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Aforismi Matti - parte 7
Frasi trovate
:
1.570
Le esperienze di lavoro non si sposavano con l'età anagrafica. Mi dicevo che ero felice, ma non lo ero. Però non potevo lamentarmene, ero un privilegiato. Eppure, sentivo che mi stavo perdendo qualcosa, non sapevo cosa. La risposta me la sono data con il tempo, imparando una morale di sottrazione invece che di addizione. Facevo troppo: la
matti
na Radio24, dopo scrivevo per il Foglio e conducevo una striscia quotidiana su SkyTg24.
[Sui sui primi anni di lavoro, quando era giovanissimo]
Pierluigi Diaco
Frasi di Pierluigi Diaco
[Una battuta sulle serate in discoteca di Ronaldinho]
Aveva il permesso fino alle 5 del
matti
no, è tornato alle 3, significa che non si stava divertendo.
Carlo Ancelotti
Frasi di Carlo Ancelotti
[...]
una
matti
na alle quattro, all'aeroporto di Caselle. Tornavamo da Atene, avevamo appena fatto una figuraccia in Champions League contro il Panathinaikos ed abbiamo trovato ad aspettarci un gruppetto di ragazzi che non ci volevano esattamente rendere omaggio. Al passaggio di Zidane l'hanno spintonato ed è stata la loro condanna. Non a morte, ma quasi. Montero ha visto la scena da lontano, si è tolto gli occhiali con un'eleganza che pensavo non gli appartenesse e li ha messi in una custodia. Bel gesto, ma pessimo segnale, perché nel giro di pochi secondi si è messo a correre verso quei disgraziati e li ha riempiti di botte. Aiutato da Daniel Fonseca, un altro che non si faceva certo pregare
[...]
. Paolo adorava Zizou, io adoravo anche Paolo, puro di cuore e di spirito. Un galeotto mancato, ma con un suo codice d'onore.
Carlo Ancelotti
Cit. da
Preferisco la coppa
Frasi di Carlo Ancelotti
Al
matti
no ti svegli e pensi di non farcela, ma poi devi farlo. Se sei positiva è più facile.
Camilla Parker Bowles
Frasi di Camilla Shand
Alcuni giocatori si lamentano che li faccio correre troppo? A Pescara vivo sul lungomare, e ogni
matti
na alle sei vedo un sacco di persone che corrono. E non li paga nessuno.
Zdenek Zeman
Frasi di Zdenek Zeman
Paul
: Stai usando le tue storielle politiche del cazzo con il pubblico sbagliato?
Stan
: Paul, Paul... Ora devi fare silenzio... Grazie. Voglio provare a spiegarvi. Ho parlato con Rick: sta male. Ci hanno chiamato dalla scuola. Ha passato tutta la
matti
nata in infermeria... A piangere. Non mangia, non dorme...
Katelyn
: Sappiate che non abbiamo avuto occasione di parlarne tra noi... come si deve.
Stan
: ...Esatto, esatto. Io parlo per me stesso, chiaro. Ho provato a separare le cose dal mio futuro politico, non che sia possibile ma, la cosa più importante per me è il futuro di mio figlio. Credo sia possibile che non vengano scoperti, che forse il caso non verrà mai risolto. Ma è davvero questo che vogliamo?
Dal film:
The Dinner
Scheda film e trama
Frasi del film
Tony
: ... e mi dice: "Mia moglie è una spaccapalle, me le sta a rompere giorno e notte. Mia figlia ha sposato uno sfigato che più sfigato non ce n'è, e io ho uno sfogo al culo che se solo provo a sedermi vedo le stelle. Però sai come sono fatto, non mi lamento". Ah, ah, ah!
Drugo
: Già, porca puttana, uno sfogo al culo! Allora se è così... Devo dirti una cosa, amico mio.
Sta
matti
na mi sentivo proprio l'ultima delle schifezze, una vera merda ambulante, già. Ho perso dei soldi, e...
Tony
: Sai che cosa devi fare? Non ci pensare, fai finta che non è successo niente.
Drugo
: Ma sì, si fottano i soldi! Chi se ne frega! La vita va avanti.
Tony
: Già. Casa, dolce casa! Ehi, senti un po'.
Drugo
: Hm?
Tony
: Chi è l'amico con la Volkswagen?
Drugo
: Eh?
Tony
: Quello. Ci ha seguiti fin qua.
Drugo
: Ma di chi stai parla... Ah! Ma che fai?
Autista
: Sali in macchina, figlio di puttana, niente storie!
Drugo
: Ehi! Ehi! Sta' attento, amico, ho roba da bere in mano! Oh!
Lebowski
: Cominci a parlare e parli in fretta, pagliaccio e incapace!
Brandt
: Abbiamo cercato disperatamente di aggiungerla.
Lebowski
: Dove sono i miei soldi, smidollato?
Drugo
: Ah... Beh, io... io... ah... io non...
Lebowski
: Quelli i soldi non li hanno avuti, imbecille! Non hanno avuto un centesimo! La vita di Bunny era nelle sue mani!
Brandt
: Questo ci angoscia, Drugo.
Drugo
: No. E no, bello. Non ho sbagliato. Io...
Lebowski
: Non ha sbagliato?
Drugo
: E no.
Lebowski
: Qui c'è un aereoplano che si è schiantato contro le montagne!
Drugo
: No, scusi, andiamo, a chi è disposto a credere? A quelli? Noi abbiamo consegnato il malloppo.
Lebowski
: Noi chi?
Drugo
: Io! Pluralis maiestatis, lo usano anche i giornalisti. Io ho consegnato il malloppo, esattamente come... Senta, io ho delle informazioni certe, lo sa? Alcuni fatti venuti alla luce. Senta, le è venuto in mente che... invece... invece di... ah... girare in tondo e... e prendersela con me, data la natura di questa faccenda strana... la cosa potrebbe essere anche più... ah... complessa. Voglio dire che... potrebbe non trattarsi di un semplice... capito?
Lebowski
: Si può sapere di che accidenti sta blaterando?
Drugo
: Ah, glielo dico io di cosa sto blaterando. Ho avuto delle informazioni, amico, merda che èvenuta a galla. Cazzo, amico! Si è rapita da sola, ecco. È così. Rifletta un attimo, vuole? Giovane moglie da esibire, per usare un'espressione dei nostri tempi, deve... deve soldi a mezzo mondo, incluso un noto pornografo. E questo mi sta bene, è tutto tranquillo. Ma... Ma io dico... lei ha bisogno di soldi, porca puttana, no? E ovviamente quelli dicono di non averli avuti... perché... perché lei ne vuole di più, porca puttana. I vizi si pagano, come saprà anche lei. Ma, dico, una cosa del genere non l'ha mai pensata, signore?
Lebowski
: No, signor Lebowski, una cosa del genere non l'ho mai pensata.
Brandt
: Non l'abbiamo mai pensata, Drugo.
Drugo
: Va bene. Allora adesso sapete della merda venuta a galla, e... Quindi... Ma... ma d'altra parte è per questo che mi pagate. Visto che ne parliamo, vi sarebbe possibile darmi... darmi i ventimila dollari in contanti? Perché devo verificare l'operazione con il mio commercialista. Sapete, all'improvviso rischio di superare l'aliquota e...
Lebowski
: Brandt, gli dia pure la busta.
Drugo
: Oh, beh, se avete già preparato l'assegno, fa... fa lo stesso, eh?
Brandt
: L'abbiamo ricevuta questa
matti
na.
Lebowski
: Visto che lei ha fallito, signor Lebowski, pur nel modesto incarico che le era stato assegnato, visto che lei ha rubato il mio denaro, visto che lei ha spudoratamente tradito la mia fiducia, non ho altra scelta se non dire a quegli sbandati di adoperarsi per quanto necessario allo scopo di recuperare i soldi da lei, Jeffrey Lebowski! E Brandt mi è testimone. Le dirò un'altra cosa: le ulteriori sofferenze che Bunny dovesse patire ricadranno sul suo capo, moltiplicate per dieci, quant'è vero Iddio. Non tollererò un altro dito mozzato.
Dal film:
Il Grande Lebowski
Scheda film e trama
Frasi del film
Brandt
: È arrivata una terribile notizia, e il signor Lebowski si è rinchiuso nell'ala Ovest. Il signor Lebowski.
Lebowski
: È buffo! Se mi guardo indietro, la mia vita è costellata di successi, obiettivi raggiunti, avversari surclassati, ostacoli superati. Ho realizzato più cose io, per quanto privo dell'uso delle gambe, di tanti altri. Cos'è... cos'è che fa di un uomo un uomo, signor Lebowski?
Drugo
: Drugo. Non... non lo so, signore.
Lebowski
: Essere pronti a fare ciò che è più giusto. A qualunque costo. Non è questo che fa di un uomo un uomo?
Drugo
: Sì, quello e un paio di testicoli.
Lebowski
: Lei scherza. Ma... potrebbe aver ragione.
Drugo
: Mi faccio uno spinello, eh?
Lebowski
: Bunny...
Drugo
: Scusi?
Lebowski
: Bunny Lebowski è la luce dei miei occhi. È sorpreso di vedermi piangere?
Drugo
: Beh, francamente...
Lebowski
: Anche gli uomini più forti piangono.
Drugo
: Sì.
Lebowski
: Anche gli uomini più forti piangono. Sta
matti
na ho ricevuto questo fax. Come può vedere, è la richiesta di un riscatto.
Drugo
: Abbiamo Bunny.
Lebowski
: Scritta da uomini incapaci di concretizzare sul piano del gioco leale.
Drugo
: Procurate un milione di dollari...
Lebowski
: Vigliacchi.
Drugo
: ... in biglietti da venti non segnati e non consecutivi.
Lebowski
: Deboli.
Drugo
: Attendete istruzioni...
Lebowski
: Sbandati!
Drugo
: ... e niente scherzi. Brutto trip.
Lebowski
: Eh?
Drugo
: Questo è un brutto trip. Voglio dire, proprio un brutto trip.
Lebowski
: Brandt le illustrerà i dettagli.
Brandt
: Il signor Lebowski è disposto a farle una generosa offerta se vorrà agire da corriere una volta avute le istruzioni per la consegna del riscatto.
Drugo
: Perché proprio io?
Brandt
: Perché ritiene che i rapitori possano essere le medesime persone che hanno insozzato il suo tappeto. E lei è la sola persona in grado di smentire o confermare questo suo sospetto.
Drugo
: Dietro ci sarebbe il pisciatappeti?
Brandt
: Beh, Drugo, questo non lo sappiamo.
Dal film:
Il Grande Lebowski
Scheda film e trama
Frasi del film
Io nel mio piccolo farò uno spettacolo alle 11 del
matti
no per i giovani liceali. L'ho voluto per portare il varietà ai ragazzi che lo devono scoprire e poi al Sistina dove i prezzi sono sempre alti. E poi perché quando li portano a teatro a vedere una pirandellata, poi non ci vanno più. Fateli invece divertire!
Arturo Brachetti
Frasi di Arturo Brachetti
E non sarà un bastone | né il fumo di un fucile | a fare forte un uomo, | a farlo meno vile. | Gli basterà una lacrima, | limpido segnale | che può sentire amore, | che può fuggire il male. | Gli basterà una lacrima, | visibile cammino | dal fondo della notte | al chiaro del
matti
no.
Adriano Celentano
Cit. da
I passi che facciamo
Frasi di Adriano Celentano
Phil
: Oh, eccolo qui. Te l'avevo detto! Allora, racconta, com'è andata?
Bob
: Bene.
Phil
: L'hai... l'hai trovato?
Bob
: Sì, certo, l'ho trovato.
Phil
: E...?
Bob
: E abbiamo parlato.
Larry
: E...?
Bob
: Niente, abbiamo parlato.
Larry
: Va bene. Di cosa avete parlato? Bob, di cosa avete parlato?
Bob
: Abbiamo parlato di Cristo.
Larry
: Avete parlato di...
Bob
: Gesù.
Larry
: Gli hai detto per caso che tipo di lubrificanti industriali avrebbe adottato Gesù?
Phil
: Larry!
Larry
: Che cosa gli hai detto, Bob?
Bob
: Abbiamo discusso di varie cose.
Larry
: Riguardo a Gesù?
Bob
: Riguardo a tanti argomenti.
Larry
: In relazione con...
Bob
: Gesù.
Larry
: Gesù. Sì. Sì, sì, sì. Quindi l'argomento lubrificanti non è saltato fuori, immagino.
Bob
: La natura della conversazione ha fatto sì che non lo si toccasse.
Larry
: La natura è stata. Tutta da sola.
Bob
: Sì.
Larry
: Quindi la conversazione andava avanti tranquilla per conto suo e così, tutto d'un tratto, all'improvviso, senza che nemmeno te ne accorgessi, stavate parlando di Dio o di Gesù, esatto?
Bob
: Eravamo due persone che parlavano.
Larry
: Sto per dirti una cosa, sai, Bob? Ed è qualcosa che non dico a molte persone, perché devo veramente pensarla ed esserne convinto. Perché per me è come dire a qualcuno di andare all'inferno. Capisci quanta importanza gli do?
Bob
: E cos'è?
Larry
: È che io non riesco a crederti, Bob.
Bob
: Tu non...?
Non ... ti credo, esatto. Sto facendo un grande sforzo per convincermi che quello che hai appena raccontato è vero.
Bob
: È vero.
Larry
: Può darsi, ma non riesco a mandarla giù, capisci?
Phil
: Larry, andiamo!
Larry
: Lasciami in pace! Mi fai il favore? Sto cercando di chiarire la situazione, quindi non interrompermi un'altra volta.
Bob
: Va bene così, Phil.
Larry
: Sì, va bene così. Adesso, Bob, vorrei farti una domanda... e vorrei una risposta franca, me la puoi dare?
Bob
: Sì.
Larry
: Chi ha... tirato in ballo l'argomento Gesù, onestamente?
Bob
: Io, Larry.
Larry
: Tu.
Bob
: Sì.
Larry
: Hai menzionato Gesù per primo.
Bob
: Sì.
Larry
: Perché?
Bob
: Perché è molto importante per me che le persone sentano parlare di Gesù.
Larry
: Vuoi dire del fatto che è morto per i nostri peccati?
Bob
: Sì.
Larry
: Allora, Bob, fammi riformulare la domanda. Sapendo che era molto importante, rispetto alla nostra presenza qui, avere un incontro e parlare con Fuller riguardo ai lubrificanti per la sua azienda, perché mai, invece, hai deciso di parlargli di Gesù?
Bob
: Perché credo che sia più importante.
Larry
: Anche se siamo a una convention dove è più abituale e consueto parlare di affari?
Bob
: Sì. Guarda che ho capito, Larry, ma, proprio non vedo dove sta il delitto nel voler parlare da essere umano a essere umano. Non ho parlato di lavoro, lubrificanti, eccetera, perché non volevo pensasse che avevo usato l'argomento religione per ingraziarmelo, per spingerlo a firmare qualche contratto. Non volevo pensasse che ero insincero.
Larry
: Ma tu effettivamente eri insincero, in un senso più generale.
Bob
: Se noi qui siamo soltanto delle funzioni, perché non mandano dei robot, allora?
Larry
: Non mandano dei robot per la semplice ragione che non li hanno ancora inventati. Verrà il giorno in cui costruiranno un robot che fa quello che facciamo noi, e magari meglio, allora vedrai che ce lo manderanno. Puoi starne certo. Ma fino a quel giorno, mandano noi. Dicono: "Ehi, Bob, Larry, Phil, perché non ve ne andate a Wichita per un paio di giorni? Non preoccupatevi di vitto e alloggio, ci pensiamo noi". E per un paio di giorni, Bob, noi rinunciamo alla nostra identità, qui, a Wichita. E diventiamo le mani della nostra azienda. Che stringono tutte le altre mani che ossono! Quel che hai fatto, la ragione per cui sei stato insincero, è che hai infranto quel vincolo. Sarebbe come se una mano, che so, si staccasse dal braccio e dicesse: "Oh, guarda che ho altre cose importanti da fare qui in giro che non hanno niente a che fare con te!".
Bob
: Ma Paolo dice che...
Larry
: Per favore, no. Per favore, no, voglio discutere con te! Che c'entra l'apostolo Paolo? Stiamo facendo tutt'un altro discorso!
Bob
: Non vedo come si possa affrontare una discussione del genere, se non mi è permesso parlare di Dio!
Larry
: Perché non stiamo parlando di Dio, ma di qualcosa di più grosso.
Bob
: Più grosso di Dio?
Larry
: La questione, Bob, non è la tua fede in Dio o il tuo desiderio di diffondere questa fede. La questione è cosa stiamo facendo qui.
Bob
: E che cos'è, Larry? Forza, che cos'è?
Larry
: Siamo qui per vendere lubrificanti! Lubrificanti industriali! Non siamo qui per salvare anime!
Bob
: Non siamo qui neanche per andare a caccia di donne, ma questo non sembra fermarti!
Larry
: Con che coraggio ti azzardi a rinfacciarmi questo? Con che coraggio, ragazzino brufoloso? Non c'è niente di sbagliato nell'ammirare il panorama mentre si fanno affari. Fintantoché noi continuiamo a fare affari. E per tua informazione, cocco, in quindici anni, neanche una volta ho tradito mia moglie.
Bob
: Se guardi le donne con lussuria, è come se...
Larry
: No, non lo è, non lo è, c'è una differenza enorme!
Bob
: Non è questo che ha detto Gesù!
Larry
: Ma che ne sai di cosa ha detto Gesù, Cristo Santo! C'eri?
Bob
: Ho letto le sue parole.
Larry
: No, qualcuno le ha scritte in un libro!
Phil
: Larry.
Larry
: Qualcuno l'ha tramandato e tu ci credi!
Bob
: L'hanno scritto gli evangelisti, e quella è la verità!
Larry
: Certo, ma non si può dire che è vero, che ho ragione io o ce l'hai tu. Non c'eravamo.
Phil
: Larry.
Bob
: Il Vangelo dice chiaramente...
Larry
: Non citare le scritture con me, Bob, non le citare!
Bob
: Io devo ritornare all'apostolo Paolo...
Larry
: L'apostolo Paolo non è stato mandato qui sulla Terra per dire cose...
Bob
: ... il quale dice chiaramente che lo sguardo lussurioso è tradimento...
Larry
: Ma lo vuoi capire...
Phil
: No, aspetta, Larry!
Larry
: Basta!
Larry! Larry! Larry! Con o senza il cliente, vivremo. Alzati.
Bob
: Mi dispiace.
Larry
: Certo, vivremo.
Phil
: Vivremo.
Larry
: Mi pare d'averlo già detto. Mi sto rendendo conto all'improvviso di quanto si è fatto tardi. A che ora vuoi che ci vediamo domani
matti
na?
Phil
: Beh, non ha... non ha importanza.
Larry
: A che ora?
Phil
: Alle sette e mezza.
Larry
: Facciamo le otto.
Phil
: Certo, le otto.
Larry
: Perdonami, Bob, se... mi sono comportato come fossi tuo padre. Stavo cercando di darti un qualcosa di quello che sono.
Bob
: Capisco.
Phil
: Larry? Buonanotte. C'è una cosa che voglio dirti. E voglio che ascolti con molta attenzione, perché è molto importante. L'uomo che abbiamo appena cacciato da qui...
Bob
: Non direi che abbiamo cacciato qualcuno.
Phil
: L'uomo che è uscito da questa camera un momento fa è un mio carissimo amico. Perché lo conosco ormai da tanto tempo?
Beh, ci sono tante persone che conosco da un bel pezzo, e ad alcune non farei neanche pulire il culo del mio cane. Altre mi sono del tutto indifferenti, non contano per me. Ma Larry per me conta
molto. E la ragione è... che posso fidarmi. Io so che posso fidarmi. È onesto.
Bob
: È onesto o è solo brutale?
Phil
: È onesto, Bob. È anche brutale, certo. Il che a volte fa parte dell'essere onesto. Perché tante persone sono brutali, ma non oneste. Larry non è uno di quelli. Larry è una persona onesta. Anche tu sei una persona onesta, ne sono convinto. Perché, radicato profondamente dentro di te, c'è qualcosa che combatte per l'onestà. La domanda, che è il caso che tu ti faccia, è se questo qualcosa è presente in tutti gli aspetti della tua vita.
