PDF GRATIS
Accedi
OK
Non ancora registrato?
Registrati
DOWNLOAD PDF
:
Registrati
e scarica le frasi degli autori in formato PDF. Il servizio è gratuito.
Toggle navigation
Sezioni
Temi
Frasi sul Natale
Frasi sui regali
Frasi sui doni
Frasi sulle sorprese
Frasi sul perbenismo
Frasi sulla gentilezza
Frasi sull'appartenenza
Frasi sulla nascita
Frasi sulle stelle
Frasi sulla neve
Indice dei temi
Tutti i temi (1334)
Frasi
Commenti alle frasi
Frasi belle
Frasi divertenti
Frasi bellissime
Frasi celebri
Frasi famose
La frase di oggi
Newsletter
Incipit
Epitaffi
Proverbi
Meme
Le frasi più lette
Le immagini più viste
I temi più visitati
Le frasi più lette ieri
Gli autori più letti
Le storie più lette
Le poesie più lette
I proverbi più letti
I film più visti
Le frasi dei film più lette
Frasi con immagini
Frasi belle con immagini
Frasi da condividere
Immagini per le storie Instagram
Immagini di copertina per Facebook
Frasi dei film
Le migliori di sempre
Frasi promozionali dei film
Elenco di tutti i film
Elenco film per genere
Elenco di tutti i registi
Incipit dei film
Frase film della settimana
Storie
La laurea della figlia e l'auto d'epoca
L'asino, la tigre e il colore dell'erba
Il destino e la Morte (Leggenda di Samarcanda)
Il cavaliere pentito
Perché quando si è arrabbiati si alza la voce
Correre attraverso la pioggia
Il lupo nero e il lupo bianco (leggenda Cherokee)
Il vaso di vetro, i sassi, la birra e le priorità della vita
Tutte le storie
Poesie
Autori
Arte
Cinema
Economia
Letteratura
Moda
Musica
Politica
Religione
Scienze
Sport
Storia
TV
Varie
Indice degli autori
Aforismi Comunque - parte 4
Frasi trovate
:
1.048
Dr. Frankenstein
: Mai visti due così.
Inga
: Oh grazie dottore!
Dr. Frankenstein
: Eh? Non c'è di che.
Frau Blücher
: Io sono Frau Blücher.
Igor
: Fermi!
Dr. Frankenstein
: Molto piacere, io sono il dottor Fronkonsteen. Questa è la mia assistente. Inga, posso presentarle Frau Blücher. Ma che cos'hanno?
Frau Blücher
: La scorterò di sopra al suo appartamento, Herr Doktor. La prego, voglia seguirmi.
Dr. Frankenstein
: Aigor, vuoi portare il bagaglio appena hai finito, per piacere?
Igor
: Sì padrone!
Dr. Frankenstein
: Dopo di lei, Frau Blücher.
Igor
: Blücher!
Frau Blücher
: Mi segua, la prego. Stia vicino alle candele! Questa scala è pericolosa. Questa è la sua stanza da letto. Era la stanza di suo nonno Viktor.
Dr. Frankenstein
: Ah sì. Bene sembra ci siano parecchi libri.
Frau Blücher
: È qui che Viktor... che il barone aveva la sua biblioteca medica.
Dr. Frankenstein
: E dov'è la biblioteca privata del barone?
Frau Blücher
: Non so di cosa parli, signore.
Dr. Frankenstein
: Beh... questi libri sono molto generici li ha qualsiasi medico nel suo studio.
Frau Blücher
: Questa è l'unica biblioteca di cui io sappia, dottor Frankenstone.
Dr. Frankenstein & Frau Blücher
: Fronkonsteen.
Dr. Frankenstein
: Bene, si vedrà. Buonanotte.
Frau Blücher
: Il dottore gradisce un brandy prima di ritirarsi?
Dr. Frankenstein
: No, grazie.
Frau Blücher
: Una buona camomilla, può darsi?
Dr. Frankenstein
: No, grazie mille
comunque
, no grazie.
Frau Blücher
: Orzata con latte?
Dr. Frankenstein
: Niente! Grazie. Sono alquanto stanco.
Frau Blücher
: Allora io dico buonanotte.
Dr. Frankenstein
: Buonanotte!
Frau Blücher
: Buonanotte, caro! Buonanotte Herr Doktor.
Dr. Frankenstein
: Buonanotte Frau Blücher!
Dal film:
Frankenstein Junior
Scheda film e trama
Frasi del film
'Vivi e lascia vivere' è il mio motto. Non me ne sto seduta a giudicare gli altri. È
comunque
più importante essere felici che vestire bene.
[Dal documentario Iris, come ricorda il Guardian]
.
Iris Apfel
Frasi di Iris Apfel
Elwood
: Okay, tutto a posto. Allora sono... 94 dollari.
Bionda
: Eccone qui 95. Grazie, Elwood.
Elwood
: Okay. Ehm... Ecco un dollaro di resto.
Bionda
: Oh, lo tenga pure.
Elwood
: Beh, grazie. Eh...
comunque
... senta, se le andasse a buca quell'impegno, stasera, non si può mai dire, c'è un motel all'incrocio della Statale. Potremmo darci un appuntamento. Verso... mezzanotte? Hm?
Bionda
: Ci penserò. Elwood. Okay?
Elwood
: Sì. Bye.
Jake
: Figlio di puttana... Andiamo!
Elwood
: Ahio!
Dal film:
The Blues Brothers
Scheda film e trama
Frasi del film
Jake
: Sline, tu sei in debito con me. Suoneremo dovunque,
comunque
, e per chiunque.
Elwood
: Mandaci alla Sala Double Up, o al teatro Morgan Park, o al Crystal. Abbiamo sempre avuto un successone in quei locali.
Maurie Sline
: Ah... non lo so, ragazzi. Proprio non lo so. Singoli, singoli misti, gay singoli... È gente che vuole ballare.
Jake
: Ma noi siamo una dance band.
Sline
: Non lo so, ragazzi. Non lo so. I tempi sono cambiati, lo volete capire? Che avreste intenzione di fare, lo stesso show? Con quei vestiti da beccamorti. Spaventereste la gente. Ma voi non li portate mai i blue jeans o le tute, eh? Come i complessi di tutto il mondo?
Jake
: Maurie, guarda che tu ci devi aiutare. Ci servono cinquemila dollari, e alla svelta.
Sline
: Ah... Cinquemila dollari? Eh, eh... Chi vi credete di essere, i Beatles? Eh. Dovreste riempire almeno il Madison Square Garden per alzare tanta grana.
Jake
: Riempiamo qualunque sala del Paese.
Sline
: Voialtri la conoscete la... Sala Grande del Palace Hotel?
Jake
: Mai sentita.
Sline
: Hm. È un bel posto, su, a nord. Costruito nel '40, sul lago Wazzapamani. C'entrano cinquemila persone. Se riempite quella sala i cinquemila li fate di sicuro.
Jake
: Prenotaci per domani sera.
Sline
: Un momento, domani sera? Ma che dici? Bisogna preparare la campagna pubblicitaria.
Elwood
: Ah, se è per questo non c'è problema. Io ci sono nato, in campagna.
Sline
: Sentite, ragazzi, non è il caso, lasciate perdere.
Jake
: Dì un po'... come sta tua moglie? Avrei delle storielline da raccontarle...
Sline
: Che fai, mi ricatti, Jake?
Jake
: Se la vuoi mettere così... Maurie, quel lavoro ci serve!
Elwood
: Siamo in missione per conto di Dio.
Jake
: Tu trovaci la sala, e io ti garantisco che facciamo un pienone mai visto. Che ne dici?
Sline
: Okay, vi do il Palace Hotel. Stamperò i manifestini e addobberò tutto il locale, okay? Io non credo che farete un dollaro che è uno, ma nel caso vorrei sentirne l'odore anch'io, okay?
Jake
: Certo, Maurie. Andiamo, ragazzi!
Dal film:
The Blues Brothers
Scheda film e trama
Frasi del film
Jake
: La signora Tarantella?
Mrs. Tarantino
: No, Tarantino.
Jake
: Signora, lei per caso ha un Bones Malone e un Louis Marini a pensione qui?
Mrs. Tarantino
: Non più. È parecchio che si sono trasferiti.
Comunque
è già un po' che non prendo più nessuno a pensione.
Elwood
: Possiamo entrare, signora?
Mrs. Tarantino
: Prego.
Jake
: Hanno lasciato un indirizzo, un numero telefonico?
Mrs. Tarantino
: No.
Elwood
: Facevano una vita tranquilla? Che genere di abitudini avevano?
Mrs. Tarantino
: Erano bravi guaglioni. Però la sera facevano un gran casino. Loro sono della polizia?
Elwood
: No, signora. Musicisti.
Mrs. Tarantino
: Nè, signori. Signori! Musicisti!
Jake
: Sì, signora.
Mrs. Tarantino
: Hanno lasciato questo biglietto. Vi può servire?
Elwood
: Grazie.
Dal film:
The Blues Brothers
Scheda film e trama
Frasi del film
Jake
: Rimettiamo insieme la vecchia banda. Facciamo qualche serata, facciamo un po' di grana, bang! Cinquemila bigliettoni.
Elwood
: Sì, ma rimettere insieme la banda... Insomma, non è mica tanto facile, Jake.
Jake
: Ma che stai dicendo?
Elwood
: Si sono sciolti. Ora fanno tutti lavori rispettabili.
Jake
: Ah, sì?
Comunque
tu lo sai dove stanno. Avevi detto che ti tenevi in contatto con loro.
Elwood
: Beh, un paio di contatti ce l'ho... qualche numero di telefono... Ma poi, scusa, quanti ti hanno scritto o ti sono venuti a trovare in galera, eh?
Jake
: Ma dai! Non è gente che scrive lettere, quella. Tu stavi fuori di galera, io stavo dentro, Elwood! Dovevi tenerti tu in contatto con la banda. Non facevi che dirmi che quando uscivo ci saremmo riuniti.
Elwood
: Che... che avrei dovuto fare? Toglierti la speranza, e poi? Come avresti fatto? Come avresti fatto a tenere duro là dentro? Mi sono preso la libertà di imbrogliarti, okay.
Jake
: Mi hai mentito.
Elwood
: Sì, sì, erano balle, ma a fin di bene. Cristo!
Jake
: Che c'è?
Elwood
: Piedipiatti.
Jake
: No.
Elwood
: Sì.
Jake
: Cristo!
Elwood
: Scusi, che cosa ho fatto?
Agente Daniel
: È passato all'incrocio con il rosso.
Elwood
: La luce era gialla, signore.
Daniel
: Mi fa vedere la patente, per favore?
Jake
: Porca puttana!
Elwood
: Ma dico io, sono sei mesi che non mi fermano. Scommetto che quelli ci hanno il CEPICS.
Jake
: CEPICS?
Elwood
: Controllo Elettronico Patenti e Infrazioni Codice Stradale.
CEPICS
: Patente attualmente sospesa. Mandato in corso. Arrestare il guidatore. Confiscare vettura.
Daniel
: Hm... Elwood, la sua patente è attualmente sospesa. Scenda dall'auto, per favore.
Jake
: Prima scambi la nostra Cadillac con un microfono, poi mi dici un sacco di bugie sulla banda, e adesso mi fai ritornare dritto dritto in galera.
Elwood
: No, non ci prenderanno. Siamo in missione per conto di Dio.
Jake
: Elwood...
Agente Mount
: Stiamo inseguendo auto diretta a nord su Portland Avenue. Dodge bianca e nera '974 targata Illinois. Chiediamo assistenza.
Elwood
: Una volta arrivati sulla superstrada siamo a cavallo.
Jake
: Tu non stai andando verso la superstrada, per me.
Elwood
: Non mi sgridare sempre.
Jake
: E che cosa dovrei fare? Darti la medaglia al valore?
Elwood
: Almeno cerca di non essere così negativo. Perché non mi incoraggi... con una critica costruttiva?
Jake
: Sei tu che ti sei venuto a ficcare in questo parcheggio. Beh, adesso tiraci fuori.
Elwood
: Vuoi uscire da questo parcheggio? Okay.
Dal film:
The Blues Brothers
Scheda film e trama
Frasi del film
È un po' come se tutto d'un tratto si fossero accorti che esiste anche questo genere
[il rap, in Italia]
. Va benissimo,
comunque
.
Baby K
Cit. da
rollingstone.it, intervista, 29 giugno 2017
Frasi di Baby K
Ho pensato di smettere, certo, è capitato, capiterà. Ma non credo avrò mai il coraggio di scappare. A volte ci penso, però: è un'immagine nel cervello che ogni tanto mi fa bene, mi calma. Perché mi dico che
comunque
quella possibilità c'è, di uscire dall'ingranaggio, di andarmene via da tutto senza dire niente a nessuno. Magari in qualche Paese senza estradizione. Mi dico: a mali estremi ho un estremo rimedio.
Edoardo D'Erme (Calcutta)
Cit. da
iodonna.it, intervista, 25 maggio 2018
Frasi di Edoardo D'Erme (Calcutta)
Agente
: Temo che lei stia cercando il classico ago nel pagliaio. L'esplosione è stata talmente violenta che finora non siamo riusciti a mettere insieme granché.
Mulder
: Mi interessa qualsiasi cosa esuli dalla normalità. Magari proveniente dai locali del NFGE dove c'erano i corpi.
Agente
: Beh, non ci aspettavamo di trovare cadaveri, tra le macerie. Ora sono a Washington.
Mulder
: C'è altro rinvenuto in quei locali che Washington sta ancora aspettando?
Agente
: Dei frammenti ossei, sono usciti dal setaccio stamattina. Abbiamo pensato a un'altra vittima, ma poi si è saputo che provenivano da un sito archeologico nei dintorni.
Mulder
: Li avete esaminati?
Agente
: No, sono solo fossili, a quanto ci risulta.
Mulder
: Vorrei che li vedesse quella collega, se non le dispiace.
Agente
: Se sono a portata di mano, l'accontento volentieri.
Mulder
: Hai detto che non saresti venuta.
Scully
: Non era previsto. Oltretutto stanotte ho passato più di mezz'ora in una cella frigorifera. Ma ho studiato i campioni di sangue e di tessuto prelevati dal corpo del pompiere.
Mulder
: Cos'hai scoperto?
Scully
: Qualcosa che non potrei mostrare a nessuno. Non senza suscitare quel genere di attenzione che al momento tendo a evitare.
Comunque
, ciò che ha infettato le vittime è rivestito di uno strato proteinico che finora non avevo mai visto. La sua azione su di loro è stata estremamente rapida.
Mulder
: Com'è avvenuta l'infezione?
Scully
: Questo non lo so, ma a meno che non risponda ai trattamenti convenzionali potrebbe costituire una seria minaccia
Agente
: Sono solo fossili, come le ho detto. Erano lontani dall'epicentro dell'esplosione, non ne ricaverete granché.
Mulder
: La ringrazio. Ti spiacerebbe dare un'occhiata a questo reperto? Da quale località ha detto che provengono?
Agente
: Glielo faccio vedere sulla carta.
Bronschweig
: Voglio che tutte le regolazioni siano verificate e ricalibrate. Voglio una temperatura costante di due gradi sotto zero, quando trasferiremo il soggetto dopo la somministrazione del vaccino. È uscito!
Tecnico
: Come?
Bronschweig
: Ha abbandonato l'ospite. L'incubazione è terminata.
Tecnico
: Cosa c'è?
Bronschweig
: Aspetta. Lo vedo. Oh! Bontà divina.
Tecnico
: Lo vede ancora?
Bronschweig
: Sì. Altro che piccoli omini verdi. Ho bisogno di voi, quaggiù! Presto! Ho bisogno di aiuto! Ma cosa fate? Cosa fate? Oh, mio dio! Oh...
Dal film:
X-Files
Scheda film e trama
Frasi del film
Smoking Man
: Ha qualcosa da mostrarmi?
Bronschweig
: Abbiamo riportato l'atmosfera sotto zero allo scopo di controllarne lo sviluppo. Mai visto niente di simile, finora.
Smoking Man
: Cosa l'ha attivato?
Bronschweig
: Il calore, presumo. L'immissione nell'organismo ospite, cioè il pompiere, in concomitanza con un ambiente che ne ha innalzato la temperatura oltre i trentasei gradi.
Smoking Man
: Ma quest'uomo è ancora vivo.
Bronschweig
: Tecnicamente. E biologicamente.
Comunque
, ormai è condannato.
Smoking Man
: Com'è possibile?
Bronschweig
: L'organismo in via di sviluppo si serve dell'energia vitale dell'ospite digerendone ossa e tessuti. Noi non abbiamo fatto che rallentare il processo. Avete intenzione di eliminare anche questo, prima che termini l'incubazione?
Smoking Man
: Eh, no, no. Sperimenteremo il vaccino.
Bronschweig
: Se l'esperimento fallisse...
Smoking Man
: Bruciatelo. Come gli altri.
Dal film:
X-Files
Scheda film e trama
Frasi del film
Siamo venuti qua anche per portare le nostre facce e le nostre facce
comunque
arrivano in ogni caso per quelle che sono e il fatto di come voi le vedete che poi alla fine ci fa provare quel po' di sana e insana confusione vivendo tra palco e realtà.
Luciano Ligabue
Cit. da
Introduzione a "Tra palco e realtà", Milano, stadio San Siro, 1997
Frasi di Luciano Ligabue
Non sarà mai facile per nessuno, fino in fondo, essere e godere, senza nessun tipo di problemi, senza nessun tipo di raffronto, serenamente, quella che sei... sapendo
comunque
che non sarai mai, con tutti gli sforzi del mondo, quella che "non" sei.
Luciano Ligabue
Cit. da
Introduzione a "Quella che non sei", Milano, stadio San Siro, 1997
Frasi di Luciano Ligabue
Allora ragazzi, ci sarebbe da badare non più di tanto al cantante... Insomma io se posso darvi un consiglio... I consigli non andrebbero mai dati però se ve ne posso dare uno io... E' quello di essere super critici, siate super diffidenti, non accontentatevi mai, pretendete molto anche dalla mia categoria e dalla mia persona perché non tutti sono in buona fede e anche quelli che sono in buona fede non è detto che abbiano la bacchetta magica, le parole giuste per fare stare meglio le altre persone. Quindi il mio consiglio è di cercare anche e soprattutto
comunque
molto al di fuori delle canzoni. Di conseguenza... Non dovete badare troppo al cantante.
Luciano Ligabue
Cit. da
Introduzione a "Non dovete badare al cantante", concerto del 1996
Frasi di Luciano Ligabue
Schumacher è il pilota più antisportivo e sanzionato nella storia della Formula 1. Con il suo abbandono nel nostro mondo si tornerà a parlare più di sport che di politica. Perché lui è un campione, ha vinto molto, ma se possono, un aiuto glielo danno sempre.
Comunque
non s'illuda: nonostante quello che è capitato a Monza, la mia assurda retrocessione sulla griglia di partenza, sarò io a vincere il Mondiale. In questo momento la Renault è più veloce della Ferrari, abbiamo risolto i problemi legati alla proibizione del "mass damper", mi basta vincere due delle prossime tre gare, ci riuscirò.
Fernando Alonso
Cit. da
Repubblica.it, 13 settembre 2006
Frasi di Fernando Alonso
Con la Brexit, per la prima volta, un paese lascia l'Unione. La reversibilità diventa reale. Per la Grecia era diverso, tirava aria di espulsione, di punizione; non scordiamo che in tedesco la parola "Schulde" significa colpa, debito e peccato.
Comunque
sia, gli europei si chiedono: ma che Unione è questa, se perde "pezzi" e non risolve i problemi che ci preoccupano tanto? L'idea che l'Europa non funzioni più, si diffonde e questo può creare le premesse di un suo sfarinamento.
Enzo Moavero Milanesi
Cit. da
ilsussidiario.net, intervista, 23 agosto 2016
Frasi di Enzo Moavero Milanesi
Di solito la carriera internazionale di un attore si costruisce a Hollywood, ma per questo devi vivere lì e accettare le loro regole. Io sono francese. Sono europeo. Sono un po' sudamericano, anche, e sto costruendo la mia carriera seguendo un'altra strada. Giro il mondo, e mi sento
comunque
francese.
Vincent Cassel
Cit. da
Io Donna, 3 giugno 2018
Frasi di Vincent Cassel
Che la Germania non abbia fatto quello che sarebbe stato necessario per rendere più forte l'Unione Europea non c'è dubbio. Ma non perché abbia messo gabbie agli altri bensì perché le ha messe su sé stessa, più forti di quelle che erano necessarie. Berlino sta facendo una politica di bilancio pubblico troppo restrittiva nonostante abbia un debito basso. Se la facesse più espansiva aiuterebbe il resto dell'Europa. Detto questo ripeto però che è sbagliato affermare che la Germania metta gabbie sugli altri. Anche se fossimo fuori dall'euro, e questo vorrei dirlo nella maniera più chiara, dovremmo
comunque
ridurre il debito pubblico. Paesi come l'Argentina sono nei guai perché hanno un deficit pubblico troppo elevato, eppure non sono nell'euro.
Carlo Cottarelli
Cit. da
tiscali.it, intervista, 24 maggio 2018
Frasi di Carlo Cottarelli
Quando ho saputo dai miei ospiti che tu, caro Firmo, mentre condannavi la dieta vegetariana, sei tornato a mangiare carne, all'inizio non potevo crederci. La mia mente si concentrava infatti sulla tua sobrietà e sul rispetto che abbiamo maturato verso gli uomini del passato, che proprio nell'additarci questo stile di vita hanno mostrato di temere gli dèi. Poi però successive rivelazioni da parte di altri mi hanno confermato la notizia. Biasimarti per non esserti comportato secondo il proverbio, «fuggendo il male e cercando il meglio» oppure perché, come dice Empedocle, «dolendoti della tua vita passata non ti sei convertito a una migliore», mi sembrava un modo di fare rozzo, o
comunque
estraneo alla persuasione che si può ottenere con il ragionamento. Al contrario, ho ritenuto degno dell'amicizia che ci lega e di uomini che hanno predisposto la loro esistenza al rispetto della verità fare emergere la prova dei tuoi errori dal ragionamento e mostrarti così da quale altezza a quale abisso sei precipitato.
Porfirio
Cit. da
De abstinentia ‐ Incipit
Frasi di Porfirio
Poiché dunque ‐ io credo ‐ l'amore e la percezione della parentela universale pervadevano tutta quanta la realtà, nessuno uccideva, in quanto l'uomo considerava familiari tutte le creature viventi. Ma da quando al potere giunsero Ares e Tumulto ed ebbero origine tutti i conflitti e le guerre, nessuno risparmiò più il suo prossimo. Bisogna però esaminare anche la questione seguente. Noi avvertiamo un senso di parentela verso tutti gli uomini, ma riteniamo
comunque
necessario eliminare e punire tutti i malfattori e chiunque sia spinto da un impulso di naturale malvagità a nuocere a qualcun altro. Probabilmente è giusto agire alla stessa maniera con gli animali privi di ragione, tra cui occorre sopprimere quelli che per natura sono aggressivi o nocivi o inclini a fare del male a chi si avvicina a loro. Quanto invece a tutti gli altri esseri viventi che non commettono alcuna ingiustizia né tendono per natura a fare il male, non c'è alcun dubbio: trucidarli e farne strage è un atto d'ingiustizia non meno grave che sopprimere uomini altrettanto innocenti. È solo un'apparenza che tra noi e gli altri animali non sussiste alcun diritto comune
[...]
.
