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Cleopatra

Frasi del film

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Frasi di Cleopatra

Riassunto e trama del film Cleopatra

[da Wikipedia]

Pompeo ha lasciato il campo di battaglia ed ha fatto vela verso l'Egitto, dove spera di ottenere l'appoggio del giovane faraone Tolomeo XIII e di sua sorella Cleopatra (Elizabeth Taylor) . Pompeo crede che essi gli daranno aiuto, ma la speranza si rivelerà falsa.

Cesare segue Pompeo in Egitto ed entra in Alessandria all'inizio dell'ottobre del 48 a.C. I cortigiani di Tolomeo credono che i romani si faranno largo violentemente tra la folla per raggiungere il palazzo, irritando così la popolazione egiziana, ma Cesare ordina al suo seguito di mettere via le spade e di fare compere al pari della folla presente nel mercato antistante il palazzo reale. Cesare, raggiunta la scalinata del palazzo, incontra il giovane faraone insieme ai suoi cortigiani, con Potino (Gregoire Aslan), il grande Eunuco del re, in testa. Costoro sembrano essere più dei manovratori e sobillatori del re che non suoi fedeli servitori.

Potino si "guadagna" immediatamente la diffidenza e l'antipatia di Cesare quando, come "gesto di amicizia e di buona volontà" gli fa presentare la testa mozza di Pompeo, che ha ottenuto dal faraone di far decapitare dicendogli che Cesare ne sarebbe stato contento.

Non appena Cesare si è insediato nel palazzo, Apollodoro (Cesare Danova) (servo fedele di Cleopatra) entra nel palazzo travestito come un venditore ambulante di tappeti, portando un tappeto arrotolato che lui dice essere un regalo di Cleopatra. Cesare, dopo avere congedato i suoi ufficiali, srotola il tappeto e ne fa uscire Cleopatra. Dopo un colloquio breve, ostile ma arguto e tagliente, Cleopatra raggiunge le sue stanze con una scorta di soldati romani. Più tardi, scortata da Apollodoro, raggiungerà un passaggio segreto situato dietro una delle pareti della stanza di Cesare ed aprirà il coperchio di un foro praticato nella testa di una sfinge, il cui volto di vetro è rivolto verso l'interno della stanza che gli consente di ascoltare tutto quanto viene fatto e detto da Cesare e dai suoi generali. Scopre così che Cesare soffre di epilessia.

Alcuni giorni dopo, nella sua stanza da bagno, Cleopatra concede una udienza a Cesare, nella quale domanda libero accesso alla sala del trono e mette in guardia il condottiero contro Tolomeo che ha circondato il palazzo con i suoi soldati. Cesare le assicura di aver già preso in considerazione la situazione e di poter tranquillamente contenere un attacco egiziano. Durante la notte la flotta egiziana viene data alle fiamme per ordine di Cesare, così da guadagnare il controllo del porto, ma le fiamme si propagano a molti edifici di Alessandria, tra i quali la celebre biblioteca che viene completamente distrutta.

Cleopatra affronta Cesare, furibonda per lo scempio fatto della sua biblioteca, ma questi rifiuta di far ritirare le sue truppe dinanzi alle forze di Tolomeo. Prima che Cesare possa rispondere le truppe di Tolomeo attaccano una delle porte del palazzo, ma i rinforzi attesi da Cesare arrivano a dar man forte alle truppe romane. Il giorno seguente Cesare si occupa del giudizio relativo al conflitto tra Tolomeo e Cleopatra a cominciare dal tentativo di avvelenare la regina, messo in opera da Potino servendosi di un'ancella della regina, minacciata di morte se non avesse obbedito. Potino viene condannato a morte mentre Tolomeo ed il suo precettore vengono mandati a raggiungere l'esercito egiziano, fuori da Alessandria. Nonostante non siano stati giustiziati, i due sanno bene che questo per loro significherà la morte in battaglia contro l'esercito romano. Cleopatra viene così incoronata unica e sola regina d'Egitto. Poco dopo l'incoronazione, che ha lasciato estasiato Cesare per la ricchezza con la quale si è svolta, i due discutono del loro futuro e Cleopatra promette di dargli dei figli. Le loro discussioni continuano dinanzi alla tomba di Alessandro il Grande. Davanti al sarcofago del condottiero macedone, Cleopatra annuncia a Cesare di essere incinta. Dà poi alla luce un maschio, Tolomeo Cesare, che il condottiero felice riconosce immediatamente come suo figlio ed erede.

