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La città delle donne

Frasi del film

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Frasi di La città delle donne

Riassunto e trama del film La città delle donne

[da Wikipedia]

Marcello Snàporaz (Marcello Mastroianni) è un uomo maturo ed incauto il quale, durante un tragitto in treno, ha un fugace flirt con una misteriosa signora, che decide di seguire, scendendo alla fermata di un'irreale stazione in mezzo alla campagna.

Seguendo la sconosciuta, Marcello Snàporaz si ritrova in un albergo, nel bel mezzo di un tumultuoso congresso di femministe che parlano per slogan e formule preconfezionate, procedono su temi frusti e rivendicazioni scontate che, tuttavia, il protagonista non riesce a comprendere.

L'atteggiamento ostile delle astanti volge Marcello Snàporaz a una fuga precipitosa e, aiutato da una delle femministe presenti e da una inserviente, riesce a uscire dall'albergo.

Fuori dall'albergo, rimasto a piedi dopo essersi separato dalla inserviente, riceve un passaggio da un gruppo di strane ragazze; cercando quindi di scappare da loro, arriva al castello di Katzone, un maturo santone dell'eros che sopravvive nell'adorazione di una femminilità ormai desueta, custodendo gelosamente e metodicamente un'ordinata collezione di testimonianze delle sue conquiste, una sorta di pinacoteca multimediale dove è possibile ascoltare le voci delle donne ritratte nei momenti di intimità, nella vana attesa di un ritorno agli antichi splendori.

La notte stessa Marcello scopre sotto il letto della camera dove alloggiava un passaggio segreto che lo conduce a uno strano lungo scivolo (sul quale assiste a visioni delle donne protagoniste della sua infanzia) che finisce in una gabbia.

Fatto prigioniero viene condotto in un'aula di tribunale dove, ancora inconscio della propria colpa, viene condannato dalle femministe che lo portano in un'arena dove l'uomo assisterà al proprio pubblico linciaggio uscendone però "vincitore" e riuscendo a uscire da quello strano luogo.

Si risveglia sul treno, davanti alla moglie Elena (Anna Prucnal) : tutto farebbe pensare a un brutto sogno, ma Marcello nota che i suoi occhiali sono rotti, proprio come nel sogno.

Ancora più incomprensibile è per Marcello il fatto che, poco dopo, si siedano accanto a lui tre donne che erano personaggi del suo sogno.

Ma il suo volto, inizialmente perplesso e preoccupato, subito cambia e volgendosi alla moglie esprime un compiaciuto atteggiamento di serena indifferenza.

Curiosità sul film

  • L'esclamazione "Vecchio Snàporaz!" che il protagonista ripete più volte durante il corso del film è presente anche in un'altra pellicola di Fellini, 8½ (pronunciata dallo stesso Mastroianni mentre si trova di fronte a uno specchio), come anche i versi "Sgnic, sgnac", che accompagnano i movimenti del personaggio.
  • Le vetture hanno la targa con un'inesistente sigla di provincia, "LR".
  • La galleria del treno all'inizio del film è il misterioso tunnel nei pressi dell'Aeroporto di Centocelle, popolarmente ritenuto uno scavo incompiuto di una linea di metropolitana dell'epoca della dittatura, più probabilmente un collegamento tra dei comandi militari.
  • La canzone nella scena della corsa in auto è "The Visitors" di Gino Soccio (1979) ma una delle ragazze la chiama Red One ("quanto dura Red One?").
  • Delle scene sono usate per la sigla della rubrica della Rai Appuntamento al cinema, dal 1981 al 1986.
  • Un omaggio al personaggio felliniano si trova nel fumetto "Viaggio a Tulum" di Milo Manara, in cui uno dei personaggi è caratterizzato dalle sembianze di Marcello Mastroianni e si chiama Snàporaz.
  • All'epoca della sua realizzazione, il film suscitò grandi polemiche sulla stampa e forti critiche da parte dei movimenti femministi. Per la realizzazione delle scene riguardanti il congresso femminista, Fellini si avvalse dell'ausilio della scrittrice Ippolita Avalli la quale fece confluire sul set numerose femministe, all'epoca impegnate nell'occupazione della "Casa della Donna" (a via del Governo Vecchio, 39 - Roma), che crearono panico e confusione sul set, contestando lo stesso regista.
  • Il cognome del protagonista, Marcello Snàporaz, è citato da Jovanotti nella canzone "In orbita" (album "Safari", 2008) e da Caparezza nel brano "Eterno Paradosso" (album "Exuvia", 2021).
  • Snaporaz è il nome di un gruppo musicale livornese attivo dal 1995.
  • Il film fu presentato fuori concorso al 33º Festival di Cannes.

Anno

1980 (44 anni fa)

Genere

Commedia, Drammatico, Erotico, Fantastico, Grottesco

Durata

145 minuti (2 ore e 25 minuti)

Regia

Federico Fellini

Film di Federico Fellini

Data di uscita

venerdì 28 marzo 1980

Poster e locandina

Attori del film La città delle donne

Marcello Mastroianni nel ruolo di Marcello Snàporaz
Anna Prucnal nel ruolo di Elena
Ettore Manni nel ruolo di dott. Xavier Katzone
Bernice Stegers nel ruolo di donna sul treno
Donatella Damiani nel ruolo di Donatella
Jole Silvani nel ruolo di vecchia motociclista
Fiammetta Baralla nel ruolo di Ollio
Rosaria Tafuri nel ruolo di soubrettina
Gabriella Giorgelli nel ruolo di pescivendola
Marina Frajese nel ruolo di donna girone infernale
Alessandra Panelli nel ruolo di la casalinga
Sibilla Sedat nel ruolo del giudice
Mara Ciukleva nel ruolo di anziana signora

Doppiatori originali

Marcello Tusco nel ruolo di dottor Xavier Katzone
Valeria Moriconi nel ruolo di Elena
Adriana Asti nel ruolo di donna sul treno
Solvejg D'Assunta nel ruolo di Ollio

Biografie correlate al film La città delle donne

Sceneggiatura

Federico Fellini, Bernardino Zapponi, Brunello Rondi

Soggetto

Federico Fellini, Bernardino Zapponi

Musiche

Luis Bacalov

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