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Aforismi Eder - parte 15
Frasi trovate
:
7.898
Secondo Spencer, le parole sono come i gettoni: il valore di questi e il significato di quelle dipendono dalla generale convenzione.
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
Predicare agli uomini la morte, con le parole o con l'esempio è stato e sarà sempre invano. Si può riconoscere il male, ma esso è tale e tanto, che non si lascia vincere. I saggi indiani hanno predicato l'astinenza e decantato il Nirvana: a che pro? Il più coraggioso rivelatore del dolore e del male ha concepito il suicidio della Terra; con quale effetto? Dove sono le opere, le azioni, i tentativi, un principio di esecuzione?
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
Perché si dice che i più violenti rivoluzionarii diventano i più rigidi tiranni? Tra un rivoluzionario e un autoritario che sembrano due uomini assolutamente diversi, incapaci di poter intendersi mai, la differenza non dev'esser poi molto grande, se l'uno è capace di mutarsi nell'altro e l'altro nell'uno. La convenienza, l'utilità, il tornaconto, può suggerire a ciascuno una certa professione di fede, interessata, e perciò soggetta ad esser disdetta col venire meno del vantaggio, ma chi potrà vantarsi d'esser del tutto disinteressato? Muta la qualità dell'interesse: interesse materiale o morale, diretto o indiretto, presente o futuro, reale o immaginario; ma sempre, tra tutte le opinioni che cozzano dentro di noi e che riconosciamo tutte vere, noi ne esprimiamo qualcuna per uno speciale motivo...
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
«Ora che l'Italia è fatta, bisognerebbe unificare le cucine italiane!»
«Ardua impresa. Si potranno f
eder
are; se pure!»
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
Oggi, dicono i socialisti, chi lavora da mattina a sera stenta la vita, mentre chi non fa niente nuota nell'abbondanza; domani nuoteranno nell'abbondanza tanto chi produce poco, quanto chi produce molto: ingiustizia per ingiustizia, chi non preferirà la seconda alla prima?
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
O perché debbo lavorare con zelo a produrre molto, se chi produce meno di me, per incapacità reale o per pigrizia, partecipa esattamente come me al godimento dei beni? Non è meglio prender le cose con più calma, riposarsi spesso ed a lungo?...
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
Lo scoraggiamento è da pessimisti, da fatalisti, da pusillanimi. Si accascia chi non ha fibra, chi non ha fede, chi non vede oltre sé stesso, chi non pensa che se il frutto dell'opera sua maturerà troppo tardi perché egli possa gustarlo, lo gusteranno i suoi figli, le generazioni future.
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
La saggezza espressa dal genere umano nella secolare esperienza, ripete ai giovani che la gioventù, la salute, i piaceri, sono tutti beni fallaci e fugaci. Essa raccomanda però quelli morali e promette premii futuri che non sono meno chimerici. Allora perché non dire a quella giovinetta che le esteriori forme da lei ammirate e la stessa sua vita non erano altro che prodotti del principio maligno? Perché non aprirle gli occhi alla verità, se ella pareva tanto intelligente e tanto sensibile?... Non l'avrebbe compresa.
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
La forma della società resiste per la semplicissima ragione che la maggior parte degli uomini, se concepiscono l'ideale, obbediscono ai dettami della ragione. L'ideale si chiama così perché non attuato e non attuabile; il giorno che fosse attuato, non sarebbe più l'ideale, ma il reale. Questa non è metafisica: è filosofia pratica, perché c'insegna a guardarci dai voli d'Icaro.
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
La ricchezza, assoluta o relativa, non può esser di tutti; è impossibile che quanti prendono parte al giuoco della vita vincano tutti, e che le vincite siano eguali; i giuocatori lo sanno, ma prima che le carte siano date, prima che il dado sia tratto, essi sono tutti in egual grado animati e confortati dalla speranza, e chi perde, se prova un umano senso di dispetto, accetta nondimeno la necessità della sorte, e aspetta la rivincita.
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
«La Monarchia ha fatto l'Italia.»
«Proprio lei, sola sola? E come l'ha fatta? Sponte o spinte? Con le vittorie, o a furia di disfatte? E che cosa è questa sua Italia? Dov'è la gloria, il lauro e il ferro che il vostro Leopardi andava cercando sessant'anni addietro? Ne avete notizia voi? Siamo l'ultima delle grandi nazioni, una ranocchia gonfiata sul punto di crepare, come quella della favola. Teoricamente, filosoficamente, non mi direte che il regno d'un sol uomo su tutti gli altri suoi simili sia l'ideale. L'ideale, se siete idealista, è tutto il contrario, è la repubblica sociale, l'eguaglianza e l'accordo di tutti. Utopia, sta bene, e lo sanno anche coloro che la sostengono; ma utopia generosa, non rassegnazione antipatica, come la nostra. Generosa e pericolosa, volete dire? Andate là, che il mondo non è caduto e non cadrà, per quante riforme e per quante rivoluzioni si facciano...»
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
La nobiltà e la ricchezza che uno acquista con l'opera propria nessuno le odia, perché tutti le sperano...
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
L'uccisione d'un uomo si condanna giustamente come il più nefando delitto, perché dalla morte data ad un simile, l'assassino ottiene un vantaggio per la sua propria vita.
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
Il signor di Voltaire, a un parrucchiere che gli dava consigli sull'arte di poetare, rispose: "Mastro Andrea, fate parrucche..." Chiedo a me stesso se il grande scrittore francese non sarebbe stato più accorto consigliando a mastro Andrea di studiare la prosodia!
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
Il progresso è la sintesi di tutta la storia umana; chi ne ha sfogliato i libri immortali, ha letto questa parola in ogni pagina.
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
Il pensiero è come il Pròteo della favola, che muta incessantemente d'aspetto, o meglio, poiché non v'è un pensiero unico e fisso, ma una serie infinita di pensieri, incostanti, contradittorii, nessuno può con una parola definire esattamente un uomo; nessun uomo può definire esattamente sé stesso.
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
Il Paese? Con la P grande? Voi ci credete ancora? Caro mio, se voi dite, chi è, dov'è, che cosa fa, dove si può trovare questo signor Paese ve ne sarò grato. Il Paese siamo io e voi, e l'usciere che sta in anticamera, e la signorina che ricopia lettere di là. Il Paese è tutti, il che vuol dire nessuno. E tanto valgono le nostre idee quanto quelle dei nostri avversarii.
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
I socialisti serii sconfessano quei romanzieri di fervida fantasia che hanno rappresentato a modo loro la vita avvenire, ma se i pensatori non ci dicono essi quale sarà, qual è la realtà che vogliono attuare, bisogna pure, per averne un'idea, accettare l'immagine che ne dànno i romanzieri. Nel regime socialista, ciascun cittadino lavorerà non per conto suo proprio, ma per conto di tutto il consorzio, e riceverà in cambio del suo lavoro un assegno tanto largo, che non si potrà spendere tutto. Se questa sarà la sola difficoltà nello Stato futuro, potremo dire senz'altro che tutto andrà d'incanto: la somma da spendere, il modo di spenderla sarà un problema insolubile.
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
Gli utopisti vogliono che tutti gli uomini siano ricchi o agiati egualmente, questa eguaglianza nella ricchezza o nell'agiatezza, è la promessa con la quale allettano gli operai; perché se gli operai sapessero che il risultato dell'agitazione, sarà, come abbiamo visto, l'indigenza e la mediocrità universale, non darebbero loro ascolto.
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
Dovunque sono uomini sono diversità di opinioni, disparità di sentimenti, differenza di umori, tali e tante variazioni temporanee o permanenti, che il consenso perfetto è impossibile, non dico fra tutti o fra molti, ma fra pochi, fra due.
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
Con questo sistema di scoraggiare chi la difende, di accarezzare i suoi peggiori nemici, la Monarchia corre difilato al precipizio, ed io resto al mio posto e ci resterò forse fino all'ultimo anche per questo: per non parere che pensi a mettermi in salvo, avendo fiutato il cadavere. Ma se aspettano che voglia rompermi ancora le corna per i loro begli occhi, stanno freschi.
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
Come mai suo padre, servitore della prode monarchia, parlava ancora rispettosamente dei vili tiranni? Dell'ordinamento costituzionale, il giovanetto aveva udito spiegare la perfezione: Re e Popolo partecipi del governo, quello coi ministri, questo coi deputati; il Senato di nomina regia moderatore della Camera elettiva; il potere giudiziario libero e indipendente fra il legislativo e l'esecutivo: che cosa poteva opporre suo padre a questa perfezione? Un più grave e doloroso stupore egli doveva provare, udendo in famiglia affermare che, senza il tradimento, né mille né diecimila garibaldini avrebbero potuto abbattere un regno come quello di Francesco II!