Cesare rientra a Roma per celebrare il suo trionfo mentre Cleopatra rimane con il figlio in Egitto. Dopo essere stato nominato dittatore a vita, Cesare invita formalmente Cleopatra a Roma, dove la regina conquista l'ammirazione e l'adulazione del popolo romano. Il giorno delle idi di marzo (15 marzo) il Senato si prepara a votare per conferire o meno a Cesare i massimi poteri. Nonostante gli avvertimenti di sua moglie Calpurnia (Gwen Watford) e di Cleopatra, Cesare è sicuro della vittoria. Lì però viene pugnalato a morte da vari senatori: cade morto davanti alla statua di Pompeo, come predettogli da Calpurnia, che avrebbe visto in sogno tale scena.

Al termine delle onoranze funebri a Cesare, una volta spentosi il rogo funerario, Ottaviano (Roddy McDowall) viene riconosciuto quale erede di Cesare in luogo di Cesarione (Loris Loddi), figlio del defunto e di Cleopatra. La regina d'Egitto è furibonda ma comprende che nell'immediato non ha alcuna possibilità di far valere i diritti di suo figlio e che, anzi, restando a Roma sono entrambi in pericolo di vita. Nonostante le rassicurazioni di Antonio, quindi, riparte nottetempo per l'Egitto. Dopo poco tempo tutti i congiurati assassini di Cesare pagano con la vita il loro omicidio: chi cadendo sotto le armi dei soldati di Antonio nella battaglia di Filippi e chi, come Bruto (Kenneth Haigh), per sua stessa mano.

Fatta piazza pulita degli assassini, Antonio stabilisce il secondo triumvirato con Ottaviano e Lepido ed i tre decidono di suddividere il controllo del territorio romano mettendo Lepido a capo delle province africane, Ottaviano a capo della Spagna e della Gallia ed Antonio a capo delle province dell'est. La rivalità tra Antonio ed Ottaviano comincia a venire a galla.

Mentre comincia a pianificare la campagna contro i Parti, Antonio si rende conto di aver bisogno di denaro e supporto logistico e di poterlo trovare soltanto in Egitto. La regina Cleopatra, dopo aver rifiutato numerosi inviti da parte di Antonio, accetta alla fine di incontrarlo a Tarso.

La regina ha preparato una grandiosa festa sulla sua nave, con il suo culmine in una danza in onore del dio Bacco. Ella indossa una collana fatta con monete d'oro recanti l'immagine di Cesare, che incuriosisce Antonio. Durante la festa Cleopatra lo mette in guardia contro Ottaviano che sta consolidando il proprio potere a Roma, mentre lui è a Tarso ed inoltre manifesta l'intenzione di far vela all'alba per ritornare in Egitto.

Antonio è sempre più ubriaco, quando la regina fa un cenno perché una schiava abbigliata e truccata in modo identico a lei emerga durante la danza. Antonio è disorientato, abbraccia e bacia la schiava come fosse la regina, mentre Cleopatra fa ritorno nelle sue stanze.

Quando Antonio realizza ciò che sta facendo, raggiunge le stanze di Cleopatra. La regina lo tratta con sufficienza finché lui non le strappa la collana, ricordo di Cesare e di quel che era stato, per obbligarla a vedere la realtà di un Antonio che è persona e condottiero a sé e non un'ombra di Cesare, oltre che per liberarsi dalla paura che tale ombra gli incute. I due trascorrono la notte insieme, dando sfogo alla passione reciproca da tempo esistente ma soffocata.

Ottaviano coglie l'opportunità di sfruttare la relazione tra i due per la sua campagna denigratoria verso Antonio. Quando, tempo dopo, Antonio è costretto dalle circostanze a far ritorno a Roma, Ottaviano gli tende una trappola offrendogli un matrimonio di stato con sua sorella Ottavia. Il condottiero non può rifiutare, pena l'ignominia di non aver accettato in moglie una matrona romana nota per la sua virtù e per di più sorella di un suo - almeno ufficialmente - alleato. La furia di Cleopatra, che si sente tradita come donna prima ancora che come sovrana, è inarrestabile: distrugge abiti ed oggetti che Antonio ha lasciato nel suo palazzo e lacera a colpi di spada le coltri del letto dove lei ed Antonio hanno consumato il loro amore.

