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Indice degli autori
Aforismi Piedi - parte 5
Frasi trovate
:
1.273
Stare a Roma e non far mai una passeggiata a
piedi
, sarebbe, mi sembra, poco divertente.
Henry James
Cit. da
Roderick Hudson
Frasi di Henry James
Alla conferenza della pace si è deciso di offrire all'Europa la giusta chance che si è guadagnata durante una dura e lunga guerra. Tutto deve ricominciare da capo. Affinché ciò sia possibile, viene creata una flotta sovranazionale di bombardieri che annienti ogni città che per caso sia ancora in
piedi
.
Elias Canetti
Frasi di Elias Canetti
Tutti signori, misters, messieurs, señores, Herren: ma c'è ancora qualcuno a cui mettere i
piedi
in testa?
Elias Canetti
Frasi di Elias Canetti
Combattono fra le dita dei
piedi
, nell'ombelico, dentro le narici, combattono nel didietro, sotto le ascelle, dentro le orecchie e in bocca, non c'è luogo nascosto, non c'è palmo, non c'è poro, nelle cui profondità non combattano l'uno contro l'altro all'ultimo sangue.
Elias Canetti
Frasi di Elias Canetti
Escalante sei muto da tempo
|
come un usignolo colpito
|
da una pietra.
|
Ti amavo lo so,
|
veneravo i tuoi
piedi
limpidi
|
e le tue mani segrete.
|
Poi, improvvisamente, ti ho chiesto una cosa:
|
"o cavallina cavallina storna
|
che portavi colui che non ritorna".
|
Tu mi hai guardato,
|
infinitamente bugiardo
|
mi hai additato una bionda
|
venere di ferro.
Alda Merini
Titolo della poesia:
Escalante sei muto da tempo
Frasi di Alda Merini
Della mia crocifissione mi manca solo il lavaggio dei
piedi
.
Alda Merini
Frasi di Alda Merini
- Mostratemi dunque un
piedi
no.
Ella lo allungò subito fuori dalla corta sottana nera.
- Grazie, principessa.
- Mi avete riconosciuta? ‐ domandò con un tremito nella voce sottile, abbassando vezzosamente il volto sotto il mascherino per guardare la scarpetta scollata, in pelle bronzina, a bottoncini rotondi sopra un fianco, che teneva ancora alzata.
- Talento di calzolaio! ‐ l'altro replicò, mentre il gruppo delle maschere si scioglieva come per incanto a quel nome di principessa.
Alfredo Oriani
Cit. da
Oro, Incenso, Mirra ‐ Incipit
Frasi di Alfredo Oriani
Nell'afa del meriggio Mario sollecitava colla frusta il grasso cavallo.
La strada, larga e dritta, in quell'incendio di sole sembrava confondersi col tremolìo dell'aria, entro la quale la polvere, sollevandosi, metteva tratto tratto una nebbia giallognola. Il caldo era soffocante. L'ombra, ritiratasi sotto gli alberi, ne allargava la base dei tronchi, e l'erba appariva sporca sui margini dei fossi, mentre nella strada solitaria il solco dei veicoli e l'orma dei
piedi
si vedevano sino molto lungi, profondi quanto nel fango.
Alfredo Oriani
Cit. da
Gelosia ‐ Incipit
Frasi di Alfredo Oriani
[Durante una tournée a Parigi]
Una sera l'interprete venne a dirmi che un celebre musicista desiderava conoscermi: non potevo raggiungerlo nel suo palco? L'invito presentava un certo interesse perché nel palco, insieme a lui, c'era una bellissima signora dall'aria esotica, che faceva parte del Balletto Russo. L'interprete mi presentò. Il signore disse che il mio numero lo aveva divertito e che era rimasto sorpreso dalla mia giovane età. A questi complimenti io mi inchinai educatamente, lanciando di tanto in tanto una occhiata furtiva alla sua amica. «Lei ha l'istinto del musicista e del ballerino» disse lui.
Rendendomi conto che non potevo rispondere al complimento altro che con un sorriso, lanciai un'occhiata all'interprete e tornai a inchinarmi educatamente. Il musicista si alzò in
piedi
e mi tese la mano; mi alzai anch'io. «Sì» disse, stringendomi la mano «lei è un vero artista.» Dopo esserci congedati, mi rivolsi all'interprete: «Chi era la signora che lo accompagnava?».
«È una danzatrice del Balletto Russo, mademoiselle...» Era un nome molto lungo e difficile.
«E come si chiamava quel signore?» domandai.
«Debussy» rispose «il celebre compositore.»
«Mai sentito nominare» commentai.
Charlie Chaplin
Frasi di Charlie Chaplin
Maggie
: C'è niente in questa zona che valga la pena di vedere? Chessò, musei, monumenti...
Cameriera
: C'è un bellissimo museo delle presse a Verneuil e c'è la chiesa di santa Cecilia con le... con i vetri colorati del quindicesimo secolo.
Maggie
: Ah, ci posso arrivare a
piedi
?
Cameriera
: No, è nel prossimo paese, a venti chilometri.
Dal film:
Cose nostre - Malavita
Scheda film e trama
Frasi del film
Dedicato a chi visse il brivido dello sbarco sulla luna, e mai lo dimenticherà. E a quei babbei che credono che lo sbarco non sia mai avvenuto.
21 luglio 1969. Quella fu per noi la notte della Luna, il mondo intero viveva in diretta la discesa del primo uomo dalla scaletta del modulo spaziale alla superficie lunare. Immagini traballanti, ma emotivamente insuperate: la cronaca che si sovrapponeva alla fantascienza. Forse anche l'inizio della fine dei sogni: da quel giorno, poco a poco, abbiamo disimparato a sognare.
Quello sbarco ‐ «un piccolo passo per un uomo, ma un gigantesco balzo per l'umanità», secondo la frase di Armstrong ‐ ci fece sentire tutti onnipotenti, e soprattutto fece sentire onnipotente l'America, vincitrice della corsa verso il nostro satellite. Bella forza, direte voi giovani: era il frutto della sfida alla conquista dello spazio tra Usa e Urss in piena guerra fredda. Ma anche la libertà dei popoli quasi sempre arriva dopo una guerra, e non per questo ne è invalidata. È un fatto però che la conquista tecnologica nasce in gran parte dall'industria militare. Anche Internet, la vera rivoluzione di libertà del nostro tempo, è figlio dell'industria militare e di quella spaziale. La bomba atomica nasce dal genio di un ebreo italiano che sfuggì al destino del lager riparando negli Usa. E la conquista della Luna fu guidata da uno scienziato che fino al 1945 progettava i missili nazisti V2 con cui fu devastata Londra. Si chiamava Wernher von Braun.
Andò a vivere a Huntsville, in Alabama, con altri 120 scienziati tedeschi, tutti passati al servizio del progetto spaziale americano. Lì nel 1964 lo intervistò Oriana Fallaci per un suo straordinario reportage, Se il sole muore. Allora la Luna sembrava un sogno. Oriana gli chiese: davvero ci arriverete entro il 1970? Lui rispose: «Se il popolo americano è disposto a pagare, sì». I fatti gli diedero ragione. Ma la Fallaci gli chiese anche di Marte. E von Braun: «Per andare su Marte dovremo raggiungere un livello tecnologico molto più alto, e io temo proprio che un simile volo non sarà possibile che dieci o dodici anni dopo il primo viaggio sulla Luna». Per il capo del progetto Apollo, insomma, l'uomo avrebbe potuto conquistare il Pianeta Rosso già all'inizio degli anni '80.
Invece le cose sono andate diversamente dopo la notte in cui Armstrong mise piede sulla Luna. Lui fu il primo e Cernan, tre anni dopo, l'ultimo. La crisi economica abbatté la febbre di ulteriori conquiste, e la sconfitta in Vietnam fece il resto. Quarant'anni dopo, un veicolo lanciato dagli Usa ha visitato Marte, e le foto inviate a Terra da Curiosity sono straordinarie. Ma non è la stessa cosa. Il futuro non si è materializzato come la fantascienza lo aveva sognato: i computer di oggi sono più piccoli del solo occhio di Hal 9000, protagonista tecnologico di 2001 Odissea nello spazio. E, a proposito, i libri da cui furono tratti quel film e l'altro capolavoro del cinema, Blade Runner, furono scritti da Arthur C. Clarke e Philip Dick solo un anno prima del passo di Armstrong: si poteva sognare tutto, nel '68.
Abbiamo passato il 2001 di Odissea e ci avviciniamo al 2019 di Blade Runner, e la tecnologia ci ha piantati ancor di più coi
piedi
al suolo. Non ci sono auto spaziali né navi volanti. Il futuro dallo spazio è rimbalzato indietro, l'Odissea è sulla Terra. E la sfida non è più per la conquista del cosmo, ma dei nostri smartphone, veri depositari dell'innovazione digitale, terminali delle linee telefoniche come dei nostri ridimensionati brividi fantascientifici, non più Glenn contro Gagarin, ma Apple contro Samsung, California contro Corea. Almeno questo fa un po' Blade Runner.
[Facebook, dalla sua pagina personale, 21 luglio 2017]
Enrico Mentana
Frasi di Enrico Mentana
Perché in questo caso è così difficile assicurare il tiranno vivo a una cella per il resto dei suoi giorni? In verità, si direbbe che il tiranno, l' arte del tiranno, sia ancora troppo affascinante agli occhi di tanti suoi nemici. Assicurarlo a una prigione normale, senza privilegi e senza torture, una prigione mediocre questo si addirebbe alla democrazia. La si vuole esaltare, invece, in una cerimonia stupefacente, un carnevale della ferocia detronizzata, un Saddam Hussein appeso prima per il collo poi per i
piedi
, per così dire, davanti agli stessi occhi che si abbassavano terrorizzati dal suo arbitrio.
[da Il tiranno e il suo boia, la Repubblica, 7 novembre 2006]
Adriano Sofri
Frasi di Adriano Sofri
[Domanda: Ma davvero La corazzata Potëmkin è un film tanto brutto?]
Non è il film in sé, quanto il fatto che non si potesse dire niente contro il diktat culturale del partito. Quando dissi quella frase, attaccai proprio quel mondo. Per la prima volta da sinistra si levava una voce contro la santificazione di certi miti.
[...]
Quando andai a presentare Fantozzi in Unione Sovietica
[...]
Io mi alzai e ripetei la frase del film. E appena dissi che la "Corazzata" era una boiata, si scatenò un inferno. Esplose l'entusiasmo. La gente scattò in
piedi
, mi applaudì per decine di minuti. Fu uno dei momenti più belli della mia carriera.
[Nel 2003]
Paolo Villaggio
Frasi di Paolo Villaggio
Mia madre, per non farmi annoiare nella sua boutique, mi mandò da Marisa Benassai, nella sua scuola di danza al piano di sopra. Avevo quattro anni. L'incantesimo fu immediato. Rimasi lì seduta a guardare le bimbe in tutù, io con le braccia incrociate, silenziosa e immobile. Quando mamma venne a prendermi, balzai in
piedi
e urlai: Voglio stare qui e basta. Iniziai a ballare e la sera dovettero portarmi via a forza.
Eleonora Abbagnato
Frasi di Eleonora Abbagnato
Mi arrestarono una seconda volta, in autostrada: accelerai per sfuggire a una volante, clacsonavo la macchina davanti, ma era pure quella della polizia. Mi dissero: Lei non sta in
piedi
, dobbiamo perquisirla. Avevo una bomboletta di gas urticante con il manico, un'arma di autodifesa vietata in Italia, me l'avevano portata dalla Germania. E avevo un grammo di coca, che mi costò un'altra notte in galera. Io pensavo che ognuno fosse libero di tenere un po' di roba per sé; e lo penso pure adesso, che non la uso più.
Vasco Rossi
Frasi di Vasco Rossi
Henry è un giocatore eccellente, ancora troppo giovane quando è venuto da noi e "troppo" contro
piedi
sta. Non si è adattato al gioco italiano. Anche Ancelotti, che pure lo vedeva meglio di Lippi, lo ha utilizzato poco.
Luciano Moggi
Frasi di Luciano Moggi
Molti di voi non vivranno a lungo per restare nella Fanteria Mobile! Il guaio è che non siete abbastanza in gamba come siete! MANI SUI FIANCHI! Su il mento! ...Io sono il vostro istruttore sergente di carriera Zim! DENTRO QUELLO STOMACO!
Piedi
uniti! ...Dovevate capitare proprio a me... Che branco di scimmie! No, anzi, le scimmie sono meglio di voi! La prima e l'ultima parola che deve uscire da quelle fottute fogne puzzolenti deve essere "Signore"! Mi avete capito?!? Ogni volta che pensate che sono troppo duro, ogni volta che pensate che sono ingiusto, ogni volta che vi manca la mammina... Andatevene! Firmate il modulo A-1240, prendete la vostra roba e imboccate il viale del fallimento! Mi avete capito bene?!
Sergente Zim
Dal film:
Starship Troopers
Scheda film e trama
Frasi del film
Me ne sono andato in piena guerra civile. Ho fatto migliaia di chilometri sui camion, a
piedi
, in mezzo al deserto. Alla fine ho attraversato mezza Europa per farmi arrestare in una stazione. Non è da coglioni?
Jonas
Dal film:
Samba
Scheda film e trama
Frasi del film
Una vecchia leggenda Cherokee racconta che un giorno il capo di un grande villaggio decise che era arrivato il momento di insegnare al nipote preferito cosa fosse la vita. Lo portò nella foresta e lo fece sedere ai
piedi
di un grande albero e gli spiegò:
-
Figlio mio, nella mente e nel cuore di ogni essere umano si combatte una lotta incessante. Anche se io sono vecchio capo, guida della nostra gente, che mi considera saggio, quella lotta avviene anche dentro di me. Se non ne conosci l'esistenza, ti spaventerai e non saprai mai quale direzione prendere. Magari, qualche volta nella vita vincerai, ma poi, senza capire perché, all'improvviso ti ritroverai perso, confuso e in preda alla paura, e rischierai di perdere tutto quello che hai faticato tanto a conquistare.
Crederai di fare le scelte giuste per poi scoprire che erano sbagliate. Se non capisci le forze del bene e del male, la vita individuale e quella collettiva, il vero sé e il falso sé, vivrai sempre in grande tumulto.
È come se ci fossero due grandi lupi che vivono dentro di ognuno: uno bianco, l'altro nero
.
Il lupo bianco è buono, gentile e innocuo. Vive in armonia con tutto ciò che lo circonda e non arreca offesa quando non lo si offende. Il lupo buono, ben ancorato e forte nella comprensione di chi è e di cosa è capace, combatte solo quando è necessario, e quando deve proteggere sé stesso e la sua famiglia. Anche in questo caso lo fa nel modo giusto. Sta molto attento a tutti gli altri lupi del suo branco e non devia mai dalla propria natura.
Ma c'è anche un lupo nero che vive in ognuno, ed è molto diverso. È rumoroso, arrabbiato, scontento, geloso e pauroso. Le più piccole cose gli provocano eccessi di rabbia. Litiga con chiunque, continuamente, senza ragione. Non riesce a pensare con chiarezza poiché avidità, rabbia e odio in lui sono troppo grandi. Ma la sua è rabbia impotente, figlio mio, poiché non riesce a cambiare niente. Quel lupo cerca guai ovunque vada, e li trova facilmente. Non si fida di nessuno, quindi non ha veri amici.
A volte è difficile vivere con questi due lupi dentro di sé, perché entrambi lottano strenuamente per dominare l'anima.
Il ragazzo chiese ansiosamente:
-
Quale dei due lupi vince, nonno?
Con voce ferma, il capo rispose:
-
Tutti e due, figlio mio. Se scelgo di nutrire solo il lupo bianco, quello nero mi aspetta al varco per approfittare di qualche momento di squilibrio, o in cui sono troppo impegnato e non riesco ad avere il controllo di tutte le responsabilità. Il lupo nero allora attaccherà il lupo bianco. Sarà sempre arrabbiato e in lotta per ottenere l'attenzione che pretende. Ma se gli presto un po' di attenzione perché capisco la sua natura, se ne riconosco la potente forza e gli faccio sapere che lo rispetto per il suo carattere, e gli chiederò aiuto se la nostra tribù si trovasse mai in gravi problemi, lui sarà felice. Anche il lupo bianco sarà felice. Così entrambi vincono. E tutti noi vinciamo.
Confuso, il ragazzo chiese:
-
Non capisco, nonno, come possono vincere entrambi?
Il capo indiano continuò:
-
Il lupo nero ha molte importanti qualità di cui posso aver bisogno in certe circostanze. È temerario, determinato e non cede mai. È intelligente, astuto e capace di pensieri e strategie tortuose. Sono caratteristiche importanti in tempo di guerra. Ha sensi molto acuti e affinati che soltanto chi guarda con gli occhi delle tenebre può valorizzare. Nel caso di un attacco, può essere il nostro miglior alleato.
Il capo Cherokee tirò fuori due pezzi di carne dalla sacca e li gettò a terra: uno a sinistra e uno a destra. Li indicò, poi disse:
-
Qui alla mia sinistra c'è il cibo per il lupo bianco, e alla mia destra il cibo per il lupo nero. Se scelgo di nutrirli entrambi, non lotteranno mai per attirare la mia attenzione e potrò usare ognuno dei due nel modo che mi è necessario. E dal momento che non ci sarà guerra tra i due, potrò ascoltare la voce della mia coscienza più profonda, scegliendo quale dei due potrà aiutarmi meglio in ogni circostanza.
Se capisci che ci sono due grandi forze dentro di te e le consideri con uguale rispetto, saranno entrambi vincenti e convivranno in pace. La pace, figlio mio, è la missione dei Cherokee, il fine ultimo della vita. Un uomo che ottiene la pace interiore ha tutto. Un uomo che è lacerato dalla guerra che si combatte dentro di lui, è niente.
Da:
Il lupo nero e il lupo bianco (leggenda Cherokee)
Le mattine dei nostri anni perduti,
|
i tavolini nell'ombra soleggiata dell'autunno,
|
i compagni che andavano e tornavano, i compagni
|
che non tornarono più, ho pensato ad essi lietamente.
|
Perché questo giorno di settembre splende
|
così incantevole nelle vetrine in ore
|
simili a quelle d'allora, quelle d'allora
|
scorrono ormai in un pacifico tempo,
|
la folla è uguale sui marcia
piedi
dorati,
|
solo il grigio e il lilla
|
si mutano in verde e rosso per la moda,
|
il passo è quello lento e gaio della provincia.
Attilio Bertolucci
Titolo della poesia:
Gli anni
Commenti:
1
Frasi di Attilio Bertolucci
La cosa di cui più mi vanto è stata l'invenzione del modulo ad albero di Natale: avevo tantissimi centrocampisti dai
piedi
buoni e fu la chiave per farli giocare tutti insieme dando alla squadra un equilibrio unico. Il giorno più importante fu la finale di Champions vinta a Manchester contro la Juve: mi permise di togliermi l'etichetta di allenatore perdente che i due anni alla Juventus mi avevano appiccicato addosso.
Carlo Ancelotti
Frasi di Carlo Ancelotti
Smetterò di emozionarvi con i
piedi
ma il mio cuore sarà sempre lì con voi.
Francesco Totti
Frasi di Francesco Totti
Noi italiani siamo pieni di vita, amiamo la musica, il cibo, la famiglia. Questo senso di appartenenza mi permette di restare con i
piedi
per terra. Quando non so come risolvere un problema, mi rivolgo sempre ai miei genitori. E loro non mi permetterebbero mai di montarmi la testa.
Ariana Grande
Frasi di Ariana Grande
Padre Brian Finn
: Ah, maledizione Jake, hai un'intera città piena di donne tutte ai tuoi
piedi
, potevi scegliere chiunque volessi. Perché hai voluto intestardirti con la prima donna che mi abbia fatto sentire innamorato?
Jake Rabbino Schram
: Ehi, ma aspetta un attimo! Ma lo senti cosa dici? Mi stai dicendo che avrei dovuto considerare la possibilità che un prete cattolico si prendesse una cotta per la mia ragazza segreta?!
Dal film:
Tentazioni d'amore
Scheda film e trama
Frasi del film
Szpilman
: C'è un'ordinanza che vieta agli ebrei di sostare nei giardini.
Dorota
: Stai scherzando?
Szpilman
: No, per niente. Ci potremmo sedere su una panchina, ma c'è un'altra ordinanza che vieta agli ebrei di sedersi sulle panchine.
Dorota
: Ma è assurdo!
Szpilman
: Possiamo stare in
piedi
e parlare, non penso che ciò sia vietato.
Dal film:
Il pianista
Scheda film e trama
Frasi del film
Essere madre significa mettere sempre al primo posto qualcun altro. E per un attore penso sia l'esperienza più creativa che ci possa essere. Gran parte del nostro lavoro ruota intorno alla nostra interpretazione: quella davanti alla cinepresa, ma anche il comportamento che assumiamo quando la cinepresa è spenta. E penso che focalizzare le energie sulla vita di qualcun altro, che viene prima di te, che è più importante di te, ti fa stare con i
piedi
per terra.
Rosamund Pike
Frasi di Rosamund Pike
Riccardo urla, Dove sei? Scatta in
piedi
e lo ripete a voce più bassa, Dove sei? Nell'ufficio non c'è nessuno. Riccardo si guarda intorno impaurito, colpa del risveglio improvviso, di un incubo da dormiveglia che riempie la stanza e scompare lentamente. Il contenitore di vetro pieno di caramelle è caduto dalla scrivania, il rumore amplificato dal silenzio della notte. Per terra vetri sparsi sul parquet chiarissimo, quasi bianco. Riccardo li schiaccia, dalla scrivania al terrazzo. Ha bisogno di aria.
E' al terzo piano di una grande villa, costruita da centinaia di ragazzi al centro della Collina, il mondo che Riccardo ha creato. Da lì può averne una visuale ampia, quasi totale.
Andrea Delogu
Cit. da
La collina ‐ Incipit
Frasi di Andrea Delogu
Mi piacciono i legumi, il farro, il cous cous, la carne bianca. Carboidrati solo a pranzo, in Italia quasi tutti i giorni. La pizza almeno una volta la settimana. Adoro quella con tonno e cipolle ma la mangio solo se non c'è il mio fidanzato, altrimenti bufalina. A Milano mi appesantisco di più, mentre a Los Angeles è più facile mangiare leggero: mi piacciono i locali vegani dove fanno le ciotolone di insalata con mix di ingredienti buonissimi, tipo fagioli, quinoa e avocado. Superenergetiche e poco caloriche. L'hamburger al massimo una volta alla settimana. Se è periodo di sfilate cerco comunque di non saltare, altrimenti mi innervosisco. Odio mangiare di fretta e in
piedi
, piuttosto pranzo alle tre del pomeriggio. Non sono brava in cucina ma adoro il cibo fatto in casa e soprattutto apprezzo molto che qualcuno lo cucini per me: fatto dalla mamma o da un'amica tutto ha un sapore diverso.
Chiara Ferragni
Frasi di Chiara Ferragni
Drugo
: Accetto le tue scuse. No, voglio... voglio gestire la faccenda da solo, d'ora in poi. No,no. No, non c'entra, non è per questo. Sì, ti chiamo da casa. La macchina ce l'ha fatta a riportarmi qui. No, Walter, non sono d'accordo. Larry non mi dava l'idea di essere sul punto di crollare. Questa è solo una tua impressione. Ascolta, Walter, sarò più chiaro. Attento, perché il messaggio subliminale è: fottiti, lasciami in pace e vaffanculo! Sì, va bene, verrò.