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
Ciò che muove il lavoratore a dichiararsi malcontento è la speranza del meglio; egli spera di lavorare sempre meno e di godere sempre più: è questa la formula della profezia socialista: il massimo dei beni col minimo dello sforzo; formula contro la quale protestano la ragione, la logica, le leggi del mondo organico e fisico dove gli effetti sono sempre rigorosamente proporzionati alle cause.
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
«Chi vi ha detto che non sono socialista anch'io?»
«Come ogni persona di cuore, sì; e appunto di ciò si tratta: di dire al popolo fino a qual segno è giusto e santo parlargli dei suoi diritti, ma quanto è necessario e doveroso rammentargli anche i suoi doveri.»
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
Chi dice che i beni promessi dai socialisti, saranno, se ottenuti, tanto apprezzati da non esser posti a rischio mai più? La tradizione religiosa dice che l'uomo fu creato nel paradiso terrestre; poteva goderselo tranquillamente, ma tanto fece che lo perdette. Il paradiso che ci promettono sarà perduto un'altra volta, tranne che i socialisti posseggano il segreto di levarci il gusto del pomo.
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio
Frasi di Federico De Roberto
Quando Ranaldi s'affacciò dal parapetto della tribuna, appoggiandovi la destra armata del cannocchiale, l'aula era spopolata. Scoccavano le due, e per aver salito più che in fretta le scale, dalla paura di perdere il principio dello spettacolo, il giovane ansava. Era anche un poco confuso e intimidito. Il bersagliere di guardia, al portone; più su, al primo piano, l'usciere che lo aveva avvertito di dover la sciare la mazza; l'altro usciere che, ancora più in alto, nella saletta già popolata di giornalisti vociferanti, gli aveva chiesto di mostrare la tessera, quasi sospettando in lui un intruso; quell'apparato, quella diffidenza, i visi sconosciuti, l'ignoranza della via, l'errore d'essere entrato nella sala del telegrafo prima di fare l'ultimo tratto di scale, lo avevano impacciato e quasi intimorito.
Federico De Roberto
Cit. da
L'Imperio ‐ Incipit
Frasi di Federico De Roberto
Se volete riuscire con le donne, non le fate ridere.
Federico De Roberto
Cit. da
Documenti umani
Frasi di Federico De Roberto
Quando vedevo molte donne riunite in qualche posto, a teatro, per esempio, od alla passeggiata, io mi domandavo; «Chi ameresti tu fra queste?» – E con una mano sulla coscienza, mi rispondevo: «Tutte, meno le vecchie, le gobbe e le troppo brutte.»
Federico De Roberto
Cit. da
Documenti umani
Frasi di Federico De Roberto
Pensa che l'amore, l'odio, l'ambizione, l'invidia, tutte le più forti passioni finiscono prima di noi, e che, quando tutto è finito, una cosa resta: la soddisfazione del dovere compiuto....
Federico De Roberto
Cit. da
Documenti umani
Frasi di Federico De Roberto
Non sapete di quale amore io amo? Io amo come il mare ama la riva: dolcemente e furiosamente!
Federico De Roberto
Cit. da
Documenti umani
Frasi di Federico De Roberto
Le lettere anonime sono una provvidenza. Data la fondamentale vigliaccheria umana, è provvidenziale che si possa far risapere una cosa o dare un consiglio senza arrischiar nulla.
Federico De Roberto
Cit. da
Documenti umani
Frasi di Federico De Roberto
Ella aveva avuto ragione accusandomi di non esser geloso; la gelosia è una prova d'amore. Io ero stato geloso in silenzio, dentro di me, per timore di increscerle; avevo sbagliato. Le donne, alle volte, vogliono essere dominate.
Federico De Roberto
Cit. da
Documenti umani
Frasi di Federico De Roberto
Andammo soli, fuori Grotta, a Pozzuoli, a Baja.... Che cielo! che mare!... Conosci tu il boschetto che sta dietro il lago Lucrino, sulla via della grotta della Sibilla? Il terreno è in pendenza; si procede a caso, scostando i rami che vi sfiorano il viso. Attraverso il fogliame del castagneto filtra una luce verde, fantastica, da féerie; par di nuotare in mezzo allo smeraldo fluido.... Il 20 maggio!...
Era de maggio e te cadeano 'nzino
A schiocche a schiocche le cerase rosse.....
Le rosse, le dolci, le fresche ciriegie erano le sue labbra....
Federico De Roberto
Cit. da
Documenti umani
Frasi di Federico De Roberto
"Quando voi leggerete queste pagine, io sarò morto. Non voglio, non voglio andarmene nel silenzio e nell'ombra, senza dirvi tutto quello che ho in cuore, senza mostrarvi tutta l'opera spaventevole compita da voi, senza lasciarvi – ultimo ricordo della nostra tenera amicizia – l'eterno rimorso del male che voi avete commesso.
"Io non sono generoso?... Ah! bisognava che apprendessi alla vostra scuola la generosità!... Sentite: la mamma mia dorme di là, nella camera attigua; ella riposa un istante dopo una giornata d'inquietudine, passata a spiare ogni mio movimento, quasi presaga della sciagura che le pende sul capo. Domani, a quest'ora, ella non riposerà.
Federico De Roberto
Cit. da
Documenti umani ‐ Incipit
Frasi di Federico De Roberto
Dopo I Promessi sposi, il più grande romanzo che conti la letteratura italiana.
Leonardo Sciascia
Frasi di Leonardo Sciascia
«
[...]
e certuni bene informati assicuravano che una volta, nei primi tempi del nuovo governo, egli
[il duca]
aveva pronunziato una frase molto significativa, rivelatrice dell'antica cupidigia viceregale, della rapacità degli antichi Uzeda: "Ora che l'Italia è fatta, dobbiamo fare gli affari nostri...".»
Federico De Roberto
Cit. da
I Viceré
Frasi di Federico De Roberto
«Io mi rammento che nel Sessantuno
[1861]
, quando lo zio duca fu eletto la prima volta deputato, mio padre mi disse: "Vedi? Quando c'erano i Viceré, gli Uzeda erano Viceré; ora che abbiamo i deputati, lo zio siede in Parlamento."»
Federico De Roberto
Cit. da
I Viceré
Frasi di Federico De Roberto
«Vedi? Vedi quanto rispettano lo zio? Come tutto il paese è per lui?»
Il ragazzo stordito un poco dal baccano, domandò:
Che cosa vuol dire deputato?»
«Deputati,» spiegò il padre, «sono quelli che fanno le leggi nel Parlamento.»
«Non le fa il Re?»
«Il Re e i deputati insieme. Il Re può badare a tutto? E vedi lo zio come fa onore alla famiglia? Quando c'erano i Viceré, i nostri erano Viceré; adesso che abbiamo il Parlamento, lo zio è deputato!...»
Federico De Roberto
Cit. da
I Viceré
Frasi di Federico De Roberto
Giuseppe, dinanzi al portone, trastullava il suo bambino, cullandolo sulle braccia, mostrandogli lo scudo marmoreo infisso al sommo dell'arco, la rastrelliera inchiodata sul muro del vestibolo dove, ai tempi antichi, i lanzi del principe appendevano le alabarde, quando s'udì e crebbe rapidamente il rumore d'una carrozza arrivante a tutta carriera; e prima ancora che egli avesse il tempo di voltarsi, un legnetto sul quale pareva avesse nevicato, dalla tanta polvere, e il cui cavallo era tutto spumante di sudore, entrò nella corte con assordante fracasso. Dall'arco del secondo cortile affacciaronsi servi e famigli: Baldassarre, il maestro di casa, schiuse la vetrata della loggia del secondo piano, intanto che Salvatore Cerra precipitavasi dalla carrozzella con una lettera in mano.
"Don Salvatore?... Che c'è?... Che novità?..."
Ma quegli fece col braccio un gesto disperato e salì le scale a quattro a quattro.
Giuseppe, col bambino ancora in collo, era rimasto intontito, non comprendendo; ma sua moglie, la moglie di Baldassarre, la lavandaia, una quantità d'altri servi già circondavano la carrozzella, si segnavano udendo il cocchiere narrare, interrottamente:
"La principessa... Morta d'un colpo... Stamattina, mentre lavavo la carrozza..."
"Gesù!... Gesù!..."