Bob
: Che vorrebbe dire?
Phil
: Vuol dire che il tuo propagandare Gesù non è diverso da quando Larry o chiunque altro propaganda i lubrificanti. Non importa se cerchi di vendere Gesù, o Buddha, o i diritti civili. O come arricchirsi nel settore immobiliare senza rischiare un soldo. Questo non fa di te un essere umano. Semmai fa di te un agente vendite. Se vuoi parlare con qualcuno sinceramente, da essere umano, chiedigli dei suoi figli, scopri quali sono i suoi sogni. Solo per saperlo, per nessun'altra ragione. Perché appena cerchi di prendere le redini di una conversazione, per pilotarla, non è più una conversazione. È un pistolotto e tu non sei un essere umano, sei un venditore, un piazzista.
Bob
: Perdonami se rispettosamente dissento.
Phil
: Stavamo parlando prima del... carattere. Mi hai fatto delle domande sul carattere. E allora si è parlato delle facce, ma la questione è molto più profonda di così. La questione è: tu ne hai di
carattere o no? E se vuoi la mia sincera opinione, Bob, non ne hai. Per la semplice ragione che... ancora non provi rammarico per qualcosa.
Bob
: Vuoi dire che non avrò carattere finché non avrò fatto qualcosa che mi rincresce?
Phil
: No, Bob, perché di sicuro hai fatto tante cose di cui rincrescerti, solo che non sai quali sono. È quando alla fine le scopri, quando vedi l'assurdità di qualcosa che hai fatto, e desidereresti tornare indietro, cancellarlo, ma sai di non potere, perché è troppo tardi. Quindi quella cosa non puoi che prenderla e portarla con te, perché ti ricordi che la vita va avanti, il mondo girerà anche senza di te. Alla fine tu non conti. È allora che acquisterai il carattere. Perché l'onestà emergerà da dentro di te, e come un tatuaggio ti resterà impressa sulla faccia. Fino a quel giorno, in ogni caso, non ti puoi aspettare di arrivare oltre un certo punto.
Bob
: Posso andare adesso?
Phil
: Vai, vai.
Bob
: Grazie.
Phil
: Buonanotte. Pronto? No, non puoi, se n'è appena andato. Che c'è? Ti voglio bene anch'io. Sì.
Dal film:
The Big Kahuna
Scheda film e trama
Frasi del film
Bob
: Stanno arrivando! Di chi è questo whisky? Tu? Tu? Sta arrivando! Uh! Ce n'è per tutti, gente! Uh! Dio ci salverà! Drink per tutti!Tequila per voi! Venite al bancone, signore e signori! Devi accendere?
I Partecipante
: Funziona ancora?
Bob
: Sì. Dunque, sì, aveva chiesto un cocktail con gin. Ha detto Gin Buck o Gin Fizz?
II Partecipante
: Senti, fa' quello che ti viene meglio. È uguale.
Bob
: Che aveva chiesto? Ah. Sì, mi pare questo qui.
Larry
: Phil? Phil, Phil, Phil, ma lo sai che ore sono?
Phil
: Scommetto che me lo dirai.
Larry
: Sono le nove e mezza!
Phil
: E allora?
Larry
: Ma come sarebbe "e allora"? È cominciata alle sette, lui non viene.
Phil
: Ha detto che sarebbe venuto.
Larry
: Si vede che scherzava, perché lui qui non c'è. Non c'è, Phil.
Phil
: E che cosa vuoi che faccia?
Larry
: Fa' un po' il preoccupato.
Phil
: Sono preoccupato.
Larry
: Ah, davvero?
Phil
: Sì, sono preoccupato, Larry.
Larry
: No, perché allora lo nascondi molto, molto bene.
Phil
: Senti, cerca... di avere fede. Ce la fai? Per una volta.
Larry
: Avere fe... ? Ah, beh... Avere fede?
Partecipanti
: Il grande... Kahuna! Uh! Uh! Uh! Uh!
Partecipante
: Tante grazie, eh?
Phil
: Quel figlio di un cane! Mi ha parlato di pallacanestro per quasi due ore. Ed è riuscito solo a dimostrarmi che non ci capisce praticamente nulla. Cosa? Non c'era un bicchiere più piccolo? Potevi darmi un ditale, magari.
Bob
: Sono tutti sporchi.
Phil
: Dammi quella bottiglia. È questo che mi piace delle convention, che mi fa impazzire di queste cose. Cioè, che tu prendi un tale, lo separi dalla moglie per un paio di giorni, gli fai bere un paio di bicchieri in più, e lui tutt'a un tratto diventa in assoluto il più grande esperto di sport al mondo. Ecco perché Dio ha creato le mogli: perché facciano capire agli uomini quando stanno facendo i coglioni. Se tu separi uno da sua moglie, anche per poco tempo, quello non ha la più vaga idea di come comportarsi. Puoi credermi.
Bob
: Sai, la Bibbia dice che Dio creò Eva come aiuto degno dell'uomo.
Phil
: Come cosa?
Bob
: Un aiuto per... adatto alle sue esigenze.
Phil
: Ah, io non so niente di questa roba, ma quello che so è questo: Dio creò le donne per fare da specchio, così un uomo può vedere che asino è. Voglio dire, tu mi parli di anime... Un uomo non sa assolutamente com'è la sua anima, non ha la minima idea di che aspetto abbia la sua anima, fino a che non scruta negli occhi della donna che ha sposato, e allora, se è appena decente come essere umano, passa almeno due giorni a vomitare. Perché nessun uomo, nessun uomo perbene può tollerare quell'immagine. Dai, togliti le scarpe, mettiti comodo, se ne sono andati tutti.
Bob
: Non avevi detto che non ti piaceva essere sposato?
Phil
: Certo, non m'è piaciuto, ma questo non vuol dire che non lo raccomandi. Ci sono tante cose a questo mondo che sono giuste, ma non necessariamente piacevoli. Prendi la circoncisione. Oh! Era ora, finalmente. Dove cavolo sei stato?
Larry
: Come sarebbe dove cavolo sono stato? Mentre voi ve ne stavate qui a lisciarvi tutti i coglioni che sono entrati da quella porta, io me ne sono andato in cerca del "grande Kahuna"!
Bob
: Il cosa?
Larry
: Il "salvatore", Bob. "El presidente"! L'uomo che proferendo una sola parola, con una singola eiaculazione di suoni potrebbe ingravidare la nostra azienda.
Phil
: L'hai trovato?
Larry
: Phil, usa la tua intuizione, per un secondo. Usa quel dono del Signore, vedi di indovinare qual è la realtà della situazione. Ho l'aria d'averlo trovato?
Phil
: No.
Larry
: Bravo, ce l'hai ancora!
Bob
: Ma di chi state parlando?
Larry
: Stiamo parlando del "grande Kahuna", Bob, del grosso pesce che deve abboccare. Hai mai letto "Il vecchio e il mare"?
Bob
: No.
Larry
: Hm, va bè, lasciamo perdere, va. Stiamo parlando di un uomo che rappresenta, lui da solo, il più grosso cliente che la nostra azienda abbia mai visto e che probabilmente vedrà mai.
Phil
: Potenziale cliente.
Larry
: Ah, potenziale. Sì, fai bene a puntualizzarlo! Potenziale! Che avrebbe potuto. Perché era nostro còmpito, compari, trasformare quella potenzialità in realtà. Farlo cadere nelle nostre braccia. Si doveva corteggiare, quell'uomo. Promettergli doni, se necessario, per attirarlo dalla nostra parte. Ma ci siamo riusciti o abbiamo fallito? Si vota per alzata di mano.
Phil
: Finirà bene.
Larry
: Sì, è sicuro che finirà. Quando avranno ripescato i nostri corpi nel fiume, e spedito il nostro spirito sulla Luna, solo allora sarà finita. È quello che è in mezzo che dà fastidio: l'essere spellati vivi e bruciati. Il resto è solo pace.
Bob
: Sei dovuto andare a cercare questo signore?
Larry
: Abbiamo dovuto, Bob. Non era previsto che lo facessimo, ma, sì, abbiamo dovuto. Si supponeva che lui sarebbe venuto qui stasera. Qualcuno avrebbe dovuto attirarlo qui per un drink.
Phil
: Perché guardi me, scusa? La mia parte l'ho fatta.
Larry
: Gli hai telefonato?
Phil
: Certo che gli ho telefonato, eccome!
Larry
: E hai parlato con lui direttamente.
Phil
: Ho parlato con la sua segretaria.
Larry
: Aaah!
Phil
: Stava facendo un'interurbana importante. Mi ha assicurato che veniva.
Larry
: Oh! Ti ha assicurato che veniva! Sai che c'è? Ti ha fatto uno scherzo! Ci saranno stati un sacco di suoi amici, tutt'intorno al vivavoce, che dicevano: "Senti questo!". Scommetto che tira bidoni per hobby.
Phil
: Sarà capitato qualcosa.
Larry
: Direi che è quasi ovvio che è capitato qualcosa.
Bob
: Magari si è sentito male all'ultimo minuto.
Larry
: No, no, no, no, è qui, è qui. L'ho sentito nominare varie volte questa sera e sempre al presente. È qui, amici miei. Solo che non è qui. Se cogliete la sottile sfumatura.
Phil
: Però, dobbiamo soltanto trovare un'altra strada, ecco tutto.
Larry
: Phil, scusa, sei sordo? L'abbiamo perso. Era invitato, ma non è comparso. Siamo come i dinosauri quando cambiò il clima, non abbiamo più alcuna ragione di vagare sulla Terra.
Bob
: Perché non potete fissare un appuntamento e incontrarlo normalmente in ufficio?
Larry
: Non si fissa un appuntamento con quello lì, è il Presidente, ti manda dai suoi... sottoposti.
Bob
: Perché non andiamo dai sottoposti?
Larry
: Perché sono tutti dei coglioni. Tutti, nessuno escluso. Certe volte si devono lasciar perdere i pesci piccoli, ingraziarsi qualcuno più in alto sulla scala che possa dire: "Sapete che cìè? Li voglio provare questi nuovi prodotti, quindi comprateli, provateli, oppure fottetevi, perché vi licenzio!".
Phil
: Proverò a ritelefonare alla segretaria do
matti
na.
Larry
: Phil, hai sentito una sola parola di quello che ho detto? Capisco che è nella natura umana pensare che abbiamo ancora una chance, ma è un'illusione e basta! Domani ce ne torneremo a Chicago e Evans ci dirà: "Ehi, Phil, Larry, Bob, venite nel mio ufficio, ho qualcosa per voi. Piegatevi". Ah... Che ne dici, Bob, vuoi fare questo per vivere?
Bob
: Non lo so, la serata mi è parsa interessante.
Larry
: Ah sì? In che senso?
Bob
: Si sentono un sacco di storie interessanti.
Larry
: Questo si fa. Vanno distinte dalle tante cazzate che volano in serate del genere. Ma ci sono, se vuoi ascoltarle.
Bob
: C'è sempre così tanta gente?
Larry
: Sembrava che ci fosse tanta gente perché la camera era tanto piccola.
Phil
: Larry!
Larry
: Scusa, le carote mi hanno dato alla testa.
Bob
: Ho conosciuto uno che si è messo a parlarmi di cani.
Larry
: Che ti ha raccontato?
Bob
: Che ne ha sempre avuti. Mi ha detto che... ha avuto dei cani per tutta la vita, soprattutto pastori tedeschi.
Larry
: Non è tanto insolito, c'è un sacco di gente che ha dei cani.
Bob
: Lo so, ma era uno che aveva fatto tante di quelle cose... All'ultimo aveva dovuto far fare l'iniezione perché aveva morso una persona. Poi ha cominciato a parlarmi di quello prima, e di quello ancora prima, e di quello ancora prima. E così mi sono fatto un quadro di tutta la sua vita, attraverso una serie di cani, soprattutto pastori tedeschi.
Larry
: Vorrei che ci fosse Murdock qui con noi.
Bob
: Chi è Murdock?
Larry
: Dale Murdock, il più grande agente vendite che la nostra azienda abbia mai avuto. Dio del cielo, che talento!
Bob
: Un uomo di successo?
Larry
: No, più che di successo, capisci, quello là... quello là aveva il dono. Era come sai... quando guardi certi atleti che ti danno l'impressione di fare dei gesti che hanno sempre conosciuto, non che hanno dovuto imparare. E per Murdock era così trattare con le persone.
Bob
: Dov'è adesso?
Larry
: Chi? Murdock?
Bob
: Sì.
Larry
: Ah, ha avuto quello che meritava. Già. Ho sentito che ora sta in Florida.
Phil
: Io ho sentito dire da qualcuno che... che aveva tutta una catena di Burger King.
Larry
: Non ho dubbi che debba essere la più importante catena della Florida. Ma i giorni di Murdock sono passati, gente, e ora sono i giorni di Larry e Phil. Phil e Larry, e Bob. Tre sfigati che stanno per prenderla regalmente nel culo!
Phil
: Finirà bene.
Larry
: Sei convinto, eh?
Phil
: Certo.
Larry
: Beh, spero che tu abbia ragione, perché esserci lasciati sfuggire in questo modo Fuller può essere interpretato come un segno di assoluta incompetenza, il che ci mette in una pessima luce.
Bob
: Scusa, hai detto Fuller?
Larry
: Sì.
Bob
: Dick Fuller?
Larry
: Sì, Dick... Richard... Perché, lo conosci?
Bob
: Era quello con cui ho parlato.
Larry
: Cosa? Che? Che?
Bob
: Quello dei cani! Quello era Dick Fuller!
Larry
: Oh, ma smettila!
Bob
: No, sul serio, mi ha dato il biglietto da visita.
Phil
: Ma che mi venga un colpo! Da' qua, fammi vedere! Ma non hai controllato i cartellini di tutti?
Larry
: Ho controllato i cartellini di tutti! E a quelli che non ce l'avevano sono andato e gli ho chiesto: "Come ti chiami?".
Bob
: Non aveva il suo cartellino.
Larry
: Cosa?
Bob
: Cioè, non aveva il suo, penso fosse quello di un altro.
Phil
: Perché diavolo doveva portare il cartellino di un altro, Bob?
Bob
: Non lo so, doveva aver già bevuto un po' prima di venire qua. L'avrà scambiato con qualcun altro. Ho avuto l'impressione che volesse essere lasciato in pace. Era distrutto per il cane.
Larry
: No, cazzo, non ci posso credere! Ma come? Avevamo Dick Fuller qui a portata di mano e ce lo siamo fatto scappare via?
Bob
: Mi dispiace.
Phil
: Non è colpa tua, Bob.
Larry
: Ce l'avevamo, ce l'avevamo, era nostro!
Phil
: La prossima volta chiedi il nome alle persone, che il cartellino ce l'abbiano o no.
Larry
: Ti do un'informazione: non ci sarà una prossima volta per noi, mio caro. Avevamo Dick Fuller nella nostra sfera di influenza, e lo abbiamo lasciato andare via senza dirgli neanche una parola.
Phil
: Finirà bene.
Larry
: Di che cosa avete parlato, Bob?
Bob
: Di... Non lo so, varie cose.
Larry
: Senti, potresti essere un po' più specifico? Di sport, del tempo, di cosa?
Bob
: Di cani soprattutto.
Larry
: Tutto qui? Nient'altro?
Bob
: Di cani... e poi si è parlato della famiglia. Mi ha chiesto di mia moglie.
Larry
: Tua moglie?
Bob
: Sì.
Larry
: E che voleva sapere di tua moglie?
Bob
: Niente. Così, ha chiesto.
Larry
: Gli hai detto che poteva averla, se voleva, e se in cambio faceva qualche affare con noi?
Phil
: Larry!
Larry
: Allora, cosa? Di che avete parlato, Bob?
Bob
: Forse... Non saprei... Di religione, un po'.
Larry
: Tu col presidente di una delle più grandi industrie manifatturiere del Midwest hai parlato di religione?
Bob
: Beh, è questo che è? Io non lo sapevo.
Larry
: Va bene, aspetta un po'. Che gli hai detto? Che... cosa gli hai detto sulla religione?
Bob
: Abbiamo... chiacchierato.
Larry
: Non lo hai contraddetto, vero?
Bob
: No.
Larry
: Grazie a Dio. È la prima regola sul parlare di religione a una convention: non contraddire il cliente. No, mi correggo, è la seconda regola. La prima regola sul parlare di religione alle convention è: no.
Bob
: "No"... "No" cosa?
Larry
: Non farlo.
Bob
: Beh, sembra che siamo ancora vivi.
Larry
: Lo hai contraddetto mai?
Bob
: No.
Larry
: Bene, ecco perché. Per questa ragione sei ancora vivo.
Bob
: È stata una bella chiacchierata.
Larry
: Beh, come sei finito a parlare di religione con Dick Fuller? Scusa, ce lo spieghi?
Bob
: È venuto fuori con le morti dei suoi cani. Così.
Larry
: Gli hai detto che i suoi cani sono in cielo?
Bob
: No.
Larry
: Gli hai detto che sono all'inferno?
Bob
: Ovviamente no.
Larry
: E allora cosa? Si può sapere cosa gli hai detto di preciso?
Bob
: Niente, ci... ci siamo messi a parlare. La storia dei cani è stata solo l'innesco. Per metterci a parlare della vita e della morte.
Larry
: È stato l'innesco, Bob?
Bob
: Certo.
Larry
: Il che implica, se non erro, che stavi cercando di avere l'opportunità di... di parlare della vita e della morte.
Bob
: Certo, credo fosse così. Certo.
Larry
: Beh, no, non dire "certo", perché non è certo. Insomma, io non me l'aspetto. La maggior parte delle persone, sai, non se ne va in giro cercando l'opportunità di avviare una conversazione con un perfetto estraneo, sulla vita, e la morte e la religione e altre cose insane...
Bob
: Certe persone sì.
Larry
: Certe persone probabilmente sì, ce n'è qualcuna, e apparentemente tu sei una di quelle. Ma il più delle persone no, Bob. Il più delle persone, se gli chiedi della vita e della morte, dice: "La vita è bene, la morte è male". Fine. Non se ne va in giro a cercare opportunità.
Bob
: Si vede che io non sono il più delle persone.
Larry
: Bob, sai, questo probabilmente è vero, è una saggia considerazione.
Bob
: Credo che sia importante che la gente sappia in cosa credi.
Larry
: Oh, Gesù Cristo!
Bob
: Se avessi saputo che avevate bisogno di parlare con quel tale, vi avrei detto... vi avrei avvertito in qualche modo.
Phil
: Non è colpa tua, Bob.
Larry
: Phil!
Phil
: Come faceva a sapere che stava parlando proprio con lui?
Larry
: Che gli parlasse sì, ma che lo ascoltasse no, non credo. Almeno non per cogliere l'occasione di fare gli interessi dell'azienda. Insomma, se la conversazione fosse rimasta su un piano più terra terra, allora magari sarebbe riuscito a farla scivolare verso un argomento banale, in cui i lubrificanti si potevano menzionare.
Phil
: Questo non lo puoi sapere.
Larry
: Oh, andiamo! Le probabilità sarebbero state molto alte. Ma invece la conversazione non ha seguìto il suo corso naturale, perché qualcuno teneva il timone e la dirigeva, non è vero, Bob?
Phil
: A me pare che Fuller volesse essere lasciato in pace.
Larry
: Non è questo il punto e lo sai.
Bob
: Phil ha ragione. Praticamente me l'ha detto.
Larry
: Beh, ragazzi, amici, compari, il nostro dovere era quello di spegnere quel suo desiderio, almeno per un pochino, di accendere il suo interesse. E vi faccio notare che non voleva essere lasciato in pace, altrimenti sarebbe restato nella sua camera d'albergo tutta la sera. Non avrebbe scorrazzato per la suite in cerca di conversazione. Non voleva essere lasciato in pace, solo non parlare d'affari.
Phil
: E anche in questo caso ci andava male.
Larry
: Ma per favore, lo sai che c'è il modo di aggirare certi ostacoli. Senza importunarlo, ma per comunicargli quello per cui eravamo venuti fin qui, mi spiego?
Bob
: Senti, mi dispiace.
Larry
: È inutile dispiacersi. Dispiacersi non serve a niente, adesso.
Bob
: Che altro posso fare?
Larry
: Niente, non puoi fare un bel niente, al punto in cui siamo. Niente. Ha detto per caso dove alloggiava?
