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Quo Vadis

Frasi del film

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Frasi di Quo Vadis

Riassunto e trama del film Quo Vadis

[da Wikipedia]

L'azione si svolge a Roma tra l'estate del 64 e il 68, durante il regno di Nerone (Peter Ustinov) . Il tema è il conflitto tra il cristianesimo e la corruzione nel governo dell'Impero Romano, in particolare nell'ultimo periodo della dinastia giulio-claudia. I personaggi e gli eventi sono rappresentati da una miscela di figure e situazioni storiche reali e inventate.

Il film racconta la storia del comandante militare romano della XIV Legione, il console Marco Vinicio (Robert Taylor) . Sulla strada del ritorno a Roma, dopo 3 anni di vittoriose campagne militari contro i Britanni e i Galli, egli riceve da un pretoriano l'ingiunzione imperiale di non entrare nella capitale: furioso, si reca personalmente a Palazzo chiedendo udienza all'Imperatore, mentre Nerone interloquisce con Seneca (Nicholas Hannen) e Petronio, zio di Marco.

Marco Vinicio viene ospitato dal console Aulo Plauzio (Felix Aylmer) nella sua casa: qui conosce e si innamora della figlia adottiva, Licia (Deborah Kerr), una cristiana che resiste alle sue offerte, opponendogli i dettami del nuovo culto del quale rimane incuriosito. La loro travagliata storia d'amore è raccontata nei confronti del più ampio contesto storico del primo cristianesimo e la persecuzione operata da parte del paranoico Nerone. Anche se cresciuta fin da bambina come romana perché era la figlia adottata di un generale in pensione - Licia fa di nome Callina, figlia del re dei Lici - è tecnicamente un ostaggio di Roma. Marco persuade Nerone a darla a lui per i suoi meriti militari. Licia si risente per questo, ma l'amore per Marco prevale.

Nel frattempo, le atrocità di Nerone diventano sempre più scandalose ed i suoi atti più folli. Quando l'imperatore fa bruciare Roma, impaurito dalla collera dei cittadini romani, accusa i cristiani. Marco corre a salvare Licia e la famiglia di lei. Nerone li cattura insieme a tutti i cristiani, e li condanna ad essere uccisi nell'arena. Anche Marco è arrestato per aver tentato di salvare Licia. In carcere, Pietro (Finlay Currie), arrestato anche lui, unisce in matrimonio i due giovani; infine, Pietro è crocifisso a testa in giù, dietro sua richiesta ("Morire come Nostro Signore è più di quanto io meriti").

Poppea (Patricia Laffan), la moglie di Nerone che brama l'amore di Marco, elabora una diabolica vendetta per il suo rifiuto. Licia è legata ad un palo di legno nell'arena. Viene fatto entrare nell'anfiteatro un toro selvaggio, ed Ursus (Buddy Baer), l'enorme guardia del corpo di Licia, deve cercare di difenderla dall'animale a mani nude. Marco è legato al palco degli spettatori e costretto a guardare l'orrendo spettacolo coi suoi carcerieri, assisi in tribuna per godere dello spettacolo. Quando la situazione sembra senza speranza, Marco implora l'intervento divino: "Cristo, dagli forza!". L'auspicio si avvera: con forza sovrumana Ursus riesce a spezzare il collo del toro. La folla, enormemente impressionata dal coraggio di Ursus, esorta Nerone a risparmiare lui e Licia; ma l'imperatore, sdegnato dall'inatteso esito, contraria la folla mostrando il pollice verso, ossia rifiutando la grazia. In quel momento Marco spezza le corde che lo tenevano legato, balza nell'arena, libera Licia con l'aiuto delle sue truppe fedeli, rivela al pubblico il proprio nome e annuncia che il generale Galba (Pietro Tordi) in quel momento è in marcia su Roma, intenzionato a rovesciare il principato di Nerone.

La folla, fermamente convintasi che sia Nerone, e non i cristiani, il responsabile dell'incendio di Roma, si rivolta. Nerone fugge a Palazzo, dove strangola Poppea, incolpandola di averlo mal consigliato. Atte (Rosalie Crutchley), la donna cristiana che in passato aveva amato Nerone senza esserne ricambiata - anzi, venne da lui bandita da Roma - è tornata a palazzo per implorarlo di suicidarsi prima che la folla espugni il Palazzo giungendo fino alle sue stanze: poiché egli ha vissuto come un mostro, ora dovrebbe morire come un imperatore. Nerone non è in grado di farlo lui stesso, così Atte lo aiuta a piantare il pugnale sul petto.

Marco e Licia ora sono liberi e trovano la felicità.

Note e curiosità

Il titolo Quo vadis?, in latino, significa "Dove vai?". Esso si riferisce all'incontro tra San Pietro e Gesù Cristo sulla via Appia. Secondo gli Atti di Pietro, Pietro, in fuga dalle persecuzioni di Nerone ebbe una visione di Cristo, al quale chiese: "Domine, quo vadis?" ("Signore, dove vai?").

Gesù rispose a lui, "Eo Romam, iterum crucifigi" ("Vado a Roma, per essere crocifisso una seconda volta"). Pietro capì che questo significava che lui stesso doveva tornare a Roma e non sottrarsi alla sua sorte, che era quella di morire come il suo maestro.

