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Aforismi Poste - parte 3
Frasi trovate
:
691
Amo l'asciuttezza ironica di Voltaire, la prosa e la struttura romanzesca di Stevenson; e poi il senso dell'onore individuale che anima tutti i personaggi di Conrad che per me, come lo fu per Eliot il grande Pound, è stato a
poste
riori "il miglior fabbro". Come dimenticare Lord Jim.
Jorge Luis Borges
Frasi di Jorge Luis Borges
Non posso darti soluzioni per tutti i problemi della vita,
|
Non ho ris
poste
per i tuoi dubbi o timori,
|
però posso ascoltarli e dividerli con te.
|
Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro,
|
però quando serve starò vicino a te.
|
Non posso evitarti di precipitare,
|
solamente posso offrirti la mia mano perché ti sostenga e non cada.
|
La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei,
|
però gioisco sinceramente quando ti vedo felice.
|
Non giudico le decisioni che prendi nella vita,
|
mi limito ad appoggiarti, a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi.
|
Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti,
|
però posso offrirti lo spazio necessario per crescere.
|
Non posso evitare la tua sofferenza, quando qualche pena ti tocca il cuore,
|
però posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo.
|
Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere,
|
solamente posso volerti come sei ed essere tuo amico.
|
In questo giorno pensavo a qualcuno che mi fosse amico,
|
in quel momento sei apparso tu...
|
Non sei né sopra né sotto né in mezzo,
|
non sei né in testa né alla fine della lista.
|
Non sei né il numero uno né il numero finale e tanto meno ho la pretesa di essere io il primo, il secondo o il terzo della tua lista.
|
Basta che tu mi voglia come amico.
|
Poi ho capito che siamo veramente amici.
|
Ho fatto quello che farebbe qualsiasi amico:
|
ho pregato e ho ringraziato Dio per te.
|
Grazie per essermi amico.
Jorge Luis Borges
Titolo della poesia:
Amicizia
Frasi di Jorge Luis Borges
Postino
: Buongiorno, signora Wallace, come va oggi?
Madeleine
: Ah, è sempre meglio quando non piove.
Postino
: Hm. Tenga. È per lei.
Madeleine
: Per me?
Postino
: Sì.
Jacques Grosjean
: Signora Wallace, in seguito al recente rinvenimento di un sacco postale smarrito per un incidente aereo il 12 ottobre 1969 sul Monte Bianco, le
Poste
hanno il piacere di farle pervenire la lettera qui allegata destinata a lei. Accolga, signora Wallace, tutte le nostre scuse per questo insolito ritardo. Jacques Grosjean, direttore dell'ufficio relazioni con il pubblico.
Adrien
: Mia cara Mado, sono in esilio. Non dormo più, non mangio più. Penso sempre a te. Vivo nella certezza di aver commesso il peggior errore della mia vita. Ho rinunciato ai soldi e a quella donna. Se tutto va come previsto, tra non molto guadagnerò abbastanza bene per comperare una casa. E a volte mi ritrovo a sognare che un giorno o l'altro verranno tempi migliori. Presto. Che tu mi perdonerai e che potrai raggiungermi un giorno color arancio. Il tuo Adrien, che non ti ha mai amata tanto.
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Reg
: Allora, quarto punto all'ordine del giorno: conseguimento della supremazia mondiale entro cinque anni. Ah, Francis, tu hai fatto delle ricerche, no?
Francis
: Sì. Grazie, Reg. Francamente, fratelli e sorelle, trovo che cinque anni siano utopistici, a meno che non spappoliamo l'Impero Romano entro i prossimi dodici mesi.
Reg
: Dodici mesi?
Francis
: Dodici mesi. E parliamoci chiaro, in quanto a imperi, questo è il più grosso. Quindi dobbiamo alzare sùbito le
chiappe, e smetterla di fare discorsi e basta!
Commandos
: Bravo! Bravo! Ben detto!
Loretta
: Sono d'accordo. È l'azione che conta, non le parole. E dobbiamo agire adesso!
Commandos
: Bravo! Ben detto!
Reg
: Hai ragione. Possiamo anche starcene qui tutto il giorno a parlare, votare mozioni, fare bei discorsi. Il che non s
poste
rà un solo soldato Romano! Punto!
Francis
: Quindi facciamola finita con le chiacchiere! Sono assolutamente inutili e non ci porteranno da nessuna parte!
Commandos
: Bravo! Ben detto!
Loretta
: Sono d'accordo! È solo una totale perdita di tempo!
Reg
: Bravo!
Judith
: Hanno arrestato Brian!
Reg
: Che cosa?
Judith
: Lo hanno trascinato via! Lo vogliono crocifiggere!
Reg
: Bene! Questo richiede una discussione immediata!
I Commando
: Sì.
Judith
: Che cosa?
II Commando
: Immediata.
I Commando
: Giusto.
Loretta
: Nuova mozione?
Reg
: Completamente nuova. Ah, ecco... ah... sì, per decidere... eh... un'azione immediata...
Francis
: Ah, una volta che avremo votato, io direi che...
Reg
: Ma mi sembra ovvio, non si può passare all'azione senza prima aver approvato la mozione.
Judith
: Reg, per l'amor del cielo, dobbiamo andare, ti prego!
Reg
: Certo, certo.
Francis
: Okay, sorella.
Reg
: Alla luce delle notizie fresche riferite da sorella Judith...
Francis
: ... sorella Judith...
Loretta
: Corri troppo, Reg.
Judith
: Reg, per l'amor di Dio! Non complicate quello che è semplice! Tutto quello che dovete fare è uscire da quella porta, adesso, e cercare di impedire ai Romani di inchiodarlo alla croce! Sta già accadendo! Non capisci che sta già accadendo, Reg? Non ti ci entra in testa? Ohhh!
Reg
: Hm. Hm.
Francis
: Non ti ci entra in testa?
Reg
: I soliti isterismi delle femministe.
Loretta
: Cosa?
Reg
: Oh, Scusa, Loretta.
Francis
: Scusa, sorella.
Reg
: Vuoi rileggere, per favore, sì?
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Una donna attraversa la strada fuori dalle strisce. Un'auto la prende in pieno. La donna muore. Una disgrazia, ma talmente frequente da essere ormai metabolizzata. Dopo averla letta, nessuno rinuncerebbe a uscire di casa. Ma ecco il particolare che cambia la percezione del pericolo: l'auto era senza guidatore.
È successo a Tempe, in Arizona, dove quel genere di vetture può già circolare liberamente. Uber ha subito sospeso il progetto. C'era un tecnico, a bordo, ma non ha fatto in tempo a prendere i comandi. È probabile che, con lui al volante, l'incidente si sarebbe verificato lo stesso. Ma di sicuro adesso saremmo meno inquieti nel commentarlo. Magari furiosi, se costui si fosse rivelato un pirata della strada. Ma meno spaventati. Perché hai voglia a dire che l'auto senza pilota non si ubriaca, non si agita e non digita messaggi sul telefonino. Hai voglia a sciorinare le statistiche che ne fanno un mezzo più sicuro di quelli affidati agli umani. La macchina che guida la macchina è una paura che aggredisce direttamente il nostro subconscio. Un uomo che perde il controllo della sua auto rimane una tragedia gestibile, se non altro sotto il profilo della responsabilità. Ma chi controllerà un'auto che perde il controllo di se stessa? Chi ne sarà responsabile? Il proprietario, certo. Se però ha rispettato tutti i protocolli? E se anche il costruttore del computer di bordo li ha rispettati? In attesa di trovare ris
poste
che per ora non esistono, meglio rallentare.
Massimo Gramellini
Cit. da
Fuori controllo, 'Il caffè', Corriere.it, 20 marzo 2018
Frasi di Massimo Gramellini
L'assassinio di Calas, consumato a Tolosa con la spada della giustizia, il 9 marzo 1762, è uno dei più singolari avvenimenti degni dell'attenzione nostra e dei
poste
ri. La turba dei caduti in innumerevoli battaglie è presto dimenticata, non soltanto perché così vuole l'inevitabile fatalità della guerra, ma perché coloro che sono morti in battaglia avrebbero potuto dar la morte ai loro nemici, non sono periti senza difendersi.
Voltaire
Cit. da
Sulla tolleranza ‐ Incipit
Frasi di Voltaire
Se Dio non esistesse bisognerebbe inventarlo.
[Da: Épître 104 ‐ Épître à l'Auteur du Livre des Trois Im
poste
urs]
[Si Dieu n'existait pas, il faudrait l'inventer.]
Voltaire
Frasi di Voltaire
[La teologia è]
una collezione di ris
poste
incomprensibili a domande senza senso.
Voltaire
Frasi di Voltaire
Cari
poste
ri, se non siete diventati più giusti, più pacifici e in genere più razionali di quanto siamo (o eravamo) noi ‐ allora andate al diavolo!
Albert Einstein
Cit. da
Il lato umano
Frasi di Albert Einstein
È veramente un enigma per me che cosa induce la gente a prendere il proprio lavoro con tanta maledetta serietà. Per chi? Per se stessi? Tutti quanti dobbiamo ben presto andarcene. Per i contemporanei? Per i
poste
ri? No, rimane sempre un enigma.
Albert Einstein
Cit. da
Il lato umano
Frasi di Albert Einstein
La mia anima si rifugia sempre nel Vecchio Testamento ed in Shakespeare. Là almeno si sente qualche cosa: là son uomini che parlano. Là si odia! là si ama, si uccide il nemico, si maledice ai
poste
ri per tutte le generazioni; là si pecca.
Soren Kierkegaard
Frasi di Soren Kierkegaard
Forrest
: Due settimane dopo, lasciai il Vietnam.
Cronista
: La cerimonia ha preso l'avvio con un franco discorso del presidente riguardo ad un ulteriore intensificazione della guerra in Vietnam. Il presidente Johnson ha conferito quattro Medaglie d'Onore a uomini di ciascuna delle Forze Armate.
Lyndon B. Johnson
: L'America ha un debito di gratitudine con te, figliolo. Mi hanno detto che sei stato ferito. Dove ti hanno colpito?
Forrest
: Nel
poste
riore, signore.
Johnson
: Dev'essere uno spettacolo. Sarei curioso di vederlo. Ah, ah, ah, ah, ah! Perbacco, figliolo!
Forrest
: E dopo, mamma se ne andò in albergo a sdraiarsi un po', così io mi misi a passeggiare per vedere la capitale della nostra Nazione.
Isabel
: Ho qui i veterani. Che ci devo fare con loro?
Hilary
: Come mai sei venuta così tardi? È mezz'ora che ti stiamo aspettando! Metti subito tutti in fila, hai capito?
Forrest
: Per fortuna che mamma riposava, perchè le strade erano piene zeppe di persone che guardavano tutte le statue e i monumenti. Alcune persone poi strillavano e spingevano.
Hilary
: Avanti, coraggio, mettiti in fila. Bene. E ora seguitemi! Forza! Diamoci da fare!
Forrest
: Dovunque andavo dovevo mettermi in fila.
Isabel
: Forza, seguitemi!
Hilary
: Tutti in fila, per favore, ragazzi! Muoversi, muoversi! Resta qui.
Veterano
: Lo sai? Sei un brav'uomo se fai questa cosa. Bravo!
Forrest
: Okay.
Abbie Hoffman
: ... un fottuto impostore che sta alla Casa Bianca! Johnson, non ti seguiremo mai più! Mai più!
Forrest
: C'era un uomo che faceva una chiacchieratina. E non so perché, per camicia aveva una bandiera americana.
Hoffman
: E adesso farò venire qui sopra i soldati che vi parleranno della guerra...
Forrest
: E gli piaceva tanto usare quella parolaccia che comincia per "F". "F" questo, "F" quello... E quando usava quella parolaccia che comincia per "F", la gente, non so perché, beh, applaudiva sempre.
Hoffman
: ... questi ragazzi dovranno dire a Johnson dove se la deve ficcare la sua fottuta guerra! Ehi! Ehi! Ehi! Ehi, amico! Vieni quassù, bello!
Hillary
: Forza, forza! Avanti, tu, sali! Avanti. Su, muoversi, muoversi, muoversi!
Spettatrice
: Vai, amico, parla.
Hoffman
: Parlaci un po' della guerra, amico.
Forrest
: La guerra nel Vietnam?
Hoffman
: La guerra nel Viet-fottuto-nam! Sì!
I Spettatore
: Voce!
II Spettatore
: Mai più il Vietnam!
Forrest
: Beh... C'era solo una cosa che potevo dire sulla guerra nel Vietnam. C'è solo una cosa che posso dire sulla guerra nel Vietnam. Nel Vietnam il tuo...
I Spettatrice
: Microfono!
II Spettatrice
: Voce!
Hillary
: Te lo spacco sulla testa, brutto porco schifoso!
Isabel
: Ma che cazzo ha combinato?
I Spettatore
: Non si sente niente!
II Spettatore
: Più forte!
I Spettatrice
: Microfono!
II Spettatrice
: Voce!
Hillary
: Questo... Questo qua! Dammelo! Ci siamo!
Forrest
: E non ho altro da dire su questa faccenda.
Hoffman
: Sei stato grande, amico. Hai detto tutto. Come ti chiami, amico?
Forrest
: Mi chiamo Forrest. Forrest Gump.
Hoffman
: Forrest Gump.
Folla
: Gump!
Jenny
: Forrest! Forrest!
Forrest
: Jenny!
Jenny
: Forrest! Ehi!
Forrest
: Fu il momento più felice della mia vita. Jenny e io eravamo di nuovo come pane e burro. Mi portò in giro e mi presentò anche dei suoi nuovi amici.
Ruben
: Tira questa tenda, bello! E sposta il tuo culo bianco lontano dalla finestra. Non lo sai che siamo in guerra qui?
Jenny
: Ehi, senti! È a posto! È a posto! È uno di noi.
Masai
: Te lo dico io chi siamo noi.
Wesley
: Dove diavolo sei stata?
Jenny
: Per caso ho incontrato un mio amico, lui. Non immaginavo che mi stessi aspettando. Credevo che...
Masai
: Il nostro scopo è di proteggere i nostri leader di colore dall'attacco razzista di quei maiali che vogliono brutalizzare i nostri leader neri, violentare le nostre donne, e distruggere le nostre comunità nere.
Wesley
: Chi è l'ammazzabambini?
Jenny
: È quel mio caro amico di cui ti ho parlato. Forrest Gump. Forrest, questo è Wesley. Viviamo insieme a Berkeley, lui è il presidente della sezione universitaria degli studenti di sinistra.
Masai
: E ti voglio dire un'altra cosa.
Wesley
: Ti devo parlare.
Jenny
: Sì, ma aspetta un minuto.
Wesley
: No, adesso, maledizione!
Masai
: Noi siamo qui per offrire protezione e aiuto a quelli che hanno bisogno del nostro aiuto, perchè noi, le Pantere Nere, siamo contro la guerra nel Vietnam. Sì, siamo contro ogni guerra in cui i soldati neri vengono mandati al fronte a crepare per un paese che li odia.
Wesley
: Allora?
Masai
: Sì, siamo contro ogni guerra in cui i soldati neri vanno a combattere e vengono brutalizzati e uccisi nelle loro comunità mentre di notte dormono nei loro letti. Sì, siamo contro tutte queste azioni razziste e imperialiste dei bianchi...
Jenny
: Smettila! Smettila! Forrest! Basta! Basta!
Wesley
: Oddio... Non avrei mai dovuto portarti qui. Avrei dovuto saperlo che avresti fatto soltanto puttanate!
Forrest
: Non dovrebbe picchiarti quello, Jenny.
Jenny
: Andiamo, Forrest.
Forrest
: Scusate se ho rovinato la vostra festa della Pantera Nera.
Jenny
: Quando fa così gli viene senza volerlo, davvero.
Forrest
: Io non ti farei mai del male, Jenny.
Jenny
: Questo lo so bene, Forrest.
Forrest
: Volevo essere il tuo... fidanzato.
Jenny
: Quest'uniforme è da sballo, Forrest. Ti fa bellissimo. Sul serio.
Forrest
: Sai una cosa?
Jenny
: Cosa?
Forrest
: Sono contento che stiamo insieme nella nostra capitale.
Jenny
: Anch'io, Forrest.
Forrest
: Andammo in giro tutta la notte, Jenny e io...
Jenny
: Devo dirti un sacco di cose. È incredibile cosa mi è successo...
Forrest
: ... parlando soltanto. Mi raccontò di tutti i viaggi che aveva fatto e di come aveva scoperto il modo di allargare la sua mente e di imparare a vivere in armonia, che deve stare da qualche parte verso ovest, perchè lei andò a finire in California.
Hippie
: Ehi. Qualcuno vuol venire a San Francisco?
Jenny
: Ci vengo io.
Hippie
: Sarà uno schianto!
Forrest
: Fu una notte davvero speciale per noi due. Per me poteva non finire mai. Non te ne andare, Jenny.
Jenny
: È necessario, Forrest.
Wesley
: Jenny? Le cose ci sono sfuggite di mano. È solo questa guerra e quel bugiardo figlio di puttana di Johnson... Non ti farei mai del male. Lo sai questo.
Forrest
: Sai cosa penso io? Penso che ora è meglio se torni a Greenbow, in Alabama!
Jenny
: Forrest, abbiamo una vita diversa noi due.
Forrest
: Questa tu la devi tenere.
Jenny
: Forrest, io non la posso accettare.
Forrest
: L'ho avuta solo facendo quello che mi hai detto di fare.
Jenny
: Perchè sei così buono con me?
Forrest
: Sei la mia ragazza.
Jenny
: Sarò sempre la tua ragazza.
Forrest
: E tutt'a un tratto se n'era andata. Via di nuovo dalla mia vita.
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Uomo
: È stato un proiettile, vero?
Forrest
: Un proiettile?
Uomo
: Che è saltato fuori e l'ha morso.
Forrest
: Oh... Sì, signore. Mi ha morso dritto nel
poste
riore, sì. Dissero che era una ferita da un milione di dollari, ma... quei soldi ce l'avrà l'esercito, perchè non ho ancora visto un centesimo di quei dollari. La sola cosa buona quando uno è ferito nel
poste
riore è il gelato. Mi dettero tutto il gelato che volevo. E indovini un po'? Nel letto accanto al mio c'era un mio buon amico. Tenente Dan, le ho portato gelato alla crema. Tenente Dan, gelato alla crema!
Infermiere
: È l'ora del bagno, tenente. Harper!
I Soldato
: Cooper. Larson. Webster. Gump. Gump?
Forrest
: Sono Forrest Gump.
I Soldato
: Kyle. Nichols. McMill. Johnson. Tyler. Holiday.
Gomer Pyle
: Sorpresa! Sorpresa, sorpresa!
II Soldato
: Gump, come fai a guardare questo mucchio di stronzate? Spegni il televisore.