Bob
: È in quest'albergo.
Larry
: In questo albergo?
Bob
: Sì.
Larry
: Oh.
Phil
: Cosa vorresti fare? Bussare alla sua porta in piena notte?
Larry
: Sto chiedendo, Phil. È un crimine adesso? Perché pensavo che domani
matti
na potremmo, sai, incontrarlo, così per caso, giù di sotto in caffetteria.
Phil
: Se non sappiamo che faccia ha!
Larry
: Lo sa Bob.
Bob
: Ve lo indico volentieri.
Phil
: Cos'è questa roba scritta dietro al biglietto, Bob?
Bob
: È dove ha detto che andava uscito di qua.
Larry
: Cosa? Cosa? Cosa?
Bob
: Una qualche festa privata all'albergo in fondo alla strada.
Larry
: Che facciamo ancora qui? Andiamo, forza!
Bob
: Non possiamo.
Larry
: Perché no?
Bob
: Perché è solo per inviti.
Larry
: E allora?
Bob
: Allora dico che si arrabbia se ci presentiamo lì tutti quanti. Ci ha tenuto a puntualizzare che era una cosa privata.
Larry
: Questa è l'ultima delle nostre preoccupazioni. Se si arrabbia, vedremo che fare. Forza, prendete le giacche.
Phil
: No, non correre, Larry.
Larry
: Come?
Phil
: Può darsi che Bob abbia ragione, insomma, non possiamo imporgli la nostra presenza.
Larry
: Phil!
Phil
: Senti, riflettici un momento. Davvero vuoi farlo incavolare intrufolandoti in una festa esclusiva? Per non parlare di chi altro può esserci.
Larry
: Che suggerisci di fare? Starcene qui come dei tonti, mentre il cliente di una vita ci sfugge dalle mani?
Phil
: No, no.
Larry
: E allora cosa?
Phil
: Direi di mandare Bob.
Larry
: Che cosa?
Phil
: Scusa, ti ha dato quel biglietto da visita come invito, giusto?
Bob
: Sì, ha detto che mi faceva entrare.
Larry
: Phil, Phil, Phil, Phil! Non farmi questo, ti prego.
Phil
: Quali alternative ci sono, Larry? Non abbiamo un altro modo lecito di entrare lì. E poi, lui lo conosce, Bob. Hanno parlato. Bob ha un aggancio.
Larry
: Stai mettendo il nostro futuro nelle mani di un ragazzino.
Phil
: No, andrà tutto bene. Dammi il tuo biglietto.
Larry
: Dio mio!
Phil
: Dammelo, forza, dai!
Larry
: Ecco.
Phil
: Allora, ti spiego che devi fare. Siediti! Sentimi bene.
Bob
: Ti ascolto.
Phil
: Ecco cosa devi fare. Ora vai in fondo alla strada e vedi se riesci a trovare Fuller. Se sei fortunato e è ancora lì, voglio che tu gli dia i nostri biglietti da visita. Digli che desidereremmo tanto... incontrarlo. Appena umanamente possibile. È chiaro?
Bob
: Appena umanamente possibile.
Phil
: D'accordo. Digli che saremo in albergo per tutta la
matti
nata. Ci può trovare qui o ai numeri sui biglietti da visita. È chiaro? Ecco. Devi chiedergli, chiedigli, per favore, di mettersi in contatto con Larry o con me, perché noi vorremmo parlargli, molto brevemente, a proposito di affari.
Larry
: Affari, solo affari.
Phil
: Spiegagli bene che sappiamo quanto è occupato, non ci vorrà molto tempo, ma ci sono alcune cose di cui dovremmo proprio discutere. Ti è tutto chiaro, Bob?
Bob
: Sì, certo.
Phil
: Devi soltanto... ascoltami! Devi soltanto dargli i biglietti e andartene.
Bob
: E se vuole parlare?
Larry
: Allora parli. Parli quanto vuole. Quattro giorni e quattro notti, se devi, finché non si stanca. Poi torni e ci dici com'è andata.
Bob
: Aspettate in piedi?
Larry
: Per il prossimo trimestre, più in là non posso garantire.
Phil
: Sta' tranquillo, andrai benissimo.
Larry
: Sì, sì, sì, sì, andrai benissimo. Mi dispiace di aver dubitato di te. Se segui le nostre istruzioni andrai benissimo, hai capito?
Bob
: Sì.
Larry
: Bene, perfetto. Ora vai, il tempo vola.
Bob
: Va bene, a più tardi.
Larry
: Certo, corri. Ma non tanto, perché se arrivi sudato poi non ti si avvicina.
Bob
: Okay.
Larry
: Tu hai... Ti do la sensazione di essere un uomo particolarmente religioso?
Phil
: No, neanche per sogno.
Larry
: E allora perché sono colto da un repentino, irresistibile desiderio di pregare?
Dal film:
The Big Kahuna
Scheda film e trama
Frasi del film
Larry
: Sarebbe questa?
Phil
: Ciao, Larry.
Larry
: Cazzo, sarebbe questa qui?
Phil
: Come "sarebbe questa qui"? Certo che è questa qui, che ti aspettavi?
Larry
: Phil, "suite". La parola chiave è "suite". "Suite per meeting", non "cesso per meeting". Ma non lo vedi quant'è striminzita?
Phil
: È il meglio che ho potuto trovare.
Larry
: Dove... dove ti aspetti che stia la gente, in corridoio?
Phil
: Ma che hai da lamentarti? Siamo al sedicesimo piano. Guarda che vista!
Larry
: Phil, pensaci, siamo a Wichita, in Kansas. Che cambia se siamo al primo o al cinquecentesimo piano? La vista è sempre la stessa.
Phil
: Organizza tu la prossima volta.
Larry
: Murdock avrebbe trovato una suite quattro volte più grande.
Phil
: Ah, sì? Ma Murdock non c'è, giusto?
Larry
: Sì, questo è evidente. Almeno possiamo buttarci di sotto, se non si presenta nessuno.
Phil
: Vaffanculo, Larry.
Larry
: Lo vedi? Uno ha un forte senso estetico ed è costretto a convivere con persone volgari.
Phil
: Conosci Bob del settore Ricerche?
Larry
: Certo che lo conosco. Come va?
Bob
: Ciao.
Phil
: È al telefono con la moglie.
Bob
: ... va bene, sì..
Larry
: Spero che sia soprattutto lei a parlare, dobbiamo conservare quel po' d'ossigeno che c'è ancora qua dentro.
Bob
: ... sì, però adesso non posso. Non lo so quanto durerà.
Larry
: Questo cos'è?
Phil
: A te cosa sembra?
Larry
: No, sentiamo.
Phil
: Quello è il buffet.
Larry
: Tu questo lo chiami "il buffet"?
Phil
: Non cominciare, per favore, Larry.
Larry
: Phil, amico mio, questo non è un buffet. Ma che roba è? Carote, gambi di sedano, un paio di salsine, e quattro palline di mais al formaggio?
Phil
: Lo sai, è stato organizzato tutto all'ultimo momento.
Larry
: Sai che cosa serve l'azienda al piano di sotto?
Phil
: Non lo so e non lo voglio sapere.
Larry
: Gamberoni, amico mio, un trionfo di gamberoni giganti. Ostriche, un assortimento dei più strani formaggi francesi, delle tortine salate di pasta sfoglia. Quello sì che è un buffet, Phil, amico mio caro, non questo! Lì con un gambo di sedano neanche entri, devi lasciarlo fuori dalla porta.
Phil
: Allora va' a mangiare di sotto, stasera.
Larry
: Infatti sto pensando di andarci. Santo cielo, Bob, ma ti pare possibile?
Bob
: Eh... Io direi che va bene.
Larry
: Ecco, questo è esattamente il punto! Tu non ne sai niente. Senza offesa, ma a quante di queste cose hai partecipato?
Bob
: Solo una.
Larry
: Questa qui, giusto?
Bob
: Sì.
Larry
: Già, ne ero sicuro. Va beh... Phil, magari saremo fortunati, e stasera verranno soltanto dei novellini come Bob.
Bob
: Ci sono problemi?
Phil
: No, nessun problema.
Larry
: Ti stai aggiornando sulla letteratura tecnica, Phil?
Phil
: Fatti gli affari tuoi, grazie.
Larry
: Non ti stavo condannando. Ho soltanto notato. Avessi visto la ragazza seduta vicino a me in aereo...
Phil
: Carina?
Larry
: Altro che carina! E con un fisico, e... aveva il tailleur.
Phil
: Già, ti piacciono quelle col tailleur, a te.
Larry
: C'è qualcosa nelle donne col tailleur che mi fa impazzire. Non lo so, è come se fossero confezionate in un bel pacchettino e... aspettassero solo qualcuno che lo scarti e ne liberi il contenuto. Una donna in tailleur è la mia idea di arte. Sentiamo te, Bob, che abbigliamento femminile ti esalta?
Bob
: Non penso di potertelo dire.
Larry
: Non hai preferenze?
Bob
: Cerco di non pensarci.
Larry
: Cerchi di non pensarci?
Bob
: Sono sposato.
Larry
: Certo che sei sposato. Siamo tutti sposati. Anche Phil lo era. Ti ho solo chiesto come si orientano i tuoi gusti.
Bob
: Io... non lo so.
Larry
: Ti dovrei fare una domanda, seria.
Bob
: E cioè?
Larry
: Sei gay?
Phil
: Larry!
Larry
: Beh, ho soltanto chiesto! Sembra che gli manchi una delle caratteristiche fondamentali del maschio americano. Lo capirei se fosse... ma non lo sei... insomma credo che tu... Sei sposato, no?
Bob
: Non vedo ragioni di guardarmi ancora in giro, visto che Dio mi ha dato una donna meravigliosa come moglie.
Larry
: Ah, ecco cos'è. Sei un tipo spirituale.
Bob
: Sì, diciamo che è questo.
Larry
: Cioè, Dio ti toglie la vista per darti la salvezza?
Bob
: Gesù ha detto che guardare le donne con lussuria è come commettere adulterio.
Larry
: Ha detto così? Vuol dire che non aveva mai visto una donna in tailleur. Se no, chi lo sa? Forse ora avremmo tutta un'altra religione. Una dove la lussuria è un sacramento.
Phil
: Ehi! Non ti facevano schifo i miei stuzzichini?
Larry
: Sto solo assaggiando, Phil, e non lo faccio per il piacere, voglio essere sicuro che nessuno ci resti secco.
Phil
: Beh, non ti spazzolare tutto.
Larry
: Sai perché sei qui, Bob?
Bob
: No. Non esattamente.
Larry
: Cristo Santo, per forza quest'azienda sta finendo nello scarico del cesso. Sei qui a fini, come dire, di tipo cosmetico.
Bob
: Come sarebbe?
Larry
: Sei qui per rappresentare il settore Ricerche e Sviluppo. I cervelli della nostra azienda.
Bob
: Io?
Larry
: Esattamente.
Bob
: Eh, ma non ho mica tanta esperienza.
Larry
: Non ha importanza. Tu come persona non hai importanza, è quello che rappresenti.
Bob
: Ah... E dovrei fare qualcosa?
Larry
: No, solo star seduto con l'aria assennata o in piedi, dipende da te.
Phil
: Farai un figurone, Bob.
Bob
: Accidenti, spero di sì.
Larry
: Lo sai, se ci pensi bene, in realtà, non c'è anima viva qui. Credi di vedere persone per i corridoi, ma non è così. Quel che vedi sono funzioni. Questa è la natura di una convention.
Phil
: Larry vuole dire che, se la guardi dal punto di vista del perché siamo qui, cosa siamo è più importante di chi siamo.
Bob
: Mi sembra un tantino impersonale.
Larry
: Ma certo che è impersonale, e come! Perché credi che tengano le convention in posti del genere? C'è qualcosa in questo posto che per te abbia un'ombra di personalità?
Bob
: Eppure mi sembra un peccato.
Phil
: Non è un peccato, Bob.
Larry
: Guarda... E con chi ti stanno facendo lavorare?
Bob
: Ah... Il professor Young.
Larry
: Jim Young?
Bob
: Sì. Lo conosci?
Larry
: Un poco.
Bob
: Un tipo strepitoso.
Larry
: Ah, davvero? In che senso?
Bob
: Avrà registrato, non lo so... venti, trenta brevetti? Credo che sia anche diacono della sua chiesa.
Larry
: Ah, e questo lo renderebbe strepitoso?
Bob
: Beh, i brevetti soltanto.
Larry
: Senti, Bob, senza offesa, perché vedo che ammiri il professore, ma... devo proprio dirti una cosa su Jim Young.
Bob
: Che cosa?
Larry
: È un idiota!
Bob
: Cosa?
Larry
: È un povero scemo, non gli farei neanche lucidare la macchina.
Bob
: Ma come fai a dirlo?
Larry
: Lo conosco abbastanza. Ho avuto a che fare con Jim Young in varie occasioni, e posso dirti per certo che è un gran cazzone.
Bob
: Beh, io non trovo, e lavoro con lui tutti i giorni.
Larry
: Magari non lo guardi con occhio critico.
Bob
: Oppure abbiamo metri di giudizio diversi.
Larry
: Senti, Bob, ce l'hai un minuto? Devo dirti una cosa.
Bob
: Certo.
Larry
: Ci sono persone a questo mondo, Bob, che hanno un'aria molto solenne mentre fanno quello che devono fare. E lo sai perché?
Bob
: Perché?
Larry
: Perché non sanno quello che fanno. Perché se sai quello che fai, non devi avere l'aria di saperlo, ti viene naturale, mi segui?
Bob
: Certo.
Larry
: Okay. Allora, tu sai come ti accorgi della differenza?
Bob
: No.
Larry
: Dunque, Bob, tu te ne accorgi perché una vocetta sbucata dal profondo della tua mente ti dice: "Questo tizio seduto davanti a me, o questa tizia, sta mentendo spudoratamente e mi racconta delle balle". Ora, ricevuta questa informazione, che cosa fai?
Bob
: Ah... No, non lo so.
Larry
: Senti che farei io, allora. Gli direi: "Bello, ne ho sentite di fesserie in vita mia, perché lo sa Dio, siamo piazzisti, e noi ne passiamo di cotte e di crude per sfangarla. Ma tu vinci alla grande! Non credo che tu abbia la più vaga idea di quello che stai dicendo. Sicuramente i tuoi figli ti ammirano come noi tutti vorremmo essere ammirati e forse tua moglie non ne è consapevole, ma io lo sono. E la mia consapevolezza mi costringe a richiamarti alla realtà del fatto che sei un testa di cazzo bugiardo come al mondo non ce n'è". Poi mi siederei e finirei la zuppa.
Bob
: No, non lo faresti.
Larry
: Phil, mi hai o non mi hai mai visto e sentito fare quello che ho appena raccontato?
Phil
: Sì.
Larry
: Ecco, hai visto? Per questo c'è speranza, Bob, perché ci sono persone come me: vigili.
Bob
: Quando è stato?
Larry
: Perché chiedi quando? Stai... stai dubitando di un uomo che se ne sta lì a leggere Penthouse per allargare i confini della mente. Non ti fidi?
Phil
: Un paio d'anni fa. Eravamo a pranzo con un responsabile degli acquisti.
Larry
: Hai visto?
Bob
: E gliel'hai detto davvero?
Larry
: Parola per parola.
Phil
: Non parola per parola.
Larry
: In linea di principio, Phil! Sto parlando al ragazzo in linea di principio, perché dopo tutto è un giovanotto brillante che sa cogliere il succo di un concetto.
Bob
: E cos'è successo?
Larry
: Tu cosa credi sia successo? Cosa ti aspetti che sia successo?
Bob
: Quello si è arrabbiato?
Larry
: Quello si è infuriato. È rimasto seduto tutto il resto del pranzo a smaniare senza dire una parola.
Bob
: A... a... a... avete perso il cliente?
Larry
: È ovvio che abbiamo perso il cliente! Bob, non puoi parlare a un uomo in quel modo e sperare di conservare il cliente. E se succede... Se dici una cosa del genere a un uomo, e lui mette giù la sua forchetta e ti dice: "Bob, hai assolutamente ragione. Ho fatto finta di sapere di cosa stavo parlando fin dal momento in cui mi sono seduto, e mi dispiace. Non per te, perché in fondo non ti devo niente, ma per me stesso. Perché vorrei essere il miglior essere umano possibile, e voglio essere onesto, sopra ogni altra cosa". Allora ti scordi del cliente, ti scordi di ogni cosa. Ti radi la testa, ti metti un saio color zafferano e vendi foto di quel tizio all'aeroporto, perché lui non ha nessuna paura, ne ha appena dato prova. Si merita di essere venerato.
Bob
: Wow!
Larry
: Wow è esatto, Bob. Wow riassume abbastanza bene.
Bob
: Non riesco a credere che tu gliel'abbia detto davvero.
Larry
: Fatti un grande favore.
Bob
: E cioè?
Larry
: Non diventare una di quelle persone.
Bob
: No, io non ho intenzione...
Larry
: Non voglio doverti affrontare un giorno come ho fatto con quel tizio. Ma lo farei, per il tuo bene, perché mi piaci.
Bob
: Certo.
Larry
: Tutto bene?
Bob
: Sì, devo solo andare in bagno.
Larry
: Ti preparo qualcosa mentre sei via?
Bob
: No, grazie, devo solo andare...
Phil
: Chi è che ti ha irritato?
Larry
: Non mi ha irritato nessuno. Sono solo un po' su di giri. Faremo affari questa sera. C'è profumo di affari nell'aria! Lo puoi sentire. È il tipo d'aria che fa crescere la lista clienti.
Phil
: C'è soltanto un cliente che conta per noi stasera.
Larry
: E acchiapperemo anche quello, vedrai. Fuller arriverà, entrerà da quella porta, si darà un'occhiata intorno, si sentirà così sopraffatto dal trovarsi al sedicesimo piano, dominando con lo sguardo tutta Wichita, come un antico signore che contempli i suoi domìni - così predice Larry - che dirà: "Venite a parlarmi di intraprendenza? Chiunque abbia la dotazione estetica necessaria a scegliere questo posto per un meeting, per forza avrà la giusta linea di lubrificanti per il mio stabilimento di Gary. Che cosa ci vuole per convincervi a vendermi tutto quello che potete? Quanto posso dare a voi personalmente? Vi voglio corrompere!"
Phil
: Farà questo discorso?
Larry
: Parola per parola. E sai che gli risponderò? Gli dirò: "Signor Fuller, lei ha perfettamente ragione. Noi abbiamo la linea di lubrificanti giusta per le sue esigenze. E sarei fiero di siglare personalmente il contratto, ma c'è una cosa che vorrei chiederle. Le chiedo un favore, perché ci si possa conoscere meglio".
Phil
: Che cosa?
Larry
: "Che lei prenda me come sua concubina, o Phil, se lo trova più attraente".
Phil
: Credi davvero che sceglierà noi?
Larry
: Deve, Phil.
Phil
: E se non lo fa?
Larry
: Se non sceglie noi?
Phil
: Già.
Larry
: Allora sai che facciamo? Domani
matti
na ci svegliamo, facciamo i bagagli, e prendiamo il primo aereo per casa. Vaghiamo per l'ufficio fino a verso le due e mezza, poi andiamo in bagno e ci impicchiamo con le cravatte.
Phil
: Hai idea di che faccia abbia?
Larry
: No. Tu?
Phil
: Neanche la più vaga.
Larry
: Forse Bob?
Phil
: Bob? Come fa Bob a sapere che faccia ha?
Larry
: Eh, già. Non importa. Una delle cose buone delle convention è che tutti... tutti i figli di Dio hanno il cartellino, soprattutto quelli come lui. Ce n'avrà uno speciale al neon, no? Dick Fuller. No? Presidente. Soprannome: "El Kahuna. Grande". Spero che abbia un anello, così glielo bacio. Phil, cos'è quello?
Phil
: Un attaccapanni.
Larry
: Lo so che è un attaccapanni. Che cosa ci fa qui?
Phil
: Per i cappotti.
Larry
: Ma chi vuoi che si porti il cappotto? Siamo tutti nello stesso albergo! Su, fuori, c'è già così poco spazio qua, dai.
Phil
: Io mi ero premunito. Se non c'era l'attaccapanni avresti detto: "Phil, dov'è l'attaccapanni?".