Woo
: Mettiti il pannolino, Lebowski. Jackie Treehorn vuole vederti.
Tira
piedi
: Jackie Treehorn sa quale Lebowski sei tu, Lebowski.
Woo
: Jackie Treehorn vuole vedere il Lebowski pezzente.
Tira
piedi
: Non hai a che fare con degli imbecilli.
Dal film:
Il Grande Lebowski
Scheda film e trama
Frasi del film
George Bush
: Siamo tutti convinti che questo non debba essere tollerato. Non possiamo tollerare quest'aggressione ai danni del Kuwait.
Tira
piedi
di Treehorn
: Aaah! Tira fuori i soldi, Lebowski! Voglio quei soldi, Lebowski! Bunny ha detto di chiederli a te! Tira fuori i soldi, Lebowski! Allora, dove li hai messi, Lebowski? In che
fottuto posto li hai messi?
Jeffrey "Drugo" Lebowski
: Sono... sono qua sotto, fammi fare un'altra immersione, do un'occhiata.
Tira
piedi
: Non fare lo stronzo! Tua moglie deve dei soldi a Jackie Treehorn, perciò tu devi dei soldi a Jackie Treehorn!
Woo
: Ecco cosa succede a chi non paga i debiti.
Drugo
: No, no, non lo fare! Non sul tappeto, accidenti!
Tira
piedi
: Vedi? Vedi cosa succede, Lebowski? Lo vedi cosa succede?
Drugo
: Nessuno mi chiama Lebowski, avete sbagliato persona. Io sono Drugo. Mi chiamano così.
Tira
piedi
: Tu ti chiami Lebowski, Lebowski, e tua moglie è Bunny.
Drugo
: Mia... Mia mo... Mia moglie Bunny? Guarda, porto la fede al dito? Questa casa ti sembra quella di un uomo sposato? La tavoletta è alzata, non vedi?
Tira
piedi
: E questa che cos'è?
Drugo
: Evidentemente non giochi a golf.
Tira
piedi
: Woo?
Woo
: Sì?
Tira
piedi
: Il nostro amico non dovrebbe essere un miliardario?
Woo
: Cazzo!
Tira
piedi
: Già, che ne pensi?
Woo
: A me sembra solo uno sfigato.
Drugo
: Ehi, io almeno non piscio per terra.
Woo
: Stiamo perdendo tempo.
Tira
piedi
: È stato un piacere, stronzetto!
Dal film:
Il Grande Lebowski
Scheda film e trama
Frasi del film
C'era una grande quiete nella piccola cappella abbandonata. I rumori della fattoria giungevano fievoli attraverso le porte chiuse: le urla d'incitamento ai buoi nei campi lontani, l'abbaiare lamentoso del vecchio cane da guardia e i richiami collerici di Filomena dalla cucina alla piccola trovatella dal viso smorto.
Quel giorno di febbraio volgeva al termine e un raggio di sole, penetrato da una fessura nel muro, rivelava la visione di una testa sovrastata da un'aureola, pallida e fluttuante sullo sfondo scuro del coro, come una ninfea sulla sua foglia. Il volto era quello del santo di Assisi, un volto incavato e devastato, acceso da un'estasi di sofferenza, che non sembrava tanto riflettere gli spasimi del Cristo ai cui
piedi
il santo era inginocchiato, quanto il muto dolore di tutta la povera gente calpestata nel mondo.
Edith Wharton
Cit. da
La valle della decisione ‐ Incipit
Frasi di Edith Wharton
Esco di rado e osservo molto | come vedi | alla vita mi vendo tutto dalla testa ai
piedi
| la vita è un ballo verticale | si impara un passo al giorno | il prezzo dei passi sbagliati | è un brutto foglio di viaggio | e non c'è ritorno.
Adriano Celentano
Cit. da
Io sono un uomo libero
Frasi di Adriano Celentano
"Mio caro amico", disse, "qui sono nato | però in questa strada ora lascio il mio cuore". | "Ma come fai a non capire | è una fortuna per voi che restate | a
piedi
nudi a giocare nei prati, | mentre là in centro io respiro il cemento".
Adriano Celentano
Cit. da
Il ragazzo della via Gluck.
Frasi di Adriano Celentano
Bob
: Stanno arrivando! Di chi è questo whisky? Tu? Tu? Sta arrivando! Uh! Ce n'è per tutti, gente! Uh! Dio ci salverà! Drink per tutti!Tequila per voi! Venite al bancone, signore e signori! Devi accendere?
I Partecipante
: Funziona ancora?
Bob
: Sì. Dunque, sì, aveva chiesto un cocktail con gin. Ha detto Gin Buck o Gin Fizz?
II Partecipante
: Senti, fa' quello che ti viene meglio. È uguale.
Bob
: Che aveva chiesto? Ah. Sì, mi pare questo qui.
Larry
: Phil? Phil, Phil, Phil, ma lo sai che ore sono?
Phil
: Scommetto che me lo dirai.
Larry
: Sono le nove e mezza!
Phil
: E allora?
Larry
: Ma come sarebbe "e allora"? È cominciata alle sette, lui non viene.
Phil
: Ha detto che sarebbe venuto.
Larry
: Si vede che scherzava, perché lui qui non c'è. Non c'è, Phil.
Phil
: E che cosa vuoi che faccia?
Larry
: Fa' un po' il preoccupato.
Phil
: Sono preoccupato.
Larry
: Ah, davvero?
Phil
: Sì, sono preoccupato, Larry.
Larry
: No, perché allora lo nascondi molto, molto bene.
Phil
: Senti, cerca... di avere fede. Ce la fai? Per una volta.
Larry
: Avere fe... ? Ah, beh... Avere fede?
Partecipanti
: Il grande... Kahuna! Uh! Uh! Uh! Uh!
Partecipante
: Tante grazie, eh?
Phil
: Quel figlio di un cane! Mi ha parlato di pallacanestro per quasi due ore. Ed è riuscito solo a dimostrarmi che non ci capisce praticamente nulla. Cosa? Non c'era un bicchiere più piccolo? Potevi darmi un ditale, magari.
Bob
: Sono tutti sporchi.
Phil
: Dammi quella bottiglia. È questo che mi piace delle convention, che mi fa impazzire di queste cose. Cioè, che tu prendi un tale, lo separi dalla moglie per un paio di giorni, gli fai bere un paio di bicchieri in più, e lui tutt'a un tratto diventa in assoluto il più grande esperto di sport al mondo. Ecco perché Dio ha creato le mogli: perché facciano capire agli uomini quando stanno facendo i coglioni. Se tu separi uno da sua moglie, anche per poco tempo, quello non ha la più vaga idea di come comportarsi. Puoi credermi.
Bob
: Sai, la Bibbia dice che Dio creò Eva come aiuto degno dell'uomo.
Phil
: Come cosa?
Bob
: Un aiuto per... adatto alle sue esigenze.
Phil
: Ah, io non so niente di questa roba, ma quello che so è questo: Dio creò le donne per fare da specchio, così un uomo può vedere che asino è. Voglio dire, tu mi parli di anime... Un uomo non sa assolutamente com'è la sua anima, non ha la minima idea di che aspetto abbia la sua anima, fino a che non scruta negli occhi della donna che ha sposato, e allora, se è appena decente come essere umano, passa almeno due giorni a vomitare. Perché nessun uomo, nessun uomo perbene può tollerare quell'immagine. Dai, togliti le scarpe, mettiti comodo, se ne sono andati tutti.
Bob
: Non avevi detto che non ti piaceva essere sposato?
Phil
: Certo, non m'è piaciuto, ma questo non vuol dire che non lo raccomandi. Ci sono tante cose a questo mondo che sono giuste, ma non necessariamente piacevoli. Prendi la circoncisione. Oh! Era ora, finalmente. Dove cavolo sei stato?
Larry
: Come sarebbe dove cavolo sono stato? Mentre voi ve ne stavate qui a lisciarvi tutti i coglioni che sono entrati da quella porta, io me ne sono andato in cerca del "grande Kahuna"!
Bob
: Il cosa?
Larry
: Il "salvatore", Bob. "El presidente"! L'uomo che proferendo una sola parola, con una singola eiaculazione di suoni potrebbe ingravidare la nostra azienda.
Phil
: L'hai trovato?
Larry
: Phil, usa la tua intuizione, per un secondo. Usa quel dono del Signore, vedi di indovinare qual è la realtà della situazione. Ho l'aria d'averlo trovato?
Phil
: No.
Larry
: Bravo, ce l'hai ancora!
Bob
: Ma di chi state parlando?
Larry
: Stiamo parlando del "grande Kahuna", Bob, del grosso pesce che deve abboccare. Hai mai letto "Il vecchio e il mare"?
Bob
: No.
Larry
: Hm, va bè, lasciamo perdere, va. Stiamo parlando di un uomo che rappresenta, lui da solo, il più grosso cliente che la nostra azienda abbia mai visto e che probabilmente vedrà mai.
Phil
: Potenziale cliente.
Larry
: Ah, potenziale. Sì, fai bene a puntualizzarlo! Potenziale! Che avrebbe potuto. Perché era nostro còmpito, compari, trasformare quella potenzialità in realtà. Farlo cadere nelle nostre braccia. Si doveva corteggiare, quell'uomo. Promettergli doni, se necessario, per attirarlo dalla nostra parte. Ma ci siamo riusciti o abbiamo fallito? Si vota per alzata di mano.
Phil
: Finirà bene.
Larry
: Sì, è sicuro che finirà. Quando avranno ripescato i nostri corpi nel fiume, e spedito il nostro spirito sulla Luna, solo allora sarà finita. È quello che è in mezzo che dà fastidio: l'essere spellati vivi e bruciati. Il resto è solo pace.
Bob
: Sei dovuto andare a cercare questo signore?
Larry
: Abbiamo dovuto, Bob. Non era previsto che lo facessimo, ma, sì, abbiamo dovuto. Si supponeva che lui sarebbe venuto qui stasera. Qualcuno avrebbe dovuto attirarlo qui per un drink.
Phil
: Perché guardi me, scusa? La mia parte l'ho fatta.
Larry
: Gli hai telefonato?
Phil
: Certo che gli ho telefonato, eccome!
Larry
: E hai parlato con lui direttamente.
Phil
: Ho parlato con la sua segretaria.
Larry
: Aaah!
Phil
: Stava facendo un'interurbana importante. Mi ha assicurato che veniva.
Larry
: Oh! Ti ha assicurato che veniva! Sai che c'è? Ti ha fatto uno scherzo! Ci saranno stati un sacco di suoi amici, tutt'intorno al vivavoce, che dicevano: "Senti questo!". Scommetto che tira bidoni per hobby.
Phil
: Sarà capitato qualcosa.
Larry
: Direi che è quasi ovvio che è capitato qualcosa.
Bob
: Magari si è sentito male all'ultimo minuto.
Larry
: No, no, no, no, è qui, è qui. L'ho sentito nominare varie volte questa sera e sempre al presente. È qui, amici miei. Solo che non è qui. Se cogliete la sottile sfumatura.
Phil
: Però, dobbiamo soltanto trovare un'altra strada, ecco tutto.
Larry
: Phil, scusa, sei sordo? L'abbiamo perso. Era invitato, ma non è comparso. Siamo come i dinosauri quando cambiò il clima, non abbiamo più alcuna ragione di vagare sulla Terra.
Bob
: Perché non potete fissare un appuntamento e incontrarlo normalmente in ufficio?
Larry
: Non si fissa un appuntamento con quello lì, è il Presidente, ti manda dai suoi... sottoposti.
Bob
: Perché non andiamo dai sottoposti?
Larry
: Perché sono tutti dei coglioni. Tutti, nessuno escluso. Certe volte si devono lasciar perdere i pesci piccoli, ingraziarsi qualcuno più in alto sulla scala che possa dire: "Sapete che cìè? Li voglio provare questi nuovi prodotti, quindi comprateli, provateli, oppure fottetevi, perché vi licenzio!".
Phil
: Proverò a ritelefonare alla segretaria domattina.
Larry
: Phil, hai sentito una sola parola di quello che ho detto? Capisco che è nella natura umana pensare che abbiamo ancora una chance, ma è un'illusione e basta! Domani ce ne torneremo a Chicago e Evans ci dirà: "Ehi, Phil, Larry, Bob, venite nel mio ufficio, ho qualcosa per voi. Piegatevi". Ah... Che ne dici, Bob, vuoi fare questo per vivere?
Bob
: Non lo so, la serata mi è parsa interessante.
Larry
: Ah sì? In che senso?
Bob
: Si sentono un sacco di storie interessanti.
Larry
: Questo si fa. Vanno distinte dalle tante cazzate che volano in serate del genere. Ma ci sono, se vuoi ascoltarle.
Bob
: C'è sempre così tanta gente?
Larry
: Sembrava che ci fosse tanta gente perché la camera era tanto piccola.
Phil
: Larry!
Larry
: Scusa, le carote mi hanno dato alla testa.
Bob
: Ho conosciuto uno che si è messo a parlarmi di cani.
Larry
: Che ti ha raccontato?
Bob
: Che ne ha sempre avuti. Mi ha detto che... ha avuto dei cani per tutta la vita, soprattutto pastori tedeschi.
Larry
: Non è tanto insolito, c'è un sacco di gente che ha dei cani.
Bob
: Lo so, ma era uno che aveva fatto tante di quelle cose... All'ultimo aveva dovuto far fare l'iniezione perché aveva morso una persona. Poi ha cominciato a parlarmi di quello prima, e di quello ancora prima, e di quello ancora prima. E così mi sono fatto un quadro di tutta la sua vita, attraverso una serie di cani, soprattutto pastori tedeschi.
Larry
: Vorrei che ci fosse Murdock qui con noi.
Bob
: Chi è Murdock?
Larry
: Dale Murdock, il più grande agente vendite che la nostra azienda abbia mai avuto. Dio del cielo, che talento!
Bob
: Un uomo di successo?
Larry
: No, più che di successo, capisci, quello là... quello là aveva il dono. Era come sai... quando guardi certi atleti che ti danno l'impressione di fare dei gesti che hanno sempre conosciuto, non che hanno dovuto imparare. E per Murdock era così trattare con le persone.
Bob
: Dov'è adesso?
Larry
: Chi? Murdock?
Bob
: Sì.
Larry
: Ah, ha avuto quello che meritava. Già. Ho sentito che ora sta in Florida.
Phil
: Io ho sentito dire da qualcuno che... che aveva tutta una catena di Burger King.
Larry
: Non ho dubbi che debba essere la più importante catena della Florida. Ma i giorni di Murdock sono passati, gente, e ora sono i giorni di Larry e Phil. Phil e Larry, e Bob. Tre sfigati che stanno per prenderla regalmente nel culo!
Phil
: Finirà bene.
Larry
: Sei convinto, eh?
Phil
: Certo.
Larry
: Beh, spero che tu abbia ragione, perché esserci lasciati sfuggire in questo modo Fuller può essere interpretato come un segno di assoluta incompetenza, il che ci mette in una pessima luce.
Bob
: Scusa, hai detto Fuller?
Larry
: Sì.
Bob
: Dick Fuller?
Larry
: Sì, Dick... Richard... Perché, lo conosci?
Bob
: Era quello con cui ho parlato.
Larry
: Cosa? Che? Che?
Bob
: Quello dei cani! Quello era Dick Fuller!
Larry
: Oh, ma smettila!
Bob
: No, sul serio, mi ha dato il biglietto da visita.
Phil
: Ma che mi venga un colpo! Da' qua, fammi vedere! Ma non hai controllato i cartellini di tutti?
Larry
: Ho controllato i cartellini di tutti! E a quelli che non ce l'avevano sono andato e gli ho chiesto: "Come ti chiami?".
Bob
: Non aveva il suo cartellino.
Larry
: Cosa?
Bob
: Cioè, non aveva il suo, penso fosse quello di un altro.
Phil
: Perché diavolo doveva portare il cartellino di un altro, Bob?
Bob
: Non lo so, doveva aver già bevuto un po' prima di venire qua. L'avrà scambiato con qualcun altro. Ho avuto l'impressione che volesse essere lasciato in pace. Era distrutto per il cane.
Larry
: No, cazzo, non ci posso credere! Ma come? Avevamo Dick Fuller qui a portata di mano e ce lo siamo fatto scappare via?
Bob
: Mi dispiace.
Phil
: Non è colpa tua, Bob.
Larry
: Ce l'avevamo, ce l'avevamo, era nostro!
Phil
: La prossima volta chiedi il nome alle persone, che il cartellino ce l'abbiano o no.
Larry
: Ti do un'informazione: non ci sarà una prossima volta per noi, mio caro. Avevamo Dick Fuller nella nostra sfera di influenza, e lo abbiamo lasciato andare via senza dirgli neanche una parola.
Phil
: Finirà bene.
Larry
: Di che cosa avete parlato, Bob?
Bob
: Di... Non lo so, varie cose.
Larry
: Senti, potresti essere un po' più specifico? Di sport, del tempo, di cosa?
Bob
: Di cani soprattutto.
Larry
: Tutto qui? Nient'altro?
Bob
: Di cani... e poi si è parlato della famiglia. Mi ha chiesto di mia moglie.
Larry
: Tua moglie?
Bob
: Sì.
Larry
: E che voleva sapere di tua moglie?
Bob
: Niente. Così, ha chiesto.
Larry
: Gli hai detto che poteva averla, se voleva, e se in cambio faceva qualche affare con noi?
Phil
: Larry!
Larry
: Allora, cosa? Di che avete parlato, Bob?
Bob
: Forse... Non saprei... Di religione, un po'.
Larry
: Tu col presidente di una delle più grandi industrie manifatturiere del Midwest hai parlato di religione?
Bob
: Beh, è questo che è? Io non lo sapevo.
Larry
: Va bene, aspetta un po'. Che gli hai detto? Che... cosa gli hai detto sulla religione?
Bob
: Abbiamo... chiacchierato.
Larry
: Non lo hai contraddetto, vero?
Bob
: No.
Larry
: Grazie a Dio. È la prima regola sul parlare di religione a una convention: non contraddire il cliente. No, mi correggo, è la seconda regola. La prima regola sul parlare di religione alle convention è: no.
Bob
: "No"... "No" cosa?
Larry
: Non farlo.
Bob
: Beh, sembra che siamo ancora vivi.
Larry
: Lo hai contraddetto mai?
Bob
: No.
Larry
: Bene, ecco perché. Per questa ragione sei ancora vivo.
Bob
: È stata una bella chiacchierata.
Larry
: Beh, come sei finito a parlare di religione con Dick Fuller? Scusa, ce lo spieghi?
Bob
: È venuto fuori con le morti dei suoi cani. Così.
Larry
: Gli hai detto che i suoi cani sono in cielo?
Bob
: No.
Larry
: Gli hai detto che sono all'inferno?
Bob
: Ovviamente no.
Larry
: E allora cosa? Si può sapere cosa gli hai detto di preciso?
Bob
: Niente, ci... ci siamo messi a parlare. La storia dei cani è stata solo l'innesco. Per metterci a parlare della vita e della morte.
Larry
: È stato l'innesco, Bob?
Bob
: Certo.
Larry
: Il che implica, se non erro, che stavi cercando di avere l'opportunità di... di parlare della vita e della morte.
Bob
: Certo, credo fosse così. Certo.
Larry
: Beh, no, non dire "certo", perché non è certo. Insomma, io non me l'aspetto. La maggior parte delle persone, sai, non se ne va in giro cercando l'opportunità di avviare una conversazione con un perfetto estraneo, sulla vita, e la morte e la religione e altre cose insane...
Bob
: Certe persone sì.
Larry
: Certe persone probabilmente sì, ce n'è qualcuna, e apparentemente tu sei una di quelle. Ma il più delle persone no, Bob. Il più delle persone, se gli chiedi della vita e della morte, dice: "La vita è bene, la morte è male". Fine. Non se ne va in giro a cercare opportunità.
Bob
: Si vede che io non sono il più delle persone.
Larry
: Bob, sai, questo probabilmente è vero, è una saggia considerazione.
Bob
: Credo che sia importante che la gente sappia in cosa credi.
Larry
: Oh, Gesù Cristo!
Bob
: Se avessi saputo che avevate bisogno di parlare con quel tale, vi avrei detto... vi avrei avvertito in qualche modo.
Phil
: Non è colpa tua, Bob.
Larry
: Phil!
Phil
: Come faceva a sapere che stava parlando proprio con lui?
Larry
: Che gli parlasse sì, ma che lo ascoltasse no, non credo. Almeno non per cogliere l'occasione di fare gli interessi dell'azienda. Insomma, se la conversazione fosse rimasta su un piano più terra terra, allora magari sarebbe riuscito a farla scivolare verso un argomento banale, in cui i lubrificanti si potevano menzionare.
Phil
: Questo non lo puoi sapere.
Larry
: Oh, andiamo! Le probabilità sarebbero state molto alte. Ma invece la conversazione non ha seguìto il suo corso naturale, perché qualcuno teneva il timone e la dirigeva, non è vero, Bob?
Phil
: A me pare che Fuller volesse essere lasciato in pace.
Larry
: Non è questo il punto e lo sai.
Bob
: Phil ha ragione. Praticamente me l'ha detto.
Larry
: Beh, ragazzi, amici, compari, il nostro dovere era quello di spegnere quel suo desiderio, almeno per un pochino, di accendere il suo interesse. E vi faccio notare che non voleva essere lasciato in pace, altrimenti sarebbe restato nella sua camera d'albergo tutta la sera. Non avrebbe scorrazzato per la suite in cerca di conversazione. Non voleva essere lasciato in pace, solo non parlare d'affari.
Phil
: E anche in questo caso ci andava male.
Larry
: Ma per favore, lo sai che c'è il modo di aggirare certi ostacoli. Senza importunarlo, ma per comunicargli quello per cui eravamo venuti fin qui, mi spiego?
Bob
: Senti, mi dispiace.
Larry
: È inutile dispiacersi. Dispiacersi non serve a niente, adesso.
Bob
: Che altro posso fare?
Larry
: Niente, non puoi fare un bel niente, al punto in cui siamo. Niente. Ha detto per caso dove alloggiava?
Bob
: È in quest'albergo.
Larry
: In questo albergo?
Bob
: Sì.
Larry
: Oh.
Phil
: Cosa vorresti fare? Bussare alla sua porta in piena notte?
Larry
: Sto chiedendo, Phil. È un crimine adesso? Perché pensavo che domani mattina potremmo, sai, incontrarlo, così per caso, giù di sotto in caffetteria.
Phil
: Se non sappiamo che faccia ha!
Larry
: Lo sa Bob.
Bob
: Ve lo indico volentieri.
Phil
: Cos'è questa roba scritta dietro al biglietto, Bob?
Bob
: È dove ha detto che andava uscito di qua.
Larry
: Cosa? Cosa? Cosa?
Bob
: Una qualche festa privata all'albergo in fondo alla strada.
Larry
: Che facciamo ancora qui? Andiamo, forza!
Bob
: Non possiamo.
Larry
: Perché no?