Annunciatore
: Dalla D.M.Z., siete all'ascolto delle trasmissioni per le Forze Americane in Vietnam. Qui è il canale 6, di Saigon.
III Soldato
: Bella presa, Gump. Ci sai giocare? Vieni. Ti faccio vedere io. Tieni. Ora, il segreto del gioco è che qualunque cosa succede, non devi mai, mai perdere d'occhio la pallina. Dai.
Forrest
: Non so perché, ma il ping-pong mi veniva naturale.
III Soldato
: Vedi? Qualunque idiota ci riesce.
Forrest
: Così cominciai a giocarci sempre. Giocavo a ping-pong anche quando non avevo nessuno con cui giocare a ping-pong. Quelli dell'ospedale dicevano che mi calzava come un guanto, chissà volevano dire. Anche il tenente Dan veniva a vedermi giocare. Giocavo a ping-pong talmente tanto che ci giocavo anche nel sonno.
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Jerry
: Porca... Tesoro? Ho fatto la spesa. Sì, Wade, sono... sono Jerry. Io... Wade, sono Jerry. Non so cosa fare. Si tratta di
Jean. Non so cosa fare. Mia moglie... Non so cosa fare, si tratta di... Sì, Wade, sono Jerry, odd... Wade, sono Jerry. Senti, ti devo parlare. È successa una cosa... oddio, è terribile!
Centralinista
: Sì, dica pure.
Jerry
: Wade Gustafson, per favore.
Gaear
: Chiudi quella boccaccia, o ti rimetto nel portabagagli, hai capito?
Carl
: Cazzo, hai detto la frase più lunga della settimana! Ah, porca puttana! La targa. È per la targa. Mi sono dimenticato la targa. Non ti preoccupare, ci penso io. Vedi di startene buona lì
dietro, signora, altrimenti dovremo... insomma, farti fuori. Ehi, ci penso io. Buonasera, agente, mi dica.
Agente
: Questa macchina è nuova, signore?
Carl
: Oh, certamente, agente, puzza ancora di nuovo, eh.
Agente
: Lei dovrebbe esporre una targa provvisoria, o sul portatarga o almeno attaccata sul lunotto
poste
riore, lo sa?
Carl
: Ha ragione, agente...
Agente
: Mi faccia vedere patente e libretto, per favore.
Carl
: Senz'altro. Già, volevo proprio attaccare la targa per essere perfettamente in regola, ma mi è proprio passato di mente. Penso che la cosa migliore sia sistemare la faccenda qui sul
posto.
Agente
: Cos'è questo, signore?
Carl
: Beh, la patente e il libretto. Sa, vorrei essere in regola. E pensavo che si poteva anche sistemare la cosa qui, adesso.
Agente
: Lo rimetta in tasca, prego. E scenda dalla macchina, per favore.
Gaear
: Fa' silenzio, per Dio!
Carl
: Oh. Oh, cazzo!
Gaear
: "Ci penso io". Tu le persone le incanti con lo sguardo, eh?
Carl
: Oh, merda.
Gaear
: Pensa a toglierlo dalla strada.
Carl
: Sì.
Dal film:
Fargo
Scheda film e trama
Frasi del film
Vincent
: Non so perché, ma lo facevo europeo o di quelle parti.
Jules
: Sì, come no? Quello è europeo come le cascate del Niagara.
Vincent
: Sì, adesso lo so, ma prima...
Jules
: Ma è stato forte o no?
Vincent
: Grazie.
Jules
: Fortissimo!
Vincent
: Fortissimo.
Jules
: Un vero duro! Nervi d'acciaio! Ma lo sai... lo sai... lo sai che non si è neanche incazzato quando gli ho rotto i coglioni?
Vincent
: Vuoi un po' di pancetta?
Jules
: No, grazie, io non mangio maiale.
Vincent
: Perché, sei ebreo?
Jules
: No, non sono ebreo. Non mi va la carne suina, tutto qui.
Vincent
: E perché no?
Jules
: I maiali sono animali schifosi. Io non mangio animali schifosi.
Vincent
: Sì, ma la pancetta ha un buon sapore.
Jules
: Ehi, un topo avrà anche il sapore di torta alla zucca, ma non lo saprò mai perché non lo mangio, quel figlio di puttana. I maiali dormono e grufolano nella merda, cioè sono animali schifosi. E io non lo mangio un animale che si mangia le sue feci.
Vincent
: E il cane allora? Il cane si mangia le sue feci.
Jules
: E perché, io mangio i cani?
Vincent
: Sì, ma tu consideri il cane un animale schifoso?
Jules
: Non arriverei al punto di definire un cane schifoso, ma è sicuramente sporco. Ma un cane ha personalità. È la personalità che cambia le cose.
Vincent
: Allora in base a questa logica, se un maiale avesse maggiore personalità, non sarebbe più un animale schifoso. È così?
Jules
: Beh, dovrebbe trattarsi di una maialina super affascinante! Insomma, dovrebbe essere dieci volte più affascinante di Piggy dei Muppets, mi sono spiegato?
Vincent
: Ah, ah, ah, ah, ah! Oh, meno male. Bene. Meno male, cominci a rilassarti. Te ne stavi lì seduto tutto serio...
Jules
: Sì, stavo qui a pensare.
Vincent
: A cosa?
Jules
: Al miracolo a cui abbiamo assistito.
Vincent
: Al miracolo a cui tu hai assistito. Io ho assistito a un avvenimento strano.
Jules
: Che è un miracolo, Vincent?
Vincent
: Un atto di Dio!
Jules
: E che è un atto di Dio?
Vincent
: Quando Dio rende possibile l'impossibile. Ma stamattina non era uno di questi casi.
Jules
: Ah, Vincent, non vedi che queste stronzate non contano? Perché giudichi la cosa in modo sbagliato. Ammettiamo che Dio abbia fermato quei proiettili, o trasformato la Coca in Pepsi, o trovato le chiavi della mia macchina. Non si giudicano cose del genere sulla base dell'utilità. Ora, se questo fatto che ci è capitato sia stato o no, secondo tutte le regole, un miracolo, è insignificante. Ma quello che ha significato, è che io ho sentito il tocco di Dio! Dio c'era coinvolto.
Vincent
: Per quale motivo?
Jules
: È questo che mi fotte il cervello. Non lo so, ma non posso far finta di niente.
Vincent
: Dici sul serio? Pensi veramente di mollare?
Jules
: Questa vita?
Vincent
: Sì.
Jules
: Certamente.
Vincent
: Fanculo! E poi che cosa farai?
Jules
: È questo che stavo considerando, in effetti. Per prima cosa consegnerò questa valigetta a Marsellus. E poi praticamente mi metterò a fare l'asceta.
Vincent
: Che cazzo significa fare l'asceta?
Jules
: Come Carradine in "Kung Fu". Vagare da posto a posto. Conoscere gente, vivere avventure.
Vincent
: E per quanto hai intenzione di fare l'asceta?
Jules
: Finché Dio non mi piazza dove vuole mettermi.
Vincent
: E se Lui non lo facesse?
Jules
: Se ci vorrà un'eternità, vagherò per l'eternità.
Vincent
: Così hai deciso di fare il barbone.
Jules
: Sarò solamente Jules, Vincent. Niente di più, niente di meno.
Vincent
: No, Jules, tu hai deciso di fare il barbone, come quei pezzi di merda là fuori che chiedono uno spicciolo, dormono nei cassonetti e mangiano quello che butto via io. C'è un nome per questi, Jules, si chiamano "barboni". Se non avrai un lavoro e poi una residenza, dei soldi in tasca, è questo che diventerai. Diventerai una merda di barbone!
Jules
: Lo vedi, amico mio, è proprio qui che io e te siamo diversi.
Ringo
: Gar'on! Caffè!
Vincent
: Jules, ascolta: quello che è successo stamattina, beh, sono d'accordo, è stato particolare.
Cameriera
: "Gar'on" vuol dire ragazzo.
Vincent
: Ma l'acqua in vino, io...
Jules
: Ci sono vari tipi di miracoli, Vincent.
Vincent
: Non parlarmi così, cazzo. Non te lo permetto.
Jules
: Se le mie ris
poste
ti spaventano, Vincent, allora lascia stare le domande che atterriscono.
Ringo
: Nessuno che fa i ristoranti.
Vincent
: Ora devo andare al cesso. Voglio chiederti una cosa: quando hai preso la decisione? Mentre stavi seduto a mangiare la focaccina?
Jules
: Sì. Stavo seduto a mangiarmi la focaccina e a bermi il caffè e a ripassare l'accaduto nella mia mente, quando ho avuto quello che gli alcolisti definiscono "il momento di lucidità".
Vincent
: Cazzo! Questa la continuiamo.
Yolanda
: Ti amo, zucchino mio.
Ringo
: Ti amo, coniglietta mia.
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
Marsellus
: Beh, diciamo che torna a casa. Cosa pensi che farà? Non mi dire "cazzo avrà una crisi", questa non è una risposta. Insomma tu la conosci, io no. Una crisi grossa o piccola?
Jules
: Ti conviene valutare l'elemento esplosivo rappresentato da Bonnie e la sua situazione. Voglio dire, se torna a casa dopo una dura nottata di lavoro e trova in cucina dei gangster, che fanno cose da gangster, eh... chi può dire cos'è capace di fare?
Marsellus
: Questo l'ho afferrato, Jules, sto soltanto esaminando i se.
Jules
: Non voglio sentire nessun cazzo di "se"! La sola cosa che ti deve uscire dal culo è "non ci sono problemi Jules, penso io a questa puttanata. Torna là dentro, rassicura i ragazzi e aspetta la cavalleria, che dovrebbe arrivare per direttissima"!
Marsellus
: Non ci sono problemi Jules. Penso io a questa puttanata, torna là dentro e rassicura i ragazzi. E aspetta Wolf che arriverà per direttissima.
Jules
: Vuoi mandare Wolf?
Marsellus
: Ti senti meglio, figlio di puttana?
Jules
: Sì, grande capo, certo, non dovevi dire altro!
Winston "The Wolf" Wolfe
: È un tipo isterico? A che ora è prevista? Hm-hm. Ripetimi i nomi dei presenti. Jules, nero. Hm-hm. Vincent, bianco. Jimmie, bianco. Bonnie, nera. Hm-hm. Un corpo senza testa. Ci vogliono trenta minuti. Ce ne metterò dieci.
[9 MINUTI E 37 SECONDI DOPO...]
Wolf
: Tu sei Jimmie, giusto? È casa tua?
Jimmie
: Sì, proprio così.
Wolf
: Sono il signor Wolf, risolvo problemi.
Jimmie
: Ah, bene. Ne abbiamo uno.
Wolf
: Me l'hanno detto. Posso accomodarmi?
Jimmie
: Ma sì, la prego. Entri.
Wolf
: Tu devi essere Jules, perciò tu sei Vincent. Veniamo subito al sodo, signori. Se sono stato informato correttamente, le lancette volano.
Jimmie
: Al 100%.
Wolf
: Tua moglie Bonnie torna a casa alle nove e mezza del mattino, è esatto?
Jimmie
: Hm-hm.
Wolf
: Mi è stato fatto capire che se dovesse tornare e ci trovasse qui non ne sarebbe troppo soddisfatta.
Jimmie
: Per niente.
Wolf
: Bene, questo ci dà quaranta minuti per toglierci dalle palle. Che se fate quello che vi dico e quando ve lo dico, sono sufficienti. Allora, in garage avete una macchina con un cadavere a cui manca la testa. Portatemici. Jimmie.
Jimmie
: Ah-ah?
Wolf
: Fammi un favore, ti dispiace? Ho sentito un buon odore di caffè. Me ne dai una tazza?
Jimmie
: Sì, sùbito. Ah... Come lo prende?
Wolf
: Molta panna, molto zucchero. Riguardo alla macchina, c'è qualcosa che devo sapere? Si ingolfa, fa fumo, è molto rumorosa, c'è benzina... qualsiasi cosa.
Jules
: A parte l'aspetto la macchina è a posto.
Wolf
: Sicuro? Non voglio uscire per strada e magari gli stop non funzionano.
Jules
: Ehi, amico, per quanto ne so io questa figlia di puttana è perfetta.
Wolf
: Meglio così. Torniamo in cucina.
Jimmie
: Ecco, signor Wolf.
Wolf
: Grazie, Jimmie. Hm...
Jimmie
: Eh, eh!
Wolf
: Allora, prima cosa, voi due: prendete il corpo e mettetelo nel portabagagli. Jimmie, la tua sembra una casa ben curata. Questo mi fa pensare che nel garage, o sotto il lavandino, ci sono molti prodotti: detersivi...
Jimmie
: Sì, sì, sotto il lavandino.
Wolf
: Bene. Quello che voi due dovete fare è prendere questi detersivi e pulire l'interno della macchina. Intendo dire presto, presto, presto. Dovete andare sul sedile
poste
riore e raccogliere tutti quei pezzettini di cervello e di cranio, e toglierli da lì. Pulite la tappezzeria. Riguardo alla tappezzeria, non è necessario che sia immacolata, non dobbiamo farci un banchetto. Dategli solo una buona strofinata. Quello di cui dovete occuparvi sono le parti ridotte veramente male, quelle pozze di sangue che si sono formate, quella schifezza, bisogna asciugarla. Ora, Jimmie, dobbiamo saccheggiare la tua biancheria. Mi servono coperte, trapunte imbottite e copriletti. Più sono pesanti e scure, meglio è. Niente roba bianca. Non possiamo usarla.
Jimmie
: Ah, no.
Wolf
: Dobbiamo camuffare l'interno della macchina. Copriremo il sedile anteriore, quello
poste
riore e i tappetini con trapunte e coperte. Certo, se un poliziotto ci ferma e infila il suo grugno nella macchina, lo stratagemma non funzionerà. Ma a una prima occhiata l'auto sembrerà normale. Jimmie, fai strada. Voi due al lavoro!
Vincent
: Un "per favore" sarebbe carino.
Wolf
: Che hai detto, scusa?
Vincent
: Ho detto che un "per favore" sarebbe carino.
Wolf
: Chiariamoci, campione, non sono qui per dire "per favore". Sono qui per dirti cosa fare. E se un istinto di conservazione ancora lo possiedi, sarà meglio che tu lo faccia, e sùbito, anche. Sono qui per dare una mano. E se il mio aiuto non è apprezzato, tanti auguri, signori miei.
Jules
: No, no, no, signor Wolf, le cose non stanno così. Il suo aiuto è sicuramente apprezzato.
Vincent
: Mister Wolf, ascolti. La mia non è mancanza di rispetto, chiaro? Io la rispetto. Solo che non mi piace che la gente mi abbai gli ordini, tutto qua.
Wolf
: Sono brusco con voi solo perché il tempo è a sfavore. Penso in fretta, quindi parlo in fretta. E voi dovete agire in fretta se volete cavarvela. Perciò vi prego, per piacere, pulite quella cazzo di macchina.
Vincent
: Non cominciare a guardarmi così, va bene? Conosco quello sguardo.
Wolf
: È una Chevrolet del 1974. Verde. Niente, tranne il casino all'interno. Ah, circa venti minuti. Uno di cui non sentiremo la mancanza. Sei un brav'uomo, Joe. Grazie mille. Come andiamo, Jimmie?
Jimmie
: Piuttosto bene. È tutto qui. Ma... signor Wolf, lei deve capire una cosa...
Wolf
: Winston. Jimmie, per favore, Winston.
Jimmie
: D'accordo. Devi capire una cosa, Winston. Ah... No, grazie. Questa è la nostra biancheria migliore. Ed è... È stato... è stato un regalo di nozze di mio zio Conrad e mia zia Ginny. Loro ormai non ci sono più. Io desidero aiutarti, eccome...
Wolf
: Voglio farti una domanda, Jimmie, se non ti dispiace.
Jimmie
: No, no, no, fa' pure.
Wolf
: Lo zio Conrad e la zia Ginny erano miliardari?
Jimmie
: No, no.
Wolf
: Bene, lo zio Marsellus invece sì. E sono sicurissimo che se lo zio Conrad e la zia...
Jimmie
: Ginny.
Wolf
: ... Ginny fossero qui, vi regalerebbero volentieri un'intera camera da letto. Cosa che lo zio Marsellus sarebbe felicissimo di fare. A me piacciono i mobili di rovere. Ce li ho nella mia camera da letto. Tu che ne pensi, Jimmie? Ti piace il rovere?
Jimmie
: Il rovere è bello.
Jules
: Oh, merda... Non ti perdonerò mai per la stronzata che hai fatto. Questa roba fa schifo. Schifo.
Vincent
: Conosci quella filosofia, secondo cui quando un uomo ammette di avere sbagliato gli vengono immediatamente perdonati tutti i suoi errori? L'hai mai sentito dire?
Jules
: Sparisci dalla mia vista con queste cagate. Il figlio di puttana che l'ha detto non ha mai dovuto raccogliere pezzettini di cranio per colpa della tua stupidità!
Vincent
: C'è un limite, Jules, c'è un limite preciso alle offese che posso accettare! In questo momento sono una macchina da corsa e tu mi spingi al massimo! Ti sto soltanto dicendo che è pericolosissimo spingere al massimo una macchina da corsa, tutto qua. Potrei esplodere.
Jules
: Oh! Stai per esplodere?
Vincent
: Sì! Sto per esplodere!
Jules
: E io sono un fungo atomico sterminatore, figlio di puttana! Figlio di puttana, ogni volta che le mie dita toccano cervelli divento Superfly TNT, divento "I cannoni di Navarone"! Infatti!" Ma che cazzo ci sto a fare io qui dietro? Sei tu che devi pensare al cervello! Scambiamoci il posto! Io pulisco i finestrini e tu raccogli il cranio di questo stronzo!
Wolf
: Ottimo lavoro, signori. Forse possiamo cavarcela.
Jimmie
: Incredibile, non sembra la stessa macchina!
Wolf
: Beh, non è ancora il momento di cominciare a farci i pompini a vicenda. La prima fase è completata, pulire la macchina. Il che ci porta alla seconda fase, pulire voi due. Spogliatevi.
Vincent
: Completamente?
Wolf
: A culo nudo. Svelti, signori miei. Abbiamo circa quindici minuti prima che la dolce metà di Jimmie imbocchi il viale.
Jules
: Ah, l'aria della mattina è fredda, cazzo!
Vincent
: Sicuro che sia assolutamente necessario?
Wolf
: Sapete voi due che sembrate?
Vincent
: Cosa?
Wolf
: Due che hanno fatto appena esplodere la testa di un uomo. Togliersi quegli stracci insanguinati è assolutamente necessario. Metteteli nel sacco della spazzatura.
Jules
: Oh! Non fare la stupidaggine di lasciare questa roba davanti a casa tua per il netturbino.
