmato a L'Avana. Rivendicano la proprietà degli schiavi anche i due spagnoli superstiti della Amistad e anche gli ufficiali della nave americana che li hanno salvati. La questione diventa di dominio pubblico e si fa avanti un giovane avvocato, Roger Baldwin, motivato e ambizioso, il quale si rivolge agli abolizionisti Theodore Joadson (Morgan Freeman) e Lewis Tappan (Stellan Skarsgård), interessatisi alla faccenda con la speranza di assicurare la libertà agli arrestati. Costoro, tuttavia, reagiscono con scetticismo di fronte all'eventualità di affidare a Baldwin una questione così delicata.
Dal canto loro, i due si rivolgono all'ex-Presidente John Quincy Adams (Anthony Hopkins), un altro famoso abolizionista: costui però, ormai vecchio, sembra non avere alcun interesse a farsi coinvolgere. Joadson e Tappan decidono quindi di ricontattare il giovane avvocato, che in tribunale solleva per la prima volta la questione se gli schiavi siano nati liberi oppure no. Secondo Baldwin, infatti, se sono nati liberi non possono essere considerati schiavi e dunque merce da vendere. L'avvocato cerca anche di parlare coi prigionieri portando con sé un traduttore, che però si rivela completamente incompetente. Al processo si rivolge loro in spagnolo, al fine di dimostrare che se fossero stati schiavi dentro i domini della Spagna avrebbero compreso quella lingua. Tuttavia, il fatto che non capiscano non è sufficiente, secondo il giudice, a dimostrare la loro innocenza. Baldwin si presenta dunque al capo dei rivoltosi cercando di fargli capire che è il suo avvocato; dopodiché, insieme a Joadson, decide di salire a bordo della nave in cerca di prove. Lì trova una cartina e alcuni documenti di bordo, mentre Joadson, sconvolto dalle catene con cui venivano avvinti i prigionieri, rinviene un dente di leone nascosto fra le assi dell'imbarcazione.
Le carte vengono portate in tribunale e si scopre che appartengono a una nave portoghese, la Tecora, famosa per il trasporto di schiavi: la situazione sembra volgere dunque a favore dei prigionieri, ma l'accusa, per far fronte alla probabile sconfitta, si rivolge al Segretario del Presidente degli Stati Uniti in modo da far cambiare il giudice. Joadson, allora, torna da John Quincy Adams, il quale gli consiglia di indagare sulla vera storia degli schiavi. Per avvicinarsi a loro, Joadson e Baldwin cercano di imparare alcuni vocaboli della Lingua mende e, scandendo ad alta voce alcuni numeri mentre si aggirano nel porto di New York, trovano finalmente un traduttore affidabile. Di conseguenza possono sapere come Joseph Cinqué sia arrivato lì, inducendolo a parlare quando gli mostrano il dente trovato da Joadson, che gli fa ricordare le sue vicissitudini dalla cattura fino all'arrivo negli Stati Uniti. La triste storia di Cinqué viene narrata in tribunale fin nei minimi dettagli, compresa la decisione degli schiavisti di gettare a mare, legati a una sola catena, cinquanta schiavi a causa della scarsità di viveri. Infine, Cinqué inizia a gridare, seguito poi dagli altri: "Date a noi liberi" (Give is us FREE). Tutto ciò fa cambiare idea al nuovo giudice, che decide che questi uomini sono nati liberi in Africa e ordina di arrestare i due spagnoli che li avevano a bordo, ingiungendo inoltre che i prigionieri siano riportati nel loro paese a spese del governo degli Stati Uniti.
Di nuovo, pressato dalla minaccia dello scoppio di una guerra civile, dalle istanze dell'ambasciatore spagnolo e dal desiderio di essere rieletto non inimicandosi gli Stati del sud, il Presidente Van Buren appoggia l'appello contro la sentenza di fronte alla Corte Suprema degli Stati Uniti d'America. A quel punto, Baldwin scrive a Quincy Adams che accetta di offrire il suo aiuto. Proprio grazie alla sua arringa, la Corte Suprema emette una sentenza a favore degli schiavi ancora più rigorosa della precedente in merito alla loro condizione di libertà. Cinqué regala il suo dente a Joadson come auspicio di protezione, ringrazia Baldwin e l'ex-Presidente Adams.
Il film termina con la liberazione della Fortezza degli schiavi a Lomboko nella Sierra Leone e con le didascalie informative su quello che accadrà negli anni successivi: l'elezione di William Henry Harrison come nono Presidente degli Stati Uniti, successore di Martin Van Buren; la Guerra di secessione; il ritorno di Cinqué e i suoi compagni in Africa, dove il capo dei rivoltosi non ritroverà né il suo villaggio né la sua famiglia, probabilmente catturata e ridotta in schiavitù.
Data di uscita
mercoledì 10 dicembre 1997
Poster e locandina
Attori del film Amistad
Anthony Hopkins | nel ruolo di John Quincy Adams |
Morgan Freeman | nel ruolo di Theodore Joadson |
Stellan Skarsgård | nel ruolo di Lewis Tappan |
Nigel Hawthorne | nel ruolo di Martin Van Buren |
Djimon Hounsou | nel ruolo di Cinqué |
Matthew McConaughey | nel ruolo di Roger S. Baldwin |
David Paymer | nel ruolo di Segretario John Forsyth |
Pete Postlethwaite | nel ruolo di Holabird |
Peter Firth | nel ruolo di Cap. Fitzgerald |
Austin Pendleton | nel ruolo di Prof. Gibbs |
Jeremy Northam | nel ruolo di Giudice Coglin |
Arliss Howard | nel ruolo di John Calhoun |
Anna Paquin | nel ruolo di Regina Isabella II di Spagna |
Razaaq Adoti | nel ruolo di Yamba |
Abu Bakaar Fofanah | nel ruolo di Fala |
Darren Burrows | nel ruolo di Ten. Meade |
Tomás Milián | nel ruolo di Calder |
Michael Massee | nel ruolo di guardia carceraria |
Chiwetel Ejiofor | nel ruolo di James Covey |
Allan Rich | nel ruolo di giudice Juttson |
Paul Guilfoyle | nel ruolo di avvocato |
Biografie correlate al film Amistad
Soggetto e sceneggiatura
Cesare Franza, David Franzoni
Musiche
John Williams, Debbie Allen