Non ci resta che piangere
Frasi del film
Frasi di Non ci resta che piangere
Riassunto e trama del film Non ci resta che piangere
Campagna toscana, estate 1984. Il bidello Mario (Massimo Troisi) e l'insegnante Saverio (Roberto Benigni) sono fermi ad un passaggio a livello, in attesa che il treno passi. I due sono amici e si confidano a vicenda. Saverio tra l'altro è preoccupato per sua sorella Gabriella, caduta in depressione per il fallimento della sua relazione con un ragazzo americano. L'attesa si protrae e decidono di percorrere una stradina tra i campi. Dopo un po' restano in panne con l'auto in mezzo alla campagna. Si fa sera, piove. I due trovano alloggio in una locanda per la notte, in una stanza che ospita già un'altra persona.
La mattina dopo appena svegli vedono, divertiti, l'ospite orinare dalla finestra, ma le loro risa vengono subito troncate dal sibilo di una lancia che lo uccide. Mario e Saverio scorgono fuggir via delle persone in mantello nero a cavallo. Si precipitano al piano terra e trovano altre persone, vestite in modo molto strano. Increduli si fanno dire da un uomo di trovarsi a Frittole, un immaginario borgo toscano, "nel 1400 quasi 1500". Ritenendolo dapprima un terribile scherzo, debbono rassegnarsi alla dura realtà facendosi ospitare da Vitellozzo (Carlo Monni), il fratello dell'ucciso, il quale riporta loro di una terribile faida con un tale Giuliano De Capecchio, che sta sterminando la sua famiglia. Giunti nel borgo conoscono Parisina (Lidia Venturini), madre di Vitellozzo ed iniziano a lavorare nella loro bottega.
Nel contesto rinascimentale del borgo accadono gli episodi più disparati. Saverio sembra subito a suo agio, mentre Mario non vuole saperne di ambientarsi ma ben presto durante una funzione religiosa, egli fa la conoscenza di Pia (Amanda Sandrelli), fanciulla di una famiglia ricca, con la quale inizia a vedersi affacciandosi dal muro di cinta della di lei casa. Nel frattempo Vitellozzo viene arrestato. Saverio scrive invano una lettera a Girolamo Savonarola per ottenere la liberazione.
Saverio non nasconde una certa gelosia per gli incontri tra Mario e la giovane Pia. Spinto dal suo ardore politico-intellettuale convince il suo amico a mettersi in viaggio per la Spagna, onde raggiungere Cristoforo Colombo e dissuaderlo dalla partenza per l'America. In un luogo imprecisato i due si imbattono in una bella amazzone, Astriaha (Iris Peynado) che li intimidisce scagliando una freccia al loro carro.
La storia si differenzia a seconda delle versioni, cinematografica e televisiva.
Edita
I due protagonisti mentre cercano di insegnare a Leonardo da Vinci (Paolo Bonacelli) invenzioni e concetti contemporanei
In Francia Mario e Saverio si imbattono in Leonardo Da Vinci, e spinti da un irrefrenabile entusiasmo tentano di proporgli le conoscenze e delle invenzioni attuali ma data la loro stessa ignoranza e la distanza dalle cognizioni dello stesso genio, partendo dal semaforo, il termometro, l'elettricità ed il treno, i due debbono rassegnarsi a spiegargli il gioco della scopa.
In una taverna i due rincontrano Astriaha, la quale racconta loro che il suo compito era impedire l'arrivo in Spagna di qualunque straniero, per garantire la partenza delle navi di Colombo. A queste parole i due rimangono di soprassalto: "Colombo è già partito?!" e si precipitano in riva all'oceano senza scorgere neanche l'ombra delle caravelle.
I due tentano di tornare in Italia e con stupore vedono il fumo di una locomotiva. Convinti di essere tornati nel Novecento, scoprono a malincuore che il macchinista è Leonardo che ha fatto tesoro dei loro insegnamenti, e che vedendo il loro disappunto, li rassicura sui proventi dell'affare da dividere in parti uguali: "Per carità! Trentatré, trentatré e trentatré!".
Le due versioni si riallacciano nella scena della corsa sulla spiaggia, mentre la scena della locomotiva compare solo nella versione edita, dato che nell'altra Leonardo non compare.
Inedita (ma trasmessa in tv)
La ragazza dice che per colpa loro non dorme e non mangia da tre giorni e intima loro di tornare dal loro capo, Alonso. Mario e Saverio non sanno chi sia questo Alonso e cercano di discolparsi. La ragazza sviene, Saverio la soccorre e subito se ne innamora. Rinvenuta, Astriaha obbliga i due a seguirla da suo padre. Saverio la corteggia continuamente, ma lei non sembra corrispondere, anzi. Una notte raggiunge Mario in una stalla e fanno l'amore. Saverio li vede e la mattina dopo, disperato, decide di vendicarsi. Mentre Mario si riposa vicino ad un fiume, Saverio parla ad Astriaha e le confida che Mario è veramente un uomo di Alonso.
La donna, sdegnata, fugge. Mario si arrabbia, i due litigano, si picchiano, si rincorrono fino ad arrivare ad una spiaggia. Insieme chiamano il nome di Colombo a squarciagola, ma scoprono che le tre caravelle sono già partite. Sconsolato, Saverio rivela a Mario il vero motivo per cui voleva fermare il navigatore: "Fred, il fidanzato della mia sorella, era americano, era uno della NATO di Pisa. Se io, per 5 minuti, riuscivo a fermare Colombo, quell'imbecille non nasceva, e la mia sorella stava bene". (142 minuti circa)
Data di uscita
venerdì 21 dicembre 1984
Poster e locandina
Attori del film Non ci resta che piangere
Massimo Troisi | nel ruolo di Mario |
Roberto Benigni | nel ruolo di Saverio |
Amanda Sandrelli | nel ruolo di Pia |
Iris Peynado | nel ruolo di Astriaha |
Carlo Monni | nel ruolo di Vitellozzo |
Lidia Venturini | nel ruolo di Parisina |
Paolo Bonacelli | nel ruolo di Leonardo da Vinci |
Nicola Morelli | nel ruolo di Ugolone |
Elisabetta Pozzi | nel ruolo di la locandiera |
Fiorenzo Serra | nel ruolo di uomo in chiesa |
Peter Boom | nel ruolo di Predicatore trappista "ricordati che devi morire" |
Biografie correlate al film Non ci resta che piangere
Sceneggiatura
Massimo Troisi, Roberto Benigni, Giuseppe Bertolucci
Soggetto
Massimo Troisi, Roberto Benigni
Musiche
Pino Donaggio