Bob
: Perché è solo per inviti.
Larry
: E allora?
Bob
: Allora dico che si arrabbia se ci presentiamo lì tutti quanti. Ci ha tenuto a puntualizzare che era una cosa privata.
Larry
: Questa è l'ultima delle nostre preoccupazioni. Se si arrabbia, vedremo che fare. Forza, prendete le giacche.
Phil
: No, non correre, Larry.
Larry
: Come?
Phil
: Può darsi che Bob abbia ragione, insomma, non possiamo imporgli la nostra presenza.
Larry
: Phil!
Phil
: Senti, riflettici un momento. Davvero vuoi farlo incavolare intrufolandoti in una festa esclusiva? Per non parlare di chi altro può esserci.
Larry
: Che suggerisci di fare? Starcene qui come dei tonti, mentre il cliente di una vita ci sfugge dalle mani?
Phil
: No, no.
Larry
: E allora cosa?
Phil
: Direi di mandare Bob.
Larry
: Che cosa?
Phil
: Scusa, ti ha dato quel biglietto da visita come invito, giusto?
Bob
: Sì, ha detto che mi faceva entrare.
Larry
: Phil, Phil, Phil, Phil! Non farmi questo, ti prego.
Phil
: Quali alternative ci sono, Larry? Non abbiamo un altro modo lecito di entrare lì. E poi, lui lo conosce, Bob. Hanno parlato. Bob ha un aggancio.
Larry
: Stai mettendo il nostro futuro nelle mani di un ragazzino.
Phil
: No, andrà tutto bene. Dammi il tuo biglietto.
Larry
: Dio mio!
Phil
: Dammelo, forza, dai!
Larry
: Ecco.
Phil
: Allora, ti spiego che devi fare. Siediti! Sentimi bene.
Bob
: Ti ascolto.
Phil
: Ecco cosa devi fare. Ora vai in fondo alla strada e vedi se riesci a trovare Fuller. Se sei fortunato e è ancora lì, voglio che tu gli dia i nostri biglietti da visita. Digli che desidereremmo tanto... incontrarlo. Appena umanamente possibile. È chiaro?
Bob
: Appena umanamente possibile.
Phil
: D'accordo. Digli che saremo in albergo per tutta la mattinata. Ci può trovare qui o ai numeri sui biglietti da visita. È chiaro? Ecco. Devi chiedergli, chiedigli, per favore, di mettersi in contatto con Larry o con me, perché noi vorremmo parlargli, molto brevemente, a proposito di affari.
Larry
: Affari, solo affari.
Phil
: Spiegagli bene che sappiamo quanto è occupato, non ci vorrà molto tempo, ma ci sono alcune cose di cui dovremmo proprio discutere. Ti è tutto chiaro, Bob?
Bob
: Sì, certo.
Phil
: Devi soltanto... ascoltami! Devi soltanto dargli i biglietti e andartene.
Bob
: E se vuole parlare?
Larry
: Allora parli. Parli quanto vuole. Quattro giorni e quattro notti, se devi, finché non si stanca. Poi torni e ci dici com'è andata.
Bob
: Aspettate in
piedi
?
Larry
: Per il prossimo trimestre, più in là non posso garantire.
Phil
: Sta' tranquillo, andrai benissimo.
Larry
: Sì, sì, sì, sì, andrai benissimo. Mi dispiace di aver dubitato di te. Se segui le nostre istruzioni andrai benissimo, hai capito?
Bob
: Sì.
Larry
: Bene, perfetto. Ora vai, il tempo vola.
Bob
: Va bene, a più tardi.
Larry
: Certo, corri. Ma non tanto, perché se arrivi sudato poi non ti si avvicina.
Bob
: Okay.
Larry
: Tu hai... Ti do la sensazione di essere un uomo particolarmente religioso?
Phil
: No, neanche per sogno.
Larry
: E allora perché sono colto da un repentino, irresistibile desiderio di pregare?
Dal film:
The Big Kahuna
Scheda film e trama
Frasi del film
Larry
: Sarebbe questa?
Phil
: Ciao, Larry.
Larry
: Cazzo, sarebbe questa qui?
Phil
: Come "sarebbe questa qui"? Certo che è questa qui, che ti aspettavi?
Larry
: Phil, "suite". La parola chiave è "suite". "Suite per meeting", non "cesso per meeting". Ma non lo vedi quant'è striminzita?
Phil
: È il meglio che ho potuto trovare.
Larry
: Dove... dove ti aspetti che stia la gente, in corridoio?
Phil
: Ma che hai da lamentarti? Siamo al sedicesimo piano. Guarda che vista!
Larry
: Phil, pensaci, siamo a Wichita, in Kansas. Che cambia se siamo al primo o al cinquecentesimo piano? La vista è sempre la stessa.
Phil
: Organizza tu la prossima volta.
Larry
: Murdock avrebbe trovato una suite quattro volte più grande.
Phil
: Ah, sì? Ma Murdock non c'è, giusto?
Larry
: Sì, questo è evidente. Almeno possiamo buttarci di sotto, se non si presenta nessuno.
Phil
: Vaffanculo, Larry.
Larry
: Lo vedi? Uno ha un forte senso estetico ed è costretto a convivere con persone volgari.
Phil
: Conosci Bob del settore Ricerche?
Larry
: Certo che lo conosco. Come va?
Bob
: Ciao.
Phil
: È al telefono con la moglie.
Bob
: ... va bene, sì..
Larry
: Spero che sia soprattutto lei a parlare, dobbiamo conservare quel po' d'ossigeno che c'è ancora qua dentro.
Bob
: ... sì, però adesso non posso. Non lo so quanto durerà.
Larry
: Questo cos'è?
Phil
: A te cosa sembra?
Larry
: No, sentiamo.
Phil
: Quello è il buffet.
Larry
: Tu questo lo chiami "il buffet"?
Phil
: Non cominciare, per favore, Larry.
Larry
: Phil, amico mio, questo non è un buffet. Ma che roba è? Carote, gambi di sedano, un paio di salsine, e quattro palline di mais al formaggio?
Phil
: Lo sai, è stato organizzato tutto all'ultimo momento.
Larry
: Sai che cosa serve l'azienda al piano di sotto?
Phil
: Non lo so e non lo voglio sapere.
Larry
: Gamberoni, amico mio, un trionfo di gamberoni giganti. Ostriche, un assortimento dei più strani formaggi francesi, delle tortine salate di pasta sfoglia. Quello sì che è un buffet, Phil, amico mio caro, non questo! Lì con un gambo di sedano neanche entri, devi lasciarlo fuori dalla porta.
Phil
: Allora va' a mangiare di sotto, stasera.
Larry
: Infatti sto pensando di andarci. Santo cielo, Bob, ma ti pare possibile?
Bob
: Eh... Io direi che va bene.
Larry
: Ecco, questo è esattamente il punto! Tu non ne sai niente. Senza offesa, ma a quante di queste cose hai partecipato?
Bob
: Solo una.
Larry
: Questa qui, giusto?
Bob
: Sì.
Larry
: Già, ne ero sicuro. Va beh... Phil, magari saremo fortunati, e stasera verranno soltanto dei novellini come Bob.
Bob
: Ci sono problemi?
Phil
: No, nessun problema.
Larry
: Ti stai aggiornando sulla letteratura tecnica, Phil?
Phil
: Fatti gli affari tuoi, grazie.
Larry
: Non ti stavo condannando. Ho soltanto notato. Avessi visto la ragazza seduta vicino a me in aereo...
Phil
: Carina?
Larry
: Altro che carina! E con un fisico, e... aveva il tailleur.
Phil
: Già, ti piacciono quelle col tailleur, a te.
Larry
: C'è qualcosa nelle donne col tailleur che mi fa impazzire. Non lo so, è come se fossero confezionate in un bel pacchettino e... aspettassero solo qualcuno che lo scarti e ne liberi il contenuto. Una donna in tailleur è la mia idea di arte. Sentiamo te, Bob, che abbigliamento femminile ti esalta?
Bob
: Non penso di potertelo dire.
Larry
: Non hai preferenze?
Bob
: Cerco di non pensarci.
Larry
: Cerchi di non pensarci?
Bob
: Sono sposato.
Larry
: Certo che sei sposato. Siamo tutti sposati. Anche Phil lo era. Ti ho solo chiesto come si orientano i tuoi gusti.
Bob
: Io... non lo so.
Larry
: Ti dovrei fare una domanda, seria.
Bob
: E cioè?
Larry
: Sei gay?
Phil
: Larry!
Larry
: Beh, ho soltanto chiesto! Sembra che gli manchi una delle caratteristiche fondamentali del maschio americano. Lo capirei se fosse... ma non lo sei... insomma credo che tu... Sei sposato, no?
Bob
: Non vedo ragioni di guardarmi ancora in giro, visto che Dio mi ha dato una donna meravigliosa come moglie.
Larry
: Ah, ecco cos'è. Sei un tipo spirituale.
Bob
: Sì, diciamo che è questo.
Larry
: Cioè, Dio ti toglie la vista per darti la salvezza?
Bob
: Gesù ha detto che guardare le donne con lussuria è come commettere adulterio.
Larry
: Ha detto così? Vuol dire che non aveva mai visto una donna in tailleur. Se no, chi lo sa? Forse ora avremmo tutta un'altra religione. Una dove la lussuria è un sacramento.
Phil
: Ehi! Non ti facevano schifo i miei stuzzichini?
Larry
: Sto solo assaggiando, Phil, e non lo faccio per il piacere, voglio essere sicuro che nessuno ci resti secco.
Phil
: Beh, non ti spazzolare tutto.
Larry
: Sai perché sei qui, Bob?
Bob
: No. Non esattamente.
Larry
: Cristo Santo, per forza quest'azienda sta finendo nello scarico del cesso. Sei qui a fini, come dire, di tipo cosmetico.
Bob
: Come sarebbe?
Larry
: Sei qui per rappresentare il settore Ricerche e Sviluppo. I cervelli della nostra azienda.
Bob
: Io?
Larry
: Esattamente.
Bob
: Eh, ma non ho mica tanta esperienza.
Larry
: Non ha importanza. Tu come persona non hai importanza, è quello che rappresenti.
Bob
: Ah... E dovrei fare qualcosa?
Larry
: No, solo star seduto con l'aria assennata o in
piedi
, dipende da te.
Phil
: Farai un figurone, Bob.
Bob
: Accidenti, spero di sì.
Larry
: Lo sai, se ci pensi bene, in realtà, non c'è anima viva qui. Credi di vedere persone per i corridoi, ma non è così. Quel che vedi sono funzioni. Questa è la natura di una convention.
Phil
: Larry vuole dire che, se la guardi dal punto di vista del perché siamo qui, cosa siamo è più importante di chi siamo.
Bob
: Mi sembra un tantino impersonale.
Larry
: Ma certo che è impersonale, e come! Perché credi che tengano le convention in posti del genere? C'è qualcosa in questo posto che per te abbia un'ombra di personalità?
Bob
: Eppure mi sembra un peccato.
Phil
: Non è un peccato, Bob.
Larry
: Guarda... E con chi ti stanno facendo lavorare?
Bob
: Ah... Il professor Young.
Larry
: Jim Young?
Bob
: Sì. Lo conosci?
Larry
: Un poco.
Bob
: Un tipo strepitoso.
Larry
: Ah, davvero? In che senso?
Bob
: Avrà registrato, non lo so... venti, trenta brevetti? Credo che sia anche diacono della sua chiesa.
Larry
: Ah, e questo lo renderebbe strepitoso?
Bob
: Beh, i brevetti soltanto.
Larry
: Senti, Bob, senza offesa, perché vedo che ammiri il professore, ma... devo proprio dirti una cosa su Jim Young.
Bob
: Che cosa?
Larry
: È un idiota!
Bob
: Cosa?
Larry
: È un povero scemo, non gli farei neanche lucidare la macchina.
Bob
: Ma come fai a dirlo?
Larry
: Lo conosco abbastanza. Ho avuto a che fare con Jim Young in varie occasioni, e posso dirti per certo che è un gran cazzone.
Bob
: Beh, io non trovo, e lavoro con lui tutti i giorni.
Larry
: Magari non lo guardi con occhio critico.
Bob
: Oppure abbiamo metri di giudizio diversi.
Larry
: Senti, Bob, ce l'hai un minuto? Devo dirti una cosa.
Bob
: Certo.
Larry
: Ci sono persone a questo mondo, Bob, che hanno un'aria molto solenne mentre fanno quello che devono fare. E lo sai perché?
Bob
: Perché?
Larry
: Perché non sanno quello che fanno. Perché se sai quello che fai, non devi avere l'aria di saperlo, ti viene naturale, mi segui?
Bob
: Certo.
Larry
: Okay. Allora, tu sai come ti accorgi della differenza?
Bob
: No.
Larry
: Dunque, Bob, tu te ne accorgi perché una vocetta sbucata dal profondo della tua mente ti dice: "Questo tizio seduto davanti a me, o questa tizia, sta mentendo spudoratamente e mi racconta delle balle". Ora, ricevuta questa informazione, che cosa fai?
Bob
: Ah... No, non lo so.
Larry
: Senti che farei io, allora. Gli direi: "Bello, ne ho sentite di fesserie in vita mia, perché lo sa Dio, siamo piazzisti, e noi ne passiamo di cotte e di crude per sfangarla. Ma tu vinci alla grande! Non credo che tu abbia la più vaga idea di quello che stai dicendo. Sicuramente i tuoi figli ti ammirano come noi tutti vorremmo essere ammirati e forse tua moglie non ne è consapevole, ma io lo sono. E la mia consapevolezza mi costringe a richiamarti alla realtà del fatto che sei un testa di cazzo bugiardo come al mondo non ce n'è". Poi mi siederei e finirei la zuppa.
Bob
: No, non lo faresti.
Larry
: Phil, mi hai o non mi hai mai visto e sentito fare quello che ho appena raccontato?
Phil
: Sì.
Larry
: Ecco, hai visto? Per questo c'è speranza, Bob, perché ci sono persone come me: vigili.
Bob
: Quando è stato?
Larry
: Perché chiedi quando? Stai... stai dubitando di un uomo che se ne sta lì a leggere Penthouse per allargare i confini della mente. Non ti fidi?
Phil
: Un paio d'anni fa. Eravamo a pranzo con un responsabile degli acquisti.
Larry
: Hai visto?
Bob
: E gliel'hai detto davvero?
Larry
: Parola per parola.
Phil
: Non parola per parola.
Larry
: In linea di principio, Phil! Sto parlando al ragazzo in linea di principio, perché dopo tutto è un giovanotto brillante che sa cogliere il succo di un concetto.
Bob
: E cos'è successo?
Larry
: Tu cosa credi sia successo? Cosa ti aspetti che sia successo?
Bob
: Quello si è arrabbiato?
Larry
: Quello si è infuriato. È rimasto seduto tutto il resto del pranzo a smaniare senza dire una parola.
Bob
: A... a... a... avete perso il cliente?
Larry
: È ovvio che abbiamo perso il cliente! Bob, non puoi parlare a un uomo in quel modo e sperare di conservare il cliente. E se succede... Se dici una cosa del genere a un uomo, e lui mette giù la sua forchetta e ti dice: "Bob, hai assolutamente ragione. Ho fatto finta di sapere di cosa stavo parlando fin dal momento in cui mi sono seduto, e mi dispiace. Non per te, perché in fondo non ti devo niente, ma per me stesso. Perché vorrei essere il miglior essere umano possibile, e voglio essere onesto, sopra ogni altra cosa". Allora ti scordi del cliente, ti scordi di ogni cosa. Ti radi la testa, ti metti un saio color zafferano e vendi foto di quel tizio all'aeroporto, perché lui non ha nessuna paura, ne ha appena dato prova. Si merita di essere venerato.
Bob
: Wow!
Larry
: Wow è esatto, Bob. Wow riassume abbastanza bene.
Bob
: Non riesco a credere che tu gliel'abbia detto davvero.
Larry
: Fatti un grande favore.
Bob
: E cioè?
Larry
: Non diventare una di quelle persone.
Bob
: No, io non ho intenzione...
Larry
: Non voglio doverti affrontare un giorno come ho fatto con quel tizio. Ma lo farei, per il tuo bene, perché mi piaci.
Bob
: Certo.
Larry
: Tutto bene?
Bob
: Sì, devo solo andare in bagno.
Larry
: Ti preparo qualcosa mentre sei via?
Bob
: No, grazie, devo solo andare...
Phil
: Chi è che ti ha irritato?
Larry
: Non mi ha irritato nessuno. Sono solo un po' su di giri. Faremo affari questa sera. C'è profumo di affari nell'aria! Lo puoi sentire. È il tipo d'aria che fa crescere la lista clienti.
Phil
: C'è soltanto un cliente che conta per noi stasera.
Larry
: E acchiapperemo anche quello, vedrai. Fuller arriverà, entrerà da quella porta, si darà un'occhiata intorno, si sentirà così sopraffatto dal trovarsi al sedicesimo piano, dominando con lo sguardo tutta Wichita, come un antico signore che contempli i suoi domìni - così predice Larry - che dirà: "Venite a parlarmi di intraprendenza? Chiunque abbia la dotazione estetica necessaria a scegliere questo posto per un meeting, per forza avrà la giusta linea di lubrificanti per il mio stabilimento di Gary. Che cosa ci vuole per convincervi a vendermi tutto quello che potete? Quanto posso dare a voi personalmente? Vi voglio corrompere!"
Phil
: Farà questo discorso?
Larry
: Parola per parola. E sai che gli risponderò? Gli dirò: "Signor Fuller, lei ha perfettamente ragione. Noi abbiamo la linea di lubrificanti giusta per le sue esigenze. E sarei fiero di siglare personalmente il contratto, ma c'è una cosa che vorrei chiederle. Le chiedo un favore, perché ci si possa conoscere meglio".
Phil
: Che cosa?
Larry
: "Che lei prenda me come sua concubina, o Phil, se lo trova più attraente".
Phil
: Credi davvero che sceglierà noi?
Larry
: Deve, Phil.
Phil
: E se non lo fa?
Larry
: Se non sceglie noi?
Phil
: Già.
Larry
: Allora sai che facciamo? Domani mattina ci svegliamo, facciamo i bagagli, e prendiamo il primo aereo per casa. Vaghiamo per l'ufficio fino a verso le due e mezza, poi andiamo in bagno e ci impicchiamo con le cravatte.
Phil
: Hai idea di che faccia abbia?
Larry
: No. Tu?
Phil
: Neanche la più vaga.
Larry
: Forse Bob?
Phil
: Bob? Come fa Bob a sapere che faccia ha?
Larry
: Eh, già. Non importa. Una delle cose buone delle convention è che tutti... tutti i figli di Dio hanno il cartellino, soprattutto quelli come lui. Ce n'avrà uno speciale al neon, no? Dick Fuller. No? Presidente. Soprannome: "El Kahuna. Grande". Spero che abbia un anello, così glielo bacio. Phil, cos'è quello?
Phil
: Un attaccapanni.
Larry
: Lo so che è un attaccapanni. Che cosa ci fa qui?
Phil
: Per i cappotti.
Larry
: Ma chi vuoi che si porti il cappotto? Siamo tutti nello stesso albergo! Su, fuori, c'è già così poco spazio qua, dai.
Phil
: Io mi ero premunito. Se non c'era l'attaccapanni avresti detto: "Phil, dov'è l'attaccapanni?".
Larry
: Adesso sappiamo dov'è, in corridoio. Come starà andando di là?
Phil
: Non credo che stia tanto bene.
Larry
: Davvero? Com'è?
Phil
: Forse sono i nervi. Magari non sopporta i tuoi atteggiamenti.
Larry
: Cosa?
Phil
: Come cosa? L'hai affrontato col fucile spianato.
Larry
: Chi, io? No, facevamo due chiacchiere.
Phil
: È un bravo ragazzo.
Larry
: Certo che è un bravo ragazzo. Non sprecherei il mio tempo se non lo fosse. Se c'è una cosa che non ci serve è un altro viscidone nell'industria dei lubrificanti. E poi, mi ricorda noi per tanti versi.
Phil
: No, non è vero. Lui ti ricorda te.
Larry
: Sì, ma io ho preso da te, quindi tutto torna.
Phil
: Non mi va che si mettano a fare le interurbane.
Larry
: Beh, puoi detrarlo dal conto. Forse, chi lo sa, starà assaporando l'esperienza.
Phil
: Di andare in bagno?
Larry
: Sì. Tu ci sei già stato?
Phil
: No, perché?
Larry
: Oh, è fantasmagorico! È l'unica cosa che mi piace di questo posto. C'è un faretto puntato sopra il cesso, e ci sono specchi messi sui tre lati. Tu hai la possibilità di guardarti mentre ti pulisci il culo.
Phil
: È un tuo sogno nel cassetto?
Larry
: Credo che sia un'esperienza che dovremmo fare tutti una volta nella vita. Ti rendi conto di cosa avrebbero dato i faraoni d'Egitto per potersi guardare mentre si pulivano il culo? Molto, ma
non potevano, la tecnologia non era disponibile.
Phil
: Esistevano gli specchi.
Larry
: Ma sì, degli specchietti. Degli affaretti che tenevi in mano... Prova a guardarti, mentre pulisci il culo, con uno specchio che tieni in mano. Non... non puoi. Non riesci a vedere niente. Tanto vale che guardi qualcun altro, no? No, no, no, no, per vederti come si deve ci vuole una bella serie di specchi a parete. Allora sì che hai il quadro complessivo. Ti ricorda che non sei diverso da nessun altro quando andiamo al fondo. Ti dà un senso di umiltà.
Phil
: Se lo dici tu...
Larry
: La porta è bloccata.
Phil
: Chiamo giù e glielo dico.
Larry
: Oh, Cristo! Ehilà! Ti senti meglio, Bob?
Bob
: Sì, ho... soltanto un po' di nausea, ecco.
Larry
: Porter ti ha fatto lavorare di sotto tutto il giorno?
Bob
: Più o meno.
Larry
: Eri al bancone?
Bob
: Eh... sì.
Larry
: Ah, ecco. Dovevi dirgli di andare a farsi fottere. Io odio stare al bancone.
Bob
: L'ho trovato interessante.
Larry
: Qui non c'è un armadio!
Phil
: Per questo c'era l'attaccapanni.
Larry
: Beh, Bob, qualunque cosa è interessante per un po'. L'odontoiatria è interessante per un po', ma certe cose stufano in fretta.
Phil
: Ma quella è una cosa che va fatta.
Larry
: Ah! Ah! Eccoci qua, parole calate dall'alto. "Ma quella è una cosa che va fatta".
Phil
: Larry, fatti scroccare una sigaretta.
Larry
: Una volta te l'avrei offerta volentieri, ma ormai... ho smesso.
Phil
: Figurati se hai smesso!
Larry
: Lo giuro su Dio.
Phil
: Quando?
Larry
: Da un paio di mesi, e dovresti anche tu, se ci tieni alla salute.
Phil
: Vaffanculo, Larry, non sei mia moglie.
Larry
: Hai ragione, non sono tua moglie. E... Fai bene a puntualizzarlo, perché, data la nostra intimità, me lo dimentico a volte. Sai, Bob ha più buon senso di noi due messi insieme. Non hai mai fumato una sigaretta in vita tua, vero?
