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Fantozzi va in pensione

Frasi del film

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Frasi di Fantozzi va in pensione

Riassunto e trama del film Fantozzi va in pensione

[da Wikipedia]

Il ragionier Fantozzi raggiunge l'età pensionabile: adesso è finalmente libero dallo stress del lavoro e può fare ciò che vuole[5]. Tuttavia la forza dell'abitudine è così forte che nel primo giorno di libertà l'ex ragioniere, svegliatosi alle nove, è convinto di essere in ritardo e, dopo una sfrenata corsa, tenta di timbrare il cartellino: un impiegato gli ricorda l'assurdità della situazione e che egli deve rassegnarsi alla vita da pensionato[6].

Fantozzi è perciò costretto a passare tutte le ore del giorno a casa, annoiandosi terribilmente[1]. Prova allora a sconfiggere l'apatia in vari modi: tenta di aggiustare l'antenna e precipita dal terrazzo; prova a partecipare all'amministrazione domestica aiutando la moglie Pina nella classica spesa al mercato, con risultati disastrosi; convince la Pina ad andare al cinema la mattina, ma incappa in un film porno e viene scambiato per un maniaco; cerca di sfruttare una telefonata sbagliata per attaccare discorso.

Per svagarsi, Pina gli suggerisce, dietro consiglio di una psicologa della mutua, di prendere un cagnolino e Fantozzi si fa consegnare a domicilio un enorme Sanbernardo che diventa in poco tempo il padrone della casa. Fantozzi scopre poi troppo tardi che l'animale era stato precedentemente addestrato ad aprire la porta a una banda di ladri che nottetempo gli svaligiano l'appartamento. Fantozzi tenta allora di abbandonare il cane in autostrada, spintonandolo fuori dall'auto in corsa, ma il cane lo sbatte fuori a sua volta e si mette alla guida della macchina.

Fantozzi tenta quindi l'attività politica, partecipando alle manifestazioni sindacali. Come unico risultato, ottengono dall'INPS agevolazioni per viaggi organizzati, di cui Filini approfitta subito per organizzare una gita a Venezia. I colleghi salgono sul pullman che dovrebbe condurli all'aereo, ma il pullman, invece di portarli verso il velivolo, prende l'autostrada e li porta direttamente a Venezia.

Dopo diciotto ore di viaggio, Fantozzi è in preda a dolori tipo parto perché deve urinare e prega il conducente di fermarsi, in piena notte, in galleria: passano dei tir che investono le persone che sono scese dal pullman. Lasciati a Rovigo e raggiunta Venezia a piedi, vengono subito scambiati per saccopelisti dalla Polizia. Mangiano poi in un locale che si affaccia sul mare, dove un "esperto" di sci nautico sbanda inondando i commensali seduti a tavola.

La comitiva visita successivamente le Grotte di Postumia e Filini fa da guida; arrivati a una vasta grotta, i turisti camminano su uno stretto cornicione e due di loro precipitano. Dopo ben 81 giorni e 14 ore Fantozzi esce finalmente dalle grotte, attraverso la tazza di un water a Bad Kleinkirchheim, nella Carinzia austriaca.

Fantozzi si mette alla ricerca di un lavoro che dia senso alle sue giornate, ma tutti gli annunci cercano persone sotto i 35 anni; ha perciò l'idea di falsificare la carta d'identità e ottenere un aspetto più giovane, ma durante l'esame di assunzione per diventare aiuto vice corruttore laterale mafioso si viene a scoprire la verità e viene cacciato. Una volta uscito con la moglie a fare la spesa, e rimasto in macchina ad aspettarla, vede dal finestrino l'aria felice della Signorina Silvani. Ugo viene invitato dalla Silvani a bere un drink a casa sua. La Silvani rivela la sua solitudine e le sue bugie: non ha mai visto le Maldive e non ha nessuno con cui parlare.

Pina non riesce a sopportare la vista del marito depresso, con la grande paura delle malattie e dell'infarto e col timore di essere sempre sul punto di morire, allora decide in gran segreto di mettersi a lavorare come donna delle pulizie in un hotel, a patto che il gestore inventi un'occupazione fittizia per il marito, versando a quest'ultimo il compenso che spetta a lei per il suo lavoro. Fantozzi si accorge però che la casa è completamente in disordine ed esige un chiarimento dalla moglie, che invece si veste per tornare a lavorare all'hotel; Fantozzi si mette a seguire la moglie, scoprendo così l'impiego dalla moglie. Tornato a casa, il ragioniere aspetta che rientri la moglie, a cui comunica di rinunciare al lavoro a patto che restino a casa insieme.

Nonostante le promesse, Fantozzi si presenta ogni giorno alla Mega-Ditta, tentando pietosamente di mischiarsi agli impiegati in uscita. Qui viene visto dal Duca Conte Francesco Maria Barambani (Paul Müller), che gli propone un patto: in cambio della sua pensione e dell'orologio che gli aveva regalato all'inizio, egli potrà tornare a lavorare (in nero) nella Mega Ditta[3]. Il ragioniere accetta di buon grado l'accordo.

Anno

1988 (36 anni fa)

Titolo originale

Fantozzi va in pensione

Genere

Comico

Durata

94 minuti (1 ora e 34 minuti)

Regia

Neri Parenti

Film di Neri Parenti

Data di uscita

giovedì 22 dicembre 1988

Poster e locandina

Attori del film Fantozzi va in pensione

Paolo Villaggio nel ruolo di Ugo Fantozzi
Milena Vukotic nel ruolo di Pina Fantozzi
Gigi Reder nel ruolo di Rag. Filini
Plinio Fernando nel ruolo di Uga Fantozzi, Mariangela Fantozzi
Anna Mazzamauro nel ruolo di Sig.na Silvani
Paul Müller nel ruolo di Duca Conte Francesco Maria Barambani
Antonio Allocca nel ruolo di Esaminatore colloquio
Pino Ferrara nel ruolo di Rag. Fonelli
Ennio Antonelli nel ruolo di Maschera del cinema
Teresa Piergentili nel ruolo di Pensionata della Megaditta
Stefano Antonucci nel ruolo di presentatore cerimonia
Luigi Uzzo nel ruolo di direttore Hotel Caprice
Giulio Massimini nel ruolo di Nonno al parco
Albano Bufalini nel ruolo di sig. Colsi
Pietro Vivaldi nel ruolo di ragionier Mughini

Biografie correlate al film Fantozzi va in pensione

Soggetto e sceneggiatura

Paolo Villaggio, Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Neri Parenti, Alessandro Bencivenni, Domenico Saverni

Musiche

Bruno Zambrini

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