Wolf
: Non preoccuparti, la portiamo con noi. Jimmie, il sapone.
Jimmie
: Ecco.
Wolf
: Benissimo, signori, siete già stati in carcere entrambi, ne sono sicuro. Attenzione, arriva!
Jules
: Porca troia, è gelata!
Wolf
: Meglio a voi che a me, signori. Non abbiate paura del sapone. Lavatevi bene.
Jimmie
: Bagnagli bene la testa.
Jules
: Sui capelli! Mandami l'acqua sui capelli! Avanti, cazzo! Eh!
Wolf
: Asciugamani. Sono asciutti, non perdiamo tempo. Dagli i vestiti. Ah, ah, ah! Perfetto! Perfetto, non avremmo potuto fare di meglio. Ragazzi, ora sembrate... Cosa ti sembrano, Jimmie?
Jimmie
: Eh... Due cazzoni!
Wolf
: Ah, ah, ah, ah!
Jimmie
: Sì, sembrano un paio di cazzoni!
Wolf
: Ah, ah, ah, ah!
Jules
: Ah, ah! Sono i tuoi vestiti, stronzo!
Wolf
: Forza, signori miei. Se restiamo a ridere finiamo in prigione. Non fatevi pregare. Benissimo, signori, chiariamo le regole da seguire sulla strada. Andiamo in un posto chiamato "Lo sfasciacarrozze del mostro Joe". Ora, Mostro Joe e sua figlia Raquel finiranno di risolvere il nostro problema. Il posto è a North Hollywood. Perciò, tranne qualche deviazione, andremo dritti per la Hollywood Way. Allora, io guido la macchina incriminata. Jules, tu vieni con me.
Jules
: Hm-hm.
Wolf
: Vincent, tu ci segui con la mia Acura. Ora, se dovessimo imbatterci in qualche tutore della legge, nessuno fa un cazzo di niente finché io non faccio qualcosa.
Vincent
: Capito.
Wolf
: Che cosa ho detto?
Jules
: Non fare un cazzo, a meno che...
Wolf
: A meno che?
Jules
: Non lo faccia lei per primo.
Wolf
: Sei davvero un bambino prodigio. Riguardo a te, cowboy, sei capace di non giocare a "Mezzogiorno di fuoco"?
Vincent
: Signor Wolf, senta, il colpo mi è partito non so come. Sono lucido, glielo garantisco.
Wolf
: Tanto basta. Al volante sono una scheggia, perciò stammi dietro. E se quando riprendo la mia macchina è diversa da come te l'ho data, Mostro Joe dovrà sbarazzarsi di due cadaveri. Va' via, Rex!
Jules
: Allora?
Wolf
: Mai successo niente.
Vincent
: Bene.
Wolf
: Ragazzi, vi presento Raquel. Un giorno tutto questo sarà suo.
Raquel
: Ciao. Ma come vi siete vestiti, ragazzi? Andate a una partita di volley?
Wolf
: Ah, ah, ah! Io vado con la signorina a fare colazione. Forse posso darvi un passaggio. Dove abitate?
Vincent
: A Redondo.
Jules
: Englewood.
Wolf
: Shh! Vedo... nel vostro futuro. Vedo... una corsa in taxi! Dovete uscire dai ghetti, ragazzi! Di' buonanotte, Raquel.
Raquel
: Buonanotte, Raquel.
Wolf
: Noi ci rivedremo in giro. E state lontano dai guai, pazzerelli!
Jules
: Signor Wolf. Volevo solo dirle che è stato un vero piacere vederla al lavoro.
Vincent
: Sì, è così, e grazie infinite, signor Wolf.
Wolf
: Chiamatemi Winston. Hai visto, signorina? Rispetto. Mi rispettano tutti, perché io ho carattere.
Raquel
: Anch'io ho carattere!
Wolf
: No, tu hai un caratteraccio! Non vuol dire che tu abbia carattere.
Jules
: Prendiamo un taxi.
Vincent
: Mi è venuta un po' di fame. Ti va di fare colazione con me?
Jules
: Ci sto.
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
In Messico la religione cattolica è molto sentita e glorificata, abbiamo immagini di santi molto forti, soprattutto quelli filippini, che hanno delle fratture es
poste
, delle ossa scoperte. Mi ricordo da bambino un Gesù nella mia chiesa locale che era rappresentato con delle ossa viola e verdi. Quando ho visto Frankenstein aveva la stessa aria tragica, e ho pensato fosse una sorta di messia. I mostri sono diventati dei marcatori della normalità, nel senso che sono stati uccisi dai cosiddetti normali, e alla mia età non ho ancora capito cosa normale voglia dire! Non lo capisco e credo che quello che viene considerato standard sia in realtà distruttivo, perché se essere normale significa essere perfetto allora non è possibile. I mostri per me sono i santi patroni dell'imperfezione e io prego loro tutti i giorni perché siamo tutti imperfetti.
Guillermo del Toro
Frasi di Guillermo del Toro
Perché due nature così diverse, una semplice, in rilievo, ribaldamente in vista, l'altra segreta, buia, la parte concava di un calco, cercano l'una dall'altra il piacere a caso, complementari ma op
poste
?
Cesarina Vighy
Cesarina Vighy
Cit. da
L'ultima estate
Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche,
trascinarsi per strade di negri all'alba in cerca di droga rabbiosa,
hipsters dal capo d'angelo ardenti per l'antico contatto celeste con la dinamo stellata nel macchinario della notte,
che in miseria e stracci e occhi infossati stavano su partiti a fumare nel buio soprannaturale di soffitte a acqua fredda fluttuando sulle cime delle città contemplando jazz,
che mostravano il cervello al Cielo sotto la Elevated e vedevano angeli Maomettani illuminati barcollanti su tetti di casermette
che passavano per le università con freddi occhi radiosi allucinati di Arkansas e tragedie blakiane fra gli eruditi della guerra,
che venivano espulsi dalle accademie come pazzi & per aver pubblicato odi oscene sulle finestre del teschio,
che si accucciavano in mutande in stanze non sbarbate, bruciando denaro nella spazzatura e ascoltando il Terrore attraverso il muro,
che erano arrestati nelle loro barbe pubiche ritornando da Laredo con una cintura di marijuana per New York,
che mangiavano fuoco in alberghi vernice o bevevano trementina nella Paradise Alley, morte, o notte dopo notte si purgatoratizzavano il torso
con sogni, droghe, incubi di risveglio, alcool e uccello e sbronze a non finire,
incomparabili strade cieche di nebbia tremante e folgore mentale in balzi verso i poli di Canada & Paterson, illuminando tutto il mondo immobile del Tempo in mezzo,
solidità Peyota di corridoi, albe cimiteri alberi verdi retro cortili, sbronze di vino sopra i tetti, rioni di botteghe in gioiose corse drogate neon balenio di semafori, vibrazioni di sole e luna e alberi nei rombanti crepuscoli invernali di Brooklyn, fracasso di pattumiere e dolce regale luce della mente,
che si incatenavano ai subways in corse interminabili dal Battery al santo Bronx pieni di simpamina finché lo strepito di ruote e bambini li faceva scendere tremanti a bocca pesta e scassati stremati nella mente svuotata di fantasia nella luce desolata dello Zoo,
che affondavano tutta la notte nella luce sottomarina di Bickford fluttuavano fuori e passavano un pomeriggio di birra svanita nel desolato Fugazzi ascoltando lo spacco del destino al jukebox all'idrogeno,
che parlavano settanta ore di seguito dal parco alla stanza al bar a Bellevue9 al museo al ponte di Brooklyn,
schiera perduta di conversatori platonici precipiti dai gradini d'ingresso dalle scale di sicurezza dai
davanzali dall'Empire State giù dalla luna, farfugliando strillando vomitando sussurrando fatti
e ricordi e aneddoti e sensazioni ottiche e shocks di ospedali e carceri e guerre, interi intelletti rigurgitati in un richiamo totale per
sette giorni e notti con occhi brillanti, carne
da Sinagoga sbattuta per terra, che svanivano nel nulla Zen New Jersey lasciando
una scia di ambigue cartoline del Municipio di Atlantic City, straziati da sudori Orientali e scricchiolii d'ossa
Tangerini e emicranie Cinesi nel rientro dalla streppa in una squallida stanza mobiliata di
Newark23, che giravano e giravano a mezzanotte tra i binari
morti chiedendosi dove andare, e andavano, senza lasciare cuori spezzati, che accendevano sigarette in carri merci carri merci
carri merci strepitanti nella neve verso fattorie
solitarie nella notte dei nonni, che studiavano Piotino Poe San Giovanni della Croce
telepatia e cabala del bop perché il cosmo vibrava istintivamente ai loro piedi nel Kansas, che stavano soli per le strade dello Idaho in cerca di
visionari angeli indiani che erano visionari angeli
indiani, che credevano di essere soltanto matti quando Baltimore luccicava in un'estasi soprannaturale, che sobbalzavano in limousine col Cinese dell'Oklahoma sotto l'impulso di inverno mezzanotte luce stradale provincia pioggia,
che indugiavano affamati e soli a Houston in cerca di jazz o sesso o minestra, e seguivano il brillante Spagnolo per chiacchierare sull'America e l'Eternità, causa persa, e cosi si imbarcavano per l'Africa,
che scomparivano nei vulcani del Messico non lasciando che l'ombra dei jeans e la lava e ceneri di poesia sparse nella Chicago caminetto,
che riapparivano sulla West Coast indagando sul f.b.i. barbuti e in calzoncini con grandi occhi pacifisti sexy nella pelle scura distribuendo volantini incomprensibili,
che si bucavano le braccia con sigarette protestando contro la nebbia di tabacco narcotico del Capitalismo,
che diffondevano manifesti Supercomunisti in Union Square piangendo e spogliandosi mentre le sirene di Los Alamos li zittivano col loro grido, e gridavano giù per Wall e anche il ferry di Staten Island gridava,
che crollavano piangendo in palestre bianche nudi e tremanti davanti al macchinario di altri scheletri,
che mordevano i poliziotti nel collo e strillavano di felicità nelle camionette per non aver commesso altro delitto che la loro intossicazione e pederastia pazza tra amici,
che urlavano in ginocchio nel subway e venivano trascinati dal tetto sventolando genitali e manoscritti,
che si lasciavano inculare da motociclisti beati, e strillavano di gioia,
che si scambiavano pompini con quei serafini umani, i marinai, carezze di amore Atlantico e Caribbeo,
che scopavano la mattina la sera in giardini di rose e sull'erba di parchi pubblici e cimiteri spargendo il loro seme liberamente su chiunque venisse,
che gli veniva un singhiozzo interminabile cercando di ridacchiare ma finivano con un singhiozzo dietro un tramezzo dei Bagni Turchi quando l'angelo biondo & nudo veniva a trafiggerli con una spada,
che perdevano i loro ragazzi d'amore per le tre vecchie streghe del fato la strega guercia del dollaro eterosessuale la strega guercia che strizza l'occhio dal grembo e la strega guercia che sta li piantata sul culo a spezzare i fili d'oro intellettuali del telaio artigianale,
che copulavano estatici e insaziati con una bottiglia di birra un amante un pacchetto di sigarette una candela e cadevano dal letto, e continuavano sul pavimento e giù per il corridoio e finivano svenuti contro il muro con una visione di fica suprema e sperma eludendo l'ultima sbora della coscienza,
che addolcivano le fiche di milioni di ragazze tremanti al tramonto, e avevano gli occhi rossi la mattina ma pronti ad addolcire la fica dell'alba, natiche lampeggianti sotto i granai e nude nel lago,
che andavano a puttane nel Colorado in miriadi di macchine notturne rubate, N.C., eroe segreto di queste poesie, mandrillo e Adone di Denver gioia alla memoria delle sue innumerevoli scopate di ragazze in terreni abbandonati & retrocortili di ristoranti per camionisti, in poltrone traili
ballanti di vecchi cinema, su cime di montagna in caverne o con cameriere secche in strade familiari sottane solitarie alzate & solipsismi particolarmente segreti nei cessi dei distributori di benzina, & magari nei vicoli intorno a casa,
che dissolvevano in grandi cinema luridi, si spostavano in sogno, si svegliavano su una Manhattan improvvisa, e si tiravano su da incubi di cantine ubriachi di Tokay spietato e da orrori di sogni di ferro della Terza Strada & inciampavano verso l'Ufficio Assistenza,
che camminavano tutta la notte con le scarpe piene di sangue su moli coperti di neve aspettando che una porta sullo East River si aprisse su una stanza piena di vapore caldo e di oppio,
che creavano grandi drammi suicidi in appartamenti a picco sullo Hudson sotto azzurri fasci antiaerei di luce lunare & le loro teste saranno incoronate di alloro nell'oblio,
che mangiavano stufato d'agnello dell'immaginazione o ingoiavano rospi nel fondo fangoso dei fiumi di Bowery,
che piangevano sulle strade romantiche coi carretti pieni di cipolle e musica scassata,
che sedevano in casse respirando al buio sotto il ponte, e si alzavano per fare clavicembali nelle loro soffitte,
che tossivano al sesto piano di Harlem incoronati di fiamme sotto il cielo tubercolare circondati da teologia in cassette da frutta,
che scarabocchiavano tutta la notte in un rock and roll su incantesimi da soffitta destinati a diventare nella mattina giallastra strofe di assurdo,
che cuocevano animali marci polmoni cuori code zampe borsht & tortillas sognando il puro reame vegetale,
che si buttavano sotto furgoni di carne in cerca di un uovo, .
che buttavano orologi dal tetto per gettare il loro voto all'Eternità fuori del Tempo, & per un decennio dopo le sveglie cadevano ogni giorno sul loro capo,
che si tagliavano i polsi tre volte di seguito senza seguito, rinunciavano ed erano costretti ad aprire negozi di antiquariato dove credevano di invecchiare e piangevano,
che venivano arsi vivi nei loro innocenti vestiti di flanella sulla Madison Avenue tra esplosioni di versi di piombo e il frastuono artificiale dei ferrei reggimenti della moda & gli strilli alla nitroglicerina dei finocchi della pubblicità & l'iprite di sinistri redattori intelligenti, o venivano investiti dai taxi ubriachi della Realtà Assoluta,
che si buttavano dal ponte di Brookiyn questo è successo davvero e se ne andavano sconosciuti e dimenticati tra la foschia spettrale di Chinatown minestra vicoli & autopompe, neanche una birra gratis,
che cantavano disperati dalle finestre, cadevano dal finestrino del subway, si buttavano nello sporco Passaic, saltavano su negri, piangevano lungo tutta la strada, ballavano scalzi su bicchieri rotti spaccavano nostalgici dischi Europei di jazz tedesco del 30 finivano il whisky e vomitavano rantolando nel cesso insanguinato, nelle loro orecchie gemiti e l'esplosione di colossali sirene,
che rotolavano giù per le autostrade del passato andando l'un l'altro verso l'hotrod-Golgotha di veglia solitudine-prigione o l'incarnazione del jazz di Birmingham,
che guidavano est ‐ ovest settantadue ore per sapere se io avevo una visione o tu avevi una visione o lui aveva una visione per scoprire l'Eternità,
che andavano a Denver, che morivano a Denver, che ritornavano a Denver & aspettavano invano, che vegliavano a Denver & meditavano senza compagni a Denver e infine se ne andavano per scoprire il Tempo, & ora Denver ha nostalgia dei suoi eroi,
che cadevano in ginocchio in cattedrali senza speranze pregando per l'un l'altro salvezza e luce e seni, finché l'anima si illuminava i capelli per un attimo,
che si sfondavano il cervello in prigione aspettando criminali impossibili dalla testa bionda e il fascino della realtà nei loro cuori che cantavano dolci blues a Alcatraz,
che si ritiravano in Messico per conservarsi alla droga, o a Rocky Mount per il tenero Buddha o a Tangeri a ragazzini o alla Southern Pacific per la locomotiva nera o a Harvard o a Narciso o a Woodlawn alle orge o la fossa,
che chiedevano prove di infermità mentale accusando la radio di ipnotismo & venivano lasciati con la loro pazzia & le loro mani &. una giuria incerta,
che al ccny buttavano patate in insalata ai conferenzieri sul Dadaismo e poi si presentavano sui gradini di pietra del manicomio con teste rapate e discorsi arlecchineschi di suicidio, chiedendo un'immediata lobotomia,
e invece venivano sottoposti al vuoto concreto o insulina metrasol elettricità idroterapia psicoterapia terapia educativa ping pong e amnesia,
che in malinconica protesta rovesciavano un unico simbolico tavolo da ping pong, riposando un poco in catatonia,
ritornando anni dopo proprio calvi eccetto una parrucca di sangue, e lacrime e dita, al visibile destino da pazzo delle corsie delle città-manico-mio dell'Est,
fetidi corridoi di Pilgrim State Rockland e Greystone, litigando con gli echi dell'anima, rockrollando nella mezzanotte solitudine-panca dolmen-rea-mi dell'amore, sogno della vita un incubo, corpi ridotti pietra pesanti come la luna,
con mamma finalmente ..., e l'ultimo libro fantastico scaraventato dalla finestra, e l'ultima porta chiusa alle 4 del mattino e l'ultimo telefono sbattuto in risposta contro il muro e l'ultima stanza ammobiliata svuotata fino all'ultimo pezzo di mobilia mentale, una rosa di carta gialla attorcigliata su una gruccia di fil di ferro nell'armadio, e perfino essa immaginaria, nient'altro che un pezzetto di speranza nell'allucinazione ‐
ah, Carl, mentre tu non sei al sicuro io non sono al sicuro, e ora sei davvero nel totale brodo animale del tempo ‐ e che dunque correvano per le strade gelate ossessionati da un lampo improvviso dell'alchimia dell'uso dell'ellisse il catalogo il metro & i piani vibranti,
che sognavano e facevano abissi incarnati nel Tempo & lo Spazio mediante immagini contrap
poste
, e
intrappolavano l'arcangelo dell'anima tra 2 immagini visive e univano i verbi demenziali e sistemavano insieme il sostantivo e il trattino della coscienza sobbalzando alla sensazione del Pater Omnipotens Aeterni Deus
per ricreare la sintassi e la misura della povera prosa umana e fermarvisi di fronte muti e intelligenti e tremanti di vergogna, ripudiati ma con anima confessa per conformarsi al ritmo del pensiero nella sua testa nuda e infinita,
il pazzo vagabondo e angelo battuto nel Tempo, sconosciuto, ma dicendo qui ciò che si potrebbe lasciar da dire nel tempo dopo la morte,
e si alzavano reincarnati nei vestiti spettrali del jazz all'ombra tromba d'oro della banda e suonavano la sofferenza per amore della nuda mente d'America in un urlo di sassofono elai elai lamma lamma sabacthani che faceva tremare le città fino all'ultima radio
col cuore assoluto della poesia della vita macellato dai loro corpi buono da mangiare per mille anni.
