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Jumanji

Frasi del film

Nel nostro database ci sono 12 frasi relative al film Jumanji. Leggile tutte.
Frasi di Jumanji

Riassunto e trama del film Jumanji

[da Wikipedia]

Nel 1869 due ragazzi seppelliscono una cassa misteriosa sotto terra, spaventati per la sua esistenza.

Esattamente 100 anni dopo, nel 1969, Alan Parrish (Robin Williams), un ragazzo di 12 anni figlio del ricco industriale della città Samuel Parrish, vicino l'immensa fabbrica di scarpe del padre fra gli scavi di un'impresa edile sente un rullo di tamburi e ritrova la cassa, la apre e vede che dentro contiene un misterioso gioco da tavolo chiamato Jumanji. Alan prende il gioco e lo porta a casa sua. La sera stessa a cena gli viene comunicato dal padre che la domenica successiva partirà per un collegio che ha frequentato anche lui quand'era ragazzo. Alan non è affatto contento ma suo padre non vuole sentire ragioni. Decide così amareggiato di fare la valigia e di scappare di casa, approfittando dell'uscita dei genitori che sono invitati ad un ricevimento. Mentre più tardi con la valigia in mano apre la porta di casa per andarsene, Alan trova sulla soglia la sua amica Sarah che gentilmente gli aveva riportato la sua bicicletta che la mattina alcuni bulletti del quartiere gli avevano rubato. Alan decide così di giocare con lei a Jumanji e legge le strane istruzioni del gioco: "Jumanji: un gioco che sa trasportar, chi questo mondo vuol lasciar. Tira i dadi per muovere la pedina, i numeri doppi giocano due volte e il primo che arriva alla fine vince". Alan e Sarah iniziano a scoprire i magici poteri del gioco, che muove da solo le pedine ed è capace di far comparire, a ogni tiro di dado, gli elementi più pericolosi delle foreste amazzoniche e africane nella realtà di chi sta giocando, ma più violente e pericolose.

Il primo lancio di dadi, da parte di Sarah, fa comparire la frase "Volan di notte. Meglio scappare. Con queste creature non c'è da scherzare" quindi dal camino si sentono dei rumori. Con uno secondo lancio di dadi, casuale, Alan, dopo aver letto la frase comparsa sul gioco "Nella giungla dovrai stare, finché un 5 o un 8 non compare", viene inghiottito dallo stesso, nel quale rimarrà per 26 anni. Sarah non riesce ad aiutarlo perché, spaventata, fugge inseguita da pipistrelli che la attaccano, senza eseguire altri tiri. Alan rimane così intrappolato nella giungla.

26 anni dopo, nel 1995, la magnifica villa dei Parrish è orami andata in malora poiché disabitata da qualche anno. Un giorno però una raffinata signora di nome Nora Shepherd decide di acquistare la casa e va a vivere lì insieme ai suoi due nipoti di Peter e Judy, orfani di entrambi i genitori per un incidente d'auto in Canada. I due ragazzini trovano il gioco in soffitta, guidati dal suono dei tamburi. La casa era abbandonata da quando i signori Parrish sono morti, e in paese circola voce che il padre avesse ucciso il giovane Alan facendolo a pezzi e nascondendolo. Per questo motivo la casa ha una pessima reputazione e nessun altro prima di Nora era stato intenzionato a comprarla e infatti le è stata venduta ad un prezzo bassissimo. Peter e Judy iniziano così a giocare a Jumanji, inserendosi quindi nella partita (ancora insoluta) di Alan e Sarah e scoprendo anch'essi le caratteristiche che avevano spaventato i precedenti giocatori.

Judy fa comparire la frase "Basterà un pizzico per farti grattare, con mille starnuti ti farà dimenare" e subito i due vengono attaccati da delle zanzare giganti, che escono in città. I due osservano una seconda nota al gioco: "Avventurosi attenzione. Non cominciate se non intendete finire. Ogni sconvolgente conseguenza del gioco scomparirà solo quando un giocatore raggiunto Jumanji gridato forte il nome avrà".

Peter tira un 2 (doppio 1) e con la frase "Si mette male la missione, scimmie rallentano la spedizione" fa apparire delle scimmie in cucina. Con il doppio 1 ha diritto ad un altro tiro ("Ha zanne aguzze. Vi vuole assaggiare. Non vi conviene temporeggiare") che avrà come risultato 5; i ragazzini sono attaccati da un leone, ma vengono difesi da Alan, uscito dal gioco ormai adulto, che chiude la bestia in camera da letto.