Porfirio
Cit. da
De abstinentia
Frasi di Porfirio
Lo temi, lo eviti. Il destino arriva
comunque
.
Thanos
Dal film:
Avengers - Infinity War
Scheda film e trama
Frasi del film
Il custode della chiesa di St Mark aveva appena grattato via dieci centimetri di neve dal marciapiede, quando comparve l'uomo con il bastone. C'era il sole, ma il vento ululava e la temperatura era bloccata sullo zero. L'uomo indossava soltanto dei pantaloni da lavoro di tela, una camicia estiva, un paio di logori scarponcini da trekking e una giacca a vento leggera che poteva opporre ben poca resistenza al gelo. Ma
comunque
non sembrava soffrire il freddo, e neppure avere fretta. Camminava zoppicando, con una leggera inclinazione a sinistra, il lato su cui si appoggiava al bastone. Avanzò faticosamente lungo il marciapiede accanto alla cappella e si fermò davanti a un ingresso laterale contrassegnato dalla scritta UFFICIO in caratteri rosso scuro. Non bussò e aprì la porta, che non era chiusa a chiave. Entrò proprio mentre un'altra raffica di vento lo colpiva alle spalle.
John Grisham
Cit. da
Io confesso ‐ Incipit
Frasi di John Grisham
La Germania si arrese ufficialmente il 7 maggio 1945. La cessazione di ogni ostilità avvenne a mezzanotte dell'8 maggio. Fino a quel momento la guerra era costata la vita a 50 milioni di persone. 6 milioni di ebrei erano stati assassinati nei campi di concentramento tedeschi.
Gerda Christian fuggì e evitò la prigionia. È morta a Düsseldorf il 14 aprile 1997.
Dott. Prof. Ernst-Günther Schenck. Uscito nel 1953 dai campo di prigionia sovietici. Morto ad Aachen il 21 dicembre 1998.
Generale Wilhelm Mohnke. Rilasciato dai sovietici nel 1955. Morto il 6 agosto 2001 a Damp, presso Eckernförde.
Generale Helmut Weidling. Morto in prigionia in Russia nel 1955.
Professor Werner Haase. Arrestato dai sovietici nel bunker ospedale. Morto in prigione nel 1945.
Otto Günsche. Catturato dai sovietici. Uscito dalla prigione di Bautzen nel maggio 1956. Morto nel 2003 a Bonn.
Hanna Reitsch. Sopravvissuta alla guerra, morta il 28 agosto 1979. Ha stabilito primati di volo con aerei a motore e alianti.
Generale Robert Von Greim. Suicidato il 28 maggio 1945 a Salisburgo.
Heinz Linge e Johannes Hentschel. Catturati dai sovietici. Linge fu rilasciato nel 1955. Morto a Brema nel 1980. Hentschel fu rilasciato nel 1949. Morto il 27 aprile 1982 ad Achern.
Constanze Manziarly. Scomparsa durante la fuga a Berlino.
Albert Speer. Arrestato a Flensburg nel 1945. Condannato a 20 anni nel processo di Norimberga. Rilasciato nel 1966, è morto a Londra nel 1981.
I generali Keitel e Jodl. Condannati a morte nel processo di Norimberga e giustiziati.
Hermann Goering. Condannato a morte. Si è suicidato prima che la sentenza fosse eseguita.
Heinrich Himmler. Ha cercato di nascondersi sotto falso nome in un gruppo di fuggitivi. Scoperto, si è suicidato.
Martin Bormann e il dottor Ludwig Stumpfegger. Si sono suicidati il 2 maggio 1945 presso la stazione di Lehrter.
Rochus Misch. Liberato dai russi nel 1955. Vive ancora oggi a Berlino.
Traudl Junge. Fu classificata dagli alleati come "collaboratrice giovanile". Ha continuato a lavorare come segretaria per diverse società. Ha vissuto a Monaco fino alla sua morte, nel 2002. (Testo in sovrimpressione)
Certamente quando con il processo di Norimberga sono venuta a sapere di quelle cose orribili, dei sei milioni di ebrei, di ebrei e di persone di molte altre religioni o razze che erano state uccise, quando l'ho saputo mi sono sentita così sconvolta che non riuscivo a crederci. Ma non sono riuscita a trovare nessun collegamento tra quelle cose orribili e il mio lavoro di segretaria. So che mi sentivo così sollevata che non ci fosse alcuna mia responsabilità personale, e anche di non avere mai saputo niente. Non sapevo che fossero morte tante persone. Ma poi un giorno sono passata davanti alla targa commemorativa che hanno messo per Sophie Scholl, la targa in Franz-Joseph-Straße, e guardandola ho visto che eravamo nate nello stesso anno, e che Sophie Scholl era stata uccisa proprio nell'anno in cui avevo iniziai a lavorare per Hitler. Io... solo in quel momento mi sono resa conto che il fatto che allora fossi così giovane non era una buona giustificazione, perché avremmo dovuto accorgerci
comunque
di quello che stava succedendo.
Traudl Junge
Dal film:
La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler
Scheda film e trama
Frasi del film
Personalmente penso che le qualità dell'uomo vengono esaltate dalla sua capacità di elevarsi nella conoscenza, più che nel suo talento di coltivare antiche illusioni.
Per far questo, purtroppo, è però necessario rinunciare a un certo mondo incantato; è necessario cioè uscire dalla stanza delle fiabe e dei racconti fantastici.
Ciò può essere scomodo e anche deludente. Personalmente non lo penso. Penso che l'avventura dell'intelligenza sia molto più stimolante di quella della credulità. E che il desiderio di scoprire sia più eccitante di quello di rimanere nella stanza delle fiabe.
E credo che,
comunque
, sia difficile rimanerci quando la porta è ormai aperta.
Piero Angela
Cit. da
Viaggio nel mondo del paranormale
Frasi di Piero Angela
Ogni volta che si accende una lampadina, si inquina
comunque
sempre da qualche parte.
Piero Angela
Cit. da
Quark Economia
Frasi di Piero Angela
Nessuno di noi è in grado di fermare lo sviluppo tecnologico: perché è qualcosa che cammina per conto suo, attraverso sterminate ramificazioni che si estendono ormai in tutto il mondo.
[...]
. Limitarsi a denunciare i rischi dello sviluppo tecnologico non è quindi sufficiente, perché,
comunque
, la tecnologia continuerà ad avanzare (e la gente a usarla).
[...]
. Quello che si può fare è prender atto di questa situazione e, per quanto possibile, governarla.
Piero Angela
Cit. da
Quark Economia
Frasi di Piero Angela
Servi, operai e perfino contadini, cittadini insomma di tutte le classi, manifestano gusti stravaganti nel cibo e nel vestire. Pensate a quanti bordelli ci siano, inclusi quelli che si celano dietro le insegne di taverne e birrerie, e a quale spreco di denaro conducano i giochi d'azzardo, i dadi, le carte, le bocce, il tennis, gli anelli e così via. Non è anche questo un incentivo a rubare? Liberatevi dunque da questi mali rovinosi e ordinate che i centri rurali vengano ricostruiti da chi li distrusse, o siano
comunque
affidati a gente che voglia riattivarli. Impedite che la corsa dei ricchi all'accaparramento possa continuare, ponete fine a questo loro privilegio. Riscattate la gente dall'ozio rilanciando l'agricoltura e riformando il mercato della lana. Date agli sfaccendati qualcosa di utile da fare. La miseria rende ladri, e quelli che per ora sono soltanto dei disoccupati saranno presto anche ladri. È inutile, se non sradicate tali mali, punire i ladri ricorrendo a una giustizia più eclatante che giusta o efficace. In definitiva, voi lasciate che crescano fin da ragazzi in condizioni tali da essere fatalmente destinati ad una vita criminale, poi li punite. In altre parole, punite quei ladri che voi stessi avete creato.
Thomas More
Cit. da
Utopia
Frasi di Thomas More
Pedro
: Da quella parte. Presto!
Lidia
: Chi sei?
Molina
: Ho un messaggio di Valentin. Tu sei Lidia?
Lidia
: Sì. Sali in fretta.
Agente
: Ferma!
Pedro
: Fermati, Molina! Prendi la macchina. Sbrigati! Alzati. Entra in macchina, presto! Il numero. Dimmi quel numero di telefono, e ti porto all'ospedale. Parla! Frocio schifoso! Il numero! Il sospetto è stato ucciso da una terrorista. I suoi recenti movimenti, per esempio la chiusura del suo conto corrente, farebbero pensare che aveva progettato di unirsi a quel gruppo. Inoltre, il modo in cui è stato ucciso sembrerebbe indicare che egli aveva accettato di farsi eliminare in caso di necessità dagli stessi compagni terroristi.
Comunque
, è evidente che era coinvolto molto di più di quanto si pensasse.
Dal film:
Il bacio della donna ragno
Scheda film e trama
Frasi del film
Gabriel
: Beh, questa è la vita, Molina.
Molina
: No, è un vero peccato. Con il tuo aspetto, il tuo fascino, dovresti lavorare in un ristorante chic, in un grande albergo di lusso, e guadagnare tre volte quanto guadagni ora in quel posto fetente.
Gabriel
: Hm, non è tanto facile.
Molina
: Conosco qualcuno che lavora in un grande albergo sul mare. Potrebbe parlarne al direttore, e subito cambieresti vita.
Gabriel
: Per diventare che cosa? Un fattorino in un locale snob? E guadagnerei meno di adesso.
Molina
: Potrei aiutarti, con un prestito. Con il tuo stile faresti il cameriere entro sei mesi.
Gabriel
: Hm. Non so.
Molina
: Ce la faresti, lo so. Entro un anno diventeresti maitre in smoking. Potresti anche rimborsarmi.
Gabriel
: Mah,
comunque
apprezzo sinceramente la tua offerta, e ci penserò sopra. Io adesso devo prendere l'autobus, se no farò tardi. Ma ci vediamo domani.
Molina
: Sì.
Gabriel
: Bye bye, Molina.
Molina
: Buonanotte, Gabriel. Bacia i bambini per me. E poi finisce. Di nuovo. I miei sogni spariscono... nel buio, e mi sveglio solo.
Dal film:
Il bacio della donna ragno
Scheda film e trama
Frasi del film
Molina
: Ah... che fanno?
Valentin
: zitto! Ne portano uno nuovo.
Molina
: Che ore sono,
comunque
?
Valentin
: Sanguina parecchio.
Molina
: Hm. È un prigioniero politico?
Valentin
: Non ti trattano così per aver rubato banane.
Molina
: Hm. Lo conosci?
Dal film:
Il bacio della donna ragno
Scheda film e trama
Frasi del film
Suzanne
: Ah, questi giochi sono come una droga: non smetti mai.
Joseph
: Nemmeno stavolta.
Georgette
: Nemmeno stavolta neanch'io.
Suzanne
: ... questa fissazione, ed eccola là.
Joseph
: Lei mi permette?
I Cliente
: Bisogna lasciar fare.
Joseph
: Ha una cosa qua.
Suzanne
: Mi ricorda moltissimo una persona, tale e quale.
Georgette
: Ma...
Suzanne
: Era un contorsionista.
Joseph
: Com'è bella, Georgette... quando arrossisce.
Suzanne
: È stato la rovina della mia vita.
I Cliente
: È acqua passata.
Joseph
: Sembra un fiore di campo.
Georgette
: No, è l'effetto dell'aerofagia, questo.
Suzanne
: ... si snodava e giocava, si snodava e giocava...
II Cliente
: Buongiorno a tutti.
Suzanne
: Poi con l'artrosi si è dovuto calmare.
II Cliente
: Fa bel tempo oggi, eh?
Amelie
: Camel con filtro per...
Georgette
: Brava! Brava! Viva la Francia! Brava! Mi ha sporcata tutta! Brava! Dieci e lode! Dieci e lode, eh? Mi ha beccata in pieno! Mi scusi, Amélie mi ha versato...
Suzanne
: Ognuno vive come gli pare, ma oggi sembrano tutte uscite da una fotocopiatrice. Io preferisco essere come sono.
I Cliente
: Lei è sempre bella.
Suzanne
: Beh, sì, che c'entra? Io sono un caso a parte. Ma la poveretta non si meritava quella fine.
I Cliente
: Che è successo?
Suzanne
: Si era rifatta. Si era rifatta il viso.
I Cliente
: Ah, ah. Com'è buona lei! Si è rifatta tutta!
Suzanne
: Sì, vabbè,
comunque
... sapete cos'è successo veramente sul Monte Bianco?
II Cliente
: No.
Suzanne
: Beh, con il freddo, il silicone che aveva in faccia si è gelato. Ecco perché era tutta un bozzo tumefatto. Irriconoscibile.
I Cliente
: Oh... e che ha fatto?
Suzanne
: Eh? Ha premuto sui bozzi per farli rientrare.
I Cliente
: E ci è riuscita? La faccia ora com'è?
Suzanne
: Una groviera.
I Cliente
: ...
Suzanne
: Sì, ma è svenuto quando l'ha vista.
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Centurione
: Largo! Fate largo!
Uomo
: Maledetti Romani!
Centurione
: Attento a te! C'è rimasta ancora qualche croce!
Parvus
: Eccoti bello e sistemato, Nasone!
Nasone
: Questa me la paghi caro, brutto bastardo!
Parvus
: Ah, sì?
Nasone
: Ah, ci puoi giurare! Io non la dimentico mai una faccia!
Parvus
: Ah, no?
Nasone
: Ti avverto: ti faccio sputare tutti i denti, testa di ferro che non sei altro!
Parvus
: Ma piantala, sterco di Giudeo!
Nasone
: A chi hai detto Giudeo? Io non sono Giudeo, sono un Samaritano!
Gregory
: Un Samaritano? Guarda che questo è il settore Giudeo.
Parvus
: Ma che ve ne frega! Tanto sarete tutti secchi, tra un giorno o due.
Gregory
: Non sarà importante per te, Romano, ma lo è certamente per noi. Non è così, cara?
Mrs. Gregory
: Ca va sans dir.
Gregory
: Secondo la legge abbiamo diritto ad essere crocifissi in una zona riservata esclusivamente ai Giudei.
Pharisee
: I Farisei separati dai Sadducei.
Cerese
: E gli Svedesi separati dai Ceresi.
Vittime
: Giusto! È così!
Parvus
: Va bene, va bene, ho capito. Sistemiamo subito la faccenda. Alzino la mano destra quelli che non vogliono essere crocifissi qui. Mozione respinta. Un altro!
Passante
: Ah, senta, questa croce non è mia.
Parvus
: Come?
Passante
: Ehm, non è la mia croce. La stavo tenendo a un poverino che mi sembrava stanco e...
Parvus
: Mettiti giù, che non ho tempo da perdere.
Passante
: No, capisco, e non vorrei dare fastidi, però...
Parvus
: Senti, questa è una giornataccia. Siete in centoquaranta da tirare su.
Gregory
: Senta, lui è Giudeo?
Parvus
: La vuoi fare finita?
Gregory
: Non vogliamo altri Samaritani in questa zona.
Parvus
: Ma va' a mori' ammazzato!
Passante
: Scusi, mi tirerete giù se quello torna?
Parvus
: Sì, sì, ti tireremo giù. Un altro!
Brian
: Ma perché lo fate? Voi non siete costretti a prendere ordini.
Parvus
: Io adoro gli ordini.
Sfacciato
: Non è mica male, una volta su. Ti vengono a salvare, vero?
Brian
: È un po' tardi ormai, non ti pare?
Sfacciato
: Oh, no, no. Staremo qui due o tre giorni, c'è tutto il tempo. Quasi tutti vengono salvati.
Brian
: Eh?
Sfacciato
: Ah, sì. Mio fratello viene sempre a salvarmi, se riesce a non scopare per più di venti minuti.
Brian
: Eh?
Sfacciato
: Quello è un assatanato, sai? S'è ripassato tutte le donne dell'Impero. Eh, eh, eh! Che ti dicevo? È arrivata la tua famiglia.
Brian
: Reg!
Reg
: Salve, fratello Brian.
Brian
: Grazie a Dio siete venuti.
Reg
: Ah, sì. Ma credo di doverti precisarti, in tutta onestà, che non siamo qui come Comitato di Salvataggio.
Comunque
, mi è stato chiesto di leggerti la seguente dichiarazione a nome del Movimento. "Noi del Fronte Popolare di Giudea, tra parentesi Comitato Direttivo, abbiamo l'onore di portare i nostri sentimenti di fraternità e sorellanza a te, Brian, in questa che è l'occasione del tuo martirio".
Brian
: Cosa?
Reg
: "La tua morte resterà una pietra miliare nella lotta per liberare la madrepatria, o padremàdria, dalla stretta degli aggressori imperialisti Romani, ovviamente esclusi quelli che si occupano di fogne, medicina, strade, edilizia, istruzione, viticultura, nonché ogni altro Romano che contribuisce al benessere dei Giudei di entrambi i sessi e degli ermafroditi. Firmato, a nome del F.P.G., eccetera, eccetera". E vorrei aggiungere una mia nota personale di ammirazione per ciò che stai facendo per noi, in quello che tutto sommato dev'essere per te un momento molto difficile.
Brian
: Reg! Ma che intendete fare? Io...
Reg
: Addio, Brian, e grazie.
Francis
: Addio, Brian. In bocca al lupo, eh?
Loretta
: Ottimo lavoro, Brian.
Brian
: No...
Reg
: Ai voti. Unanimità. E...
F.P.G.
: Perché è un bravo ragazzo / Perché è un bravo ragazzo / Perché è un bravo ragazzo / E nessuno lo può negar...
Loretta
: Nessuno lo può negar...
Brian
: Bastardi! Bastardi!
Centurione
: Dov'è Brian di Nazareth?!
Brian
: Brutti bigotti bastardi!
Centurione
: Ho l'ordine di liberarlo!
Brian
: Stupidi, brutti e bastardi!
Sfacciato
: Eh, sono io Brian di Nazareth.
Brian
: Cosa?
Sfacciato
: Sì, sono Brian di Nazareth.
Centurione
: Tiratelo giù!
Brian
: Sono io Brian di Nazareth!
I Vittima
: Io sono Brian!
Nasone
: Sono io Brian!
II Vittima
: Io sono Brian di Nazareth!
III Vittima
: Sentilo, anch'io sono Brian!
Brian
: Sono io Brian!
Vittime
: Io sono Brian!
Gregory
: Io sono Brian, e anche mia moglie!
Vittime
: Sono io Brian! Sono io Brian di Nazareth!
Brian
: Sono io Brian di Nazareth!
Centurione
: Così. Liberatelo senza pietà.
Sfacciato
: No, stavo solo scherzando. Non è vero che sono Brian. No, non sono Brian. Forza, rimettetemi a posto. Vi stavo solo prendendo in giro! È solo uno scherzo! Non sono lui, vi volevo solo prendere in giro! Rimettetemi in croce! Maledetti Romani! Mai che capiscano uno scherzo!
Lavoratore
: Oddio! Il Fronte Popolare Giudaico!
Parvus
: Mammamia! Gambe, gambe!
Otto
: All'attaccooo!
Lavoratori
: Il Fronte Popolare Giudaico! Il Fronte Popolare Giudaico! Il Fronte Popolare Giudaico!...
Otto
: Noi siamo il Fronte Popolare Giudaico, Squadra Suicida Scelta. Squadrone! Moner... Così imparano? Oh.
Brian
: Che razza di stronzi...
Judith
: Brian! Brian! Brian! Brian!
Brian
: Judith!
Judith
: Fantastico! Eccezionale! Reg mi ha spiegato tutto, è... grandioso quello che fai. Grazie, Brian. Io... io non ti dimenticherò mai.
Mandy
: Ah, ecco dov'eri! Avrei dovuto saperlo che saresti finito così. Se penso a tutto l'amore e l'affetto che ho sprecato per te. Beh, se è così che tratti la tua povera e vecchia madre, nell'autunno della sua vita, posso dirti soltanto: fai pure, fatti crocifiggere! Chissenefrega! Ah, chi l'avesse mai detto? Ai giovani d'oggi interessa soltanto quello...
Brian
: Mamma!
Mandy
: ...io vorrei sapere ma...
Brian
: Mamma!
Mandy
: di questo passo non c'è più religione, è inutile...
Mr. Frisbee III
: Allegria, Brian. Sai come si dice. Nella vita ci son fatti che ci fanno uscire matti. Altri ancora fan di tutto perché alfin tu sia distrutto. Ma chi affoga nella merda la pazienza mai non perda. Schiocca le dita, su! È la vita, e rose e fior vedrai che avrai. And... Always look on the bright side of life / Always look on the light side of life / If life seems jolly rotten, / There's something you've forgotten / And that's to laugh and smile and dance and sing / When you're feeling in the dumps / Don't be silly chumps / Just purse your lips and whistle. That's the thing / And... Always look on the bright side of life / Come on! / Always look on the right side of life / For life is quite absurd / And death's the final word / You must always face the curtain with a bow / Forget about your sin / Give the audience a grin / Enjoy it. It's your last chance, anyhow / So,... / Always look on the bright side of death / Just before you draw your terminal breath / Life's a piece of shit / When you look at it / Life's a laugh and death's a joke. It's true / You'll see it's all a show / Keep 'em laughing as you go / Just remember that the last laugh is on you / And... / Always look on the bright side of life / Always look on the right side of life / Come on, boy, cheer up! / Always look on the bright side of life / Always look on the bright side of life...
I Voce
: Ma... tutto qui?
II Voce
: E perché? C'è qualcosa che non va?
I Voce
: Ma... mica finirà così!
II Voce
: Ma sì! Non ti piace?
I Voce
: Veramente mi sembra un po' moscio.
II Voce
: Ma non è la vera fine! Questo è cinema! Poi ci sarà "Brian 2".
I Voce
: Ma... ma se muore il protagonista!
II Voce
: Ah... ah, sì, già, è... è vero, eh... allora vediamo, diciamo che... ecco: all'ultimo momento arriva in una biga dorata tirata da quattro cammelli una stupenda ereditiera egizia che lo scorge, si innamora, e lo tira giù dalla croce. Poi se lo porta al Cairo, lo fa diventare vice faraone e ritornare vincitor da una guerra che provoca il declino e la caduta dell'Impero Romano. Eh? Beh, che ne dici?
I Voce
: Scusa, e se invece lo lasciamo morire e poi, qualche giorno dopo, lo facciamo resuscitare?
II Voce
: No, no! Ma chi vuoi che ci creda?
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Seguaci
: Maestro! Maestro!
Brian
: Ehi! C'è... c'è un'altra strada? C'è un'altra strada per arrivare al fiume?
Simon Il Sant'uomo
: Mmmmmmm.
Brian
: Ti prego, fratello, aiutami! Devo arrivare...
Seguaci
: Maestro! Maestro!
Simon
: Ooh, il mio piede! Oooh!
Brian
: Shhh!
Simon
: Accidenti, accidenti, accidenti!
Brian
: Mi dispiace. Shhh!
Simon
: Oh, maledizione, accidenti e maledizione!
Brian
: Scusami. Shhh!
Simon
: Mi zittisci pure? Diciotto anni di silenzio assoluto, e tu mi zittisci pure?
Brian
: Come?
Simon
: Ho rispettato il mio voto per diciotto anni. Non un solo suono articolato, riconoscibile, è uscito dalle mie labbra!
Brian
: Non potresti stare zitto altri cinque minuti?
Simon
: Oh, ormai non vale più. Tanto vale che mi diverta un po'. Tante volte, in questi diciotto anni ho avuto la voglia di gridare, cantare, urlare forte il mio nome!