Larry
: Adesso sappiamo dov'è, in corridoio. Come starà andando di là?
Phil
: Non credo che stia tanto bene.
Larry
: Davvero? Com'è?
Phil
: Forse sono i nervi. Magari non sopporta i tuoi atteggiamenti.
Larry
: Cosa?
Phil
: Come cosa? L'hai affrontato col fucile spianato.
Larry
: Chi, io? No, facevamo due chiacchiere.
Phil
: È un bravo ragazzo.
Larry
: Certo che è un bravo ragazzo. Non sprecherei il mio tempo se non lo fosse. Se c'è una cosa che non ci serve è un altro viscidone nell'industria dei lubrificanti. E poi, mi ricorda noi per tanti versi.
Phil
: No, non è vero. Lui ti ricorda te.
Larry
: Sì, ma io ho preso da te, quindi tutto torna.
Phil
: Non mi va che si mettano a fare le interurbane.
Larry
: Beh, puoi detrarlo dal conto. Forse, chi lo sa, starà assaporando l'esperienza.
Phil
: Di andare in bagno?
Larry
: Sì. Tu ci sei già stato?
Phil
: No, perché?
Larry
: Oh, è fantasmagorico! È l'unica cosa che mi piace di questo posto. C'è un faretto puntato sopra il cesso, e ci sono specchi messi sui tre lati. Tu hai la possibilità di guardarti mentre ti pulisci il culo.
Phil
: È un tuo sogno nel cassetto?
Larry
: Credo che sia un'esperienza che dovremmo fare tutti una volta nella vita. Ti rendi conto di cosa avrebbero dato i faraoni d'Egitto per potersi guardare mentre si pulivano il culo? Molto, ma
non potevano, la tecnologia non era disponibile.
Phil
: Esistevano gli specchi.
Larry
: Ma sì, degli specchietti. Degli affaretti che tenevi in mano... Prova a guardarti, mentre pulisci il culo, con uno specchio che tieni in mano. Non... non puoi. Non riesci a vedere niente. Tanto vale che guardi qualcun altro, no? No, no, no, no, per vederti come si deve ci vuole una bella serie di specchi a parete. Allora sì che hai il quadro complessivo. Ti ricorda che non sei diverso da nessun altro quando andiamo al fondo. Ti dà un senso di umiltà.
Phil
: Se lo dici tu...
Larry
: La porta è bloccata.
Phil
: Chiamo giù e glielo dico.
Larry
: Oh, Cristo! Ehilà! Ti senti meglio, Bob?
Bob
: Sì, ho... soltanto un po' di nausea, ecco.
Larry
: Porter ti ha fatto lavorare di sotto tutto il giorno?
Bob
: Più o meno.
Larry
: Eri al bancone?
Bob
: Eh... sì.
Larry
: Ah, ecco. Dovevi dirgli di andare a farsi fottere. Io odio stare al bancone.
Bob
: L'ho trovato interessante.
Larry
: Qui non c'è un armadio!
Phil
: Per questo c'era l'attaccapanni.
Larry
: Beh, Bob, qualunque cosa è interessante per un po'. L'odontoiatria è interessante per un po', ma certe cose stufano in fretta.
Phil
: Ma quella è una cosa che va fatta.
Larry
: Ah! Ah! Eccoci qua, parole calate dall'alto. "Ma quella è una cosa che va fatta".
Phil
: Larry, fatti scroccare una sigaretta.
Larry
: Una volta te l'avrei offerta volentieri, ma ormai... ho smesso.
Phil
: Figurati se hai smesso!
Larry
: Lo giuro su Dio.
Phil
: Quando?
Larry
: Da un paio di mesi, e dovresti anche tu, se ci tieni alla salute.
Phil
: Vaffanculo, Larry, non sei mia moglie.
Larry
: Hai ragione, non sono tua moglie. E... Fai bene a puntualizzarlo, perché, data la nostra intimità, me lo dimentico a volte. Sai, Bob ha più buon senso di noi due messi insieme. Non hai mai fumato una sigaretta in vita tua, vero?
Bob
: No, in effetti.
Larry
: E scommetto che non bevi molto.
Bob
: Ogni tanto una birra, se capita.
Larry
: Ma niente di più forte, vero?
Bob
: No.
Larry
: E, correggimi se sbaglio, ma sarei pronto a giocarmici la paga, che mai in vita tua, mai, sei entrato in un locale di spogliarelli, sei salito sul palco, hai preso in braccio la spogliarellista, e te la sei scopata a sangue davanti a tutti quanti.
Bob
: Non ho fatto cosa?
Phil
: Gesù santo, Larry!
Larry
: Rispondi alla domanda. Sì o no?
Bob
: No. Io... io in quei posti non ci sono mai stato.
Larry
: Ecco, che ti dicevo? Dovresti fare domanda per la beatificazione. La concorrenza non è più dura come una volta, secondo me ti accettano. Sei cattolico?
Bob
: No.
Larry
: Episcopale?
Bob
: No.
Larry
: Allora che cosa?
Bob
: Battista.
Larry
: Ecco, questo è un problema. Ma pure loro avranno qualcosa di analogo per chi vive tutta una vita senza fare niente.
Bob
: No, a quanto mi risulta no.
Larry
: Beh, che diamine! Allora è ora di cambiare religione. Va' dove ti apprezzano, dove si può fare carriera. Fammi sapere se succede.
Bob
: Sarei il primo.
Larry
: Ricordati che l'idea è mia, ho i diritti sul merchandising: statuette di plastica, cose così. Dove vai?
Phil
: Faccio un salto al bar, sto via qualche minuto. Torno subito.
Bob
: Vengo con te.
Phil
: No, no, è meglio che resti qui. Ci vuole qualcuno che tenga d'occhio Larry, è capace di subaffittarsi la suite.
Larry
: Visto che vai giù, fèrmati al 15° piano e vedi cosa fa la gente che sa il suo mestiere. Sempre che tu possa reggere alla vergogna. E portami su qualche gambero! Che matto.
Bob
: Tu o lui?
Larry
: Lui. Mi fa morire dal ridere.
Bob
: Non è Phil che definirei matto qua dentro.
Larry
: Questo perché non lo conosci. Vuoi un bastoncino di carota?
Bob
: Da quanto lavorate insieme?
Larry
: Beh, dipende da come calcoli. Vuoi un bastoncino di carota?
Bob
: No, grazie.
Larry
: Secondo il tempo geologico, ci siamo appena incontrati. Se calcoli con gli anni dei cani, è una vita.
Bob
: Se facciamo in anni umani?
Larry
: Anni umani?
Bob
: Sì.
Larry
: Ci conosciamo da un po', perché me lo chiedi?
Bob
: Ho l'impressione che sia un tipo interessante.
Larry
: Ah, è un tipo in gamba. Bob, se stai cercando qualcuno da ammirare, prendi Phil, non quel coglione di Jim Young.
Bob
: Da quant'è che è divorziato?
Larry
: Non credo lo sia ufficialmente, credo sia ancora in attesa, ma non me lo chiedere perché non lo so.
Bob
: È un peccato che debba divorziare.
Larry
: Guarda, non ti devi rammaricare, Insomma, avrà fatto questa scelta per guadagnarci qualcosa.
Bob
: E che cosa?
Larry
: La sua libertà, credo.
Bob
: Comunque, si deve rinunciare a troppo.
Larry
: Certe volte ti devi tagliar via le gambe per sfuggire alle trappole della vita.
Bob
: Forse sì.
Larry
: Phil è cambiato tanto negli ultimi due anni. E on parlo solo del divorzio.
Bob
: Davvero? In che senso?
Larry
: Vedi, lui prima era... Non lo so. Era entusiasta. Il mondo era un posto meraviglioso e lui era felice di starci.
Poi, da un giorno all'altro, non avresti detto di parlare con la stessa persona, come se qualcuno lo avesse sgonfiato.
Avevi l'impressione che da un momento all'altro, potesse tirare fuori una pistola e spararsi. Aveva ancora un bell'aspetto, distinto, solo che... non lo so, avevo la sensazione che qualcosa dentro di lui si fosse... disfatto.
Dal film:
The Big Kahuna
Scheda film e trama
Frasi del film
Carissima Tania,
oggi voglio raccontare per te, Delio e Giuliano, un episodio natalizio della mia fanciullezza, che vi divertirà e vi darà un tratto caratteristico della vita delle mie parti.
Avevo quattordici anni e facevo la terza ginnasiale a Santu Lussurgiu, un paese distante dal mio circa diciotto chilometri.
Con un altro ragazzo, per guadagnare ventiquattr'ore in famiglia, ci mettemmo in istrada a piedi il dopopranzo del 23 dicembre, invece di aspettare la diligenza del
matti
no seguente.
Cammina, cammina, eravamo circa a metà del viaggio, in un posto completamente deserto e solitario. A sinistra, un centinaio di metri dalla strada, si allungava una fila di pioppi con delle boscaglie di lentischi. A un tratto ci spararono un primo colpo di fucile sulla testa: la pallottola fischiò a una decina di metri in alto. Credemmo a un colpo casuale e continuammo tranquilli. Un secondo e un terzo colpo bassi ci avvertirono subito che eravamo proprio presi di mira e allora ci buttammo nella cunetta, rimanendo appiattiti un pezzo. Quando provammo a sollevarci, un altro colpo, e così circa due ore con una dozzina di colpi che ci inseguivano, mentre ci allontanavamo strisciando, ogni volta che tentavamo di ritornare sulla strada. Certamente era una comitiva di buontemponi che voleva divertirsi a spaventarci, ma che belloscherzo natalizio, eh? Arrivammo a casa a notte buia, discretamente stanchi e infangati e non raccontammo la storia a nessuno, per non spaventare in famiglia; ma non ci spaventammo gran che, perché alle prossime vacanze di carnevale il viaggio fu ripetuto senza incidenti di sorta.
Antonio Gramsci
Cit. da
L'albero del riccio ‐ Incipit
Frasi di Antonio Gramsci
Un contadinello trovò un
matti
no una volpe alla tagliola. Le assestò una bastonata sul capo, se la caricò sulle spalle, e contento per le lirette che avrebbe ricavato dalla pelle dell'animale, si avviò verso il paese più vicino dove sperava trovare l'acquirente della merce mandatagli dal cielo.
Antonio Gramsci
Cit. da
Apologhi e raccontini torinesi - Armonie della natura ‐ Incipit
Frasi di Antonio Gramsci
Ogni
matti
no, quando mi risveglio ancora sotto la cappa dei cielo, sento che per me è capodanno.
Antonio Gramsci
Frasi di Antonio Gramsci
James Senese
: Te ne 'e a ji a ca 'ncopp! Te scasso 'o sassofono n'faccia! Totò! Toto! Caccia a stu pazzo! E che giornale si, famme sentì!
Michele
: Il
Matti
no.
James Senese
: 'O Matin'. Di 'o Matin' che vene a ca' e me porta n'ate giornalista perché tu si scemo! Si proprio scemo! Te ne 'e a ji, t'o scasso n'faccia! Vattenn'!
Dal film:
No grazie, il caffè mi rende nervoso
Scheda film e trama
Frasi del film
Jane
[sotto l'effetto dell'ipnosi, puntando la pistola]
: Devo uccidere Frank Drebin.
Frank
: Ma tu lo ami Frank Drebin... e Frank Drebin ama te. Jane, ascolta: se tu non mi ami più allora premi pure quel grilletto perché Jane, senza di te la mia vita non avrebbe senso. Finalmente ero riuscito a trovare qualcuno da amare, di un amore puro, pulito, un amore senza fronzoli.
Jane
: Devo uccidere Frank Drebin.
Frank
: Viviamo in un mondo corroso dalla follia, Jane. E forse i nostri problemi si perdono in un mare di sciocchezze inutili, ma è la nostra inutilità e nessuno può permettersi di toglierla. Jane, da quando ti ho incontrata mi sono accorto di cose che non avevo mai notato prima: gli uccellini che cantano... la rugiada che spande la sua brillantezza sulle foglie appena nate... i semafori...
Jane
: Devo uccidere...
Frank
: Questa
matti
na ho comprato una cosa per te. È ben poca cosa... ma è molto per lo stipendio di un poliziotto onesto. È un anello di fidanzamento. Te l'avrei dato prima, ma volevo aspettare di restare solo con te. Jane, io ti amo.
Jane
[fa cadere la pistola a terra e lo abbraccia]
: Oh, Frank!
Dal film:
Una pallottola spuntata
Scheda film e trama
Frasi del film
Frank
: Stammi a sentire, lui era l'unico oltre a noi a sapere che Nordberg fosse ancora vivo. E c'è ancora un'altra cosa: hanno cercato di fare fuori Nordberg all'ospedale.
Ed
: Diciamo che hai ragione. Ma entrando nell'ufficio di Ludwig sappi che vai incontro a un grosso rischio.
Frank
: Lo so. Ma rischi anche alzandoti la
matti
na attraversando la strada o facendoti il bidet col ventilatore.
Dal film:
Una pallottola spuntata
Scheda film e trama
Frasi del film
Chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quel che lascia e non sa quel che trova.
proverbio
Proverbi
Jennifer
: Ciao.
David
: Ah, ciao.
Jennifer
: Sai, ti cercavo.
David
: Che c'è?
Jennifer
: David, ci ho ripensato. La faccenda del voto è ancora valida?
David
: Non lo so.
Jennifer
: Sono stata proprio stupida. Dovevo lasciarti fare.
David
: Non lo so. Potrebbe non esser facile.
Jennifer
: Perché?
David
: Perché? Potrebbero aver cambiato la parola.
Jennifer
: Forse no. Non si può tentare?
David
: Accidenti!
Jennifer
: Ti prego.
David
: D'accordo.
Jennifer
: Grazie.
David
: Mi devi un gettone, eh?
Jennifer
: Sì, andiamo. Scusa se ti ho distratto. Che sta facendo?
David
: Ah, sta chiamando dei numeri. Non toccare i tasti!
Jennifer
: Non tocco niente.
David
: Scusami. Quella società di computer, la Protovision, farà uscire dei nuovi giochi incredibili fra un paio di mesi. I loro programmi sono probabilmente ancora nel loro computer. Così ho ordinato al mio sistema di cercare altri computer a Sunnyvale, in California. Rispondono con una tonalità che gli altri computer sanno riconoscere.
Jennifer
: E chiami tutti quanti i numeri di Sunnyvale?
David
: Hm?
Jennifer
: Non è un po' caro?
David
: Ci sono tante scorciatoie.
Jennifer
: Ma si può andare in galera per questo, lo sai?
David
: Solo se si è maggiorenni.
Jennifer
: Ci vorrà ancora tanto tempo? Vorrei cambiare il mio voto.
David
: Ah... È buffo. Ecco, vedi, perché... l'avevo già corretto.
Jennifer
: Ma ti avevo detto di non farlo.
David
: Sì, lo so. Ma ero sicuro che avresti cambiato idea. Non volevo che ti rimandassero.
Jennifer
: E quanto ho adesso?
David
: Hai una D.
Jennifer
: Mi hai dato una D?
David
: No, ti ho dato una A. Stavo scherzando.
Jennifer
: Ah, beh, niente male.
David
: Allora, vediamo che ha trovato finora. Scusa.
Jennifer
: Davvero mi hai dato una A?
David
: Sì.
Jennifer
: Grazie.
David
: È stato un piacere.
Jennifer
: Ehi, hai trovato una banca.
David
: Devo prendere nota. Un giorno potrebbe anche far comodo. Pan Am. Dove vuoi andare?
Jennifer
: Dovunque?
David
: Dovunque.
Jennifer
: New York.
David
: New York, d'accordo.
Jennifer
: No, no, Parigi.
David
: Parigi?
Jennifer
: Parigi, d'accordo.
David
: Parigi. Viaggerai da sola?
Jennifer
: Sì... No. Vieni anche tu.
David
: Va bene. Ah... Confermato. Fumatori o non fumatori?
Jennifer
: Non fumatori.
David
: Non fumatori. Molto bene, miss Mack. Lei è confermata sul volo Pan Am numero 114 in partenza da Chicago, aeroporto O'Hare, alle 8:15 del
matti
no del 18 agosto. Vuoi una macchina a noleggio? No.
Jennifer
: Abbiamo davvero i biglietti per Parigi?
David
: No, ma abbiamo una prenotazione.
Jennifer
: Eh, eh, eh!
David
: Guarda. Non si lascia identificare, questo. Bah! Tento di nuovo.
Jennifer
: "Fine collegamento". Che sgarbato.
David
: Gli chiederò aiuto.
Jennifer
: Lo puoi fare?
David
: Sì, a certi sistemi. Più sono complicati, più devono aiutarti. Richiesta aiuto. Aiuto non disponibile.
Jennifer
: E adesso?
David
: Aiuto per giochi. Giochi.
Jennifer
: "Giochi" si riferisce a modelli, simulazioni e giochi che hanno applicazioni...
David
: Dev'essere la Protovision.
Jennifer
: ...tattiche o strategiche. Che significa?
David
: Non lo so, ma devono essere loro. Accendi la stampatrice, voglio avere un tabulato. Elencare giochi. Oh, mio Dio!
Dal film:
Wargames - Giochi di guerra
Scheda film e trama
Frasi del film
Questa è una storia avvenuta nei regni di Narnia, Calormen e le terre di mezzo durante l'età d'oro, quando Peter era Re supremo di Narnia e suo fratello e le due sorelle regnavano con il suo consiglio.
In quel tempo, in una piccola insenatura sul mare nell'estrema regione meridionale di Calormen, vivevano il povero pescatore Arshish e un ragazzo che lo chiamava "padre"; il nome del ragazzo era Shasta. Di buon ora, quasi ogni
matti
na, Arshish usciva in mare con la barca da pesca, mentre a metà del giorno, dopo aver imbrigliato l'asino e caricato il carretto con il pesce, se ne andava a sud fino al paese, per vendervi la sua mercanzia.
Clive Staples Lewis
Cit. da
Il cavallo e il ragazzo ‐ Incipit
Frasi di Clive Staples Lewis
Noi non ci accontentiamo di vedere la bellezza, anche se il Cielo sa che gran dono sia questo. Noi vogliamo qualcos'altro, che è difficile descrivere a parole: vogliamo sentirci uniti alla bellezza che vediamo, trapassarla, riceverla dentro di noi, immergerci in essa, diventarne parte. Ecco perché abbiamo popolato l'aria, la terra e l'acqua di dei e dee, ninfe ed elfi che, dato che a noi non è possibile, possano almeno loro, queste proiezioni di noi stessi, godere ritrovando in se stessi quella bellezza, quella grazia, e quel potere di cui la Natura è immagine. Ecco perché i poeti ci narrano tante meravigliose menzogne. Essi parlano come se il Vento dell'Occidente potesse davvero soffiare dentro un'anima umana: ma non è vero. Ci dicono che "la Bellezza nata da un sussurro" passerà in un volto umano: ma non lo farà. Non per ora. E se prendiamo sul serio l'immagine della Scrittura, se crediamo che Dio un giorno ci darà davvero la Stella del
Matti
no e ci farà indossare lo splendore del sole, allora possiamo credere che gli antichi miti, come la poesia moderna, pur così falsi nel loro significato storico, siano tanto vicini alla verità quanto la profezia. In questo momento noi ci troviamo all'esterno del mondo, dalla parte sbagliata della porta. Possiamo percepire la freschezza e la purezza del
matti
no, senza però che queste ci possano rendere freschi puri come loro. Non possiamo penetrare lo splendore che vediamo. Ma tutte le foglie del Nuovo Testamento sussurrano frusciando che non sarà sempre così. Un giorno, a Dio piacendo, riusciremo ad entrare. Quando le anime umane saranno diventate così perfette nella loro obbedienza volontaria da uguagliare le creature inanimate nella loro obbedienza senza vita, allora potranno riscoprirsi della medesima gloria della natura, anzi, di quella Gloria ben più grande di cui la natura non è che un primo abbozzo. La Natura è mortale: noi le sopravviveremo. Quando tutti i soli e tutte le nebulose saranno tramontati, ognuno di voi sarà ancora vivo. La Natura non è che un'immagine, un simbolo, ma è il simbolo che la Scrittura mi invita ad usare. Siamo invitati ad entrare attraverso la Natura, oltrepassandola, fino a raggiungere quello splendore che essa è in grado di riflettere solo in parte. E una volta dentro, oltrepassata la Natura, potremo mangiare dell'albero della vita.