Federico De Roberto
Cit. da
I Viceré
‐ Incipit
Frasi di Federico De Roberto
In verità questo secolo, se non fosse il secolo della scienza, sarebbe quello della critica. L'occupazione prediletta, non solamente dalla folla incapace di far altro, ma anche dalle persone illuminate, è quella di criticare uomini e cose. Certo il fenomeno si spiega con la grande facilità della critica paragonatamente alla difficoltà della creazione; ma poiché esso, quantunque antichissimo, pure si è tanto aggravato ai nostri giorni, conviene v
eder
e se non c'è un'altra ragione, presente, attuale, che spieghi la recrudescenza.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo
Frasi di Federico De Roberto
Quando si studiano i sinonimi, i primi e quasi direi classici esempî che i maestri ne dànno sono coraggio e temerità, timidezza e paura. Fra questi moti dell'animo passano differenze che ciascuno di noi sa valutare, per averle direttamente provate, dentro di sé. Fanciulli, se non potevamo entrare di notte in una stanza buia, eravamo paurosi; se invece, sapendo benissimo la nostra lezione, la presenza del signor ispettore, in iscuola, ci imbarazzava, eravamo timidi. Con gli anni, se la paura cessa-o per meglio dire cambia d'oggetto; perché i più bravi ne conoscono, dinanzi a certi spettacoli o a certe idee, i freddi sudori-la timidità inceppa troppe volte chi sembra più sicuro di sè.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo
Frasi di Federico De Roberto
Nemico dell'arte, Max Nordau non si contenta di fare il critico, il sociologo, il filosofo, il polemista; egli fa anche l'artista. Il caso è ancora più notevole che dapprima non paresse.
Dei suoi romanzi di un tempo non mette conto parlare; bisogna invece leggere l'ultimo, quello che egli ha pubblicato dopo la Degenerazione e la Psico-fisiologia del genio, cioè dopo i libri dove ha peggio trattato gli artisti e la stessa arte.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo
Frasi di Federico De Roberto
La lode solletica e la trascuraggine umilia. È questo un sintomo patologico, o non piuttosto il giuoco naturale delle passioni, la legge eterna dell'umana natura?
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo
Frasi di Federico De Roberto
Max Nordau è stato seguace tanto fervente del Lombroso, che ha esteso la teoria oltre le intenzioni del maestro, sino a considerare la più gran parte degli ingegni artistici universalmente ammirati ai nostri giorni come il prodotto di una degenerazione.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo
Frasi di Federico De Roberto
Alcuni, tuttavia, combattono la teoria del Lombroso perché temono precisamente che sia diretta, o possa portare a comprimere, a deprimere i sentimenti d'ammirazione che il genio eccita nella mediocre e infima umanità, e a scemarne l'importanza sociale.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo - Il genio e l'ingegno ‐ Incipit
Frasi di Federico De Roberto
«A quel massimo degli umani intelletti, Paolo Sarpi, ragionevolmente parve lo straordinario ingegno una prontissima passività a ricevere e riprodurre in sè anco le minime impressioni degli oggetti o sensibili o intelligibili, e però non altro che una straordinaria e male invidiata malattia, la quale i moderni fisiologi nel moderno linguaggio chiamerebbero lenta encefalite».
Queste righe di Pietro Giordani potrebbero trovar posto nei Precursori del Lombroso del dottor Antonini. Dove il prosatore piacentino diagnosticava una encefalite lenta, i filosofi contemporanei vedono, con l'autore dell'Uomo di genio, una nevrosi, una psicosi, una forma di epilessia.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo - Il genio e l'ingegno ‐ Incipit
Frasi di Federico De Roberto
La guerra tra la Spagna e gli Stati Uniti d'America ha rivelato molte cose che non era difficile prev
eder
e, ma che pure hanno destato qualche stupore in più d'uno.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo
Frasi di Federico De Roberto
Bisogna fare agli altri ciò che vorremmo fosse fatto a noi.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo
Frasi di Federico De Roberto
Fino a pochi anni addietro, quando i sociologhi in vena di profezia si proponevano la questione della fine della nostra civiltà, - giacché le civiltà fioriscono e finiscono come tutte le altre cose di questo mondo,- i sociologhi, dico, pensavano che la civiltà nostra soccomberebbe per opera di una nuova grande invasione barbarica, e vedevano nei Cinesi il nemico formidabile.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo - Due civiltà ‐ Incipit
Frasi di Federico De Roberto
Poiché l'uomo è più forte della donna, ma la donna è necessaria all'uomo, la conseguenza logica e naturale è che egli adoperi una parte della propria forza a proteggere, a mantenere questa creatura debole della quale ha bisogno, e che a sua volta lavora un poco per lui e moltissimo per la prole comune.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo
Frasi di Federico De Roberto
Tre secoli addietro, nel 1595, a Wittenberg, furono pubblicamente sostenute cinquanta tesi per dimostrare che la donna non è una creatura umana. Oggi cinquantamila fra tesi, dissertazioni, conferenze, volumi e articoli di giornali attribuiscono al sesso femminile non solo le dignità che gli sono proprie, ma anche quelle che non gli convengono. Questa propaganda è uno dei segni particolari dell'età presente: come tale merita di fermare la nostra attenzione.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo - Il femminismo ‐ Incipit
Frasi di Federico De Roberto
Soltanto la nostra ignoranza e la nostra indolenza chiamano fatale ciò che la nostra energia e la nostra intelligenza debbono chiamare naturale ed umano.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo
Frasi di Federico De Roberto
Senza dubbio anche questa volta il pensatore si contraddice per amore della verità, per stringere quanto più da presso è possibile la verità. Ragionando della perfezione dell'anima, vuole naturalmente che questa perfezione sia divina; ma poi deve rinunziare ad essa e tornare all'umile umanità; perché, tanto è vero che la perfezione più perfetta è la divina; quanto è vero che all'uomo bisogna proporre una mèta che egli possa raggiungere, cioè umana. Questo è vero principalmente e sciaguratamente: è vero principalmente e sciaguratamente: che la verità è molteplice e multiforme; e che quando noi crediamo di averla afferrata, allora ci sfugge.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo
Frasi di Federico De Roberto
Per accorgerci dei difetti altrui dobbiamo averli un poco anche noi....
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo
Frasi di Federico De Roberto
Nella ragione non c'è amore, mentre ce n'è molto nella saggezza.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo
Frasi di Federico De Roberto
Quando l'arte di Carlo Baudelaire fu detta, prima ancora che dal Nordau, oscura ed immorale, una voce potente sorse a difenderla: la voce di Vittor Hugo. Il gran poeta affermò che l'autore dei Fleurs du mal aveva arricchito il campo delle commozioni artistiche di un frisson nouveau. Indubbiamente altrettanto si può dire di Maurizio Maeterlinck, dei suoi versi e dei suoi drammi. E se i simboli dentro i quali egli ha chiuso il proprio pensiero non sono intelliggibili ai più, se gli ammiratori del poeta vogliono intendere tutta quanta la sua filosofia, eccola per disteso spiegata nel suo nuovo libro: La Sagesse et la Destinée.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo - La filosofia di un poeta ‐ Incipit
Frasi di Federico De Roberto
Le specie sono in continua guerra fra loro, la prosperità dell'una costa il deperimento dell'altra, le deboli soccombono dinanzi alle più forti.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo
Frasi di Federico De Roberto
Che Sully Prudhomme sia un artista geniale, un poeta delicatissimo, è risaputo da quanti hanno sentito, con accompagnamento di musica o senza, il suo celebre Vase brisé. Che egli sia un pensatore coltissimo, un filosofo acuto, è noto a quanti hanno compulsato il suo ponderoso volume sull'Espressione nelle Arti belle. Egli non ha voluto però tener separate le sue diverse facoltà, contentandosi di scrivere ora versi ispirati ed ora ragionamenti rigorosi; ha pure composto i poemi intitolati I Destini, La Giustizia e La Felicità con cuore di poeta e mente di filosofo. Questa parte dell'opera sua è la più degna di nota, perché si riferisce a uno dei più singolari problemi del tempo nostro.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo - La poesia di un filosofo
Frasi di Federico De Roberto
Non si sa più comandare; quei pochi che esercitano un timido potere, quasi se ne scusano; si dicono i primi servitori del paese, gli strumenti del bene comune. Non si osa castigare; i delinquenti commuovono più delle vittime.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo
Frasi di Federico De Roberto
Non la pace, il riposo, la quiete saranno stimate; ma la lotta e la guerra; la guerra benefica, la guerra indice della forza, della salute, dell'esuberanza.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo
Frasi di Federico De Roberto
La pietà è deprimente, perché ciascun individuo pietoso, oltre ai mali proprî, deve sopportare gli altrui. Di più: essa è pericolosa, perché tende a far sussistere e perpetuare i deboli, gl'infermi, tutti quegl'individui che, nell'interesse della razza, dovrebbero sparire.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo
Frasi di Federico De Roberto
Ciascuno commisera e lenisce il dolore altrui temendone uno simile per sè, e sperando che altri lo lenisca a lui.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo
Frasi di Federico De Roberto
Bisogna esser duri con sè stessi per creare nuovi valori, per plasmare a proprio talento la realtà. Bisogna esser duri con gli altri, coi fiacchi, con gli impotenti, con gl'incapaci di vivere.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo
Frasi di Federico De Roberto
Alla succinta esposizione critica della dottrina tolstoiana non sarà inutile far seguire quella di un'altra modernissima filosofia, molto ammirata o molto derisa, senza che si sappia bene, dai più, in che cosa consiste: voglio dire la filosofia di F
eder
ico Nietzsche, il vangelo di Zarathustra, la profezia del Superuomo. La cosa sarà tanto meno inopportuna, quanto che le idee del Nietzsche sono diametralmente opposte a quelle del Tolstoi, e rappresentano, come si suol dire, l'altra faccia della medaglia.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo - Il superuomo ‐ Incipit
Frasi di Federico De Roberto
Il signor Ossip-Lourié ha pensato di riunire in un maneggevole libretto tutti i pensieri, le sentenze e i giudizi di Leone Tolstoi, traendoli con molta pazienza dalle sue opere e raggruppandoli in tredici paragrafi, nei quali si ragiona della vita e della morte, della religione e della scienza, del patriottismo e dell'istruzione, e via dicendo.
