I Vitelloni
Frasi del film
Frasi di I Vitelloni
Riassunto e trama del film I Vitelloni
Durante una sfilata di bellezza sulla spiaggia si premia Miss Sirena 1953; la vincitrice, Sandra, improvvisamente sviene. Arriva il medico che fa allontanare tutti, ma il trentenne donnaiolo Fausto capisce immediatamente la causa del malore di Sandra. Corre subito a casa, proprio mentre era scoppiato un temporale. Prepara la valigia, chiede dei soldi al padre e gli dice che deve partire per Milano a cercare lavoro.
Intanto arriva preoccupato il fratello di Sandra, Moraldo (Franco Interlenghi) che gli fa sapere che Sandra è incinta. Fausto sa bene di essere il responsabile e, su pressione di suo padre Francesco, non può fare altro che sposarla, sebbene gli amici si prendano beffe di lui. Al matrimonio tuttavia ci sono tutti.
I neo sposini felici partono per Roma in luna di miele, proprio mentre serpeggia tra gli amici qualche malumore. Alberto (Alberto Sordi), che invece appare il più sicuro di sé, continua a godersela tra biliardo, scherzi e scommesse. Con una scusa, prima chiede un prestito di 500 lire alla sorella Olga, l'unica della famiglia che lavora, per impiegarlo al gioco, successivamente la rimprovera di mantenere una relazione segreta con un uomo separato, ma coniugato e che quindi non potrà mai sposarla. Al ritorno dal viaggio di nozze, il suocero trova a Fausto un lavoro presso un suo amico venditore di oggetti sacri, Michele.
Il film a questo punto alterna le meschine avventure di Fausto con il vuoto gironzolare degli altri membri della compagnia. Fausto sebbene sposato e in attesa del figlio, continua a non mettere la testa a partito. Una sera, portata la moglie al cinema, non perde l'occasione di fare piedino alla bella sconosciuta seduta accanto. Quando la donna s'allontana, lasciata la moglie con una scusa, la insegue, la raggiunge, la corteggia e la bacia. È soddisfatto di sé, ma tornato sui suoi passi, alla vista della moglie fa finta di niente. È carnevale. Si deve far festa. Nel locale del ballo, Fausto s'accorge di Giulia, la moglie del suo principale, e si ripromette di farla sua. Durante la festa Alberto, ubriaco, si rende conto di quanto la sua vita sia vuota e stupida, ma non ha il coraggio di cambiare.
Il giorno dopo Olga, che era il sostegno della famiglia, parte con il suo uomo tra le lacrime della madre e del fratello, l'una dispiaciuta anche per la mancanza di quell'unico reddito e l'altro per il dover promettere alla madre di trovarsi un posto.
Fausto invece, non solo arriva assai in ritardo al lavoro, ma con una scusa, nel retro del negozio cerca di strappare un bacio a Giulia che però gli resiste indignata. Michele li vede imbarazzati e non gli è difficile capire quello che è appena successo. Convoca l'ingrato Fausto e lo costringe a licenziarsi. A Moraldo, Fausto dice invece che è stata Giulia a provocarlo e, scoperto, ingiustamente licenziato e senza preavviso. Per ripicca quindi si fa aiutare da Moraldo a sottrarre dal negozio un angelo di legno che però non riescono a vendere e che affidano ad un povero sprovveduto chiamato Giudizio (Silvio Bagolini) .
Il furto viene scoperto. A pranzo il padre di Sandra è furibondo. Accusa i due di aver rubato e di aver dovuto, per questo, supplicare i carabinieri di poter risarcire direttamente l'azione vergognosa senza ulteriori conseguenze. Accusa pure Fausto di aver insidiato la moglie del suo più caro amico. Sandra scoppia in lacrime e scappa in camera. Il fratello ingenuamente la rassicura raccontandole la versione di Fausto, utile però a far riconciliare la coppia. Nasce il piccolo Moraldo, gioia della famiglia, e Fausto si sente meno osservato. È alla ricerca di un nuovo lavoro, ma non riesce ad abbandonare la vecchia compagnia di amici (Alberto, Moraldo, Riccardo (Riccardo Fellini), Leopoldo (Leopoldo Trieste) ) con i quali ha trascorso una giovinezza fatta di superficialità e irresponsabilità.
Leopoldo da parte sua è riuscito a convincere Sergio, un consumato attore di teatro, a potergli leggere una sua commedia. Gli amici che l'accompagnano sono emozionati, ma alla lunga s'annoiano: sono molto più interessati alle ballerine con le quali scherzano e ballano. Il giovane incassa le entusiastiche lodi dell'attore che però poi, quando gli chiede ambiguamente di accompagnarlo in una zona poco frequentata e senza luci, gli si dimostra così inquietante da farlo scappare via.