Clive Staples Lewis
Frasi di Clive Staples Lewis
L'odore del caffè nella cucina
La casa tutta piena di
matti
na
E l'ascensore che non va
L'amore per la mia città
La gente che sorriderà
Lungo la strada
I rami che s'intrecciano nel cielo
Un vecchio che cammina tutto solo
Riccardo Cocciante
Cit. da
Io canto
Frasi di Riccardo Cocciante
La nebbia che si posa la
matti
na
Le pietre di un sentiero di collina
Il falco che s'innalzerà
Il primo raggio che verrà
La neve che si scioglierà
Correndo al mare
Riccardo Cocciante
Cit. da
Io canto
Frasi di Riccardo Cocciante
Agente Viaggi
: Benvenuta alla Air O. Posso aiutarla?
Sposa
: Okinawa. Solo andata.
Speaker
: Capitolo Quattro. L'uomo di Okinawa.
Sposa
: Salve.
Hattori
: Benvenuta. Benvenuta. Tu inglese?
Sposa
: Beh, quasi. Americana.
Hattori
: Americana. Benvenuta, americana.
Sposa
: Domo.
Hattori
: Io parlo molto bene tua lingua. Tu detto "domo"? Parli giapponese?
Sposa
: No, no. Solo qualche parola che ho imparato l'altro ieri. Ehm... Posso sedermi qui?
Hattori
: Oh, certo, certo, certo. Prego, siedi. Oh... Quale altre parole hai imparato?
Sposa
: Ah...
Hattori
: Oh, solo un momento. C'è una cliente. Porta del tè, sbrigati.
Tizio pelato
: Sto guardando la mia soap opera.
Hattori
: Oh, merda! Pigro bastardo. Al diavolo la soap opera. Muoviti!
Tizio pelato
: Il tè è caldo. Perché non lo servi tu per una volta?
Hattori
: Sta' zitto! Alza le chiappe e vieni qui! Oh, mi scuso... Oh, che altre parole giapponesi conosci?
Sposa
: Oh, vediamo... "Arigatò".
Hattori
: "Arigatò". Bene.
Sposa
: Ehm... Oh, l'ho già detto "domo", vero?
Hattori
: Sì. Sì, sì, sì, sì.
Sposa
: "Konnetiewa".
Hattori
: Ah, ah, ah, ah... "Kon-nichi-wa". "Konnichiwa". Prego, ripeti.
Sposa
: "Konnichiwa".
Hattori
: Perfetto. Bene, bene, bene. Tu dici parole giapponesi come se tu giapponese.
Sposa
: Ah, adesso mi prende in giro!
Hattori
: No, no, no, no, no. Sono molto serio in questo. Pronuncia tua molto buona. Tu dici "arigatò" come noi dice "arigatò". Oh, oh, oh!
Sposa
: Beh, grazie. Cioè, arigatò.
Hattori
: Dovresti imparare giapponese. Molto facile.
Sposa
: Ah, ah, ah! Avevo sentito che è un'impresa dura.
Hattori
: Molto difficile. Ma tu hai lengua giapponese.
Sposa
: Ah, ah, ah, ah!
Hattori
: Okay, okay.
[...]
Oh, mio Dio. Che diavolo è successo al tè? Sbrigati, per la miseria! Pelandrone.]
Tizio pelato
: Che cosa vuoi?
Sposa
: Come dice, scusi?
Hattori
: Cosa bevi.
Sposa
: Oh, sì. Vorrei del sakè caldo, grazie.
Hattori
: Vuoi sakè caldo? Molto bene. Un sakè caldo!
Tizio pelato
: Sake? A metà giornata?
Hattori
:
Matti
na, sera, pomeriggio. Che ti frega, porta il sakè!
Tizio pelato
: Perché devo portarlo sempre io il sakè? Ascoltami bene. Da 30 anni tu prepari il pesce e io porto il sakè. Se fossimo nell'esercito, sarei già Generale.
Hattori
: Saresti Generale, dici? Se tu fossi Generale io sarei Imperatore, e tu porteresti comunque il sakè. Quindi porta il sakè, pelato! Chiaro il concetto?
Tizio pelato
: Non sono pelato, mi sono solo rasato. Chiaro il concetto?
Hattori
: Scusa.
[...]
Oh, prima volta in Giappone?
Sposa
: Ah, ah.
Hattori
: Che cosa porta te in Okinawa?
Sposa
: Devo incontrare un uomo.
Hattori
: Oh, sì? Hai un amico che vive a Okinawa?
Sposa
: Non proprio.
Hattori
: No è amico?
Sposa
: Non l'ho mai visto.
Hattori
: Mai? Ah, ah! Chi è lui? Posso chiedere?
Sposa
: Hattori Hanzo.
Hattori
: Cosa vuoi da Hattori Hanzo?
Sposa
: Acciaio giapponese.
Hattori
: A che ti serve l'acciaio giapponese?
Sposa
: A uccidere dei parassiti.
Hattori
: Devono essere parassiti molto grossi, se ti serve l'acciaio di Hattori Hanzo.
Sposa
: Enormi.
Dal film:
Kill Bill vol. 1
Scheda film e trama
Frasi del film
Viaggiatore
: Ehi! Cristo!
Harvey
: Buon anno! Eh, eh, eh, eh! L'hai mai fatto con un gorilla?
Ragazza
: Harvey, non credi di aver bevuto abbastanza?
Harvey
: Ma vuoi scherzare? Non è ancora Capodanno. Su, dai, dai un bacio a questo bel gorillone. Avanti, un bacetto! Avanti, un bacetto, eh, eh, eh!
I Facchino
: Ehi! Ehi! Ehi! Ehi, ehi!
II Facchino
: Che cosa vuoi?
I Facchino
: Adesso tocca a me guidare.
II Facchino
: No, non tocca a te. No, no, per niente. Non tocca a te.
I Facchino
: E io invece dico di sì.
II Facchino
: Tu puoi dire quello che vuoi, però ti sbagli.
I Facchino
: No, ti sbagli tu. Ti ricordi che sta
matti
na hai guidato tu con il carico di pasta d'acciughe?
II Facchino
: Sì, è vero, io ho portato la pasta d'acciughe, e tu però hai guidato con i registratori, questo pomeriggio.
I Facchino
: Beh, ma io li ho portati solo per una decina di metri.
II Facchino
: I turni sono turni. Qualche volta sono più lunghi, altre volte più corti. Adesso è il turno mio.
I Facchino
: No, non è vero.
II Facchino
: Sì che è vero.
I Facchino
: No.
Billy Ray
: Bello anno a lei!
Beeks
: "Buon" anno a lei. In questo Paese noi diciamo "buon anno".
Billy Ray
: Ah, ah, ah, ah, ah! Ringraziola per correggere mio linguaggio molto schifoso. Io sono Nanga Eboko, studente con borsa del grande Camerun. Ah, ah, ah, ah! Ah, ah! Ah! Ora di mangiare. Volere un poco di manzo affumicato?
Beeks
: No. No, per favore.
Billy Ray
: Io avere tanto, eh, eh!
Supervisore
: Ragazzi, quest'animale deve arrivare a New York. Le istruzioni per accudirlo sono annotate sul foglio di viaggio.
II Facchino
: Okay, okay.
Supervisore
: Spero non abbiate problemi, ma per ogni eventualità c'e una pistola a tranquillanti nella cassetta di pronto soccorso.
I Facchino
: Ah, sì?
Supervisore
: Dite un po', ma per caso avete bevuto voi due?
II Facchino
: No, signore. Noi, no.
I Facchino
: Ci sono abbastanza ubriachi su questo treno.
II Facchino
: Eh!
Billy Ray
: Auguri di buon anno, giusto? Eh, eh, eh!
Coleman
: Oh, molto gentile, figliolo. E tanti auguri anche a lei. Ehm... ehm... Potrei... potrei offrire a uno di lor signori un sorsetto di whisky irlandese, per celebrare l'inizio del nuovo anno?
Beeks
: Non per me, padre.
Billy Ray
: Ah, non bere per me. È contro mia religione, padre fratello madre.
Coleman
: Beh, io dico sempre che la religione è un'ottima cosa, se presa con moderazione.
Billy Ray
: Ah. Manzo affumicato?
Coleman
: Oh, no, no, no, no, figliolo, la ringrazio molto. No, mi fa venire l'acidità di stomaco.
Billy Ray
: Oh! Stiamo muovendo! Stiamo muovendo! Eh, eh, eh, eh!
Harvey
: New York, stiamo arrivando! Yu-huu!
Coleman
: Ah, venga, figliola, ci faccia compagnia. Vediamo un po', dunque, lei probabilmente è Austriaca, indovinato?
Ophelia
: No, io sono Inga, vengo da Svezia.
Coleman
: Svezia? Ma lei porta pantaloncini di daino, ah?
Ophelia
: Ja, ma t'ho detto che vengo da Svezia. Prego, lei aiutare Inga a mettere via tutta sua roba?
Beeks
: Oh, sì, certo, perché no?
II Facchino
: Beh, visto che se le mangia lui bisogna che troviamo qualche altra cosa da mangiare.
I Facchino
: Può darsi che ci siano dei biscotti nel vagone bar.
Billy Ray
: Ah, ah, prende aria.
I Facchino
: Sì, sì, hai ragione, amico.
Louis
: Chi è?
Billy Ray
: Apri la porta, amico.
I Facchino
: Io sono mascherato da portabagagli.
II Facchino
: Io ci sono rimasto malissimo quando ho visto lui che aveva il costume uguale al mio, eh.
Harvey
: Io scimmia. Scimmia gorilla. E tu chi sei? Clown? Eh, eh, eh, eh!
Louis
: E io ardentemente spero che su treno c'è abbastanza posto per me. Nanga, Nanga Eboko, del Camerun.
Billy Ray
: Sì.
Louis
: Ti ricordi di me? Sono Lionel Joseph.
Billy Ray
: Lionel!
Louis
: Ah! Ah!
Billy Ray
: Del comitato per l'educazione del centro Africa, vero?
Louis
: Sì, io, amico. Io ero il direttore delle manifestazioni culturali della sezione Bozambo.
Billy Ray
: Ah, sì, mi ricordo il Bozambo. Molto divertiti là.
Billy Ray e Louis
: Mewele, mewele, mewele, ah! Mewele, mewele, mewele, ah! Ah, ah, ah, ah!
Ophelia
: Adesso che noi essere qui noi fare picnic, ja?
Billy Ray
: Sì.
Ophelia
: Lei aiuta me a tirare giù mia roba con per prendere polpette svedesi?
Billy Ray
: Lui giamaicano, fare spinello. Io invece no.
Beeks
: Va bene.
Billy Ray
: Eh, eh!
Louis
: Ti ricordi quell'altra?
Billy Ray
: Sì.
Louis & Billy Ray
: Awey-ey-ey-ya! Awey-ey-ey-ya! Eh, eh, eh!
Louis
: Che belle rimembranze.
Billy Ray
: Beh, io potrei rimembrare tutto il giorno.
Louis
: Ah, sono state belle giornate.
Billy Ray
: Sì, bei vecchi tempi.
Beeks
: Eccole lo zaino, pupa.
Ophelia
: Danke.
Louis
: Beh, treno essere per arrivare in Filadelfia sùbito. Tra poco lei scenderà alla città dell'amore fraterno, signor Beeks.
Beeks
: Sì, io si, ma tu no. Vero, Winthorpe?
II Facchino
: Vediamo se questo è vuoto.
Beeks
: Ehi, fuori. Se no vi cavo gli occhi e vi sputo nel cervello.
II Facchino
: Ci scusi.
I Facchino
: Molto gentile.
Beeks
: Su, coraggio in piedi! Tutti quanti! Andiamo, branco di pagliacci! Adesso faremo una passeggiatina. E non fate scherzi, o questa puttana si ritrova con un rene di meno. Su, andiamo.
Harvey
: Sprechen sie Deutsch, Fraulein?
Ophelia
: No, io vengo di Svezia.
Beeks
: Ehi, smamma!
Harvey
: Io sono King Kong, sono la creatura più potente e più malvagia della giungla.
Beeks
: Vaffanculo, moscerino.
Harvey
: Ehi, ma chi è quello? Tuo padre? Tuo nonno? Ah!
Beeks
: Allora, fermi dove siete.
Louis
: Ah, ma insomma, Beeks.
Beeks
: Fine della corsa. Adesso è finita con tutto quel fumo puzzolente. Ed è finita con le tue polpettine alla svedese, bellezza. Ed è finita con il whisky irlandese. Ed è finita anche con quella schifezza di manzo affumicato. La festa è finita.
Harvey
: Beh? Allora la festa è finita? Su, andiamo. Ma come sarebbe, "la festa è finita"? Non sono nemmeno le dieci, che cavolo. Ehi, forza amico, ci manca ancora un po' per festeggiare l'anno nuovo, eh, eh, eh! Uh!
Beeks
: Uh!
Coleman
: Eh! Uh!
Louis
: Ecco fatto.
Harvey
: Ehi! Ehi, guardate, mi hanno tolto la pelliccia!
Ragazza
: Harvey!
II Facchino
: Certo che hanno un'espressione così umana che ti vengono i brividi.
I Facchino
: Mi sa che quell'altro si sta eccitando. Non sarà meglio intontirlo un po' con la pistola a tranquillanti?
II Facchino
: Ah, è Capodanno! Che si divertano anche loro.
I Facchino
: Di sicuro quello col pelo più scuro è la femmina.
Dal film:
Una poltrona per due
Scheda film e trama
Frasi del film
Ophelia
: 40 e 2. E quindi te ne resti a letto, va bene?
Louis
: Quello si è trasferito a casa mia, mi ha rubato il posto! Devo fare qualcosa!
Ophelia
: Resta qui.
Johnny
: Sono le dieci, e il tuo Johnny è qui.
Ophelia
: Oh, senti, bello, mi dispiace. Ma è arrivata mia madre all'improvviso dal paese. Facciamo sabato prossimo? Oh, questi sono per me? Grazie. Dove vuoi andare?
Louis
: Tu hai compagnia. Gli affari sono affari. Vado a fare un giretto. Un po' di aria fresca mi farà bene.
Ophelia
: Stai giù.
Louis
: Mi dispiace che tu abbia dovuto annullare il tuo appuntamento. Che stai facendo? Eh? Ah, Ophelia, non ci crederai ma mi sento già meglio. Sei stata cosi gentile con me.
Ophelia
: Io sto solo proteggendo il mio investimento. Nient'altro. Adesso cerca di dormire. 37,9. Tu non ti alzi finché non ti è scesa, d'accordo?
Louis
: Io mi sento bene, e poi ti ho già dato abbastanza disturbo. Tu devi lavorare, Ophelia, e pure io.
Ophelia
: Nessuno lavora la sera di Natale. Ora vado a fare la spesa, poi torno e preparo una bella cenetta, Louis. Tu intanto leggi il giornale.
Louis
: Il nuovo direttore elettrizza la Duke & Duke. Ah! È Natale, eh? Gli farò uno di quei regali di Natale che non se ne dimenticherà mai!
Impiegata
: E la mamma ci ha creduto.
I Impiegato
: Ho perso venti chili.
II Impiegato
: Si vede, no?
Randolph
: Ah, sì? Sì, certo. Abbiamo voluto dare un taglio con il passato. Ah, ah, ah! Ah, Valentine, dove sei stato? Il party è gia cominciato.
Billy Ray
: Ho del lavoro da finire in ufficio, signor Duke.
Randolph
: È la notte di Natale e Valentine vuol continuare a lavorare, Mortimer. Ti scriverò una cartolina da Stoccolma, quando mi daranno il premio Nobel.
Mortimer
: L'esperimento è in due parti, se ben ricordo. L'altro individuo dovrebbe trasformarsi in un criminale. Non aveva detto che ha del lavoro da fare, Valentine?
Billy Ray
: Si, signore. Volevo sapere cos'era quest'assegno di diecimila dollari per un certo Clarence Beeks.
Mortimer
: Ah, dia qua, me ne occupo io, Valentine.
Billy Ray
: Non mi ricordo di nessun Clarence Beeks che lavori per la ditta, signor Duke.
Mortimer
: È stato prima che lei venisse a lavorare per noi, Valentine. E siamo anche riusciti a restare in affari per 47 anni prima del suo arrivo.
Randolph
: Beva qualcosa, Valentine, e buon Natale.
Impiegato
: Buon Natale, signor Duke.
Mortimer
: Cosa?
Impiegato
: Buon Natale.
Mortimer
: Oh. Ah, sì, sì, sì. Buon Natale, buon Natale.
Louis
: Oh, oh, oh, oh!
Billy Ray
: Lei che cosa sta facendo qui?
Louis
: Randolph, Mortimer, venite qui, presto! Sùbito! L'ho preso, finalmente!
Billy Ray
: Chi è lei?
Louis
: L'ho colto con le mani nel sacco.
Mortimer
: Winthorpe! Ma... ma come? Sei tu?
Louis
: Sto eseguendo un arresto da privato cittadino. Quest'uomo è uno spacciatore di droga. Guardate, guardate qui nel cassetto del suo ufficio. Ha le droghe più delittuose: spinelli alla marijuana, pillole, allucinogeni, valium, pillole gialle, pillole rosse, macinino per cocaina, siringhe assortite... È lui lo spacciatore, non io.
Billy Ray
: Quando sono entrato qui l'ho scoperto che metteva questa roba nella mia scrivania. È ovviamente un puerile tentativo per incastrarmi.
Louis
: Incastrare te? Beh, qui siamo di fronte al maiale che dà del porco alla colomba!
Billy Ray
: Quest'uomo è uno squilibrato. Io chiamo la sorveglianza.
Louis
: Metti giu quel telefono!
Billy Ray
: Pronto, sorveglianza? Buon Natale a tutti!
Louis
: Hai cercato di derubarmi. Mi molli la droga, mi rubi la casa, la macchina, il posto! Io questo lo ammazzo, quant'è vero Iddio!
Billy Ray
: Ehi, senti, amico, qui c'e stato un bel malinteso, okay? Io non c'entro niente con la tua casa, la tua auto, il tuo posto. Ti dispiace mettere via quella pistola? Chiedilo ai Duke.
Randolph
: Metti via quell'arma immediatamente, Winthorpe. Sarai mica am
matti
to!
Louis
: Fermo, sacco di merda!
Randolph
: Mi rendo conto che tutta quest'esperienza dev'essere piuttosto... sconvolgente.
Mortimer
: Winthorpe, non te ne andare. Possiamo spiegarti tutto!
Louis
: Sì, ve ne pentirete! Ve ne pentirete tutti molto, molto, molto amaramente! Aaah!
Randolph
: Eh, povera creatura disgraziata. Lo abbiamo colto a rubacchiare al nostro club. Si è appropriato di fondi, vendeva droga. È arrivato persino a travestirsi da Babbo Natale. Una faccenda veramente squallida.
Mortimer
: Non riesco a capire come Winthorpe sia potuto cadere così in basso. Strano.
Billy Ray
: Non sono affari miei, però quel pazzo dovrebbe stare in prigione.
Mortimer
: Adesso è disoccupato, Valentine.
Billy Ray
: Non è una buona ragione, Mortimer.
Randolph
: È in bolletta completa. Magari sarà anche affamato.
Billy Ray
: Ma i soldi per la droga, quelli ce li ha. Non si può essere teneri con gente di quel genere. Dia retta a me, so quello che dico, Randolph.
Randolph
: Avanti, paga, Mortimer, ho vinto la scommessa.
Mortimer
: Tieni, un dollaro.
Randolph
: Ah, ah, ah! Abbiamo preso uno psicopatico perfettamente insignificante come Valentine, e lo abbiamo trasformato in un dirigente di successo. E nello stesso lasso di tempo abbiamo trasformato un uomo onesto e lavoratore in uno spostato, un violento e potenziale assassino. Ah, ah, ah! Allora, come facciamo riprenderci Winthorpe e rimandare Valentine nel suo ghetto?
Mortimer
: Io non voglio riprendere Winthorpe dopo quello che ha fatto.
Randolph
: Vorresti dire che dovremmo tenerci Valentine come direttore generale?