Federico De Roberto
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Il colore del tempo
Frasi di Federico De Roberto
Consoliamoci nel frattempo pensando che gli uomini sani continuano a cr
eder
e e ad amare, semplicemente. E, a chi ben guardi, il secolo decimonono non è poi tanto singolare quanto sembra; si può dimostrare che somiglia non poco al diciottesimo, e si può scommettere che il ventesimo gli somiglierà.
Federico De Roberto
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Il colore del tempo
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Frasi di Federico De Roberto
L'artista si sente solo. Singolare ed aristocratico, vive a disagio in mezzo alla società democratica ed uniforme. Si sente da essa odiato come inutile, come superbo; e la disprezza. Pertanto le opere sue non si rivolgono ai più, ma ai pochi iniziati.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo
Frasi di Federico De Roberto
I giornali vivono quanto le rose: l'espace d'un matin. Non è facile paragonare altrimenti che per la loro caducità un foglio stampato e il più bel fiore della creazione; ma, se il fiore ha vantaggi innumerevoli sul giornale, – e non agli occhi delle donne soltanto, o dei poeti, o degli innamorati, – il giornale anch'esso ne ha qualcuno sul fiore. E questo mi pare evidente: chè, morti gli emerocallidi, i petali secchi vanno a finire nella spazzatura; mentre coi vecchi fogli si possono fare tante cose: anche libri.
Federico De Roberto
Cit. da
Il colore del tempo ‐ Incipit
Frasi di Federico De Roberto
Da qualche parte a Londra c'è un albero di Natale con sotto dei regali che non verranno mai aperti; e ho pensato – se sopravvivo a tutto questo, andrò in quella casa a chi
eder
e scusa alla madre – e accetterò qualunque punizione... carcere, morte... non ha importanza! Perché almeno in prigione o anche da morto non sarei più stato in questa cazzo di Bruges! Ma poi ho avuto come un flash... cazzo ragazzi, forse è questo l'Inferno: dover passare l'eternità in questa cazzo di Bruges. E allora ho sperato tanto di non morire. Ho sperato proprio tanto di non morire.
Ray
Dal film:
In Bruges - La coscienza dell'assassino
Scheda film e trama
Frasi del film
"Li odio, sti punkabbestia."
L'ispettore della polizia di Stato Marco Pieve, fuori servizio e in abiti civili, era fermo da almeno tre minuti davanti allo scaffale dei biscotti perché tra lui e i Bucaneve che doveva assolutamente comprare per sua moglie c'era il suo carrello e, davanti al carrello, ferma, una ragazza bassa e tozza, anch'essa carrellomunita, capelli rasta, orecchini sparsi, il mascara raggrumato sulle ciglia e lo sguardo fisso a scegliere qualcosa per placare una palese fame chimica.
Toccava a lui, quel giorno, fare la spesa, a dire il vero toccava a lui quasi tutti i giorni, dato che la moglie era sempre impegnatissima e la figlia ventenne, come tutti i figli ventenni, era praticamente muta e invisibile.
Nel carrello della ragazza che gli stava ostruendo il passaggio, sdraiato su due birre e del tonno in scatola dormiva un piccolo bastardino russante di età indefinita, con una perdita di muco dalla narice destra abbastanza schifosa da v
eder
e.
La sua padrona sembrava una statua di marmo con gli occhi rossi.
«Scusi, permesso?» le disse l'ispettore. Emanava un odore pungente di ganja mista a cane randagio in una giornata di pioggia, e non si muoveva.
«Scusi?» L'ispettore tentò di allungarsi alle spalle della ragazza, non poteva aspettare che quel comodino giamaicano si riavesse o prendesse finalmente una decisione. Tese un braccio verso i Bucaneve e lei, assorta in chissà quale sogno psichedelico, continuò a non muoversi di un millimetro fino a che Pieve inavvertitamente non le sfiorò un braccio.
Luca Bizzarri
Cit. da
Disturbo della pubblica quiete
‐ Incipit
Frasi di Luca Bizzarri
Adele
: Ma chi è quell'uomo che parla?
Piero
: Mio padre.
Adele
: Ma non era quello che diceva meglio un figlio morto che...
Piero
: Sì, infatti v
eder
lo entrare nell'associazione è stata la soddisfazione più grande della mia vita.
Dal film:
Diverso da chi
Scheda film e trama
Frasi del film
La dottoressa Nicolette Cayman ha spinto la F
eder
azione ad attuare la politica del figlio unico.
giornalista
Dal film:
Seven Sisters
Scheda film e trama
Frasi del film
Nel meno noto poema di Dante :"L'inferno 2: La grande nevicata" 10 anni dopo essere uscito dai nove gironi, Dante ne fa ritorno. In ricordo dei vecchi tempi. Aspetta, come si dice? Un paio di shottini, riv
eder
e la vecchia banda, v
eder
e se Lucifero è sempre una bastarda...
Veronica Mars
Dal film:
Veronica Mars
Scheda film e trama
Frasi del film
"Dieci sole persone.
Secondo una antica tradizione, Dio salva l'umanità nonostante le sue numerose trasgressioni perché, in ogni periodo, ci sono dieci sole persone che, senza essere consapevoli del loro ruolo, riscattano il genere umano",
Henry Kissinger, dicembre 2006.
Pronunciava queste parole l'ex Segretario di Stato iniziando l'Elogio Funebre di Gerald Ford.
Gerald Ford?
Il Presidente per comune rappresentazione di ripiego?
Inadatto?
Poco lucido?
Di scarse capacità?
Assolutamente privo di carisma?
Verso il quale il suo Segretario di Stato, che benissimo lo aveva conosciuto già molto prima dell'investitura, nutriva di contro ogni rispetto e considerazione?
Dieci sole persone...
Inconsapevoli...
Sempre, davvero?
Dobbiamo cr
eder
lo?
Riusciamo nei tempi trascorsi, indagando, a identificarle?
E oggi?
Chi?
Dove?
Perché?
Una, almeno?
Mauro della Porta Raffo
Frasi di Mauro della Porta Raffo
Vuoi sapere che cosa succ
eder
à? Tu lavorerai per me d'ora in avanti. Farai girare la roba per le strade. Tu sarai il mio baciaculo! Io penserò a rimediare pillole, crack e biancaneve.
Screwface
Dal film:
Programmato per uccidere
Scheda film e trama
Frasi del film
[Su Checco Zalone]
Premesso che mi fa molto ridere, e che di fronte al successo bisogna inchinarsi e domandarsi perché, mi fa altrettanto ridere la sinistra che dopo anni di snobismo sale sul carro del vincitore, eleggendo Zalone a sociologo d'Italia, quando è solo un grande comico che è riuscito a prendere il pubblico dei cinepanettoni e quelli che non li andavano a v
eder
e, che era la sinistra.