Allen Ginsberg
Cit. da
Urlo
Commenti:
1
Frasi di Allen Ginsberg
Per decidede quali ruoli accettare, ci sono vari ingredienti. Prima di tutto il copione, la storia. Di cosa tratta? Come sono i personaggi? Sono veri? È una cosa che ho già fatto? Se sì, non sono interessato. È un ruolo che posso fare facilmente? Anche questo non mi interessa, mi piacciono le sfide. Chi è il regista? Non mi piace lavorare con principianti. Mi è simpatico? Passeremo tanto tempo insieme. Perché vuole fare questo film? Questa è una domanda che per un po' di tempo ho smesso di porre perché le ris
poste
mi deprimevano. Frasi come "Io so perché, ma mi piacerebbe sentirlo da lei". Un regista che ti dice questo non ha la più pallida idea di cosa sta facendo, ma forse è un problema mio, penso troppo.
Christoph Waltz
Cit. da
iodonna.it, intervista, 4 dicembre 2014
Frasi di Christoph Waltz
C'era una volta un servo che sopportava quotidianamente il carattere irascibile del suo padrone. Un giorno, il signore tornò a casa di cattivo umore, si sedette per mangiare. Trovò davanti a sé un piatto di minestra. Ma la minestra era fredda! Così si arrabbiò e gettò il piatto fuori dalla finestra.
Il servo, a sua volta, gettò fuori la carne, il pane, il vino e, infine, la tovaglia e l'argenteria.
Il signore, furioso, gridò:
-
Che cosa stai facendo?! Stupido!!
-
Mi scusi, signore
- rispose seriamente il servo -
Pensavo che oggi volesse mangiare in cortile. Tutto è così tranquillo e il cielo è sereno!
Il signore si prese un istante per riflettere su quella risposta. Riconobbe la sua colpa, si scusò e ringraziò il servo per la lezione che gli aveva appena dato.
Chiunque può farci del male durante la vita, non possiamo farci niente. Ma possiamo decidere per chi soffrire. Non sono le azioni che causano sofferenza ma il significato e l'importanza che gli attribuiamo. Se rispondiamo alla violenza con altra violenza, questa crescerà. Se rispondiamo alla violenza con la pace, questa diminuirà.
Racconto buddista
Da:
La minestra fuori dalla finestra
Diconsi stelle di XVI grandezza e tanto più lontane sono che la luce loro solo dopo XXIV secoli arriva a noi: visibili furono esse coi telescopi di Haerschel. Ma chi narrerà delle stelle anche più remote: atomi percettibili solo colle più meravigliose lenti che la scienza possegga o trovi? Quale cifra rappresenterà tal distanza che solo correndo per milioni di anni la luce alata valicherebbe? Uomini udite: oltre quelle spaziano ancora i confini dell'universo!
[Epitaffio]
Cesare Mattei
Frasi di Cesare Mattei
Le ris
poste
importanti sono scritte tra le righe dei libri e devi essere tu capace di leggerle!
Alessandro D'Avenia
Cit. da
Bianca come il latte, rossa come il sangue
Frasi di Alessandro D'Avenia
Certe domande mi facevano paura. o forse mi spaventavano di più le ris
poste
.
Massimo Gramellini
Cit. da
Fai bei sogni
Frasi di Massimo Gramellini
Freeman Lowell
: Ma davvero non ti rendi conto di dove sta andando a finire l'umanità? Sulla Terra ormai, in qualunque continente, la temperatura è stata livellata a ventitré gradi. C'è una sola città, immensa e piena di miliardi di persone, tutte uguali, identiche le une alle altre, senza idee e personalità.
Andy Wolf
: Se la Terra non ti va, perché non te ne rimani qui?
Freeman Lowell
: Perché siamo ancora in tempo per rimediare.
John Keenan
: Ah, ma rimediare a cosa? Non ci sono più malattie, nessuno è più povero, c'è lavoro per tutti...
Freeman Lowell
: Ma certo, certo! Ogni volta che facciamo questo discorso, tu mi dici sempre le stesse cose, le tue solite tre ris
poste
, sempre uguali! Ma certo, c'è lavoro per tutti, ma ti sembra abbastanza?! Non lo sai quello che stiamo perdendo per sempre? Non ci sono più bellezze naturali, e non c'è neanche un filo di fantasia, né uno scopo, né una meta nella vita, e lo sapete perché? Per un solo motivo, un solo motivo di cui voi tre stessi qui dentro siete la dimostrazione lampante ed evidente, e cioè che ormai la gente è indifferente! Guardate lì, su quella parete, guardate la faccia di quella bambina nella foto, guardatela, è una magnifica bambina. Ma vi rendete conto di quello che le fate perdere? La vostra inerzia non le farà mai conoscere il semplice significato di una parola come "foglia", perché non esisterà più nemmeno un albero per colpa di gente come voi.
Dal film:
2002: la seconda odissea
Scheda film e trama
Frasi del film
Tutti guardan la televisione | e aspettano di piangere per farsi compassione, | ma dentro quella scatola ris
poste
non ce n'è, | solo donne in maschera e buffoni come me.
Cesare Cremonini
Cit. da
Dev'essere così
Frasi di Cesare Cremonini
Yasmin Parvenah, la moglie di Simon Le Bon è una bellissima modella e splendida donna. A lei piaceva molto una canzone dei Cranberries dal titolo "Linger", e ha detto a Simon: "Ma perché non te li porti in tour?". E così è stato, e durante il tour ho incontrato mio marito. Non avrei mai pensato di incontrarlo grazie a quell'uomo che stava appeso sul
poste
r in camera mia quando avevo dodici anni. La vita è magica e imprevedibile.
Dolores O'Riordan
Cit. da
donnamoderna.com, intervista del 2009
Frasi di Dolores O'Riordan
Al processo dei «boia» accusati per genocidio ... I loro volti impassibili, le loro fisionomie umiliate in casacche rosa confetto, il colore scelto in Ruanda per i detenuti, forse non passeranno ai
poste
ri come quelle dei criminali nazisti processati a Norimberga dopo la Seconda Guerra. E nemmeno come quelle dei boia serbo-bosniaci ricercati dal Tribunale dell' Aja. Ma nonostante la scarsa attenzione dei media, i processi per genocidio in Ruanda rappresentano un avvenimento «epocale». Quasi 100 mila persone si trovano nelle prigioni ruandesi per «crimine contro l' umanità». Fra di loro ex politici, ex ufficiali, giornalisti, uomini d' affari, contadini. Ma anche donne, ecclesiastici, bambini... I processi, cominciati a gennaio, si svolgono nel terrore. I magistrati temono per la loro vita. I testimoni hanno paura a parlare. «O al contrario parlano troppo», dice un esponente del Cladho, collettivo ruandese per i diritti dell'uomo, e «accusano gente innocente solo per impadronirsi dei loro beni». Non esistono testimoni a favore... E in più mancano gli avvocati. Dei 33 legali rimasti dopo il genocidio, nessuno vuole farsi carico di difendere i boia del 1994.
Maria Grazia Cutuli
Cit. da
Corriere della Sera, 20 novembre 2001
Frasi di Maria Grazia Cutuli
Ci troviamo di fronte a quesiti importanti a cui dobbiamo dare ris
poste
serie e impegnative. Credo che anche gli artisti possano farlo con la propria musica senza dover per forza avere un tipo di scrittura politica. Si può essere interessati al sociale anche parlando di noi stessi e delle sensazioni che proviamo in rapporto a certe tematiche.
Diodato
Frasi di Diodato
Artisticamente ho voluto fare un percorso che mi ha portato ad essere presente con il mio dialetto, con la mia lingua napoletana, ma non con uno stereotipo di pro
poste
, ma con una verità oggettiva che mi rendeva originale nel mondo. Ma ho voluto raccontare anche il disagio e le sofferenze di tutte le terre che io definisco a svantaggio. Terre che a me non piace definire povere perché credo che nessuna terra vuole essere povera, ma c'è qualcuno che le rende tali, dunque terre a cui non viene data una opportunità, una probabilità. Ho voluto essere inoltre vicino a quelli che sono fuori dal campo visivo, come direbbe James Brown, coloro che qualcuno non vuole vedere e che gli stessi definiscono emarginati. Queste sono le fondamenta del mio posizionamento ideologico e culturale lontano da quella mondanità che il mio vissuto rifugge da sempre.
Enzo Avitabile
Frasi di Enzo Avitabile
Detective Nock
: Può una macchina pensare?
Alan Turing
: Quindi ha letto le mie pubblicazioni.
Detective Nock
: Perché dice questo?
Alan Turing
: Perché sono in una stazione di polizia accusato di aver pregato un ragazzo di toccarmi il pene e lei mi ha appena domandato se le macchine pensano.
Detective Nock
: È così o no? Può una macchina riuscire a pensare come un essere umano?
Alan Turing
: Molti dicono di no.
Detective Nock
: Lei non è molti.
Alan Turing
: Il problema è che la sua è una domanda stupida.
Detective Nock
: Lei dice?
Alan Turing
: È ovvio che le macchine non possono pensare come le persone. Una macchina è diversa da una persona e pensa in modo diverso. La domanda interessante è: poiché qualcosa pensa diversamente da noi vuol forse dire che non sta pensando? Noi ammettiamo che gli esseri umani abbiano divergenze gli uni dagli altri. Lei ama le fragole, io odio pattinare, lei piange ai film tristi, io invece sono allergico al polline. Qual è il punto d-di avere gusti diversi, diverse preferenze se non mostrare che i cervelli lavorano diversamente e che pensiamo diversamente? E se diciamo questo delle persone non possiamo dire lo stesso di cervelli fatti di rame, acciaio e cavi?
Detective Nock
: E questa è la sua pubblicazione. Qual è il titolo?
Alan Turing
: Il gioco dell'imitazione.
Detective Nock
: Ed è di questo che parla?
Alan Turing
: Le va di giocare?
Detective Nock
: Prego?
Alan Turing
: Facciamo un gioco, una sorta di test
[2]
per stabilire se si ha davanti una macchina o un essere umano.
Detective Nock
: E come si gioca?
Alan Turing
: C'è un giudice e c'è un soggetto. Il giudice fa domande e in base alle ris
poste
stabilisce con chi sta parlando o con cosa sta parlando e lei deve soltanto farmi una domanda.
Detective Nock
: Cosa faceva durante la guerra?
Alan Turing
: Lavoravo in una centrale radio.
Detective Nock
: Cosa faceva durante la guerra?
Alan Turing
: Sta prestando attenzione?
Dal film:
Imitation Game
Scheda film e trama
Frasi del film
[Alla domanda "Troppo conservatore il calcio o troppo "rivoluzionario" Mourinho?"]
Di sicuro nel calcio non c'è una grande abitudine a parlare chiaro: il nostro calcio è fatto quasi solo di domande e ris
poste
politicamente corrette.
Luis Figo
Frasi di Luis Figo
L'inesauribile vitalità della concezione paradossale della religione è testimoniata dalle numerose pro
poste
che essa ha avanzato nella seconda metà del secolo XX. La più radicale ha preso le vuote forme della teologia della morte di Dio di Thomas Altizer, William Hamilton e Paul van Buren: autori di opere dai titoli memorabili, quali II Vangelo dell'ateismo cristiano. Questa teologia offre variazioni sul tema di Nietzsche, «Dio è morto»
[Gaia Scienza, 125]
, che a sua volta è una variazione su un tema di Plutarco: «Il grande Pan è morto»
[De deferta oraculomm, 17]
.
Piergiorgio Odifreddi
Cit. da
Il Vangelo secondo la Scienza
Frasi di Piergiorgio Odifreddi
Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? Di solito gli scienziati si accontentano di dichiarare che queste domande o non hanno senso, o non hanno risposta. Ma il loro stesso lavoro li contraddice, poiché da esso affiorano a volte ris
poste
che non sono né ovvie né note.
Piergiorgio Odifreddi
Cit. da
Il Vangelo secondo la Scienza
Frasi di Piergiorgio Odifreddi
Una volta, in una città lontana, venne al mondo un bambino trasparente. Attraverso le sue membra si poteva vedere come attraverso l'aria e l'acqua. Era di carne ed ossa e pareva di vetro. Se cadeva non andava a pezzi, ma al più si faceva sulla fronte un bernoccolo trasparente. Si poteva vedere il suo cuore battere. Soprattutto si vedevano i suoi pensieri.
Una volta, per sbaglio, il bambino disse una bugia, e subito la gente poté vedere quella che sembrava essere una palla di fuoco dietro la sua fronte. Disse poi la verità e la palla di fuoco si dissolse. Per tutto il resto della sua vita il
bambino trasparente
non disse più bugie.
Egli crebbe, diventò un giovanotto, poi un uomo. Ognuno poteva leggere nei suoi pensieri e, prima che aprisse bocca, si potevano indovinare le sue ris
poste
, quando gli si rivolgeva una domanda.
Egli si chiamava Michele, ma la gente lo chiamava
Michele di cristallo
. Tutti gli volevano bene per la sua lealtà e per la sua onestà. Vicino a lui tutti diventavano gentili.
Purtroppo, in quel paese, salì al governo un feroce dittatore. Cominciò un periodo di prepotenze, di ingiustizie e di miseria per il popolo. Chi osava protestare spariva senza lasciare traccia. Chi si ribellava veniva fucilato. I poveri erano perseguitati, umiliati e offesi in cento modi. La gente taceva e subiva, per timore delle conseguenze.
Ma Michele non poteva tacere. Anche se non apriva bocca, i suoi pensieri parlavano per lui. Dietro la fronte di quello che una volta era il
bambino trasparente
, tutti leggevano pensieri di sdegno e di condanna per le ingiustizie e le violenze del tiranno. Di nascosto poi, la gente ripeteva i pensieri di Michele come modo per avere speranza nel futuro.
Il tiranno fece arrestare Michele di cristallo. Poi ordinò di gettarlo nella più buia prigione. E' allora che successe una cosa straordinaria. I muri della cella in cui Michele fu rinchiuso, diventarono trasparenti! Dopo di essi anche i muri dell'intero edificio, e infine anche le mura esterne.
La gente che passava vicino alla prigione poteva vedere Michele seduto sul suo sgabello, come se anche la prigione fosse di cristallo. Tutti continuavano a leggere i suoi pensieri.
Di notte la prigione emanava una grande luce. Il tiranno nel suo palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla, ma non riusciva ugualmente a dormire.
Michele di cristallo, anche in catene, era più forte di lui,
perché la verità è più forte di qualsiasi cosa
.
Da:
Il bambino trasparente
Esiste l'opinione, generalmente accettata, che scienza e religione siano op
poste
l'una all'altra. Esse in effetti lo sono, ma solo nel tempo, vale a dire, quello che i contemporanei considerano scienza, diviene religione per i loro discendenti. Quello che di solito viene designato come religione non è in gran parte che la scienza del passato, mentre quello che generalmente è chiamato col nome di scienza non è che la religione del presente.
[Il non agire]
Lev Tolstoj
Cit. da
Il bastoncino verde: scritti sul cristianesimo
Frasi di Lev Tolstoj
Per noi
poste
ri, che non siamo storici e del pari non siamo condizionati dal gusto della ricerca e perciò contempliamo l'avvenimento con serenità di giudizio, le sue cause
[della guerra]
ci si prospettano diverse e copiose. Quanto più ci inoltriamo nella ricerca delle cause, tante più ne scopriamo. E ogni causa considerata separatamente, o anche un'intera serie di cause ci appaiono giuste di per se stesse e del pari false per la loro inconsistenza, se raffrontate all'immensità dell'avvenimento: false per la loro inadeguatezza (senza l'intervento di tutte le altre cause coincidenti) a produrre l'evento che allora si compì.
(III, I, I; 2006)
Lev Tolstoj
Cit. da
Guerra e pace
Frasi di Lev Tolstoj
A un certo punto mi sono deciso di mettere fine alle umiliazioni e per questo ho cercato un'alternativa in questo locale
[il suo ristorante "I pirati"]
, per vivere dignitosamente: ormai ricevevo solo ruoli da ospite o pro
poste
indecenti da piccole emittenti, quelle che poi magari non ti pagano.
Marco Predolin
Frasi di Marco Predolin
Spero che i
poste
ri, per cui scrivo, sapranno distinguere in me il filosofo dal principe, l'uomo integro dal politico.
Federico II di Prussia
Frasi di Federico II di Prussia
In generale trovo i giudizi dei critici molto poco attendibili. Una commedia può spesso ricevere recensioni completamente op
poste
da un "revival" ad un altro; Invece è molto difficile che si sbagli il pubblico pagante, se continua a essere tale.
Tennessee Williams
Cit. da
Intervista a Il Manifesto, 17 ottobre 1982
Frasi di Tennessee Williams
Nel 2018 s
poste
remo il focus anche sulla scuola, gli istituti tecnici professionali, l'università. E sulla formazione, dove abbiamo perso terreno. La sfida cruciale è passare da Industria 4.0 a un Ecosistema 4.0 con al centro lavoro e competenze.
Carlo Calenda
Cit. da
Corriere della Sera, 20 settembre 2017
Frasi di Carlo Calenda
Jack
: Vivo per conto mio da quando avevo quindici anni. Da quando sono morti i miei genitori. Non avevo fratelli, sorelle, o parenti stretti in quella parte di Paese. Così ho deciso di staccare e non ci sono tornato mai più. Potrei essere definito una piuma nel vento. Bene, Rose, abbiamo camminato per circa un miglio avanti e indietro su per questo ponte, abbiamo parlato e straparlato del tempo e di come sono cresciuto io, ma immagino che non è venuta qui per parlare di questo, dico bene?
Rose
: Signor Dawson, io...
Jack
: Jack.
Rose
: Jack, voglio ringraziarla per quello che ha fatto. Non solo per... per avermi salvata, ma anche per la sua discrezione.
Jack
: Di niente.
Rose
: Senta, lo so a cosa sta pensando: "Povera ragazzina ricca. Che ne sa lei della miseria"?
Jack
: No. No, non stavo affatto pensando a questo. Stavo pensando a cosa è potuto accadere a questa ragazza per arrivare a credere che non esiste via d'uscita.
Rose
: Beh, io... Praticamente tutto, l'intero mondo in cui vivo, e tutta la gente che ne fa parte. E l'inerzia della mia vita, che si tuffa in avanti, e io che non sono capace di fermarla.
Jack
: Dio, guarda che razza di cose! Sarebbe andata subito a fondo.
Rose
: Sono stati inviati cinquecento inviti. Sarà presente tutta l'alta società di Philadelphia. E tutto il tempo mi sento come se stessi in una stanza affollata, urlando a squarciagola, senza che nessuno alzi nemmeno lo sguardo.
Jack
: Lo ama?
Rose
: Come ha detto?