Mortimer
: E tu credi veramente che io terrei uno sporco negro a dirigere gli affari della nostra famiglia, Randolph?
Randolph
: Tu non potresti, vero? Non me lo terrei neanche io. Però credo che per scambiare i loro ruoli dovremmo aspettare di ricevere quel rapporto sui raccolti la notte di Capodanno.
Mortimer
: Assolutamente, non avrebbe senso cambiare rotta fino ad allora.
Randolph
: E se il signor Beeks farà quello per cui lo abbiamo pagato, sono sicuro che passeremo un felicissimo anno nuovo.
Mortimer
: Esattamente.
Mortimer e Randolph
: Ah, ah, ah, ah, ah!
Billy Ray
: Ehi, Winthorpe! Winthorpe!
Louis
: Aaah!
Billy Ray
: Ehi! Ehi, Winthorpe! Winthorpe! Winthorpe! Ehi! Scusi, buon Natale. Ehi, ehi, ehi, ehi! Uh! Taxi!
Ophelia
: Ciao, Louis, buon Natale. Louis? Ho una bella sorpresa per te quando esci dal bagno.
Billy Ray
: Mi scusi. La porta era aperta. Mi dispiace disturbarla, ma sto cercando Louis Winthorpe. Abita qui, vero?
Ophelia
: Aspetti un momento, torno subito. Louis! Louis, apri la porta! C'è Valentine! Louis! Louis! Louis!
Dal film:
Una poltrona per due
Scheda film e trama
Frasi del film
Randolph
: Ha toccato il minimo. Forza, compriamo.
Mortimer
: Parla Mortimer Duke. Compri 200 contratti di pancetta May a 66,8. Li metta sul mio tavolo personale.
Billy Ray
: Sarebbe un grosso errore, amico.
Mortimer
: Valentine, qui sta succedendo qualcosa di molto importante. Lei stia solo a guardare.
Billy Ray
: D'accordo, ma state per prendere una fregatura.
Randolph
: Sentiamo, perché non dovremmo comprare ora, Valentine?
Billy Ray
: Perché il prezzo continuerà a scendere.
Mortimer
: Randolph, qui non stiamo mica giocando con i soldi del Monopoli.
Randolph
: Parla Randolph Duke. Sospenda quell'ordine per la pancetta. Mi spieghi perché lei pensa che il prezzo della pancetta di maiale scenderà ancora, Valentine.
Billy Ray
: Perché sotto Natale sono tutti un po' tesi.
Mortimer
: Per favore, adesso possiamo comprare, Randolph?
Billy Ray
: Se volete perdere quattrini, fate pure.
Randolph
: Continui quello che stava dicendo, Valentine.
Billy Ray
: Okay. Il prezzo della pancetta di maiale è andato scendendo tutta la
matti
na, il che significa che stanno tutti nei loro uffici seduti aspettando che il prezzo precipiti per poter comprare a quattro soldi. Chi ha invece bisogno di vendere le pancette se la sta facendo sotto, perché pensa "Ehi, qui perdiamo i nostri quattrinoni. Natale è dietro l'angolo e io non potrò neanche comprare la tuta spaziale a mio figlio", okay? "E mia moglie non vorrà scop... Mia moglie non vorrà fare l'amore con me perché io non ho soldi", okay? Per cui stanno lì a cagarsi sotto e a urlare: "Vendete! Vendete!", perché non vogliono perdere i loro soldi, giusto? Stanno tutti a chiappe strette, io lo sento, tutti quanti. Guardateli. Muoiono dalla strizza.
Randolph
: Mortimer, ha ragione Valentine. Eh, sì, ha ragione.
Billy Ray
: Io aspetterei che arrivi a 64 e poi comprerei. A quel punto gli avvoltoi sono già fuori.
Randolph
: Ti rendi conto di quanti soldi ci ha fatto risparmiare, Mortimer?
Mortimer
: Ma il denaro non è tutto, lo sai, Randolph.
Randolph
: Consiglia ai nostri clienti interessati alla pancetta di comprare a 64. Il signor Valentine ha fissato il prezzo. Molto bene, Valentine, ottimo lavoro.
Mortimer
: Andiamo, Randolph, se no finisce che facciamo tardi.
Billy Ray
: Ehi... A Mortimer è caduta la molla dei soldi. Li conti. Ci sono tutti quanti, signor Randolph.
Randolph
: Grazie, Valentine.
Billy Ray
: Ci sono tutti, li conti.
Randolph
: Oh, ne sono sicuro, Valentine. Grazie, continui sempre così.
Billy Ray
: Okay, Randy. Ehi!
Randolph
: Ci hai provato, eh, Mortimer? Ah, ah, ah!
Dal film:
Una poltrona per due
Scheda film e trama
Frasi del film
Louis
: Io chiarirò fino in fondo questa storia. C'è stato un gravissimo errore!
Billy Ray
: Ehi, ma quello non è il tizio che mi ha fatto beccare, Coleman?
Coleman
: Come dice?
Billy Ray
: Guarda là. Non è quel figlio di puttana... Beh, insomma, assomiglia proprio a quel signore che mi ha fatto mettere dentro. Secondo me è lui.
Coleman
: A chi si riferisce, signore?
Billy Ray
: A quello là, a quel tizio là di fronte, laggiù.
Louis
: Questo è troppo. Io scoprirò chi...
Billy Ray
: Eccolo là! Eccolo là!
Louis
: Quella è la mia macchina! Coleman! Coleman, quella è la mia macchina! Quella è la mia macchina! E tu sei il mio autista!
Billy Ray
: Qui c'e qualcosa che non mi sconfinfera, Coleman.
Coleman
: Non vorrà fare tardi il primo giorno di lavoro, signore.
Billy Ray
: Ma che dovrei fare lì dentro? Che cosa vogliono da me quelli?
Coleman
: Glielo diranno loro, signore.
Billy Ray
: Già, e se poi io non lo so fare?
Coleman
: Lei sia se stesso, signore. Comunque vada questa cosa non gliela possono portar via.
Billy Ray
: Scusi, io mi chiamo...
Receptionist
: Sì, signor Valentine. La stanno aspettando nell'ultimo ufficio in fondo al corridoio.
Billy Ray
: Ah.
Randolph
: Ah, Valentine, ragazzo mio. Puntualissimo. Si accomodi, si accomodi. Si sieda.
Billy Ray
: No, grazie, ragazzi. Ho già fatto colazione sta
matti
na.
Mortimer
: Questa non è una colazione, Valentine. Noi siamo qui per tentare di spiegarle che cosa facciamo qui.
Randolph
: Noi trattiamo titoli di beni di consumo, Valentine. Ora, che cosa sono i beni di consumo? I beni di consumo sono prodotti agricoli. Come il caffè che lei ha preso a colazione, grano, che viene usato per fare il pane, pancetta di maiale, che si usa per fare il bacon, che lei potrebbe gradire, diciamo, accompagnato alle uova. Poi ci sono altri beni di consumo, come... il succo d'arancia surgelato... e l'oro. Solo che, naturalmente, l'oro non cresce sugli alberi come le arance, eh, eh, eh!
Billy Ray
: Eh, eh, eh!
Randolph
: È chiaro finora?
Billy Ray
: Sì.
Randolph
: Bravo, Valentine. Ora, alcuni dei nostri clienti stanno ipotizzando che il prezzo dell'oro è destinato a crescere nel futuro. E altri clienti che invece prevedono che il prezzo dell'oro cadrà nel futuro. I clienti affidano le loro ordinazioni a noi e noi compriamo o vendiamo oro per conto dei nostri clienti.
Mortimer
: Digli la parte bella.
Randolph
: Ah! La parte bella, Valentine, è che, ehm, a prescindere dal fatto che i nostri clienti guadagnino denaro o perdano denaro, la Duke & Duke prende una percentuale.
Mortimer
: Cosa ne dice, Valentine?
Billy Ray
: Eh, secondo me siete una specie di allibratori.
Randolph
: Te l'avevo detto che avrebbe capito, eh, eh.
Louis
: Non ci vuole mica un genio, eh?, per capire chi mi vuole incastrare. È quello che ha tentato di rubrmi i soldi degli stipendi. Non ho il minimo dubbio, è stato lui. È lui che mi ha messo addosso la droga.
Ophelia
: Ciao Mohammed, ciao Larry. Ciao.
Mohammed e Larry
: Ehi, ciao Ophelia. Guarda chi si vede! Come va? Bella!
Louis
: Ma come? Lei conosce quelli?
Ophelia
: Sono quelli che conoscono me.
Louis
: Portava la mia cravatta di Harvard. No, dico, incredibile! La mia cravatta di Harvard. Dio, che orrore! Come se ci fosse andato lui ad Harvard, quell'imbecille! Insomma, se ne va in giro per la città scarrozzando con la mia macchina, niente di più facile che si sia piazzato anche a casa mia. Magari ha addirittura preso il mio posto, il mio lavoro! Sa, non mi sorprenderebbe neanche un po' se in questo momento stesse accarezzando la mia fidanzata. E Coleman, dopo tanti anni di servizio, mi tradisce in questo modo. È assurdo. Io non riesco a capire. Non ci riesco. Ah, ma me la pagheranno eccome! Eccome se me la pagheranno! Il giorno che riuscirò...
Ophelia
: E dai, piantala, Louis. Senti, guarda, i taxi vanno pagati, l'affitto va pagato, quello che mangi va pagato! Tu vuoi che io ti dia una mano, giusto? E va be', poi mi risarcirai. Ah, questi li ho trovati qui. Mettiteli, se vuoi.
Louis
: Guardi, io... io non so come dirle quanto apprezzi tutto questo suo, ehm... ah...
Ophelia
: Mi chiamo Ophelia.
Louis
: Ophelia. Forse saprà che questo è...
Ophelia
: Lo so, lo so, lo so, l'amichetta di Amleto. Lui diventò matto, e lei si suicidò. Ma qui non c'è Shakespeare, Louis. Io ho 24 anni, e vengo da un paesino sperduto che tu magari non hai mai sentito nominare in vita tua. L'unica cosa che mi ha mandato avanti in questo grande mondo è questo... questo corpo, questa faccia e quello che ci ho qui dentro. Non prendo droga e non ho neanche un magnaccia. Questo posto è una topaia, ma costa poco, è pulito ed è tutto mio. Ho da parte 40mila dollari in buoni vincolati con un interesse niente male. Ho calcolato che devo lavorare per altri tre anni, e dopo mi ritiro in campagna.
Louis
: Ma come, lei... lei è una prostituta?
Ophelia
: Ah! Adesso ti faccio una bella proposta di affari, Louis. Guarda, io ti aiuto a rimetterti in piedi, ma tu devi pagarmi, e in contanti, cinque bigliettoni. Questo è quanto. E ricordati che non faccio sconti a nessuno. È chiaro? Ah, dimenticavo. A proposito, non è la pensione la sola cosa che si paga qui da me. Tu dormi sul divano, capito?
Dal film:
Una poltrona per due
Scheda film e trama
Frasi del film
Poliziotto
: Andiamo, Winthorpe.
Ophelia
: Non hai idea! Ma guarda!
Beeks
: Scusate.
Ophelia
: Ci vediamo a pranzo, ciao.
Beeks
: Ti vuoi guadagnare un centone facile facile?
Ophelia
: Ma io sono uscita adesso. Ma che intenzioni hai? Di fare una cosina qui, in mezzo al distretto di polizia?
Beeks
: No.
Ophelia
: Devi essere proprio assatanato.
Beeks
: No, no. Si tratta...
Losco individuo
: È sua quella borsa?
Penelope
: Sì.
Losco individuo
: È una bella borsa.
Penelope
: Grazie.
Louis
: Tesoro, quanto sono contento di vederti.
Penelope
: Louis, stai dando spettacolo.
Louis
: La buona notizia è che io sono innocente. Non ho mai fatto niente che assomigli a quello che dicono loro. Sul serio, è la verità.
Penelope
: Louis, hai un aspetto orribile. Io... Io mi vergogno. Quei vestiti e... e quelle scarpe... Hai anche fatto a pugni, scommetto. E poi, Dio mio, come puzzi.
Louis
: Certo che puzzo. Penelope, ma ti rendi conto di dove sono stato in queste ultime 24 ore? Sono stato picchiato, mi hanno rubato i vestiti. C'era della gente che ha perfino tentato di abusare di me!
Penelope
: Louis, non potremmo parlarne in qualche altro posto?
Louis
: Uno di loro ha cercato di farmi mettere ginocchioni! I... I... insomma, se... se questo posto è un esempio degli istituti correzionali di questo Paese, tanto vale che facciamo uscire tutti i detenuti. La gente peggiora li dentro.
Penelope
: Tu rubi ai tuoi amici al club, Louis. L'eroina, Louis! Ti devi essere am
matti
to, Louis. Mammina vuole mandare all'aria il matrimonio, e anche Todd.
Louis
: Todd? Che cosa c'entra lui con questo?
Penelope
: Sei stato licenziato dalla Duke & Duke. Stanno per denunciarti per appropriazione indebita.
Louis
: Appropriazione? Non ho mai rubato niente in vita mia.
Penelope
: Ma come ha potuto, l'uomo che amo, e i cui figli avrei voluto attaccare al mio seno, diventare uno spacciatore d'eroina?
Louis
: Non era eroina, era polvere d'angelo, FCD. Senti, Penelope, io te lo giuro, sul mio onore, e che Dio onnipotente mi fulmini in questo momento, è la verità. Io non sono uno spacciatore di polvere d'angelo.
Penelope
: Oh, Louis.
Ophelia
: Ti ho cercato dappertutto, bambolo. Senti, Louis, potresti... io devo farmi una pera. Ti prego...
Louis
: Per favore...
Penelope
: Louis! Chi è questa persona?
Louis
: Ehi! Non ho mai visto questa donna in vita mia.
Ophelia
: Non dire cosi, eh, Louis?
Penelope
: Ah!
Ophelia
: Andiamo, bello, dai, soltanto una bustina. E io poi ti faccio tutte quelle cose che ti piacciono tanto. Tutte!
Penelope
: Traditore! Lurido vigliacco! Sporcaccione! Mi fai schifo! Sporco verme! Todd aveva ragione sul tuo conto. Non voglio rivederti mai più fino a quando avrò vita.
Louis
: Bene. Bene. Grazie infinite.
Ophelia
: Era uno scherzo. Il tuo amico ha detto che te ne volevi liberare.
Louis
: Vuol dire che qualcuno le ha chiesto di farmi questo?
Ophelia
: Si, e mi ha pure dato cento dollari. È quello laggiù. Fammi un po' capire bene, io ti do 20 dollari per pagare il taxi, e tu quando arriviamo a casa tua me ne ridai 50, è così?
Louis
: Sì, esatto. Il mio maggiordomo Coleman le darà cinquanta dollari, e poi l'accompagnerà in macchina dove lei desidera.
Ophelia
: Tu non sembri il tipo da avere un maggiordomo. Ehi, non sarà mica che mi stai fregando!
Louis
: Io sto fregando lei? Ma che cosa dice? Non crederà mica che queste le diano a chiunque, vero? Io posso farmi addebitare merci e servizi in 86 paesi nel mondo.
Ophelia
: Ah, si? Beh, io non accetto carte di credito.
Louis
: Beh, adesso vedrà che è stato tutto un malinteso.
Coleman
: Sì?
Louis
: Ah, Coleman, puoi farmi entrare? Non... non mi funziona bene la chiave.
Coleman
: Chi è lei? Che cosa vuole?
Louis
: Coleman, tu togli la catena e fammi entrare. Ti prego, non scherzare, non è il momento.
Coleman
: Coleman? Non ci sono Coleman qui. Lei si sta sbagliando.
Louis
: Mi scusi. Solo un attimino. Coleman! Fammi entrare!
Coleman
: Se lei non se ne va, sarò costretto a chiamare la polizia.
Louis
: Salve. Per favore, vorrei fare un prelevamento dal mio conto di 500 dollari. Anzi no, facciamo mille, per favore.
Cassiera
: Scusi un attimo.
Direttore della banca
: Mi dispiace, signor Winthorpe, ma la Tributaria ha congelato tutti quanti i suoi conti.
Louis
: Ma che sta dicendo? Lei mi conosce.
Direttore della banca
: Lei è uno spacciatore di eroina, signor Winthorpe.
Louis
: Non era eroina, era polvere d'angelo, FCD, e io non l'ho mai neppure toccata.
Direttore della banca
: Comunque sia, non è il genere di affari che gradiamo qui alla First National. Posso vedere le sue carte di credito, prego? Ho ricevuto ordine di sequestrargliele.
Louis
: Cosa? Ehi, aspetti un minuto. E io secondo lei di cosa dovrei vivere? Insomma, cosa ne sarà di me?
Direttore della banca
: Roger...
Louis
: Villano! Perché qualcuno sta tentando deliberatamente di distruggere la mia vita?
Ophelia
: Senti, lasciamo stare i cinquanta dollari, okay? Io sono molto stanca. Me ne vado a dormire.
Louis
: Lei... lei deve credermi. Signorina, deve credermi! Mi hanno incastrato! Non può lasciarmi qui così!
Ophelia
: Io ci ho già un sacco di problemi, Louis! Andiamo! Andiamo, forza!
Louis
: Ascolti! Aspetti! Aspetti! Signorina, magari non sembra, ma io ho più di 150mila dollari in quella banca. Ma a lei non interessa, vero? Perché è anche colpa sua se mi è successo tutto
questo.
Ophelia
: Vieni. Vieni un po' qui. Non serve che ci arrivi in ginocchio, Louis.
Louis
: Ah, sì.
Ophelia
: Fa' vedere le mani. Mani morbide, con tanto di manicure. Tu non hai lavorato un giorno in vita tua, giusto? Io lo so che me ne pentirò. Andiamo. Salta su.
Dal film:
Una poltrona per due
Scheda film e trama
Frasi del film
Coleman
: La colazione, signore.
Louis Winthorpe III
: Pancetta di maiale. Hm! Ho tanto l'idea che succederà qualcosa di molto eccitante nel mercato della pancetta di maiale sta
matti
na.
Coleman
: La signorina Penelope verrà a cena qui da lei, signore?
Louis
: Sì. Verrà senz'altro.
Folsey
: Buongiorno, signor Winthorpe.
Louis
: Buongiorno, Folsey.
Impiegata
: Buongiorno, signor Winthorpe.
Louis
: Buongiorno.
Impiegato
: Buongiorno, signor Winthorpe.
Louis
: Buongiorno.
[...]
Impiegati
: Buongiorno, signor Winthorpe.
Louis
: Buongiorno a tutti e due.
Impiegato
: Buongiorno, signor Winthorpe.
Louis
: Buongiorno. Pancetta di maiale. Lo sapevo. Lo sapevo.
Domestico
: Buongiorno, signor Duke.
Domestico
: Buongiorno, signor Duke.
Domestica
: Buongiorno, signor Duke.
[...]
Mortimer Duke
: Allora, quando vendiamo?
Randolph Duke
: Io non riesco a capire perché siano così stupidi, questi scienziati. L'eterna domanda! È inutile domandarselo: la risposta è scontata.
Mortimer
: Non ho nessun interesse per gli influssi dell'ambiente nello sviluppo della personalità. Anzi, sono arcistufo di sentirne parlare. A me interessa quanto ci possono fruttare le nostre pancette di maiale.
Randolph
: Winthorpe ha deciso di vendere a 76 e un quarto. Le sue schede dicono che è il massimo a cui arriveranno.
Mortimer
: Non arriveranno mai cosi in alto. Vendiamo adesso.
Randolph
: Pazienza, Mortimer. Vediamo se Winthorpe ha ragione.
Mortimer
: Winthorpe si sbaglia! Questo è il massimo! Io dico di vendere adesso, Randolph!
Randolph
: Oh, via, solo qualche altro secondo.
Mortimer
: Il mercato sta chiudendo. Non faremo più in tempo a comprare.
Randolph
: Ecco, vedi? Abbiamo guadagnato 347mila dollari in più in questi trenta secondi.
Mortimer
: Mi chiami Winthorpe.
Louis
: Ah, certo, non ne ho dubitato un solo istante, mio caro Mortimer. Oh, sì, saranno in parecchi a volersi rimpinzare di pancetta di maiale. Ci vediamo al club.
Portiere
: Buongiorno, signor Duke.