Sergio Castellitto
Cit. da
LiberoQuotidiano.it, 18 gennaio 2016
Frasi di Sergio Castellitto
Penso comunque che l'arte sia sempre un gesto di speranza.
Sergio Castellitto
Frasi di Sergio Castellitto
Padre Pio è stato ed è come un fegato: si fa attraversare e così filtra il dolore degli altri.
Sergio Castellitto
Frasi di Sergio Castellitto
Le relazioni umane per me sono l'aspetto più significativo della Chiesa, oltre all'essere sul territorio e al conoscere e riconoscere le molte facce del gregge di Dio.
Sergio Castellitto
Frasi di Sergio Castellitto
Interpretare padre Pio mi ha cambiato.
Sergio Castellitto
Frasi di Sergio Castellitto
Non solo non mi aspettavo una chiamata casuale da Joe Biden, ma non avrei mai immaginato che avrebbe fatto quella chiamata per chi
eder
mi di uscire. Mi è stato chiesto se fossi rimasta colpita dal fatto che un senatore degli Stati Uniti pensasse che valesse la pena chiamarmi, ma onestamente non valevo così. Ero lusingata che qualcuno di cui avevo sentito parlare fosse interessato.
[Not only had I not expected a random call from Joe Biden, but I could never have imagined he would make that call to ask me out. I've been asked if I was starstruck by the fact that a U.S. senator thought I was worth a call, but I honestly wasn't. I was flattered that someone I'd heard of was interested.]
Jill Biden
Frasi di Jill Biden
Dalla morte di Beau, sono decisamente distrutta. Mi sento come un pezzo di porcellana che è stato incollato di nuovo insieme. Le crepe possono essere impercettibili, ma ci sono. Guarda da vicino e puoi v
eder
e la colla che mi tiene insieme, i bordi precari che mi attraversano il cuore. Io non sono la stessa. Lo sento ogni giorno.
[Since Beau's death, I'm definitely shattered. I feel like a piece of china that's been glued back together again. The cracks may be imperceptible-but they're there. Look closely, and you can see the glue holding me together, the precarious edges that vein through my heart. I am not the same. I feel it every day.]
Jill Biden
Frasi di Jill Biden
Sono un corridore e devo correre con i servizi segreti, anche se possono correre due volte più velocemente. Mi ci è voluto un po' per abituarmi a correre con loro, perché ne amo l'aspetto solitario. Quindi ho due regole. Primo, non riesco a sentire i loro piedi. E secondo, non riesco a v
eder
e le loro ombre.
[I'm a runner, and I have to run with Secret Service - even though they can run twice as fast. It took me a while to get used to running with them, because I love the solitary aspect of it. So I have two rules. First, I can't hear their feet. And second, I can't see their shadows.]
Jill Biden
Frasi di Jill Biden
Spettrali cavalli elettrici
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danzano per la via
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come anime dannate.
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Animali da soma
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nel deserto rovente,
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del rovello il niente.
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Somari da tiro,
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ciechi e sudati
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a capo chino sugli aratri.
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Tiranti flaccidi all'infinito.
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Interpretano un ruolo,
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perpetrano la menzogna che sia tutto vero.
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A cr
eder
ci l'illusione prende contorno, sfumature e luce.
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Un prete scalzo benedice
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case vuote,
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campane sorde per processioni trite,
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tirate il collo al frate,
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le corde a questo son state intessute.
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Nel loro vuoto si rivolge il senso
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di questo nostro vivere,
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e tutto si fa chiarezza
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nella sua rivelata falsità,
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anche queste mie parole.
Jonathan Rizzo
Jonathan Rizzo
Titolo della poesia:
Anche queste mie parole
Le persone corrono,
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le stagioni passeggiano.
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Azzoppati a guardarsi piedi infagottati
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negli specchi vitrei occhi d'uomini in frantumi.
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Fermi per un turno
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a tirare i dadi in prigione
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contro il muro.
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Giocatore raro, non perde mai una mano.
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La tartaruga più antica del mondo
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fresca come il segreto del tempo
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si rigenera in fiore
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nel farsi seme giallo
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sul terreno smosso
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e senza chi
eder
e il permesso
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al parassita intossicato,
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pedone dal sole a scacchi,
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ad ogni batter di ciglia
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rende il mondo un piccolo vicolo ad imbuto
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nel giallo che si fa intenso schizzo per i matti.
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Solo l'iettatori prìncipi sugli scudi
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di quei giorni scuri
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privi di princìpi di cui discuti
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se te ne curi,
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nei loro occhiali neri
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rimanevano immuni
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alla primavera che trionfava col fare dei puri
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nei suoi sorrisi leggeri,
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nei suoi profumi sicuri.
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Non è chiesto al mondo di essere dei duri,
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indi per cui sorridi sciocco che dissimuli la testardia dei muli
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spacciando per fiori i tuoi inciampi insicuri.
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Lo vedi il cielo che non ha bisogno di te?
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Il profumo del mare ad un passo
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non ti può spaventare,
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richiamo alto nel piano basso
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del paio bianco di gabbiano benedizione alare.
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Le chiese chiuse sotto le campane vuote
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fanno delle nostre preghiere
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suore sole dalle mute parole.
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Strade deserte di uomini anime perse
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e cinguettii corrosivi sui rami arcobaleni.
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Abbiamo chiuso gli occhi,
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abbiamo ascoltato,
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abbiamo solo sognato.
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Le persone rallentano,
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le stagioni le oltrepassano,
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e già il dolce tepore va sbocciando
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mentre la primavera trionfava.
Jonathan Rizzo
Jonathan Rizzo
Titolo della poesia:
E la primavera trionfava
Dottor Strange
[all'Antico dopo che Kaecilius l'ha ferita]
: Che cosa fai?! Stai morendo! Devi tornare subito nel tuo corpo non hai molto tempo.
Antico
: Il tempo è relativo. Ti sei appena affacciato a questa nuova vita. Io ho trascorso molti anni a guardare attraverso il tempo, a guardare questo esatto momento. Ma non riesco a v
eder
e oltre. Ho impedito a innumerevoli e terribili futuri, e dopo ognuno c'era sempre un altro, e conducono tutti qui, ma mai oltre.
Dottor Strange
: Dì che questa sia l'ora della tua morte.
Antico
: Vuoi sapere cosa vedo nel tuo futuro?
Dottor Strange
: No. Sì.
Antico
: Non ho mai visto il tuo futuro. Solo le tue possibilità. Hai una grande capacità di fare del bene. Eccelli sempre, ma non perché brami il successo, solo perché temi di fallire.
Dottor Strange
: Questo mi ha reso un grande dottore.
Antico
: Ed è quello che ti ha impedito di raggiungere la grandezza. L'arroganza e la paura continuano ad impedirti di apprendere la lezione più semplice e significativa.
Dottor Strange
: Qual è?
Antico
: Non gira tutto intorno a te. Quando sei venuto da me mi hai chiesto come sono riuscita a guarire Jonathan Pangborn. Non l'ho fatto. Lui incanala energia dimensionale direttamente nel suo corpo.
Dottor Strange
: Utilizza la magia per camminare?
Antico
: Costantemente. Aveva una scelta: tornare alla sua vita o perseguire un proposito più elevato.
Dottor Strange
: Vuol dire che posso riavere le mie mani? La mia vecchia vita?
Antico
: Potresti. Ma il mondo ne risulterebbe impoverito. Mi è costato sfruttare il potere della Dimensione Oscura. Ma come tu ben sai a volte occorre infrangere le regole per servire il bene più grande.
Dottor Strange
: Mordo non la vedrà così.
Antico
: La sua anima è rigida e irremovibile, plasmata dai fuochi della gioventù. Ha bisogno della tua flessibilità, come tu della sua forza. Solo insieme avete una possibilità di fermare Dormammu.
Dottor Strange
: Non sono pronto.
Antico
[ultime parole]
: Nessuno lo è. Noi non scegliamo il nostro tempo.
[dà la mano a Strange prima di guardare un ultima volta il mondo]
La morte dà significato alla vita. Sapere che i tuoi giorni termineranno. Che il tuo tempo è breve. Pensi che dopo questo tempo, io sia pronta. Ma guardami. Sto prolungando questo momento solo per poter guardare la neve.
[molla la mano a Strange e scompare]
Dal film:
Doctor Strange
Scheda film e trama
Frasi del film
Stephen Strange
: Ehi.
Wong
: Signor Strange.