Brian
: Shhh.
Simon
: Oh, sono vivo!
Brian
: Shhh.
Simon
: Hava Nagila!
Brian
: Shhh.
Simon
: Hava Nagila!
Brian
: Zitto!
Simon
: Hava Nagila!
Brian
: Su, piantala! Sta' zitto!
Simon
: Hava Nagila!
Brian
: Zitto!
Simon
: Ah! Uccelli, guardate! Alberi, ascolta...
Seguaci
: Aaah! Maestro! Maestro! Il tuo segno! Maestro!
Dennis
: La mia zucca!
Seguace Della Scarpa
: La tua scarpa!
Ragazza
: La zucca! La zucca, Maestro! Sì, la zucca è il tuo segno!
Arthur
: Dicci, maestro! Dicci qualcosa!
Brian
: Andatevene via!
Seguaci
: Ci ha benedetto! Ci ha benedetto!
Arthur
: E come dobbiamo andare via, Maestro?
Brian
: Ma che ne so? Basta che ve ne andiate, che ne so?
Seguace Della Scarpa
: Dacci un segno!
Arthur
: Ma ce l'ha già dato il segno: ci ha portati in questo posto!
Brian
: Non vi ci ho portati io! Siete voi che mi siete venuti dietro!
Seguace Della Scarpa
: Oh, è sempre un buon segno,
comunque
lo guardi!
Arthur
: Maestro! Il tuo popolo ha camminato mote miglia per stare con te. Sono stanchi e non hanno mangiato!
Brian
: Non è certo colpa mia se non hanno mangiato.
Arthur
: Non c'è cibo in questa montagna desolata!
Brian
: Beh, ci sono dei cespugli di ginepro, laggiù.
Seguaci
: Ohhh! Miracolo! Miracolo! Miracolo! Miracolo!
Seguace Della Scarpa
: Avete visto? Ha riempito di frutti quei cespugli soltanto con la sua parola!
Giovane
: Hanno generato bacche di ginepro, avete visto?
Brian
: Certo che hanno generato bacche di ginepro! Sono cespugli di ginepro! Che vi aspettavate?
Elsie
: Fai un altro miracolo!
Arthur
: Non lo tentate, scervellati! Non vi basta dunque il miracolo dei cespugli di ginepro?
Simon
: Ma quelli sono i miei cespugli di ginepro!
Arthur
: Essi sono un dono di Dio!
Simon
: Essi sono tutto quello che ho da mangiare! Accidenti a voi! Ehi! Ho detto via da quei cespugli! Forza, andatevene!
Harry
: Oddio! Ho commesso un errore e sto perdendo tutti i capelli. Pietà!
Cieco
: Sono guarito! Il Maestro mi ha guarito, fratelli!
Brian
: Io non l'ho toccato!
Cieco
: Ero cieco, e ora ci vedo! Aargh!
Seguaci
: Miracolo! Miracolo!
Simon
: Digli un po' di smetterla. Erano diciott'anni che non aprivo bocca, finché non è arrivato lui!
Seguaci
: Miracolo! È lui il messia!
Simon
: Mi ha anche pestato un piede!
Seguaci
: Pestaci un piede, Signore! Pestacelo!
Arthur
: Ave, o messia!
Brian
: Non sono il messia!
Arthur
: Tu sei il messia, e io me ne intendo. Ne ho seguiti parecchi.
Seguaci
: Ave, o messia!
Brian
: Io non sono il messia, volete stare a sentire? Non sono il messia, mi avete capito? Lo giuro su dio!
Ragazza
: Soltanto il vero messia nega la sua divinità!
Brian
: Che cosa? Ma così state cercando di incastrarmi! E va bene! Allora sono il messia!
Seguaci
: È lui! È lui il messia!
Brian
: E adesso, andate a fanculo!
Arthur
: Quale via ci consigli, o signore?
Brian
: Oh, come vi pare! Lasciatemi in pace!
Simon
: Tu hai detto a questa gente di mangiare le mie bacche. Mi hai quasi spezzato un piede. Hai rotto il mio voto del silenzio, e adesso cerchi anche di fregarti le mie bacche di ginepro? Aaah!
Brian
: Fermo, fermo!
Arthur
: Quest è il Messia, è il Prescelto!
Simon
: Ma quale messia?
Brian
: Fermo!
Arthur
: Un miscredente!
Seguaci
: Un miscredente!
Arthur
: Prendetelo! Morte all'eretico!
Seguaci
: Morte all'eretico! Morte all'eretico!
Brian
: Lasciatelo stare! Lasciatelo stare, fermi! Lasciatelo stare! Mettetelo giù.
Simon
: Mettetemi giù!
Brian
: Vi prego!
Judith
: Brian.
Brian
: Judith.
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Annunciatore
: Il Colosseo, Gerusalemme. Spettacolo per le scuole.
Speaker
: Signore e signori! Il prossimo incontro è tra Boris il Macedone, detto "lo Sventrabambini", e Isacco Mitch, detto "lo Svelto".
Brian
: Panini di dromedario! Lingue di pappagallo! Noccioline puniche! Fegatelli di scricciolo caldi! Cervella di fringuello! Orecchie di giaguaro! Capezzoli di lupo fritti! Sistematevi lo stomaco!
Judith
: Io sono convinta, Reg, che un gruppo anti-imperialista come il nostro debba rispecchiare una divergenza di interessi all'interno della base di potere.
Reg
: Sono d'accordo. Francis?
Francis
: Puntodivistamente parlando, quello che dice Judith è valido, purché il movimento non dimentichi mai che è un diritto inalienabile di ogni uomo...
Stan
: O donna.
Francis
: ...o donna, di affrontare se stesso...
Stan
: O se stessa.
Francis
: ...o se stessa...
Reg
: Giusto.
Francis
: Grazie, fratello.
Francis
: O sorella.
Francis
: O sorella... Dov'ero rimasto?
Reg
: Avevi finito.
Francis
: Oh. Ah.
Reg
: Per concludere, è un diritto naturale di ogni uomo...
Stan
: O donna.
Reg
: Perché non la pianti con queste donne? Ci confondi le idee, basta.
Stan
: Perché le donne hanno il sacrosanto diritto di svolgere un ruolo nel movimento.
Francis
: Perché continui a tirare in ballo le donne?
Stan
: Voglio essere donna.
Reg
: Cosa?
Stan
: Voglio essere donna. E d'ora in poi, voglio che mi chiamiate Loretta.
Reg
: Come?
Loretta
: È un mio diritto di uomo.
Judith
: Scusa, ma perché vuoi essere Loretta, Stan?
Loretta
: Voglio avere dei bambini.
Reg
: Vuoi avere dei... bambini?
Loretta
: È un diritto di ogni uomo averne, se li vuole.
Reg
: Eh... ma tu non puoi avere dei bambini!
Loretta
: Uff, ma non mi opprimere!
Reg
: Non ti sto opprimendo! È che tu non hai... l'utero! Dove si dovrebbe sviluppare il feto? Lo vuoi tenere in un barattolo?
Loretta
: Uh...
Judith
: Sentite, guardiamo in faccia la realtà. Supponiamo di stabilire che lui non possa avere bambini perché non ha l'utero, il che non è colpa di nessuno, semmai dei Romani. Ma
comunque
il diritto di avere dei bambini ce l'ha.
Francis
: Concettualmente parlando, sì. Combatteremo gli oppressori per il tuo diritto ad avere bambini, fratella. Sorello. Loretta.
Reg
: Ma che senso ha?
Francis
: Cosa?
Reg
: Che senso ha combattere per il suo diritto ad avere bambini se... se non può avere bambini?
Francis
: Eh... simbolicamente parlando, è la nostra lotta contro l'oppressione.
Reg
: Simbolicamente parlando è la sua lotta contro la realtà.
Guardia
: Torna subito nell'arena!
Vittima
: Ma è pericoloso! Aah!
Pubblico
: Ma cosa fa? Scappa? Ma che vigliaccone!
Brian
: Lingue di allodola! Nasi di lontra! Milze di gattopardo!
Reg
: Carciofi alla giudìa?
Brian
: No, non ce l'ho. Ho fegati di scricciolo, milza di tasso...
Reg
: Naa, naa, naa...
Brian
: Dei lupini?
Reg
: Non la voglio quella robaccia romana!
Judith
: Perché non hai spuntini nostrani?
Brian
: Spuntini nostrani?
Reg
: Sì, invece di antipastini da ricchi imperialisti!
Brian
: Beh, non è colpa mia. Non lo decido io quello che vendo.
Reg
: Va be', dammi le adenoidi numidi in umido.
Francis
: Facciamo due.
Reg
: Due.
Francis
: Grazie, Reg.
Brian
: Siete del Fronte Popolare Giudeo?
Reg
: Vaffanculo!
Brian
: Prego?
Reg
: Il Fronte Popolare Giudeo! Siamo del Fronte Popolare di Giudea!
Francis
: Figurati!
Reg
: Il Fronte Popolare Giudeo, eh!
Francis
: Quei froci...
Brian
: Chiedo di... entrare nel vostro gruppo.
Reg
: Naa, fatti un giro.
Brian
: Io non voglio vendere questa roba, è solo un lavoro. Io odio i Romani più di tutti quanti voi!
Fronte Popolare Di Giudea
: Shhh!
Judith
: Ne sei sicuro?
Brian
: S.P.Q.R. Sono Porci Questi Romani.
Reg
: Ehi! Se vuoi entrare nel F.P.G. li devi odiare sul serio, i Romani.
Brian
: Li odio.
Reg
: Ah, sì? E quanto?
Brian
: Un sacco!
Reg
: Sei dei nostri. Senti, le sole persone che odiamo più dei Romani sono quegli stronzi del Fronte Popolare Giudeo.
Fronte Popolare Di Giudea
: Sì!
Loretta
: Sì, giusto, fanculo!
Francis
: E anche quelli del Fronte Giudeo del Popolo!
Fronte Popolare Di Giudea
: Sì! Parolai! Parolai!
Loretta
: E quelli del Fronte Popolare di Giudea!
Fronte Popolare Di Giudea
: Sì!
Reg
: Che cosa?
Loretta
: Il Fronte Popolare di Giudea. Tutti parolai!
Reg
: Siamo noi il Fronte Popolare di Giudea!
Loretta
: Oh. Ma non siamo il Fronte del Popolo?
Reg
: Il Fronte Popolare!
Francis
: E che fine ha fatto il Fronte del Popolo, Reg?
Reg
: Eccolo laggiù.
Francis
: Oh...
Fronte Popolare Di Giudea
: Parolaio!
Gladiatore
: M'ha fatto veni' n'infratto, 'sto fijo de 'na mignotta...
Romano
: Assolutamente patetico.
Reg
: Bravo! Ben fatto! Eh, eh! Come ti chiami?
Brian
: Brian. Brian Cohen.
Reg
: Forse abbiamo un lavoretto per te, Brian.
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Diventare padre in età avanzata, come è accaduto a me, è stata una scelta d'amore e non un atto di egoismo: avendo una compagna tanto più giovane di me, so che Stella è
comunque
in buone mani e ciò mi fa sentire meglio rispetto alle preoccupazioni legate alla mia anagrafe.
Fabrizio Frizzi
Cit. da
Corriere.it, intervista del 25 gennaio 2018
Frasi di Fabrizio Frizzi
Paul
: Allora. Sei pronto?
Auggie
: Pronto. Quando vuoi.
Paul
: Sono tutt'orecchie.
Auggie
: Mi ricordo quella volta che mi hai chiesto come ho iniziato a fare le foto. Beh, questa è la storia della mia prima macchina fotografica. Veramente, prima e unica. Mi segui fin qui?
Paul
: Parola per parola.
Auggie
: Dunque. Ecco come sono andate le cose. Okay. Era l'estate del '76, all'epoca del mio primo lavoro per Vinnie, l'estate del Bicentenario. Una mattina al negozio un ragazzo cominciò a rubare delle cose. Stava giù, alla scansia dei tascabili, e si infilava le riviste porno sotto la maglietta. Non l'ho visto sùbito, c'era gente intorno al bancone, ma come me ne sono accorto, ho iniziato a strillare. Lui è scappato come un coniglio, shhh! E quando sono uscito fuori dal bancone, aveva già le chiappe sulla Settima Strada. L'ho rincorso per circa un isolato, poi ho lasciato stare. Gli era caduta qualcosa mentre scappava. E... dato che non me la sentivo più di correre, l'ho raccolta, per vedere cosa fosse. Era il suo portafogli. Non c'erano soldi dentro, ma c'era la sua patente, e altre tre o quattro fotografie. Avrei potuto farlo arrestare, certo, c'era nome e indirizzo sulla patente, ma sai, mi dispiaceva. Era solo un teppistello. E una volta viste quelle foto nel portafogli, non ce l'ho più fatta ad essere veramente arrabbiato con lui. Roger Goodwin. Si chiamava così. In una di quelle foto, mi ricordo, stava in braccio alla madre.
In un'altra aveva un trofeo in mano, della scuola, e rideva, felice, come se avesse vinto alla lotteria. Proprio non me la sentivo. Un povero ragazzo di Brooklin. Non era una cosa grave. Tanto chi se ne importa di un paio di giornaletti porno? E così, mi sono tenuto il portafogli. Ehm... ogni volta che sentivo il bisogno di riportarglielo, io rimandavo, e non l'ho mai fatto. Finché arriva Natale, e io non ho niente da fare. Vinnie voleva invitarmi, ma la madre si era ammalata, e lui e la moglie erano corsi a Miami, all'ultimo minuto. Quindi me ne stavo a casa mia, quella mattina. Mi sentivo un po' solo. Quando l'occhio va sul portafogli di Roger Goodwin. Mi sono detto
: "che diavolo, perché non faccio qualcosa di buono? Mi infilo il cappotto e gli riporto il portafogli". Abitava dalle parti di Boerum Hill, nelle case popolari. Mi ricordo che faceva un freddo cane, quel giorno. Mi sono perso molte volte prima di trovarlo. Le case sono tutte uguali, laggiù. Giri nello stesso punto e credi di stare da un'altra parte.
Comunque
, alla fine arrivo al palazzo che cercavo, alla casa che cercavo, e suono il campanello. Non succede niente. Penso che non ci sia nessuno. Suono di nuovo, per esserne sicuro. Ormai sto per andarmene; aspetto un altro po', e sento trafficare dietro la porta. E una voce di vecchia chiede
: "Chi è?". E io dico: "Sto cercando Roger Goodwin". "Sei tu, Roger?", mi dice. E dà quindici mandate per aprire la porta. Avrà avuto almeno 80 anni, se non addirittura 90! E la prima cosa che noto di lei è che è cieca. "Lo sapevo che saresti venuto, Roger", dice. "Lo sapevo che non avresti dimenticato nonna Ethel a Natale". E poi apre le braccia, e mi si avvicina per abbracciarmi. Non ho tempo per riflettere, capisci? Devo dire qualcosa in fretta. E prima che realizzo ciò che sta accadendo, le parole mi escono dalla bocca. "Proprio così, nonna Ethel", dissi, "sono tornato a trovarti per Natale". Non mi chiedere perché l'ho detto. Non ne ho la minima idea. Mi è uscito così.
D'improvviso la signora comincia ad abbracciarmi, davanti alla porta, e anch'io l'abbraccio. Era come se tutti e due avessimo deciso di giocare questo gioco senza doverne stabilire le regole. Sapeva benissimo che non ero il nipote. Era vecchia e debole, ma non così andata da non saper distinguere un perfetto sconosciuto ad uno di famiglia. Fu felice di fare come se fosse vero. E dato che non avevo di meglio da fare, fui contento di assecondarla. Insomma, entrammo in casa e passammo la giornata insieme, e quando mi chiedeva quello che facevo, io le mentivo. Le raccontai che avevo trovato lavoro in una tabaccheria, le dissi che stavo per sposarmi, inventai centinaia di storie, e lei faceva finta di credere a ogni cosa. "Ma bene, Roger", diceva, muovendo il capo e sorridendo, "ho sempre saputo che ti sarebbe andata bene". Mah. Dopo un po', cominciai ad avere fame, e siccome in casa non c'era niente da mangiare, andai a cercare un negozio lì vicino, e tornai su carico di roba. Pollo arrosto, zuppa di verdure, patate bollite, insomma un mucchio di roba.
Nonna Ethel aveva un paio di bottiglie nascoste in camera da letto, eh, eh, eh! E così fra tutti e due riuscimmo a mettere su una discreta cena di Natale. Eravamo tutti e due un po' brilli, mi ricordo, e dopo pranzo andammo a metterci di là, nel soggiorno, dove si stava seduti più comodi. Dovevo fare pipì, così a un certo punto ho chiesto scusa e sono andato al bagno, in fondo al corridoio. E qui la cosa prende un'altra piega. Era già stato stravagante giocare al nipote di nonna Ethel, ma quello che feci poi fu decisamente folle, e non me lo sono mai perdonato da allora. Entro nel bagno, e accatastate contro il muro vicino alla doccia, vedo una pila di sei o sette macchine fotografiche, del tutto nuove.
Macchinette trentacinque millimetri, ancora nella scatola. Non avevo mai scattato una foto in vita mia, e tantomeno avevo mai rubato. Ma come vidi quella pila di macchinette abbandonate nel bagno, decisi che ne volevo una tutta per me. Una come quelle. E senza pensarci un istante, ne prendo una, me la metto sotto il braccio, apro la porta del bagno e torno nel soggiorno. Non ci ho messo più di tre minuti, ma nel frattempo nonna Ethel si era addormentata. Troppo Chianti, immagino. Andai in cucina, a lavare i piatti, e in mezzo a quel fracasso lei dormiva come una bambina. Non c'era motivo di disturbarla, quindi decisi di andarmene. Non potei lasciarle neanche un biglietto di saluto, dato che era cieca. Me ne andai e basta. Misi il portafogli del nipote sul tavolo. Ripresi la macchinetta e lasciai l'appartamento. Fine della storia.
Paul
: L'hai più rivista? Sei mai tornato a trovarla?
Auggie
: Una volta, tre o quattro mesi dopo. Io stavo malissimo per il furto della macchinetta, non l'avevo neanche usata. Finalmente decisi di riportarla, ma nonna Ethel lì non c'era più. Qualcun altro viveva in quell'appartamento, e non sapeva dove fosse finita.
Paul
: Probabilmente era morta.
Auggie
: Sì, probabilmente.
Paul
: Il che vuol dire che ha passato il suo ultimo Natale con te.
Auggie
: Forse sì. Non ci avevo mai pensato.
Paul
: È stata una buona azione, Auggie. Hai fatto una bella cosa per lei.
Auggie
: Le ho mentito, le ho rubato un oggetto, e tu la chiami una buona azione?
Paul
: Beh, l'hai fatta felice. La macchinetta era sicuramente... rubata, non l'hai tolta al... al proprietario.
Auggie
: Qualsiasi cosa nel nome dell'arte, eh?
Paul
: No, non è proprio così. In fondo ne hai fatto un buon uso.
Auggie
: E tu ora hai la tua storia di Natale, no?
Paul
: Sì, immagino di sì. Il raccontare è un vero talento, Auggie. Per fare una bella storia devi sapere quali bottoni spingere. Tu sei al pari dei maestri.
Auggie
: Che vuoi dire?
Paul
: Voglio dire che è una bella storia.
Auggie
: Cazzo, se non confidi i tuoi segreti agli amici, allora che amico sei?
Paul
: Giusto. Non varrebbe la pena di vivere altrimenti, no? "Il racconto di Natale di Auggie Wren", scritto da Paul Benjamin.
Dal film:
Smoke
Scheda film e trama
Frasi del film
Charles "Rettile" Clemm
: È lei il signor Benjamin? Signor Benjamin, suppongo.
Roger Goodwin
: C'è un problema di sicurezza in questo palazzo, lo sai? La serratura della porta di sotto è rotta.
Rettile
: Non è una buona idea, di questi tempi. Non si sa mai che razza di gentaccia gira per strada. Bisogna essere prudenti.
Paul
: Farò in modo che domattina il padrone di casa la controlli.
Goodwin
: Eh, sì, fallo, perché non vuoi qualche spiacevole sorpresa, giusto?
Paul
: Con chi ho il piacere di parlare, adesso?
Rettile
: Eh, eh, eh! Piacere? No, piacere no, non lo chiamerei proprio "piacere", spiritoso. Questa qui è una cosa di affari.
Paul
: Non importa.
Comunque
so chi sei.
Rettile
: Oh.
Paul
: Tu sei il Rettile, vero?
Rettile
: Il cosa?
Goodwin
: Nessuno! Nessuno! Nessuno si permette di chiamare Charles così! Mi hai capito?
Paul
: Ho capito.
Rettile
: Ora tu ci aiuterai a cercare una certa persona, eh? Ci aiuterai! Tu ce lo farai trovare! Dov'è Tommy?
Paul
: Chi?
Rettile
: Tommy, amico. Tommy Cole.
Paul
: Tommy non è qui.
Dal film:
Smoke
Scheda film e trama
Frasi del film
Paul
: Il ragazzo è dispiaciuto, Auggie.
Auggie
: Sì? Beh, lo sono anch'io. Tre anni per mettere insieme quei cinquemila dollari. Non ho più un soldo. Posso pagare appena questa birra. Per non parlare della mia credibilità, che è distrutta. Capisci quello che dico? La credibilità. Quindi sono dispiaciuto anch'io. Dispiaciuto come non sono mai stato nella mia vita del cazzo.
Paul
: Il ragazzo ti deve dire una cosa, Auggie.
Auggie
: Se deve dirmi qualcosa perché non me la dice lui stesso?
Rashid
: È per te.
Auggie
: Per me? Cosa dovrei farci con una busta di carta?
Rashid
: Aprila.
Auggie
: Cos'è, uno scherzo?
Rashid
: No, sono cinquemila dollari.
Auggie
: Non li voglio i tuoi soldi, sciagura vagante. Tanto
comunque
saranno rubati.
Rashid
: Cosa ti importa da dove vengono? Sono tuoi.
Auggie
: E perché vuoi darmi dei soldi?
Rashid
: Per riavere il lavoro.
Auggie
: Sei uno scemo, uno stronzo del cazzo, lo sai?
Paul
: Non fare lo stupido, Auggie, sta cercando di fare pace con te, non capisci?
Auggie
: Hm. È scemo.
Paul
: No, non lui. Tu sei scemo.
Auggie
: Hai ragione. Solo che non sapevo che tu lo sapessi.
Paul
: Non sapevi che lo sapessi? È scritto dappertutto, a caratteri... a caratteri cubitali. Ora di' qualcosa di gentile a Rashid, per farlo stare meglio.
Auggie
: Fanculo, ragazzino.
Rashid
: Fanculo anche tu, bianco figlio di puttana.
Paul
: Bene. Bene. Tutto a posto.
Dal film:
Smoke
Scheda film e trama
Frasi del film
Paul
: È il 1942. È bloccato a Leningrado, durante l'assedio. Sto parlando di uno dei momenti peggiori della storia dell'umanità. Cinquemila persone morirono in quel posto. E c'è Bakhtin, in un appartamento, che aspetta di essere ucciso da un giorno all'altro. È pieno di tabacco, ma non ha le cartine, e allora prende le pagine di un manoscritto a cui lavorava da dieci anni. Dieci anni. E le strappa.
Rashid
: Era...
Paul
: Così, per farsi una sigaretta.
Rashid
: Era l'unica copia?
