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Django

Frasi del film

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Frasi di Django

Riassunto e trama del film Django

[da Wikipedia]

Sud degli Stati Uniti, al confine col Messico, finita la guerra di secessione: Django (Franco Nero) è un reduce nordista che cammina con una sella in spalla e trascinando una cassa da morto.

Arrivato nei pressi di un ponte che permette di superare le sabbie mobili, da lontano osserva quattro messicani che frustano una donna, Maria (Loredana Nusciak), incolpandola di aver cercato di fuggire. Altri cinque uomini, con dei fazzoletti rossi al collo, intervengono uccidendo i messicani. Ma anche loro sono intenzionati a uccidere la donna, che odiano in quanto messicano-statunitense. Sul punto di essere bruciata viva, Maria viene salvata da Django che elimina i cinque, dimostrando grande rapidità e precisione nell'uso della pistola.

Django e Maria raggiungono il saloon del paese più vicino, una città quasi fantasma le cui strade sono ricoperte di fango. Nel locale uniche ospiti sono un gruppo di prostitute, di cui anche Maria tempo addietro faceva parte. L'albergatore, di nome Nataniele (Angel Alvarez), accoglie i due controvoglia; ha paura che la loro presenza venga presto scoperta dal maggiore Jackson, il capo di una setta razzista, i cui membri indossano fazzoletti o cappucci rossi, che è solito sfogare il suo sadismo sparando a messicani inermi dopo averli spinti a scappare.

Infatti al saloon si presentano prima fratello Jonathan (Gino Pernice[2]), un predicatore razzista venuto a estorcere denaro per conto di Jackson, poi lo stesso maggiore con quattro pistoleri, fra cui il temuto e sfregiato Ringo. Django uccide i quattro e risparmia Jackson. Django è tornato in questa città per vendicarsi della morte della moglie, assassinata in sua assenza dagli uomini di Jackson, ma lo lascia andare perché vuole ucciderlo solo dopo aver sterminato tutti i suoi seguaci.

Dopo aver passato la notte con Maria, grata di avere qualcuno che finalmente la protegga, Django attende in strada, solo con la cassa da morto accanto, il ritorno di Jackson e dei suoi quaranta banditi. Al loro arrivo li sorprende tirando fuori dalla bara una mitragliatrice, sotto i cui colpi cadono quasi tutti i nemici, tranne Jackson e pochi altri che riescono a fuggire.

Mentre Nataniele e Django sono al cimitero di Tombstone, il primo a seppellire i cadaveri, il secondo a visitare la tomba di una donna di nome "Mercedes Zaro", in città Jonathan, anch'egli sopravvissuto, dà la colpa di quanto accaduto a Maria e sobilla alcune delle prostitute. Viene interrotto dall'arrivo dei rivoluzionari comandati dal generale Hugo, gli unici messicani che si opponevano agli uomini di Jackson. Il generale, incolpato Jonathan di essere una spia, gli taglia l'orecchio destro e glielo mette in bocca, per poi ucciderlo sparandogli due volte alla schiena.

Hugo accoglie entusiasta Django, che in passato gli aveva già salvato la vita, ringraziandolo per aver falcidiato il gruppo avverso. Django gli restituisce Maria, che dice di aver salvato per lui, e poi, grazie alla fiducia guadagnata, convince i rivoluzionari a organizzare un attacco al forte dove Jackson deposita le sue ricchezze. Con l'oro del maggiore i messicani potrebbero comprare altre mitragliatrici con cui poter vincere la rivoluzione.

L'assalto al forte riesce, ma al momento della spartizione del bottino il generale si rifiuta di consegnare subito a Django quanto pattuito. La sera, durante i festeggiamenti al saloon, il messicano Ricardo (Remo De Angelis[3]) mette le mani su Maria e, scatenata l'ira del generale, tenta di uccidere quest'ultimo. Django gli salva nuovamente la vita e inizia una dura rissa con Ricardo, che rimane ucciso. Hugo come ringraziamento gli offre Maria, ma Django rifiuta, scegliendo un'altra prostituta.
Django non ha intenzione di passare la notte con lei, ma le ordina di spogliarsi in modo da distrarre le sentinelle che la scorgono dalla strada attraverso la finestra. Coperto dal frastuono dei festeggiamenti, Django riesce a raggiungere il capanno dove è custodito il bottino. Riempita con l'oro la bara che si è portato dietro, lascia la mitragliatrice a fare automaticamente fuoco sui messicani che accorrono e fugge su un carro con Maria.