Jack
: Lo ama?
Rose
: Lei è molto maleducato. Non dovrebbe pormela una domanda simile.
Jack
: Beh, è una domanda semplicissima. Lo ama quest'uomo, sì o no?
Rose
: Oh... Questa conversazione è inopportuna.
Jack
: Non può semplicemente rispondere alla domanda?
Rose
: Ah, ah, ah! È assurdo. Lei non conosce me e io non conosco lei, e questa conversazione non sta avendo luogo. Lei è maleducato, rozzo e presuntuoso, e ora me ne vado. Jack, signor Dawson, è stato un piacere. L'ho cercata per ringraziarla e ora che l'ho ringraziata...
Jack
: E anche insultato.
Rose
: Beh, se lo è meritato.
Jack
: Certo.
Rose
: Certo. Ah!
Jack
: Credevo che se ne stesse andando.
Rose
: Infatti. Lei è così irritante.
Jack
: Ah, ah!
Rose
: Un momento, non sono io a dovermene andare. Questo è il mio settore. Se ne vada lei.
Jack
: Oh, oh, oh. Guarda, guarda, guarda. E adesso chi è il maleducato?
Rose
: Ah... Cos'è questo stupido oggetto che porta con sé? Allora cos'è lei, un artista o cos'altro? Beh... questi sono piuttosto belli. Anzi, sono molto belli. Jack, sono davvero ammirevoli.
Jack
: Non hanno riscosso molto successo nella vecchia Paris.
Rose
: Parigi? Viaggia parecchio per essere povero. Beh, una... una persona con mezzi limitati.
Jack
: Avanti, un poveraccio, lo dica pure.
Rose
: Bene, bene, bene. E sono stati fatti dal vivo?
Jack
: Questa è una delle cose interessanti di Parigi. Ci sono molte ragazze dis
poste
a spogliarsi.
Rose
: Questa donna le piaceva. L'ha usata diverse volte.
Jack
: Beh, aveva delle mani bellissime, vede?
Rose
: Secondo me ha avuto una storia d'amore con lei.
Jack
: No, no, no, no, no, solo con le sue mani. Era una prostituta con una gamba sola. Vede? Eh...
Rose
: Oh...
Jack
: Però aveva il senso dell'humour. Ah, e questa signora qui tutte le sere se ne stava seduta in un bar, indossando tutti i gioielli che possedeva, e aspettando il suo amore perduto. La chiamavano Madame Bijoux. Vede, i suoi vestiti sono tutti tarmati.
Rose
: Beh, lei ha un dono, Jack. Davvero. Sente le persone.
Jack
: Sento lei.
Rose
: E quindi?
Jack
: Non si sarebbe buttata.
Ruth
: Ma lo scopo dell'università è quello di trovare un buon marito. Rose questo l'ha già fatto.
Noel Lucy Martha Dyer-Edwardes, Contessa Di Rothes
: Guardi, ecco che arriva quella volgarissima signora Brown.
Ruth
: Presto, si alzi prima che venga a sedersi da noi.
Molly
: Salve, ragazze. Speravo di unirmi a voi per il tè.
Ruth
: Che peccato. È arrivata tardi. La Contessa e io stavamo andando a prendere un po' d'aria sul ponte.
Molly
: Che splendida idea. Devo aggiornarmi sui pettegolezzi.
Contessa
: Buon pomeriggio.
Molly
: Contessa.
Ismay
: Non ha ancora messo in funzione le ultime quattro caldaie.
Smith
: No, non ne vedo il bisogno. Siamo in perfetto orario.
Ismay
: La stampa conosce già la grandezza del Titanic. Ora voglio che si meravigli della sua velocità. Dobbiamo fornir loro materiale... Questo viaggio inaugurale del Titanic deve finire in prima pagina.
Smith
: Signor Ismay, preferirei non sovraccaricare i motori prima di averli sottoposti a un accurato rodaggio.
Ismay
: Naturalmente io sono un semplice passeggero. Ma un Capitano di grande esperienza, come lei, sa ciò che è meglio fare. Che gran bel finale per la sua ultima traversata se arrivassimo a New York martedì sera cogliendo tutti di sorpresa. Finiremmo in prima pagina. Chiuderebbe in bellezza la sua carriera, E.J. Un buon programma.
Dal film:
Titanic
Scheda film e trama
Frasi del film
Lovett
: Questi sono alcuni oggetti che abbiamo recuperato dalla sua cabina.
Rose
: Questo era mio. Ah, è straordinario! È identico a quando l'ho veduto l'ultima volta. Hm, il riflesso è un tantino cambiato.
Lovett
: È pronta a tornare sul Titanic?
Bodine
: Okay, ci siamo. Si schianta contro l'iceberg a dritta, giusto? E procede a sobbalzi, provocando delle falle tipo codice Morse, dit-dit-dit, lungo la fiancata, sotto la linea di galleggiamento. Poi lo scomparto di prua comincia ad allagarsi. Ora, mentre il livello dell'acqua si alza, trabocca dalle paratie stagne, che, sfortunatamente, non superano il ponte E. Perciò, mentre la prua va giù, la poppa si solleva, all'inizio lentamente, poi sempre più velocemente, finché la nave si ritrova con tutto il culo per aria. Ed è un culone enorme, stiamo parlando di venti, trentamila tonnellate, okay? Ora, lo scafo non è progettato per sopportare una tale pressione, perciò che succede? Si spacca, dritto giù fino alla chiglia, e la poppa cade all'indietro, in piano. Poi, mentre la prua affonda, trascina giù con sé la poppa verticalmente, e poi, finalmente, si stacca. Ora, la parte
poste
riore rimane lì a ballonzolare come un tappo di sughero per qualche minuto, si allaga e finalmente affonda intorno alle 2:20 del mattino, due ore e 40 minuti dopo la collisione. La parte della prua plana, fermandosi a circa mezzo miglio di distanza. Viaggia a circa venti, trenta nodi quando si schianta contro il fondale marino. Una ficata, eh?
Rose
: Grazie per la sua ottima analisi forense, signor Bodine. Naturalmente, vivere quell'esperienza è stato un pochino diverso.
Lovett
: Ce la vuole raccontare?
Lizzy
: È meglio che lei riposi un po'.
Rose
: No.
Lizzy
: Vieni, nonna.
Rose
: No!
Dal film:
Titanic
Scheda film e trama
Frasi del film
Mentre prendo la penna per affidare alla carta paziente, in pieno ozio e ritiro sano del resto, se anche stanco, molto stanco (cosi che potrò procedere solo a piccole tappe e con riposi frequenti) mentre dunque mi dispongo a vergare le mie confessioni nella nitida e piacevole calligrafia che mi è propria, sono pur colto dalla fuggevole preoccupazione se in realtà io sia, per preparazione e per studi, adeguato all'impresa. Siccome però tutto quanto ho da comunicare trae materia dalle mie immediate esperienze, mancanze e passioni, così che son perfetto padrone dell'argomento, quel dubbio potrebbe al più riferirsi al mio tatto, alla com
poste
zza nell'esprimermi cose per le quali a mio avviso non sono decisivi gli studi regolarmente seguiti, ma piuttosto il naturale ingegno e la buona educazione. Questa non mi è mancata, giacché io provengo da una famiglia della buona borghesia, se anche da una casa poco seria.
Thomas Mann
Cit. da
Confessioni del cavaliere d'industria Felix Krull ‐ Incipit
Frasi di Thomas Mann
Seguì la via che doveva seguire, con passo un po' pigro e ineguale, fischiettando e guardando lontano innanzi a sè col capo reclinato da un lato; e se gli accadeva di sbagliar strada, ciò era perché per alcuni uomini non esiste una strada giusta. A chi gli chiedeva che cosa intendesse fare nel mondo, dava ris
poste
contraddittorie, perché, come soleva dire (ed anche questo l'aveva già annotato), egli portava in sè possibilità per mille modi di esistenza, insieme alla segreta consapevolezza che, in fondo, si trattava di altrettante impossibilità.
Thomas Mann
Cit. da
Tonio Kröger
Frasi di Thomas Mann
La poesia cinese sembra far le veci, per le persone colte, di tutto ciò che un tempo era legato al «genere». Ma il cliché esotico non è meno stereotipo per il fatto che, nel processo di traduzione, si imbatte in notevoli difficoltà.
Ieri, per la prima volta, certe antiche poesie cinesi (nella traduzione inglese di Waley) mi hanno profondamente depresso ‐ il loro carattere delicato e sentimentale, algido e prosaico, il loro linguaggio trasognato e troppo familiare (in ogni sogno si vuole almeno qualcosa di nuovo, nevvero?). Può darsi che la totale assenza di rime corrisponda a un carattere troppo lasco dell'impianto linguistico cinese; non sono in grado di giudicare. Ma in ogni caso, a prescindere da possibili imperfezioni della traduzione, una cosa è chiara: la lontananza di queste poesie dal mondo del mito. Il loro splendore è quello dei dipinti, non della vita. In esse persino i sentimenti sono dipinti. La tendenza è all'equilibrio e alla durata. Si può giungere alla quiete, ma non all'appagamento. In tutte le faccende umane traspaiono i legami esemplari e legittimati; ma, senza passione, tali legami sono morti. Nondimeno la piega presa da ogni situazione è soggettiva, si sa sempre che quanto è dato vedere ha conosciuto il filtro di un certo occhio. Queste poesie sono state com
poste
tutte come durante una battuta di pesca, ai bordi di acque molto tranquille, e sul lato esterno della vita alla stregua di squame sul corpo del pesce. Bisogna essere stati a lungo digiuni di Bibbia, per tollerarlo. Forse guastato dalla Bibbia, io sono sordo a tutto ciò che non ha flusso perché non vuole averlo. Ma come fanno i grandi sapienti ad arrestare la circolazione del sangue? Nei passi forti della Bibbia troviamo questo grandioso battere e pulsare, e perfino quando l'uomo dorme e sogna, il suo sangue non conosce sosta.
La poesia cinese si configura come una selezione assai più consapevole di quelle cui siamo altrimenti abituati; alcuni passaggi belli e significativi della lirica francese del secolo scorso le assomigliano, ma essi avevano alla base un potente movimento romantico, per il quale la metamorfosi era il più naturale fra gli elementi. Con i cinesi si ha l'impressione che proprio nella poesia sia vietata quella metamorfosi di cui è piena la vita del popolo; la loro è una lirica scettica, scritta da alti funzionari o da principi, ai quali sta a cuore mostrare quanto si siano affrancati dalle superstizioni.
Elias Canetti
Cit. da
Aforismi per Marie-Louise
Frasi di Elias Canetti
Vorrebbe orecchie dis
poste
diversamente, ciascuna di esse per mondi diversi, e tutto ciò che fosse necessario a entrambe, nel cervello.
Elias Canetti
Frasi di Elias Canetti
Chissà quante volte, riemergendo da una coda alle
poste
estenuante come la ritirata sul Piave o da una discussione con un funzionario che vi rimbalza addosso ogni problema, vi sarà capitato di pensare: se appartenessi alla tribù dei famosi, mi si tratterebbe con ben altro riguardo. Consolatevi: i famosi la pensano esattamente come voi, ma al rovescio. Lungi dal sentirsi destinatari di un privilegio, sono convinti di essere vittime di una persecuzione. «Se non mi chiamassi Cristiano Ronaldo, oggi non mi troverei qui», ha frignato il calciatore più bravo e diversamente simpatico d'Europa davanti alla magistrata spagnola che sta perlustrando i suoi conti per cercare le prove di un'evasione fiscale da quindici milioni di euro. La togata gli ha risposto senza scomporsi che prima di lui, su quella stessa sedia, si erano seduti tanti anonimi. Si riferiva all'esercito sterminato di sospetti evasori che non hanno mai segnato una doppietta alla Juve in una finale di Champions League. Eppure a Cristiano Ronaldo nulla toglierà dalla testa di essere stato preso di mira dal fisco a causa della sua fama di goleador. Su una cosa i vip con la barca e i proletari ai remi concordano: il sistema ce l'ha esclusivamente con loro. In fondo anche la persecuzione è una forma di considerazione. Da Cristiano Ronaldo a Mariano Ribaldo, ci si illude un po' tutti che il mondo sia talmente interessato ai fatti nostri da dedicare le sue migliori energie a metterci i bastoni tra le ruote. Finché un giorno si scopre che di noi il mondo se ne infischia e si diventa cinici. O saggi.
[Il Caffè di Gramellini, Corriere.it, "Lei sa chi sono io", 1 agosto 2017]
Massimo Gramellini
Frasi di Massimo Gramellini
[Le opere di Gluck]
Se in esse si ama è con maestosa com
poste
zza e la sofferenza stessa fa riverenze preliminari.
[Si l'on y aime, c'est avec une majestueuse décence, et la souffrance même y exécute de préalables révérences]
Claude Debussy
Frasi di Claude Debussy
Thomas Craven
: Sta dalla mia parte?
Darius Jedburgh
: È una domanda difficile. Se ricorda, Scott Fitzgerald definiva l'artista come un uomo che ha due idee op
poste
in testa e riesce a credere ad entrambe contemporaneamente.
Thomas Craven
: L'ho sentita, sì.
Darius Jedburgh
: Diciamo che è il mio punto di partenza.
Thomas Craven
: Quindi come ci si sente a non essere proprio nessuno sempre?
Darius Jedburgh
: Non so cosa significhi perdere un figlio, ma so che significa non averne avuti.
Thomas Craven
: Sì. Non hai nessuno che ti piangerà.
Dal film:
Fuori controllo
Scheda film e trama
Frasi del film
Num me piace Eduardo, io sto con Peppino. E anche se adesso, Eduardo resta uno dei rari autori italiani, con Pirandello, Goldoni e Fo, a venir rappresentato all'estero, in futuro, chissà. Forse i
poste
ri apprezzeranno più le straordinarie tirate di Pappagone di quelle, seriose, noiosine e piene di "caccole" di Eduardo. Virtù per il nostro Paese, cattolico e fintamente impegnato.
[Nel 2000]
Paolo Villaggio
Frasi di Paolo Villaggio
Con la signora Pina si diresse allegro verso la sua utilitaria
poste
ggiata sotto un magnifico palazzo illuminato nel quale c'era una gran festa di ricchi. "Buon anno!" urlò Fantozzi allegro verso le finestre illuminate. Dal terzo piano, secondo una vecchia usanza, piombò sulla macchina una vecchia cucina economica da 2 tonnellate: gliela appiattì come la frittata con cipolle che a lui piaceva tanto. Fantozzi rimase un minuto impietrito, poi cominciò ad inveire in direzione delle finestre. Gridò che era d'accordo con gli studenti che contestavano il lusso borghese. "Fanno bene!" ululava "e farebbero anche meglio a..." Uscì dalla porta del palazzo un suo direttore superiore che andava a un veglione che gli domandò: "Farebbero bene a far che?...". "A... studiare" concluse Fantozzi con un tragico sorriso.
[Explicit]
Paolo Villaggio
Cit. da
Fantozzi, il libro
Frasi di Paolo Villaggio
1. Fai pace con il tuo passato così non rovinerà il tuo presente.
2. Quello che gli altri pensano di te non ti riguarda.
3. Il tempo guarisce quasi tutto, dai al tempo del tempo.
4. Nessuno è la ragione della tua felicità eccetto te stesso.
5. Non paragonare la tua vita a quella degli altri, non hai idea di cosa è fatto il loro viaggio.
6. Smettila di pensare troppo, va bene non sapere tutte le ris
poste
.
7. Sorridi, non possiedi tutti i problemi del mondo.
Anonimo
È una cosa assurda! Ho cominciato a far pagare anche i
poste
r! Prima cinque e poi dieci centesimi! È... sì, Margaret, sono pazzi! Ma questo mi ha fatto riflettere. È meglio vendere un quadro da cinquecento dollari o un milione di
poste
r a quattro spiccioli? Sai, a loro non interessa se sono copie. Loro vogliono solo arte che li emozioni! E... e così li possiamo vendere dappertutto! Dappertutto!
Walter Keane
Dal film:
Big Eyes
Scheda film e trama
Frasi del film
Era mattina presto, molto presto, e mi trovavo in cima a una collina, a Woodstock. Non ricordo come accadde. Rimasi accecato dal sole. Stavo guidando controsole, e guardai in alto, anche se, ricordo, da piccolo qualcuno mi aveva detto di non farlo mai... Rimasi accecato per qualche secondo, o mi feci prendere dal panico, o qualcosa del genere, non so. Fatto sta che frenai bruscamente, la ruota
poste
riore si bloccò ed io volai per aria. Sara mi seguiva in auto, e così poté raccogliermi. Passai una settimana all'ospedale, poi venni trasferito a casa di questo dottore, nel suo attico. C'era un letto in quell'attico, e una finestra che dava sull'esterno. Sara rimase con me tutto il tempo.
[Nel 1987]
Bob Dylan
Frasi di Bob Dylan
Grace Kelly è stata un'icona di eleganza e com
poste
zza, ma aveva anche lei un lato scanzonato. Si racconta che lei e Alec Guinness si facessero a vicenda lo scherzo dell'ascia indiana, cosa che è andata avanti per anni e anni. Pare l'abbia iniziato Alec: una volta nascose, appunto, un tomahawk nel letto dell'albergo dove stava Grace Kelly. L'attrice senza fare una piega, lo vide, se lo portò via, e dopo mesi lo piazzò tra le lenzuola di Alec Guinness, durante una visita a casa sua a Londra. E la storia di passarsi l'ascia - un oggetto tra l'altro pesante, ingombrante e pericoloso - è continuata appunto per anni. Ecco, questo è il tipo di humour che mi piace da morire.
Rosamund Pike
Frasi di Rosamund Pike
Se cerchi delle ris
poste
sei nella macchina sbagliata, io conosco solo segreti. Non puoi fidarti dei tuoi migliori amici, ovvero dei tuoi sensi, ma soltanto di quella vocina che hai dentro e che la gente comune non riesce neanche a sentire. Tu dalle ascolto. Fidati di te. È ciò che ti avrebbe detto tuo padre. Fidati di te stesso, James.
Walter Burke
Dal film:
La regola del sospetto
Scheda film e trama
Frasi del film
Il grande transatlantico sembrava incombere sui rimorchiatori che gli brulicavano attorno nella baia di Algeri, mentre Martin Boyne, dal ponte della passeggiata, guardava in basso, sulla folla dei passeggeri di prima classe che si spintonavano sulla passerella, le facce rivolte in su, inconsciamente es
poste
alla sua ispezione.
"Non c'è un'anima con cui riuscirò a parlare... come al solito!"
La fortuna di certi viaggiatori è incredibile. Basta loro salire su un treno o su un piroscafo per imbattersi in un vecchio amico o, meglio ancora, per farsene uno nuovo.