Bob
: No, in effetti.
Larry
: E scommetto che non bevi molto.
Bob
: Ogni tanto una birra, se capita.
Larry
: Ma niente di più forte, vero?
Bob
: No.
Larry
: E, correggimi se sbaglio, ma sarei pronto a giocarmici la paga, che mai in vita tua, mai, sei entrato in un locale di spogliarelli, sei salito sul palco, hai preso in braccio la spogliarellista, e te la sei scopata a sangue davanti a tutti quanti.
Bob
: Non ho fatto cosa?
Phil
: Gesù santo, Larry!
Larry
: Rispondi alla domanda. Sì o no?
Bob
: No. Io... io in quei posti non ci sono mai stato.
Larry
: Ecco, che ti dicevo? Dovresti fare domanda per la beatificazione. La concorrenza non è più dura come una volta, secondo me ti accettano. Sei cattolico?
Bob
: No.
Larry
: Episcopale?
Bob
: No.
Larry
: Allora che cosa?
Bob
: Battista.
Larry
: Ecco, questo è un problema. Ma pure loro avranno qualcosa di analogo per chi vive tutta una vita senza fare niente.
Bob
: No, a quanto mi risulta no.
Larry
: Beh, che diamine! Allora è ora di cambiare religione. Va' dove ti apprezzano, dove si può fare carriera. Fammi sapere se succede.
Bob
: Sarei il primo.
Larry
: Ricordati che l'idea è mia, ho i diritti sul merchandising: statuette di plastica, cose così. Dove vai?
Phil
: Faccio un salto al bar, sto via qualche minuto. Torno subito.
Bob
: Vengo con te.
Phil
: No, no, è meglio che resti qui. Ci vuole qualcuno che tenga d'occhio Larry, è capace di subaffittarsi la suite.
Larry
: Visto che vai giù, fèrmati al 15° piano e vedi cosa fa la gente che sa il suo mestiere. Sempre che tu possa reggere alla vergogna. E portami su qualche gambero! Che matto.
Bob
: Tu o lui?
Larry
: Lui. Mi fa morire dal ridere.
Bob
: Non è Phil che definirei matto qua dentro.
Larry
: Questo perché non lo conosci. Vuoi un bastoncino di carota?
Bob
: Da quanto lavorate insieme?
Larry
: Beh, dipende da come calcoli. Vuoi un bastoncino di carota?
Bob
: No, grazie.
Larry
: Secondo il tempo geologico, ci siamo appena incontrati. Se calcoli con gli anni dei cani, è una vita.
Bob
: Se facciamo in anni umani?
Larry
: Anni umani?
Bob
: Sì.
Larry
: Ci conosciamo da un po', perché me lo chiedi?
Bob
: Ho l'impressione che sia un tipo interessante.
Larry
: Ah, è un tipo in gamba. Bob, se stai cercando qualcuno da ammirare, prendi Phil, non quel coglione di Jim Young.
Bob
: Da quant'è che è divorziato?
Larry
: Non credo lo sia ufficialmente, credo sia ancora in attesa, ma non me lo chiedere perché non lo so.
Bob
: È un peccato che debba divorziare.
Larry
: Guarda, non ti devi rammaricare, Insomma, avrà fatto questa scelta per guadagnarci qualcosa.
Bob
: E che cosa?
Larry
: La sua libertà, credo.
Bob
: Comunque, si deve rinunciare a troppo.
Larry
: Certe volte ti devi tagliar via le gambe per sfuggire alle trappole della vita.
Bob
: Forse sì.
Larry
: Phil è cambiato tanto negli ultimi due anni. E on parlo solo del divorzio.
Bob
: Davvero? In che senso?
Larry
: Vedi, lui prima era... Non lo so. Era entusiasta. Il mondo era un posto meraviglioso e lui era felice di starci.
Poi, da un giorno all'altro, non avresti detto di parlare con la stessa persona, come se qualcuno lo avesse sgonfiato.
Avevi l'impressione che da un momento all'altro, potesse tirare fuori una pistola e spararsi. Aveva ancora un bell'aspetto, distinto, solo che... non lo so, avevo la sensazione che qualcosa dentro di lui si fosse... disfatto.
Dal film:
The Big Kahuna
Scheda film e trama
Frasi del film
Carissima Tania,
oggi voglio raccontare per te, Delio e Giuliano, un episodio natalizio della mia fanciullezza, che vi divertirà e vi darà un tratto caratteristico della vita delle mie parti.
Avevo quattordici anni e facevo la terza ginnasiale a Santu Lussurgiu, un paese distante dal mio circa diciotto chilometri.
Con un altro ragazzo, per guadagnare ventiquattr'ore in famiglia, ci mettemmo in istrada a
piedi
il dopopranzo del 23 dicembre, invece di aspettare la diligenza del mattino seguente.
Cammina, cammina, eravamo circa a metà del viaggio, in un posto completamente deserto e solitario. A sinistra, un centinaio di metri dalla strada, si allungava una fila di pioppi con delle boscaglie di lentischi. A un tratto ci spararono un primo colpo di fucile sulla testa: la pallottola fischiò a una decina di metri in alto. Credemmo a un colpo casuale e continuammo tranquilli. Un secondo e un terzo colpo bassi ci avvertirono subito che eravamo proprio presi di mira e allora ci buttammo nella cunetta, rimanendo appiattiti un pezzo. Quando provammo a sollevarci, un altro colpo, e così circa due ore con una dozzina di colpi che ci inseguivano, mentre ci allontanavamo strisciando, ogni volta che tentavamo di ritornare sulla strada. Certamente era una comitiva di buontemponi che voleva divertirsi a spaventarci, ma che belloscherzo natalizio, eh? Arrivammo a casa a notte buia, discretamente stanchi e infangati e non raccontammo la storia a nessuno, per non spaventare in famiglia; ma non ci spaventammo gran che, perché alle prossime vacanze di carnevale il viaggio fu ripetuto senza incidenti di sorta.
Antonio Gramsci
Cit. da
L'albero del riccio ‐ Incipit
Frasi di Antonio Gramsci
Una zia sosteneva che ero resuscitato quando lei mi unse i
piedi
ni con l'olio di una lampada dedicata a una Madonna e perciò quando mi rifiutavo di compiere gli atti religiosi mi rimproverava aspramente ricordando che alla Madonna dovevo la vita, cosa che mi impressionava poco, a dir la verità.
Antonio Gramsci
Cit. da
Lettere dal carcere
Frasi di Antonio Gramsci
[Ricordando Giulia, sposata nel 1923]
Riandavo col pensiero a tutti i ricordi della nostra vita comune, dal primo giorno che ti ho visto a Sieriebriani Bor e che non osavo entrare nella stanza perché mi avevi intimidito (davvero, mi avevi intimidito e oggi sorrido ricordando questa impressione) al giorno che sei partita a
piedi
e io ti ho accompagnato fino alla grande strada attraverso la foresta e sono rimasto tanto tempo fermo per vederti allontanare tutta sola, col tuo carico da viandante, per la grande strada, verso il mondo grande e terribile.
[...]
Ho molto pensato a te, che sei entrata nella mia vita e mi hai dato l'amore e mi hai dato ciò che mi era sempre mancato e mi faceva spesso cattivo e torbido.
Antonio Gramsci
Frasi di Antonio Gramsci
Nunziatina
: Brigadiere Petralia, come state? Da quanto tempo che non ci vediamo!
Franco Petralia
: Eh, beh... Da ieri sera.
Dal film:
Piedino il questurino
Scheda film e trama
Frasi del film
Questi pirati della strada si trovano un po' dappertutto. Sono un po' la piaga di tutta l'umanità intera.
Dal film:
Piedino il questurino
Scheda film e trama
Frasi del film
Sergente
: Un mio collega mi ha detto che lei gioca molto bene a tennis.
Registratore
: Gli occhi del paziente sono molto dilatati per l'uso di marijuana e probabilmente di LSD.
Infermiera
: Secondo l'informazione che si vuole, si deve sapere il tasto da premere.
Sergente
: Oh, beh, diciamo che volessi sapere come si fa un colpo di rovescio.
Infermiera
: Ah, ah, ah, ah, ah! Non credo di avere il programma adatto. Ah, ah, ah!
Sergente
: Mi scusi. Che cosa vuoi?
David
: Dov'è il bagno? Il viaggio è lungo fino a Denver.
Sergente
: Mi scusi.
David
: Per favore, mi lasci parlare col signor McKittrick, è importante.
Sergente
: Senti, non puoi parlare con nessuno. L'FBI sarà qui tra poco. Ora devi fare la pipì o no?
David
: No.
Infermiera
: Per favore, sto lavorando.
Sergente
: E questo cos'è?
Infermiera
: La smetta!
Sergente
: Ha degli occhi molto belli.
Infermiera
: Molto originale.
I Agente
: Chiamo l'ascensore.
Wigan
: Firmo da lei?
II Agente
: Sì, anche per noi.
Sergente
: Ho sentito che l'hanno eletta Miss Bellezza.
Infermiera
: Sì.
Sergente
: Vuole che me ne vada?
Wigan
: Voglio che questa porta sia aperta immediatamente.
I Agente
: Se telefonassi io?
Wigan
: Si sbrighi!
Sergente
: Sì, signore.
II Agente
: È incredibile.
I Militare
: Ehi, Donner, aspetta!
II Militare
: Beh, sbrigati. Sono in ritardo.
I Militare
: Va bene, ti raggiungo sùbito.
Militare
: Credo che sia bloccata dall'interno.
Wigan
: Faccia presto. David! Andiamo, David! Così peggiori la tua situazione.
Militari
: Beh, andiamo.
Thomas
: Da questa parte, per favore. Mi hanno appena detto che stanno lavando il pavimento nel centro dei computer. Non voglio che qualcuno scivoli e si faccia male, quindi il nostro giro si conclude qui. Ora, se salite sul pullman il più presto possibile, ad ognuno di voi sarà offerta una bevanda al Centro ufficiali, ai
piedi
della collina.
Schneider
: Fermo! Cos'hai intenzione di fare?
David
: Ah!
Militare
: Fatto. Si apre.
Schneider
: Voi ragazzi vi credete i padroni.
David
: Ah, io stavo... stavo... stavo solo dando un'occhiata.
Schneider
: Lo sai che non devi abbandonare il gruppo.
David
: Sissignore.
Schneider
: Allora, che cosa aspetti, eh?
David
: Okay. Mi scusi.
Schneider
: Muoviti.
David
: Grazie infinite, signore.
Agente
: Stia da parte!
Militare
: Grazie. Grazie. Attenta allo scalino.
David
: Arrivederci.
Militare
: Grazie. Arrivederci. Attenta allo scalino. Grazie.
Wigan
: Presto, guardate dappertutto. Non può essere lontano. Muovetevi.
Agente
: E si tolga di mezzo!
Dal film:
Wargames - Giochi di guerra
Scheda film e trama
Frasi del film
TV
: ... si sono incontrati per continuare le trattative...
David
: Ciao, papà.
Mrs. Lightman
: Oh, è arrivato. David! David, vieni sùbito qui!
TV
: I risultati finora sono poco soddisfacenti...
David
: Che ho fatto ora?
Mrs. Lightman
: Molto, amore, molto.
TV
: Nella speranza di una rapida soluzione della vertenza...
Mrs. Lightman
: Ti comunico che sei passato in tutte le materie questo semestre. Congratulazioni, amore mio. Mostrala a papà. Caro, David deve mostrarti una cosa.
Mr. Lightman
: Che cosa?
David
: Ecco.
Mr. Lightman
: Ah-ah. Ehi! È fantastico!
TV
: Per tre minuti e mezzo, ieri sera...
Mrs. Lightman
: Siamo così fieri di te.
TV
: ...le forze di difesa degli Stati Uniti sono state in stato di allarme per un presunto attacco nucleare da parte dei sovietici.
Mr. Lightman
: Beh? Da quanti mesi io e tua madre ti dicevamo che ce la potevi fare?
Mrs. Lightman
: Esatto.
TV
: Un portavoce del Pentagono attribuisce l'errore a un errato funzionamento del computer, sottolineando che il problema è stato risolto.
Mr. Lightman
: Magnifico.
Mrs. Lightman
: Sapevo che potevi farcela, tesoro.
TV
: Per maggiori dettagli ci colleghiamo via satellite con Washington per il notiziario delle 4 con Tim Hayler.
Hayler
: Qui, ai
piedi
del monte Cheyenne nel Colorado sorge il centro del Norad.
Mrs. Lightman
: Avanti, rispondi al telefono.
David
: Sì.
Mr. Lightman
: Sul serio, David. Congratulazioni.
David
: Grazie.
Mr. Lightman
: Sarà un vero piacere firmarla.
David
: Pronto?
Jennifer
: David, stai guardando la TV?
David
: Jennifer. Sì, la stavo guardando.
Jennifer
: David, parlano di noi alla TV? Siamo stati noi?
David
: È possibile. Oh, Gesù, Jennifer! Che cosa devo fare? Verranno a beccarmi? Sono proprio fottuto! Sono fottuto!
Jennifer
: Aspetta, aspetta! Shhh! Càlmati! Càlmati! Càlmati! Ascolta: se fossero tanto in gamba, ti avrebbero già trovato, giusto?
David
: Eh, sì.
Jennifer
: Okay, quindi non devi che buttar via quel numero e richiamarlo, d'accordo? Tutto qui.
David
: Sì. Forse non hanno rintracciato la chiamata, vero?
Jennifer
: Certo, forse non l'hanno rintracciata. Sono sicura che non l'hanno fatto e, senti, senti, cerca di essere disinvolto, okay? Comportiamoci normalmente e tutto andrà bene. D'accordo?
David
: D'accordo.
Jennifer
: Okay. Dio, è tutto così incredibile. Senti, senti, credi che possa chiamare Michelle e dirle...
David
: No, no, Jennifer! Non farlo!
Jennifer
: Va bene, d'accordo, non la chiamo. Ti sento domani, okay?
David
: Okay. Buonanotte, Jennifer.
Dal film:
Wargames - Giochi di guerra
Scheda film e trama
Frasi del film
Bene così: conosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è andata, perché sicuramente questo Paese non soffrirà a non averli più fra i
piedi
. Bisogna correggere un'opinione secondo cui quelli che se ne vanno sono sempre i migliori. Se ne vanno 100 mila, ce ne sono 60 milioni qui: sarebbe a dire che i 100 mila bravi e intelligenti se ne sono andati e quelli che sono rimasti qui sono tutti dei "pistola". Permettetemi di contestare questa tesi.
[Rispondendo alle domande di alcuni giornalisti a Fano. Cit. Il Post, 21 dicembre 2016]
Giuliano Poletti
Frasi di Giuliano Poletti
Sono pigro e ritardatario. Però una mia qualità è la determinazione. Alla Partita del Cuore, qualche settimana fa ho fatto un gol, ma intorno al 40° minuto del primo tempo un difensore mi ha cacciato un pestone. Era sei volte me. Mi ha fatto un male cane. Nell'intervallo mi son fatto mettere il ghiaccio. Faticavo a stare in
piedi
. Però mi sono detto: voglio segnare di nuovo! Ci sono riuscito.
Federico Rossi
Frasi di Federico Rossi
Viaggiatore
: Ehi! Cristo!
Harvey
: Buon anno! Eh, eh, eh, eh! L'hai mai fatto con un gorilla?
Ragazza
: Harvey, non credi di aver bevuto abbastanza?
Harvey
: Ma vuoi scherzare? Non è ancora Capodanno. Su, dai, dai un bacio a questo bel gorillone. Avanti, un bacetto! Avanti, un bacetto, eh, eh, eh!
I Facchino
: Ehi! Ehi! Ehi! Ehi, ehi!
II Facchino
: Che cosa vuoi?
I Facchino
: Adesso tocca a me guidare.
II Facchino
: No, non tocca a te. No, no, per niente. Non tocca a te.
I Facchino
: E io invece dico di sì.
II Facchino
: Tu puoi dire quello che vuoi, però ti sbagli.
I Facchino
: No, ti sbagli tu. Ti ricordi che stamattina hai guidato tu con il carico di pasta d'acciughe?
II Facchino
: Sì, è vero, io ho portato la pasta d'acciughe, e tu però hai guidato con i registratori, questo pomeriggio.
I Facchino
: Beh, ma io li ho portati solo per una decina di metri.
II Facchino
: I turni sono turni. Qualche volta sono più lunghi, altre volte più corti. Adesso è il turno mio.
I Facchino
: No, non è vero.
II Facchino
: Sì che è vero.
I Facchino
: No.
Billy Ray
: Bello anno a lei!
Beeks
: "Buon" anno a lei. In questo Paese noi diciamo "buon anno".
Billy Ray
: Ah, ah, ah, ah, ah! Ringraziola per correggere mio linguaggio molto schifoso. Io sono Nanga Eboko, studente con borsa del grande Camerun. Ah, ah, ah, ah! Ah, ah! Ah! Ora di mangiare. Volere un poco di manzo affumicato?
Beeks
: No. No, per favore.
Billy Ray
: Io avere tanto, eh, eh!
Supervisore
: Ragazzi, quest'animale deve arrivare a New York. Le istruzioni per accudirlo sono annotate sul foglio di viaggio.
II Facchino
: Okay, okay.
Supervisore
: Spero non abbiate problemi, ma per ogni eventualità c'e una pistola a tranquillanti nella cassetta di pronto soccorso.
I Facchino
: Ah, sì?
Supervisore
: Dite un po', ma per caso avete bevuto voi due?
II Facchino
: No, signore. Noi, no.
I Facchino
: Ci sono abbastanza ubriachi su questo treno.
II Facchino
: Eh!
Billy Ray
: Auguri di buon anno, giusto? Eh, eh, eh!
Coleman
: Oh, molto gentile, figliolo. E tanti auguri anche a lei. Ehm... ehm... Potrei... potrei offrire a uno di lor signori un sorsetto di whisky irlandese, per celebrare l'inizio del nuovo anno?
Beeks
: Non per me, padre.
Billy Ray
: Ah, non bere per me. È contro mia religione, padre fratello madre.
Coleman
: Beh, io dico sempre che la religione è un'ottima cosa, se presa con moderazione.
Billy Ray
: Ah. Manzo affumicato?
Coleman
: Oh, no, no, no, no, figliolo, la ringrazio molto. No, mi fa venire l'acidità di stomaco.
Billy Ray
: Oh! Stiamo muovendo! Stiamo muovendo! Eh, eh, eh, eh!
Harvey
: New York, stiamo arrivando! Yu-huu!
Coleman
: Ah, venga, figliola, ci faccia compagnia. Vediamo un po', dunque, lei probabilmente è Austriaca, indovinato?
Ophelia
: No, io sono Inga, vengo da Svezia.
Coleman
: Svezia? Ma lei porta pantaloncini di daino, ah?
Ophelia
: Ja, ma t'ho detto che vengo da Svezia. Prego, lei aiutare Inga a mettere via tutta sua roba?
Beeks
: Oh, sì, certo, perché no?
II Facchino
: Beh, visto che se le mangia lui bisogna che troviamo qualche altra cosa da mangiare.
I Facchino
: Può darsi che ci siano dei biscotti nel vagone bar.
Billy Ray
: Ah, ah, prende aria.
I Facchino
: Sì, sì, hai ragione, amico.
Louis
: Chi è?
Billy Ray
: Apri la porta, amico.
I Facchino
: Io sono mascherato da portabagagli.
II Facchino
: Io ci sono rimasto malissimo quando ho visto lui che aveva il costume uguale al mio, eh.
Harvey
: Io scimmia. Scimmia gorilla. E tu chi sei? Clown? Eh, eh, eh, eh!
Louis
: E io ardentemente spero che su treno c'è abbastanza posto per me. Nanga, Nanga Eboko, del Camerun.
Billy Ray
: Sì.
Louis
: Ti ricordi di me? Sono Lionel Joseph.
Billy Ray
: Lionel!
Louis
: Ah! Ah!
Billy Ray
: Del comitato per l'educazione del centro Africa, vero?
Louis
: Sì, io, amico. Io ero il direttore delle manifestazioni culturali della sezione Bozambo.
Billy Ray
: Ah, sì, mi ricordo il Bozambo. Molto divertiti là.
Billy Ray e Louis
: Mewele, mewele, mewele, ah! Mewele, mewele, mewele, ah! Ah, ah, ah, ah!
Ophelia
: Adesso che noi essere qui noi fare picnic, ja?
Billy Ray
: Sì.
Ophelia
: Lei aiuta me a tirare giù mia roba con per prendere polpette svedesi?
Billy Ray
: Lui giamaicano, fare spinello. Io invece no.
Beeks
: Va bene.
Billy Ray
: Eh, eh!
Louis
: Ti ricordi quell'altra?
Billy Ray
: Sì.
Louis & Billy Ray
: Awey-ey-ey-ya! Awey-ey-ey-ya! Eh, eh, eh!
Louis
: Che belle rimembranze.
Billy Ray
: Beh, io potrei rimembrare tutto il giorno.
Louis
: Ah, sono state belle giornate.
Billy Ray
: Sì, bei vecchi tempi.
Beeks
: Eccole lo zaino, pupa.
Ophelia
: Danke.
Louis
: Beh, treno essere per arrivare in Filadelfia sùbito. Tra poco lei scenderà alla città dell'amore fraterno, signor Beeks.
Beeks
: Sì, io si, ma tu no. Vero, Winthorpe?
II Facchino
: Vediamo se questo è vuoto.
Beeks
: Ehi, fuori. Se no vi cavo gli occhi e vi sputo nel cervello.
II Facchino
: Ci scusi.
I Facchino
: Molto gentile.
Beeks
: Su, coraggio in
piedi
! Tutti quanti! Andiamo, branco di pagliacci! Adesso faremo una passeggiatina. E non fate scherzi, o questa puttana si ritrova con un rene di meno. Su, andiamo.
Harvey
: Sprechen sie Deutsch, Fraulein?
Ophelia
: No, io vengo di Svezia.
Beeks
: Ehi, smamma!
Harvey
: Io sono King Kong, sono la creatura più potente e più malvagia della giungla.
Beeks
: Vaffanculo, moscerino.
Harvey
: Ehi, ma chi è quello? Tuo padre? Tuo nonno? Ah!
Beeks
: Allora, fermi dove siete.
Louis
: Ah, ma insomma, Beeks.
Beeks
: Fine della corsa. Adesso è finita con tutto quel fumo puzzolente. Ed è finita con le tue polpettine alla svedese, bellezza. Ed è finita con il whisky irlandese. Ed è finita anche con quella schifezza di manzo affumicato. La festa è finita.
Harvey
: Beh? Allora la festa è finita? Su, andiamo. Ma come sarebbe, "la festa è finita"? Non sono nemmeno le dieci, che cavolo. Ehi, forza amico, ci manca ancora un po' per festeggiare l'anno nuovo, eh, eh, eh! Uh!
Beeks
: Uh!
Coleman
: Eh! Uh!
Louis
: Ecco fatto.
Harvey
: Ehi! Ehi, guardate, mi hanno tolto la pelliccia!
Ragazza
: Harvey!
II Facchino
: Certo che hanno un'espressione così umana che ti vengono i brividi.
I Facchino
: Mi sa che quell'altro si sta eccitando. Non sarà meglio intontirlo un po' con la pistola a tranquillanti?