Paul
: Era l'unica copia. Insomma, se stai per morire cos'è più importante? Un buon libro o una buona fumata? Così aspira e sbuffa, aspira e sbuffa. Poco alla volta, si fuma il libro.
Rashid
: Bella prova. Per un momento ci sono anche caduto. Nessuno scrittore farebbe mai una cosa del genere, no?
Paul
: Non ci credi? Bene, d'accordo, ti faccio vedere. È tutto in questo libro. E questo cos'è?
Rashid
: Non lo so.
Paul
: È tuo.
Rashid
: Sì, può essere.
Paul
: Tieni, prendi.
Rashid
: Ehi!
Paul
: Allora, adesso mi stai dicendo che... che... che non era affatto così.
Rashid
: Non proprio. Cioè... cioè, ci sono delle altre cose che non ti ho detto.
Paul
: Non avevi visto cosa è successo. Loro hanno buttato il pacco per terra e tu lo hai... lo hai raccolto.
Rashid
: L'ho raccolto.
Paul
: E hai cominciato a correre.
Rashid
: Ho cominciato a correre.
Paul
: Bella pensata.
Rashid
: È andata così. Non ci ho pensato, l'ho fatto. L'ho fatto e basta.
Paul
: Certo che hai proprio un'abilità unica nel ficcarti nei guai. Beh,
comunque
, quanto c'è?
Rashid
: Seimila dollari.
Paul
: Quanto?
Rashid
: Cinquemila ottocento quaranta dollari.
Paul
: Quindi: tu hai rapinato i rapinatori, e i rapinatori ti stanno cercando.
Rashid
: Per riassumere, sì.
Paul
: Sì. Beh, sai, devi essere pazzo da legare per fare quello che hai fatto. Vuoi la mia opinione? Riporta i soldi al Rettile, ridaglieli sùbito, e digli che ti dispiace.
Rashid
: Non ridarò mai questi soldi indietro! Questi soldi sono miei ora!
Paul
: Ti farà un sacco di carezze quando il Rettile ti trova.
Rashid
: Questi soldi sono tutto il mio futuro.
Paul
: Con un atteggiamento del genere tu non avrai nessun futuro. Diciassette anni sono un'età assurda per morire. È questo che vuoi?
Dal film:
Smoke
Scheda film e trama
Frasi del film
Jimmy
: Auggie! Auggie! C'è un cliente.
Ruby McNutt
: Ciao, Auggie. Sei proprio tu? Non sei Auggie?
Auggie
: Cristo, Ruby, ne è passato di tempo. Credevo fossi morta.
Ruby
: Eh! Diciotto anni e mezzo.
Auggie
: Soltanto? Mi sembravano trecento.
Ruby
: Stai bene, Auggie.
Auggie
: No, per niente. sto di merda. E anche tu, Ruby, non scherzi, eh? Come mai quella benda? Che ne hai fatto di quelle pietre blu? Le hai barattate con una bottiglia di gin?
Ruby
: Preferisco non parlarne. Ma... se ci tieni a saperlo le ho perse, ma tanto meglio così. Erano maledette, mi hanno dato solo dispiaceri.
Auggie
: E credi che sia meglio andare in giro vestita da Capitan Uncino?
Ruby
: Sei sempre stato un figlio di puttana. Hai sempre avuto la lingua affilata.
Auggie
: Io almeno sono coerente. È una qualità che non tutti hanno.
Ruby
: Senti, sono venuta qui per parlarti di una cosa, e il minimo che tu possa fare è ascoltare quello che ho da dirti. Me lo devi. Sono venuta qui apposta da Pittsburgh e non me ne andrò se non mi avrai ascoltato.
Auggie
: Bene. Parla pure, donna dei miei sogni. Sono tutt'orecchi.
Ruby
: È una cosa fra me e te, forse dovremmo parlarne in privato.
Auggie
: Hai sentito, pidocchio? La signora e io abbiamo una conversazione privata. Esci e mettiti davanti alla porta. Se qualcuno prova a entrare, digli che è chiuso, capito?
Jimmy
: Sì, ho capito. Il negozio è chiuso. E quando devo dire che riapre?
Auggie
: Quando io ti dico che è aperto. Riapre quando io ti dico che è aperto.
Jimmy
: Okay. Capito. Non c'è da strillare.
Auggie
: Va bene, tesoro, cos'hai in testa?
Ruby
: Smettila di guardarmi così, mi fai venire i brividi.
Auggie
: Così come?
Ruby
: Così... questo modo di fissarmi, non ti mangio mica. Sono venuta qua per chiederti aiuto. Se continui a fissarmi così potrei mettermi a urlare.
Auggie
: Aiuto, eh? Non credo che questo aiuto abbia niente a che fare con i soldi, vero?
Ruby
: Non correre. Tu arrivi sùbito alle conclusioni. Non ho ancora aperto bocca. E poi... non è per me. È per nostra figlia.
Auggie
: Nostra... figlia? Ho capito bene? Nostra figlia? Sia chiaro: tu forse avrai una figlia, ma io sono sicuro di non averne. E anche se così fosse, il che non è, non sarebbe nostra figlia.
Ruby
: Si chiama Felicity. Ha appena compiuto 18 anni. E... Ed è scappata da Pittsburgh circa un anno fa.
Auggie
: Ah, ah, ah!
Ruby
: Vive qui a Brooklin con un tizio che si chiama Chico. Sta in qualche... qualche topaia e... e si fa di crack. È incinta di quattro mesi. Io non riesco a pensare a quel bambino, Auggie. È nostro nipote, mi credi? Nostro nipote.
Auggie
: Basta così. Adesso finiscila con queste stronzate. È stata una tua idea di chiamarla Felicity?
Ruby
: Sì. Vuol dire "felicità".
Auggie
: Lo so cosa vuol dire.
Comunque
non è un bel nome.
Ruby
: Non so proprio dove andare, Auggie.
Auggie
: Mi hai già fregato una volta, tesoro. Perché adesso dovrei crederti?
Ruby
: Ma perché ti dovrei mentire? Tu credi che sia facile venire a parlarti qui, in questo posto? Perché avrei dovuto farlo... se non fossi costretta?
Auggie
: Me l'hai detto quando ho rubato quelle pietre per te. Ti ricordi, piccola, vero? Il giudice mi fece scegliere: o ti arruoli o vai in prigione. E così ho dovuto fare quattro anni di Marina invece di andare al college. Ho visto uomini rimanere senza gambe e braccia. Stavo quasi per lasciarci la pelle. E tu, dolce Ruby McNutt, tu sparisci e sposi quel... quello stronzo di Bill.
Ruby
: Non mi scrivevi da oltre un anno. Cosa dovevo pensare?
Auggie
: Sì, beh, avevo perso la penna. E quando ne ho trovato un'altra, non avevo più la carta.
Ruby
: Era tutto finito con Bill quando sei tornato. Forse l'hai dimenticato, ma eri molto contento di vedermi allora.
Auggie
: Tu eri piuttosto freddina, almeno all'inizio.
Ruby
: Era finita, tesoro, così vanno le cose. Abbiamo passato anche dei bei momenti insieme.
Auggie
: Un paio di momenti, sì. Questo sì.
Ruby
: È proprio allora che Felicity è entrata in scena. In uno di quei due secondi.
Auggie
: Non bluffare, dolcezza. Io non sono responsabile di nessun figlio.
Ruby
: Credevo di farcela. Non volevo disturbarti, credevo di farcela. Da sola. Non ci sono riuscita. Lei è davvero nei guai, Auggie.
Auggie
: Bella prova, amica mia. Mi piacerebbe aiutarti, in nome dei vecchi tempi.
Cliente
: Ehi, giovanotto, ma che sta succedendo? Levati da qua.
Auggie
: Ma ora non posso davvero.
Jimmy
: Io non posso.
Auggie
: Tutti i miei risparmi sono andati per un affare importante...
Cliente
: Chiuso è?
Auggie
: ... e non ho avuto il tempo di farci profitto. Peccato, ma sei capitata al momento sbagliato.
Ruby
: Sei un gran bastardo con il cuore di pietra.
Jimmy
: Io... io non posso.
Ruby
: Come hai fatto a diventare così cattivo, Auggie?
Auggie
: Lo so, credi che ti stia mentendo, ma ti sbagli.
Cliente
: E io traso.
Auggie
: Quello che ti ho detto è tutta verità.
Cliente
: U voi capire? Io traso.
Auggie
: Ehi, il negozio è chiuso. Non avete sentito quello che ha detto il ragazzo? Il negozio è chiuso!
Cliente
: Il cartello dice che siete aperto dalle otto alle sei!
Auggie
: Questo cazzo di negozio è chiuso!
Cliente
: Va fa n'to culo!
Auggie
: Va' a prendere un po' d'ossigeno, ciccione di merda!
Dal film:
Smoke
Scheda film e trama
Frasi del film
Cyrus Cole
: Ci vuoi stare tutto il giorno?
Rashid
: Non lo so. Non ho ancora deciso.
Cyrus
: Perché non ti vai a mettere da un'altra parte? Fa accapponare la pelle, lo sai, uno che ti fissa per ore?
Rashid
: Siamo in un paese libero, no? Se non entro nella sua proprietà posso stare qui anche fino alla fine del mondo.
Cyrus
: Ti voglio dare un'informazione utile, ragazzino. Ci sono due dollari e cinquantasette centesimi nella cassa. Facendo un calcolo rapido di tutto il tempo che sei stato qui, ti sei guadagnato appena cinquanta centesimi l'ora per la ricognizione.
Comunque
la metti, sei perdente. Okay?
Rashid
: Non sto cercando di derubarla, signore. Le sembro un ladro?
Cyrus
: Non lo so cosa sembri. Per quel che ne posso sapere io, sei spuntato dal nulla come un fungo. Sei di queste parti o sei... un vagabondo, diciamo?
Rashid
: Sono solo di passaggio.
Cyrus
: Sei solo di passaggio.
Rashid
: Sì.
Cyrus
: Un viaggiatore solitario che viene a posare lo zaino davanti al mio garage per ammirare il panorama. Beh, ci sono un sacco di posti migliori, sai ragazzino? Sai? Sì, insomma, tu non vuoi diventare una seccatura, vero?
Rashid
: Lavoravo a un disegno. Quel suo garage è così... fatiscente, è piuttosto interessante.
Cyrus
: Sì, è fatiscente, ma non è il tuo disegno che lo migliorerà. Fammi vedere che hai fatto.
Rashid
: Se mi dà cinque dollari.
Cyrus
: Cinque dollari?
Rashid
: Sì.
Cyrus
: Cinque dollari per guardare il tuo disegno?
Rashid
: Dopo che l'avrà visto lo vorrà comprare. È garantito. E il prezzo sono cinque dollari. Quindi se non li vuole cacciare è meglio che non lo vede affatto. Se lo vede e basta soffrirà, e si sentirà un miserabile.
Cyrus
: Oh... Figlio di puttana. Sei proprio un paraculo!
Rashid
: È la pura verità, signore. Se la innervosisco però potrebbe anche pensare a darmi un lavoro.
Cyrus
: Sono occhi quelli che hai in fronte o sono macchie marroni che escono fuori dalle orbite come marmo? Voglio dire, sei stato seduto qui tutto il giorno. Qua... quanti hai visto fermarsi per fare benzina?
Rashid
: Nemmeno uno.
Cyrus
: Nemmeno uno. Nemmeno uno.
Rashid
: No.
Cyrus
: Neanche un cliente.
Rashid
: No.
Cyrus
: Ho comprato questo pezzo di terra, questo pezzo di merda, circa tre settimane fa. Se non comincia a marciare presto mi ritrovo col culo per terra. Per che cazzo di motivo dovrei prendere a garzone qualcuno, me lo sai dire? Non ho un soldo neanche per me.
Rashid
: Non era nient'altro che un'idea.
Cyrus
: Beh, questa idea del cazzo ficcatela in tasca.
Rashid
: E tu ficcaci le mani.
Dal film:
Smoke
Scheda film e trama
Frasi del film
[2. Rashid]
EMILY VAIL
: Lei è Paul Benjamin?
Paul
: Posso esserle utile?
Emily
: Voglio solo sapere a che gioco gioca, tutto qui.
Paul
: Come ha fatto a entrare nel palazzo?
Emily
: Cosa vuol dire come ho fatto a entrare? Ho spinto la porta e sono entrata.
Paul
: La serratura si è rotta di nuovo. E allora lei piomba in casa d'altri. È questo il suo modo di fare? È così che è abituata?
Emily
: Sto cercando mio nipote, Thomas.
Paul
: Thomas? E chi è Thomas?
Emily
: Non mi prenda per stupida. Lo so che è stato qui.
Paul
: Eh...
Emily
: Non può prendermi in giro, signore.
Paul
: Le sto dicendo che non conosco nessuno di nome Thomas.
Emily
: Thomas Cole. Thomas Jefferson Cole, mio nipote.
Paul
: Vuol dire Rashid?
Emily
: Rashid? Rashid, è così che le ha detto di chiamarsi?
Paul
: Beh...
comunque
si chiami adesso non è più qui. Se... se n'è andato un paio di giorni fa, e non l'ho più sentito.
Emily
: E che ci faceva qui? Lo vorrei proprio sapere. Che ci fa un uomo come lei con un ragazzino nero come Thomas? È forse un pervertito o che altro?
Paul
: Ehi, piano, signora! Adesso esagera! Se non si calma la sbatto fuori in due secondi! Mi sono spiegato, signora?
Emily
: Voglio solo sapere dov'è.
Paul
: Per quanto ne so io è... è tornato dai suoi genitori.
Emily
: I genitori? Le ha detto questo? I suoi genitori?
Paul
: Così ha detto. Ha detto che viveva con la madre e il padre nella Settantaquattresima Strada.
Emily
: L'ho sempre saputo che aveva molta immaginazione, ma addirittura crearsi un'altra vita! Oh, Cristo! Le dispiace se mi siedo? Allora, lui vive con me e con suo zio fin da bambino, e noi non stiamo a Manhattan. Abitiamo a Boerum Hill, nelle case popolari.
Paul
: Vuol dire che non frequenta la Trinity?
Emily
: Frequenta il John Jay, terza liceo, a Brooklyn.
Paul
: Ah, ah! E i genitori?
Emily
: La madre è morta, e il padre non lo vede da più di dodici anni.
Paul
: Non dovevo lasciarlo andare. È successo qualcosa ultimamente? Un fatto nuovo, qualcosa di insolito?
Emily
: Beh, ci sarebbe una cosa, ma credo che non abbia niente a che vedere. Due settimane fa ha chiamato una mia amica e ha detto di avere visto il padre di Thomas che lavorava in una stazione di servizio nei dintorni di Peekskill.
Paul
: E lei lo ha detto a suo nipote.
Emily
: Credevo che avesse il diritto di saperlo.
Paul
: E poi?
Emily
: E poi niente. Mi ha guardato dritto negli occhi e ha detto: "Io non ho un padre. Per quanto mi riguarda quel figlio di puttana è morto".
Dal film:
Smoke
Scheda film e trama
Frasi del film
Paul
: Quanto tempo è che sei qui?
Rashid
: Due notti.
Paul
: E per quanto tempo ti avevo detto che potevi rimanere?
Rashid
: Un paio di notti.
Paul
: Allora... sembra che il tempo a nostra disposizione sia scaduto.
Rashid
: Scusa se ho fatto casino. Sei stato gentile, ma le cose belle finiscono prima o poi.
Paul
: Non facciamo i suscettibili, okay? Questo è un appartamento molto piccolo, e io non ci riesco a lavorare con te intorno.
Rashid
: Non devi scusarti. La costa sarà sicura ormai.
Paul
: Hai un posto dove andare?
Rashid
: Certamente. Il mondo è la mia ostrica, qualsiasi cosa voglia dire.
Paul
: Ti servono soldi, vestiti?
Rashid
: Né soldi né stracci. Sto bene, amico.
Paul
: Abbi cura di te, okay?
Rashid
: Sì, anche tu. E attento al verde, prima di attraversare. Oh,
comunque
il tuo libro mi è piaciuto. Sei uno scrittore davvero straordinario.
Dal film:
Smoke
Scheda film e trama
Frasi del film
[1. Paul]
Paul
: È la legge dell'universo. Per favore, permettimi di fare qualcosa per te, ristabilire... l'equilibrio.
Rashid
: Messaggio ricevuto. Se mi viene in mente qualcosa manderò il mio maggiordomo a dirtelo.
Paul
: Per favore, almeno... almeno ti posso offrire una tazza di caffè?
Rashid
: Grazie, non bevo caffè. Beh,
comunque
, se insiste... una limonata fresca non mi dispiacerebbe.
Paul
: Bene! Io sono Paul.
Rashid
: E io Rashid. Rashid Cole.
Paul
: Dimmi, se qualcuno ti offrisse un posto dove stare, non avresti motivo di rifiutare, giusto?
Rashid
: La gente non fa queste cose. Non a New York.
Paul
: Io non sono la gente. Io sono io, e io faccio quello che mi va di fare, capisci?
Rashid
: Ehm, grazie, ma me la caverò.
Paul
: Nel caso te lo stia chiedendo, mi piacciono le donne, non i ragazzini, e non... non ti sto offrendo un alloggio a lungo termine, ma... solo un posto dove stare per un paio di giorni.
Rashid
: Grazie, so provvedere a me stesso.
Paul
: Come vuoi. Se dovessi cambiare idea... signorina! Su! Hai per caso una penna da prestarmi?
Cameriera
: Mi riserve.
Paul
: Sì. Se per caso cambi idea... ecco il mio indirizzo.
Dal film:
Smoke
Scheda film e trama
Frasi del film
Se ci domandiamo come debba venir considerato l'universo, inteso quale un tutto, la prima risposta che si presenta da sé è certamente questa: l'universo è infinito per quanto riguarda lo spazio (e il tempo). Esistono dovunque delle stelle, per cui la densità della materia, sebbene sia molto variabile nei particolari, è nondimeno in media dovunque la stessa. In altre parole: viaggiando attraverso lo spazio in zone
comunque
lontane, troveremmo dappertutto uno sciame diradato di stelle fisse all'incirca dello stesso genere e della stessa densità. Questa concezione è incompatibile con la teoria di Newton. Secondo quest'ultima l'universo deve invece avere una specie di centro in cui la densità delle stelle è massima, e man mano che ci allontaniamo da questo centro la densità delle stelle deve diminuire, finché in ultimo, a distanze immense, le succede una zona infinito di vuoto. L'universo sidereo dovrebbe costituire un'isola finita nell'oceano infinito dello spazio.
[Considerazioni sull'universo inteso come un tutto - Part III - Considerations on the Universe as a Whole]
Albert Einstein
Cit. da
Relatività. Esposizione divulgativa
Frasi di Albert Einstein
Pensiamo a un propagarsi di onde su una superficie d'acqua. Il fenomeno può essere visto in due modi differenti. Può pensarsi, cioè, che muti nel tempo la superficie ondosa che costituisce la frontiera tra acqua e aria; ma può pensarsi anche, riferendosi per esempio a corpuscoli galleggianti, che muti nel tempo la posizione di ogni singola particella liquida. Supponiamo che non si abbiano siffatti galleggianti a permetterci di osservare il moto delle particelle del fluido, e, in generale, che del fenomeno sia unicamente osservabile il cambiamento di posizione dello spazio occupato dall'acqua (cambiamento che avviene nel tempo). In tali condizioni non avremmo modo alcuno di supporre che l'acqua sia composta di particelle mobili, e tuttavia potremmo considerarla
comunque
un buon mezzo.
[L'etere e la teoria della relatività - Dalla lezione inaugurale all'università di Leiden, 5 maggio - poi rinviata al 17 ottobre - 1920]
Albert Einstein
Frasi di Albert Einstein
Qual è il senso della vita, o della vita organica in generale? Rispondere a questa domanda implica
comunque
una religione. Mi chiederete, allora, ha senso porla? Io rispondo che l'uomo che considera la propria vita e quella delle creature consimili priva di senso non è semplicemente sventurato, ma quasi inidoneo alla vita.
Albert Einstein
Cit. da
Come io vedo il mondo ‐ Incipit
Frasi di Albert Einstein
Esiterei a dire che saranno la filosofia e la ragione a guidare le azioni umane in un futuro prevedibile;
comunque
rimarranno, come sempre un bellissimo santuario per gli eletti.
Albert Einstein
Cit. da
Pensieri di un uomo curioso
Frasi di Albert Einstein
Conosco ormai l'incostanza di tutti i rapporti umani e ho imparato a isolarmi dal freddo e dal caldo in modo da garantirmi
comunque
un buon equilibrio termico.
Albert Einstein
Cit. da
Pensieri di un uomo curioso
Commenti:
3
Frasi di Albert Einstein
La parola Dio per me non è nulla se non l'espressione di un prodotto della debolezza umana, la Bibbia una collezione di onorevoli, ma pur sempre puramente primitive, leggende che sono
comunque
piuttosto infantili. Nessuna interpretazione, per quanto sottile, può per me cambiare questo fatto. Per me la religione ebraica, così come tutte la altre religioni, è una incarnazione delle più infantili superstizioni.
[The word God is for me nothing more than the expression and product of human weakness, the Bible a collection of honorable, but still purely primitive, legends which are nevertheless pretty childish. No interpretation, no matter how subtle, can change this for me. For me the Jewish religion like all other religions is an incarnation of the most childish superstition.]
Albert Einstein
Frasi di Albert Einstein
Tenere una ferita aperta può
comunque
anche essere salutare: una ferita sana e aperta; a volte è peggio quando si rimargina.
Soren Kierkegaard
Cit. da
Aforismi e pensieri
Frasi di Soren Kierkegaard
Flavia era come quei tulipani che compro per casa mia. Ho imparato a prenderli chiusi, così mi durano di più. Sono belli ugualmente, ma mi piacciono anche perché so come saranno quando si apriranno. Compro quella bellezza che ancora non si vede, ma che
comunque
si percepisce. Si conosce.
Fabio Volo
Cit. da
È una vita che ti aspetto
Frasi di Fabio Volo
Forrest
: Quel giorno, non so proprio perché, decisi di andare a correre un po', perciò corsi fino alla fine della strada, e una volta lì pensai di correre fino alla fine della città.
Giornalista
: Il presidente Carter, per un collasso, è svenuto fra le braccia degli agenti alla sicurezza...
Forrest
: E una volta lì pensai di correre attraverso la contea di Greenbow. Poi mi dissi: visto che sono arrivato fino a qui tanto vale correre attraverso il bellissimo stato dell'Alabama, e cosi feci. Corsi attraverso tutta l'Alabama, e non so proprio perché continuai a andare. Corsi fino all'oceano, e una volta lì mi dissi: visto che sono arrivato fino a qui tanto vale girarmi e continuare a correre. Quando arrivai a un altro oceano, mi dissi: visto che sono arrivato fino a qui, tanto vale girarmi di nuovo e continuare a correre. Quando ero stanco dormivo, quando avevo fame mangiavo, quando dovevo fare ... insomma, la facevo!
Signora
: E così, lei ha corso e basta.
Forrest
: Già. Pensavo tanto a mamma, a Bubba e al tenente Dan. Ma soprattutto pensavo a Jenny. Pensavo tanto a lei.
Annunciatrice
: Da più di due anni, ormai, un uomo di nome Forrest Gump, un giardiniere di Greenbow, in Alabama, fermandosi solo per dormire, corre attraverso l'America. Il servizio è di Charles Cooper.