Stephen Strange
: Eh, Stephen per favore. E tu sei?
Wong
: Wong.
Stephen Strange
: Wong. Solo Wong? Tipo Adele?
[Wong non ride]
O Aristotele. Drake. Bono. Eminem.
Wong
: Il Libro del Sole Invisibile. Astronomia Nova. Codex Imperium. La Chiave di Salomone. Hai letto tutti questi?
Stephen Strange
: Eh già!
Wong
: Vieni con me.
Stephen Strange
: Va bene.
Wong
: Quest'area è riservata solo ai maestri, ma si può acc
eder
e, a mia discrezione. Dovresti cominciare con Introduzione alle Massime. Come vai con il sanscrito?
Stephen Strange
: Be', vado forte con Google Translate.
Wong
: I Veda, il sanscrito antico.
Stephen Strange
: Quelli cosa sono?
Wong
: È la collezione privata dell'Antico.
Stephen Strange
: Allora sono proibiti?
Wong
: Nessuna conoscenza a Kamar-Taj è proibita. Solo alcune pratiche. Quei libri sono troppo avanzati, tranne che per lo Stregone Supremo.
Stephen Strange
[prende il Libro di Cagliostro, che vede due pagine strappate]
: In questo mancano delle pagine.
Wong
: Quello è il Libro di Cagliostro. Lo studio del tempo. Uno dei rituali è stato rubato da un ex maestro. Lo Zelota, Kaecilius. Ha legato con delle corde l'ex bibliotecario e poi lo ha liberato della testa. Ora sono io il guardiano di questi libri. Perciò se un volume della collezione dovesse essere rubato di nuovo, io lo saprei, e tu saresti morto prima di lasciare il complesso.
Stephen Strange
: Se lo restituissi in ritardo? Dovrò... pagare una penale? Una mutilazione, forse?
[Wong consegna freddamente i nuovi libri da leggere]
Be', una volta le persone mi trovavano spiritoso.
Wong
: Lavoravano per te?
Stephen Strange
: Va bene. È stato bello parlare con te.
[sarcastico]
Grazie per i libri e per la terrificante storia e... e anche per la minaccia di morte.
Dal film:
Doctor Strange
Scheda film e trama
Frasi del film
Stephen Strange
: Jonathan Pangborn... Lezione totale spinale, C7 - C8.
Jonathan Pangborn
: Chi sei?
Stephen Strange
: Paralizzato da metà torace in giù. Paralisi parziale delle mani.
Jonathan Pangborn
: Non ti conosco.
Stephen Strange
: Sono Stephen Strange, un neurochirurgo. Ero un neurochirurgo.
Jonathan Pangborn
: Anzi, invece lo sai, sì, ti conosco. Sono venuto al tuo studio una volta. Ti sei rifiutato di v
eder
mi. Mi ha visto solo il tuo assistente.
Stephen Strange
: Tu eri incurabile.
Jonathan Pangborn
: Non ti portavo notorietà, vero?
[si fa per andarsene a rigiocare a basket]
Stephen Strange
: Hai trovato un modo per fare qualcosa di impossibile!
[Jonathan si ferma]
Io... Anch'io cerco di trovare il modo.
[per le sue mani rovinate]
Jonathan Pangborn
: Va bene. Avevo rinunciato al mio corpo. Ho pensato non mi resta altro che la mente. Devo cercare di elevare quella. Così ho frequentato dei guru,... delle donne sacre. Degli estranei mi portavano in braccio sulle montagne dai santoni. E finalmente... Ho trovato il mio maestro. E la mia mente si è elevata, ho rafforzato la spiritualità. E in qualche modo...
Stephen Strange
: Il tuo corpo è guarito.
Jonathan Pangborn
: Sì. C'erano segreti ancora più profondi da imparare lì, ma non avevo la forza di apprenderli. Mi sono accontentato del mio miracolo e sono tornato a casa. Il posto che stai cercando si chiama Kamar-Taj. Ma il costo è alto.
Stephen Strange
: Quanto?
Jonathan Pangborn
: Non sto parlando di soldi. Auguri.
Dal film:
Doctor Strange
Scheda film e trama
Frasi del film
Christine Palmer
: Ehi! Si è rifiutato.
Stephen Strange
[in piena crisi per curare in eterno le sue mani]
: Mediocre! C'è una nuova procedura a Tokyo. Coltivano cellule staminali di donatore, le impiantano e producono uno scaffold con una stampante 3D. Mi serve un prestito...
Christine Palmer
[molto preoccupata]
: Stephen...
Stephen Strange
: Piccolo, duecentomila dollari.
Christine Palmer
: Stephen... Ha sempre speso il denaro, ancora prima di averlo, ma ora stai spendendo denaro che non hai. Forse è ora di pensare di smetterla.
Stephen Strange
[egoisticamente furibondo]
: No, ora è esattamente il momento di non fermarsi, perché come vedi, non sto facendo progressi!!!
Christine Palmer
: Lo so! Ma questa non è più medicina! Questa è ossessione! Questa... Questa ci sono cose che non si possono aggiustare!
Stephen Strange
: La vita senza il mio lavoro...
Christine Palmer
: È sempre vita! Questa non è la fine! Ci sono altre cose che possono dare significato alla tua vita.
Stephen Strange
: Ah sì, quali? Tipo te?!
Christine Palmer
: Adesso tu mi devi chi
eder
e scusa.
Stephen Strange
: Adesso tu devi andartene via!
Christine Palmer
[fa per andarsene]
: Meglio, non voglio v
eder
ti più in quelle condizioni!
Stephen Strange
: Ah, troppo difficile per te, vero?
Christine Palmer
: Sì! È difficile. Mi fa male v
eder
ti ridotto così.
Stephen Strange
: Non compatirmi!
Christine Palmer
: Non ti compatisco!!
Stephen Strange
: Sì? Allora perché porti vino e formaggio come se fossimo vecchi amici che fanno un picnic?! Non siamo amici, Christine! Eravamo a malapena amanti! Ma tu adori le storie patetiche! È questo che sono per te?! "Povero Stephen Strange, un caso caritatevole! Finalmente ha bisogno di me!" Altro scarto dell'umanità su cui lavorare! Lo aggiusti e poi lo rispedisci nel mondo con il cuore pieno di gioia! Ma quanto ti piace, non è vero?!
Christine Palmer
[molto delusa]
: Addio Stephen.
[se ne va]
Dal film:
Doctor Strange
Scheda film e trama
Frasi del film
Christine Palmer
[parlando di Nicodemus West, dopo aver finito nella sala operatoria]
: Non c'era bisogno di umiliarlo così davanti a tutti.
Stephen Strange
: Nemmeno che salvassi il suo paziente. Ma, sai, certe volte è più forte di me.
Christine Palmer
: Nic è un ottimo dottore.
Stephen Strange
: Sei venuta da me.
Christine Palmer
: Sì, mi serviva una seconda opinione.
Stephen Strange
: Avevi già una seconda opinione. Te ne occorreva una competente.
Christine Palmer
: Motivo in più per essere il mio neurochirurgo di scorta. Potresti fare una grande differenza.
Stephen Strange
: Non voglio lavorare nella tua macelleria.
Christine Palmer
: Ehi!
Stephen Strange
: Sto unendo midolli spinali sezionati. Stimolo la neurogenesi nel sistema nervoso centrale. Il mio lavoro salverà migliaia di vite in futuro. Al pronto soccorso, salvi stupidi ubriaconi con la pistola.
Christine Palmer
: Sì, hai ragione. Al pronto soccorso, salviamo solo vite. E non c'è fama, non ci sono interviste sulla CNN.
[Strange ride]
Quindi volente o nolente mi ciuccio Nic.
Stephen Strange
[un po' ingelosito]
: Oh, un momento. Voi non... Non è che andate...
Christine Palmer
: Dove?
Stephen Strange
: Al letto insieme? Scusa, pensavo che implicito nel mio disgusto.
Christine Palmer
: Esplicito, in realtà. E no, ora ho una regola che vieta i rapporti con i colleghi.
Stephen Strange
: Oh, davvero?
Christine Palmer
: La chiamo "Regola Strange".
Stephen Strange
: Oh, bene, sono contento che qualcosa porti il mio nome. Sai, ho inventato una procedura per la laminectomia. Eppure chissà perché nessuno vuole chiamarla "Tecnica Strange".
Christine Palmer
: Noi due l'abbiamo inventata.
Stephen Strange
: In ogni caso confesso che la tua regola mi lusinga. Stasera terrò un discorso a una cena di una società di neurochirurgia. Vieni con me.