II Facchino
: Ah, è Capodanno! Che si divertano anche loro.
I Facchino
: Di sicuro quello col pelo più scuro è la femmina.
Dal film:
Una poltrona per due
Scheda film e trama
Frasi del film
Louis
: Io chiarirò fino in fondo questa storia. C'è stato un gravissimo errore!
Billy Ray
: Ehi, ma quello non è il tizio che mi ha fatto beccare, Coleman?
Coleman
: Come dice?
Billy Ray
: Guarda là. Non è quel figlio di puttana... Beh, insomma, assomiglia proprio a quel signore che mi ha fatto mettere dentro. Secondo me è lui.
Coleman
: A chi si riferisce, signore?
Billy Ray
: A quello là, a quel tizio là di fronte, laggiù.
Louis
: Questo è troppo. Io scoprirò chi...
Billy Ray
: Eccolo là! Eccolo là!
Louis
: Quella è la mia macchina! Coleman! Coleman, quella è la mia macchina! Quella è la mia macchina! E tu sei il mio autista!
Billy Ray
: Qui c'e qualcosa che non mi sconfinfera, Coleman.
Coleman
: Non vorrà fare tardi il primo giorno di lavoro, signore.
Billy Ray
: Ma che dovrei fare lì dentro? Che cosa vogliono da me quelli?
Coleman
: Glielo diranno loro, signore.
Billy Ray
: Già, e se poi io non lo so fare?
Coleman
: Lei sia se stesso, signore. Comunque vada questa cosa non gliela possono portar via.
Billy Ray
: Scusi, io mi chiamo...
Receptionist
: Sì, signor Valentine. La stanno aspettando nell'ultimo ufficio in fondo al corridoio.
Billy Ray
: Ah.
Randolph
: Ah, Valentine, ragazzo mio. Puntualissimo. Si accomodi, si accomodi. Si sieda.
Billy Ray
: No, grazie, ragazzi. Ho già fatto colazione stamattina.
Mortimer
: Questa non è una colazione, Valentine. Noi siamo qui per tentare di spiegarle che cosa facciamo qui.
Randolph
: Noi trattiamo titoli di beni di consumo, Valentine. Ora, che cosa sono i beni di consumo? I beni di consumo sono prodotti agricoli. Come il caffè che lei ha preso a colazione, grano, che viene usato per fare il pane, pancetta di maiale, che si usa per fare il bacon, che lei potrebbe gradire, diciamo, accompagnato alle uova. Poi ci sono altri beni di consumo, come... il succo d'arancia surgelato... e l'oro. Solo che, naturalmente, l'oro non cresce sugli alberi come le arance, eh, eh, eh!
Billy Ray
: Eh, eh, eh!
Randolph
: È chiaro finora?
Billy Ray
: Sì.
Randolph
: Bravo, Valentine. Ora, alcuni dei nostri clienti stanno ipotizzando che il prezzo dell'oro è destinato a crescere nel futuro. E altri clienti che invece prevedono che il prezzo dell'oro cadrà nel futuro. I clienti affidano le loro ordinazioni a noi e noi compriamo o vendiamo oro per conto dei nostri clienti.
Mortimer
: Digli la parte bella.
Randolph
: Ah! La parte bella, Valentine, è che, ehm, a prescindere dal fatto che i nostri clienti guadagnino denaro o perdano denaro, la Duke & Duke prende una percentuale.
Mortimer
: Cosa ne dice, Valentine?
Billy Ray
: Eh, secondo me siete una specie di allibratori.
Randolph
: Te l'avevo detto che avrebbe capito, eh, eh.
Louis
: Non ci vuole mica un genio, eh?, per capire chi mi vuole incastrare. È quello che ha tentato di rubrmi i soldi degli stipendi. Non ho il minimo dubbio, è stato lui. È lui che mi ha messo addosso la droga.
Ophelia
: Ciao Mohammed, ciao Larry. Ciao.
Mohammed e Larry
: Ehi, ciao Ophelia. Guarda chi si vede! Come va? Bella!
Louis
: Ma come? Lei conosce quelli?
Ophelia
: Sono quelli che conoscono me.
Louis
: Portava la mia cravatta di Harvard. No, dico, incredibile! La mia cravatta di Harvard. Dio, che orrore! Come se ci fosse andato lui ad Harvard, quell'imbecille! Insomma, se ne va in giro per la città scarrozzando con la mia macchina, niente di più facile che si sia piazzato anche a casa mia. Magari ha addirittura preso il mio posto, il mio lavoro! Sa, non mi sorprenderebbe neanche un po' se in questo momento stesse accarezzando la mia fidanzata. E Coleman, dopo tanti anni di servizio, mi tradisce in questo modo. È assurdo. Io non riesco a capire. Non ci riesco. Ah, ma me la pagheranno eccome! Eccome se me la pagheranno! Il giorno che riuscirò...
Ophelia
: E dai, piantala, Louis. Senti, guarda, i taxi vanno pagati, l'affitto va pagato, quello che mangi va pagato! Tu vuoi che io ti dia una mano, giusto? E va be', poi mi risarcirai. Ah, questi li ho trovati qui. Mettiteli, se vuoi.
Louis
: Guardi, io... io non so come dirle quanto apprezzi tutto questo suo, ehm... ah...
Ophelia
: Mi chiamo Ophelia.
Louis
: Ophelia. Forse saprà che questo è...
Ophelia
: Lo so, lo so, lo so, l'amichetta di Amleto. Lui diventò matto, e lei si suicidò. Ma qui non c'è Shakespeare, Louis. Io ho 24 anni, e vengo da un paesino sperduto che tu magari non hai mai sentito nominare in vita tua. L'unica cosa che mi ha mandato avanti in questo grande mondo è questo... questo corpo, questa faccia e quello che ci ho qui dentro. Non prendo droga e non ho neanche un magnaccia. Questo posto è una topaia, ma costa poco, è pulito ed è tutto mio. Ho da parte 40mila dollari in buoni vincolati con un interesse niente male. Ho calcolato che devo lavorare per altri tre anni, e dopo mi ritiro in campagna.
Louis
: Ma come, lei... lei è una prostituta?
Ophelia
: Ah! Adesso ti faccio una bella proposta di affari, Louis. Guarda, io ti aiuto a rimetterti in
piedi
, ma tu devi pagarmi, e in contanti, cinque bigliettoni. Questo è quanto. E ricordati che non faccio sconti a nessuno. È chiaro? Ah, dimenticavo. A proposito, non è la pensione la sola cosa che si paga qui da me. Tu dormi sul divano, capito?
Dal film:
Una poltrona per due
Scheda film e trama
Frasi del film
Clarence Beeks
: Mi scusi!
Mortimer
: Speriamo di non rischiare troppo servendoci di mister Beeks per questo, e per il rapporto sui raccolti.
Randolph
: Non dimenticare che noi siamo coinvolti in un esperimento scientifico molto importante, Mortimer, e mister Beeks si è sempre dimostrato affidabile.
Beeks
: Oh, pardon. Scusi tanto.
Louis
: Ciao, Todd. Signori.
Presidente dell'Heritage Club
: Signori. C'è qualcosa di corrotto qui, all'Hermitage Club. Qualcosa che non aveva mai fatto la sua spregevole apparizione nel corso dei 280 anni della storia del nostro club. C'e un ladro, signori, e questo ladro è seduto fra noi. Non un comune ladro come l'uomo che Winthorpe ha avuto il fegato di affrontare ieri. No, signori, quest'individuo è cento volte più infame. Desidero presentarvi il signor Beeks dell'agenzia Lyndhurst.
Beeks
: Grazie. Signori, vorrei chiedervi di alzarvi tutti in
piedi
. Ora vi prego di appoggiare la vostra mano sinistra sulla spalla dell'uomo che sta alla vostra sinistra. E ora vi devo pregare di infilare la mano destra nella tasca della giacca del socio che è alla vostra destra, e di deporre il contenuto di queste tasche sul tavolo. Grazie. Potete sedervi. Abbiamo segnato tre banconote da 50 con delle X rosse. Circa dieci minuti fa quelle banconote sono state rubate da una giacca nel guardaroba. Uno dei nostri incaricati ha assistito al furto.
Louis
: Ehi, ehi, un momento! Io non ho mai visto quei biglietti prima d'ora, lo giuro! Randolph, Mortimer, ma questo è inaudito. Cosa state facendo? Io non ho fatto niente di male!
Randolph
: Oh, Winthorpe! Meno male che i tuoi genitori non sono vivi e non possono vedere.
Louis
: Che cosa? No, no, aspettate! Questo è un atto oltraggioso. È pura follia! Io non ho alcun motivo di rubare! No, aspettate, non sono un ladro, io! Esigo una regolare inchiesta! Dovete almeno concedermi questo! Voglio essere ascoltato in un'inchiesta regolare!
Dal film:
Una poltrona per due
Scheda film e trama
Frasi del film
Billy Ray
: Io era un po' che lo tenevo d'occhio. È per questo che mi ero messo addosso queste schifezze. Dovevo essere sicuro che avesse gli stipendi prima di partire all'attacco.
Doo Rag Lenny
: E con che cosa l'hai accoltellato?
Billy Ray
: Ma no, che c'entra? E chi l'ha accoltellato?
I compagno di cella
: Tu ieri hai detto che l'hai ferito.
Billy Ray
: Con queste mani l'ho ferito. Io sono cintura nera di kung fu. Il mio grande maestro è stato Bruce Lee. Adesso ti faccio vedere. Da-dah! Daaah! Eh? Si chiama la "tecnica del mezzo
litro". Se fai gli porti via mezzo litro di sangue a chi ti capita sotto.
II compagno di cella
: E come hai massacrato il poliziotto?
Billy Ray
: Ma quale poliziotto, amico? Erano poliziotti, con la i plurale. Nove, dieci, dodici sbirri. Allora ho dovuto cambiare tutta la mia strategia, non potevo usare la stessa.
Enorme tizio nero
: Ehi, tu! Quando ti hanno portato qua dentro e ti hanno rinchiuso, tu piangevi come un vitello, negretto.
Grosso tizio nero
: È vero.
Billy Ray
: Sì, perché uno dei
piedi
piatti è caduto e m'ha sparato in faccia un lacrimogeno, quello che usano per disperdere la folla, amico. Io sono entrato qui da uomo, quindi non rompete i
coglioni, okay?
Enorme tizio nero
: Sì, però dico: tu hai massacrato un uomo e ne hai mandato un altro all'ospedale. Ma come mai non hai neanche un graffio addosso?
Grosso tizio nero
: Già.
Billy Ray
: Perché sono un campione di karate, ve l'ho detto. E i campioni di karate si feriscono dentro, capito? Non le fanno vedere le ferite. Ma tu che ne sai? Tu sei un pallone di ciccia rotta
in culo. E adesso non mi rompete più, okay? Che aspettano le mie donnine ad arrivare? Non posso mica perdere tempo qua dentro con voialtri.
Enorme tizio nero
: Già, visto che sei un magnaccia, come mai le tue puttane non si fanno vive?
Grosso tizio nero
: Già.
Billy Ray
: Ma come, non te l'avevo detto? Il telefono della mia limousine era scassato e non ho potuto mettermi in contatto con le mie donnine. Semplice, no?
Doo Rag Lenny
: Il telefono della limousine era scassato, ci potevi arrivare anche da solo, no?
Billy Ray
: Ehi, ragazzi, seduti, okay?
Enorme tizio nero
: Vai a fare il pallonaro da qualche altra parte, negretto. Qui non abbocca nessuno.
Billy Ray
: Ehi! Eh, eh, eh! Eh, eh! Voi non vi rendete conto di quello che fate. Si vede. Lo sapete chi avete attaccato come un ombrello? Lo sapete? Raaah! Non rompete i coglioni, mettetemi giù!
Sapete chi state minacciando nella cella numero quattro al nono piano?
Poliziotto
: Billy Ray Valentine?
Billy Ray
: Sì.
Poliziotto
: Cammina. Cauzione pagata.
Billy Ray
: Sul serio?
Dal film:
Una poltrona per due
Scheda film e trama
Frasi del film
Billy Ray
: Ehi, pupa, come va? Stai un po' con me? Guarda che gli uomini senza gambe vanno di moda oggi, sono fortissimi. Ma no, dico sul serio, non hai visto "Porgy and Bess"? Non sai che ti perdi! Te lo dico io! Peggio per te! Chi è? Chi è? Che volete?
Agente Pantuzzi
: Polizia. Ci sono reclami su certi farabutti che vanno in giro fingendo di essere ciechi e storpi.
Billy Ray
: Ah, io vi aiuterei volentieri ma ho perso la vista quando ho messo il piede su una mina in Vietnam nel '72. È stata un'esperienza terribile.
Agente Reynolds
: Sei stato in Vietnam? Anche noi. Dove?
Billy Ray
: Oh... Io stavo a Sang Bang... Ding Dong... Don Din... Sono stato un po' dappertutto, in un sacco di posti, in un sacco di posti, in un sacco di posti.
Agente Reynolds
: In quale unità eri?
Billy Ray
: Ah, stavo con i berretti verdi, squadre di unità speciale... Comando tattico aerotrasportato specialistico. Poi... poi con l'unità di battaglione, però era una cosa segreta, una cosa segreta, io ero l'agente arancio, io mi chiamavo in codice così, agente speciale arancio, mi chiamavo così, mi chiamavo.
Agente Pantuzzi
: Aerotrasportato, eh?
Billy Ray
: Io ci vedo! Io ci vedo! E ho anche... ho anche le gambe! Io... Oddio, guardate, ho due gambe! Riesco a camminare! Gesù! Miracolo, Gesù! Oh, grazie, grazie! Che bello! Non ci posso credere! Grazie! Non ci posso credere! Non ci posso credere! Io... Sia lodato Gesù Cristo e sempre sia lodato! Guardate: no, no, è troppo! Io non ci posso credere! Due angeli! Come potrò mai ringraziarvi? Il Signore ha aperto a Mosè le acque del Mar Rosso, e adesso ha fatto questo a me! Oh, Dio, come sono felice, guardatemi! No, no, è troppo, troppo! Che giornata stupenda! Non so come ringraziarvi! Non so come ringraziarvi. Sono ridiventato normale, guardate, cammino! Io cammino! Si è compiuto il miracolo! Chiamatemi Lazzaro! Sono guarito. Dio vi benedica. Siete stati stupendi tutti e due, tutti e due. Eh, eh, eh! Salve, ragazzi. Salve. Mi dispiace molto, amico. Tieni, la tua valigetta.
Louis
: Fermo! Al ladro! Aiuto!
Billy Ray
: Ehi, ma che stai dicendo, amico? Ecco la sua valigetta.
Louis
: Non spari, la prenda, la prenda. La prego, non mi uccida: io sto per sposarmi.
Billy Ray
: Auguri, ma io non voglio, grazie.
Louis
: Aiuto! Aiuto!
Billy Ray
: Ehi! Ehi!
Louis
: Aiuto! Aiuto!
Billy Ray
: Oh, Cristo! Scusi! Permesso!
Louis
: Aiuto!
Billy Ray
: Permesso! Permesso!
Louis
: È la dentro! Fermatelo!
Billy Ray
: Mi scusi!
Inserviente
: Ehi, ma...
Louis
: Attenti! Probabilmente è armato!
Billy Ray
: Permesso!
Louis
: Fermatelo! Mi ha rubato la valigetta! Fermatelo! Fermatelo!
Billy Ray
: Arrivederci!
Portiere
: È lì dentro! È pericoloso, ragazzi!
Billy Ray
: E va bene, tenetevela!
Louis
: Attenti! Non lo fate scappare! Eccolo lì! Prendetelo! Prendetelo, è sotto il tavolo! Qualcuno vada là sotto! Qualcuno vada là sotto! Eccolo lì! Eccolo lì!
Billy Ray
: Eh, eh, eh, eh! Avete dei problemi, ragazzi?
Randolph
: In nome di Dio, che cosa sta succedendo qua dentro?
Louis
: Ha tentato di rubarmi gli stipendi, Randolph. Mi ha aggredito in pieno giorno.
Billy Ray
: Ma che stai dicendo? Questo tizio mi è venuto addosso.
Louis
: Non è vero, sei stato tu a buttarmi per terra e a rubarmi la valigetta.
BILLT RAY
: Sì, ma è stato un incidente, amico.
Louis
: Un incidente? Non è vero.
Randolph
: Che succederà ora a quest'uomo?
Agente Pantuzzi
: Lo portiamo dentro per aggressione e tentata rapina, signore. Resistenza alla forza pubblica.
Mortimer
: Molto bravo, Winthorpe.
Billy Ray
: No, io sono innocente. È lui che è venuto addosso a me. Io volevo solamente ridargli la valigetta, tutto qui. E che devo andare in galera perché uno stronzo non guarda dove mette i
piedi
?
Louis
: Signor agente, vorrei raccomandarle la massima durezza. Per la società, uomini come lui sono una minaccia.
Randolph
: Lei avrà avuto genitori separati, immagino.
Billy Ray
: Hm? E che ne so? Chi l'ha mai conosciuti!
Randolph
: Avrà avuto dei precedenti. Arresti minorili, presumo. Uso di droga, riformatori, prigioni di Stato e via dicendo, no?
Billy Ray
: Ehi, ma che vuole questo? Io voglio un avvocato. C'e un avvocato qui dentro? Non c'è...
Randolph
: Quell'uomo è il prodotto di un ambiente sottosviluppato. Non ha assolutamente niente che non va, e io lo posso provare.
Mortimer
: Ma come? Ma certo che ha qualcosa che non va: è un negro, Randolph! E magari ruba da quando era ancora in fasce.
Randolph
: Trovandosi in un ambiente adeguato e con un adeguato incoraggiamento, io scommetto che quell'uomo potrebbe dirigere la nostra compagnia altrettanto bene che il nostro Winthorpe.
Mortimer
: Hai intenzione di scommettere veramente, Randolph? E suppongo che tu pensi anche che se Winthorpe dovesse perdere il suo posto, si ridurrebbe a rapinare la gente per le strade.
Randolph
: No, io non credo che la sola perdita del posto sarebbe sufficiente per il nostro Winthorpe. Io ritengo che dovremmo caricare sulle sue fragili spalle qualche altra sventuretta. Se perdesse sia il lavoro, che la casa, nonché la fidanzata e gli amici, e se cadesse in qualche modo in disgrazia, e fosse arrestato dalla polizia e mandato in galera, magari... Sì, sono sicuro che sguazzerebbe nel crimine come un pesce nell'acqua.
Mortimer
: Naturalmente bisognerebbe metterlo nell'ambiente sbagliato, con la gente della peggiore risma. Sì, insomma, con la feccia bella e buona, mio caro Randolph.
Randolph
: E va bene, mi vuoi provocare, vero? Questa volta è per una buona causa. Quanto vuoi scommettere?
Mortimer
: Diciamo la solita somma?
Randolph
: Perché no?
Penelope Witherspoon
: Quanto sei stato coraggioso, Louis.
Louis
: Qualcuno deve pur difendersi dai criminali come quello.
Penelope
: Ma avrebbe potuto ucciderti, Louis.
Louis
: In quella situazione non si ha il tempo di pensare. L'istinto ha il sopravvento. O si uccide o si è uccisi.
Penelope
: Louis le ha detto che ha fatto oggi?
Coleman
: Sì, è stato così cortese di farmi partecipe della disavventura di questo pomeriggio, miss Penelope.
Penelope
: Dio, quanto sei focoso, tesoro. Io mi sarei buttata in terra e avrei chiesto pietà, Louis. Ti voglio, Louis, adesso.
Louis
: Coleman.
Coleman
: Dica, signore.
Louis
: Credo che berremo i nostri drink nel soggiorno, accanto al fuoco.
Coleman
: Niente dessert, signore?
Louis
: Mangialo tu.
Coleman
: Grazie, signore. Pronto. Sì, sì sono solo, signor Duke. Che cosa? Un esperimento scientifico? No, niente affatto, signore, no, anzi... Mi sembra tutto molto... originale. Beh, la casa è sua e io lavoro per lei, hm? Sì, provvederò a tutto il necessario. Auguro una buonanotte anche a lei, signore. Che figlio di puttana!
Penelope
: Louis, mammina vuol dare un party per noi, subito dopo Capodanno. Il 2 di gennaio. Andrebbe bene per te?
Louis
: Ah, okay per me, tesoro. La trovo squisitamente gentile. Oh, accidenti, il 2 di gennaio? Non posso proprio, amore.
Penelope
: Oh, Louis.
Louis
: È il giorno in cui escono i rapporti sui raccolti.
Penelope
: Beh, ma... Ma che cosa c'entrano quegli stupidi rapporti sui raccolti col party di mammina?
Louis
: E il momento più critico dell'anno in ufficio, coniglietta, come te lo devo dire?
Penelope
: Però non e giusto. E perché non glielo fai fare un altro giorno, scusa?
Louis
: E no... Il Dipartimento dell'Agricoltura riceve stime da tutto il Paese. Pancetta di maiale, fagioli di soia, succo d'arancia surgelato...
Penelope
: Allora mi toccherà chiedere a Todd di farmi da cavaliere.
Louis
: Eh, no, aspetta un momento, tu! Non permetterò mai a quel playboy da strapazzo di corteggiarti!
Penelope
: Stavo scherzando.
Louis
: Vuoi sapere una cosa, tortorella?
Penelope
: Cosa?
Louis
: Noi due saremo una coppia fantastica. E avremo una vita fantastica, tortorella.
Coleman
: Mi scusi, signore.
Louis
: Che cosa c'è adesso, Coleman?
Coleman
: Pensa di avere ancora bisogno di me, signore?
Louis
: No, credo di avere tutto quello che mi occorre.
Coleman
: Buonanotte, signore.
Dal film:
Una poltrona per due
Scheda film e trama
Frasi del film
Folla
: Vattene via! Sei da disprezzare! Via! Via!
Gracco
: Entra in Roma come un eroe conquistatore. Ma cos'ha conquistato?
Falco
: Dagli tempo, Gracco. È giovane. Io credo che possa fare molto bene.
Gracco
: Per Roma o per te? Va' da tua madre, Lucio, ne sarà contenta.
Lucilla
: Lucio.
Lucio
: Madre.
Bambino
: Ave, Cesare.
Commodo
: Senatori.
Falco
: Roma saluta il suo nuovo imperatore. I tuoi leali sudditi ti danno il benvenuto, Cesare.
Commodo
: Ti ringrazio, Falco. E quanto ai leali sudditi... confido che non siano costati troppo.
Gracco
: Cesare.
Commodo
: Gracco.
Gracco
: Tutta Roma gioisce del tuo ritorno, Cesare. Ci sono molte questioni che richiedono la tua attenzione.
Commodo
: Senatori.
Gracco
: Perché ti sia di guida, Cesare, il Senato ha preparato una serie di disposizioni per iniziare ad affrontare i molti problemi della città, a cominciare dal risanamento del quartiere greco, per combattere la peste che là si sta già diffondendo. Quindi se l'imperatore...
Commodo
: Sh! Ma non capisci, Gracco? È appunto questo il grande problema, no? Mio padre passava tutto il suo tempo a studiare, sui libri, a imparare, a filosofeggiare... Trascorreva le ore del crepuscolo a leggere gli scritti del Senato. E nel frattempo dimenticava il popolo.