Alan, cresciuto, inselvatichito, ma molto esperto in sopravvivenza, esce di casa per vedere com'è la città che trova molto malandata e trascurata rispetto a quando lui era bambino. Si reca alla fabbrica di suo padre che trova abbandonata e in completo stato di decadenza ed è abitata da un uomo che gli regala dei vestiti decenti e dice ad Alan che i suoi genitori sono morti da qualche anno e che suo padre da quando lui è scomparso nel 1969, era messo alla disperata ricerca del figlio trascurando la fabbrica fino a che piano piano il lavoro è andato sempre peggiorando e l'attività è cessata. Successivamente Alan incontra anche Carl Bentley, un ex operaio della fabbrica ora divenuto poliziotto Parrish che fu licenziato nel 1969 per l'appunto il giorno che Alan fu trasportato nella Giungla da Jumanji per essersi accollato di un incidente commesso dal ragazzo il quale aveva messo sbadatamente una nuovissima scarpa da Carl creata in un macchinario, mandandolo completamente in tilt. Carl si insospettisce vedendo lo strano aspetto di Alan (e non riconoscendolo). I tre tornano in casa, e Alan viene convinto dai due ragazzini a portare a termine la partita in modo che le cose tornino alla normalità. Il gruppo si accorge che manca una quarta giocatrice: Sarah Wittle (Bonnie Hunt) . Vanno quindi a cercarla, poiché per portare avanti il gioco è necessaria anche la sua presenza. Dalla sparizione di Alan nel 1969 Sarah, dopo aver detto che l'amico era stato risucchiato da un gioco da tavolo è stata scansata da tutto il vicinato e da tutti i suoi amici che l'hanno considerata una pazza visionaria e nonostante siano passati molti anni nessuno le rivolge più la parola. Vive nell'anonimato come una sensitiva con lo pseudonimo Madame Serena. Il tiro di Sarah fa comparire degli enormi rampicanti e piante velenose ("Crescono più in fretta del bambù, sta' attento non ti mollan più") e il tiro successivo di Alan porta nella casa il micidiale cacciatore stile coloniale Van Pelt ("Un cacciatore dalla giungla è venuto, ti fa sentire un bambino sperduto"). Mentre Alan e Sarah litigano, Judy tira i dadi e, con la frase "Non caderci, al tuono è uguale, restare fermi è micidiale" il gruppo deve scappare da casa per non essere travolti da una mandria di bestie impazzite, ma un pellicano ruba il gioco e sono costretti a inseguirlo fino al fiume.

Nel frattempo, gli animali invadono la città causando incidenti, allarmi e problemi e Carl decide di arrestare Alan per cercare di capirci qualcosa. Alan, poco dopo, rivela la sua identità a Carl, che lo libera confidando nelle sue parole, e assieme tornano in città.

Peter tenta di truffare il gioco facendo uscire apposta un 10 per finire il gioco, il quale lo punisce: "Una legge di Jumanji hai voluto violare, più indietro della pedina dovrai ritornare". Il ragazzino assume sembianze scimmiesche.

I tre vanno in città, completamente in anarchia per l'invasione di bestie, ma si fanno sottrarre il gioco da Van Pelt. Inseguendolo, riescono a recuperarlo e l'arrivo tempestivo di Alan e Carl in auto mette fuori gioco il cacciatore.

Carl incontra Nora, che si fa dare un passaggio fino a casa, preoccupata per la sorte dei nipoti.

I quattro protagonisti tornano a casa per continuare il gioco, ma l'abitazione è completamente invasa dai rampicanti. Il tiro di Sarah fa comparire "Ogni mese con il quarto di luna soffierà il monsone nella tua laguna", ossia un violentissimo acquazzone che allaga la casa all'inverosimile e fa comparire un coccodrillo, contro cui devono lottare. L'arrivo di Carl e Nora, che aprono la porta venendo investiti dall'ondata d'acqua, fa svuotare la casa dall'acqua.

Il gioco continua, e ad Alan tocca la maledizione "Del suolo immobile non ti fidare, nel pavimento ti potrai insabbiare", che rende il pavimento della soffitta come le sabbie mobili. Il tempestivo intervento di Judy con un nuovo tiro di dadi ("C'è una lezione che devi imparare, a volte indietro devi tornare") fa tornare il pavimento alla normalità, bloccando tuttavia Alan e Sarah.