Christine Palmer
: Uno dei tuoi splendidi discorsi? Che romantico.
Stephen Strange
: Ti piaceva venire a quelle cose con me. Ci divertivamo.
Christine Palmer
: No! Tu ti divertivi. Non era una cosa nostra, era una cosa tua.
Stephen Strange
: Non era solo mia.
Christine Palmer
: Stephen, sei tarato su te stesso.
Stephen Strange
: Possiamo riv
eder
la. A Tecnica Strange Palmer col trattino.
Christine Palmer
[sarcastica]
: Palmer - Strange!
[Strange ride]
Dal film:
Doctor Strange
Scheda film e trama
Frasi del film
Quando gli inglesi catturarono il traditore William Wallace, lo trascinarono nudo per ben sei miglia affinché i contadini potessero spargere il loro caldo piscio addosso e cacarci sopra. Poi il giustiziere gli tagliò l'uccello e le palle. Li cucinò su un bel fuoco e glieli servì per farglieli mangiare. Gli squarciò le budella in un attimo e le tirò fuori. William le poteva v
eder
e e annusare le sue interiora e poi continuò, perché il traditore aveva ferito il re. Credo che Wallace avesse fatto qualcosa di grave.
Blut
Dal film:
Polar
Scheda film e trama
Frasi del film
Arthur Bishop
: Sai che cos'è un meccanico, oltre al suo significato più ovvio?
Steve McKenna
: Uno che sistema le cose. Sistema i problemi su commissione. Un assassino.
Arthur
: Io ho dei mandati, degli obbiettivi prescelti.
Steve
: Posso farcela. Di merda ne ho vista tanta.
Arthur
: Mai abbastanza.
Steve
: Non sai un cazzo di me, Bishop.
Arthur
: Steve Jackson McKenna. Nato a Baltimora nel Maryland. A 12 anni tua madre è morta per cocktail di anestetici e vodka. Hai frequentato tre licei: il Grand, il Link Park e il Monroe. Eri un bravo sportivo, hai vinto una borsa di studio a Miami che ti è stata tolta dopo una condanna per detenzione a fini di spaccio. Sei stato condannato quattro volte per assalto aggravato e minaccia a ben due fidanzate. Ti sei rotto la rotula in una rissa, non volevi farlo sapere così non ti sei fatto operare e quando piove zoppichi. Se vuoi ti faccio v
eder
e le radiografie.
Dal film:
Professione assassino
Scheda film e trama
Frasi del film
Alcune donne portano la felicità ovunque vanno, altre ogni volta che vanno via. Io in entrambi i casi: ai mariti piace v
eder
mi arrivare, alle mogli piace v
eder
mi andare via.
Signora Erlynne
Dal film:
Le seduttrici
Scheda film e trama
Frasi del film
[Su Johan Cruijff]
Sono riuscito a v
eder
lo solo al tramonto, ma mi è sembrato un giocatore fantastico. Era più veloce degli altri, sia fisicamente che mentalmente, e sfruttava bene le sue doti. Accelerava come Caniggia, da uno a cento e poi frenava. E aveva una visione del campo impressionante. Qualche volta ha detto delle fesserie su di me, senza conoscermi bene.
Diego Armando Maradona
Cit. da
Io sono el Diego
Frasi di Diego Armando Maradona
[Su Pelé]
Come giocatore è stato il massimo, però non ne ha saputo approfittare per far progredire il calcio. Lui pensava politicamente, pensava che sarebbe potuto diventare il presidente dei brasiliani... avrei preferito che si proponesse come me, per presi
eder
e un'associazione in difesa dei diritti dei giocatori, che si occupasse di Garrincha e non lo lasciasse morire nell'indigenza, che lottasse contro le azioni dei potenti che ci limitano... Non voglio mettermi a confronto con lui, l'ho sempre detto e lo ripeto. E quando dico di mettermi a confronto con lui non parlo solo di questioni calcistiche... ho avuto molte opportunità di incontrarlo... era una questione di pelle, ci urtavamo troppo; ci vedevamo e partivano le scintille.
Diego Armando Maradona
Cit. da
Io sono el Diego
Frasi di Diego Armando Maradona
La Juve è dentro l'arbitraggio italiano.
[...]
Hanno dei giocatori fantastici dentro la F
eder
azione. Qualsiasi problema abbia in campo, il giocatore delle Juve ha ragione.
Diego Armando Maradona
Frasi di Diego Armando Maradona
Io la mia carriera l'ho fatta e Messi sta facendo la sua. Sarà la storia a decidere chi sarà il migliore. Ad alcuni piace di più Maradona, altri dicono per Lionel. Siamo due argentini che possono vincere nel calcio europeo mentre molti non riescono a passare neppure il Rio de la Plata. Per rispetto a Leo non dico che lui è il migliore o io fui il migliore. Bisogna lasciarlo tranquillo. Io voglio molto bene a Leo e godo molto v
eder
lo giocare. Siamo due argentini. Immaginate come starà il "morocho"
[Pelè]
?
Diego Armando Maradona
Cit. da
Clarín.com, 29 aprile 2011
Frasi di Diego Armando Maradona
V
eder
e giocare Messi è meglio che fare sesso.
Diego Armando Maradona
Cit. da
Corriere della Sera, 23 marzo 2010
Frasi di Diego Armando Maradona
C'era una volta un Imperatore che dava tanta importanza alla bellezza ed alla novità dei vestiti. Spendeva la maggior parte dei suoi soldi per adornarsi. Non si curava dei suoi soldati, dei teatri o di scampagnate, se non quando gli servivano come pretesto per far mostra di qualche nuovo vestito. Per ogni ora della giornata, aveva una foggia speciale.
Nella grande città dove dimorava questo Imperatore, la vita era molto gaia, ed ogni giorno capitavano forestieri. Una volta vennero anche due bricconi, i quali si spacciarono per tessitori e raccontarono di saper tessere la più bella stoffa che si potesse v
eder
e al mondo.
Non solo i colori e il disegno erano straordinariamente belli, ma i vestiti che si facevano con tale stoffa avevano questa mirabile proprietà: ad ogni uomo inetto al proprio impiego o più stupido della media, essi rimanevano invisibili.
- "
Ah, questi sì, sarebbero vestiti magnifici!
" - pensò l'Imperatore - "
Quando li indosserò saprò subito quali sono nel mio regno gli uomini inetti; e saprei subito distinguere gli uomini saggi dagli stolti! Sì, bisogna che mi faccia tessere questa stoffa!
"
L'Imperatore anticipò così ai due bricconi una bella somma di denaro, perché potessero cominciare il loro lavoro.
Essi prepararono due telai e fecero finta di mettersi a lavorare. Sui telai però, realmente, non avevano nulla di nulla. Nel domandare non avevano alcuna esitazione: domandavano sempre le sete più preziose e l'oro più fino. E la roba, se la mettevano in tasca, e continuavano a lavorare ai telai vuoti, anche fino a notte inoltrata.
- "
Mi piacerebbe sapere a che punto sono con il lavoro
" - pensò l'Imperatore. - "
Manderò qualcuno a v
eder
e come prosegue il lavoro dei tessitori.
"
In città la notizia si era sparsa: tutti oramai sapevano la meravigliosa proprietà della stoffa, ed ognuno era curioso di v
eder
e sino a che punto giungesse la stupidità del suo vicino.
- "
Manderò dai tessitori il mio vecchio onesto Ministro
" - pensò l'Imperatore - "
Può giudicare il lavoro meglio di qualunque altro, perché ha ingegno, e nessuno più di lui è adatto alla propria carica.
"
Il buon vecchio Ministro andò nella sala dove i due mariuoli facevano mostra di lavorare dinanzi ai telai vuoti.
- "
Dio mi assista!
" - esclamò il vecchio Ministro tra sé, sgranando gli occhi: "
Io non vedo nulla di nulla!
"
Ma si guardò bene dal dirlo!
I due bricconi lo pregarono di farsi più vicino: - "
E' bello il disegno? E i colori sono bene assortiti?
- e indicavano qua e là, le zone del telaio vuoto.
Il povero Ministro non si stancava di spalancare gli occhi, ma nulla riusciva a v
eder
e, poiché nulla c'era!
- "
Mio Dio!
" - pensava - "
Che io sia proprio stupido? Non l'ho mai creduto, ma nessuno di se stesso lo crede! E se non fossi adatto a coprire la mia carica? No, no, no... Non è davvero il caso di andar a raccontare in giro che non vedo la stoffa!