Gracco
: Ma il Senato è il popolo, Cesare, scelto proprio dal popolo per parlare per il popolo.
Commodo
: Dubito che la maggior parte del popolo mangi bene come te, Gracco, o abbia le tue splendide amanti, Gaio. Io credo di capire il mio popolo.
Gracco
: Allora forse Cesare sarà tanto buono da spiegare anche a noi, data la sua vasta esperienza sul campo.
Senatori
: Ah, ah, ah, ah!
Commodo
: Io lo chiamo amore. Io sono il padre, il popolo i figli, e li stringerò al mio petto, e li abbraccerò stretti.
Gracco
: Hai mai abbracciato un uomo che muore di peste, Cesare?
Commodo
: No. Ma se mi interromperai ancora, ti assicuro che lo farai tu.
Lucilla
: Senatore, mio fratello è molto stanco. Lascia il tuo rotolo a me. Cesare farà ciò che Roma richiede.
Gracco
: Augusta Lucilla, come sempre le tue maniere gentili impongono obbedienza
Commodo
: Chi sono loro per ammonire me?
Lucilla
: Commodo, il Senato ha la sua utilità.
Commodo
: Quale utilità? Non fanno altro che parlare. Dovremmo essere... soltanto tu e io, e Roma.
Lucilla
: Non pensarci neanche! C'è sempre stato un Senato.
Commodo
: Roma è cambiata. Ci vuole un imperatore per governare un impero.
Lucilla
: Certo, ma... lascia al popolo le sue...
Commodo
: Illusioni?
Lucilla
: Tradizioni.
Commodo
: La guerra di mio padre contro i barbari, lo ha detto lui stesso, non ha portato niente, ma il popolo lo amava.
Lucilla
: Il popolo ama sempre le vittorie.
Commodo
: Perché? Non assistono alle battaglie. Cosa gliene importa della Germania?
Lucilla
: Il popolo tiene alla grandezza di Roma.
Commodo
: La grandezza di Roma? E che cos'è la grandezza?
Lucilla
: È un'idea, la grandezza. La grandezza è una visione.
Commodo
: Esatto. Una visione. Non lo capisci, Lucilla? Io darò al popolo una visione di Roma e il popolo mi amerà per questo. E presto dimenticherà quei vecchi uomini rinsecchiti e le loro tediose parole. Io darò loro al popolo la visione più grande che abbia mai avuto.
Gaio
: Giochi! 150 giorni di giochi!
Gracco
: È più intelligente di quanto pensassi
Gaio
: Intelligente! A Roma riderebbero tutti di lui, se non avessero paura dei suoi pretoriani.
Gracco
: Paura e meraviglia. Una potente combinazione
Gaio
: Credi davvero che il popolo si lascerà sedurre da questo?
Gracco
: Credo che lui sappia cos'è Roma. Roma è il popolo. Farà qualche magia per loro, per distrarli. Toglierà loro la libertà e la folla ruggirà lo stesso. Il cuore pulsante di Roma non
è certo il marmo del Senato, ma è la sabbia del Colosseo. Lui porterà loro la morte, e in cambio lo ameranno.
Pubblico
: Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico!
I Gladiatore
: Ispanico.
II Gladiatore
: Ispanico.
III Gladiatore
: Ispanico.
IV Gladiatore
: Ispanico.
V Gladiatore
: Ispanico.
VI Gladiatore
: Ispanico.
VII Gladiatore
: Ispanico.
VIII Gladiatore
: Ispanico.
Guardiano
: Apri il cancello.
Massimo
: Non vi siete divertiti? Non vi siete divertiti? Non siete qui per questo?
Pubblico
: Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico! Ispanico!
Proximo
: Che cosa vuoi? Hm? Una donna? Un ragazzo?
Massimo
: Mi hai mandato a chiamare.
Proximo
: Sì, è vero. Tu sei bravo, Ispanico, ma non così bravo. Potresti essere magnifico.
Massimo
: Mi ordinano di uccidere, io uccido. Tanto basta.
Proximo
: Tanto basta per le province, ma non per Roma. Il giovane imperatore ha proclamato una serie di spettacoli per commemorare suo padre, Marco Aurelio. Lo trovo divertente, visto che è stato Marco Aurelio, il saggio, il sapiente Marco Aurelio, a interrompere i giochi. Hm? E così, dopo cinque anni passati a guadagnarci faticosamente da vivere in villaggi infestati dalle pulci, finalmente torniamo al posto che ci spetta: il Colosseo. Oh! Dovresti vedere il Colosseo. Cinquantamila Romani che osservano ogni movimento della tua spada, aspettando che vibri il colpo ferale. Il silenzio prima del fendente, e il fragore dopo, cresce, cresce e si solleva come... come... come una tempesta, come se tu fossi Giove Tonante.
Massimo
: Tu sei stato gladiatore.
Proximo
: Sì, lo ero.
Massimo
: Hai vinto la tua libertà?
Proximo
: Tanto tempo fa l'imperatore mi fece dono del rudis. È solo una verga di legno, il simbolo della tua libertà. Egli... egli mi toccò la spalla e io fui libero.
Massimo
: Ah, ah, ah! Tu conoscevi Marco Aurelio?
Proximo
: Non ho detto che lo conoscevo! Ho detto che mi toccò la spalla!
Massimo
: Mi chiedi quello che voglio. Voglio stare in
piedi
davanti all'imperatore, come hai fatto tu.
Proximo
: Allora ascoltami. Impara da me. Io non sono stato il migliore perché uccidevo velocemente. Ero il migliore perché la folla mi amava. Conquista la folla, e conquisterai la libertà.
Massimo
: Conquisterò la folla. Gi darò qualcosa che non ha mai visto prima.
Proximo
: Ah, ah, ah, ah, ah! Allora, Ispanico, andremo a Roma insieme e vivremo avventure sanguinose, e la grande meretrice ci allatterà finché saremo grassi e felici e non potremo più succhiare. E allora, quando saranno morti tanti uomini, forse tu avrai la tua libertà. Ecco, usa questa.
Juba
: È laggiù, da qualche parte, il mio paese, casa mia. Mia moglie prepara il cibo, mia figlia va a prendere l'acqua al fiume. Le potrò mai rivedere? Io non credo.
Massimo
: Pensi di rivederle dopo la tua morte?
Juba
: Penso di sì, però io morirò presto. Loro non moriranno per molti anni. Dovrò aspettare.
Massimo
: Ma tu aspetteresti loro?
Juba
: Certo.
Massimo
: Vedi, mia moglie e mio figlio, loro mi stanno già aspettando.
Juba
: Li rincontrerai un giorno. Ma non ancora. Non ancora. Sì.
Massimo
: Non ancora. Non ancora.
Bambino
: I gladiatori!
Gladiatori
: Andiamo a vedere!
Guardia
: Fuori! Scendete, muovetevi! Venite fuori!
Proximo
: Sono felice di rivederti, amico mio. Portami fortuna.
Guardia
: State fermi.
Juba
: Hai mai visto niente del genere prima d'ora? Non sapevo che gli uomini potessero costruire cose simili.
Proximo
: Conquista la folla.
Guardia
: Dentro! Muovetevi, entrate, forza! Mettetevi tutti in fila!
Dal film:
Il Gladiatore
Scheda film e trama
Frasi del film
Juba
: Non morire. Li rincontrerai un giorno, ma non ancora. No! Puliranno la ferita, aspetta e vedrai. Non morire! Ti daranno in pasto ai leoni. Valgono molto più di noi. Meglio adesso? È pulita, hai visto?
Mercante
: Proximo, mio vecchio amico. Ogni giorno è un gran giorno se ci sei tu. Oggi è il giorno più fortunato della tua vita. Aaah!
Antonio Proximo
: Quelle giraffe che mi hai venduto non si accoppiano!
Mercante
: Cos'era...
Proximo
: Se ne vanno in giro mangiando e non si accoppiano. Hai osato vendermi giraffe sodomite. Rivoglio il mio denaro.
Mercante
: Neanche per sogno. Ah... Ti farò un prezzo speciale...
Proximo
: Per cosa?
Mercante
: Hai visto la mia nuova merce? Vieni a vedere.
Proximo
: Qualcuno di loro combatte? C'è un combattimento, tra poco.
Mercante
: Alcuni vanno bene per combattere, altri per morire. E a te servono entrambi, credo.
Proximo
: In
piedi
! Che mestiere sai fare?
Juba
: iO ero un cacciatore.
Mercante
: No, no. L'ho comprato in una cava di sale, a Cartagine. Sta' zitto!
Proximo
: Il marchio dei legionari. Un disertore.
Mercante
: Può essere. Ma a chi importa? È un ispanico.
Proximo
: Ne prendo sei, per mille sesterzi.
Mercante
: Mille sesterzi? Il Numida da solo ne vale almeno duemila!
Proximo
: I tuoi schiavi sono ridotti male.
Mercante
: Questo dà sapore alla lotta. No, no, no. No, aspetta, aspe... Possiamo trattare.
Proximo
: Te ne darò duemila, e quattromila per le bestie. Fanno cinquemila per un vecchio amico.
Dal film:
Il Gladiatore
Scheda film e trama
Frasi del film
[Su Maria De Filippi]
Pur non avendo fatto studi in medicina, ne sa qualcosa e, quando mi ammalo, è una rottura di scatole: avere tra i
piedi
un medico mancato o una specie di infermiera è un vero strazio.
Maurizio Costanzo
Frasi di Maurizio Costanzo
Non lasciare che le ombre ti entrino dentro. Quando il sole è alto poniti sotto i suoi raggi, vedrai che il buio sarà ai tuoi
piedi
.
Menotti Lerro
Frasi di Menotti Lerro
Gli uomini sono tutti fermi. È il mondo a muoversi sotto i loro
piedi
.
Menotti Lerro
Frasi di Menotti Lerro
L'unica invidia che abbia mai provato è stata per il mio gatto: usa le mie unghie per grattarsi, la mia cenere per scaldarsi, i miei
piedi
per profumarsi.
Menotti Lerro
Frasi di Menotti Lerro
Aragorn
: Attraversiamo il lago al calare del sole. Nascondiamo le barche e andiamo avanti a
piedi
. Raggiungiamo Mordor da Nord.
Gimli
: Ah, sì? Un modo semplicissimo di farci strada tra gli Emyn Muil? Un labirinto impossibile di rocce affilate come lame. Dopodiché, va ancora meglio! Un suppurato, puzzolente terreno paludoso fin dove occhio può vedere!
Aragorn
: Questa è la nostra strada. Ti consiglio di riposare e recuperare le forze, Mastro Nano.
Gimli
: Recuperare le...? Uh...!
Legolas
: Partiamo adesso.
Aragorn
: No. Gli Orchi pattugliano la sponda orientale. Aspettiamo che ci copra l'oscurità.
Legolas
: Non è la sponda orientale che mi preoccupa. Un'ombra e una minaccia mi crescono nella mente. Qualcosa si avvicina. Lo sento.
Gimli
: Nessun Nano deve recuperare le forze. Non gli credere, giovane Hobbit.
Merry
: Dov'è Frodo?
Boromir
: Nessuno di noi dovrebbe vagare da solo, e tu meno di tutti. Tante cose dipendono da te. Frodo? So perché cerchi la solitudine. Soffri, lo vedo giorno dopo giorno. Sei sicuro di non soffrire inutilmente? Ci sono altri modi, Frodo. Altre vie che possiamo prendere.
Frodo
: So già cosa mi diresti. Sembrerebbe un consiglio saggio, ma il cuore mi mette in guardia.
Boromir
: In guardia? Contro cosa? Abbiamo tutti paura, Frodo, ma lasciare che la paura ci faccia distruggere quanlunque speranza abbiamo, non capisci, questa è pazzia.
Frodo
: Non esiste altro modo.
Boromir
: Chiedo solo di avere la forza per difendere il mio popolo! Se tu mi prestassi l'Anello...
Frodo
: No!
Boromir
: Perché indietreggi? Non sono un ladro.
Frodo
: Non sei te stesso!
Boromir
: Quante possibilità credi di avere? Loro ti troveranno. Prenderanno l'Anello. E tu invocherai la morte prima della fine! Idiota! È tuo solo per un malaugurato caso! Poteva essere mio! Dovrebbe essere mio! Dammelo! Dammelo!
Frodo
: No!
Boromir
: Dammelo!
Frodo
: No!
Boromir
: Capisco le tue intenzioni. Vuoi portare l'Anello a Sauron! Ci tradirai! Andrai incontro alla tua morte, alla morte di tutti noi! Maledetto! Maledetto tu e tutti i Mezzuomini! Frodo? Frodo. Che cosa ho fatto? Ti prego, Frodo... Frodo, perdonami! Frodo!
Aragorn
: Frodo.
Frodo
: Si è impossessato di Boromir.
Aragorn
: Dov'è l'Anello?
Frodo
: Non ti avvicinare!
Aragorn
: Frodo! Ho giurato di proteggerti.
Frodo
: Puoi proteggermi da te stesso? Tu lo distruggeresti?
Anello
: Aragorn. Aragorn. Elessar.
Aragorn
: Sarei venuto con te sino alla fine, tra le fiamme di Mordor.
Frodo
: Lo so. Abbi cura degli altri, specialmente di Sam. Lui non capirà.
Aragorn
: Va', Frodo. Scappa. Scappa!
Dal film:
Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
Scheda film e trama
Frasi del film
Gandalf
: Al ponte di Khazad-dûm.
Gimli
: Ah!
Boromir
: Cos'è questa nuova diavoleria?
Gandalf
: Un Balrog. Un demone del mondo antico. È un nemico al di là delle vostre forze. Fuggiamo!
Aragorn
: Gandalf!
Gandalf
: Conducili fuori, Aragorn. Il ponte è vicino. Fa' come ti dico! Ormai le spade non sono più utili!
Legolas
: Gandalf!
Boromir
: Merry! Pipino!
Aragorn
: Sam.
Gimli
: No, nessuno può lanciare un Nano. Ah! La barba no!
Aragorn
: Frodo! Resta qui. Fermo! Aspetta! Chinati. Aspetta.
Legolas
: Forza!
Gandalf
: Al ponte! Avanti! Tu non puoi passare!
Frodo
: Gandalf!
Gandalf
: Sono un servitore del Fuoco Segreto, e reggo la fiamma di Anor! Il fuoco oscuro non ti servirà a nulla, fiamma di Udun! No! Ritorna nell'ombra! Tu non puoi passare!
Boromir
: No! No!
Frodo
: Gandalf!
Gandalf
: Fuggite, sciocchi!
Frodo
: Nooo! No!
Boromir
: Aragorn!
Frodo
: Nooo!
Aragorn
: Legolas, falli alzare.
Boromir
: Concedi loro un momento, te ne prego!
Aragorn
: Stanotte queste colline brulicheranno di Orchi. Dobbiamo arrivare ai boschi di Lothlorien. Andiamo, Boromir. Legolas, Gimli, falli alzare. In
piedi
, Sam. Frodo. Frodo!
Dal film:
Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
Scheda film e trama
Frasi del film
Gandalf
: Seguiremo questa direzione ad Ovest delle Montagne Nebbiose per quaranta giorni. Se la fortuna ci assiste, la Breccia di Rohan sarà ancora aperta, e da lì volteremo verso Est,
per Mordor.
Boromir
: Due, uno, cinque. Bene! Molto bene.
Aragorn
: Muovi i
piedi
.
Merry
: Bravo, Pipino.
Pipino
: Grazie.
Merry
: Più veloce. Più veloce!
Gimli
: Se qualcuno chiedesse la mia opinione, e noto che nessuno la chiede, direi che abbiamo preso la strada più lunga. Gandalf, potremmo attraversare le Miniere di Moria. Mio cugino Balin ci darebbe un benvenuto regale.
Gandalf
: No, Gimli. Non prenderei la strada attraverso Moria a meno che non avessi altra scelta.
Merry
: Due, uno, cinque. Da capo.
Pipino
: Ahhh.
Boromir
: Scusa. Ah!
Pipino
: Prendilo!
Merry
: Ah! Per la Contea!
Merry
: Tienilo, tienilo! Gli ho preso il braccio!
Sam
: Che cos'è?
Gimli
: Niente. Solo una nuvoletta.
Boromir
: Si sposta velocemente. E controvento.
Legolas
: I Crebain da Duneland!
Aragorn
: Via!
Boromir
: Merry!
Aragorn
: Frodo!
Boromir
: Pipino!
Frodo
: Sam, al riparo!
Gandalf
: Spie di Saruman. Il passaggio a Sud è sorvegliato. Dobbiamo prendere il Passo di Caradhras.
Dal film:
Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
Scheda film e trama
Frasi del film
Frodo
: Andiamo.
Portiere
: Che volete?
Frodo
: Siamo diretti al "Puledro Impennato".
Portiere
: Hobbit. Quattro Hobbit! Che tipo di affari vi porta a Brea?
Frodo
: Vogliamo alloggiare alla locanda. I nostri affari ci appartengono.
Portiere
: Va bene, giovanotto, non volevo offendere. È mio dovere fare domande quando si fa buio. Dicono che c'è gente strana in giro. Non si è mai troppo prudenti.
Uomo
: Levatevi di mezzo! Guarda dove metti i
piedi
, giovane Hobbit. Sembrano dei pulcini bagnati. Ah, ah, ah!
Frodo
: Scusate.
Oste
: Oh, buonasera, piccoli signori. Se cercate un alloggio abbiamo disponibili delle belle, comode stanze a misura di Hobbit, signor...
Frodo
: Sottocolle. Mi chiamo Sottocolle.
Oste
: Sottocolle, sì...
Frodo
: Siamo amici di Gandalf il Grigio. Gli dite che siamo arrivati?
Oste
: Gandalf? Gandalf... Oh.... sì, ricordo. Un tipo anziano. Folta barba grigia, cappello a punta, eh? Non lo vedo da sei mesi.
Sam
: E ora che facciamo?
Frodo
: Sam, si farà vivo. Arriverà.
Uomo
: E levati di mezzo!
Pipino
: Che cos'è?
Merry
: Questa, amico mio, è una pinta.
Pipino
: Si vende a pinte?
Merry
: Hm-hm.
Pipino
: Ne prendo una.
Sam
: Ne hai già presa una metà intera! Quel tipo non ha fatto che guardarvi da quando siamo arrivati.
Frodo
: Scusate. Quell'uomo lì all'angolo. Chi è?
Oste
: È uno dei Raminghi. Gente pericolosa, vaga per le Terre Selvagge. Come si chiama veramente non l'ho mai saputo, ma da queste parti lo chiamano Grampasso.
Frodo
: Grampasso...
Anello
: Baggins. Baggins. Baggins. Baggins. Baggins.
Pipino
: Baggins? Ma certo che conosco un Baggins. Eccolo lì, Frodo Baggins, mio cugino di secondo grado, se consideriamo da parte di mia madre, di terzo grado se consideriamo da parte di mio padre...
Frodo
: Pipino!
Pipino
: Attento, Frodo!
Folla
: Oh! Dov'è finito? È sparito!
Sauron
: Non puoi nasconderti. Io ti vedo. Non c'è vita nel vuoto. Solo morte.
Grampasso
: Attirate troppa attenzione su di voi, signor Sottocolle.
Frodo
: Cosa volete?
Grampasso
: Che siate più attento. Non è un gingillo quello che portate
Frodo
: Io non porto niente.
Grampasso
: Ah, davvero? Io posso evitare di essere visto, se lo desidero, ma sparire del tutto... questo è un dono raro.
Frodo
: Chi siete?
Grampasso
: Avete paura?
Frodo
: Sì.
Grampasso
: Non ne avete abbastanza. So cosa vi dà la caccia.
Sam
: Lascialo, o ti sistemo, Gambelunghe!
Grampasso
: Sei risoluto, piccolo Hobbit. Ma questo non ti salverà. Non puoi più attendere lo stregone, Frodo. Stanno arrivando.
Dal film:
Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
Scheda film e trama
Frasi del film
Rosie
: Buonanotte.
Frodo
: Buonanotte.
Sam
: Buonanotte.
Frodo
: Buonanotte, Sam.
Sam
: Notte, padron Frodo.
Gandalf
: È nascosto? È al sicuro?
Frodo
: Ah. Che cosa fai?
Gandalf
: Allunga la mano, Frodo. È freddo. Che cosa vedi? Vedi niente?
Frodo
: Niente. Non c'è niente. Aspetta... Ci sono dei segni. Mi sembra elfico. Non riesco a leggerlo.
Gandalf
: Pochi ci riescono. La lingua è quella di Mordor, e non la pronuncerò qui.
Frodo
: Mordor.
Gandalf
: Nella lingua corrente, si dice "Un Anello per domarli tutti, un Anello per trovarli, un Anello per ghermirli e nell'oscurità incatenarli". Questo è l'Unico Anello, forgiato da Sauron, l'Oscuro Signore, tra le fiamme del monte Fato, preso da Isildur dalle mani di Sauron in persona.
Frodo
: Bilbo l'ha trovato. Nella caverna di Gollum.
Gandalf
: Sì. Per sessant'anni l'Anello è rimasto quieto nelle mani di Bilbo, prolungandogli la vita, ritardandogli la vecchiaia. Ora non più, Frodo. Il male si sta scuotendo a Mordor. L'Anello si è svegliato. Ha sentito il richiamo del suo padrone.
Frodo
: Ma è stato annientato. Sauron è stato annientato.
Gandalf
: No, Frodo. Lo spirito di Sauron ha perdurato. La sua forza vitale è fissata all'anello, e l'anello è sopravvissuto. Sauron è tornato. I suoi Orchi si sono moltiplicati, la sua fortezza di Barad-dûr è ricostruita a Mordor. Gli occorre quest'Anello per avvolgere le terre con una seconda oscurità. Lo cerca. Lo cerca e non riesce a pensare ad altro. Perché l'Anello brama oltre ogni cosa di tornare nelle mani del suo padrone. Un tutt'uno. L'Anello, e l'oscuro Signore. Frodo, lui non deve mai trovarlo.
Frodo
: Va bene. Lo mettiamo via. Lo terremo nascosto. Non ne parleremo mai più. Nessuno sa che è qui, vero? Vero, Gandalf?
Gandalf
: C'era qualcun altro che sapeva che Bilbo aveva l'Anello. Ho cercato ovunque quella creatura, Gollum, ma l'ha trovato prima il nemico.
Gollum
: L'Anello!
Gandalf
: Non so per quanto l'abbiano torturato. Ma tra le grida senza fine e i balbettii senza senso, hanno riconosciuto due parole...
Gollum
: Contea! Ah! Baggins!
Frodo
: Contea? Baggins? Ma questo li condurrà qui!
Hobbit
: Chi va là?
Frodo
: Prendilo, Gandalf! Prendilo!
Gandalf
: No, Frodo.
Frodo
: Tu devi prenderlo!
Gandalf
: Non puoi offrirmi quest'anello.
Frodo
: Lo sto dando a te!
Gandalf
: Non... tentarmi, Frodo! Non oso prenderlo. Nemmeno per tenerlo al sicuro. Capiscimi, Frodo, userei quest'Anello per il desiderio di fare del bene. Ma attraverso me eserciterebbe un potere troppo grande e terribile da immaginare
Frodo
: Ma non può restare nella Contea!