Quando Antonio fa ritorno ad Alessandria, per negoziare l'alleanza tra l'Egitto e Roma, Cleopatra lo obbliga ad umiliarsi inginocchiandosi dinanzi a lei e gli enumera le sue condizioni per tale alleanza: egli dovrà cedere all'Egitto ben un terzo dei domini di Roma. Vinto dall'amore per Cleopatra, Antonio acconsente alla cessione dei territori richiesti scatenando a Roma le ire di Ottaviano. Egli presenta in Senato il testamento di Antonio, che si conclude con la richiesta di seppellirlo, da morto, non a Roma ma ad Alessandria. Questo mette definitivamente il Senato contro il condottiero divenuto ai loro occhi un rinnegato, così che tutti i senatori votano per la guerra contro l'Egitto.

Le sorti della guerra vengono decise nella Battaglia di Azio sulla costa ovest della Grecia. Antonio, dopo aver inseguito una nave che riteneva essere quella di Ottaviano, viene intrappolato da Agrippa (Andrew Keir) e l'equipaggio della sua nave si dà alla fuga gettandosi in mare. Vedendo in fiamme la nave di Antonio, Cleopatra ritiene che egli sia morto ed ordina di salpare l'ancora per tornare in Egitto.

Quando si rende conto che Cleopatra sta fuggendo senza di lui, Antonio è furioso e sente il suo cuore spezzarsi per l'apparente abbandono. La coppia si ritrova al Alessandria, dove Antonio cade in depressione per la perdita del suo onore e del suo amore. Cleopatra riesce a scuoterlo ed a riaccendere in lui il desiderio di riprendere il comando dell'esercito egiziano.

Ottaviano, frattanto, si avvicina all'Egitto, rimane poco tempo per organizzare la difesa ed il contrattacco. Le forze di Antonio, tuttavia, hanno perso fiducia nel loro condottiero dopo la battaglia di Azio e abbandonano l'accampamento durante la notte. Al suo arrivo al campo, il giorno dopo, Antonio trova il cadavere di Rufio (Martin Landau) . Tenta di istigare Ottaviano ad un duello tra loro due, ma la sua sfida viene rifiutata.

Quando Antonio ritorna al palazzo, Cleopatra si è già rifugiata nei recessi della sua tomba. Apollodoro, non credendo che il condottiero romano sia degno della sua regina, gli riferisce falsamente che ella è morta. Antonio, disperato, pensa di avere ormai perso tutto e si uccide gettandosi sulla sua spada. Resosi conto dell'errore commesso, Apollodoro gli rivela la verità e lo porta, ormai morente, da Cleopatra perché muoia tra le sue braccia. Tuttavia, prima che ella possa rendergli gli onori funebri e seppellirlo, l'esercito di Ottaviano si impadronisce della città ed il cinico condottiero prende la regina prigioniera.

Ottaviano chiarisce le sue intenzioni a Cleopatra: quando lui ritornerà in trionfo a Roma, lei sarà il suo ultimo premio. La invita perciò a giurare che lei non tenterà di farsi del male. Cleopatra giura, ma non prima di notare che Ottaviano porta al dito l'anello di Pompeo. Quell'anello fu donato a Pompeo dalla figlia di Cesare, il quale - dopo averlo riavuto a seguito della morte di Pompeo - lo aveva dato a suo figlio Cesarione, prima di ritornare a Roma. Cleopatra dà ordini alle sue ancelle perché la preparino convenientemente per il suo ultimo viaggio. Le due giovani la implorano di poterla seguire nella morte portandole poi un cesto di fichi con dentro, ben nascosto, un aspide. Cleopatra introduce la mano sinistra nel cesto e, mentre con voce ormai lontana da tutto la regina fa un bilancio della sua vita, il serpente la morde.

Ottaviano riceve frattanto la lettera nella quale Cleopatra lo prega di volerla far seppellire accanto ad Antonio. Non appena Agrippa ne termina la lettura ad alta voce, Ottaviano balza in piedi e corre insieme a lui alla tomba. Trovano Cleopatra già morta, distesa in pompa regale sul suo sarcofago.

Curiosità sul film

Il film è celebre per aver quasi mandato in fallimento la 20th Century Fox. Inizialmente il costo era stimato attorno ai 2 milioni di dollari, ma la sua realizzazione ne richiese ben 44 milioni (equivalenti a più di 300 milioni di dollari attuali), piazzando la pellicola al terzo posto tra i film più costosi prodotti nel mondo e al secondo tra quelli prodotti negli Stati Uniti.