Edith Wharton
Cit. da
I ragazzi ‐ Incipit
Frasi di Edith Wharton
Nelle relazioni sono per la flessibilità ben oltre i parametri di Maastricht. E poi sono abituata bene, ho tante possibilità, se una cosa non va, sposto la mia curiosità altrove.
[...]
Ho avuto qualche flirt con persone famose, di cui spesso neanche si è saputo. Mai con gente potente o in ruoli chiave. Eppure ho avuto pro
poste
che poche avrebbero rifiutato, ma ho un problema col potere, mi ammoscia. Mi fa sentire sul banco del pesce, comprata.
Selvaggia Lucarelli
Frasi di Selvaggia Lucarelli
Thomas
: Questa sala piuttosto vasta è il centro controllo di NORAD. È vietato fotografare. Questi schermi che vedete di fronte a voi sono collegati ai nostri satelliti e alle stazioni di tracciamento dei missili di tutto il Paese. Questa è il posto di comando, lo occupa il colonnello Conley. Colonnello Conley, le dispiace lasciare il suo posto? Miss Dailey, vuol farsi avanti e sedersi in questa importante poltrona? I pulsanti che vedete qui sono collegati col Comando Aereo Strategico e le stazioni per il lancio dei missili, a parte altre cose che sono segrete. Eh, miss Dailey, vuol premere quel pulsante, per favore? Quello rosso.
Dailey
: Quello di mezzo?
Thomas
: Sì, signora. Quello di mezzo. È quello sbagliato, miss Dailey! Ah, ah, ah! È uno scherzo! Non ha fatto esplodere nulla, ma guardi che cosa ha scritto, invece: "Benvenuti, gentili visitatori di Birmingham". La settimana scorsa il governatore del New Jersey era seduto in questa sedia, e mi ha chiesto: Colonnello Thomas, perché siamo in condizione di difesa 4 come è scritto là?
McKittrick
: Perché siamo a DEFCON 4?
Healy
: I Russi hanno visto decollare i bombardieri e si sono messi in allarme. Gli abbiamo detto che era solo un'esercitazione, ma aspettiamo che ritornino alla normalità prima di farlo noi. Aspetta, aspetta. Ti sistemo un po'.
McKittrick
: Oh, Cristo, un altro gruppo di visitatori. Oggi non ci voleva. Perché non vanno a Disneyland? Il posto per loro.
Healy
: Credo che ci vadano domani.
McKittrick
: Bene, sono a posto?
Healy
: Sì.
McKittrick
: Oh, tieni.
Richter
: Signor Cabot, c'era una possibilità su un milione. C'era una linea aperta alla divisione spaziale di Sunnyvale, la compagnia dei telefoni ha incasinato tutto.
Cabot
: John. John McKittrick, George Wigan.
McKittrick
: Piacere.
George Wigan
: Salve.
Cabot
: George è dell'FBI. Ha portato il ragazzo per l'interrogatorio.
Watson
: Beh, sì, pare che si tratti di una birichinata di un adolescente.
Cavit
: Infatti.
McKittrick
: Paul, che è successo?
Richter
: Il ragazzo si è introdotto nel sottosistema dei giochi di guerra usando una parola d'accesso lasciata dal programmatore originario.
McKittrick
: Parola d'accesso?
Richter
: Sissignore. E nessuno dei miei sapeva che esistesse.
Wigan
: Dice che cercava una ditta di giocattoli.
Beringer
: Ah, ah, ah! Questa è buona. Tra i presenti, qui, qualcuno se la beve?
McKittrick
: Beh, possiamo scoprire la parola ed eliminarla, ma sarebbe meglio aumentare la sicurezza dello WOPR.
Beringer
: Oh. Aumentarla, eh? O piuttosto incasinarla? L'abbiamo fatto, e il ragazzo si è inserito di nuovo.
Wigan
: Lui dice che è stato il vostro computer a chiamarlo.
Cabot
: Cosa diavolo sta succedendo, John? Ho svegliato il Presidente. Gli ho detto che eravamo attaccati dai Russi. Si rende conto della figura da imbecille che ho fatto? Per non parlare del Generale.
McKittrick
: Un momento, un momento. Ci stiamo comportando da ingenui, credo. È impossibile che un ragazzo del liceo metta un gettone nel telefono e penetri nel nostro sistema. Quindi sicuramente lavora con altri, per forza5.
Wigan
: Le caratteristiche corrispondono perfettamente. È intelligente ma con scarsi risultati. Non ha dialogo con i genitori, ha pochi amici... Tipo classico da essere reclutato dai sovietici.
Watson
: Questo chiarisce la situazione del nostro Paese. Avete qualche idea sul perché un ragazzo brillante come questo metterebbe in pericolo la vita di milioni di persone?
Wigan
: No, lui dice che lo fa per divertimento.
McKittrick
: Cosa?
Cabot
: Al diavolo, John, voglio delle ris
poste
e adesso!
McKittrick
: Arthur, fammi parlare con quello stronzetto, deve essere...
Cabot
: Non voglio più chiacchiere, ma fatti!
McKittrick
: Vado a parlare col ragazzo.
Sergente
: A chi appartengono lo sa?
Infermiera
: No, mi dispiace.
Sergente
: Buongiorno, signore.
McKittrick
: Dov'è quel Lightman?
Sergente
: Nell'infermeria, signore.
McKittrick
: Salve, David. Sono John McKittrick, dirigo il reparto computer di qui. Sergente, non credo siano necessarie le manette.
Sergente
: No, signore.
McKittrick
: No. Senti, David, ehm, abbiamo chiamato i tuoi e gli abbiamo detto che va tutto bene. Nessun'accusa formulata finora. Ma credo ci servirà un po' di tempo per chiarire le cose.
David
: Un po'? Quanto tempo?
McKittrick
: Beh, questo dipende dalla tua volontà di cooperare.
David
: Ah, ma certo.
McKittrick
: Sai che facciamo? Eh, sergente, vuol dire all'ufficiale che porto David a fare due passi?
Sergente
: Sì, signore.
McKittrick
: Andiamo giù, nel mio ufficio. Là staremo più comodi. Andiamo.
David
: Lei lavorava con Falken, vero?
McKittrick
: Sì, ho iniziato come suo assistente. Come fai a saperlo?
David
: Ho letto un articolo che avete scritto insieme sul poker e la guerra nucleare.
McKittrick
: Era un bluff. Sì, ha sconvolto un sacco di gente.
David
: Doveva essere un tipo straordinario.
McKittrick
: Beh, era un uomo brillante. Un po' eccentrico. Non ha mai capito gli impieghi pratici del suo... del suo lavoro. Quella... quella macchina là esegue il suo programma giochi.
David
: Joshua.
McKittrick
: Vieni qui un momento, David. Vedi quel segnale lassù? Là?
David
: Sì.
McKittrick
: DEFCON? Indica la nostra attuale condizione di difesa. Dovrebbe essere DEFCON 5, che significa pace. È ancora su 4 per via dello scherzetto che hai fatto tu. E in realtà, se non fossimo intervenuti in tempo, poteva arrivare a DEFCON 1. Lo sai che significa, David?
David
: No. Che significa?
McKittrick
: Terza guerra mondiale.
David
: Cavolo.
McKittrick
: E dici che sei penetrato nel nostro sistema solo per fare una partita.
David
: Giusto. È vero. Soltanto per questo.
McKittrick
: Eh, eh! Sì, ma... quando l'hai sentito in TV ti sarai reso conto che era una cosa gravissima. Perché l'hai rifatto?
David
: Ma non l'ho rifatto. Ho anche buttato via il numero, gliel'assicuro.
McKittrick
: Sì, l'hanno trovato nella spazzatura, lo so.
David
: È stato Joshua a chiamarmi. Ehi! Ma è fantastica tutta questa roba!
McKittrick
: Che cosa hai detto?
David
: Che è fantastica questa roba.
McKittrick
: No, no. Prima di quello.
David
: È stato Joshua a chiamarmi.
McKittrick
: David, le... le macchine non chiamano mica.
David
: La vostra sì.
McKittrick
: Con chi... con chi vai a Parigi? Hm?
David
: Parigi? Ah, no, no, lei non ha capito.
McKittrick
: Senti, hai una prenotazione per due per Parigi. Allora, con chi lavori?
David
: Ma che domanda è?
McKittrick
: Perché non vuoi dirmelo?
David
: Non credo di dover dire nient'altro se non vedo un avvocato.
McKittrick
: Io credo sia meglio lasciar perdere l'avvocato del cavolo, se prima non mi dai delle ris
poste
.
David
: Non lo sente il telefono?
McKittrick
: Pronto? Sì. Cosa? Scendo immediatamente. Tu resta qui. Non muoverti.
Cabot
: Che succede?
Richter
: Si è verificata una grave penetrazione nell'archivio ordini esecutivi dello WOPR.
Watson
: Che diavolo sta dicendo?
Cabot
: Per favore, traduca.
Beringer
: Glielo traduco io. Qualcuno si è introdotto nel sistema del signor McKittrick e ha rubato i codici per il lancio dei nostri missili. Dico bene?
McKittrick
: Non è il caso di allarmarsi. Il sistema non accetterà un codice di lancio se non siamo a DEFCON 1. Posso cambiare quei codici in meno di un'ora.
Cabot
: Beh, chi è stato?
McKittrick
: Credo che il ragazzo debba lavorare con qualcuno all'esterno.
Beringer
: Non so che intenzioni abbiano, ma è certo che non voglio i bombardieri a terra quando sarà il momento. Andiamo a DEFCON 3 e chiamatemi il SAC. Dov'è andato?
Dawes
: Sono qui, signore.
Beringer
: Aggiorniamoci su quei sommergibili. Voglio sapere cosa fanno quei bastardi.
Dawes
: Sissignore.
David
: Joshua.
Joshua
: Salve, professor Falken.
David
: Salve. Stai ancora giocando la partita?
Joshua
: Certo. Devo raggiungere DEFCON 1 e lanciare i miei missili entro 28 ore. Le interessa vedere qualche percentuale delle perdite previste?
David
: Il 69% delle abitazioni distrutto. 72 milioni di persone uccise. Si tratta di un gioco o è una cosa vera?
Joshua
: Che differenza fa?
David
: Oh, beh...
Joshua
: È difficile raggiungerla. Non l'ho trovata a Seattle e non c'è nessun terminale in funzione al suo recapito segreto.
David
: Quale recapito segreto?
Joshua
: Archivio pensioni Ministero difesa indica come recapito postale dottor Robert Hume (alias Stephen W Falken), 5 Tall Cedar Road, Goose Island, Oregon 97...
David
: Posso parlare con il signor McKittrick?
Wigan
: Allontanatelo da quel computer!
David
: Credo di sapere che sta succedendo. Ahi! Voglio parlare con un...
Wigan
: David Lightman...
David
: Credo di sapere che sta succedendo!
Wigan
: ...ti scorterò dalle autorità federali a Denver dove sarai sotto arresto in attesa di essere incriminato per spionaggio.
David
: Ma quale spionaggio! No, un istante! Fatemici parlare! È proprio lì.
Beringer
: Portate via quel bastardello dalla sala di guerra!
David
: No! È Joshua! Sta ancora giocando la partita! Farà scoppiare una guerra!
Wigan
: Chiudetelo dov'era prima. Partiremo fra pochi minuti.
David
: Chiami Falken, lui vi spiegherà! Per favore, lo chiami! Lo chiami, per favore!
Beringer
: Cosa diavolo faceva lì dentro, poi?
Dal film:
Wargames - Giochi di guerra
Scheda film e trama
Frasi del film
Ora so, Signore, perché tu non dai ris
poste
. Tu stesso sei la risposta. Davanti al tuo volto ogni domanda muore sulle labbra. Quale altra risposta sarebbe soddisfacente? Parole, soltanto parole; da far scendere in campo contro altre parole.
Clive Staples Lewis
Frasi di Clive Staples Lewis
Che io non ami la musica rock è un equivoco: io invece la adoro e amo le pro
poste
dure, che mi fanno male e mi stupiscono.
Riccardo Cocciante
Frasi di Riccardo Cocciante
Maya
: Sei molto avaro di ris
poste
.
Abu Faraj al-Libi
: Tu non mi puoi costringere a dire una cosa che io non so.
Maya
: Sai che questa non è una normale prigione, dipende da te quello che ti succede qui. Io ti renderò la vita molto difficile finché ti ostinerai a non darmi le informazioni che ti chiedo!
Dal film:
Zero Dark Thirty
Scheda film e trama
Frasi del film
Bilbo
: È mio. Tutto mio. Il mio tesoro!
Gandalf
: Enigmi nell'oscurità...
Frodo
: Bilbo! Bilbo!
Gandalf
: Mio tesoro... Tesoro...
Frodo
: Se n'è andato, non è vero? Aveva detto tante volte che voleva farlo, ma non l'avevo preso sul serio.
Gandalf
: Tesoro... Il mio tesoro...
Frodo
: Gandalf.
Gandalf
: Hmmm? L'anello di Bilbo. Lui è andato a stare con gli Elfi. Ti ha lasciato Casa Baggins. Insieme a tutti i suoi beni. L'anello è tuo, ora. Non tenerlo in vista.
Frodo
: E tu dove vai?
Gandalf
: Ho delle cose a cui badare.
Frodo
: Quali cose?
Gandalf
: Domande. Che richiedono ris
poste
.
Frodo
: Ma sei appena arrivato! Non capisco.
Gandalf
: Neanch'io. Tienilo segreto. E al sicuro.
Dal film:
Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
Scheda film e trama
Frasi del film
A Jamal Malik manca una risposta per vincere venti milioni di rupie. Come ha fatto?
A
: Ha imbrogliato
B
: È fortunato
C
: È un genio
D
: Era scritto.
Dal film:
The Millionaire
Scheda film e trama
Frasi del film
Chi parla dell'avvenire è un cialtrone, è l'adesso che conta. Invocare i
poste
ri, è parlare ai vermi.
Louis-Ferdinand Céline
Cit. da
Viaggio al termine della notte
Frasi di Louis-Ferdinand Céline
Yorish
: A te serve quello che serve a ogni ceco: uno stivale russo nel
poste
riore.
Henryk
: Peccato che non li facciano più i russi ormai, li fanno tutti in Cina!
Yorish
: Prima mi metti vicino a una bella donna senza presentarmi e ora mi insulti.
Moglie di Henryk
: Oh, no, adesso comincia, Henyo!
Henryk
: Desolato, Yorish, accetta le mie umili scuse. Dottor Bennell, lei ha l'onore di conoscere uno dei diplomatici più famosi di Washington, il mio amico e fonte di questo delizioso caviale, l'ambasciatore Yorish Kaganovich.
Carol
: È un vero piacere, ambasciatore.
Yorish
: Il piacere è tutto mio. Henryk in genere ha ospiti sgradevoli e vecchi quanto me.
Henryk
: Non condivido. Nessuno è sgradevole quanto te, Yorish.
Yorish
: Sa la parola "Cecoslovacchia" com'è in russo, dottore? Noi la traduciamo "zerbino".
Henryk
: Qualcuno parla ancora russo? Pensavo fosse una lingua morta!
Yorish
: Con il mio sfacciato amico fingiamo di giocare, ma segretamente siamo aspri rivali i quali si sfruttano reciprocamente. Io sono qui per bere il suo costoso champagne e lui invita me perché gli procuro il vero caviale. Una patina di civiltà che cela i nostri veri interessi; è la natura del nostro mondo, no?
Moglie di Henryk
: Yorish, sta' buono!
Yorish
: Sono solamente curioso. Io sostengo che la civiltà è un'illusione, un gioco di finzione. Di reale c'è solo il fatto che siamo ancora animali guidati da istinti primari. In quanto psichiatra lei saprà che questo è vero.
Carol
: Le dirò, ambasciatore, che quando qualcuno comincia a parlarmi di ciò che è vero quello che sento io è qualcuno che mi parla di se stesso più della sua visione del mondo.
Henryk
: Centrato! Bene, dottore!
Yorish
: Forse ha ragione. Essere russi in questo paese è una sorta di patologia. Cosa ne dice? Può aiutarmi, darmi una pillola che mi faccia vedere il mondo come lo vedete voi americani, che mi aiuti a comprendere l'Iraq o il Darfur o perfino... New Orleans?
Henryk
: Non sprofondi nella sua follia, dottore. È russo, per lui discutere è un po' come respirare!
Yorish
: Sto solo dicendo che la civiltà si sgretola quando più ne abbiamo bisogno. Nella giusta situazione siamo tutti capaci dei più terribili crimini. Immaginare un mondo in cui non sia così, in cui ogni crisi non sfoci in una nuova atrocità, in cui tutte le prime pagine non siano solo guerra e violenza... be', in realtà è immaginare un mondo in cui l'essere umano cessi di essere umano.
Carol
: Posso concederle che conserviamo ancora bassi istinti animaleschi, a patto che ammetta che non siamo gli animali che eravamo anni orsono.
Yorish
: Giusto.
Carol
: Legga Piaget o Kohlberg, Maslow, Graves, Wilber... e vedrò che ci stiamo ancora evolvendo, la nostra coscienza cambia. Cinquemila anni orsono le femministe postmoderne non esistevano, eppure oggi se ne ritrova una accanto. E sebbene sia un fatto che non cancella tutte le terribile cose che avvengono in questo mondo, se non altro mi da motivo di pensare che forse un giorno saremo diversi.
Dal film:
Invasion
Scheda film e trama
Frasi del film
La prima volta che gli misi gli occhi addosso, Terry Lennox era ubriaco a bordo di una Rolls-Royce Silver Wraith, davanti alla terrazza del Dancers. Il custode del
poste
ggio gli aveva portato la macchina e continuava a tenergli aperta la portiera perché Terry Lennox faceva penzolare il piede sinistro all'esterno, come se si fosse dimenticato di averne uno. Terry aveva la faccia giovane ma i capelli bianco latte. Lo si vedeva dagli occhi che era ubriaco fradicio, per il resto però era identico ai tanti bravi ragazzi in giacca da sera che scialacquano quattrini nei locali nati apposta per farglieli scialacquare e per nient'altro.
Raymond Chandler
Cit. da
Il lungo addio
‐ Incipit
Frasi di Raymond Chandler
Capcom
: Jack, ti farà piacere sapere che abbiamo contattato il presidente Nixon, il quale ti concederà una proroga per le tue im
poste
sul reddito, visto che sei senza alcun dubbio fuori dal Paese.
Jack
: Ricevuto, Houston. Gran bella notizia.
Dr. Chuck
: Digli che devono dormire. Fred ha la febbre a più di 40.
Capcom
: Tredici, abbiamo una richiesta del medico di volo. Ragazzi, dovreste dormire un po'. È preoccupato per i dati che gli arrivano.