Gandalf
: No! No, non può.
Frodo
: Che devo fare?
Gandalf
: Devi andartene. E alla svelta.
Frodo
: Dove? Dove vado?
Gandalf
: Allontanati dalla Contea. Va' al villaggio di Brea.
Frodo
: Brea... Tu cosa farai?
Gandalf
: Io ti aspetterò, alla locanda del "Puledro Impennato".
Frodo
: L'Anello sarà al sicuro lì?
Gandalf
: Non lo so, Frodo. Non so darti una risposta. Devo vedere il capo del mio ordine. È saggio, e potente. Fidati, Frodo. Lui saprà cosa fare. Lascerai dietro di te il nome Baggins. Questo nome non è sicuro fuori dalla Contea. Viaggia solo di giorno, lontano dalla strada.
Frodo
: Posso tagliare attraverso i campi con facilità.
Gandalf
: Mio caro Frodo. Gli Hobbit sono creature davvero straordinarie. Puoi imparare quanto c'è da sapere sulle loro usanze in un mese, eppure, dopo cento anni, riescono ancora a sorprenderti. Sta' giù.
Sam
: Ah!
Gandalf
: Per tutti i diavoli, Sam Gamgee! Stavi origliando?
Sam
: Non origliavo niente, signore, davvero. Tagliavo solo l'erba sotto la finestra lì. Se mi seguite...
Gandalf
: È un po' tardi per potare l'aiuola, non credi?
Sam
: Le voci erano alte...
Gandalf
: Cos'hai sentito? Parla!
Sam
: N-n-n-niente d'importante. Ho sentito un sacco di cose su un anello e un Oscuro Signore, e forse sulla fine del mondo, ma, vi prego, vossignoria, non fatemi del male. Non trasformatemi in una strana creatura...
Gandalf
: No? Forse no... Ho pensato a una soluzione migliore. Vieni, Sam, tieni il passo. State attenti, tutti e due. Il nemico ha molte spie al suo servizio: uccelli, bestie... È al sicuro?
Non metterlo mai. Attirerebbe i servi dell'Oscuro Signore. Rammenta sempre, Frodo
: l'Anello sta cercando di tornare al suo padrone. Vuole essere trovato. Ah!
Sam
: Ci siamo.
Frodo
: Che vuoi dire?
Sam
: Se faccio ancora un passo, non sarò mai stato così lontano da casa mia.
Frodo
: Forza, Sam. Ricorda cosa dceva Bilbo. "È pericoloso, ...
Bilbo
: "... Frodo, uscire dalla porta. Ti metti in strada, e se non dirigi bene i
piedi
, non si sa dove puoi finire spazzato via".
Dal film:
Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
Scheda film e trama
Frasi del film
Bilbo
: Salve, salve. Grassotto Bolgeri. Ah, ah, ah! Che piacere vedervi, accomodatevi.
Frodo
: Coraggio, Sam, invita Rosie a ballare!
Sam
: Credo che mi scolerò un'altra birra.
Frodo
: Oh, no, mio caro. Buttati! Eh, eh, eh, eh!
Gandalf
: Oh!
Bilbo
: E io stavo lì, alla mercé di tre mostruosi Troll. E tutti e tre discutevano tra loro su come ci avrebbero cucinati. Se arrostirci allo spiedo o sedersi su di noi uno a uno, riducendoci a gelatina! Passarono così tanto tempo a discutere del come e del perché, che i primi raggi del sole sbirciarono sopra la cima degli alberi, fft! E li trasformarono in pietra.
Gandalf
: Ah, ah, ah!
Pipino
: Presto!
Gandalf
: Oh! Sono partiti!
Merry
: No, no, quello grande, quello grande.
Pipino
: Eh? Fatto!
Merry
: Devi infilarlo nel terreno.
Pipino
: È nel terreno!
Merry
: Fuori!
Pipino
: L'idea è stata tua!
Hobbit
: Guardate là!
Frodo
: Bilbo! Bilbo, attento al drago!
Bilbo
: Drago? Sciocchezze, non si vede un drago in questa zona da un migliaio di anni!
Hobbit
: Oh!
Merry
: Bello quello!
Pipino
: Prendiamone un altro. Ah...
Gandalf
: Meriadoc Brandybuck e Peregrino Tuc. Dovevo immaginarlo.
Hobbit
: Discorso, Bilbo! Discorso!
Frodo
: Discorso!
Bilbo
: Miei cari Baggins e Boffin! Tuc e Brandybuck! Scavari! Paffuti! Soffiatromba! Bolgeri! Serracinta! E Tronfinpiede!
Tronfin
piedi
: Tronfin
piedi
!
Bilbo
: Oggi è il mio centoundicesimo compleanno!
Hobbit
: Tanti auguri!
Bilbo
: Ahimè. Centoundici anni di vita non sono sufficienti in mezzo a della gente così straordinaria e ammirevole. Conosco la metà di voi solo a metà e nutro per meno della metà di voi metà
dell'affetto che meritate.
Hobbit
: Cosa?
Bilbo
: Io... Io ho da fare. Ho rimandato troppo a lungo. Mi duole annunciare che questa è la fine. Io me ne vado. Vi saluto dal più profondo del cuore. Addio.
Hobbit
: Oh!
Dal film:
Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
Scheda film e trama
Frasi del film
Il Pd non è un taxi su cui chiunque può salire. Se Beppe Grillo vuole fare politica fondi un partito. Metta in
piedi
un'organizzazione, si presenti alle elezioni e vediamo quanti voti prende. E perché non lo fa?
Piero Fassino
Frasi di Piero Fassino
Qui giace un dio caduto. La sua caduta è stata tremenda. Noi ci siamo limitati a erigere il suo
piedi
stallo: Alto e stretto.
[Epigramma Tleilaxu]
Frank Herbert
Cit. da
Messia di Dune
Frasi di Frank Herbert
Per molta gente è difficile capire la vita familiare dell'Harem Reale, ma io cercherò di darvene una visione condensata. Mio padre, ne sono convinta, aveva un solo, vero amico: il Conte Hasimir Fenring, l'eunuco genetico, uno dei più temibili guerrieri dell'impero. Il Conte, un uomo piccolo, brutto e vivace, presentò un giorno a mio padre una nuova schiava concubina, e io fui mandata da mia madre a spiare la cerimonia. Noi tutte spiavamo mio padre, per proteggerci. Certo, una schiava concubina concessa a mio padre in base all'accordo fra il Bene Gesserit e la Gilda non poteva generare un Successore Reale, ma i loro intrighi continuavano instancabili, ossessionanti e sempre uguali. Mia madre, le mie sorelle e io ci eravamo ormai abituate a evitare i più sottili strumenti di morte. Può sembrare orribile a dirsi, ma non sicura che mio padre fosse del tutto estraneo a questi tentativi di morte. Una Famiglia Reale è diversa dalle altre. Dunque, dicevo, c'era questa nuova schiava concubina, snella, graziosa, rossa di capelli come mio padre. Aveva i muscoli di una danzatrice, e certamente la neuroseduzione faceva parte del suo addestramento. Era in
piedi
, davanti a mio padre, nuda, e lui la guardò a lungo, prima di dichiarare: "È troppo bella. La riserveremo per un dono". Non avete idea della costernazione che questa sua decisione creò nell'Harem Reale. L'astuzia e l'autocontrollo non erano, forse, minacce mortali per noi tutte?
[da "Nella mia casa paterna", della Principessa Irulan]
Frank Herbert
Cit. da
Dune
Frasi di Frank Herbert
Il fanciullo ha formulato la eterna domanda ebraica: perché Iddio tratta proprio noi tanto duramente, fra tutti gli altri popoli, noi che lo abbiamo servito come nessun altro? Perché ci getta sotto i
piedi
degli altri, affinché ci calpestino, noi che per primi l'abbiamo riconosciuto e celebrato nell'impenetrabilità dell'essere Suo? Perché distrugge quel che edifichiamo, annienta quello che speriamo, perché ci nega la dimora dovunque noi ci arrestiamo, perché aizza un popolo dopo l'altro contro di noi con odio eternamente rinnovato? Perché ci mette così duramente alla prova, noi, sempre noi, che egli aveva eletti e iniziati per primi nei suoi misteri? No, io non voglio mentire a un fanciullo, perché se la sua domanda è bestemmia allora io stesso sono un bestemmiatore in tutti i giorni della mia vita. Ecco, io lo confesso davanti a voi tutti: anch'io, per quanto resista, anch'io contendo senza fine con Dio, anch'io, vecchio di ottant'anni, rivolgo a Dio giorno per giorno la domanda di questo innocente: perché ci precipita Egli così profondamente nella miseria? Perché permette che siamo privati dei nostri diritti, perché aiuta persino i ladri nelle loro rapine? E anche se mi batto mille volte il petto con il pugno, umiliandomi, pure non posso soffocarlo questo grido d'ansiosa domanda. Non sarei un ebreo né un uomo se essa non mi torturasse ogni giorno, e solo nella morte essa s'irrigidirà sulle mie labbra».
Stefan Zweig
Cit. da
Il candelabro sepolto
Frasi di Stefan Zweig
Nel Circo Massimo di Roma stava volgendo al termine la sanguinosa lotta di due giganteschi Eruli contro una muta di cinghiali ircani, quando verso la terza ora del pomeriggio una crescente irrequietezza cominciò a diffondersi tra le migliaia di spettatori. Dapprima soltanto i più vicini s'erano accorti che nella tribuna appartata, riccamente adorna di tappeti e di statue, dove l'imperatore Massimo sedeva in mezzo alla sua corte, era entrato un messaggero coperto di polvere, reduce visibilmente da una affannosa cavalcata; e l'imperatore, appena ascoltato il messaggio, contrariamente all'uso, s'era alzato nel bel mezzo dell'emozionante gioco; con uguale fretta inusitata l'intera corte lo aveva seguito, e presto si vuotarono anche i seggi dei senatori e degli alti dignitari. Una ritirata così precipitosa non poteva non avere un motivo eccezionale. Invano squillanti fanfare annunciarono una nuova lotta, e un leone numidico dalla bruna criniera e il cupo ruggito fu lanciato incontro ai brevi coltelli dei gladiatori la cupa ondata dell'inquietudine, orlata dalla spuma di volti atterriti e interroganti, s'era alzata irresistibile e si propagava per i ranghi dell'anfiteatro. Gli spettatori balzavano in
piedi
, s'indicavano l'un l'altro i posti vuoti degli alti dignitari, chiedevano, rumoreggiavano, gridavano e fischiavano; a un tratto, e non si seppe chi per primo l'avesse lanciata, si divulgò la voce confusa che i vandali, i temuti pirati del Mediterraneo, fossero approdati alle foci del Tevere con una flotta potente e fossero già in marcia contro la città ignara.
Stefan Zweig
Cit. da
Il candelabro sepolto ‐ Incipit
Frasi di Stefan Zweig
New York è una città in
piedi
.
Louis-Ferdinand Céline
Cit. da
Viaggio al termine della notte
Frasi di Louis-Ferdinand Céline
Il capitano Frémizon non mi uccideva, nemmeno se ne stava a bere, non faceva niente con le mani, né con i
piedi
, cercava solamente di pensare. Era assolutamente troppo per lui. In fondo, lo tenevo per la testa.
Louis-Ferdinand Céline
Cit. da
Viaggio al termine della notte
Frasi di Louis-Ferdinand Céline
Mi stupisco degli alberi.
|
Perché desideriamo sopportare
|
Per sempre il loro fruscio
|
Più che gli altri rumori
|
Cosi prossimi alla nostra casa?
|
Li sopportiamo giorno per giorno
|
Finché perdiamo tutta la misura del passo
|
E la consistenza delle nostre gioie,
|
E acquistiamo un'aria di ascoltatori.
|
Essi sono pari a colui che parla sempre di andarsene
|
E non se ne va mai;
|
E ragiona per continuare a sapere
|
Mentre diviene più saggio e invecchia,
|
E che ora ci dice di restare.
|
I miei
piedi
premono sul pavimento,
|
La mia testa si reclina sulle spalle
|
Quando osservo qualche volta
|
Dalla finestra o dalla porta
|
Gli alberi inchinarsi.
|
Partirò per qualche luogo,
|
Farò la imprudente scelta un giorno
|
Quando essi si faranno sentire,
|
E si agiteranno come per impaurire
|
Le bianche nubi sopra di loro.
|
Avrò più poco da dire,
|
Ma me ne sarò andato.
|
|
[The Sound of trees]
|
|
I wonder about the trees.
|
Why do we wish to bear
|
Forever the noise of these
|
More than another noise
|
So close to our dwelling pIace?
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We suffer them by dar
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Till we lose all measure of pace,
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And fixity in our joys,
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And acquire a listening air.
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They are that that talks of going
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But never gets away;
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And that talks no less far knowing,
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As it .grows wiser and older,
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That now it means to star.
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My feet tug at the floor
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And my head sways to my shoulder
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Sometimes when I watch trees sway,
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From the window or the door.
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I shall set forth far somewhere,
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I shall make the reckless. choice
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Some day when they are in voice
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And tossing so as to scare
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The white clouds over them on.
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I shall have less to say,
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But I shall be gone.
Robert Frost
Titolo della poesia:
La voce degli alberi
Frasi di Robert Frost
Inco
: Velocità indicata 34.802
piedi
al secondo. Distanza residua 2.625 miglia marine.
Gene
: Ricevuto.
Jack
: Okay, Ken, siamo allineati per il rientro. Jim, ci servirà il programma di computer per il rientro. Fred, come vanno le batterie?
Fred
: Okay. Batteria A a posto.
Ken
: Fase di rientro fra un minuto e 30 secondi.
Fred
: Batteria B niente volts, ma gli ampere sono okay. Batteria C... merda niente volts, solo due ampere. Potrebbe morire prima che si aprano i paracadute.
Jim
: Ricevuto, colleghiamo tutte le batterie sui pannelli A, B.
Rientro
: Volo, gli si abbassa un po' l'angolo di traiettoria. Glielo diciamo?
Gene
: Possiamo farci qualche cosa?
Rientro
: No, ora no, volo.
Gene
: Allora non gli serve saperlo.
Rientro
: Ricevuto.
Hurt
: Quel tifone è ancora presente nella zona d'ammaraggio?
Direttore NASA
: Sì.
Hurt
: E allora c'è la situazione dei paracadute, lo scudo termico, l'angolazione della traiettoria e il tifone. Con tutte queste variabili io che cosa racconto?
Direttore NASA
: Conosco i problemi anch'io, Henry. Può essere il peggior disastro che la NASA abbia mai avuto.
Gene
: Con tutto il rispetto, signore, io penso che sarà la nostra ora di gloria.
Ken
: Aspettatevi l'interfaccia di Rientro In 45 secondi. E al mio segnale la vostra velocità sarà di 35.245
piedi
al secondo. Via. 35 secondi all'interfaccia di rientro.
Jim
: Signori, è stato un privilegio volare con voi.
Ken
: Volo, abbiamo perso il contatto radio.
Gene
: Ricevuto.
Inco
: Prevediamo ripresa segnale entro tre minuti.
Ingegnere
: Dipende dallo scudo.
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
Per rientrare nell'atmosfera sano e salvo, l'equipaggio ha un corridoio di soli due gradi e mezzo di ampiezza. Se sono troppo inclinati verranno inceneriti all'addensarsi dell'aria, se sono poco inclinati rimbalzeranno sull'atmosfera come un sasso lanciato su uno stagno. Il corridoio di rientro è talmente stretto che... se questa palla fosse la Terra e questa, invece, fosse la Luna, e le due fossero separate da quattordici
piedi
, l'equipaggio dovrebbe colpire un bersaglio non più spesso di questo pezzo di carta.
Un giornalista
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
Andy
: Dovete tagliare il nastro telato in pezzi lunghi tre
piedi
. Come glielo spiego?
Tecnico
: Digli lunghi un braccio.
Andy
: Lunghi un braccio. Un braccio abbondante.
Fred
: Okay, Houston credo di esserci, un momento. Okay, Jack. Strappa quel nastro nel mezzo per il lungo.
Andy
: Ci siete?
Fred
: Un momento, Houston.
Giornalista
: Mentre gli astronauti, a quanto pare, hanno sufficiente ossigeno per mantenersi in vita, una cosa che hanno di troppo è l'anidride carbonica. Con ogni respiro i tre uomini esalano, infatti, altro gas velenoso nell'abitacolo del modulo lunare, e i filtri che dovrebbero mantenere l'atmosfera respirabile, si stanno rapidamente saturando.
Fred
: Oddio, l'ho strappato.
Jack
: Merda.
Fred
: Ah, Houston, che facciamo se... strappiamo il sacchetto? Lo rappezziamo?
Andy
: Hanno strappato il sacchetto. Ah, aspettate. Che gli dico di fare?
Tecnico
: Eh, dovrebbero avere un altro sacchetto.
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
Capcom
: Prevista perdita segnale tra meno d'un minuto. Quando ci risentiremo avremo i dati per l'accensione PC+2.
Fred
: Ricevuto, Houston. Ci risentiamo alla ripresa del contatto radio.
Jim
: Volete guardare?
Fred
: Guarda che roba. Ehi!
Capcom
: Aquarius, mancano trenta secondi alla perdita del segnale.
Fred
: Mare della Tranquillità. È la zona di Neil e Buzz. Stiamo arrivando al Monte Marilyn. Jim, devi venire a dare un'occhiata.
Jim
: L'ho già visto.
Capcom
: Aquarius, qui Houston. Prevediamo perdita segnale fra circa dieci secondi.
Jack
: A presto, Terra. Ci rivediamo dall'altra parte della Luna. Quando entri nell'ombra della Luna e la... la... la Luna si interpone fra te ed il Sole, allora vedi stelle che sono più brillanti di qualsiasi cosa tu abbia mai visto nella più chiara delle notti terrestri, e... e poi, ehm, poi passi nell'alba lunare, sulla superficie della Luna e... e dev'essere una visione impressionante. Io.. io non vedo l'ora di vederla con i miei occhi.
Giornalista
: Il problema ora non è tanto questione di un'adeguata provvista di ossigeno, quanto del consumo di acqua, che è di vitale importanza per le operazioni di raffreddamento che assicurano il funzionamento dei sistemi elettronici.
Fred
: L'altopiano di Fra Mauro. È lì che dovevamo scendere.
Jack
: Guarda il cratere di Tsiolkovsky. È incredibile quant'è brillante lo strato di materiale buttato fuori.
Fred
: Sembra neve. È bellissimo. Ecco il mare Imbrium, verso nord.
Capcom
: Tredici, qui Houston. Riceviamo i vostri segnali telemetrici. Piacere di rivedervi, ragazzi.
Fred
: Il piacere è tutto nostro, Houston.
Capcom
: La vostra velocità è di 7.062
piedi
al secondo, ad una distanza dalla Luna di 56 miglia marine. State pronti per i vostri dati sull'accensione PC+2.
Fred
: Devo ammettere che ho avuto la tentazione di scendere giù a raccogliere un po' di sassi. Eravamo così vicini.
Jim
: Signori, quali sono le vostre intenzioni? Io voglio tornare a casa. Abbiamo un'accensione prossima. Ci serve un piano, caso mai perdessimo Houston. Fred, vediamo un po' com'è la situazione dei consumi. Jack, torna sull'Odyssey e prendi tutta l'acqua prima che si congeli. Torniamo a casa.
Capcom
: Aquarius, abbiamo per voi alcuni dati per l'accensione PC+2.
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
Controllo Volo
: Volo, razzo ausiliario. Il primo stadio mi risulta spento.
Jerry
: Siamo su traiettoria lunare. Tutto bene, volo.
Gene
: Ricevuto, traiettoria. Okay, ragazzi. Si va sulla Luna.
Controllo Volo
: Volo, abbiamo recuperato il segnale alle Hawaii.
Tecnico
: Si presenta tutto bene.
Controllo Volo
: Non credo che si possa pretendere di meglio.
Jack
: Okay, ehm... Houston, qui pilota modulo di comando. Ho scambiato il posto con Jim e ora sono al posto di pilotaggio. Pronto a staccare il LEM dal primo stadio e attraccarlo al modulo di comando.
Andy
: Ricevuto Jack.
Jim
: Fred, tutto okay?
Gene
: Okay, ragazzi. Facciamo dietrofront e agganciamo il modulo lunare.
Andy
: Odyssey, siete go per l'accensione e per l'attracco. Ripeto: via per l'attracco. Vi raccomandiamo di attivare la pressurizzazione in cabina.
Jack
: Ricevuto. Okay. Pronti alla separazione del CSM.
Jim
: Okay. Le valvole di isolamento sono tutte aperte. Bene, Swigert, pilota modulo comando. Tocca a te.
Fred
: Houston, effettuata ottima separazione.
Andy
: Odyssey, il primo stadio è stabile.
Fred
: Trasferimento è buono.
Andy
: Riconfermate, Tredici.
Fred
: Okay, cominciamo a girarci per allinearci con il LEM.
Jim
: Lo sai che Frank Borman ha vomitato l'anima fino alla Luna su Apollo 8?
Fred
: Sto benissimo. Ho solo mangiato troppo. Dai, lavoriamo.
Jack
: Ecco. Sto cabrando. Velocità di cabrata 2,5 gradi al secondo.
Andy
: Ricevuto. Jack. Vi vediamo cabrare.
Gene
: Tenete d'occhio i dati telemetrici.
Tecnico
: Ricevuto.
Deke
: Se Swigert fallisce l'attracco ti saluto missione.
Jim
: Com'è l'allineamento?
Jack
: GDC allineato. Spinta in avanti.
Fred
: Cento
piedi
.
Jim
: Attento all'allineamento.
Jack
: Niente paura, ragazzi. Fidatevi di me.
I Tecnico
: Telemetrico, dimmi quando sei pronto.
II Tecnico
: Okay. Colleghiamo il LEM.
Jim
: Come andiamo, Fred?
Fred
: Non ci siamo ancora. Quaranta
piedi
. Venti.
Deke
: Forza, ragazzino. Parcheggia quel coso.
Fred
: Dieci
piedi
.
Jack
: Catturato.
Jim
: È andata. Indicatore meccanico riposizionato.
Jack
: Fa' rientrare la sonda.
Jim
: Houston, attracco consolidato.
Andy
: Ricevuto, compreso. Ottimo lavoro, Jack.
I Tecnico
: Okay, riprendiamo con la procedura 17.
II Tecnico
: Okay, mi pare che vada tutto bene.
Fred
: Houston, completata l'estrazione del LEM.
Andy
: Ricevuto, Tredici. Siete in viaggio per l'altopiano di Fra Mauro.
Jack
: Devo uscire da questa tuta.
Jim
: Eh, Houston, ehm, siamo pronti per iniziare il PTC, e una volta posizionati sul barbecue, ehm, io e Jack mangeremo.
Fred
: Ehi, ho fame anch'io.
Jim
: Ne sei sicuro?
Fred
: Mangerei anche la coda di un rinoceronte.
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
Jack
: La traiettoria rimane stabile, siamo perfettamente sulla rotta.
Jim
: Okay. Siamo al programma 64, a 0,5 G con relativa forza di gravità.
Fred
: Houston, siamo a 400mila
piedi
e stiamo sorpassando la finestra di rientro.
