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Radiofreccia

Frasi del film

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Frasi di Radiofreccia

Riassunto e trama del film Radiofreccia

[da Wikipedia]

È la notte del 20 giugno 1993: Bruno (Luciano Federico) Iori, il deejay di Radiofreccia, all'alba del diciottesimo anniversario della fondazione della stessa, decide di chiuderla per un motivo che farà capire rievocando, prima di chiudere, gli anni passati, partendo proprio dagli episodi che portarono alla creazione di quella che un tempo era Radio Raptus. Il lungo flashback parte dal 1975, in una piccola città del reggiano [mai esplicitamente nominata, anche se alcuni elementi visivi la identificano con Correggio, il borgo natio del regista Luciano Ligabue].

Il periodo è caratterizzato dalla fondazione di molte radio libere e così anche Bruno, ragazzo affascinato dalla musica, fonda la propria radio, chiamata Raptus. Aiutato dai suoi amici Iena (Alessio Modica), Tito (Enrico Salimbeni), Boris (Roberto Zibetti), e soprattutto Ivan Benassi detto Freccia, Bruno vedrà crescere sempre di più la sua radio, che però perderà la connotazione di libertà per diventare sempre più una realtà commerciale (proprio questo Ligabue sembra denunciare e criticare nel film).

Dopo la fondazione di Radio Raptus, la vita degli amici di Bruno, pur tra scherzi, scampagnate, serate al bar di Adolfo (Francesco Guccini), non sarà affatto semplice. Tito, tenterà di uccidere il padre avendo scoperto che, già molto prima della fondazione della radio abusava della sorella minore. Iena sposerà una donna piuttosto libertina, che lo tradirà anche con il suo ""amico"" Boris il giorno stesso delle nozze, durante il ricevimento.

La sorte peggiore toccherà però a Freccia, che cadrà nella tossicodipendenza a causa della sua relazione con una ragazza eroinomane. La sua dipendenza gli farà perdere il lavoro, gli procurerà diverse frizioni con i suoi amici, (in particolar modo con Bruno) e gli causerà molti guai con la giustizia. L'amore e l'affetto da parte di Marzia (Patrizia Piccinini) (una ragazza che lavorava in un'agenzia immobiliare, conosciuta proprio durante la ricerca di una casa in affitto) lo farà riprendere e, soffrendo per giorni a causa della crisi d'astinenza, riesce ad uscire dal tunnel della droga e a restarne fuori per mesi, ma la delusione d'amore con Cristina (Cristina Moglia) (la cugina della moglie di Iena) lo farà ripiombare nella droga, e questa volta lo porterà al suicidio (involontario) causato da un'overdose. Dopo la sua morte, Radio Raptus verrà ribattezzata, in suo onore, Radiofreccia.

Bruno, poco prima di concludere il racconto, decide di citare tutti i personaggi più rilevanti del suo racconto, descrivendo un aggiornamento delle loro vite attuali: • Bonanza (Manuel Maggioli), non va quasi più al cinema, ma qualche video se lo vede, ha un figlio ed ogni tanto si diverte a trascinarlo nelle sue note rappresentazioni cinematografiche, • Virus (Fulvio Farneti), non scommette più, dicono stia male, ma qualcuno afferma che stia preparando una nuova sfida da Guinness dei primati, • Omero (Paolo Cremonini), ha provato a rinnovarsi, non vende più biglietti della lotteria, bensì biglietti chiamati ""gratta e tromba"" • Kingo (Davide Tavernelli) continua a darsi da fare con i suoi spettacoli rock n' roll da buon nostalgico del mitico Elvis. • Pluto (Ottorino Ferrari) continua a captare e registrare conversazioni dall'aldilà e le fa ascoltare a tutto volume, • Adolfo ha lasciato il bar a sua figlia ed ora è passato dall'altra parte del bancone, a rompere finalmente i maroni pure lui. Boris ha ricominciato a frequentare gli amici, ha un lavoro che svolge con impegno e serietà, ma nessuna relazione stabile mentre Tito, al contrario, ha una moglie e tre figli che ama ma è ancora senza un lavoro fisso. Per fortuna, invece, Bruno ha sposato la sua storica fidanzata Ilaria e anche Iena fa una serena vita di coppia perché la moglie (per maturità interiore, oppure perché ormai nessuno più le ronza in torno...) ha smesso di tradirlo. E Bruno conferma che almeno su questo Boris aveva ragione,