"
- "
Non dice nulla?
" - domandò uno dei due uomini che stavano al telaio.
- "
Oh, lavoro perfetto, magnifico, proprio magnifico!
" - disse il vecchio Ministro, e guardò a traverso agli occhiali: "
Che disegno, che colori! Sì, dirò a Sua Maestà che il lavoro mi piace immensamente!
"
- "
Oh, questo ci fa davvero tanto piacere!
" - dissero entrambi i tessitori, decantando i colori per nome e indicando i particolari del disegno. Il vecchio Ministro stava bene attento, per poter dire le stesse cose quando fosse tornato dall'Imperatore. E così fece.
Intanto, i due bricconi domandavano dell'altro danaro, dell'altra seta, dell'altro oro, tutto per adoperarlo nel tessuto, naturalmente. E tutto mettevano invece nelle proprie tasche. Sul telaio non ne andava nemmeno un filo, ma continuavano come prima a lavorare al telaio vuoto.
L'Imperatore mandò poco dopo un altro ottimo ufficiale di Stato, affinché gli riferisse sull'andamento del lavoro, e se mancasse poco alla fine.
Accadde anche a lui precisamente quello che era accaduto al Ministro: guardava e guardava, e, poiché sul telaio vuoto nulla c'era, nulla riusciva a v
eder
e.
- "
E' proprio un bel genere di stoffa, vero?
" - domandavano tutti e due i mariuoli. E intanto mostravano e spiegavano le bellezze della stoffa che non c'era.
- "
E pure, io non sono sciocco!
" - pensava l'ufficiale - "
Allora, non sono adatto alla mia alta carica! Sarebbe strano! Ad ogni modo, bisogna che nessuno lo sappia!
" Perciò, anche l'ufficiale di Stato vantò la stoffa che non vedeva, e si dichiarò pienamente sodisfatto tanto dei bellissimi colori quanto dell'eccellente disegno. - "
È proprio stupendo!
" - disse all'Imperatore.
Intanto in città non si faceva che parlare di questa magnifica stoffa.
Un bel giorno l'Imperatore stesso volle esaminare il tessuto mentre ancora stava ancora sul telaio. Si recò così dai due tessitori, accompagnato da un nutrito seguito di eletti cortigiani, tra i quali si trovavano anche i due vecchi valenti uomini che per primi erano andati a visionare la stoffa.
I due mariuoli lavoravano con più lena che mai, ma sempre senza trama e senza filo.
- "
Non è vero che è proprio stupenda?
" - dissero tutti e due i probi officiali - "
Si degni la Maestà Vostra di osservare questo ornato, questi colori!
" - ed accennavano al telaio vuoto, sempre credendo, ben inteso, che gli altri potessero v
eder
e la stoffa.
- "
Che affare è questo?!
" - pensò l'Imperatore - "
Io non ci vedo nulla! Questa è grossa! Forse sono diventato un grullo? O forse non sono più adatto a fare l'Imperatore? Sarebbe la cosa peggiore che mi pssa capitare!
"
- "
Oh, è bellissimo!
" - disse ad alta voce - "
È proprio di mio pieno gradimento!
"
Non volendo confessare di non v
eder
e nulla sul telaio, approvò soddisfatto il lavoro inesistente.
Tutto il seguito che lo accompagnava aveva un bell'aguzzare gli occhi: non riusciva a v
eder
vi nulla che non vi avessero veduto gli altri. Ma tutti dissero con l'Imperatore: "
Bellissimo! Magnifico!
"
Gli consigliarono di indossare per la prima volta il vestito fatto con quella splendida stoffa nel corteo di gala, che egli doveva guidare alla prossima festa.
- "
Splendido, magnifico, meraviglioso!
" - si ripetè di bocca in bocca e tutti se ne rallegrarono.
L'Imperatore concedette ai due bricconi il permesso di portare all'occhiello il nastrino di cavaliere, con il titolo di Tessitori della Casa Imperiale.
Tutta la notte che precedeva il giorno della festa, i due bricconi rimasero alzati a lavorare, ed accesero più di sedici candele. Tutti poterono v
eder
e quanto i due si affaccendassero a terminare i nuovi vestiti dell'Imperatore. Fecero mostra di levare la stoffa dal telaio; tagliarono l'aria con certe grosse forbici, cucirono con l'ago, ed alla fine dissero: "
Ecco, i vestiti sono pronti!
"
L'Imperatore stesso venne allora dai due, assieme ai suoi più alti cavalieri. I due bricconi, levando il braccio in aria, come se reggessero qualche cosa, dissero: "
Ecco i calzoni! Ecco la giubba! Ecco il mantello!
" - e così via.
- "
Son leggeri come ragnatele! Sembra di non portar nulla sul corpo! Ma questo è il loro maggior pregio!
"
- "
Già!
" - fecero tutti i cortigiani. Ma niente riuscirono a v
eder
e, poiché niente c'era.
- "
Si degni la Maestà Vostra di deporre i vestiti che indossa
" - dissero i furfanti - "
e noi misureremo alla Maestà Vostra i nuovi, dinanzi a questo grande specchio.
"
L'Imperatore si spogliò, e quei bricconi fecero come se gli indossassero, capo per capo, i vestiti nuovi, che dicevano d'aver preparati; e lo strinsero ai fianchi, fingendo di agganciargli qualche cosa, che doveva figurare lo strascico; l'Imperatore si volgeva e si girava dinanzi allo specchio.
- "
Come vi stanno bene! Divinamente!
" - esclamarono tutti - "
Che ornati! Che colori! È proprio un vestito magnifico!
"
- "
Fuori è pronto il baldacchino di gala, di sotto al quale la Maestà Vostra guiderà la processione!
" - annunciò il Gran Cerimoniere.
- "
Eccomi!
" - disse l'Imperatore - "
Non mi sta bene?
" - E si volse di nuovo allo specchio, perché voleva fare come se esaminasse minuziosamente il proprio abbigliamento.
I paggi, i quali dovevano reggere lo strascico, camminavano chini a terra, come se tenessero realmente in mano un lembo di stoffa. Camminavano con le mani tese all'aria dinanzi a loro, perché non osavano lasciar v
eder
e di non avere nulla.
E così l'Imperatore si mise alla testa del corteo solenne, sotto il superbo baldacchino. Tutta la gente che era nelle strade e alle finestre, esclamava:
- "
Mio Dio, come sono fuori dal comune i nuovi vestiti dell'Imperatore! Che stupendo strascico porta alla veste! Come tutto l'insieme gli sta bene!
"
Nessuno voleva rivelare che nulla vedeva; altrimenti avrebbe rivelato che non sarebbe stato adatto al proprio impiego, o sarebbe stato troppo sciocco. Nessuno dei vestiti imperiali aveva mai suscitato tanta ammirazione.
- "
Ma non ha niente addosso! Il re è nudo!
" - gridò a un tratto un bambinetto.
- "
Signore Iddio! Sentite la voce dell'innocenza! Il re è nudo!
" - esclamò il padre: e l'uno venne sussurrando all'altro quel che il piccino aveva detto.
- "
Non ha niente addosso! C'è là un bambino piccino piccino, il quale dice che l'Imperatore non ha alcun vestito addosso! Il re è nudo!
"
- "
Il re è nudo!
" - gridò alla fine tutto il popolo.
L'Imperatore si rodeva, perché anche a lui sembrava veramente che il popolo avesse ragione; ma pensava:
- "
Qui non c'è scampo! Qui ne va del decoro della processione, se non si rimane imperterriti!
"
E prese un'andatura ancora più maestosa. Ed i paggi continuarono a camminare chini, reggendo lo strascico che non c'era.
La morale di questa favola
Abbiate sempre il coraggio di esprimere il vostro pensiero, anche quando rischiate di fare brutte figure.
Da:
Il re è nudo! (I vestiti nuovi dell'imperatore)
Jane
: Ti ricordi quando ero piccola e credevo che se chiudevo gli occhi nessuno poteva più v
eder
mi?
Michael
: Sì.
Jane
: Vorrei cr
eder
ci ancora.
Michael
: Non girarti, ma... c'è la ragazza più carina che abbia mai visto in vita mia?
Jane
: Dove?!
Michael
: Alla tua sinistra, ma... non girarti subito! Scommetto che è stanca di essere sempre guardata da tutti.
[Jane si gira un poco]
Michael
: Un po' di più... Un po' di più...
[Jane nota finalmente lo specchio in cui è riflessa]
Dal film:
Domeniche da Tiffany
Scheda film e trama
Frasi del film
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