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Sbatti il mostro in prima pagina

Frasi del film

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Frasi di Sbatti il mostro in prima pagina

Riassunto e trama del film Sbatti il mostro in prima pagina

[da Wikipedia]

Milano. Nel clima teso della contrapposizione politica degli anni di piombo, nella redazione del quotidiano borghese e di destra Il Giornale [non è un riferimento quotidiano il Giornale, che verrà fondato nella realtà da Indro Montanelli due anni dopo], il redattore capo Giancarlo Bizanti (Gian Maria Volonté), su invito della proprietà, segue gli sviluppi di un omicidio a sfondo sessuale di cui è rimasta vittima una studentessa, allo scopo di incastrare un militante della sinistra extraparlamentare e strumentalizzare politicamente la vicenda.

La campagna mediatica sortisce l'effetto sperato e il "mostro" viene condannato innanzitutto sulle prime pagine del giornale.

La condanna, in primis morale, aiuta l'area reazionaria a screditare gli ambienti della sinistra nella fase elettorale.

Alla fine, Bizanti viene informato dal giovane giornalista Roveda (Fabio Garriba) che il vero colpevole è un'altra persona, ossia il bidello della scuola frequentata dalla vittima.

Bizanti minaccia quindi l'assassino, inducendolo a non rivelare niente alle forze dell'ordine.

In una discussione conclusiva con l'ingegner Montelli, un industriale finanziatore del giornale, i due concordano di tenere segreta la vicenda fino a quando si conoscerà l'esito delle elezioni, per poi deciderne l'eventuale utilizzo.

Curiosità sul film

  • Il film si apre con alcune riprese reali di un comizio a Milano della Maggioranza silenziosa, un comitato anticomunista a cui aderivano esponenti democristiani, missini, liberali e monarchici. L'oratore è un giovane Ignazio La Russa.
  • La storia dell'omicidio della studentessa ricorda una vicenda che occupò realmente per mesi le prime pagine dei giornali dell'epoca. Si tratta del caso di Milena Sutter, studentessa modello appartenente ad una famiglia della buona società genovese, che fu uccisa in circostanze simili a quelle narrate dal film. Il colpevole arrestato per il delitto, Lorenzo Bozano, venne poi definito "il biondino dalla spider rossa".
  • Per la sede del quotidiano fu utilizzata la sezione milanese de l'Unità.

Hanno detto di questo film

"Questo film, che Bellocchio ha ereditato da un altro regista, fa pensare ad un affresco soltanto in piccola parte dipinto e per il resto appena abbozzato (...). Gian Maria Volonté, nella parte improbabile del direttore del giornale riesce tuttavia a creare un personaggio molto vivo, insieme corrotto e conscio della propria corruzione."
[Alberto Moravia, L'Espresso, 12 novembre 1972]

"La manipolazione della notizia da parte della grande stampa d'informazione è stigmatizzata quale offesa grave alla verità e al diritto dei cittadini all'autenticità dell'informazione. Situando però i responsabili di tale ignominia in un preciso contesto socio-politico, il film mira anche a dimostrare che il malcostume giornalistico ha una sola paternità. Un pronunciamento del genere, proprio in forza della sua erezione a principio di condanna, si infrange equivocamente contro il tema base avverso alla manipolazione delle notizie, poiché diviene a sua volta una comunicazione al pubblico di realtà etiche sì obiettive, ma distorte per intenti di parte."
[Segnalazioni cinematografiche, vol. 75, 1973]

"Cupo melodramma social-politico del fantasioso Marco Bellocchio che costruisce un'assurda, ma senza dubbio avvincente, storiaccia tra cronaca nera e poliziesco. I padroni, ecco i veri mostri, è la rabbiosa morale. Un'avvertenza, il film è del 1972, 'il Giornale', quello vero, è nato nel '74. Stavolta la sarcastica dicitura finale (ogni riferimento è puramente causale) non mente."
[Massimo Bertarelli, il Giornale, 24 febbraio 2003]

Anno

1972 (52 anni fa)

Genere

Drammatico

Durata

83 minuti (1 ora e 23 minuti)

Regia

Marco Bellocchio

Film di Marco Bellocchio

Data di uscita

giovedì 19 ottobre 1972

Poster e locandina

Attori del film Sbatti il mostro in prima pagina

Gian Maria Volonté nel ruolo di Giancarlo Bizanti
Fabio Garriba nel ruolo di Roveda
Carla Tatò nel ruolo di moglie di Bizanti
Jacques Herlin nel ruolo di Lauri
John Steiner nel ruolo di ingegner Montelli
Michel Bardinet nel ruolo di Vanzina, redattore de Il Giornale
Jean Rougeul nel ruolo di direttore de Il Giornale
Corrado Solari nel ruolo di Mario Boni
Laura Betti nel ruolo di Rita Zigai
Enrico Di Marco nel ruolo di commissario
Silvia Kramar nel ruolo di Maria Grazia Martini
Massimo Patrone nel ruolo di bidello
Gianni Solaro nel ruolo di prof. Italo Martini
Marco Bellocchio nel ruolo di giornalista che parla per primo alla conferenza stampa
Luigi Antonio Guerra nel ruolo di giornalista che parla per secondo alla conferenza stampa
Gérard Boucaron nel ruolo di questore
Gisella Burinato nel ruolo di segretaria di redazione de Il Giornale
Ignazio La Russa nel ruolo di se stesso
Joris Muzio nel ruolo di ricostruttore del delitto
Cirylle Spiga nel ruolo di poliziotto allo sfasciacarrozze

Doppiatori originali

Gigi Proietti nel ruolo di ingegner Montelli
Massimo Giuliani nel ruolo di Leonardo Cavalli, uno degli accusati

Biografie correlate al film Sbatti il mostro in prima pagina

Sceneggiatura

Sergio Donati, Goffredo Fofi

Soggetto

Sergio Donati

Musiche

Nicola Piovani

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