Altoparlante
: Stiamo per perdere il segnale radio. I dati per il rientro sono quelli prestabiliti, e non abbiamo più il collegamento radio.
Tecnico
: Dici che lo capisce?
Jack
: Ma cos'è questa storia? Spia d'allarme. Ci avviciniamo con un'angolatura troppo bassa. Passo ai comandi manuali.
Fred
: Houston, passiamo all'SCS.
Tecnico
: Ricevuto, Tredici.
Jack
: Okay, siamo a tre G. Cinque G. Entriamo troppo rapidamente. Mi mantengo così, vedo se riesco a uscirne. Siamo a otto G. Nove. Dieci. Siamo a dodici G.
Jim
: Dodici G. Stiamo bruciando.
Tecnico
: Niente.
Deke
: Maledizione.
I Tecnico
: Porca miseria.
II Tecnico
: Gli ho acceso una spia sbagliata proprio nella zona di rientro. Nemmeno Mattingly se ne è accorto la prima volta.
Jim
: Come ti senti, Fred?
Fred
: Cotto a puntino.
Jim
: Che cosa è successo?
Jack
: Siamo scesi troppo ripidi. Siamo morti.
Fred
: Ma non mi dire.
Jim
: Okay. Beh, eravamo al programma 67, vero? D'accordo, ragazzi, ricominciamo da capo, ma dateci un minuto per mettere a posto gli interruttori.
Deke
: Jim, ti posso parlare?
Jim
: Ma certo, Deke.
Altoparlante
: Stiamo per scollegarci per discutere la cosa fra di noi.
Deke
: Allora?
Jim
: Beh, se avessi un dollaro per ogni volta che sono morto lì dentro non dovrei più lavorare, Deke. Mancano due giorni. Ce la faremo. Su, ricominciamo.
Deke
: Ricominciamo.
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
Tecnico
: Apollo 13, via all'innesco esplosivi e all'attracco. Tutti i sistemi sono controllati e funzionanti.
Fred
: Okay. Il terzo stadio è stabilizzato in orbita. Pannelli del Lem espulsi e liberi. Il raccordo connessioni moduli libero. La zona di attracco è sgombra.
Ken
: Okay, ci arrivo adesso. Due, uno, stop.
Fred
: 75
piedi
, ci approssimiamo all'attracco.
Tecnico
: Spegniamo qualche ugello. Vediamo come Ken risolve questo problema.
Ken
: Ehilà! Un momento... ho perso in potenza, non riesco a spostarmi verso l'alto.
Fred
: Houston, stiamo derivando in basso in allontanamento.
Tecnico
: Ricevuto.
Jim
: Vuoi fare marcia indietro e ritentare.
Ken
: No, no. Ci sono, ci sono. Aspetta, cerco di stabilizzarlo così.
Fred
: Houston, rioriento l'antenna principale.
Ken
: Ho recuperato l'obiettivo sul reticolo. Siamo stabili. Valvole in posizione iniziale.
Fred
: Quaranta
piedi
.
Jim
: Interruttori in posizione regolare.
Fred
: Venti.
Ken
: Piano, piano.
Fred
: Dieci
piedi
.
Ken
: Catturato.
Jim
: Ci siamo. Ah, ah! Ah!
Fred
: Yuuh!
Jim
: È fatta.
Fred
: Bel colpo, Ken. Bellissimo. Bravo.
Ken
: Grazie.
Jim
: È così che si lavora, signori.
Fred
: Beh, mi hai proprio svegliato.
Tecnico
: Equipaggio di riserva Apollo 13 nel simulatore. Tocca a voi.
Jack
: Ottimo lavoro, Jim.
Jim
: Tre ore di noia mortale seguite da sette secondi di puro terrore.
Direttore NASA
: Bel lavoro, ragazzi. Avete vinto un bel tacchino per Natale.
Fred
: Ci hai provato, eh, Frank?
Jim
: Bello scherzo, ragazzi.
Fred
: Tu però sei stato più furbo.
Direttore NASA
: Beh, sai com'è...
Ken
: Già, ma non è stato perfetto.
Tecnico
: Se no vi addormentavate.
Ken
: Ho consumato troppo combustibile.
Fred
: Eri sopra la curva.
Ken
: Non di molto. Sentite, ragazzi, io ci voglio riprovare.
Fred
: Ehi, ci dobbiamo alzare all'alba per andare a Bethpage. Si parte alle 7.
Jim
: Sì, il decollo è alle 7.
Ken
: Sì, lo so, ma la mia velocità di virata è ancora un po' scarsa. Credo che ci dobbiamo riprovare.
Jim
: Beh, facciamo un altro giro.
Ken
: Bene. Allora ripartiamo, Frank.
Tecnico
: Equipaggio di riserva, dovrete aspettare. L'equipaggio primario si fa un altro giro.
Fred
: Ciao, bello.
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
Jack Swigert
: La cosa più importante quando entri nel modulo lunare è la posizione e la velocità relativa.
Tracey
: Ah!
Jack
: Ora diciamo che questo sono io nel modulo di comando e questa sei tu.
Tracey
: Va bene.
Jack
: Nel LEM.
Tracey
: Hm-hm.
Jack
: Questa che spunta fuori si chiama la sonda.
Tracey
: Dici sul serio?
Jack
: Parola d'onore. E, Tracey, ti assicuro che quando la senti scivolare dentro, e tutto combacia, non c'è niente di simile al mondo.
Tracey
: Ah, ah, ah, ah!
Jim Lovell
: Sì, crede di essere un grande comico.
Pete Conrad
: Arriva il propellente liquido!
Jim
: Ma che cosa festeggiamo?
Jack
: Come vanno le cose al Controllo Missione?
Jim
: È un manicomio. Camminano avanti e indietro, fumano come ciminiere, Gene Kranz sta per partorire. Jim Lovell.
Tracey
: Ciao.
Jack
: Questa è Tracey.
Jim
: Molto piacere, Tracey.
Jack
: Ecco, è lui il grand'uomo. Gemini 7, Gemini 12, Apollo 8. Il primo a girare attorno alla Luna. Il signore ha fatto dieci giri.
Jim
: Sì, e con una mano sola sul volante. Fate come a casa vostra, eh? Ehi, Marilyn!
Marilyn Lovell
: Ma dove ti eri cacciato?
Jim
: Questo è l'ultimo champagne in tutta Houston.
Marilyn
: Bravo. Bravissimo.
Jim
: Grazie. Il resto è a posto?
Marilyn
: Tutto in rotta comandante.
Jim
: Perfetto. Ehi! Cadetto Lovell.
Jay Lovell
: Ciao, papà.
Jim
: Mettile in ghiaccio con le altre. Ce le beviamo dopo. Hai litigato col barbiere per caso?
Jay
: Sono in vacanza, lo sai.
Jim
: Tagliarsi i capelli.
Ken Mattingly
: Non mi dispiacerebbe essere lassù stasera.
Fred Haise
: E a chi dispiacerebbe? Non ci pensare, il nostro turno arriverà. Non chiuderanno il programma prima del numero 14.
Ken
: Sai, mi ha telefonato mio cugino.
Fred
: Hmm.
Ken
: Dice chi abbiamo corrotto per entrare nel team di Lovell.
Fred
: Ah, si?
Ken
: Gli ho risposto che... che volevano che lui avesse i migliori.
Fred
: E li hanno trovati. Eh, eh, eh!
John Young
: Che canale mettiamo?
Ospiti
: Forza, metti Walter! Cambia! Vogliamo Walter! Walter! Ah, ecco. John, alza il volume! Alza!
Cronkite
: ...ha appena finito di indossare le tute spaziali, gli stivali, e...
Pete
: Un momento d'attenzione, prego.
Cronkite
: ...il casco.
Pete
: Vi ringrazio per aver partecipato a questa prova generale del mio atterraggio con l'Apollo 12. No, aspetta. Ci dovremo tutti soffermare per sottolineare l'esemplare, anzi, diciamo eroico impegno dimostrato dalla riserva di Neil Armstrong per questa storica passeggiata lunare e, naturalmente, per il suo equipaggio. Un bell'applauso per Jim Lovell, Ken Mattingly e Fred Haise!
Jim
: Lasciate che vi dica una cosa. No, no, guardate che sto parlando. Vieni qui, Fred. Anche tu, Ken, vieni.
Marilyn
: Eccolo! Ecco Armstrong! È lui, ragazzi!
Tracey
: Ooh!
Marilyn
: Zitti e seduti!
Ospite
: Guardate! Eccolo, è lui!
Jim
: Ehi!
Bruce McCandless
: Sì, qui Houston.
Jim
: Ragazzi!
Edwin Eugene "Buzz" Aldrin
: Abbiamo fatto un buon allunaggio. Okay. Possiamo controllare la posizione del...
Marilyn
: Forza, mettetevi a sedere.
Aldrin
: ...diaframma che dovrei dare alla telecamera.
Neil Armstrong
: Cosa?
Pete
: Jim, è troppo tardi per rinunciare?
Jim
: No, no. Ha... ha ancora tempo. Basta solo che qualcuno gli dia il segnale.
Cronkite
: Armstrong è sulla Luna.
Jim
: Lascia perdere, Neil! Torna dentro! Torna dentro!
Cronkite
: Ecco il suo piede che calca la superficie lunare.
McCandless
: Bene, Neil, ti vediamo scendere la scaletta, ora.
Armstrong
: Io...
Cronkite
: Amici, guardate queste immagini.
Armstrong
: ...sono ai
piedi
della scaletta. Le zampe del LEM affondano nella superficie solo di un paio di pollici. Sembra una specie di polvere.
Cronkite
: Armstrong è sulla Luna.
Armstrong
: Okay, adesso scendo.
Cronkite
: Neil Armstrong, americano di 38 anni, scende sulla superficie della Luna. Oggi è il 20 Luglio del 1969.
Armstrong
: È un piccolo passo per un uomo, ma un balzo da gigante per l'umanità.
Cronkite
: Avete sentito le sue parole. "È un piccolo passo per un uomo, un balzo da gigante per l'umanità".
Armstrong
: Sprofondo per una piccola frazione di pochi... un ottavo di pollice, ma posso vedere...
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
[Una piuma trasportata dal vento atterra ai
piedi
di Forrest che la raccoglie e la mette tra le pagine del libro Curious George. Una donna scende dall'autobus e si siede accanto a lui sulla panchina per leggere una rivista]
Forrest
: 'giorno. Mi chiamo Forrest, Forrest Gump.
[la donna annuisce]
Vuole un cioccolatino?
[la donna scuote la testa per rifiutare]
Potrei mangiarne una tonnellata di questi qui. Mamma diceva sempre: la vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita!
Quelle scarpe devono essere comode. Scommetto che con quelle ci cammina tutto il giorno e non sente niente. Magari ce le avessi così anch'io.
Donna
: Mi fanno male i
piedi
.
Forrest
: Mamma diceva sempre che dalle scarpe di una persona si capiscono tante cose. Dove va. Dov'è stata. Quante scarpe che ho messo io. Scommetto che se mi sforzo tanto riesco poi a ricordare il primo paio. Mamma disse che quelle mi portavano dovunque, disse che erano le mie scarpe magiche.
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Donald "Red" Grant
: Il primo colpo non ti ucciderà. Nemmeno il secondo. E nemmeno il terzo. Dovrai strisciare fin qui a leccarmi i
piedi
!
James Bond
: Posso avere una sigaretta?
Dal film:
A 007 dalla Russia con amore
Scheda film e trama
Frasi del film
Mi definiscono "chef-scienziato", ma non indosso né camice né grembiule. E mi diverto di più quando cucino a
piedi
nudi.
Marco Bianchi
Frasi di Marco Bianchi
Mary Jackson
: Resteremo disoccupate andando in giro con questa carcassa
[l'auto è in panne]
.
Dorothy Vaughan
: Li puoi fare a
piedi
venticinque chilometri!
Katherine Johnson
: ...O col bus, se ti fanno sedere.
Dal film:
Il diritto di contare
Scheda film e trama
Frasi del film
Arrivo al lavoro prima che sorga il sole e me ne vado un gran bel po' dopo che è tramontato. Non faccio sesso da sei mesi, con qualcuno che non sia io almeno. E l'unica cosa che c'è nel mio frigo è un vecchio limone. O forse era un kiwi? Impossibile dirlo. Ma in realtà questa è solo una cosa temporanea. In breve, mia nonna venne in questo paese con venti dollari in tasca, lavorò sodo per tutta la vita e non si fece mai mettere i
piedi
in testa. Quando morì, aveva trasformato quei venti dollari in due mila. Una schifezza. E sapete perché non ebbe successo? Perché non si fece mettere i
piedi
in testa. La chiave del successo, e all'università non lo insegnano, è farsi mettere i
piedi
in testa, esattamente quello che io ho fatto in otto anni e che adesso sta per dare i suoi frutti. Sono a un pelo da avere una grossa promozione, con un ufficio tutto mio.
[...]
E allora le ore di lavoro infinite, le umiliazioni e i sacrifici, verranno ripagati.
Nick Hendricks
Dal film:
Come ammazzare il capo e vivere felici
Scheda film e trama
Frasi del film
Paulie
: Mouse, dov'è tuo padre? Non ti ho forse visto piangere? Non piangevi come una ragazzina? Come una ragazzina senza spina dorsale? Ho pianto anch'io, Mary B. Ho pianto anch'io come una ragazzina, ingoiando lacrime per giorni e giorni. Ora basta! Dobbiamo imparare dal rapace, mi segui? Io odio mio padre. Dillo, è facile, coraggio! Io odio mio padre!
Mouse
: Io odio... mio padre.
Paulie
: Sì! Non ti fermare.
Mouse
: Vorrei che morisse. Io lo odio! Io odio quello stronzo bastardo deficiente di mio padre! Lo odio!
Paulie
: Cancellate il mio sesso e succhiate il mio latte in cambio di fiele. Riempitemi dalla corona i
piedi
della più cieca crudeltà. Coraggio, su dillo! Dillo al rapace! Coraggio!
Mouse
: Cancellate... cancellate il mio sesso, succhiate il mio latte in cambio di fiele!
Paulie
: Fate denso il mio sangue!
Mouse
: Fate denso il mio sangue!
Paulie
: Fa' mangiare il rapace.
Mouse
: Non ci riesco.
Paulie
: Oh, sì che ci riesci. Riempitemi dalla corona i
piedi
della più cieca crudeltà. Avanti, dillo! E da' da mangiare alla bestia!
Mouse
: Riempitemi dalla corona i
piedi
della più cieca crudeltà!
Paulie
: Sei pronta, Mary B? Sei pronta al peggio?
Mouse
: Sono pronta.
Paulie
: A fare qualsiasi cosa? Senza rimorsi? Andiamo.
Dal film:
L'altra metà dell'amore
Scheda film e trama
Frasi del film
Mouse
: A mia madre piaceva tanto sporcarsi le mani. Io invece ho sempre paura delle uova di verme.
Joe
: Uova di verme? Fanno le uova i vermi?
Mouse
: Io credo di sì. O no? Non lo so.
Joe
: Eh, eh, eh! Non credo che facciano le uova. No, credo che spuntino fuori dalla terra. Tua madre era una donna interessante. Che te ne fai di una che non vuole sporcarsi le mani?
Mouse
: Certo. Lei diceva "non ti preoccupare, uno sporco pulito".
Joe
: Eh, eh, sì!
Mouse
: Era spiritosa.
Joe
: Eh...
Mouse
: Tutti gli anni, in primavera, mi svegliava la mattina sussurrandomi all'orecchio "c'è la prima margherita", e allora uscivamo in giardino in camicia da notte a
piedi
nudi...
Dal film:
L'altra metà dell'amore
Scheda film e trama
Frasi del film
Cancellate il mio sesso e succhiate il mio latte in cambio di fiele. Riempitemi dalla corona i
piedi
della più cieca crudeltà.
[citando Macbeth di William Shakespeare]
Pauline Oster
Dal film:
L'altra metà dell'amore
Scheda film e trama
Frasi del film
Timon
: Charlie chiama Alpha. Qual è la tua posizione?
Pumbaa
: Oh... ehm... in
piedi
, ho ruotato leggermente verso sinistra, coda eretta.
Dal film:
Il Re Leone 2
Scheda film e trama
Frasi del film
Ho i
piedi
irrequieti. Credo che vogliano andare a fare una corsa... Per fortuna ci sono le gambe che comandano i
piedi
!
[Snoopy]
Charles M. Schulz
Cit. da
Peanuts
Frasi di Charles M. Schulz
Preferirei stare in
piedi
, facilita la fuga!
Edgar Allan Poe
Dal film:
The Raven
Scheda film e trama
Frasi del film
[A Roscoe]
Sa che facciamo? potrebbe venire nel mio ufficio domattina verso le dieci. Se non ci sono, cerchi Jamison, il mio segretario. E se la riceve, lo licenzio su due
piedi
. L'appuntamento è per le tre. Anzi, facciamo martedì: lunedì parto per l'Europa.
Capitano Geoffrey T. Spaulding
Dal film:
Animal Crackers
Scheda film e trama
Frasi del film
Mia mamma non ha mai accettato che non mi sia laureato. La vittoria al Festival di Sanremo è stata per lei un segnale: "Ah, allora è vero che fai il cantante". Questo suo atteggiamento, però, mi ha sempre tenuto con i
piedi
per terra.
Francesco Gabbani
Frasi di Francesco Gabbani
Renato Zero è uno che sa fare il suo lavoro. Sfrutta il suo momento, e bene, con furbizia. Sa benissimo che oggi ha tutti ai suoi
piedi
e che domani può essere che tutti gli voltino le spalle. Lui sfrutta il momento, ogni occasione, ogni uscita televisiva... Ci sono personaggi più bravi di lui che magari hanno meno successo, proprio perché non hanno tutto organizzato all'americana come lui. Certo, non sono una sua ammiratrice, non lo sono di nessuno, a parte Mina, che per me è la più brava, sempre, ma apprezzo il modo che usa per farsi valere, per conquistare tutti, grandi e bambini. Del resto è perfetto per i tempi in cui viviamo: oggi i giovani non sanno chi sono. non sanno che personalità hanno, a momenti non sanno che sesso hanno. E lui gioca coi dubbi del suo pubblico.
[Da un'intervista del 1979]
Orietta Berti
Frasi di Orietta Berti
La mia famiglia era ricca spiritualmente. Mia madre, che ha novant'anni, mi ha insegnato a tenere i
piedi
per terra. Quando vinsi il primo Oscar mi disse: ok, ora porta fuori l'immondizia.
Denzel Washington
Frasi di Denzel Washington
È facilissimo montarsi la testa con il successo. Credo che la differenza la faccia il tipo di famiglia che hai alle spalle. La mia mi riporta giù, con i
piedi
per terra, ogni due minuti.
Lodovica Comello
Frasi di Lodovica Comello
D-3BO
: Signore, se posso azzardare un parere...
Han
: Non m'interessano granché i tuoi pareri, 3PO.
Leila
: C'è qualcosa là fuori!
Han
: Dove?
Leila
: Fuori, nella grotta.
D-3BO
: Eccolo. Ascoltate, ascoltate.
Han
: Io vado là fuori.
Leila
: Sei impazzito?
Han
: Ho appena risistemato questo trabiccolo e non intendo certo farmelo distruggere.
Leila
: Allora vengo con te.
D-3BO
: Penso sia meglio che io resti qui di guardia alla nave. Oh, no.
Leila
: Questo terreno è strano sotto i
piedi
. Non sembra davvero roccia.
Han
: C'è molta umidità qui dentro.
Leila
: Beh, non lo so. Comunque c'è qualcosa che non mi piace.
Han
: Già. Attenzione! Non è niente, non è niente! Sì, è come pensavo: Mynock. Ciube. controlla tutto l'esterno, vedi che non ce ne siano altri attaccati. Rodono i cavi dell' energia...
Leila
: Mynock?
Han
: Vai dentro, se ce ne sono altri li eliminiamo.
Leila
: Aaah! Aaah!
D-3BO
: Vattene, bestiaccia! Sciò sciò!
Han
: Ehi... un momento. Forza, Ciube, andiamocene via!
Leila
: Ci sono i caccia imperiali là fuori, non trovo sia prudente!
Han
: Non c'è tempo per discuterne in comitato!
Leila
: Oh, io non sono un comitato!
D-3BO
: Oooh!
Dal film:
Guerre Stellari - L'Impero colpisce ancora
Scheda film e trama
Frasi del film
Che me ne faccio di voi,
piedi
, se ho le ali per volare.
Frida Kahlo
Dal film:
Frida
Scheda film e trama
Frasi del film
La superficie della terra è morbida, atta a ricevere l'impronta dei
piedi
umani; così sono i sentieri che la mente percorre. Come devono essere logore e polverose le strade maestre del mondo, e quanto profondi i solchi della tradizione e della conformità.
Henry David Thoreau
Cit. da
Walden ovvero Vita nei boschi
Frasi di Henry David Thoreau
Colonizziamo noi stessi, lavoriamo e muoviamoci con i
piedi
ben giù, nel fango e nella mota delle opinioni, dei pregiudizi, delle tradizioni, degli inganni e delle apparenze
[...]
finché non arriveremo a un fondo solido e alla viva roccia, che potremo chiamare realtà, e di cui potremo dire: «Questo esiste senza possibilità di errore» e poi, avendo un point d'appui, sotto l'inondazione, il gelo e il fuoco, cominciamo a preparare un luogo dove si possa piantare con sicurezza un muro, o uno Stato, o un palo da lampione, o magari un idrometro
[...]
affinché i secoli futuri possano sapere come, a poco a poco, un'inondazione di falsità e apparenze si fosse formata nei secoli trascorsi.
[...]
Morte o vita che sia, desideriamo soltanto la realtà.
Henry David Thoreau
Cit. da
Walden ovvero Vita nei boschi
Frasi di Henry David Thoreau
Mi accorgo di avere il vestito impermeabile rotto, me lo tolgo con molta fatica, mi dirigo verso la costa sperando di poter raggiungere il punto di approdo. Ad una quindicina di metri da terra vengo avvicinato dal battello di un piroscafo; un ufficiale mi intima di alzare le mani puntandomi una pistola; non obbedisco all'intimazione, anche perché in condizioni fisiche precarie; vengo alzato di peso sul battello, mi reggo a fatica in
piedi
. Sono portato a terra, in una batteria, dove vengo consegnato a due sentinelle. Qui trovo anche Tedeschi, Beccati e Barberi. Contemporaneamente, sui bersagli assegnati, si erano lanciati anche gli altri: De Vito, contro un piroscafo, Barberi contro una cisterna che, colpita in pieno, affonda; Beccati contro altra grossa cisterna carica, sulle 8 mila tonn. che, squarciata, con enorme falla, si appoggia sul fondo. Per alcuni minuti, la baia rimbomba d'esplosioni di ogni sorta, mentre le numerose batterie aprono un intenso fuoco antiaereo.
Junio Valerio Borghese
Cit. da
Decima Flottiglia Mas
Frasi di Junio Valerio Borghese
Perché non guardi dove metto i
piedi
?
[urtando di proposito Victor Frankenstein]
Schiller
Dal film:
Frankenstein di Mary Shelley
Scheda film e trama
Frasi del film
Non mi considero al lavoro senza prima trovarmi davanti a una tela di sei
piedi
.
John Constable
Frasi di John Constable
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