Quinto potere
Frasi del film
Frasi di Quinto potere
Riassunto e trama del film Quinto potere
Howard Beale (Peter Finch), commentatore televisivo stanco e sfiduciato della UBS di Los Angeles, un'importante rete nazionale appena acquistata da un'altra società, viene licenziato con un preavviso di due settimane, dopo undici anni di presenza sui teleschermi e poco dopo la morte della moglie. L'indice di gradimento della sua trasmissione è sceso troppo. Tuttavia, prima di congedarsi e senza preavvertire colleghi e superiori, Beale annuncia il proprio suicidio in diretta, che avrà luogo, dice, a una settimana di distanza da quel momento. Scoppia uno scandalo: Beale viene costretto a smentire il suo sensazionale annuncio il giorno dopo, durante una trasmissione in cui rivela ai telespettatori, con un linguaggio piuttosto grave, il proprio licenziamento.
Diana Christensen (Faye Dunaway), giovane e rampante responsabile dei programmi (fra i quali tuttavia non sono inclusi i notiziari), fiuta l'affarone; Frank Hackett (Robert Duvall), proconsole dei nuovi padroni nella UBS, l'appoggia, mentre Max Schumacher (William Holden), amico e superiore diretto di Howard, perde il posto per essersi rifiutato di accettare il massacro intellettuale del medesimo (si consola tuttavia divenendo l'amante della nuova star del management della rete, Diana Christensen). In un rivoluzionario giornale-spettacolo, messo insieme cinicamente da Diana, sotto la cui direzione sono passate anche le trasmissioni di cronaca, il presentatore Beale diventa l'ascoltatissimo "pazzo profeta dell'etere"[4].
Le sue feroci critiche, che all'inizio entusiasmano il pubblico e di conseguenza i vertici dell'azienda, che vede il ritorno economico aumentare a dismisura, dopo un po' virano su contenuti che mettono in difficoltà la catena televisiva, allarmando il presidente della UBS, Arthur Jensen (Ned Beatty) . Jensen, con il quale il subordinato Hackett ha uno stretto legame, induce Beale a propagandare la sottomissione al sistema. Ma, in seguito ai toni apocalittici assunti dal programma, l'UBS, che aveva visto le sue sorti brillantemente risollevatesi grazie all'alto share di ascolto raggiunto dalla trasmissione, un po' pazzoide e di stampo anarchico-rivoluzionario di Howard (e quindi un forte incremento delle relative entrate pubblicitarie), subisce un nuovo, lento declino; ma Jensen, che ha personalmente convinto Howard a cambiare indirizzo (nei contenuti, non nella forma), non recede dalla linea: Howard deve continuare il suo show, anche se calano gli ascolti.
Diana, Frank e gli altri responsabili della rete, preoccupati di fronte al calo degli ascolti, decidono che l'unica possibilità di salvezza per l'UBS risieda nell'eliminazione fisica di Howard, della quale incaricano alcuni componenti di un gruppo terroristico specializzato in rapine e rapimenti, che erano stati scritturati dalla stessa Diana per fornire alla rete le riprese in diretta dei loro assalti. Durante lo show di Beale, due killer del gruppo sparano ad Howard, uccidendolo. Il commento finale è affidato alla voce fuori campo, che ha sempre, discretamente, accompagnato le vicende del film: "Questa è la storia di Howard Beale, il primo caso conosciuto di un uomo che fu ucciso perché aveva un basso indice di ascolto."
Data di uscita
venerdì 11 ottobre 2013
Poster e locandina
Attori del film Quinto potere
Peter Finch | nel ruolo di Howard Beale |
Faye Dunaway | nel ruolo di Diana Christensen |
William Holden | nel ruolo di Max Schumacher |
Robert Duvall | nel ruolo di Frank Hackett |
Wesley Addy | nel ruolo di Nelson Chaney |
Ned Beatty | nel ruolo di Arthur Jensen |
Beatrice Straight | nel ruolo di Louise Schumacher |
Jordan Charney | nel ruolo di Harry Hunter |
Lane Smith | nel ruolo di Robert McDonough |
Cindy Grover | nel ruolo di Caroline Schumacher |
Marlene Warfield | nel ruolo di Laureen Hobbs |
Carolyn Krigbaum | nel ruolo di Segretaria di Max |
Lee Richardson | nel ruolo di Voce narrante |
Biografie correlate al film Quinto potere
Sceneggiatura
Paddy Chayefsky
Musiche
Elliot Lawrence