È notte fonda e Moraldo sta aspettando Fausto che aveva passato la serata con una delle ballerine. È dispiaciuto per la sorella Sandra e lo rimprovera. A casa Sandra, dopo aver atteso Fausto fino a tardi, gli impedisce di accarezzare il figlio e scoppia in lacrime. È stanca dei suoi tradimenti e all'alba, mentre il marito dorme, prende il bambino e scappa via. Fausto e gli altri ragazzi iniziano una vana ricerca, ma Moraldo indispettito decide di far solo. Il tempo passa e la fame aumenta così, distratti dalle dolcezze della campagna circostante, si fermano a mangiare. Fausto invece comincia ad aver paura e continua le ricerche per conto suo.
La celebre scena in cui Alberto Sordi fa il gesto dell'ombrello
A casa la donna di servizio in lacrime gli dice che si sono recati in questura: la stanno cercando al mare. Fausto si reca sulla spiaggia e qui incontra casualmente la donna del cinema che si mostra interessata a rivederlo, ma lui è insensibile e confuso e si allontana da lei. Torna a casa dove incontra Moraldo e si dispera dicendo che vuol farla finita, ma Moraldo gli rimprovera di essere troppo vigliacco anche per questo. Trova però il coraggio di tornare al negozio a piangere da Michele raccontando anche a lui che Sandra non si trova. Intanto Alberto in macchina con gli altri due di ritorno dal pranzo, alla vista lungo la strada di alcuni lavoratori della mazza, affaticati, vigliaccamente li sbeffeggia col gesto dell'ombrello urlando loro "Lavoratori... Lavoratori della mazza...". Ma dopo pochi metri la macchina si ferma per un guasto. Inseguito, non gli resta che scappare gridando di aver scherzato.
A sera di ritorno a casa di suo padre, Fausto riceve dalla sorellina la bella notizia che Sandra è tornata. Si era rifugiata a casa dal suocero. Ma qui il padre Francesco l'attende per dargli una dura lezione picchiandolo con la cinghia dei pantaloni, sostenuto da Michele che tiene a bada Sandra che supplicava di smettere. Finalmente consapevole delle responsabilità che comporta l'aver creato una famiglia, Fausto riunito alla moglie e al figlio, sembra ravveduto.
Moraldo è l'unico ad avere il coraggio di lasciare il paese, partire in treno per Roma. Alla stazione viene scorto da Guido, un fattorino suo piccolo ma vero amico. Il treno parte mentre Moraldo immagina di vedere i suoi compagni ancora dormienti nei loro letti. Il film mostra le due sequenze con cadenza alternata, accompagnate tuttavia sempre dallo stesso audio del treno che parte.
Data di uscita
giovedì 17 settembre 1953
Poster e locandina
Attori del film I Vitelloni
Alberto Sordi | nel ruolo di Alberto |
Franco Interlenghi | nel ruolo di Moraldo |
Franco Fabrizi | nel ruolo di Fausto Moretti |
Leopoldo Trieste | nel ruolo di Leopoldo |
Riccardo Fellini | nel ruolo di Riccardo |
Eleonora Ruffo | nel ruolo di Sandra Rubini |
Jean Brochard | nel ruolo di Francesco, il padre di Fausto |
Claude Farell | nel ruolo di Olga, la sorella di Alberto |
Carlo Romano | nel ruolo di Michele, l'antiquario |
Enrico Viarisio | nel ruolo del padre di Moraldo e Sandra |
Paola Borboni | nel ruolo di la madre di Moraldo e Sandra |
Lída Baarová | nel ruolo di Giulia, la moglie di Michele |
Arlette Sauvage | nel ruolo di la sconosciuta nel cinema |
Vira Silenti | nel ruolo di Gisella, la "cinesina" |
Maja Nipora | nel ruolo di Caterina, la soubrette |
Achille Majeroni | nel ruolo di Sergio Natali, il capocomico |
Silvio Bagolini | nel ruolo di Giudizio |
Giovanna Galli | nel ruolo di una ballerina |
Guido Martufi | nel ruolo di Guido, il giovanissimo fattorino della stazione |
Milvia Chianelli | |
Lilia Landi (non accreditata) | nel ruolo di nel ruolo di se stessa |
Lino Toffolo (non accreditato) | nel ruolo di un ragazzo al carnevale |
Biografie correlate al film I Vitelloni
Sceneggiatura
Ennio Flaiano, Federico Fellini
Soggetto
Ennio Flaiano, Tullio Pinelli, Federico Fellini
Musiche
Nino Rota, diretta da Franco Ferrara