Pietro, infatti, tornò a Roma e morì crocifisso, ai piedi del Colle Vaticano, dove oggi si trova la Basilica di San Pietro.

  • Questo film è la quarta rappresentazione cinematografica del romanzo di Henryk Sienkiewicz, dopo quella del 1901, quella del 1913 e quella del 1924.
  • Nel film recita un giovane Bud Spencer che, grazie al suo fisico imponente, venne scelto per fare la comparsa come guardia dell'impero romano. Anche Sophia Loren, non ancora divenuta una star cinematografica, ebbe una parte in qualità di comparsa: Loren compare, infatti, nella scena in cui il corteo trionfante di Vinicio giunge nel Foro, interpretando una popolana che lancia fiori al passaggio del condottiero.
  • Inizialmente il ruolo della protagonista sembrava essere destinato a Elizabeth Taylor che compare, sia pure non accreditata, come una cristiana prigioniera.
  • La pellicola arrivò nelle sale italiane nel 1953, con il doppiaggio realizzato all'interno degli studi della O.D.I. di Carlo D'Angelo, a via Vicenza 5a a Roma, con la presenza di alcuni doppiatori prevalentemente attivi presso la CDC, come Aldo Silvani, Olinto Cristina e Gaetano Verna.
  • Il regista Anthony Mann partecipò alla realizzazione del film lavorando per 24 notti alle riprese dell'incendio di Roma insieme all'operatore aggiunto William V. Skall, ma il suo nome non compare nei credits. Le scene furono poi utilizzate in "Atlantide, il continente perduto" di George Pal (1961).
  • La controfigura di Buddy Baer nella famosa scena del combattimento contro il toro è il forcado portoghese Nuno da Salvação Barreto; la mossa che egli esegue (afferrare il toro gettandosi praticamente tra le sue corna), sconosciuta alla maggior parte degli spettatori dell'epoca, è in realtà la pega de cara, una delle mosse più tipiche e pericolose della tourada, l'equivalente portoghese della corrida spagnola.
  • È il film che nel romanzo "Una vita violenta" di Pier Paolo Pasolini il protagonista Tommaso e la sua fidanzata Irene decidono di andare a vedere al cinema.
  • Fu il primo film del periodo in seguito ribattezzato "Hollywood sul Tevere". Questa espressione venne usata per la prima volta in un articolo del Time pubblicato nel 1950.

Anno

1951 (73 anni fa)

Titolo originale

Quo vadis

Genere

Drammatico, Epico, Storico

Durata

171 minuti (2 ore e 51 minuti)

Regia

Mervyn LeRoy

Film di Mervyn LeRoy

Data di uscita

giovedì 8 novembre 1951

Poster e locandina

Attori del film Quo Vadis

Robert Taylor nel ruolo di Marco Vinicio
Deborah Kerr nel ruolo di Licia
Leo Genn nel ruolo di Caio Petronio
Peter Ustinov nel ruolo di Nerone
Patricia Laffan nel ruolo di Poppea
Finlay Currie nel ruolo di Pietro
Abraham Sofaer nel ruolo di Paolo
Marina Berti nel ruolo di Eunice
Buddy Baer nel ruolo di Ursus
Felix Aylmer nel ruolo di Aulo Plauzio
Nora Swinburne nel ruolo di Pomponia
Ralph Truman nel ruolo di Tigellino
Norman Wooland nel ruolo di Fabio Nerva
Peter Miles nel ruolo di Nazario
Geoffrey Dunn nel ruolo di Terpnos
Nicholas Hannen nel ruolo di Seneca
D.A. Clarke - Smith nel ruolo di Faone
Rosalie Crutchley nel ruolo di Atte
John Ruddock nel ruolo di Chilone
Arthur Walge nel ruolo di Crotone
Elspeth March nel ruolo di Miriam
Strelsa Brown nel ruolo di Rufia
Alfredo Varelli nel ruolo di Lucan
Roberto Ottaviano nel ruolo di Flavio
William Tubbs nel ruolo di Anassandro
Pietro Tordi nel ruolo di Galba
Clelia Matania nel ruolo di Parmenida
Carlo Pedersoli nel ruolo di guardia (non accreditato)

Doppiatori originali

Walter Pidgeon nel ruolo di voce narrante

Doppiatori italiani

Carlo D'Angelo nel ruolo di Marco Vinicio
Gemma Griarotti nel ruolo di Licia
Roldano Lupi nel ruolo di Caio Petronio
Arnoldo Foà nel ruolo di Nerone
Gabriella Genta nel ruolo di Poppea
Aldo Silvani nel ruolo di Pietro
Michele Malaspina nel ruolo di Paolo
Vittorio Sanipoli nel ruolo di Ursus
Olinto Cristina nel ruolo di Aulo Plauzio
Ubaldo Lay nel ruolo di Tigellino
Gaetano Verna nel ruolo di Seneca
Adriana Parrella nel ruolo di Atte
Gianrico Tedeschi nel ruolo di Flavio

Biografie correlate al film Quo Vadis

Sceneggiatura

S.N. Behrman, Sonya Levien e John Lee Mahin

Soggetto

Henryk Sienkiewicz

Musiche

Miklos Rozsa

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