"quelli come lui, sposano l'Ilaria"

Nell'ultima scena, dopo la fine del flashback, Bruno chiude la radio con un monologo registrato da Freccia agli albori di Radio Raptus.

Radiofreccia: differenze con il libro

Il film è tratto dalla raccolta di racconti "Fuori e dentro il borgo" scritto dallo stesso Ligabue. In particolar modo la storia ricalca i racconti "Il girotondo di Freccia" e "Radio Fu", quest'ultimo dedicato alle esperienze giovanili dell'autore nelle emittenti correggesi "Radio King" e "Centro Radio Correggio", poi divenuta "Radio Attiva".

La sceneggiatura viene riscritta a quattro mani dallo stesso regista, Ligabue, in collaborazione con Antonio Leotti. Questi, inoltre, inseriscono anche altri personaggi dello stesso libro, ma trascurano volutamente la parte biografica in esso contenuta.

Le differenze con il libro:

  • La voglia sul volto di Freccia si trova sulla guancia destra, nel film sulla tempia.
  • Freccia nel libro ha un fratello minore di nome Berto e guida una Renault 4 anziché un Maggiolino.
  • Poco prima di morire, Freccia ruba una Mercedes e una BMW, mentre nel libro è menzionata una De Tomaso Pantera.

Le dichiarazioni del regista

"Io credo che fare il regista sia una cosa molto lontana dalla mia natura. La musica è un'esperienza più immediata. Il cinema ha a che fare con i filtri, con la progettazione, e quelli non sono i miei modi. Però ho sentito che era un'offerta che non potevo rifiutare. Volevo raccontare una storia, volevo immortalare un mondo e ricordare i miei quindici anni, e quello era il modo migliore di farlo." (Luciano Ligabue)

Anno

1998 (26 anni fa)

Titolo originale

Radiofreccia

Genere

Drammatico

Durata

112 minuti (1 ora e 52 minuti)

Regia

Luciano Ligabue

Film di Luciano Ligabue

Data di uscita

venerdì 16 ottobre 1998

Poster e locandina

Attori del film Radiofreccia

Stefano Accorsi nel ruolo di Ivan Benassi detto "Freccia"
Luciano Federico nel ruolo di Bruno
Cosima Coccheri nel ruolo di Ragazza eroinomane
Paolo Cremonini nel ruolo di Omero
Fulvio Farneti nel ruolo di Virus
Ottorino Ferrari nel ruolo di Pluto
Serena Grandi nel ruolo di Madre di Freccia
Francesco Guccini nel ruolo di Adolfo
Manuel Maggioli nel ruolo di Bonanza
Alessio Modica nel ruolo di Iena
Antonella Tambakiotis nel ruolo di Nadia
Cristina Moglia nel ruolo di Cristina
Patrizia Piccinini nel ruolo di Marzia
Enrico Salimbeni nel ruolo di Tito
Paolo Maria Scalondro nel ruolo di Carlo
Davide Tavernelli nel ruolo di Kingo
Roberto Zibetti nel ruolo di Boris
Luciano Ligabue nel ruolo di Deejay (non accreditato)
Antonello Grimaldi nel ruolo di carabiniere (non accreditato)

Biografie correlate al film Radiofreccia

Sceneggiatura

Luciano Ligabue, Antonio Leotti

Soggetto

Luciano Ligabue

Musiche

Luciano Ligabue

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