"Cleopatra è stato concepito nell'isteria, girato nel casino, montato nel panico."
(Joseph L. Mankiewicz, Panorama, 23 agosto 1987)

Anno

1963 (61 anni fa)

Titolo originale

Cleopatra

Genere

Drammatico, Epico, Storico

Durata

243 minuti (4 ore e 3 minuti)

Regia

Joseph L. Mankiewicz

Film di Joseph L. Mankiewicz

Data di uscita

giovedì 30 gennaio 1964

Poster e locandina

Attori del film Cleopatra

Elizabeth Taylor nel ruolo di Cleopatra
Richard Burton nel ruolo di Marco Antonio
Rex Harrison nel ruolo di Giulio Cesare
Roddy McDowall nel ruolo di Ottaviano
Martin Landau nel ruolo di Rufio
George Cole nel ruolo di Flavio
Hume Cronyn nel ruolo di Sosigene
Cesare Danova nel ruolo di Apollodoro
Kenneth Haigh nel ruolo di Bruto
Andrew Keir nel ruolo di Agrippa
Robert Stephens nel ruolo di Germanico
Francesca Annis nel ruolo di Eiras, ancella di Cleopatra
Gregoire Aslan nel ruolo di Potino
Martin Benson nel ruolo di Ramos
Herbert Berghof nel ruolo di Teodoto
John Cairney nel ruolo di Febo
Jacqui Chan nel ruolo di Lotos, degustatore reale
Pamela Brown nel ruolo di grande sacerdotessa
Isabelle Cooley nel ruolo di Charmian
John Doucette nel ruolo di Achilla
Andrew Faulds nel ruolo di Canidio
Michael Gwynn nel ruolo di Cimber
Michael Hordern nel ruolo di Cicerone
John Hoyt nel ruolo di Cassio
Marne Maitland nel ruolo di Eufrane
Carroll O'Connor nel ruolo di Casca
Richard O'Sullivan nel ruolo di faraone Tolomeo XIII
Gwen Watford nel ruolo di Calpurnia
Douglas Wilmer nel ruolo di Decimo
Marina Berti nel ruolo di regina di Tarso
Finlay Currie nel ruolo di Tito
John Valva nel ruolo di Valvus
Laurence Naismith nel ruolo di Arcesilao
Jean Marsh nel ruolo di Ottavia minore
Luigi Martocci nel ruolo di Marcello
Furio Meniconi nel ruolo di Mitridate
Loris Loddi nel ruolo di Cesarione
Ben Wright nel ruolo di voce narrante

Doppiatori italiani

Rita Savagnone nel ruolo di Cleopatra
Giuseppe Rinaldi nel ruolo di Marco Antonio
Emilio Cigoli nel ruolo di Giulio Cesare
Massimo Turci nel ruolo di Ottaviano
Nando Gazzolo nel ruolo di Rufio
Manlio Busoni nel ruolo di Sosigene
Glauco Onorato nel ruolo di Apollodoro
Sergio Tedesco nel ruolo di Bruto
Luigi Pavese nel ruolo di Agrippa
Luciano De Ambrosis nel ruolo di Germanico
Gianfranco Bellini nel ruolo di Potino
Nino Pavese nel ruolo di Teodoto
Cesare Barbetti nel ruolo di Febo
Lydia Simoneschi nel ruolo di grande sacerdotessa
Vittoria Febbi nel ruolo di Charmian
Bruno Persa nel ruolo di Cassio
Gino Baghetti nel ruolo di Cicerone
Ferruccio Amendola nel ruolo di Eufrane
Oreste Lionello nel ruolo di faraone Tolomeo XIII
Flaminia Jandolo nel ruolo di Ottavia minore
Sandro Acerbo nel ruolo di Cesarione a 4 anni
Renato Turi nel ruolo di voce narrante
Scene aggiunte (2002)
Claudia Razzi nel ruolo di Cleopatra
Emilio Cappuccio nel ruolo di Marco Antonio
Michele Kalamera nel ruolo di Giulio Cesare
Francesco Bulckaen nel ruolo di Ottaviano

Biografie correlate al film Cleopatra

Sceneggiatura

Joseph L. Mankiewicz, Ranald MacDougall, Sidney Buchman

Soggetto

Carlo Maria Franzero, dal libro

Musiche

Alex North

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