Billy Ray Valentine
: Buon Natale! Buon Natale! Grazie infinite, signore! È stato il Vietnam a ridurmi così, ma io sarei pronto a rifarlo. Grazie, grazie, signore, grazie infinite. Buon Natale! Dio la benedica, signore! Sia gentile, ha qualche spicciolo per un povero reduce del Vietnam? Ho perso tutte e due le gambe, le ho perse tutte e due!
Mortimer
: Non ci penso neanche a darti gli spiccioli!
Billy Ray
: Per favore, qualunque cosa, per favore! Venticinque cents, qualunque cosa, un paio di dollari, un quarto di dollaro, un nichelino! Per favore! No, no! No, non è giusto! No, amico, guardi, non si fa così! Mi dia quello che vuole! Un panino imbottito, una giacca... grazie, grazie tante, grazie, grazie. Vattela a prendere nel culo, stronzo!
Portiere
: E non farti più vedere!
Billy Ray
: Stai zitto, tu stai peggio di me!
Mortimer
: Senti un po' qui: "Si prevede che la stagnazione continuerà fino a quando il Dipartimento dell'Agricoltura renderà noto a gennaio il Rapporto sul raccolto". Esattamente come pensavamo noi, Randolph.
Randolph
: Errore! Grosso errore! Non è giusto. Hanno dato a questo studioso di genetica il premio Nobel, un uomo che non ne capisce un'acca della natura umana.
Mortimer
: Ah, Randolph, noi stiamo per fare milioni di dollari con il succo d'arancia surgelato, e tu mi vieni a parlare della natura umana.
Randolph
: Ma il denaro non è tutto nella vita, Mortimer.
Mortimer
: Oh, ma vuoi crescere?.
Randolph
: La mamma lo diceva sempre che eri un ingordo.
Mortimer
: La mamma me lo diceva come un complimento.
Randolph
: Ah, Ezra, arrivi proprio in tempo. Pensavi che mi fossi dimenticato della tua gratifica natalizia? Eccola qui.
Ezra
: Cinque dollari? Magari ci vado al cinema... però da solo.
Mortimer
: Metà di quelli sono da parte mia.
Ezra
: Grazie, signor Mortimer. Fanculo!
Louis
: Signori.
Todd
: Ciao. Stai bene, Louis?
Louis
: Io sto bene, Todd.
Philip
: Senti, Louis, oggi ci serve il quarto per la partita di squash. Ti interessa la cosa?
Louis
: No, no, sono spiacente. Devo cenare con Penelope questa sera.
Harry
: Oh, che fortuna, Louis.
Louis
: Non è fortuna. Todd.
Todd
: Hm-hm.
Philip
: Uh, uh, uh, uh, uh!
Andrew
: Hm, hm, hm!
Louis
: Randolph, Mortimer.
Mortimer
: Oh, salve Winthorpe. Cosa ci hai portato?
Louis
: Beh, siamo di nuovo alla fine del mese. Gli assegni degli stipendi per i nostri impiegati richiedono le vostre firme. E non fate finta di dimenticarvi di quelli grossi.
Mortimer
: Devo dire che ci sono degli impiegati che paghiamo profumatamente, Winthorpe.
Louis
: Beh, non possiamo tenerli al minimo salariale, Mortimer.
Randolph
: Cinquantamila dollari? A... a Clarence Beeks! Chi diavolo è?
Louis
: Ehm, infatti avevo intenzione di chiedervelo. Ho esaminato accuratamente le pratiche del personale e non mi risulta che ci sia un Clarence Beeks che lavora per noi.
Mortimer
: Ehm, ehm, ehm!
Randolph
: Oh, eh... Sì, Clarence Beeks, certo, certo. Sta portando avanti un incarico top secret per noi.
Mortimer
: Ricerche.
Louis
: Ah.
Mortimer
: Come sta Penelope? Non dimenticare che è la nostra nipotina, Winthorpe. È bene che tu ne faccia una moglie felice.
Louis
: Beh, farò del mio meglio, signore. Gli inviti per le nozze saranno spediti in settimana.
Mortimer
: Bene. Buon lavoro, Winthorpe. No, no, dà qua. Non ci pensare a questo, Winthorpe. Me ne occuperò io, personalmente.
Randolph
: Arrivederci, Winthorpe.
Mortimer
: Arrivederci, Winthorpe. Winthorpe è un giovane molto equilibrato. È una fortuna averlo come nostro direttore.
Randolph
: Ah, vorrei vedere. Ha studiato ad Harvard, è il prodotto di un ottimo ambiente, Mortimer.
Mortimer
: Ah, in questo caso non c'entra niente l'ambiente, Randolph. Con i geni che ha lo potresti mettere dovunque, lui emergerebbe comunque. È la buona razza, Randolph, è come i cavalli da corsa. Il segreto è nel sangue.
Dal film:
Una poltrona per due
Scheda film e trama
Frasi del film
Un filosofo vede la Terra come un grande pianeta, viaggiante tra i cieli, coperto di
matti
.
Bernard le Bovier de Fontenelle
Frasi di Bernard le Bovier de Fontenelle
Commodo
: Perché è ancora vivo?
Lucilla
: Non lo so.
Commodo
: Non dovrebbe essere vivo. Questo mi irrita molto. Sono terribilmente irritato. Ho fatto quanto dovevo fare. Se nostro padre avesse potuto fare a modo suo l'impero sarebbe stato fatto a pezzi. Lo capisci?
Lucilla
: Sì.
Commodo
: Che cosa hai provato quando lo hai visto?
Lucilla
: Non ho provato niente.
Commodo
: Ti ha colpito profondamente, non è vero?
Lucilla
: Non più di quanto io abbia colpito lui.
Commodo
: Mi hanno mentito in Germania. Mi avevano detto che era morto. Se mi hanno mentito non mi rispettano. Se non mi rispettano, come potranno amarmi?
Lucilla
: Allora dovrai far sì che le legioni sappiano che il tradimento non resterà impunito.
Commodo
: Povera sorella. Non vorrei essere tuo nemico.
Lucilla
: Che cosa farai?
Guardia
: Da questa parte.
Lucilla
: Le ricche matrone pagano bene per passare la notte coi loro campioni preferiti.
Massimo
: Sapevo che tuo fratello avrebbe mandato dei sicari, non credevo che avrebbe inviato il migliore!
Lucilla
: Massimo, lui non sa che sono qui.
Massimo
: Mia moglie e mio figlio sono stati bruciati e crocifissi da vivi!
Lucilla
: Non sapevo niente.
Massimo
: Non mentirmi!
Lucilla
: Io ho pianto per loro.
Massimo
: Come hai pianto per tuo padre? Come hai pianto per tuo padre?
Lucilla
: Ho vissuto in una prigione di paura da quel giorno. Non poter piangere tuo padre per timore di tuo fratello. Vivere nel terrore ogni momento di ogni giorno perché tuo figlio è l'erede al trono. Oh, se ho pianto.
Massimo
: Mio figlio era innocente!
Lucilla
: Come lo è il mio! Dovrà morire anche mio figlio perché tu possa fidarti di me?
Massimo
: Che cosa ti importa se mi fido di te o no?
Lucilla
: Gli dei ti hanno risparmiato, non lo capisci? Oggi ho visto uno schiavo diventare più potente dell'imperatore di Roma!
Massimo
: Gli dei mi hanno risparmiato? Io sono alla loro mercé. Il mio unico potere è di divertire il popolo!
Lucilla
: Quello è il potere! Il popolo è Roma! E finché Commodo lo controlla, controlla ogni cosa. Ascoltami, mio fratello ha dei nemici, in primo luogo nel Senato. Ma poiché il popolo lo segue, nessuno ha osato levarsi contro di lui prima di te.
Massimo
: Gli si oppongono senza fare niente!
Lucilla
: Ci sono politici che hanno dedicato la loro vita a Roma. Un uomo più di tutti. Se riesco a convincerlo, tu lo incontrerai?
Massimo
: Non riesci a capire? Potrei morire qui stanotte o nell'arena domani
matti
na! Io sono uno schiavo! Che cosa credi che possa mai fare?
Lucilla
: Quest'uomo vuole quello che vuoi tu.
Massimo
: Allora che uccida lui Commodo!
Lucilla
: Conoscevo un uomo una volta. Un uomo nobile. Un uomo di saldi princìpi, che amava mio padre e che mio padre amava. Quell'uomo servì bene Roma.
Massimo
: Quell'uomo non c'è più. Tuo fratello ha fatto bene il suo dovere.
Lucilla
: Lasciati aiutare da me.
Massimo
: Sì, tu puoi aiutarmi. Dimentica di avermi conosciuto. E non tornare mai più qui. Guardia! Questa donna ha finito con me.
Dal film:
Il Gladiatore
Scheda film e trama
Frasi del film
Soldato
: Inginocchiati.
Massimo
: Padre mio, vigila su mia moglie e mio figlio con rapida spada. Sussurra loro che vivo solo per poterli riabbracciare. Dammi almeno una morte onorata. Una morte da soldato. Il gelo
può fare incastrare la lama. Pretoriano!
Marco Aurelio
: Da quanto manchi dalla tua casa?
Massimo
: Due anni, 264 giorni e questa
matti
na. Padre mio, vigila su mia moglie e mio figlio con rapida spada... cercherò di vivere con la dignità che mi avete insegnato... vigila su mia
moglie e mio figlio con rapida spada... vivo soltanto per poterli riabbracciare... tutto il resto è aria e polvere... vivo soltanto per poterli riabbracciare... perché tutto il
resto è aria e polvere.
Figlio di Massimo
: Mamma, i soldati! Papà! Papà!
Dal film:
Il Gladiatore
Scheda film e trama
Frasi del film
Massimo
: Mi hai mandato a chiamare, Cesare? Cesare?
Marco Aurelio
: Dimmi di nuovo, Massimo, perchè siamo qui?
Massimo
: Per la gloria dell'Impero, Cesare.
Marco Aurelio
: Ah, sì. Ah, sì, sì, mi ricordo. vedi quella mappa, Massimo? Quello è il mondo che ho creato io. Per venticinque anni ho conquistato, sparso sangue, espandendo l'Impero di
Roma. Da quando sono divenuto Cesare ho conosciuto solo quattro anni senza guerra. Quattro anni di pace su venti. E per che cosa? Io ho portato la spada, niente di più.
Massimo
: Cesare, la tua vita...
Marco Aurelio
: No, no, no, ti prego, non chiamarmi così. Vieni, ti prego. Siedi con me. E adesso parliamo, insieme, semplicemente, da uomini. Allora, Massimo, parla.
Massimo
: Cinquemila dei miei uomini sono là, nel fango ghiacciato. Tremila di loro sono piagati e feriti, duemila non lasceranno mai questo posto. Non posso credere che abbiano combattuto e siano morti per niente.
Marco Aurelio
: E che cosa credi, Massimo?
Massimo
: Hanno combattuto per te, e per Roma.
Marco Aurelio
: E che cos'è Roma, Massimo?
Massimo
: Ho visto gran parte del resto del mondo. È brutale, crudele, oscuro. Roma è la luce.
Marco Aurelio
: Eppure non ci sei mai stato. Non hai visto cos'è diventata Roma. Non ti accorgi che io sto morendo, Massimo? Quando un uomo è vicino alla sua fine vuole credere che la sua vita abbia avuto un senso. Come pronuncerà il mio nome il mondo negli anni a venire? Sarò noto come il filosofo? Il guerriero? Il tiranno? Oppure sarò l'imperatore che ha restituito a Roma il suo vero spirito? C'è stato un sogno, una volta, che era Roma. Si poteva soltanto sussurrarlo. Ogni cosa più forte di un sospiro l'avrebbe fatto svanire. Era così fragile... Io temo che non sopravviverà all'inverno. Massimo, sussurriamolo così, adesso, insieme tu e io. Tu hai un figlio. Parlami della tua casa.
Massimo
: La mia casa è sulle colline di Trujillo. Un posto molto semplice. Pietre rosa che si scaldano al sole, e... un orto che profuma di erbe il giorno, e di gelsomino la notte. Oltre il cancello c'è un gigantesco pioppo. Fichi, meli, peri... Il terreno, Marco, è nero. Nero come i capelli di mia moglie.
Marco Aurelio
: Eh, eh, eh!
Massimo
: Vigne sui declivi a sud, olivi su quelli a nord, cavallini giocano con mio figlio, che vuol essere uno di loro.
Marco Aurelio
: Da quanto tempo manchi dalla tua casa?
Massimo
: Due anni, 264 giorni e questa
matti
na.
Marco Aurelio
: Ah, come ti invidio, Massimo. È una bella casa. Vale la pena combattere per essa. C'è un ultimo dovere che ti chiedo di compiere prima di tornare alla tua casa.
Massimo
: Che cosa vuoi che faccia, Cesare?
Marco Aurelio
: Voglio che tu divenga il protettore di Roma dopo la mia morte. Te ne darò l'autorità, per un unico scopo: restituire il potere al popolo di Roma, e porre fine alla corruzione che la rende abietta. Accetterai questo grande onore che ti sto offrendo?
Massimo
: Con tutto il mio cuore, no.
Marco Aurelio
: Massimo! È per questo che devi essere tu!
Massimo
: Sicuramente un prefetto, un senatore, qualcuno che conosca la città, che capisca la sua politica...
Marco Aurelio
: Ma tu non sei stato corrotto dalla sua politica.
Massimo
: E Commodo?
Marco Aurelio
: Commodo è un uomo senza moralità! Questo lo sai sin da quando eri ragazzo. Commodo non può governare. Non deve assolutamente governare. Tu sei il figlio che avrei dovuto avere. Commodo accetterà la mia decisione. Sa bene che l'esercito è leale soltanto a te, Massimo.
Massimo
: Ho bisogno di un po' di tempo.
Marco Aurelio
: Certo. Al tramonto spero che avrai acconsentito. Ora abbracciami come un figlio, e porta a questo povero vecchio un'altra coperta.
Lucilla
: Mio padre ti favorisce, ora.
Massimo
: Augusta Lucilla.
Lucilla
: Non è sempre stato così.
Massimo
: Molte cose cambiano.
Lucilla
: Molte cose, ma non tutte le cose. Massimo, fermati! Lasciati guardare in faccia. Sembri turbato.
Massimo
: Ho perso molti uomini.
Lucilla
: Che cosa voleva mio padre da te?
Massimo
: Augurarmi ogni bene per il mio ritorno a casa.
Lucilla
: Tu menti. Ho sempre capito quando mentivi perché non sei mai stato abile nel farlo.
Massimo
: Eppure non mi hai mai consolato.
Lucilla
: È vero, ma del resto non ne avevi bisogno. La vita è molto più semplice per un soldato. O credi che non abbia cuore?
Massimo
: Credo che tu abbia il talento per sopravvivere.
Lucilla
: Eh, eh, eh, eh! Massimo, smettila. È davvero tanto penoso rivedermi?
Massimo
: No, sono stanco per la battaglia.
Lucilla
: Soffri nel vedere mio padre così debole. Commodo si aspetta che mio padre annunci la sua successione a giorni. Servirai mio fratello come hai servito mio padre?
Massimo
: Io servirò sempre Roma.
Lucilla
: Sai che ti ricordo ancora nelle mie preghiere? Ah, sì, io prego.
Massimo
: Mi ha rattristato la morte di tuo marito. Ho pianto per lui.
Lucilla
: Grazie.
Massimo
: E ho saputo che hai un figlio.
Lucilla
: Si, Lucio. Tra poco avrà otto anni.
Massimo
: Anche mio figlio ha quasi otto anni. Ti ringrazio per le tue preghiere. Sacri antenati, chiedo la vostra guida. Madre mia, indicami il volere degli dei per il mio futuro. Padre mio, vigila su mia moglie e mio figlio con rapida spada. Sussurra loro che vivo soltanto per poterli riabbracciare. Sacri antenati, io vi onoro, cercherò di vivere con la dignità che mi avete insegnato. Cicero.
Cicero
: Generale.
Massimo
: Non trovi difficile fare il tuo dovere?
Cicero
: Ogni tanto faccio quello che mi va di fare. Le altre volte faccio quello che devo.
Massimo
: Forse non è ancora tempo di tornare a casa.
Dal film:
Il Gladiatore
Scheda film e trama
Frasi del film
Lui non sa nemmeno che esisti ma in quel momento gli sei più vicino di chiunque altro al mondo. Vedi la sua faccia nel mirino... vedi se quella
matti
na si è fatto la barba o no. Puoi capire se è sposato, vedendo se porta la fede al dito. Non è come... non è come sparare a figure distanti. Non è solo un'uniforme, è la faccia di un uomo! Quelle facce non svaniscono. Ritornano... sono... vengono sostituite da altre facce.
Vassili Zaitsev
Dal film:
Il nemico alle porte
Scheda film e trama
Frasi del film
Lasciato il mio Paese e sbarcata dall'altra parte del mondo, ho iniziato a fare cinema e ho scoperto quant'è bello curare il proprio aspetto. Oggi adoro fare shopping, non posso rinunciare alla manicure e alla pulizia del viso. Se al
matti
no ho l'aria stanca, metto due cucchiai sugli occhi e, come per incanto, i segni scompaiono. Faccio ogni giorno una doccia fredda per rassodare la pelle, lavo i capelli spesso. Mi coccolo, insomma.
Margot Robbie
Frasi di Margot Robbie
Gandalf
: Edoras e il Palazzo d'Oro di Meduseld. Dimora di Théoden, Re di Rohan, la cui mente è ottenebrata. La presa di Saruman su Re Théoden ora è molto forte.
Éowyn
: Mio signore, tuo figlio è morto. Mio signore... Zio... Non andrai da lui? Non farai nulla?
Gandalf
: Attenti a quello che dite. Non sarete i benvenuti, qui.
Gríma
: Oh, egli deve essere morto durante la notte. Che tragedia, per il Re, perdere il suo unico figlio ed erede! Capisco. Non è facile da accettare, la sua scomparsa. Specialmente ora che tuo fratello ti ha abbandonata.
Éowyn
: Lasciami sola, serpente!
Gríma
: Oh, ma tu sei sola. Hm, chi lo sa che cosa hai detto alle tenebre nelle amare veglie notturne, quando tutta la tua vita sembra contrarsi, i muri della tua dimora ti si stringono addosso, una stia in cui irretire qualcosa di selvaggio... Così bella. Così fredda. Come un
matti
no di pallida primavera ancora legato al gelo dell'inverno.
Éowyn
: Le tue parole sono veleno.
Gimli
: Trovi più allegria in un cimitero.
Gandalf
: Ah...
Háma
: Non potete stare dinnanzi a Re Théoden così armati, Gandalf il Grigio. Per ordine di Gríma Vermilinguo.
Gandalf
: Ah...
Háma
: Il tuo bastone.
Gandalf
: Oh, non vorrai separare un vecchio dal suo appoggio per camminare?
Gríma
: Mio signore, sta arrivando Gandalf il Grigio. È messaggero di sventura.
Gandalf
: La cortesia del tuo palazzo è alquanto diminuita ultimamente, Re Théoden.
Gríma
: Non è il benvenuto.
Théoden
: Perchè dovrei darti il benvenuto, Gandalf Corvotempesta?
Gríma
: Una giusta domanda, mio signore. Tarda è l'ora in cui questo stregone decide di apparire. Láthspell, io lo chiamo. Il malaugurio è un cattivo ospite.
Gandalf
: Silenzio! Tieni la tua lingua forcuta fra i denti. Non ho attraversato fiamme e morte per scambiare parole inconsulte con un insulso verme.
Gríma
: Il bastone! Vi avevo detto di prendere il bastone dello stregone!
Gandalf
: Théoden, figlio di Thengel, troppo a lungo sei rimasto nell'Ombra.
Gimli
: Io starei fermo, se fossi in te.
Gandalf
: Ascoltami! Io ti libero dall'incantesimo.
Théoden
: Ah, ah, ah! Non hai alcun potere qui, Gandalf il Grigio. Ah, ah, ah! Uh...
Gandalf
: Io ti estirperò, Saruman, come il veleno viene estirpato da una ferita.
Aragorn
: Aspetta.
Saruman
: Se io me ne vado, Théoden morirà.
Gandalf
: Non hai ucciso me, non ucciderai lui.
Saruman
: Rohan è mia.
Gandalf
: Vattene!
Théoden
: Aaah!