Charles Cooper
: Per la quarta volta nel suo viaggio attraverso l'America, Forrest Gump, un giardiniere di Greenbow, in Alabama, oggi sta per attraversare di nuovo il fiume Mississippi.
Jenny
: Che mi venga un colpo! Forrest!
Cooper
: Signore, perchè corre?
I Reporter
: Perché corre?
II Reporter
: Lo fa per la pace nel mondo?
III Reporter
: Lo fa per i senza tetto?
II Reporter
: Corre per i diritti delle donne?
Cooper
: Oppure per l'ambiente?
I Reporter
: O per gli animali?
III Reporter
: Contro le armi nucleari?
Forrest
: Non riuscivano a credere che uno poteva correre tanto senza una ragione particolare.
II Reporter
: Ma perchè fa questo?
Forrest
: Avevo voglia di correre. Avevo voglia di correre.
Corridore
: È lei. Non ci posso credere, è lei!
Forrest
: Ora, non so perché, quello che facevo sembrava avere un senso per le persone.
Corridore
: È come se in testa mi sia suonata una sveglia. Mi sono detto: "Ecco uno che ha raggiunto un equilibrio. Ecco uno che ha giù chiaro tutto quanto. Ecco uno che ha la risposta". La seguirò dovunque, signor Gump.
Forrest
: E così ebbi compagnia. E poco dopo, ebbi ancora più compagnia. E poi, si unì ancora altra gente. Qualcuno più tardi disse che avevo dato una speranza alle persone. Naaa... No, io non sono un pozzo di scienza, ma qualcuna di quelle persone mi chiese se potevo aiutarla.
Hippie
: Ehi amico! Ehi, senti, chissà se puoi aiutarmi, eh? Senti, mi occupo di adesivi per automobili, e sto cercando di trovare un bello slogan, e visto che sei stato di così grande ispirazione per la gente di qui, pensavo che magari potevi aiutarmi a farmi venire... Wow! Amico, hai visto? Hai appena pestato una grossa merda di cane!
Forrest
: Capita.
Hippie
: Cosa, la merda?
Forrest
: Qualche volta. Qualche anno dopo sentii che quel tizio riuscì a trovare uno slogan per un adesivo per automobili e ci fece un sacco di soldi. Un'altra volta, stavo correndo, e uno che aveva perso tutti i suoi soldi nel commercio delle magliette voleva mettere la mia faccia su una maglietta, ma non sapeva disegnare bene, e non aveva una macchina fotografica.
Uomo
: Tenga, usi questa. Tanto quel colore non piace a nessuno.
Forrest
: Sorridi alla vita! Qualche anno dopo, scoprii che quel tale riuscì a trovare un'idea per una maglietta. E ci fece un sacco di soldi.
Comunque
, come dicevo, avevo tanta compagnia. Mamma diceva sempre: "Devi gettare il passato dietro di te prima di andare avanti". E col fatto che correvo c'entrava questo, credo. Avevo corso per tre anni, due mesi, 14 giorni e 16 ore.
Corridore
: Zitti! Zitti! Sta per dire qualcosa!
Forrest
: Sono un po' stanchino. Credo che tornerò a casa ora.
Corridore
: E adesso noi che cosa facciamo?
Forrest
: E tutt'a un tratto, finirono i miei giorni di corridore.
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Sergente Istruttore
: Gump! Qual è il tuo solo scopo in quest'esercito? L'hai imparato?
Forrest
: Fare tutto quello che mi dice, sergente istruttore!
Sergente
: Maledizione, Gump! Sei un maledetto genio. È la risposta più azzeccata che abbia sentito. Devi avere un maledetto quoziente intellettivo di 160. Sei maledettamente dotato, militare Gump. Ascoltatemi, lavativi! Quello lì è uno...
Forrest
: Ora, non so perché, io nell'esercito ci stavo come un pesce dentro l'acqua. Non è così difficile. Devi solo rifare il letto lindo e pinto, e stare in piedi diritto, e a ogni domanda rispondere sempre: "Sì, sergente istruttore!".
Sergente
: Sono stato chiaro?
Plotone
: Sì, sergente istruttore!
Bubba
: Non devi fare altro che trascinare le reti sul fondo. Se la giornata è buona peschi più di cinquanta chili di gamberi. E se tutto va bene, due uomini che pescano per dieci ore, meno quello che spendi in nafta, ci fai un sacco...
Forrest
: Sergente istruttore!
Sergente
: Gump! Perché hai montato quell'arma così in fretta, Gump?
Forrest
: Perché l'ha detto lei, sergente istruttore.
Sergente
: Cristo Santo benedetto! Ora la compagnia ha un nuovo record. Se non fosse un peccato sprecare un bravissimo soldato semplice, ti raccomanderei per la Scuola Ufficiali, Gump. Tu diventerai un un generale un giorno, Gump! Ora smonta quell'arma e va' avanti!
Bubba
:
Comunque
, come ti dicevo, il gambero è un frutto del mare. Te lo puoi fare sia arrosto, che bollito, grigliato, al forno, saltato. C'è lo spiedino di gamberi, gamberi con cipolle, zuppa di gamberi, gamberi fritti in padella, con la pastella, a bagnomaria, gamberi con le patate, gamberi al limone, gamberi strapazzati, gamberi al pepe, minestra di gamberi, stufato di gamberi, gamberi all'insalata, gamberi e patatine, polpette di gamberi, tramezzini coi gamberi. E questo è tutto, mi pare.
Forrest
: Di notte, nell'esercito, ti senti solo solo. Ci sdraiavamo sulle nostre brande e avevo nostalgia di mamma. E avevo nostalgia di Jenny.
Soldato
: Ehi, Gump, rifatti gli occhi sulle tette di questa.
Forrest
: E viene fuori che Jenny si era cacciata in un pasticcio per certe sue foto con adosso il maglione dell'università. E che perciò l'avevano cacciata. Ma non era stata una brutta cosa, perchè uno che ci ha un teatro a Memphis, nel Tennessee, vide quelle foto e offrì a Jenny un lavoro: cantante in uno spettacolo. Alla prima occasione, presi l'autobus per Memphis per vederla in quello spettacolo.
Presentatore
: Lei era Ambra, Fiamma Ambra! Un bell'applauso, ragazzi! Molto brava, Fiamma. E ora, per la gioia degli occhi e delle orecchie, direttamente da Hollywood, in California, la nostra famosa bellezza beatnik. Facciamo un grossissimo applauso all'appetitosa Bobbie Dylon!
Pubblico
: Bobbie! Sei grande, Bobbie!
Jenny
: How many roads must a man walk down / Before you call him a man? / Yes, 'n' how many seas must a white dove sail / Before she sleeps in the sand? ...
Forrest
: Aveva realizzato il suo sogno. Era una cantante folk.
Jenny
: ... Yes, and how many times must the cannon balls fly...
Pubblico
: Cos'è questa roba? Aaah...
Jenny
: ... Before they're forever banned? ...
Pubblico
: Lèvati quella chitarra, tesoro! Dacci sotto, dacci sotto! Ehi, qualcuno dovrebbe darle un'armonica! Ah, ah, ah, ah, ah! Facci vedere un po' di roba!
Jenny
: ... The answer, my friend, is blowin' in the wind / The answer is blowin' in the wind.
Pubblico
: Ehi, tesoro, guarda! Lévati quella chitarra!
I Spettatore
: Ho qualche cosa per te, vieni. Stronza!
Jenny
: Ehi!
I Spettatore
: Ma che fai?
Jenny
: Ma che sei scemo? Sto cantando una canzone, io!
Pubblico
: Ah, fai sparire quella chitarra! Facci vedere!
Jenny
: Paulie, fallo sparire!
Pubblico
: Abbiamo pagato per vedere, sai!
Jenny
: Giù quelle mani!
Pubblico
: Non fare la preziosa.
Jenny
: Sta' zitto! Sta' zitto!
I Spettatore
: Ma che fai, fai la superba? Vieni qui... No!
II Spettatore
: Ehi, che stai facendo?
Jenny
: Forrest, ma che ci fai qui? Ma che ci fai qui?
Pubblico
: Oooh... Ma che fa? Ma che te la porti via?
Jenny
: Che fai? Basta, mettimi giù!
Pubblico
: Brava! Brava! Uh, uh, uh!
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Signora Gump
: A scuola devi essere bravo, capito, Forrest?
Forrest
: Stai tranquilla, mamma. Mi ricordo il viaggio sull'autobus il primo giorno di scuola. Me lo ricordo bene.
Dorothy Harris
: Che fai, non sali?
Forrest
: Mamma mi ha detto di non andare in macchina con gli sconosciuti.
Dorothy
: Questo è l'autobus della scuola.
Forrest
: Io sono Forrest, Forrest Gump.
Dorothy
: E io Dorothy Harris.
Forrest
: Beh, adesso ci conosciamo, ormai.
I Bambino
: Qui è occupato.
II Bambino
: Occupato.
III Bambino
: Qui è occupato.
Forrest
: È strano le cose che ti restano in testa da ragazzo. perché io non mi ricordo quando sono nato... Io... io non mi ricordo cosa ho avuto il primo Natale, e non so quand'è che sono andato a fare la prima scampagnata, ma... certo mi ricordo la prima volta che ho sentito la più dolce voce che c'è al mondo.
Jenny Curran
: Ti puoi sedere qui se vuoi.
Forrest
: Non avevo mai visto niente di così bello in vita mia. Somigliava a un angelo.
Jenny
: Beh, ti decidi a sederti o no? Che cos'hanno le tue gambe?
Forrest
: Niente di niente, grazie. Le mie gambe vanno che è una vera meraviglia. Stetti seduto vicino a lei su quell'autobus e parlammo finché non arrivammo a scuola.
Jenny
: E perché porti quelle scarpe, allora?
Forrest
: ... Mamma dice che ho la schiena storta come un punto interrogativo. Queste mi fanno stare dritto come una freccia. Sono le mie scarpe magiche. E oltre a mamma, nessuno mi parlava mai o mi faceva domande.
Jenny
: Sei stupido o che? Dimmi.
Forrest
: Mamma dice che stupido è chi lo stupido fa, eh.
Jenny
: Sono Jenny.
Forrest
: Io sono Forrest, Forrest Gump. Da quel giorno, semo sempre insieme, Jenny e io, come il pane e il burro. Lei mi insegnava ad arrampicarmi...
Jenny
: Forza, Forrest, su, che ce la puoi fare!
Forrest
: ... e io le facevo vedere come ondeggiare. Lei mi aiutava a imparare a leggere, e io le facevo vedere come dondolare. Qualche volta stavamo seduti fuori, ad aspettare le stelle. Mamma sarà preoccupata per me.
Jenny
: Resta qui solo un altro po'.
Forrest
: Chissà perché, Jenny non voleva mai tornare a casa. Bene, Jenny, ci resto. Era la mia amica più specialissima. La mia unica amica. Mamma diceva sempre che i miracoli succedono tutti i giorni. Certe persone non ci credono, ma invece è così.
I Bambino
: Ehi, scemo!
II Bambino
: Sei deficiente o solo stupido?
III Bambino
: Sentite, io sono Forrest Gump!
I Bambino
: Mettiti a correre, Forrest!
Jenny
: Corri! Corri! Corri, Forrest, presto!
I Bambino
: Prendiamo le bici!
II Bambino
: Avanti, inseguiamolo! Venite!
III Bambino
: Eccoci, scemo, stiamo arrivando! Ora ti prendiamo!
Jenny
: Corri, Forrest, corri! Corri, Forrest!
Bambini
: Vieni qui, tu! Ah, ah, ah!
Jenny
: Corri, Forrest! Corri!
Forrest
: Lo so che non mi crede se io glielo dico, ma... io corro come il vento che soffia. E da quel giorno, se andavo da qualche parte, io ci andavo correndo!
Bambini
: Sta scappando! Fermiamolo! Accidenti!
Anziano
: Guardate quel bambino. Corre veramente come un pazzo
Forrest
: Si ricorda che le ho detto che Jenny non voleva mai tornare dai suoi? Beh, Viveva in una casa che era vecchia quanto l'Alabama. Sua mamma era andata in cielo che lei aveva cinque anni, e suo papà era una specie di contadino. Jenny? Era un uomo molto affettuoso. Stava sempre a baciare e a toccare lei e le sue sorelle. E poi una volta, Jenny non era sull'autobus per andare a scuola. Jenny, perchè non sei venuta a scuola?
Jenny
: Shhh! Papà sta dormendo, fa' piano.
Signor Curran
: Jenny!
Jenny
: Andiamo!
Signor Curran
: Jenny, dove ti sei cacciata? Ragazzina, meglio per te se torni! Dove sei? Jenny! Jenny, dove sei? Jenny!
Jenny
: Prega con me, Forrest. Prega con me.
Signor Curran
: Jenny!
Jenny
: Signore, fammi diventare un uccello così posso volare lontano lontano da qui. Signore, fammi diventare un uccello così posso volare lontano lontano da qui...
Forrest
: Mamma diceva sempre che Dio è misterioso.
Signor Curran
: Jenny!
Forrest
: Quel giorno non fece diventare Jenny un uccello. In cambio, fece dire alla polizia che Jenny non doveva più restare in quella casa. E lei andò a vivere da sua nonna, dalle parti di Creekmore Avenue, e io ero felice, perché stava a due passi da me. Delle sere, Jenny usciva di nascosto e veniva a trovarmi a casa mia, perché diceva che aveva paura. Paura di cosa, non lo so. Ma secondo me del cane della nonna. Era molto cattivo. E
comunque
, Jenny e io fummo grandissimi amici tutti quegli anni, fino al liceo.
I Ragazzo
: Ehi, scemo!
Jenny
: Piantala! Corri, Forrest, corri!
I Ragazzo
: Ehi! Mi hai sentito, scemo?
Jenny
: Corri, Forrest!
II Ragazzo
: Forza, sali, sali! Muoviamoci!
I Ragazzo
: Sta scappando, dai che lo prendiamo! Dai, dai!
Jenny
: Corri, Forrest! Corri!
Ragazzi
: Corri, che è meglio! Forza! Corri, Forrest! Ah, ah, ah! Forza, scemo! Scappi come un coniglio! Vai, vai, vai, vai! Ah! Ah, ah, ah! Corri! Corri! Vai! Vai! Ah, ah, ah!
Jenny
: Corri, Forrest!
Forrest
: Di solito correvo per arrivare dove stavo andando. Non ho mai pensato mi poteva servire.
Ragazzi
: Forza, corri, forza! Dai, dai! Ah, ah! Sì!
¨
: E quello chi diavolo è?
High School Coach
: Quello lì è Forrest Gump, coach. È solo l'idiota del paese.
Forrest
: E indovini un po'? Mi capitò di andare anche all'università.
Giocatore
: Corri! Corri!
Forrest
: Okay.
Giocatore
: Corri!
Bryant
: Corri, stupido figlio di puttana! Corri! Vai! Corri! Corri! Da quella parte! Vai! Quello sarà pure il più stupido figlio di puttana della Terra, ma corre come una lepre! Ah, ah, ah! Ah, ah,
ah!
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Forrest
:
Comunque
, uno potrebbe dire che che mamma e io eravamo soli soli. Ma non ci importava. La nostra casa non era mai vuota. C'era sempre gente che andava e veniva.
Signora Gump
: La cena! La cena è in tavola! Forrest!
Ospite
: Ah! Mamma mia che odore!
Signora Gump
: Signori, se volete venire, la cena è pronta...
Forrest
: Qualche volta avevamo tante di quelle persone che tutte le stanze erano piene. Di viaggiatori, sa, gente che vive sempre con i vestiti, i cappelli e i campionari nelle valigie.
Signora Gump
: ... sarebbe meglio non fumare il sigaro all'ora di pranzo! Ah, non vi preoccupate, fate pure. Forrest! Forrest Gump, è ora di cena! Forrest? Forrest?
Forrest
: Una volta, stava da noi un giovanotto, che aveva con lui una chitarra nella valigia.
Elvis Presley
: ... Well, you ain't never caught a rabbit / And you ain't no friend of mine...
Signora Gump
: Forrest, ti ho detto di non disturbare questo simpatico giovanotto.
Elvis
: Oh, non fa niente, signora. Gli facevo solo sentire un paio di cosette con la chitarra.
Signora Gump
: Bene, d'accordo, ma... La cena è pronta se volete mangiare.
Elvis
: Come no, ho una fame... Grazie, signora. Ehi, fammi rivedere quel passo strano che hai appena fatto. Lentamente però. You ain't nothin' but a hound dog...
Forrest
: Mi piaceva quella chitarra! Aveva un bel suono.
Elvis
: ... Crying all the time...
Forrest
: Cominciai a muovermi insieme alla musica, dondolando i fianchi.
Elvis
: ... You ain't nothin' but a hound dog / Crying all the time...
Forrest
: Una sera io e mamma facevamo spese, e passammo davanti al negozio di elettrodomestici di Benson, e indovini un po'?
Elvis
: You ain't nothin' but a hound dog / Crying all the time / You ain't nothin' but a hound dog / Crying all the time...
Signora Gump
: Non è roba adatta ai bambini, questa.
Forrest
: Qualche anno più tardi, quel bel giovanotto che chiamavano il Re, beh, doveva aver cantato troppe canzoni, e gli venne un infarto, o cose così. Dev'essere difficile fare il Re. Certi fatti te li ricordi bene, altri invece per niente. Strano!
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Dottore
: Ecco fatto, Forrest, ora puoi aprire gli occhi. Facciamoci un giretto. Come te le senti? Ha le gambe robuste, signora Gump, robuste come quelle dei bambini forti. Ma la sua schiena è più contorta di un politico. Però noi ora gliela raddrizziamo, non è vero, Forrest?
Signora Gump
: Forrest!
Forrest
: Quando ero piccolino, mamma mi mise il nome di un eroe della guerra di secessione, il generale Nathan Bedford Forrest. Diceva che in qualche modo eravamo parenti. Lui aveva fatto una cosa: aveva messo su un circolo chiamato Ku Klux Klan. Si mettevano addosso mantelli, e lenzuola, e andavano in giro come tanti fantasmi o spiriti o cose così. Mettevano le lenzuola anche sui cavalli, per andare in giro.
Comunque
, è così che ho avuto il mio nome, Forrest Gump. Mamma diceva che quel Forrest era per ricordarmi che tutti facciamo cose che, beh, che non hanno molto senso.
Signora Gump
: Aspetta. Ci penso io. Asp... Aspetta, ecco. Ci penso io, ci penso io. Aspetta! Tienila così! Ecco! Reggiti... oh! Bene. Che cosa avete da guardare? Mai visto un bambino con un apparecchio alle gambe in vita vostra? Non permettere mai a nessuno di dirti che è migliore di te, Forrest. Se Dio avesse deciso che fossimo tutti uguali, avrebbe dato a tutti un apparecchio alle gambe.
Forrest
: Quando mamma mi spiegava le cose, io le capivo sempre. Vivevamo a quasi un quarto di miglio fuori dalla Statale 17, a quasi mezzo miglio dalla città di Greenbow, in Alabama. Sta nella contea di Greenbow. La nostra casa era della famiglia di mamma da quando il nonno del nonno di suo nonno aveva attraversato l'oceano, quasi mille anni fa, o cose così. Siccome eravamo solo io e mamma e c'erano tutte quelle stanze vuote, mamma aveva deciso di affittarle, soprattutto a gente di passaggio, tipo da Mobile, Montgomery, posti come questi. Mamma e io facevamo i soldi così. Mamma era una donna molto in gamba.
Signora Gump
: Ricordati quello che ti ho detto, Forrest. Tu non sei diverso da chiunque altro. Hai sentito quello che ti ho detto, Forrest? Tu sei uguale a tutti gli altri ragazzi. Tu non sei diverso.
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Sono passati 48 SOL da quando ho piantato le patate, quindi è arrivato il momento di raccoglierle e riseminare. Sono riuscite anche meglio di come mi aspettassi, ora ho quattrocento bellissime piantine di patate. Le ho sterrate stando attento a mantenere in vita le piante, le più piccole le ripianterò, le più grandi invece saranno la mia scorta di cibo, delle belle patate marziane e biologiche. Non è roba che si sente tutti i giorni. E
comunque
tutto questo sarà inutile se non riesco a trovare un modo per contattare la NASA.
Mark Watney
Dal film:
The Martian
Scheda film e trama
Frasi del film
Melissa Lewis
: D'accordo squadra, rimaniamo tutti in vista, facciamo in modo che la NASA sia orgogliosa di noi.
Rick Martinez
: Come va laggiù, Watney?
Mark Watney
: Be', ti farà piacere sapere che nella sezione di griglia 14-28 le particelle erano ruvide, grezze, ma nella 29 sono molto più fini e dovrebbero andare bene per l'analisi chimica.
Rick Martinez
[scherzosamente]
: Ehi, ragazzi, avete sentito tutti? Mark ha scoperto della sporcizia, dovremmo allertare la stampa?
Mark Watney
: Tu che cosa fai oggi, Martinez? Ti assicuri che il MAV sia ancora in piedi?
Rick Martinez
: Dovresti sapere che un controllo delle attrezzature è fondamentale per il successo della missione e
comunque
vorrei riferire che il MAV è ancora in piedi!
Melissa Lewis
: Watney, continui a lasciare aperto il tuo canale, il che significa che Martinez risponde, il che significa che tutti noi vi sentiamo il che significa che io mi annoio.
Mark Watney
: Ricevuto. Martinez, il capitano vorrebbe cortesemente che tu chiudessi quella simpatica boccuccia!
[Martinez ride]
Chris Beck
: Preferiremmo usare un aggettivo diverso per descrivere la bocca di Martinez.
Rick Martinez
: Oh! Beck mi ha appena insultato?
Mark Watney
[lo corregge]
: "Dottor" Beck. E direi di sì!
Dal film:
The Martian
Scheda film e trama
Frasi del film
Mohra
: Come va?
Gary
: Il signor Mohra?
Mohra
: Sì.
Gary
: Agente Olson.
Mohra
: Sì, lo so. Allora, io servivo giù al bar da Ecklund & Swedlin's martedì scorso, e questo piccoletto se ne sta lì a bere e mi chiede: "Dov'è che posso trovare un po' di movimento? Su al lago divento matto". E io gli chiedo: "Che tipo di movimento?", e lui mi fa: "Movimento di donne, no? Per chi mi hai preso?". E io gli dico: "Ma tu per chi mi hai preso? Io non organizzo queste cose". E lui mi fa: "Ma io su al lago da solo non ce la faccio più". E io gli dico: "Capisco, ma questo non è quel genere di posto".
Gary
: Hm-hm.
Mohra
: E lui mi fa: "Ah, allora pensi che sono un coglione perché te l'ho chiesto?", solo che non ha detto proprio "coglione".
Gary
: Ah, ho capito.
Mohra
: Poi ha detto: "Sei tu un coglione", e "L'ultimo che mi ha chiamato coglione oggi ingrassa i vermi", e così io non dico niente, e lui mi fa: "Allora, come vedi la cosa?", e io gli dico: "Non mi sembra che ha fatto un grande affare, non mi sembra proprio".
Gary
: Eh, non posso darle torto.
Mohra
: Eh, già, e poi mi fa: "Quell'uomo è morto, ma non di vecchiaia, amico mio". E poi alla fine mi fa: "Cristo santo, io su al lago sto diventando matto".
Gary
: White Bear Lake?
Mohra
: Sì, però il bar Ecklund & Swedlin's è più vicino al Moose Lake, io pensavo più a quello.
Gary
: Ah, certo.