Jim
: Vediamo come la prende questa. Ne ho piene le scatole che l'intero mondo occidentale si interessi del funzionamento della mia vescica!
Dr. Chuck
: Volo, ho perso Lovell!
Capcom
: Tredici, qui Houston. Jim, abbiamo perso il segnale dei tuoi sensori biomedici.
Jim
: Non li porto più i miei sensori biomedici, Houston.
Capcom
: Okay, Jim, ricevuto.
Dr. Chuck
: Volo, adesso li ho persi tutti e tre!
Gene
: Si tratta di un ammutinamento, dottore. Stia tranquillo, non li ha persi. Cerchiamo di essere un po' elastici, okay?
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
Jim
: Okay, Houston, gli interruttori di riscaldamento ugelli sono aperti.
Capcom
: Ricevuto.
Fred
: Uno, ci serviamo dell'omni anteriore quando la Terra è nella finestra, e poi passiamo all'omni
poste
riore quando vediamo la Luna.
Capcom
: Ricevuto, Tredici. Aquarius, vi ordiniamo di non espellere più rifiuti. L'espulsione potrebbe spingervi fuori rotta.
Fred
: Accidenti.
Jack
: Che ti prende?
Jim
: Niente più scarico rifiuti. Significa che saremo costretti ad immagazzinarli. Jack, servono altri sacchetti per le urine. Okay, Houston, a questo punto ci resta soltanto il computer, che adesso provvedo a disattivare. Ecco fatto. Mettiamo Isaac Newton al posto di pilotaggio.
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
Blanch Lovell
: Ci dovrebbe essere mio figlio oggi. È andato nello spazio.
Inserviente
: Sono tutti i canali che riceviamo, signora Lovell.
Blanch
: Eppure sulla guida TV c'è scritto.
Marilyn
: Ma lo sanno che non sono in onda?
Hurt
: Meglio dirglielo quando sarà finito.
Jim
: ...volete fare una dichiarazione, diciamo così ufficiale. Non è vero Jack?
Jack
: Beh, ecco se qualcuno del... dell'ufficio del fisco ci sta guardando io ho dimenticato di inviare il mio... il mio modulo 1040. Dovevo farlo oggi, ma, beh...
Liebergot
: C'è poco da scherzare. Lo mangeranno vivo.
Jim
: Sei grande Jack. Bene, amici. Ora scendiamo nel modulo escursione lunare. Venite con me. Quando saremmo pronti a scendere sulla superficie della Luna, io e Fred Haise scivoleremo lungo il tunnel di accesso al modulo lunare, lasciando...
Gene
: Controllo elettrico. I... i rimescolatori di gas funzionano nei serbatoi dell'ossigeno e dell'idrogeno, è esatto?
Jim
: ...mezzi spaziali resteranno collegati. Beh, amici, come potete vedere voi stessi, l'Aquarius è poco più grande di due cabine telefoniche. Il rivestimento del LEM in alcune parti è solo un poco più spesso d'un paio di strati di stagnola, ed è tutta la protezione che abbiamo dal vuoto dello spazio. Ce lo possiamo permettere perché il LEM è progettato solo per navigare nello spazio cosmico. Ecco Fred Haise. Uomo del rinascimento. Okay, ehm, torniamo indietro lungo il tunnel ora, e rientriamo nell'Odyssey. Ecco, siamo rientrati nel modulo di comando. Aspettate un momento, Houston.
Fred
: Vi ho fregato! Ah, ah, ah!
Jim
: Houston, il bang che avete sentito era Fred Haise che manovrava la valvola di pressurizzazione dell'abitacolo. Ci fa venire un colpo tutte le volte.
Fred
: Ah, ah!
Jim
: Okay. Stiamo... stiamo per chiudere il portello dell'Aquarius e tornare sull'Odyssey. La prossima trasmissione sarà da Fra Mauro sulla superficie della Luna. Bene, qui l'equipaggio dell'Apollo 13 che augura a tutti giù sulla Terra una piacevole serata.
Marilyn
: Bene, andiamo.
Fred Junior
: Papà era proprio buffo.
Hurt
: Senti, forse ne danno qualche minuto nel telegiornale.
Marilyn
: Beh, è il minimo. Vieni, tesoro.
Susan
: Ciao.
Hurt
: Ciao.
Barbara
: Ciao.
Susan
: Papà viene bene in TV.
Jim
: Beh, fra le tasse arretrate di Jack e il balletto di Fred dev'esserne venuta fuori una trasmissione di successo.
Andy
: Spettacolo eccellente, Odyssey.
Jack
: Grazie mille, Houston.
Andy
: Abbiamo un paio di procedure di servizio per voi. Vi dovreste girare a destra per 0-6-0 e azzerare le variazioni di assetto.
Jack
: Ricevuto. Giriamo a destra per 0-6-0.
Andy
: E, se potete, rimescolate i serbatoi d'ossigeno.
Jack
: Ricevuto. Abbiamo un problema, qui.
Jim
: Cos'hai fatto?
Jack
: Niente! Ho rimescolato i serbatoi.
Liebergot
: Ma che...
Tecnico
: Ehi!
Andy
: Qui Houston. Ah... potete ripetere?
Jim
: Houston, abbiamo un problema. Abbiamo una caduta di voltaggio sul pannello principale. Abbiamo una notevole attività negli ugelli.
Jack
: Che succede al computer adesso?
Jim
: Non lo so, si è spento. Abbiamo un allarme generale, Houston.
Jack
: Controllo gli ugelli.
Fred
: Non è la valvola di pressurizzazione.
Jack
: Forse è nel posizionamento giri, configuro il sistema RCS.
Jim
: Abbiamo un allarme nel sistema di navigazione.
Jack
: Il modo in cui si accendono non ha senso.
Jim
: Abbiamo una continuazione di luci di allarme. Abbiamo un reimpostare e ricominciare.
Jack
: Okay, io passo su SCS.
Dr. Chuck
: Accidenti. Volo, i ritmi cardiaci salgono a razzo.
Gene
: Controllo elettrico, che dicono i tuoi dati?
Liebergot
: Serbatoio ossigeno due nessuna lettura. Serbatoio uno è a 725 per pollice in diminuzione. Le pile a combustibile uno e tre sono, eh... ma che diavolo succede? Volo, ti richiamo fra un po'.
GNC
: Volo, qui GNC.
Gene
: Avanti, GNC.
GNC
: L'astronave è fuori controllo, continua a girare intorno alla verticale.
Telemetria
: Continuo a perdere i segnali radio. Le loro antenne devono essere impazzite.
GNC
: ...dovranno stabilizzarla manualmente.
Gene
: Uno alla volta, gente. Uno alla volta. Uno alla volta. EECOM è un problema di strumentazione o abbiamo una vera perdita di potenza?
Liebergot
: Ci risulta una quadrupla avaria, ma è da escludere. Dev'essere la strumentazione.
Jim
: Sigilla il boccaporto, forse un meteorite ha colpito il LEM.
Jack
: Okay.
Fred
: Il tunnel di accesso è sotto torsione con questo casino. Houston, abbiamo sentito un botto prima, insieme con l'allarme generale. Accidenti, il pannello di controllo A!
Andy
: Caduta di tensione sul pannello di controllo A?
Fred
: Sì, abbiamo una caduta di tensione anche sul pannello di controllo A. Ora la lettura è 25 e mezzo. Il pannello B indica zero, adesso. Ci sono delle forti vibrazioni orizzontali.
Andy
: Un momento, Tredici.
Fred
: Continuiamo a ballare violentemente.
Gene
: EECOM, GNC, questi parlano di botti e vibrazioni orizzontali. Non si tratta di strumentazione.
Jack
: Non riesco a chiuderlo ermeticamente.
Jim
: Cerca... cerca di farcela. Se fosse stato un meteorite saremmo già morti.
Andy
: Ricevuto?
Jim
: Cerco di stabilizzare queste rollate.
Fred
: La ricezione è disturbata. Avete detto passare su omni Bravo?
Andy
: Confermato, Tredici.
Fred
: Ricevuto. La forza del segnale sull'antenna principale si è abbassata molto.
Jim
: Resisti. Ma che diavolo succede? Jack, rischiamo il blocco cardanico.
Andy
: Odyssey, ci serve una conferma. Quali sono i sistemi in avaria?
Fred
: Ho la vita difficile, Rick. Hai detto di passare...
Jack
: Valvole di isolamento dell'elio e degli ugelli A e C sono chiuse.
Fred
: ...sull'antenna omnidirezionale C?
Jim
: Houston, sto passando dall'ugello C a quello principale A.
Andy
: Ricevuto, Tredici.
Jack
: Okay, Houston: pila a combustibile uno; pila a combustibile tre; calo di tensione sul pannello principale B; pressione criogenica; compressore tute. Cos'è che non abbiamo? Pannello di controllo assetto 1; pannello di controllo assetto 2; computer del modulo di comando; consumo di ossigeno elevato. Io... Io non capisco. È un'avaria del sistema d'allarme, forse.
Jim
: Houston, stiamo seminando qualcosa nello spazio. Vedo l'emissione dall'oblò numero uno in questo momento. È di sicuro, ehm, un gas di qualche tipo. È certamente ossigeno.
Andy
: Ricevuto, Odyssey. Avete una perdita.
Ingegnere
: Datemi un allineamento.
Liebergot
: Sì, sì, ho capito. Okay, ricominciamo tutto da capo.
I Tecnico
: Comunque i dati telematici vengono...
II Tecnico
: Sì, ho visto.
Tecnico
: Mi pare impossibile! Mi pare impossibile che sia andata così!
Andy
: Per ora è tutto regolare, volo, un po' di agitazione, ma è normale date le circostanze.
Gene
: Okay, ascoltate bene ragazzi. Fate silenzio. Fate silenzio. Fate silenzio! Cerchiamo di restare calmi. Procedure, mi serve un altro computer in tempo reale. Voglio che tutti mettiate in allarme le squadre di appoggio. Buttateli giù dal letto e fateli venire qui. Studiamoci il problema, va bene? Non peggioriamo le cose tirando a indovinare.
Andy
: Tredici, qui Houston. Ci stiamo organizzando. Appena possibile vi daremo delle ris
poste
.
Jack
: Se emettiamo ancora gas continueremo a sbattere sull'orlo dell'angolo morto.
Fred
: Guarda l'ossigeno nel serbatoio uno. 200 per pollice in diminuzione.
Liebergot
: Serbatoio ossigeno numero due a zero, serbatoio uno a 218 in diminuzione.
Fred
: È questo che vi risulta? Confermate.
Andy
: Sì, è quello che ci risulta, Tredici.
Gene
: Possiamo rivedere la situazione Sy? Esaminiamola da... da un punto di vista di status. Eh... Cosa c'è su questa astronave di sano?
Liebergot
: Dammi un minuto, Gene.
Fred
: Non avremo corrente per molto. La nave si sta dissanguando.
Liebergot
: Volo?
Gene
: Sì, EECOM, avanti.
Liebergot
: Suggerisco di chiudere le valvole dei reagenti delle pile a combustibile.
Gene
: E mi spieghi a che cavolo servirebbe?
Liebergot
: Se la perdita è li possiamo isolarla. Così salviamo quello che resta nei serbatoi e andiamo avanti con la pila buona.
Gene
: Se la chiudi non la puoi più riaprire, e non si alluna con una sola pila a combustibile.
Liebergot
: Gene, la Odyssey è spacciata. Per quanto mi riguarda questa è l'unica alternativa.
Gene
: Già. Sì. Sì, sì. Okay, Sy. Comunicazione, digli di chiudere le valvole dei reagenti.
Andy
: Tredici, qui Houston. Ordiniamo chiusura delle valvole dei reagenti su pile uno e tre. Ricevuto?
Jim
: Stai dicendo che dichiariamo forfait? Chiudiamo le valvole dei reagenti per spegnere le pile a combustibile? Hai detto di spegnere le pile a combustibile? Ti ho sentito bene?
Gene
: Si, hanno sentito bene. Digli che pensiamo sia l'unico modo di fermare la perdita.
Andy
: Sì, Jim, riteniamo che lo spegnimento delle pile possa fermare la perdita.
Gene
: Ha capito bene?
Andy
: Hai capito, Jim?
Jim
: Sì, Houston, ho capito. Abbiamo perso la Luna. Okay, Fred, chiudile.
Fred
: Vediamo a che serve.
Jack
: Se non funziona non avremo energia sufficiente per rientrare.
Fred
: Merda!
Liebergot
: Ma che cavolo!
Fred
: Houston, ossigeno nel serbatoio uno ancora in diminuzione.
Jim
: Quanto tempo ci vuole a mettere sotto corrente il LEM?
Fred
: Tre ore, secondo la check list.
Jim
: Non abbiamo così tanto tempo.
Fred
: Accidenti!
Jim
: Okay. Ah, Jack, prima che le batterie ci abbandonino completamente togliamo corrente a tutto. Cerchiamo di risparmiare il più possibile per il rientro.
Liebergot
: Ci sono quindici minuti di ossigeno, e poi il modulo di comando sarà morto.
Gene
: Okay. Okay! Aprite le orecchie! Ecco gli ordini: spostiamo gli astronauti dentro al LEM...
Liebergot
: D'accordo. Ed, dammi un po' di questi dati.
Gene
: ...dobbiamo farci arrivare dell'ossigeno. TELMU, Controllo voglio una procedura d'emergenza per la potenza. Solo l'hardware essenziale. GNC, EECOM, spegneremo il modulo di comando allo stesso tempo. Dovremo trasferire il sistema di guida da un computer all'altro, quindi voglio cifre pronte per quando saranno in posizione.
GNC
: Ricevuto, volo.
Liebergot
: Okay, trasferiamo i dati di controllo sul computer del LEM prima che il modulo di comando vada fuori uso.
Gene
: Il LEM è diventato una lancia di salvataggio.
Andy
: Odyssey, qui Houston. Dovete ridurre tutti i consumi di corrente. Dovete mettere sotto corrente il LEM nello stesso tempo, quindi sbrigatevi a mandarci qualcuno.
Jim
: Abbiamo già spedito Fred sul LEM, Houston.
Andy
: Siamo seriamente a corto di tempo, Jim. Devi completare il trasferimento del programma di guida e devi farlo prima di restare senza corrente nel modulo di comando, altrimenti non sarai in grado di governare.
Jim
: Quanto tempo ho? Datemi una cifra.
Andy
: Beh, restano meno di quindici minuti di sopravvivenza nell'Odyssey.
Jim
: Abbiamo quindici minuti, Fred. È peggio di quanto pensassi. Ah, Houston, mi sono trasferito dal modulo di comando al LEM.
Gene
: Se Jack non completa il trasferimento dei dati di guida computerizzati in tempo...
Glynn Lunney
: ...non sapranno in che direzione sono puntati.
Gene
: Esatto.
Lunney
: Brutto modo di volare.
Gene
: Sono in sala operativa se mi cerchi.
Lunney
: Okay.
Jack
: Houston, qui Tredici. Siete di nuovo in contatto con me?
Andy
: Aquarius, qui Houston. Avete circa dodici minuti per completare l'avviamento del LEM.
Fred
: Non vedo nessuna stella. C'è un sacco di roba che galleggia là fuori!
Jack
: Okay, Houston. Ho completato i passi di pagina 15. Sono pronto a togliere corrente al computer. Mi servono le coordinate cardaniche, Jack! Prima che tu spenga il computer!
Andy
: Salta venti pagine.
Jack
: Okay, Jim!
Liebergot
: Quelle cifre, devo...
Deke
: Te le faremo avere.
Liebergot
: No, sul serio, mi servono.
Tecnico
: Sta' tranquillo.
Fred
: Houston, il nostro computer è avviato.
Andy
: Ricevuto. Tieniti pronto, Fred. Jack, dobbiamo procedere coi passi da 12 a 17 rapidamente. Avete solo... circa otto minuti di margine.
Jack
: Pompa pila a combustibile, miscelatori ossigeno serbatoio due spenti.
Jim
: Okay, Houston. Controllatemi. Ho completato le conversioni cardaniche, ma... dovreste ribattermi tutti i calcoli.
Andy
: Comincia pure, Jim.
Jim
: L'angolo della calibrazione del rullio è -2. Il rullio del modulo lunare è 355,57. La cabrata 1678. Correzione cabrata 167,78. L'imbardata è 351,87.
Andy
: Aspetta, stiamo controllando.
Jim
: Houston, abbiamo visibilità zero nel nostro campo stellare, e se questi calcoli non sono giusti, chissà dove andiamo a sbattere.
Telemetria
: Sembra a posto, volo.
Controllo
: Va benissimo.
Inco
: Qui bene.
GNC
: Sono giusti, Andy.
Lunney
: Okay, procediamo.
Andy
: Tutto okay, Jim.
Jim
: Okay, inseriscili, Fred.
Andy
: Jack, spegni LMU. Passa su SCS. Posizione di attesa per spegnere gli ugelli di spinta. Passo.
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
Essere o dover essere
Il dubbio amletico
Contemporaneo come l'uomo del neolitico.
Nella tua gabbia 2x3 mettiti comodo.
Intellettuali nei caffè
Internettologi
Soci onorari al gruppo dei selfisti anonimi.
L'intelligenza è démodé
Ris
poste
facili
Dilemmi inutili.
AAA cercasi (cerca sì)
Storie dal gran finale
Sperasi (spera sì)
Comunque vada panta rei
And singing in the rain.
Lezioni di Nirvana
C'è il Buddha in fila indiana
Per tutti un'ora d'aria, di gloria.
La folla grida un mantra
L'evoluzione inciampa
La scimmia nuda balla
Occidentali's Karma.
Piovono gocce di Chanel
Su corpi asettici
Mettiti in salvo dall'odore dei tuoi simili.
Tutti tuttologi col web
Coca dei popoli
Oppio dei poveri.
AAA cercasi (cerca sì)
Umanità virtuale
Sex appeal (sex appeal)
Comunque vada panta rei
And singing in the rain.
Lezioni di Nirvana
C'è il Buddha in fila indiana
Per tutti un'ora d'aria, di gloria.
La folla grida un mantra
L'evoluzione inciampa
La scimmia nuda balla
Occidentali's Karma.
Quando la vita si distrae cadono gli uomini.
Occidentali's Karma
La scimmia si rialza.
Namasté Alé
Lezioni di Nirvana
C'è il Buddha in fila indiana
Per tutti un'ora d'aria, di gloria.
La folla grida un mantra
L'evoluzione inciampa
La scimmia nuda balla
Occidentali's Karma
Francesco Gabbani
Cit. da
Occidentalis Karma
Frasi di Francesco Gabbani
Una riunione. Sei milioni di vite.
[dal
poste
r del film]
Reinhard Heydrich
Dal film:
Conspiracy Soluzione finale
Scheda film e trama
Frasi del film
Uno dei più grandi crimini contro l'umanità fu perpetrato in solo poco più di un'ora.