Peter, con il suo tiro, invoca dei ragni giganti ("Vuoi una mano? Sei malridotto? Sei fortunato, ne abbiamo otto"): in quella torna, la zia Nora, e Peter la chiude nello sgabuzzino per tenerla a bada.

Judy perde i sensi per colpa di un dardo avvelenato da parte del precedente fiore rampicante, non ancora debellato, mentre Sarah tira i dadi e dopo aver letto "Ti manca poco per arrivare, ora la terra si mette a tremare" avviene un potente terremoto che spacca la casa a metà, liberando i due adulti. Alan finisce al pianterreno e prima di poter tirare viene fermato da Van Pelt: l'uomo è costretto a lanciare i dadi a terra, i quali rotolando, finalmente segnano il punteggio necessario a far vincere Alan, che pronuncia l'agognato Jumanji proprio mentre un proiettile sparato dal cacciatore sta per ucciderlo.

Il gioco, nonostante i suoi effetti catastrofici, mette le cose a posto. Tutto il mondo uscito da esso viene risucchiato in un vortice, e Alan si ritrova abbracciato a Sarah nuovamente nel 1969. Alan si riconcilia con il padre il quale si scusa con lui per essersi alterato dicendogli che se non vuole non è obbligato ad andare in collegio. Alan inoltre confessa al padre di essere stato lui alla fabbrica ad aver messo la scarpa nel macchinario e mandarlo in tilt, anziché Carl. La sera stessa Alan e Sarah decidono di buttare il gioco nel fiume e quest'ultima confessa all'amico il suo amore per lui baciandolo.

Nuovamente nel 1995, la vigilia di Natale, la casa è addobbata a festa per la tradizionale cena, Alan e Sarah sono felicemente sposati e stanno per avere un bambino. I genitori di Alan sono vivi e per telefono comunicano al figlio che arriveranno da lui la mattina successiva, il giorno di Natale. Al banchetto sono invitati anche i genitori di Judy e Peter con relativi figli poiché Alan, presumibilmente divenuto titolare della fabbrica di scarpe, conosce il padre dei ragazzi poiché suo dipendente. Alan e Sarah sono emozionati nel rivedere Judy e Peter dopo 26 anni che ovviamente non li riconoscono. I genitore esprimono l'intenzione di fare un viaggio in auto in Canada, ma Sarah e Alan glielo impediscono, sapendo che sarà il viaggio in cui avranno l'incidente mortale.

Nella scena finale, due ragazze, che parlano in francese, passeggiano su una spiaggia, quando un suono di tamburi proveniente dalla scatola di Jumanji, semi sepolta nella sabbia, attira la loro attenzione.

Anno

1995 (29 anni fa)

Titolo originale

Jumanji

Genere

Commedia, Avventura, Fantasy

Durata

104 minuti (1 ora e 44 minuti)

Regia

Joe Johnston

Film di Joe Johnston

Data di uscita

venerdì 23 febbraio 1996

Poster e locandina

Attori del film Jumanji

Robin Williams nel ruolo di Alan Parrish
Bonnie Hunt nel ruolo di Sarah Wittle
Kirsten Dunst nel ruolo di Judy Shepherd
Bradley Pierce nel ruolo di Peter Shepherd
Jonathan Hyde nel ruolo di Samuel Parrish/Van Pelt
David Alan Grier nel ruolo di Carl Bentley "Laccio bollente"
Bebe Neuwirth nel ruolo di zia Nora Shepherd
Adam Hann-Byrd nel ruolo di giovane Alan Parrish
Laura Bell Bundy nel ruolo di giovane Sarah Wittle
Patricia Clarkson nel ruolo di Carole Anne Parrish
James Handy nel ruolo di sterminatore
Brandon Obray nel ruolo di Benjamin
Cyrus Thiedeke nel ruolo di Caleb
Gary Joseph Thorup nel ruolo di Billy Jessup
Lloyd Berry nel ruolo di abitatore della fabbrica di scarpe
Malcolm Stewart nel ruolo di Jim Shepherd
Annabel Kershaw nel ruolo di Martha Shepherd
Darryl Henriques nel ruolo di Venditore dei fucili

Biografie correlate al film Jumanji

Sceneggiatura

Jonathan Hensleigh, Greg Taylor, Jim Strain, Chris Van Allsburg

Soggetto

Chris Van Allsburg

Musiche

James Horner

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