Mohra
:
Comunque
è rimasto a bere su al bar e io non ci ho dato troppo peso. Però quando la signora Mohra, mia moglie, ha saputo dei tre omicidi, mi ha detto: "Devi telefonare", e così ho telefonato. Fine della storia.
Gary
: Che aspetto aveva il tipo del bar?
Mohra
: Oh, era... un piccoletto con una faccia curiosa.
Gary
: Ah-ah. In che senso?
Mohra
: Oh, in senso generale, sa com'è, no?
Gary
: Okay. Beh, la ringrazio molto, signor Mohra. Ha ragione lei, forse non è importante, ma grazie per avere chiamato.
Mohra
: Di niente. Sembra che domani farà ancora più freddo di oggi.
Gary
: Eh, sì. C'è un freddo polare in arrivo.
Mohra
: Sì, ci scommetto le mutande.
Carl
: Cristo santo...
Marge
: Oh, Valerie, sto ripartendo per Brainerd.
Valerie
: Mi spiace di non poterti incontrare.
Marge
: Ma tu credi che stia bene? Ci siamo visti ieri sera e...
Valerie
: Cosa ti ha detto?
Marge
: Mah, non è quello che ha detto che mi preoccupa. Mi sembra che sia ancora molto scosso, sai, la morte della moglie...
Valerie
: La moglie?
Marge
: Linda.
Valerie
: Chi?
Marge
: Linda Cooksey.
Valerie
: Ma no! No, no, non erano... Beh, lui le è stato dietro per più di un anno, ma non si sono mai sposati. Sì, la tormentava, non voleva lasciarla in pace...
Marge
: Ah, sì? Ma allora... non erano?
Valerie
: No, no, non si sono mai sposati. Mike ha problemi psichiatrici.
Marge
: Oh, mio Dio!
Valerie
: Eh, sì, è malato. È tornato a vivere con i genitori.
Marge
: Oh, Signore!
Valerie
: Linda sta benissimo. Perché non le telefoni?
Marge
: Accidenti! Beh... Accidenti! È proprio una sorpresa. Non c'è nessuno? Signor Lundegaard, mi spiace disturbarla di nuovo. Posso entrare?
Jerry
: Sì. No, ho parecchio da fare in questo momento, e...
Marge
: Capisco. Farò in fretta, non si preoccupi. Sto per lasciare la città, però mi stavo chiedendo... Le dispiace se mi siedo? Ho un bel peso da portare.
Jerry
: No. È che...
Marge
: Ecco, si tratta della macchina di cui le parlavo ieri, ma mi stavo chiedendo se...
Jerry
: Appunto. Come le ho già detto ieri, non ci manca nessuna automobile.
Marge
: Okay. Ne è sicuro? Scusi, sa, ma è importante. Vede, nel crimine su cui sto indagando i malviventi erano a bordo di un'auto senza targa e hanno fatto una telefonata qui. Sarebbe una strana coincidenza se non ci fosse neanche un collegamento.
Jerry
: Eh, già, capisco.
Marge
: Quindi come può dirlo? Ha fatto una sorta di inventario recentemente?
Jerry
: L'auto non proviene dalla nostra concessionaria.
Marge
: Ma come può esserne sicuro senza fare un...
Jerry
: Eh, beh, lo saprei. Io sono il responsabile vendite.
Marge
: Lo so, però a me sembra che...
Jerry
: Le assicuro che non mi sfugge niente qui.
Marge
: Capisco, però, beh, come fate a stabilirlo? Voglio dire, contate le macchine tutti i giorni, oppure avete un altro metodo, non so...
Jerry
: Mi scusi, ho già risposto alla sua domanda.
Marge
: Come ha detto, signore?
Jerry
: Mi scusi, ma ho già risposto alla sua domanda. Ho già risposto. Io collaboro, ma... ma tu guarda... Mi sembra che non... Che non ci... Eh...
Marge
: Senta, non è il caso che faccia l'antipatico con me, sto facendo il mio lavoro.
Jerry
: Ah, ma... Ah, mi sembra che... Io... io non... non lo metto in dubbio. E sto collaborando. Io... io sto... sto... sto facendo del mio meglio.
Marge
: Allora vorrei parlare col signor Gustafson. Signor Lundegaard?
Jerry
: Ma insomma non ho capito, io... Non ho capito a che gioco vuole giocare. Io sto collaborando, questo non lo può negare, però... D'accordo, farò questo... questo maledetto inventario.
Marge
: Lo fa sùbito?
Jerry
: Sì, sùbito! Immediatamente. Se è tanto importante per lei.
Marge
: Ma, mi scusi, signore!
Jerry
: E mi scusi! Mi scusi un cazzo!
Dal film:
Fargo
Scheda film e trama
Frasi del film
TV
: Ecco i Gophers, che cercano di uscire dalla propria area con Lansum, numero 29. Scambio ravvicinato con Dumbull...
Jerry
: Cara!
Jean Gustafson Lundegaard
: Ciao, tesoro, bentornato.
TV
: Gira via sulla destra.
Jean
: Com'è andata a Fargo?
TV
: Ecco, ecco, c'è un tentativo di rilancio di Schultz...
Jerry
: Bene, bene.
TV
: ... ma si scontra con...
Jean
: C'è papà, sai?
TV
: ... numero 32, sfuma l'azione. Intanto continua lo zero a zero dei cambi. Jennings dei Converse che cerca di servire McHolbut. Ci riesce! Scontro terrificante con...
Jerry
: Come va, Wade?
Wade Gustafson
: Bene, direi.
Jerry
: Che stai guardando?
Wade
: I Gophers.
TV
: ... supera Beaumont.
Jerry
: Ah. È una bella partita?
Wade
: Uh! Ah!
TV
: ... schizza oltre la linea blu. Si precipita Dublin, che rimette in moto Kellogs. Niente da fare...
Jerry
: Si ferma a cena da noi?
Jean
: Sì, almeno credo. Papà?
Wade
: Che c'è?
Jean
: Ti fermi a cena qui da noi?
Wade
: Sì.
TV
: ... ma il disco va nettamente fuori.
Scotty Lundegaard
: Se volete scusarmi...
Jerry
: Ah. Hai finito?
Scotty
: Ah-ah. Adesso devo uscire.
Jean
: Dove devi andare?
Scotty
: Un salto da McDonald's.
Jerry
: Nove e mezzo al più tardi.
Scotty
: Okay.
Wade
: Non ha neanche finito di mangiare. Va da McDonald's invece di finire qui?
Jean
: Si incontra gli amici, niente di male.
Wade
: Niente di male? Che pensi che facciano là? Non vanno certo a bere frullati, te l'assicuro.
Jean
: Non c'è da preoccuparsi, papà.
Wade
: Ai miei tempi...
Jerry
: Che cos'hai deciso per quell'affare di cui ti ho accennato? Quei 40 acri da comprare a Wayzata.
Wade
: Me ne hai già parlato.
Jerry
: Sì, infatti, hai detto che volevi pensarci. Lo so che costa parecchio, ma...
Wade
: Costa un occhio della testa. Cosa hai detto che vuoi farci?
Jerry
: Un lotto. Adibito a...
Wade
: Ah. Un lotto di che?
Jerry
: Un lotto adibito a parcheggio.
Wade
: Sì, 750mila dollari sono un terno al lotto!
Jerry
: È vero, sono un sacco di soldi, però io credo...
Wade
: Una volta ho avuto dei parcheggi, li ho solo persi i soldi. Ma proprio tanti.
Jerry
: Capisco, ma questa volta...
Wade
: Perché non ne parli con Stan Grossman? È lui che esamina queste faccende prima di sottoporle a me.
Jerry
: Sì, certo, ma Stan è un tuo dipendente, è un'altra cosa. Io preferisco chiederlo a te. Potremmo sistemarci io, Jean e Scotty.
Wade
: Jean e Scotty non hanno di che preoccuparsi.
Gaear
: Dov'è la Casa della Frittella?
Carl
: Cosa?
Gaear
: Fermiamoci alla Casa della Frittella.
Carl
: Ma sei scemo? Non mangiamo altro che frittelle! Voglio andare in un posto dove mi danno una bella birra e una bistecca. Fanculo le frittelle, andiamo. Oh, andiamo, amico. Okay, allora ho un'idea. Ci fermiamo appena fuori Brainerd, c'è un posto dove si scopa, va bene?
Gaear
: Io ho una fame del cazzo, chiaro?
Carl
: Va bene, va bene, ho capito. Possiamo mangiare prima delle frittelle e poi andare a scopare.
Venditore
: Se ha un momento di pazienza la faccio accompagnare da un nostro incaricato. Per favore, Winston, rispondi tu al telefono.
Bucky
: Ne abbiamo parlato in questo stesso ufficio, eravamo d'accordo.
Jerry
: Sì, però, la zincatura...
Bucky
: Ero seduto qui come adesso e ho detto che la zincatura non la volevo.
Jerry
: È vero, però quando non si fa la zincatura, vede, spesso la ruggine diventa un problema. E allora le costerebbe altro che cinquecento dollari.
Bucky
: Lei se ne sta lì seduto a girarci attorno e insiste come se non ne avessimo già parlato.
Jerry
: Sì, però...
Bucky
: Avevamo concordato 19.500. Da quella scrivania ha detto che mi dava la macchina...
Jerry
: Sì...
Bucky
: ... con tutti gli accessori senza zincatura per 19.500.
Jerry
: Ma certo, non le sto dicendo che non...
Bucky
: Poi venti minuti fa mi telefona che è arrivata la macchina. Pronta per la consegna, venga giù a prenderla. E... E invece sta facendo perdere tempo a me e a mia moglie. E
comunque
non la pago un centesimo di più.
Jerry
: D'accordo. Ne parlo col mio capo. Però, vede, la zincatura la fanno in fabbrica, noi non possiamo farci niente.
Bucky
: Senta...
Jerry
: Va bene, ne parlo col mio capo.
Bucky
: Questa gente... Con questa gente... Ah! Non cambiano mai. Sempre fregature.
Jerry
: Sabato vai a vedere i Gophers?
Venditore
: Puoi scommetterci.
Jerry
: Non è che hai un biglietto in più?
Venditore
: Vuoi scherzare?
Jerry
: Allora... È una cosa che non fa mai, ma, considerate le particolari circostanze, vi toglierà cento dollari dal costo della zincatura.
Bucky
: Cento dollari? Lei mi ha mentito, signor Lundegaard. Ha una bella faccia tosta.
Moglie
: Bucky, smettila.
Bucky
: Lei è uno schifoso bugiardo.
Moglie
: Bucky, smettila.
Bucky
: Dammi il libretto, che gli stacco un assegno e la facciamo finita. Dov'è?
Moglie
: È qui.
Ed McMahon
: E eccomi di nuovo a voi, gentili telespettatori!
Jean
: Sto parlando delle tue effettive capacità.
Scotty
: Hm-hm.
Jean
: Tu non sei uno studente da 6 meno.
Scotty
: Sì.
Jean
: E invece arrivi appena al 6. È questa incongruenza che preoccupa sia me che papà.
Scotty
: Hm-hm.
Jean
: Sai che significa incongruenza?
Scotty
: Sì.
Jean
: Ecco! Bene! Ed è per questo che non vogliamo che tu vada fuori a giocare a hockey.
Scotty
: Mamma! Ma perché ne fate un affare di Stato? Sto fuori solo un'ora!
Jean
: Aspetta.
Scotty
: Perché tante storie?
Jean
: Pronto?
Wade
: Ciao, cara.
Jean
: Ah, ciao, papà.
Wade
: Jerry è in casa?
Jean
: Sì. Tesoro? Sì, è in casa. Sì, te lo chiamo subito.
Wade
: Passamelo.
Jean
: Tesoro?
Jerry
: Sì.
Jean
: È papà.
Jerry
: Ah, grazie.
Scotty
: Senti, papà, ma che cazzo significa...
Jean
: Scotty!
Jerry
: Ehi, modera il linguaggio, capito? Ciao, come va, Wade?
Wade
: Ma che sta succedendo?
Jerry
: Ah, niente. Come vanno le cose?
Wade
: Stan Grossman ha dato un'occhiata alla tua proposta. Dice che non è niente male.
Jerry
: Sul serio?
Wade
: Potrebbe interessarci.
Jerry
: Sul serio? Ah... allora occorrono i soldi piuttosto in fretta per chiudere la trattativa.
Wade
: Passa in ufficio alle due e mezzo e ne parliamo. Se i numeri che hai sono giusti, Stan dice che si può fare. Parlo di Stan Grossman.
Jerry
: Sì.
Wade
: Alle due e mezzo.
Jerry
: Sì, senz'altro. Ciao, Shep, come va? Senti, sai quei due con i quali mi hai messo in contatto su a Fargo?
Shep Proudfoot
: Ti ho messo in contatto con Grimsrud.
Jerry
: Sì, beh, era insieme a un amico e volevo...
Shep
: Per l'amico non garantisco.
Jerry
: Oh, va bene, non fa niente.
Shep
: Garantisco per Grimsrud. Quale amico?
Jerry
: Ah, Carl, mi pare.
Shep
: Mai sentito, per lui non garantisco.
Jerry
: Oh, non fa niente, è un amico del tuo uomo, tu garantisci per lui, quindi non mi preoccupo. Volevo soltanto sapere... dato che li devo contattare, e questa faccenda può darsi che non vada più in porto, perché sono intervenuti altri fatti, forse non serve più che si muovano.
Shep
: Telefonagli.
Jerry
: Sì, infatti, ci ho provato, ma non sono riuscito a raggiungerli, e allora ho pensato che forse tu potevi avere un altro numero, oltre il numero che hai dato a me.
Shep
: Macché.
Jerry
: Okay. Va bene, fa lo stesso. Sì.
Dal film:
Fargo
Scheda film e trama
Frasi del film
Butch
: E che cosa vuoi bere?
Fabienne
: Così stai benissimo! Ehm... Voglio bere un bicchierone di succo d'arancia e una tazza di caffè forte. E poi voglio una gran fetta di crostata.
Butch
: La crostata a colazione? Eh, eh, eh!
Fabienne
: Qualunque momento è buono per la crostata. Crostata ai mirtilli, così va bene con le frittelle, ricoperta da un sottile strato di formaggio fuso.
Butch
: Dov'è il mio orologio?
Fabienne
: Sta lì.
Butch
: No, non c'è.
Fabienne
: Hai guardato?
Butch
: Certo che ho guardato! Secondo te, che cosa sto facendo? Sei sicura di averlo preso?
Fabienne
: Sì, l'ho preso dal cassetto del comodino.
Butch
: Sul piccolo canguro?
Fabienne
: Sì, sul piccolo canguro.
Butch
: E
comunque
, qui adesso non c'è!
Fabienne
: Ma dovrebbe esserci.
Butch
: Sì, lo so anch'io che dovrebbe esserci, però adesso qui non c'è! Perciò dove cazzo sta? Fabienne, quell'orologio apparteneva a mio padre. Hai idea di quante ne ha passate per farmi avere quell'orologio? Non ho tempo per i dettagli, ma ne ha passate un sacco. Ora, tutte queste stronzate le puoi anche bruciare, ma ti ho espressamente raccomandato di non dimenticarti di quel cazzo di orologio! Su, rifletti. L'hai preso?
Fabienne
: Penso di sì.
Butch
: Pensi di sì? Ma che cazzo significa? O l'hai preso o non l'hai preso, cazzo!
Fabienne
: Allora l'ho preso.
Butch
: Sei sicura?
Fabienne
: No.
Butch
: Cazzo! Cazzo! Cazzo! Vaffanculo! Stronzo! Vaffanculo! Non c'è nessuno più stronzo di te sulla faccia della Terra! Non è colpa tua. Se l'hai lasciato nell'appartamento... Se l'hai lasciato nell'appartamento, non è colpa tua. Dovevi prendere un sacco di cose. Ti avevo raccomandato di portarlo, ma non... non ti avevo chiarito l'importanza di quell'orologio per me. Se mi fregava solamente di quello, dovevo dirtelo. Tu non vedi nelle sfere, giusto?
Fabienne
: Mi... Mi dispiace.
Butch
: Fa niente. Solo, non posso fare colazione con te.
Fabienne
: Che... che cosa significa questo?
Butch
: Che devo tornare nel mio appartamento, a prendere l'orologio.
Fabienne
: Ma i gangster non ti staranno aspettando?
Butch
: Beh, è quello che scoprirò. Se ci sono e non posso cavarmela, sparisco.
Fabienne
: L'avevo visto il tuo orologio, ero proprio sicura di averlo portato.
Butch
: Ti lascio dei soldi, per le tue frittelle. Fa' una buona colazione. Prendo la tua Honda. Tornerò prima che tu riesca a dire "crostata di mirtilli".
Fabienne
: Crostata di mirtilli.
Butch
: Forse non così presto. Ma abbastanza presto, d'accordo?
Fabienne
: Hm-hm.
Butch
: Ciao.
Fabienne
: Ciao.
Butch
: Cazzo! Fra tutte quelle schifo di cose che poteva dimenticare, dimentica l'orologio di mio padre! Eppure io mi ero raccomandato: l'ho messo sul comodino, lo trovi sul canguro! Ho detto le parole: "Non dimenticare l'orologio di mio padre"! Sei una forza, Butch!
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
Mia Wallace
: Ciao, Vincent. Mi sto vestendo. La porta è aperta. Entra e preparati da bere. Mia.
Vincent
: C'è nessuno?
Mia
: Vincent. Vincent, sono all'interfono.
Vincent
: Dov... dov'è l'interfono?
Mia
: Sulla parete, vicino alle due statuette africane. Alla tua destra. Fuochino... fuochino. Trovato.
Vincent
: Ciao.
Mia
: Spingi il pulsante se vuoi parlare.
Vincent
: Ciao.
Mia
: Preparati qualche cosa da bere, io verrò giù tra due secondi, accomodati. Il bar è vicino al caminetto.
Vincent
: Va bene.
Mia
: Andiamo.
Vincent
: Ma che cazzo è questo posto?
Mia
: Questo è il Jackrabbit Slim's. A un Elvis-maniaco dovrebbe piacere.
Vincent
: Ah, dai, Mia, andiamo a farci una bistecca.
Mia
: La bistecca la puoi trovare qui, paparino. Non fare il... Hm?
Vincent
: Dopo di te, gattina.
I Motociclista
: Ehi! Ma come guidi? Vaffanculo!
II Motociclista
: Sei tu che cammini senza guardare!
Maitre
: Buonasera, signore e signori. In che cosa posso esservi utile?
Mia
: C'è una prenotazione a nome Wallace.
Maitre
: Wallace?
Mia
: Abbiamo prenotato una macchina.
Maitre
: Ah, una macchina. Bene. Accompagna i signori alla Chrysler.
Ricky Nelson
: ... throw a nickel in the jukebox, then we start to rock / My school gal baby, gonna tell ya some news / You sure look good in them baby-doll shoes / Well, it's a-one, two, a-pull off my shoes / Three, four, get out on the floor / Five, six, come get your kicks / Down on the corner of Lincoln and a-forty-six / Yeah! / All right / I've been a-waitin' in school all day long / a-waitin' on the bell to ring so I could go home / Throw my books on the table, pick up the telephone...
Marylin Monroe
: Salve.
Ricky Nelson
: ... Hello, baby, let's get somethin' goin' / Headin' down to the drugstore to get a soda pop / Throw a nickel in the jukebox, then we start to rock / My school gal baby, gonna tell ya some news / You sure look good in them baby-doll shoes / Listen, it's a-one, two, a-pull off my shoes / Three, four, get out on the floor / Five, six, come get your kicks / Down on the corner of Lincoln and a-forty-six / ... Down on the corner of Lincoln and a-forty-six
Presentatore
: Un bell'applauso per Ricky Nelson! Davvero fantastico, Ricky!
Ricky Nelson
: Grazie infinite.
Mia
: Vincent!
Presentatore
: Voglio solo annunciarvi che Ricky sarà di nuovo con noi nella seconda parte dello spettacolo. Ci auguriamo che gustiate la vostra cena qui al Jackrabbit Slim's. Grazie.
Inserviente
: Chiedete tutti le Philip Morris!
Mia
: Cosa te ne pare?
Vincent
: Se non li sentissi parlare, sembrerebbe il museo delle cere!
Buddy
: Salve, sono Buddy. Che vi porto?
Vincent
: Ah... Vediamo, bistecca, bistecca, bistecca, bist... Oh, sì, bistecca Douglas Sirk, ecco. Prendo questa.
Buddy
: E come la vuoi? Ben cotta, media o grondante sangue?
Vincent
: Grondante sangue. Oh, sì, anche questa: coca alla vaniglia.
Buddy
: E tu, Peggy Sue?
Mia
: Io voglio un... Durwood Kirby hamburger. Lo prendo al sangue. E un frappè da cinque dollari.
Buddy
: E come lo vuoi? "Martin e Lewis" o "Amos e Andy"?
Mia
: "Martin e Lewis".
Vincent
: Hai ordinato un frappè da cinque dollari?
Mia
: Hm-hm.
Vincent
: Il frappè è latte e gelato insieme?
Mia
: A quanto ne so...
Vincent
: E sta a cinque dollari? Non ci metti bourbon o qualcos'altro?
Buddy
: No.
Vincent
: Controllavo.
Buddy
: Torno subito con le bevande.
Mia
: Potresti arrotolarmi una di quelle, cowboy?
Vincent
: Ti posso dare questa qui, cowgirl.
Mia
: Grazie.
Vincent
: Sciocchezze, non c'è di che.
Mia
: Sai, Marsellus ha detto che sei appena tornato da Amsterdam.
Vincent
: Verissimo.
Mia
: Quanto ci sei stato?
Vincent
: Poco più di tre anni.
Mia
: Io ci vado una volta l'anno, mi rilasso per un mese.
Vincent
: Veramente? Non lo sapevo.
Mia
: E perché dovevi?
Vincent
: Ho sentito che hai girato un pilota.
Mia
: Sono stati i miei quindici minuti di gloria.
Vincent
: E che cos'era?
Mia
: Era un programma su una squadra di donne agenti segreti chiamato "Volpi Forza Cinque".
Vincent
: Come?
Mia
: "Volpi Forza Cinque". "Volpi", perché eravamo in gamba, astute e carine. "Forza", perché eravamo una forza con cui fare i conti. E "Cinque", perché eravamo una-due-tre-quattro-cinque di numero. C'era una bionda, Sommerset O'Neal, lei era il capo. La volpina giapponese era una maestra di arti marziali. Alla ragazza nera toccavano le demolizioni, era un'esperta. La volpina francese aveva una specialità, il sesso.
Vincent
: Qual era la tua specialità?
Mia
: Lame affilate. Il mio personaggio, Raven McCoy, aveva una storia: era... era venuta su cresciuta da artisti del circo. Secondo il copione, era la donna più pericolosa del mondo con un coltello. E... e conosceva un'infinità di vecchie barzellette che il suo caro nonnetto, un attore del Vaudeville, le aveva insegnato. E nell'eventualità che ci avessero confermato, avrebbero trovato il modo per cui in ogni episodio io avrei raccontato un'altra barzelletta.
Vincent
: Chissà quante barzellette conosci.
Mia
: Beh, ho potuto raccontarne solo una. Abbiamo girato solo un episodio.
Vincent
: Sentiamo.
Mia
: È una cavolata.
Vincent
: Ma non fare così, sentiamo.
Mia
: No, non ti piacerebbe. Mi sentirei in imbarazzo.
Vincent
: In imbarazzo? L'hai raccontata a cinquanta milioni di persone e non puoi raccontarla a me? Prometto di non ridere.