Django sulla tomba di Mercedes Zaro, sua moglie, dopo aver ucciso Jackson e i suoi uomini
Arrivato al ponte, la donna gli confessa il suo amore, ma Django è intenzionato comunque a separarsi da lei. Caduta la bara accidentalmente nelle sabbie mobili, Django tenta di recuperarla e finisce anche lui nel fango. Maria cerca di salvarlo ma viene colpita apparentemente a morte dai messicani, che tirano poi fuori Django dalle sabbie mobili. Hugo gli risparmia la vita, memore di essere in debito con lui, ma con la consueta punizione per i ladri, la menomazione delle mani: gli vengono prima fracassate dal messicano Miguel (Simón Arriaga) col calcio del fucile, poi calpestate dagli zoccoli dei cavalli.

Pur se gravemente menomato, Django è ancora intenzionato a vendicarsi di Jackson, che nel frattempo, con l'aiuto dell'esercito governativo, ha sterminato Hugo e i rivoluzionari in un'imboscata. Il maggiore uccide poi Nataniele, che dimostra per la prima volta il suo coraggio nascondendo Maria, affidata alle sue cure da Django.

La resa dei conti avviene al cimitero di Tombstone dove Django gravemente ferito alle mani si è portato e aspetta l'arrivo di Jackson e dei suoi; ma Django ha le mani fracassate e non può impugnare la pistola né tanto meno premere il grilletto per sparare. Allora freneticamente e con difficoltà strappa con i denti l'anello inferiore coprigrilletto e appoggia la pistola su una croce del cimitero in modo da tenere premuto il grilletto e sparare portando indietro rapidamente il cane con il palmo della mano. Agendo in questo modo rapidamente riesce ad uccidere Jackson e i suoi ultimi uomini rimasti che erano corsi al cimitero per ucciderlo. Alla fine se ne va, lasciando la pistola presso la tomba da cui aveva sparato, quella di Mercedes Zaro, presumibilmente sua moglie.

Curiosità sul film

  • L'aiuto regista del film è Ruggero Deodato, in seguito famoso per i suoi crudi cannibal movie.
  • Il direttore della fotografia, Enzo Barboni, in seguito diventerà noto come regista con il nome di E.B. Clucher
  • Il titolo del film deriva dal nome del chitarrista jazz Django Reinhardt, di cui Corbucci era un fan.
  • L'idea della soggettiva nella scazzottata al saloon si deve al maestro d'armi Gilberto Galimberti.
  • Due anni più tardi, nel 1968, è stato realizzato un film prequel dal titolo "Preparati la bara!". Il protagonista da contratto avrebbe dovuto essere Franco Nero, ma si rifiutò: al suo posto venne ingaggiato Terence Hill.

Anno

1966 (58 anni fa)

Genere

Western

Durata

88 minuti (1 ora e 28 minuti)

Regia

Sergio Corbucci

Film di Sergio Corbucci

Data di uscita

mercoledì 6 aprile 1966

Poster e locandina

Attori del film Django

Franco Nero nel ruolo di Django
Loredana Nusciak nel ruolo di Maria
Eduardo Fajardo nel ruolo del maggiore Jackson
José Bódalo nel ruolo del generale Hugo Rodríguez
Angel Alvarez nel ruolo di Nataniele
Gino Pernice[2] nel ruolo di Jonathan
Simón Arriaga nel ruolo di Miguel
Ivan Scratuglia nel ruolo di uno sgherro di Jackson
José Canalejas nel ruolo di uno sgherro di Hugo
Rafael Albaicín nel ruolo di uno sgherro di Hugo
Remo De Angelis[3] nel ruolo di Ricardo
Luciano Rossi nel ruolo di uno sgherro di Jackson (non accreditato)
Silvana Bacci nel ruolo di la prostituta messicana (non accreditata)
Guillermo Mendez nel ruolo di uno sgherro di Jackson (non accreditato)
Rafael Vaquero nel ruolo di uno sgherro di Hugo (non accreditato)
Lucio De Santis nel ruolo del messicano che frusta Maria (non accreditato)
José Terrón nel ruolo di Ringo (non accreditato)

Doppiatori italiani

Nando Gazzolo nel ruolo di Django
Rita Savagnone nel ruolo di Maria
Bruno Persa nel ruolo del maggiore Jackson
Mario Feliciani nel ruolo del generale Hugo Rodríguez
Carlo Romano nel ruolo di Nataniele
Gianfranco Bellini nel ruolo di Jonathan
Ferruccio Amendola nel ruolo di Miguel
Arturo Dominici nel ruolo di uno sgherro di Jackson
Luciano De Ambrosis nel ruolo di Ricardo
Manlio De Angelis nel ruolo di uno sgherro di Jackson
Massimo Foschi nel ruolo di un ufficiale messicano
Giampiero Albertini nel ruolo del messicano che frusta Maria
Sergio Graziani nel ruolo di voce narrante nel trailer

Biografie correlate al film Django

Sceneggiatura

Sergio Corbucci, Franco Rossetti, Piero Vivarelli, José Gutiérrez Maesso, Bruno Corbucci, Fernando Di Leo (non accreditato)[1]

Soggetto

Sergio Corbucci, Bruno Corbucci

Musiche

Luis Bacalov

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