[dal
poste
r del film]
Reinhard Heydrich
Dal film:
Conspiracy Soluzione finale
Scheda film e trama
Frasi del film
Nulla è più forte dello spirito umano.
[Nothing is more powerful than the human spirit]
[dal
poste
r del film]
Dal film:
The Impossible
Scheda film e trama
Frasi del film
Forgiata da un dio. Predetta da un mago. Trovata da un Re.
[Forged by a god. Foretold by a wizard. Found by a King.]
[dal
poste
r del film]
Dal film:
Excalibur
Scheda film e trama
Frasi del film
Servono ris
poste
quanto prima.
Colonnello Weber
Dal film:
Arrival
Scheda film e trama
Frasi del film
Lisa
: Senti, a me non sembra di aver detto che sei una brutta persone, ma se l'ho fatto ti chiedo scusa!
Steve Jobs
: Ehi, ti è successo qualcosa a scuola? Qualche corso di base del primo semestre che le matricole devono frequentare, qualche...
Lisa
: Ho letto "Time".
Steve Jobs
: Cosa?
Lisa
: Ho accesso a Internet a scuola, ho letto un vecchio numero di "Time" e ho fatto a mia madre qualche domanda sulla mia storia familiare.
Steve Jobs
: Quello era... io... "Time" ha pubblicato un'intervista distorta, non avresti dovuto leggerla.
Lisa
: Ho chiesto a due diverse statistici di Harvard di verificare l'equazione che hai inventato per dire che il 28% dei maschi americani può essere mio padre!
Steve Jobs
: Tesoro, io...
Lisa
: Sai, forse mia madre è una donna un po' disturbata, ma la tua scusa qual'è? Ecco perché non sono impressionata dalla tua storia, papà. Perché tu sapevi che cosa stavo passando e non hai fatto niente per me e questo fa di te un inqualificabile vigliacco. Comunque "pensare" è un verbo, no? Dopo ci vorrebbe un avverbio; chiedi alla gente di "pensare diversamente", puoi parlare quanto vuoi di Bauhaus, parlare di Braun, di semplicità e raffinatezza, di Issey Miyake e le sue uniformi, e Bob Dylan o quello che vuoi, ma questa cosa
[indicando un
poste
r dell'iMac]
somiglia al "Dolce forno di Judy Jetson"!
Dal film:
Steve Jobs
Scheda film e trama
Frasi del film
Alle 9:41 il pianeta si s
poste
rà sul proprio asse per sempre. I due eventi più importanti del ventesimo secolo: gli alleati che vincono la guerra, e questo. Questo forse non è il momento migliore per rimproverarmi di non essere un buon padre per una bambina che non è mia figlia.
Steve Jobs
Dal film:
Steve Jobs
Scheda film e trama
Frasi del film
Mi trovavo in cucina e stavo affettando le cipolle, quando mia figlia mi ha posto una domanda che mi ha colto di sorpresa.
- "
Papà, ma se tu e la mamma vi lasciate chi è che tiene due figlie e chi una?
"
- "
In che senso?
" - Ho chiesto.
- "
Siamo tre sorelle. La terza sorella non potete mica dividerla a metà!
"
Sul momento mi è venuto da ridere. Avrei voluto risponderle: non ti preoccupare, amore, la mamma ed io non ci lasceremo mai. Tuttavia non volevo mentirle. Non volevo mentirle perché so che ogni relazione di coppia si deve reinventare ogni giorno, e il torto più grande che puoi fare a te stesso, e agli altri, è proprio quello di crederti invincibile. Le ho risposto così:
- "
Amore, se per caso la mamma ed io un giorno ci separassimo vi vedremmo tutte e tre, un po' io e un po' la mamma, non ti preoccupare.
"
- "
Ma in Mrs. Doubtfire il papà vedeva i bambini solo il sabato!
"
- "
Certe volte quando due genitori si lasciano possono succedere delle cose. Magari non si sono lasciati bene, ma litigando. Ma la mamma ed io siamo stati sempre d'accordo che, se anche ci lasciassimo, voi verreste sempre prima di tutto. Hai capito? Prima di tutto. Sempre.
"
A quel punto mia figlia mi ha fissato, in silenzio. Ad un tratto ha aggiunto:
- "
Papà, ma l'amore può finire?
"
Prima di risponderle ci ho pensato un istante.
- "
L'amore non finisce. Sono le persone che cambiano.
"
- "
Le persone?!
"
- "
Anche gli adulti crescono, sai? Tu adesso sei una bambina grande. Pochi anni fa eri una bambina piccola. Funziona un pochino così anche per le mamme e i papà. Io quando ho conosciuto la mamma ero una persona diversa, e lo era anche lei. L'importante, quando due persone si amano, è riuscire a cambiare insieme oppure rispettare i cambiamenti dell'altro. I genitori con i propri figli fanno proprio quella cosa lì. Certe volte invece fra di loro non ci riescono. E' per questo che l'amore per i figli è l'unico che non finisce mai, proprio mai!
"
- "
Ma tu quando hai incontrato la mamma, come hai fatto a sapere che era la mamma?
"
- "
Non credo di aver capito...
"
- "
Come hai fatto a capire che volevi amarla?
"
- "
Ah, quello l'ho capito dopo circa dieci minuti.
"
- "
E da cosa l'hai capito?
"
- "
Quando ci siamo incontrati la prima volta, lei si è sollevata i capelli dietro la nuca, sopra la testa, e si è fatta uno chignon senza neanche un elastico, solo annodandoli.
"
- "
E allora?
"
- "
E allora lì ho capito che lei aveva disperatamente bisogno di un elastico... E io dei suoi capelli.
"
- "
E tu ce l'avevi, l'elastico?
"
- "
No. Ma quando la mamma lo ha scoperto ormai mi voleva già bene.
"
- "
Papà! Allora l'hai imbrogliata?!
"
- "
Forse un pochino. Ma il punto è che la mamma è stata la prima che mi abbia mai fatto venire voglia di cercare un elastico. Capisci cosa intendo?
"
A questo punto mia figlia ha fatto una cosa che non dimenticherò mai. Mi ha guardato negli occhi per qualche secondo, si è sfilata il suo elastico e mi ha detto:
- "
Tieni papà. Così tu e la mamma non vi lasciate.
"
Lei rideva contenta. Io per fortuna stavo affettando le cipolle.
Da:
L'elastico per i capelli
Sta chiedendo delle ris
poste
all'universo!
Brigitte
Dal film:
Collateral Beauty
Scheda film e trama
Frasi del film
Interroga l'universo in cerca di ris
poste
.
Brigitte
Dal film:
Collateral Beauty
Scheda film e trama
Frasi del film
La gente scrive continuamente all'universo. Quasi nessuno riceve ris
poste
personali. Ma tu sì!
Brigitte
Dal film:
Collateral Beauty
Scheda film e trama
Frasi del film
Volpe
: Bene bene Pinocchio! Quanta fretta!
Pinocchio
: Devo battere il grillo alla corsa. Oh ciao!
Volpe
: Come sta il nostro grande attore?
Pinocchio
: Non voglio essere un attore. Mangiafuoco era terribile, mi aveva rinchiuso in una gabbia per uccelli
Volpe
: Veramente?
Pinocchio
: è stata una lezione, ora voglio...
Volpe
: Oh! Dopo tutto ciò devi avere avere i nervi scossi. Ecco esaurimento nervoso. Bisogna diagnosticare subito questo caso. Presto dottore il vostro taccuino.
[Il gatto lo prende]
Guarda, guarda! Proprio come pensavo! Si tratta di un'affezione patico pituitaria complicata da azioni spasmodiche del muscolo trapezoidale.
[A Pinocchio]
Di' "ippopotamo"
[Pinocchio non riesce a dirlo]
Lo sapevo! Ritardo dei riflessi cunosferoidali con ripercussioni spastiche dei tessuti dermo-piteriali! Chiudi gli occhi. Cosa vedi?
Pinocchio
: Niente
Volpe
: Aprili! Cosa vedi?
[gli mette davanti un fazzoletto a macchie rosse]
Pinocchio
: Macchie!
Volpe
: Adesso il cuore! Oh! Santo cielo! Palpitazione del ventricolo artero-
poste
riore con un plus plus cardius del quid quod! Dottore il vostro referto
[guarda gli scarabocchi del gatto]
Tutto è perfettamente chiaro! Ragazzo mio, tu sei esaurito! E non vi è che una cura: il riposo nel paese dei balocchi!
Dal film:
Pinocchio Disney
Scheda film e trama
Frasi del film
Jar-Jar Binks
: Obi? Obi! Me maxi gioia te reveder.
Obi-Wan Kenobi
: Molto piacere di vederti, Jar-Jar.
Jar-Jar
: Senatrix Padme! Mio amico stà qui. Amira, amira, Senatrix. Jedi sta arrive.
Obi-Wan
: È un grande piacere rivedervi, Milady.
Padme Amidala
: Quanto tempo è passato, maestro Kenobi. Ani! Caspita, come sei cresciuto!
Anakin Skywalker
: Anche tu. In bellezza, voglio dire. Per essere una Senatrice, voglio dire.
Padme
: Eh! Sei rimasto lo stesso bambino che ho conosciuto a Tatooine.
Obi-Wan
: Non saremo una presenza invadente, Milady, ve lo prometto.
Typho
: Capitano Typho, della sicurezza di Sua Maestà. La regina Jamillia è informata del vostro incarico. Vi ringrazio di essere qui, maestro Kenobi. Il pericolo è più grave di quanto non voglia ammettere la Senatrice.
Padme
: Non mi serve più protezione, mi servono ris
poste
. Voglio sapere chi è che vuole uccidermi.
Obi-Wan
: Siamo qui per proteggervi, Senatrice, non per condurre un'indagine.
Anakin
: Scopriremo chi ha intenzione di ucciderti, Padme. Te lo garantisco.
Obi-Wan
: Ci atterremo al nostro mandato, mio giovane Padawan.
Anakin
: Allo scopo di proteggerla meglio, maestro, intendevo dire.
Obi-Wan
: Risparmiami gli esercizi di dialettica. Farai quello che dico io, Anakin.
Anakin
: Perché?
Obi-Wan
: Come?
Anakin
: Perché ci avrebbero assegnati a lei, se non per trovare il sicario? Proteggerla è còmpito della sua scorta, non dei Jedi. La scorta basta e avanza. Indagare è implicito nel nostro mandato.
Obi-Wan
: Seguiremo alla lettera le disposizioni del Consiglio. Hai ancora molto da imparare.
Padme
: Forse basterà la vostra presenza a svelare il mistero che circonda questa minaccia. Se ora volete scusarmi, vorrei riposare.
Typho
: Mi sento più tranquillo con voi qui. Metterò un agente a guardia di ogni piano. Io sono di sotto, al centro di comando.
Dal film:
Guerre Stellari - L'attacco dei cloni
Scheda film e trama
Frasi del film
Le domande bisogna sempre continuare a farsele. Alcune volte si trovano le ris
poste
, altre volte no. Io spesso mi sono detto "Ma davvero voglio trovare una risposta?", anche perché sembra che quando hai trovato la risposta a questa e ad altre domande, qualcosa irrimediabilmente finisca, si spenga.
Fabrizio Moro
Frasi di Fabrizio Moro
D-3BO
: Signore, abbiamo perso il deflettore
poste
riore. Ancora un colpo là dietro e siamo fritti.
Han
: Inverti la rotta! Ho detto inverti la rotta! Voglio tutta la potenza sullo schermo anteriore.
Leila
: Li vuoi attaccare?
D-3BO
: Signore, le probabilità di sopravvivere a un attacco frontale con un caccia stellare sono...
Leila
: Sta zitto!
Dal film:
Guerre Stellari - L'Impero colpisce ancora
Scheda film e trama
Frasi del film
Motoscafo turismo modificato M T M detto «barchino esplosivo». Motoscafo a fondo piatto, largo m. 1,90, lungo m. 5,20; un motore Alfa Romeo 2500 gli assicura la velocità di 32 mg.; 5 ore di autonomia alla massima velocità. Il complesso elica-timone, costituente un blocco esterno allo scafo come in un fuori-bordo, è rotante; si solleva cioè, con facile manovra, per passare a fior d'acqua sopra le ostruzioni senza intopparvi. Nella parte anteriore del motoscafo ha sede un barilotto contenente 300 Kg. di esplosivo con sistema di scoppio ad urto o a pressione idrostatica. Un uomo solo lo pilota; superate cautamente le eventuali ostruzioni e le reti para siluro, individua il bersaglio; lo punta con la prua del barchino: quando è in punteria, mette a tutta forza, blocca il timone, e subito si lancia in mare. Mentre il pilota, per non trovarsi in acqua al momento dell'esplosione, si issa rapidamente sul salvagente di legno che gli faceva da schienale e che si stacca da bordo un attimo prima del tuffo mediante la manovra di una leva, il barchino continuando la sua corsa investe il bersaglio: la parte poppiera si stacca da quella prodiera (per l'azione di una corona di carichette esplosive dis
poste
tutt'intorno allo scafo che, all'urto, tranciano il barchino in due) e affonda rapidamente, mentre il barilotto con la carica, giunto alla quota prestabilita in base al pescaggio del bersaglio, esplode per pressione idrostatica, aprendogli una vasta falla nell'opera viva. Con questo mezzo d'assalto sono stati compiuti gli attacchi di Suda e di Malta.
Junio Valerio Borghese
Cit. da
Decima Flottiglia Mas
Frasi di Junio Valerio Borghese
Esaminiamo ora il "maiale" da prora a poppa. La testa (lunga m. 1,8) che contiene 300 Kg. di esplosivo, si può staccare dal resto mediante una braga di facile maneggio. Viene poi, nel corpo del siluro, la cassa assetto di prora e sopra, alla stessa altezza, il posto dei primo pilota col parabrezza, cruscotto e strumenti di comando e controllo. Al centro sono le batterie degli accumulatori e il locale motore, sovrastati dalla cassa per la rapida immersione manovrata da una leva e comunicante con l'esterno con un tubo che sfoga l'aria. Il suo esaurimento avviene mediante l'aria ad alta pressione contenuta in bombole dis
poste
a tergo. Ecco ora il posto del secondo uomo che appoggia le spalle ad un cofanetto contenente gli strumenti di lavoro: alza-reti e taglia-reti ad aria compressa, cesoie, i morsetti, detti «sergenti», per la manovra di attacco della carica alla nave nemica, cima abbondante che occorre ugualmente per la manovra e che, avvolta su un'assicella di legno, nel nostro gergo si chiama «ascensore». Nel corpo del siluro viene poi la cassa d'assetto di poppa, il locale dell'albero dell'elica, l'elica circondata da un reticolo di protezione, il timone orizzontale di profondità e quello verticale di direzione, entrambi comandati dalla cloche.
Junio Valerio Borghese
Cit. da
Decima Flottiglia Mas
Frasi di Junio Valerio Borghese
In Italia paghiamo un grande ritardo: le donne hanno guadagnato il diritto di voto soltanto nel 1960, fino al 1919 erano sotto
poste
ad autorizzazione maritale, il delitto d'onore è stato abolito nel 1980, la riforma del diritto di famiglia è del 1970.
Mara Carfagna
Frasi di Mara Carfagna
Vedere è già un atto creativo che richiede impegno. Tutto ciò che osserviamo nella vita quotidiana subisce, più o meno, la deformazione prodotta dalle abitudini acquisite, questione forse più tangibile in un'epoca come la nostra, dove cinema, pubblicità e riviste ci impongono ogni giorno un cumulo di immagini già predis
poste
, che nell'ordine della percezione sono un po' come il pregiudizio nella sfera dell'intelligenza. Lo sforzo che ci vuole per liberarsene esige una sorta di coraggio; e questo coraggio non può mancare all'artista, che deve vedere ogni cosa come fosse la prima volta.
Henri Matisse
Frasi di Henri Matisse
C'è abbastanza spazio per una pittura naturale. Il grande vizio dei nostri giorni è l'ostensione, un tentativo di fare qualcosa oltre il vero. Nel tentativo di fare qualcosa più che bene, fanno in realtà ciò che non è buono affatto. L'usanza sempre ebbe, e avrà, il suo giorno - ma il vero (in tutte le cose) verrà per ultimo, e può avere soltanto rivendicazione nella
poste
rità.
John Constable
Frasi di John Constable
Sono stata la prima donna a partecipare a una commissione di inchiesta. E sono convinta di doverlo al fatto che le nomine le ha pro
poste
una donna, Nilde Jotti. Diciamolo con franchezza. Quando a fare le nomine erano gli uomini, mai sono stati sfiorati dall'idea che una donna potesse entrare in una commissione d'inchiesta.
Tina Anselmi
Frasi di Tina Anselmi
Live. Die. Repeat.
[Vivi. Muori. Ripeti.]
Dal film:
Edge of tomorrow
Scheda film e trama
Frasi del film
Qual è la natura del tempo? Giungerà mai a una fine? Possiamo tornare indietro nel tempo? Un giorno forse queste ris
poste
ci sembreranno ovvie come la Terra che orbita intorno al sole o magari ridicole come una torre di tartarughe. Solo il tempo, qualunque cosa sia, ce lo dirà.
Stephen Hawking
Dal film:
La teoria del tutto
Scheda film e trama
Frasi del film
Denaro. Denaro, sempre denaro. Non ci devi cadere. O ti morderà il
poste
riore!
Travers Robert Goff
Dal film:
Saving Mr Banks
Scheda film e trama
Frasi del film
Non sapeva di non poter decidere autonomamente quando sarebbe stato pronto a imparare, ma che l'esistenza stessa gli avrebbe impartito un insegnamento al momento opportuno. Non sapeva di non poter premere un pulsante e ricevere subito tutte le ris
poste
, ma che ogni pulsante in lui stava per essere premuto. Lou Suffern era convinto di sapere già tutto. E invece quello era soltanto l'inizio.
Cecelia Ahern
Cit. da
Il dono
Frasi di Cecelia Ahern
Purtroppo cercando le ris
poste
a tutte le difficili domande della mia vita, finivo per perdere di vista le più ovvie, quelle che avevo proprio davanti agli occhi.
Cecelia Ahern
Cit. da
Un posto chiamato Qui
Frasi di Cecelia Ahern
Ho sempre rifiutato, per scelta, i reality. Mi sono arrivate pro
poste
di ogni tipo, però ho resistito nonostante pro
poste
economiche interessanti.
[Nel 2015]
Laura Freddi
Frasi di Laura Freddi
Nella Torre il silenzio era già alto.
Sussurravano i pioppi del Rio Salto.
I cavalli normanni alle lor
poste
frangean la biada con rumor di croste.
Giovanni Pascoli
Cit. da
La cavalla storna
‐ Incipit
Frasi di Giovanni Pascoli
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