Mia
: È proprio di questo che ho paura, Vince.
Vincent
: Ah, non è quello che intendevo dire, lo sai.
Mia
: Adesso di sicuro non te la racconto, perché ci abbiamo ricamato troppo sopra.
Vincent
: Che fregatura!
Buddy
: "Martin e Lewis". Coca alla vaniglia.
Mia
: Hm. È buono.
Vincent
: Me ne faresti provare un sorso?
Mia
: Fai pure, assaggia.
Vincent
: Voglio sapere di che sa un frappè da cinque dollari.
Mia
: Puoi usare la mia cannuccia, non ho i bacilli.
Vincent
: Sì, ma magari ce lo ho io.
Mia
: So badare ai bacilli.
Vincent
: E va bene. Accidenti, è davvero buono questo frullato.
Mia
: Te l'avevo detto.
Vincent
: Non so se vale cinque dollari, ma cazzo è veramente buono.
Mia
: Non odi tutto questo?
Vincent
: Odio cosa?
Mia
: I silenzi che mettono a disagio. Perché sentiamo la necessità di chiacchierare di puttanate per sentirci più a nostro agio?
Vincent
: Non lo so, è un'ottima domanda.
Mia
: È solo allora che sai di aver trovato qualcuno davvero speciale: quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace.
Vincent
: Beh, non credo che siamo già arrivati a questo, ma non te la prendere, ci conosciamo appena.
Mia
: Facciamo una cosa: io adesso vado in bagno a incipriarmi il naso, tu resti seduto e pensi a qualcosa da dire.
Vincent
: Sarà fatto!
Mia
: Bene.
Marylin
: Quando metto questo vestito si alza il ventaccio!
Avventore
: Mettilo più spesso!
Mia
: Ho detto "cazzo, che botta"! Che botta, cazzo. Cazzo, che botta! Hm... Non lo trovi piacevole tornare dal bagno e vedere che la tua cena è lì che ti aspetta?
Vincent
: Siamo fortunati se ci hanno servito qualcosa. Non credo che Buddy Holly sia un bravo cameriere. Forse dovevamo sederci nel settore di Marilyn Monroe.
Mia
: Quale? Ce ne sono due di Monroe.
Vincent
: Ma che dici? Quella è Marilyn Monroe. Quella è Mamie Van Doren.
Mamie Van Doren
: Desidera ancora qualcosa?
Vincent
: Però non vedo Jayne Mansfield, si sarà presa una sera di riposo.
Mia
: Sei molto in gamba.
Vincent
: Sì, sono momenti.
Mia
: Hai pensato a qualcosa da dire?
Vincent
: In effetti sì.
Comunque
... Tu sembri una persona molto simpatica e io non voglio offenderti.
Mia
: Uh! Questa non ha l'aria di essere la solita frasetta noiosa lanciata là per fare due chiacchiere. Sembra che tu abbia davvero qualcosa da dire.
Vincent
: Beh, è così. È così. Però tu devi promettermi di non offenderti.
Mia
: No. No, no, no. Non si può promettere una cosa del genere. Io non ho idea di che cosa stai per chiedermi; tu vai avanti e chiedimi quello che stai per chiedermi. La mia reazione spontanea potrebbe essere quella di sentirmi offesa, e senza colpa da parte mia non avrei mantenuto la promessa.
Vincent
: Ti prego, lascia perdere.
Mia
: Ora pretendi l'impossibile. Lasciar perdere una cosa così intrigante come questa sarebbe un tentativo futile.
Vincent
: Ne sei convinta?
Mia
: E poi non è più eccitante quando non si ha il permesso?
Vincent
: Va bene, va bene. Allora, ecco qua. Ah... che ne pensi di quello che è capitato ad Antwan?
Mia
: Chi è Antwan?
Vincent
: Tony Rocky Horror. Lo conosci.
Mia
: È caduto da una finestra.
Vincent
: Hm-hm, hm-hm, hm! Questo è un modo per dirlo, sì. Un altro modo sarebbe che è stato buttato fuori. Un altro ancora sarebbe che è stato buttato fuori da Marsellus, e ancora un altro modo dire che è stato buttato fuori da una finestra da Marsellus per causa tua.
Mia
: Ne sei convinto?
Vincent
: No, non ne sono convinto, è solo quello che ho sentito, quello che ho sentito.
Mia
: Chi te l'ha detto?
Vincent
: Loro.
Mia
: Loro parlano tanto, non credi?
Vincent
: Parlano, parlano. Parlano eccome!
Mia
: Non fare il timido, Vincent, che altro hanno detto?
Vincent
: Beh, io non sono timido. Ehm...
Mia
: Per caso c'entra con la parola scopare?
Vincent
: No. No, no, no, no, no. Hanno solo detto che Antwan ti ha fatto un massaggio ai piedi.
Mia
: E allora?
Vincent
: E allora? Allora niente, tutto qui.
Mia
: Ti hanno detto che Marsellus ha buttato Tony Rocky Horror fuori da una finestra perché mi ha fatto un massaggio ai piedi?
Vincent
: Hm-hm.
Mia
: E pensi che sia vero?
Vincent
: Beh, insomma, quando me l'hanno detto mi è sembrato ragionevole.
Mia
: Marsellus che gettava Tony fuori da una finestra dal quarto piano perché mi ha fatto un massaggio ai piedi ti è sembrato ragionevole?
Vincent
: No, mi è sembrato eccessivo, ma non vuol dire che non sia successo. A quanto dicono, Marsellus è molto... protettivo nei tuoi confronti.
Mia
: Un marito che è protettivo nei confronti di sua moglie è una cosa, un marito che quasi uccide un altro uomo perché ha toccato i piedi di sua moglie è un'altra.
Vincent
: Ma è successo? Dimmi.
Mia
: La sola cosa che Antwan ha toccato di mio è stata la mano quando me l'ha stretta al mio matrimonio.
Vincent
: Davvero?
Mia
: Nessuno ha mai saputo perché Marsellus ha buttato Tony fuori da una finestra del quarto piano, tranne Marsellus e Tony. Quando voi maschiacci vi riunite siete peggio di un circolo di cucito.
Presentatore
: Signore e signori, è arrivato il momento che tutti aspettavate, la gara più famosa del Jackrabbit Slim's: il twist, signore e signori. Ed è così che una coppia fortunata vincerà questo splendido trofeo che la nostra Marilyn ha in mano. Allora, chi saranno i nostri primi concorrenti?
Mia
: Eccoci qui. Ho voglia di ballare.
Vincent
: Oh, No, no, no, no, no!
Mia
: No, no, no, no, no... Se non sbaglio, Marsellus, mio marito, il tuo capo, ti ha detto di portarmi a spasso e di fare tutto quello che voglio. E io voglio ballare, voglio vincere, e voglio quel trofeo.
Vincent
: D'accordo.
Mia
: Perciò balla bene.
Vincent
: Perfetto. L'hai voluto tu.
Presentatore
: Un bell'applauso per i nostri primi concorrenti. E conosciamo i nostri primi due concorrenti di questa sera. Signorina, lei come si chiama?
Mia
: Signora Mia Wallace.
Presentatore
: E come si chiama il suo compagno?
Mia
: Vincent Vega.
Presentatore
: Bene, vediamo che cosa sapete fare. Via con la musica!
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
La paura e il cinismo sono molto persuasive, ma tutti noi dovremmo alzarci ogni mattina e credere sempre e
comunque
nell'amore.
Guillermo del Toro
Frasi di Guillermo del Toro
Questo vivere la musica dei propri beniamini sempre e soltanto in solitudine non é che sia poi così divertente! Un tempo si facevano le cene e si metteva l'LP del cantante preferito... metti questo, metti l'altro..., e intanto partivano gli aperitivi: la musica faceva compagnia a tutti, commensali, invitati, ed era un sottofondo ideale. Oggi non è così, e quando capitano i momenti adatti, da vivere in comunione, si utilizza
comunque
la musica di un tempo, perchè quella attuale si ascolta in solitudine, con le cuffiette, mentre si corre o si lavora, quindi un ascolto non aggregante.
Amedeo Minghi
Cit. da
faremusic.it, intervista, 18 febbraio 2017
Frasi di Amedeo Minghi
Cosimo
:
Comunque
io con le mie ex non mi sento eh!
Lele
: Te credo, te vogliono vedere tutte morto!
Dal film:
Perfetti sconosciuti
Scheda film e trama
Frasi del film
[Eva propone di mettere ogni cellulare sul tavolo e rendere noti a tutti gli altri qualsiasi messaggio o chiamata]
Peppe
: Allora, dai, facciamolo su!
Lele
: Ma che facciamo.
Peppe
: Questo è il mio.
Cosimo
: Tanto Lucilla sta a casa!
Peppe
: Lucilla...lo farei
comunque
.
Lele
: Te credo! Dopo le sette a te neanche tua madre te chiama!
Dal film:
Perfetti sconosciuti
Scheda film e trama
Frasi del film
Danny
: Non sto con l'unione per i diritti civili, Jeff, ma non prendiamoci in giro: arrestiamo gente che non ha infranto alcuna legge.
Jad
: Ma lo farà!
Fletcher
: La stessa esecuzione del crimine è metafisica. I Precog vedono il futuro e non sbagliano mai.
Danny
: Ma non è il futuro se lo fermate. Non è un paradosso fondamentale?
[entra Anderton]
Anderton
: Sì, lo è!
[Fletcher gli lancia una palla]
Parlavate di predeterminazione, una cosa che succede continuamente.
[lascia rotolare la palla su un piano leggermente inclinato, Danny l'afferra prima che cada]
Perché l'ha presa?
Danny
: Perché stava per cadere!
Anderton
: Ne è sicuro?
Danny
: Sì!
Anderton
: Ma non è caduta, l'ha presa! Il fatto che ha evitato che cadesse non cambia il fatto che sarebbe caduta
comunque
!
Danny
: Ricevete mai dei falsi positivi? Qualcuno vorrà uccidere il suo capo o sua moglie ma non va fino in fondo, come fanno i Precog a distinguere?
Anderton
: I Precog non vedono quello che vuoi fare, vedono quello che farai.
Danny
: E perché non vedono gli stupri o le aggressioni o i suicidi?
Fletcher
: Per la natura dell'omicidio. Niente è più distruttivo per la struttura metafisica che ci unisce, che l'omicidio intempestivo di un uomo commesso da un altro uomo.
Danny
: Oh, qualcosa mi dice che non è Walt Whitman!
Anderton
: È Iris Hineman, ha ideato i Precog, progettato il sistema e introdotto l'interfaccia.
Dal film:
Minority Report
Scheda film e trama
Frasi del film
Posso godermi tutto perché ho un po' di distacco, posso addirittura vedere l'effetto che il mio lavoro ha su di me. A venticinque anni non puoi. L'aspetto che mi fa più piacere
comunque
è che adesso la gente, soprattutto a Hollywood, è aperta, registi e produttori mi guardano negli occhi, mi ascoltano. In Europa c'è più condiscendenza.
Christoph Waltz
Cit. da
iodonna.it, intervista, 4 dicembre 2014
Frasi di Christoph Waltz
Quando c'è di mezzo l'amore le persone a volte si comportano in modo stupido. Magari sbagliano strada, ma
comunque
ci stanno provando... Ti devi preoccupare quando chi ti ama non ti ferisce più, perché vuol dire che ha smesso di provarci o che tu hai smesso di tenerci.
Alessandro D'Avenia
Cit. da
Bianca come il latte, rossa come il sangue
Frasi di Alessandro D'Avenia
Sarah
: Ci sono almeno quattro buone ragioni per cui non dovresti mangiarla
[la neve]
. La prima è che Jackson
[il cane]
ci fa la pipì.
Eric LeMarque
:
[sputa la neve che ha in bocca]
Sarah
: ...già. E abbassa la temperatura corporea, mettendoti a rischio ipotermia. Ma quello che quasi tutti non sanno è che ti disidrata. Quindi direi che non è una grande idea.
Eric
: Buono a sapersi.
Sarah
: Ehm... Mi chiamo Sarah,
comunque
.
Eric
: Eric.
Sarah
: Vai alle piste?
Eric
: Sì.
Sarah
: Ti do un passaggio.
Dal film:
L'ultima discesa
Scheda film e trama
Frasi del film
Craig Schwartz
: C'è una porticina nel mio ufficio, Maxine... ed è un passaggio che ti conduce all'interno di John Malkovich. Vedi il mondo attraverso gli occhi di John Malkovich e poi dopo circa quindici minuti, sei sputato fuori in un fossato che costeggia la New Jersey Turnpike!
Maxine Lund
: Grandioso! Chi cazzo è John Malkovich?
Craig
: Oh-oh, è un attore, uno dei più grandi attori americani del ventesimo secolo!
Maxine
: Oh, e cosa ha fatto?
Craig
: Oh, un sacco di cose, anche quel film sul ladro di gioielli. È molto stimato. E
comunque
il punto è un altro: è un evento, direi, eccezionale... quasi soprannaturale. Non si può spiegare! E inoltre solleva tutta una serie... tutta una serie di questioni filosofiche basate sulla natura del proprio ego, sull'esistenza dell'anima. Io sono io, Malkovich è Malkovich... Avevo un pezzo di legno in mano, Maxine, ora non ce l'ho più... dov'è? È scomparso? Dove è andato a finire? È ancora nella testa di Malkovich? Io non lo so! Capisci che razza di pasticcio metafisico c'è in quel passaggio? Eh? Non so se potrò continuare a vivere la mia vita come l'ho vissuta finora.
Dal film:
Essere John Malkovich
Scheda film e trama
Frasi del film
Ti amo dovunque,
comunque
, sempre!
Edward Phoerum
Dal film:
La corrispondenza
Scheda film e trama
Frasi del film
Puoi chiamarti dottore, puoi chiamarti scienziato, | puoi chiamarti ufficiale, puoi chiamarti soldato, | puoi persino morire: |
comunque
l'amore è là dove sei pronto a soffrire.
Cesare Cremonini
Cit. da
Figlio di un re
Frasi di Cesare Cremonini
Io ho lasciato Belen e la nostra casa, me ne sono andato. Non so se è stato giusto o sbagliato, ma quello che ho fatto
comunque
oggi mi ha fatto crescere, a capire chi sono e gli errori che ho fatto.
[vanityfair.it, 5 novembre 2016]
Stefano De Martino
Frasi di Stefano De Martino
Cristina
[parlando da una radio]
: Ti ricordi quell'assegno de Gli occhi del cuore 3?
Sergio
: Ah, ah, certo, ecco l'assegno, eh, come no. Dicevo proprio adesso a Corinna che ho un po' di problemi di liquidità...
Cristina
: Corinna? Corinna Negri? La cagna maledetta! Salutamela, un sacco.
[Corinna sta sentendo la conversazione tra i due e si innervosisce cominciando a stritolare il braccio di Alessandro]
Sergio
: Eh... ma che dici, quale cagna? A me non risulta che qualcuno la chiamasse così.
Cristina
: No no, come no, io me lo ricordo benissimo. René la chiamava "la cagna maledetta" e Biascica "la zoccola". A me stava simpaticissima.
Comunque
salutamela, eh. E ricordati l'assegno.
Dal film:
Boris - Il film
Scheda film e trama
Frasi del film
Comunque
te stanotte nun devi dormi', devi mezzo dormi', co' mezzo cervello, come i pinguini.
[ad Alessandro]
Sergio Vannucci
Dal film:
Boris - Il film
Scheda film e trama
Frasi del film
La mia è una scrittura per immagini. Quando scrivo una canzone mi piace vederla e mi piacerebbe la vedesse chi poi la ascolterà; la cosa deriva dal mio enorme amore per il cinema: mi sono appassionato, ho studiato e mi sono laureato in cinema. Anche musicalmente immagino la musica come una colonna sonora, tutti gli album che amo sono delle vere e proprie colonne sonore della mia vita e non mi dispiacerebbe se qualche mio album diventasse la colonna sonora della vita di qualcun altro o molto più semplicemente di un film vero e proprio. La scrittura
comunque
deve essere evocativa, sia dal punto di vista testuale che musicale.
Diodato
Frasi di Diodato
Mi piacciono i brani con un forte impatto rock e che spingono ad una scrittura più cinica e fredda ma
comunque
passionale.
Diodato
Frasi di Diodato
I talent se sono presi come possibilità di arrivare a più persone possibili, sono appunto una possibilità, ma essendo
comunque
programmi televisi, alle volte rischiano di mettere lo show davanti alla musica, che a sua volta passa in secondo piano. Io penso in sostanza che ognuno deve essere coerente con se stesso e con la propria arte. Io ho fatto un percorso diverso rispetto a quello dei talent, proprio per coerenza col mio essere.
Diodato
Frasi di Diodato
Quando si riesce a far sì che le istituzioni finalmente ascoltino, sono emozioni importanti. Anche se per far sì che ascoltino ci si mette anni, decenni.
[...]
Non dobbiamo dismettere, mai dare per scontato che le istituzioni
comunque
non contano. Mai dare per scontato che i diritti arrivano da sé.
[15 dicembre 2017]
Emma Bonino
Cit. da
Corriere.it: Biotestamento, Bonino in lacrime: "Dieci anni di lotta per dare ai malati un po' di umanità"
Frasi di Emma Bonino
Comunque
la guerra si trascino per altri due anni. E ogni giorno eseguivamo i nostri calcoli imbrattati di sangue. Ogni giorno decidevamo chi restava in vita e chi moriva. Ogni giorno aiutavamo gli alleati a vincere senza che nessuno lo sapesse. Stalingrado, le Ardenne, l'invasione della Normandia: tutte vittorie che non sarebbero state possibili senza le informazioni che noi fornivamo. La gente parla della guerra come di un epico scontro tra... tra civiltà, libertà contro tirannia, democrazia contro nazismo, milioni di soldati caduti sul campo, intere flotte sul fondo degli oceani, aerei che sganciano bombe dal cielo fino ad oscurare il sole. Per noi non era questa la guerra. Per noi la guerra era una mezza dozzina di fanatici dei cruciverba in un villaggio dell'Inghilterra meridionale. Ero davvero Dio? No. Perché non fu Dio a vincere la guerra, ma noi.
Alan Turing
Dal film:
Imitation Game
Scheda film e trama
Frasi del film
Prima di concentrarmi sulla recitazione sapevo
comunque
che avrei voluto occuparmi di arte: durante il liceo ero pessima in chimica e ho capito che non sarei mai stata in grado di laurearmi in medicina! Ci sono stati diversi momenti in cui mi sono chiesta cosa stessi facendo: mi ci è voluto tanto tempo per cominciare a lavorare, sono stata rifiutata molte volte, e mi sono chiesta se fossi in grado di farlo. Anche quando cominci a lavorare ci sono dei momenti in cui ti chiedi se questa è davvero la tua strada.
Amy Adams
Cit. da
movieplayer.it, 20 luglio 2017
Frasi di Amy Adams
Warren, a te sembra giusto che questi giovanotti si prendano i nostri posti di lavoro? A me sembra una vera e propria cospirazione!
[ride]
Io il nostro Warren lo conosco forse da più anni di quanti molti di voi ne hanno vissuti. Warren e io veniamo da lontano, da molto lontano, dall'epoca pionieristica della Woodmen, ma questa è storia antica. E
comunque
io so bene cosa significa andare in pensione... e quello che voglio dire a te, ad alta voce, Warren, in modo che queste grandi genti sentano è che tutti questi bei regali laggiù non significano proprio un bel niente e neanche questa cena significa un cavolo di niente... né la previdenza sociale e la pensione significano un cavolo di niente, nessuna di queste vuote cerimonie significa un bel cavolo di niente! Quello che conta, quello che conta veramente, Warren, è la consapevolezza di aver dedicato la tua vita a qualcosa di importante, di essere stato produttivo, di aver lavorato per un'ottima compagnia, anzi... per una delle migliori compagnie di assicurazioni del nostro Paese, di aver creato una bella famiglia, di aver messo su una bella casa, di essere rispettato dalla tua comunità, di esserti creato amicizie meravigliose e durature. Se alla fine della sua carriera un uomo può guardarsi indietro e dire "io ho fatto bene il mio lavoro", allora può ritirarsi gloriosamente e godersi una ricchezza che va ben oltre quella monetaria. Perciò, voi giovani qui presenti, guardate e ammirate un vostro collega molto ricco!
[alla festa per il pensionamento di Warren]
Ray Nichols
Dal film:
A proposito di Schmidt
Scheda film e trama
Frasi del film
Le lesbiche italiane devono mostrare, sempre e
comunque
, che è meglio essere lesbiche che etero. Vogliono far vedere che è meglio una donna, di un uomo. Ma chi l'ha detto? Non c'è nessun migliore e nessun peggiore. Ognuno deve essere quel che è, senza dover mostrare necessariamente e a tutti i costi, alla società, di essere persone migliori. C'è un complesso d'inferiorità visibile a tutti.
Milly D'Abbraccio
Frasi di Milly D'Abbraccio
Gli allevamenti, poi, erano per la gran parte prigioni in cui l'esistenza già breve degli animali non era certo amena.
[...]
qualcuno pensò di somministrargli
[alle vacche]
mangimi a base di farine animali, trasformando in carnivori coatti gli erbivori per definizione. La natura in quel caso si ribellò, colpendo animali e uomini con quella che definimmo «sindrome della mucca pazza», come se i pazzi non fossimo noi. Vacche con le corna segate e polli che passavano l'intera vita nello spazio di un foglio A4 e senza sapere che cosa fosse la luce del giorno, non facevano
comunque
onore agli uomini.
Mario Tozzi
Cit. da
Pianeta Terra: ultimo atto
Frasi di Mario Tozzi
Non c'è dubbio che la strage che colpì Falcone e la sua scorta siano state commesse da Cosa Nostra. Rimane però l'intuizione, il sospetto, chiamiamolo come vogliamo, che ci sia qualche entità esterna che abbia potuto agevolare o nell'ideazione, nell'istigazione, o
comunque
possa aver dato un appoggi all'attività della mafia.
[Repubblica.it, 27 ottobre 2009]
Piero Grasso
Frasi di Piero Grasso
[Sulla pièce "Tre donne in cerca di guai"]
Siamo un trio fantastico. A questo spettacolo, ci lavoro da un sacco di tempo. È un progetto che ho cercato di realizzare otto anni fa, ma allora non ci sono riuscita. Avevo comprato i diritti e li avevo portati in Italia, ma i produttori mi avevano detto che il tema non era attuale e che in l'Italia non avrebbe funzionato. Poi ho ripreso i diritti nel 2014; prima ci ho lavorato da sola, poi anche con il regista ‐ anche a lui piaceva questo testo. Abbiamo chiamato la produzione e poi abbiamo cominciato a pensare alle attrici. Inizialmente, oltre a me, dovevano esserci Catharine Spaak e Marisa Laurito ‐ infatti in alcune locandine sono rimasti questi nomi. La presenza della Spaak era definitiva, anche se alla fine ci ha mollati; mentre la Laurito aveva dato l'ok per mettere il suo nome, ma con riserva. Catharine Spaak è stata sostituita da Barbara Bouchet; conosco Barbara da più di trent'anni, all'inizio avevamo pensato a lei, ma avevamo saputo che stava facendo un'altra cosa in teatro. Poi un giorno, ho deciso
comunque
di chiamarla, e lei ha accettato. Per quanto riguarda Marisa, sapevamo già dall'inizio che la sua presenza era incerta. Lei è stata molto corretta e mi ha chiamato dicendomi che, a causa di altri impegni, purtroppo, doveva rinunciare allo spettacolo. Così Tania Corsaro, la produttrice, mi ha detto: Che ne dici di Iva Zanicchi come sostituta della Laurito?, mi è sembrata un'idea geniale; poi Iva ha accettato e tutto è partito.
Corinne Cléry
Frasi di Corinne Cléry
L'unica critica, benché sostanziale, che si possa oggi fare a Parmenide è di aver confuso la sintassi con la semantica e di non aver capito ciò che aveva dimostrato: non la contraddittorietà del non-essere come entità, ma l'inconsistenza dell'esistenza come predicato. Non bisogna
comunque
essere troppo severi con Parmenide, benché la sua incomprensione ontologica del non-essere abbia avuto il bel risultato di impedire per quasi due millenni lo sviluppo di una concezione occidentale dello zero in matematica e del vuoto in fisica.
Piergiorgio Odifreddi
Cit. da
Il Vangelo secondo la Scienza
Frasi di Piergiorgio Odifreddi
Per fortuna,
comunque
oggi il riferimento alla schiavitù è scomparso nella versione della Chiesa dell'ultimo comandamento, che recita semplicemente: ‐ Non desiderare la roba d'altri ‐. Avendo però perso per strada il secondo, e per evitare l'imbarazzo di avere un Ennalogo invece che un Decalogo, la Chiesa ha deciso di spezzare il decimo comandamento in due, aggiungendo come suo nono: ‐ Non desiderare la donna d'altri ‐. Al femminile, tra l'altro, anche se sarebbe stato facile evitare questo squilibrato maschilismo chiedendo, semplicemente, di "non desiderare il coniuge d'altri".
Piergiorgio Odifreddi
Cit. da
Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)
Frasi di Piergiorgio Odifreddi
Quando un bambino cade correndo e tu gli avevi appena detto di muoversi piano su quel terreno scivoloso, ha
comunque
bisogno di essere abbracciato e rassicurato; punirlo è un gesto crudele, purtroppo sono molte le madri che infieriscono in quei momenti. Avrai modo più tardi di spiegargli l'importanza del darti ascolto, soprattutto in situazioni che possono diventare pericolose. Lui capirà.
Giorgio Gaber
Cit. da
Non insegnate ai bambini
Frasi di Giorgio Gaber
Per rendere, rende bene, ma è peccato, non conviene.
Pëtr Evstrat'ic ora è una persona importante: è amministratore. Basti dire che è a capo di due villaggi, dà disposizioni come fosse lui il padrone. Uno dei suoi figli è mercante, l'altro funzionario, la figlia dicono abbia avuto cinquemila rubli di dote; e lui vive nell'abbondanza come un barin, ogni anno manda soldi a Mosca. ‐ Eppure è uno come noi, viene anche lui da una famiglia di muikì, è figlio di Evstràt Tregubov. Anche se poi non è neanche vero che è figlio suo, sono tutte storie che sia figlio di Evstràt, le cose sono andate in un altro modo. ‐ Ma si sa, qualunque sia il toro che ha montato, il vitello è nostro
comunque
.
Lev Tolstoj
Cit. da
Idillio ‐ Incipit
Frasi di Lev Tolstoj
Andrews
: È una vera sfortuna, Capitano. In dieci minuti, quattro metri e mezzo d'acqua nel gavone di prua, in tutte e tre le stive, e nel locale della caldaia 6.
Hutchinson
: Esatto, signore.
Ismay
: Quando potremo riprendere a navigare?
Andrews
: Sono già cinque i compartimenti allagati. Può sopportare uno squarcio e rimanere
comunque
a galla con quattro compartimenti allagati, ma non cinque. Non cinque. Mentre affonda a prua, l'acqua passerà sopra le paratie del ponte E, arrivando fino a poppa. E non c'è alcun modo di impedirlo.
Smith
: Le pompe. Se apriamo le paratie possiamo...
Andrews
: Le pompe fanno sì guadagnare tempo, ma solo pochi minuti. Da questo momento, qualunque cosa facciamo, il Titanic affonderà.
Ismay
: Ma questa nave non può affondare.
Andrews
: È fatta di ferro, signore. Le assicuro che può affondare. E affonderà. È una certezza matematica.
Smith
: Quanto tempo abbiamo?
Andrews
: Un'ora. Due al massimo.
Smith
: Quante sono le persone a bordo, signor Murdoch?
Murdoch
: 2.200 anime, signore.
Smith
: Ho l'impressione che finirà in prima pagina
comunque
, signor Ismay.
Dal film:
Titanic
Scheda film e trama
Frasi del film
Jack
: Non lo faccia.
Rose
: Indietro. Non faccia lei un altro passo.
Jack
: Avanti, mi dia la mano, l'aiuto a tornare a bordo.
Rose
: No! Rimanga lì dov'è. Dico sul serio. Mi butto.
Jack
: Non lo farà.
Rose
: Che significa, non lo farò? Non creda di potermi venire a dire quello che farò o quello che non farò. Lei non mi conosce.
Jack
: Beh, l'avrebbe già fatto.
Rose
: Lei mi sta distraendo. Se ne vada.
Jack
: Non posso. Ormai ci sono dentro. Se lei si butta, io sarò costretto a seguirla in acqua per salvarla.
Rose
: Non dica sciocchezze. Morirebbe.
Jack
: So nuotare benissimo.
Rose
: Basterebbe l'impatto con l'acqua a ucciderla.
Jack
: Bene non mi farebbe, non dico certo il contrario. Se devo essere sincero, mi preoccupa molto di più l'acqua fredda.
Rose
: Quanto fredda?
Jack
: Gelida. Forse un paio di gradi sopra lo zero. È mai... stata nel Wisconsin?
Rose
: Cosa?
Jack
: Beh, gli inverni da quelle parti sono tra i più freddi. Io sono cresciuto lì, vicino a Chippewa Falls. Ricordo, una volta, da bambino, io e mio padre andammo a pesca sul lago ghiacciato, vicino alle cascate. La pesca sul ghiaccio, sa, è quando...
Rose
: So cos'è la pesca sul ghiaccio!
Jack
: Mi scusi. Lei ha tanto l'aria di, come dire, di una timorata di Dio...
Comunque
, il... ghiaccio ha ceduto, e io sono caduto in acqua. E mi creda, cadere in acque gelide, come quelle laggiù, è come avere tutto il corpo trafitto da mille lame. Non riesci a respirare. Non riesci a pensare... a nulla, tranne che al dolore. Ed è per questo che non ci tengo a tuffarmi dietro di lei. Ma, come ho già detto, non ho scelta. Da una parte, spero che lei riscavalchi il parapetto, e mi risparmi quest'incombenza.
Rose
: Lei è pazzo.
Jack
: Non è l'unica a dirlo, ma... con tutto il rispetto che merita, signorina, non sono io quello appeso alla prua di una nave. Per favore, avanti, allunghi la mano. Non vorrà commettere una simile sciocchezza. Mi chiamo Jack Dawson.
Rose
: Rose Dewitt Bukater.
Jack
: Devo chiederle di scrivermelo, il suo.
Rose
: Ah.
Jack
: Avanti.
Rose
: Aaah! Aaah!
Jack
: L'ho afferrata! Forza! Coraggio!
Rose
: Aaah! La prego, mi aiuti! Mi aiuti, per favore! La prego, mi aiuti!
Jack
: Stia a sentire! Mi ascolti! La tengo stretta! Non la lascerò! Adesso si tiri su. Avanti! Forza! Così! Può farcela! La tengo! La tengo!
Nocchiere Alfred Rowe
: Cos'è questa storia? Sta' indietro! E non muoverti di un centimetro! Chiamate il commissario di bordo.
Dal film:
Titanic
Scheda film e trama
Frasi del film
Olaf
: ...
Sven
: ...
Fabrizio De Rossi
: Jack, sei pazzo. Hai scommesso tutto quello che abbiamo.
Jack Dawson
: Quando non hai niente, non hai niente da perdere.
Olaf
:
[Idiota. Non posso credere che tu abbia scommesso i nostri biglietti.]
Sven
: ...
Jack
: Sven?
Sven
: Bet.
Jack
: Va bene. È il momento della verità. La vita di qualcuno qui sta per cambiare. Fabrizio? Niente.
Fabrizio
: Niente.
Jack
: Olaf? Niente. Sven? Due coppie. Scusa tanto, Fabrizio.
Fabrizio
: Che scuse, ma vaffanculo! Hai scommesso tutti i nostri soldi!
Jack
: Scusa tanto, non rivedrai tua madre per un bel po' di tempo, perché noi ce ne andiamo in America. Full, ragazzi! Uh uh!
Fabrizio
: Ah, ah, ah, ah! Evviva! Oh, Dio mio, ti ringrazio!
Olaf
: ...
Jack
: Ah, ah, ah! Andiamo!
Fabrizio
: Figghi di buttana!
Jack
: Torno a casa!
Olaf
: ...
Jack
: Torno a casa!
Fabrizio
: Capito? Vado in America! Eh, eh!
Barista
: No, amico. Il Titanic va in America, fra cinque minuti. Ah, ah, ah, ah!
Jack
: Oh, merda, Fabrizio. Muoviamoci!
Fabrizio
: Forza, forza, forza!
Jack
: Qui, qui! Qui, dai! Sta per cominciare il grande viaggio! Siamo due perfetti damerini! Siamo praticamente dei maledetti reali, ragazzo mio!
Fabrizio
: Visto? È il mio destino! È come ti ho detto, vado in America per diventare miliardario. Bastardo! Sei un pazzo!
Jack
: Può darsi, ma li ho trovati io i biglietti! Forza, ti credevo un fulmine!
Fabrizio
: Aspetta!
Jack
: Oh! Aspettate! Aspettate! Siamo passeggeri! Siamo passeggeri.
Sesto Ufficiale James Moody
: Avete fatto la fila per il controllo sanitario?
Jack
: Certo.
Comunque
non abbiamo pidocchi. Siamo americani, tutti e due.
Moody
: Bene, salite a bordo.
Jack
: Siamo i figli di puttana più fortunati del mondo, lo sai?
Dal film:
Titanic
Scheda film e trama
Frasi del film
Giada
: Sega.
Fiamma
: Pazienza. Non è fatto per restare su a lungo,
comunque
.
Giada
: E le scarpe fanno male.
Fiamma
: Più di quando lui si vergogna di te? Non così, ovviamente. Ti avvicini. Ti siedi. Lentamente. E scopri qui. Sennò è inutile. Okay. Allora. Socchiudi le palpebre come Marylin. Bocca così.
Giada
: Ah, ho capito. Serve a suggerire l'idea platonica di pompino?
Fiamma
: Bocca così. No. Meno. Meno. No, non ci siamo! Decisamente no. Ti muovi come un orsetto epilettico. Davvero, ma come fai? Non becchi mai il ritmo.
Giada
: È che ci penso troppo. Non riesco ad ascoltare la musica e a pensare ai passi. Non ce la farò mai.
Fiamma
: Ehi, guardami. Se non sai ballare, non seguire il ritmo.
Giada
: No.
Fiamma
: Muoviti lentamente... ma sensuale. Così, come se fossi intorpidita e ti stessi risvegliando. Muoviti così, come se stessi facendo l'amore. Dai, prova. Ricky, tesoro, come stai? Ti trovo in gran forma.
Giada
: Tutto qui?
Fiamma
: È il tono che conta, non quello che dici. Proviamo. Sono lui e ti dico: "Sei splendida! Ma che hai fatto?".
Giada
: Sto abbandonando le mie velleità integraliste per convertirmi alla massificazione.
Fiamma
: Che c'entra questa confessione ora? Non gliene frega a nessuno di queste seghe intellettuali. La cultura non ha ritmo. Se ti chiedono come stai, non vogliono saperlo veramente.
Giada
: Ah no?
Fiamma
: No! Vietato annoiare. Se ti chiedono: "Che combini?" e tu rispondi: "Giangi ha messo incinta una", va bene. È solo questione di ritmo. Come stai? Bene, tu? Che combini? Gran casini. Lascia stare. Bel vestito! Appena preso. Grande festa vodka tonic. Che casino, è morto Pino. È un po' sciattino. Chiaro, no?
Giada
: Fammi provare.
Fiamma
: Okay.
Fiamma
: Programmi serali?
Giada
: Grande festa.
Fiamma
: Mh, ma dai? Mi imbuchi? Attenta che hai mentito, non hai nessuna festa.
Giada
: Numero chiuso.
Fiamma
: Mh, e chi ti ha messo in lista?
Giada
: Amici di amici.
Fiamma
: Brava. Vedi, la metrica latina serve a qualcosa, tesoro. Domani c'è una festa. Secondo me possiamo provarci. E quando sorridi, soprattutto con lui, non così. Così. Brava.
Sara
: Esci?
Giada
: Sì, vado a una festa dove ci sarà Riccardo. Che dici, come sto?
Sara
: E lo chiedi a me?
Giada
: A chi dovrei chiederlo?
Sara
: E con chi vai?
Giada
: Amici di amici.
Sara
: Ah, non con quella tipa fighetta con cui t'ho vista ieri, con la quale magari sei stata tutti 'sti giorni. No, ma va bene, Giada. Va bene. Io però l'unica cosa che proprio non capisco è perché non me lo dici! Ma ti vergogni di me?
Giada
: Scusami. Sono stata una cretina. Io non mi vergognavo di te, ma di me. Avevo paura che mi giudicassi.
Sara
: Che ti giudic... E quando mai t'ho giudicata, Giada? È dall'asilo che non ti giudico! Se ti dovevo giudicare...
Giada
: Ho preso i tuoi soldi e ti ho mentito. Sono orrenda.
Sara
: E vabbè, mo' che fai, non rispondi? Dopo tutto 'sto casino...
Giada
: Ma tu mi vuoi ancora bene?
Sara
: Ma vaffanculo, va! Muoviti, esci. Guarda che quella ti lascia qui. Con me hai una vita per farti perdonare.
Fiamma
: Fai aspettare gli uomini, non me.
Giada
: Scusami. Come vado?
Fiamma
: Non male. Ma ricorda: non ammettere mai che sei lì per lui. Questa sera è one shot: o la va o la spacca. Ah, e un'ultima cosa. Quelli sono i miei amici, quindi non contare su di me. Io non ti conosco. Stasera sei sola, come sempre nella vita.
Giada
: Sì, certo. Fiamma, grazie. Ti devo tutto. Se non fosse stato per te...
Fiamma
: Non ringraziarmi. Non l'ho fatto per te. L'ho fatto perché mi annoio.
Dal film:
Come tu mi vuoi
Scheda film e trama
Frasi del film
Giada
: Ti disturbo? Sono passata per un salutino.
Riccardo
: No, figurati. È che stavo uscendo...
Fiamma
: Ricky! Ho trovato il tipo per te!
Riccardo
: Con degli amici.
Fiamma
: Allora?
Riccardo
: Lei è Giada, sai, no... che... mi dà ripetizioni di economia politica... E lei è Fiamma.
Fiamma
: Mh, Giada. Sei proprio come ti immaginavo. Ma vieni di là.
Riccardo
: Mio cugino Loris lo... lo conosci già. E lei è Katia, e lei è Alessia.
Giada
: Giada.
Riccardo
: Sì. Bene. Presentazioni fatte. Beviamo qualcosa? Sì?
Alessia
: Come vanno le ripetizioni?
Giada
: Bene. Fa grossi progressi.
Loris
: Ma in che campo proprio, precisamente?
Riccardo
: Dai, fatela finita, eh?
Fiamma
: Ricky, che fai? Ti agiti? Non è da te.
Alessia
: Fiamma, lascia perdere. Magari c'è qualcosa che non sappiamo.
Riccardo
: Ho capito. È scattato l'angolino dell'umorismo, vero? Vabbè, usciamo?
Loris
: Ottima idea! Andiamo tutti a ballare?
Alessia
: Magari! Certo che non so se ci fanno entrare.
Katia
: Giada, giusto? Vuoi passare a casa a cambiarti?
Giada
: No, grazie. Tanto se andate in discoteca, io non vengo. Non mi piace molto.
Alessia
: Giura? Non l'avrei mai detto! E cosa fai di solito?
Katia
: Beh, shopping lo escluderei.
Alessia e Katia
: Ah, ah, ah, ah!
Loris
: Che iene, oh!
Giada
: Beh, c'è molto altro da fare in una vita che meriti di essere vissuta. Per esempio, io non ho bisogno del gommista per rifarmi il trucco.
Katia
: Ah, ah, ah!
Loris
: Oddio, che t'ha detto!
Alessia
: Ma sta parlando con me, 'sto scaldabagno?
Riccardo
: Alessia, adesso basta, eh?
Giada
: Chi è lo scaldabagno? Pensi di valere qualcosa per quei quattro stracci? Ma vai a lavorare un giorno e poi mi racconti!
Fiamma
: Va bene, ragazze, adesso basta. Si parla d'altro. Così ci annoiate.
Giada
: Perché, prima ci stavamo divertendo?
Comunque
io vado. Ero passata solo per un saluto.
Riccardo
: Giada, aspetta. Senti, mi dispiace. Alessia... è un po' stronza.
Giada
: Non fa niente. Non dovevo passare senza avvisarti, lo sapevo.
Riccardo
: Ma no, dai, fammi un sorriso. Non mi va che te ne vai così. Senti, ti chiamo in questi giorni, okay?
Loris
: Secondo me, invece, è una bella fica!
Katia
: Ma com'era vestita, poverella?
Alessia
: Li avrà presi alla Caritas?
Riccardo
: Allora? Usciamo?
Fiamma
: Intentabile!
Loris
: Ric, è ancora più cozza di come me la ricordassi.
Alessia
: Ricky, mica te lo scopi 'sto mostro, vero?
Riccardo
: Io? Scoparmela? State scherzando, spero. Eh? Ce la faccio credere un po', così, per non pagare, dai. Oh, ragazzi, ma vi pare?
Giada
: Pezzi di merda, bastardi. A me se... se io fossi al potere, saprei come risolverla, col Napalm! E i sopravvissuti nelle miniere a spalare, nei gulag!
Sara
: Ma lui che faceva?
Giada
: Si vergognava di me. Ma sembro così sfigata?
Sara
: Devo rispondere?
Giada
: Non essere cattiva con me.
Sara
: Ma non è cattiveria, però sei tu che, con ostinazione, difendi il tuo look.
Giada
: E che devo fare? Solo la parola "look" mi... mi fa venire voglia di vestirmi peggio.
Sara
: Difficile...
Giada
: Ma non lo capisci? Almeno tu! Io voglio essere amata per quella che sono.
Sara
: A Giada! La storia della bellezza interiore è 'na cazzata! Prendine atto. Nella vita, bello vuole bello. Come diceva Darwin! È la selezione naturale, no?
Dal film:
Come tu mi vuoi
Scheda film e trama
Frasi del film
Collezionava foglie: le sciorinava, l'una accanto all'altra, su grandi tavoli. Quelle che andavano ingiallendo le sostituiva con altre. Per le foglie invecchiate disponeva di quieti ricoveri, dove l'ingombro non era mai eccessivo; e a lui solo era dato introdurvi quel fruscio. Sui tavoli invece tutto era sempre verde e fresco; le foglie erano fissate con pochissima colla; il vento non le portava mai via, ne erano finalmente al riparo, dunque; e nondimeno conservavano una certa vivacità, pur se molto limitata.
Gli piaceva vedersele davanti, tutte insieme e in bell'ordine. A infastidirlo, sugli alberi, era la loro irregolarità: una storta, l'altra diritta, e tutte smaniavano verso l'alto in maniera assai poco decorosa. Lui le aveva strappate alla loro contesa, esponendole a equanime luce. La battaglia era finita, e nessuna cacciava via l'altra, la colla garantiva un'atmosfera pacifica e una condotta regolare. In precedenza, nonostante il grande affetto per le foglie, avvertiva un sentimento di riprovazione passando accanto agli alberi; si vergognava di quella loro frenesia arrampicatrice; lo irritava dover assistere a come certe foglie rimanessero sempre in basso, mentre altre si beavano lassù in piena luce; inoltre queste ultime erano molto più distanti da lui, e lui le puniva per la loro alterigia collezionando solo foglie che fossero a portata della sua mano; più in alto non si protendeva mai.
Pensava spesso con soddisfazione al triste destino che attendeva le foglie da lui disdegnate: sarebbero cadute a terra e marcite. Nessuno ne avrebbe certo provato rammarico. Nella sua collezione, invece, finché si mantenevano fresche, le foglie erano oggetti curati e rispettati, e persino dopo, nei ricoveri per la vecchiaia, stavano bene ‐ per quanto possibile, data la loro quantità
comunque
notevole. In una certa misura lui capiva i desideri delle foglie: li leggeva nelle loro nervature e, tenendo contro luce uno di quegli esseri luminosi, dopo pochi istanti già sapeva che sensazioni provasse.
Sulle sue mani l'epidermide aveva acquisito una particolare sensibilità per le foglie; perciò stava ben attento a non porgere la destra alla gente, e solo per questa ragione si era trasferito in un paese dove non vigeva la consuetudine di stringersi la mano. La rinuncia a frequentare i propri simili non gli sarebbe pesata più di tanto, mentre ci teneva a manifestare pubblicamente l'onore che riservava alle sue foglie: ecco perché doveva, di quando in quando, invitare gente a casa, nelle sue stanze.
In tali occasioni conduceva gli ospiti, con una certa condiscendenza, di tavolo in tavolo, là dove dimoravano migliaia e migliaia di foglie, nelle più nobili posture, e tutte palesemente molto soddisfatte del loro destino. Forniva solo qualche scarna spiegazione, ben sapendo che chi tutto questo già non lo possiede in sé, mai potrebbe impararlo davvero. Ma le sue parole erano concepite in modo tale da rendere onore alle foglie; nessuno si allontanava dalla collezione senza provare un po' di quel timor reverenziale che queste meravigliose creature meritano, e alcuni, ma ahimè troppo pochi, procedevano con maggior cautela sul proprio cammino facendo del loro meglio per non pestare le foglie cadute.
Anche costoro parlavano di rado, e non ad alta voce, della loro nuova esperienza; si diffuse un culto grazie al solo esempio e senza bisogno di prediche; alcuni iniziarono la loro personale collezione di foglie. Lui però si tenne sulle sue; evitava di dar loro consigli; dovevano fare esperienza da sé; e non rivelò mai il destino delle foglie che avvizzivano; era severamente vietato varcare la soglia del ricovero per la vecchiaia.
Da:
L'affetto per le foglie
Un tempo in cui si parlerà dei Tedeschi, dei Francesi e degli Inglesi come degli Assiri, dei Medi e dei Persiani ‐ un po' straniti che se ne faccia
comunque
menzione.
Elias Canetti
Frasi di Elias Canetti
Chi adora il successo è
comunque
perduto: se lo ottiene, finisce per assomigliargli; se non lo ottiene, si strugge nel più falso degli aneliti.
Elias Canetti
Frasi di Elias Canetti
Un'ora di lettura dedicata a Nietzsche, estorta e carica di sentimenti ostili qual essa è, ridesta
comunque
in noi tutte le ambizioni sbagliate e date per morte. Quanto deve avere influenzato gli altri, quest'uomo!
Elias Canetti
Frasi di Elias Canetti
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
Questa pagina è stata utile? Speriamo di sì.
Scrivi un commento. La tua opinione è importante!
Ricevi LE FRASI PIÙ BELLE via e-mail
E-mail
OK