GANDALF Aaah!
Théoden
: Ah... ah... Conosco il tuo viso. Éowyn. Éowyn. Gandalf?
Gandalf
: Respira di nuovo l'aria libera, amico mio.
Théoden
: Cupi sono stati di recente i miei sogni.
Gandalf
: Le tue dita riconoscerebbero meglio la tua forza se afferrassero la tua spada.
Gríma
: Aaah! Io ti ho solo e sempre servito, mio signore.
Théoden
: Le tue stregonerie mi avrebbero fatto camminare a quattro zampe come una bestia.
Gríma
: Non mi allontanare da te!
Aragorn
: No, mio signore! No, mio signore! Lascialo andare. Troppo sangue è stato versato a causa sua.
Gríma
: Levatevi di mezzo!
Háma
: Salute a Re Théoden!
Théoden
: Dov'è Théodred? Dov'è mio figlio?
Samvise Gamgee
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Le due Torri
Scheda film e trama
Frasi del film
Gandalf
: Edoras e il Palazzo d'Oro di Meduseld. Dimora di Théoden, Re di Rohan, la cui mente è ottenebrata. La presa di Saruman su Re Théoden ora è molto forte.
Éowyn
: Mio signore, tuo figlio è morto. Mio signore... Zio... Non andrai da lui? Non farai nulla?
Gandalf
: Attenti a quello che dite. Non sarete i benvenuti, qui.
Gríma
: Oh, egli deve essere morto durante la notte. Che tragedia, per il Re, perdere il suo unico figlio ed erede! Capisco. Non è facile da accettare, la sua scomparsa. Specialmente ora che tuo fratello ti ha abbandonata.
Éowyn
: Lasciami sola, serpente!
Gríma
: Oh, ma tu sei sola. Hm, chi lo sa che cosa hai detto alle tenebre nelle amare veglie notturne, quando tutta la tua vita sembra contrarsi, i muri della tua dimora ti si stringono addosso, una stia in cui irretire qualcosa di selvaggio... Così bella. Così fredda. Come un
matti
no di pallida primavera ancora legato al gelo dell'inverno.
Éowyn
: Le tue parole sono veleno.
Gimli
: Trovi più allegria in un cimitero.
Gandalf
: Ah...
Háma
: Non potete stare dinnanzi a Re Théoden così armati, Gandalf il Grigio. Per ordine di Gríma Vermilinguo.
Gandalf
: Ah...
Háma
: Il tuo bastone.
Gandalf
: Oh, non vorrai separare un vecchio dal suo appoggio per camminare?
Gríma
: Mio signore, sta arrivando Gandalf il Grigio. È messaggero di sventura.
Gandalf
: La cortesia del tuo palazzo è alquanto diminuita ultimamente, Re Théoden.
Gríma
: Non è il benvenuto.
Théoden
: Perchè dovrei darti il benvenuto, Gandalf Corvotempesta?
Gríma
: Una giusta domanda, mio signore. Tarda è l'ora in cui questo stregone decide di apparire. Láthspell, io lo chiamo. Il malaugurio è un cattivo ospite.
Gandalf
: Silenzio! Tieni la tua lingua forcuta fra i denti. Non ho attraversato fiamme e morte per scambiare parole inconsulte con un insulso verme.
Gríma
: Il bastone! Vi avevo detto di prendere il bastone dello stregone!
Gandalf
: Théoden, figlio di Thengel, troppo a lungo sei rimasto nell'Ombra.
Gimli
: Io starei fermo, se fossi in te.
Gandalf
: Ascoltami! Io ti libero dall'incantesimo.
Théoden
: Ah, ah, ah! Non hai alcun potere qui, Gandalf il Grigio. Ah, ah, ah! Uh...
Gandalf
: Io ti estirperò, Saruman, come il veleno viene estirpato da una ferita.
Aragorn
: Aspetta.
Saruman
: Se io me ne vado, Théoden morirà.
Gandalf
: Non hai ucciso me, non ucciderai lui.
Saruman
: Rohan è mia.
Gandalf
: Vattene!
Théoden
: Aaah!
Gandalf
: Aaah!
Théoden
: Ah... ah... Conosco il tuo viso. Éowyn. Éowyn. Gandalf?
Gandalf
: Respira di nuovo l'aria libera, amico mio.
Théoden
: Cupi sono stati di recente i miei sogni.
Gandalf
: Le tue dita riconoscerebbero meglio la tua forza se afferrassero la tua spada.
Gríma
: Aaah! Io ti ho solo e sempre servito, mio signore.
Théoden
: Le tue stregonerie mi avrebbero fatto camminare a quattro zampe come una bestia.
Gríma
: Non mi allontanare da te!
Aragorn
: No, mio signore! No, mio signore! Lascialo andare. Troppo sangue è stato versato a causa sua.
Gríma
: Levatevi di mezzo!
Háma
: Salute a Re Théoden!
Théoden
: Dov'è Théodred? Dov'è mio figlio?
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Le due Torri
Scheda film e trama
Frasi del film
Ogni
matti
na mi sveglio e vedo il mare, la mia zattera pronta per l'ultimo viaggio.
Menotti Lerro
Frasi di Menotti Lerro
Avevo solo un buon amico, ma sta
matti
na l'ho rinnegato: continuava a fare gli stessi gesti miei allo specchio, mentre mi radevo la barba.
Menotti Lerro
Frasi di Menotti Lerro
La
matti
na inizia il sogno, la realtà si dilegua.
Menotti Lerro
Frasi di Menotti Lerro
Gimli
: Shh! State vicini, giovani Hobbit! Dicono che vive una grande fattucchiera in questi boschi. Una strega-elfo con poteri straordinari. Tutti quelli che la guardano cadono sotto il suo incantesimo.
Galadriel
: Frodo.
Gimli
: E non li si vede più.
Galadriel
: La tua venuta tra noi è come le orme della rovina. Rechi un grande male qui, portatore dell'Anello.
Sam
: Padron Frodo.
Gimli
: Beh, ecco un Nano che lei non intrappolerà tanto facilmente. Ho gli occhi di un'aquila e le orecchie di una volpe, io. Uh...
Haldir
: Il Nano respira così forte che potevamo colpirlo nel buio.
Aragorn
: Haldir o Lórien. Henio aníron, boe ammen i dulu lîn. Boe ammen veriad lîn.
Gimli
: Aragorn! Questi boschi sono pericolosi! Torniamo indietro!
Haldir
: Siete entrati nel reame della Dama dei Boschi. Non potete tornare indietro. Venite. Lei aspetta.
Celeborn
: Otto sono qui, eppure nove si sono allontanati da Gran Burrone. Dimmi, dov'è Gandalf? Perché molto desidero parlare con lui.
Galadriel
: Egli è caduto nell'ombra. La vostra missione è sulla lama di un coltello. Una piccola deviazione ed essa fallirà, per la rovina di tutti. Ma la speranza permane, fin quando la Compagnia sarà fedele. Che i vostri cuori non si turbino. Ora andate a riposare, perché siete logori dal dolore e dalla molta fatica. Stanotte dormirete in pace. Benvenuto, Frodo della Contea, colui che ha visto l'Occhio.
Legolas
: Un lamento per Gandalf.
Merry
: Cosa significano queste parole?
Legolas
: Non ho il cuore di dirtelo. Per me il dolore è ancora troppo vicino.
Aragorn
: Cerca di riposare. Questi confini sono ben protetti.
Boromir
: Non troverò riposo qui. Ho sentito la voce di lei nella mia testa. Parlava di mio padre e della caduta di Gondor. Mi ha detto: "Perfino adesso la speranza è rimasta". Ma non riesco a vederla. È da molto che non abbiamo più speranze. Mio padre è un nobile uomo, ma la sua guida si indebolisce. E... e il nostro... e il nostro popolo perde fiducia.Guarda a me per riordinare le cose, e io lo farei. Vedrei la gloria di Gondor ristabilita. Ah! Tu l'hai mai vista, Aragorn? La bianca torre di Ecthelion. Luccica come una lancia di perle e di argento. I suoi vessilli catturati dal vento del
matti
no. Sei mai stato accolto a casa dal chiaro suono di trombe d'argento?
Aragorn
: Ho visto Minas Tirith. Tempo fa.
Boromir
: Un giorno, le nostre vie ci condurranno lì. E la guardia della torre leverà il grido: "I signori di Gondor sono tornati!".
Dal film:
Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
Scheda film e trama
Frasi del film
Frodo
: Dove sono?
Gandalf
: Nella casa di Elrond. E sono le 10 del
matti
no del 24 ottobre, se vuoi saperlo.
Frodo
: Gandalf!
Gandalf
: Sì, sono qui. Anche tu sei fortunato ad essere qui. Ancora poche ore, e ogni nostro aiuto sarebbe stato vano. Ma tu ne hai tanta di forza, mio caro Hobbit.
Frodo
: Che è successo, Gandalf? Perché non ci hai incontrati?
Gandalf
: Oh, mi dispiace, Frodo. Sono stato trattenuto.
Saruman
: Un'amicizia con Saruman non si getta via così facilmente. Una cattiva azione ne merita un'altra. È finita. Abbraccia il potere dell'Anello, o abbraccia la tua distruzione!
Gandalf
: Esiste un solo Signore dell'Anello. Solo uno può piegarlo alla sua volontà. Ed egli non divide il potere.
Saruman
: E così hai scelto. Morte.
Dal film:
Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
Scheda film e trama
Frasi del film
È cominciata così. Io, avevo mai detto niente. Niente. È Arthur Ganate che mi ha fatto parlare. Arthur, uno studente, un fagiolo anche lui, un compagno. Ci troviamo dunque a Place Clichy. Era dopo pranzo. Vuol parlarmi. Lo ascolto. "Non restiamo fuori! mi dice lui. Torniamo dentro!". Rientro con lui. Ecco. "'Sta terrazza, attacca lui, va bene per le uova alla coque! Vieni di qua". Allora, ci accorgiamo anche che non c'era nessuno per le strade, a causa del caldo; niente vetture, nulla. Quando fa molto freddo, lo stesso, non c'è nessuno per le strade; è lui, a quel che ricordo, che mi aveva detto in proposito: "Quelli di Parigi hanno sempre l'aria occupata, ma di fatto, vanno a passeggio da
matti
no a sera; prova ne è che quando non va bene per passeggiare, troppo freddo o troppo caldo, non li si vede più; son tutti dentro a prendersi il caffè con la crema e boccali di birra. È così! Il secolo della velocità! dicono loro. Dove mai? Grandi cambiamenti! ti raccontano loro. Che roba è? È cambiato niente, in verità. Continuano a stupirsi e basta. E nemmeno questo è nuovo per niente. Parole, e nemmeno tante, anche le parole che son cambiate! Due o tre di qui, di là, di quelle piccole..." Tutti fieri allora d'aver fatto risuonare queste utili verità, siamo rimasti là seduti, incantati, a guardare le dame del caffè.
Louis-Ferdinand Céline
Cit. da
Viaggio al termine della notte
‐ Incipit
Frasi di Louis-Ferdinand Céline
Le chiamate di servizio le fa sempre alle due del
matti
no?
Davis Mitchell
Dal film:
Demolition - Amare e vivere
Scheda film e trama
Frasi del film
Divergevano due strade in un bosco
|
ingiallito, e spiacente di non poterle fare
|
entrambe uno restando, a lungo mi fermai
|
una di esse finché potevo scrutando
|
là dove in mezzo agli arbusti svoltava.
|
|
Poi presi l'altra, così com'era,
|
che aveva forse i titoli migliori,
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perché era erbosa e non portava segni;
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benché, in fondo, il passar della gente
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le avesse invero segnate più o meno lo stesso,
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perché nessuna in quella
matti
na mostrava
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sui fili d'erba l'impronta nera d'un passo.
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Oh, quell'altra lasciavo a un altro giorno!
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Pure, sapendo bene che strada porta a strada,
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dubitavo se mai sarei tornato.
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lo dovrò dire questo con un sospiro
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in qualche posto fra molto molto tempo:
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Divergevano due strade in un bosco, ed io...
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io presi la meno battuta,
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e di qui tutta la differenza è venuta.
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[The Road Not Taken]
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Two roads diverged in a yellow wood
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And sorry I could not travel both
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And be one traveler, long I stood
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And looked down one as far as I could
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To where it bent in the undergrowth;
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Then took the other, as just as fair,
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And having perhaps the better claim,
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Because it was grassy and wanted wear;
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Though as for that the passing there
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Had worn them really about the same,
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And both that morning equally lay
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In leaves no step had trodden black.
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Oh, I kept the first for another day!
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Yet knowing how way leads on to way,
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I doubted if I should ever come back.
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I shall be telling this with a sigh
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Somewhere ages and ages hence:
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Two roads diverged in a wood, and I ‐
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I took the one less traveled by,
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And that has made all the difference.
Robert Frost
Titolo della poesia:
La strada che non presi
Frasi di Robert Frost
Dopo aver lasciato
[le reti di]
Berlusconi mi ritirai in eremitaggio nella mia casa di Morlupo. Passavo la giornata accanto a un telefono verde che non suonava mai. Il primo novembre Biagio Agnes andò al cimitero al paese natale, Serino. Fu affrontato da una vecchietta: "Avite a fa' turna' a Pippo Baudo". "Se no?". "Se no morite". Agnes chiamò il
matti
no del 2 novembre: "Adesso mi dici chi conosci a Serino!". Fatto sta che mi riprese. All'1% di quel che mi avrebbe pagato Berlusconi; ma mi riprese.
Pippo Baudo
Frasi di Pippo Baudo
Quando conobbi Al Bano stavo cenando al Dollaro, un ristorante milanese che costava 660 lire, l'equivalente di un dollaro appunto. Invece degli spaghetti, il cameriere portò una chitarra e cominciò a cantare. "Che voce!", pensai. Di giorno Al Bano lavorava alla Breda, la sera ai tavoli. Gli dissi di venire in Rai il
matti
no dopo.
Pippo Baudo
Frasi di Pippo Baudo
Wendy
: Jack?
Jack
: Sì, sono io.
Wendy
: Oh, grazie a Dio! Hai trovato qualcosa?
Jack
: No, niente di niente. Non sono riuscito a vedere proprio niente.
Wendy
: Sei stato nella camera che ha detto Danny, la 237?
Jack
: Sì, ci sono stato.
Wendy
: E neanche lì hai visto niente?
Jack
: Assolutamente niente. Come sta?
Wendy
: Adesso dorme.
Jack
: Vedrai, tesoro, do
matti
na sarà tutto a posto.
Wendy
: Tu sei sicuro che era quella la camera? Voglio dire, magari Danny si è sbagliato.
Jack
: No, no, la camera era quella giusta. C'era la porta aperta e la luce era accesa.
Wendy
: Non capisco più niente! Ma quei brutti segni che ha sul collo, allora? Qualcuno deve pur averglieli fatti!
Jack
: Io credo che se li è fatti lui da solo.
Wendy
: No. Non è proprio possibile.
Jack
: Wendy, se quello che Danny ci ha raccontato non corrisponde a verità, ti assicuro che non c'è altra spiegazione. Non credi?
Wendy
: Jack... Qualunque sia la spiegazione... io... io credo che Danny se ne deve andare da qui.
Jack
: Deve andare via di qui?
Wendy
: Sì. Sì.
Jack
: Vuoi dire... che deve lasciare l'albergo?
Wendy
: Sì.
Jack
: È tipico, certo, è tipico per te creare dei problemi quando io cerco di realizzare qualcosa, quando finalmente ci provo, quando finalmente ho voglia di lavorare! Sono fregato, se lascio questa possibilità, se me ne torno a Boulder! È questo che vuoi? Vuoi che io finisca a spalare i viali, forse a lavare le automobili? È questo che tu vuoi per me, vero?
Wendy
: Jack...
Jack
: Wendy, senti, finora hai fatto un casino della mia vita, ma adesso basta col casino, hai capito? Adesso basta, chiaro?
Ranger
: Buona sera, servizio forestale.
Halloran
: Salve. Mi chiamo Dick Halloran, sono il capocuoco dell'Overlook Hotel.
Ranger
: Buona sera, mister Halloran. Cosa posso fare per lei?
Halloran
: Senta, dovrei chiamare con molta urgenza l'Overlook Hotel, ma il centralino dice che le linee sono interrotte.
Ranger
: Sì, purtroppo alcune sono cadute per la forte nevicata.
Halloran
: No, ecco, vede, non vorrei darvi disturbo, ma lassù c'è una famiglia isolata con un bambino, e tra la tempesta e tutto il resto... insomma, vi pregherei tanto di chiamarli con la radio per vedere se è tutto okay.
Ranger
: Certamente, mi metto subito in contatto con l'albergo. Mi richiami fra non più di... venti minuti.
Halloran
: Ah, la ringrazio moltissimo. Richiamerò.
Ranger
: Dovere, signore.
Dal film:
Shining
Scheda film e trama
Frasi del film
Bergman
: Torniamo sulla Iwo Jima, dove si trova la nostra telecamera. Gli elicotteri di recupero e soccorso della Marina già in volo girano in tondo in attesa del primo contatto radio.
Barbara
: Mamma!
I Giornalista
: Tre minuti al distacco del paracadute ritardatore.
II Giornalista
: Siamo in attesa dell'annuncio del contatto.
Inco
: Un minuto e trenta secondi alla fine del blackout.
Cronkite
: Nessuna astronave in fase di rientro ha mai tardato più di tre minuti a uscire dal blackout. Questo è il momento critico. Reggerà lo scudo termico? Il modulo di comando sopravviverà all'intenso calore del rientro? Altrimenti, vi sarà solo silenzio.
Jeffrey
: Mamma, mi stringi troppo.
Marilyn
: Oh, mi dispiace tesoro, scusa.
Jeffrey
: Okay.
Inco
: Okay, volo, siamo a tre minuti. Siamo in attesa del contatto radio.
Gene
: Ricevuto.
Ken
: Odyssey, qui Houston. Mi sentite? Odyssey, qui Houston. Mi sentite?
Cronkite
: Il momento previsto per il ristabilimento del segnale in cui si supponeva che gli astronauti sarebbero usciti dal blackout è arrivato ed è passato. La miglior cosa che tutti possiamo fare è ascoltare e sperare. Stiamo per apprendere se lo scudo termico, che come ricorderete è stato danneggiato dall'esplosione di tre giorni fa, ha resistito oppure no all'infernale calore del rientro.
Ken
: Odyssey, qui Houston. Mi sentite? Odyssey, qui Houston. Mi sentite?
Inco
: Tre minuti e trenta secondi, restiamo in ascolto.
Ken
: Odyssey, qui Houston. Mi sentite? Odyssey, qui Houston. Mi sentite?
Inco
: Siamo a quattro minuti. Restiamo in ascolto.
Ken
: Odyssey, qui Houston. Mi sentite?
Jim
: Salve, Houston, qui Odyssey. È un piacere risentirvi.
Ken
: Odyssey, qui Houston. Bentornati a casa. Felice di rivedervi.
Andy
: Ottimo lavoro, Ken.
Ken
: Grazie.
Andy
: Sei stato grande. Bravo.
Donna
: Ce l'hanno fatta!
BIMBO
: Sono tornati a casa!
Lunney
: Okay, Deke.
Jim
: Houston, stiamo galleggiando. La navicella è al sicuro. Qui Apollo 13. Passo e chiudo.
Gene
: Bel lavoro!
Susan
: Papà! Papà!
Jim
: La nostra missione fu definita un fallimento di grande successo perché tornammo sani e salvi, ma sulla Luna non ci arrivammo mai. Più tardi venne accertato che una serpentina di riscaldamento difettosa all'interno dei serbatoi di ossigeno aveva provocato una scintilla durante il rimescolamento a freddo, causando l'esplosione sulla Odyssey. Si trattava di un difetto minore, prodottosi due anni prima che io venissi nominato comandante del volo. Fred Haise sarebbe dovuto andare sulla Luna con l'Apollo 18, ma la sua missione fu annullata a causa dei tagli di bilancio. Non volò più nello spazio. E neppure Jack Swigert, che lasciò la NASA e fu eletto al Congresso per lo Stato del Colorado. Ma morì di cancro prima di assumere la carica. Ken
Matti
ngly andò in orbita intorno alla Luna come pilota del modulo di comando dell'Apollo 16, e comandò uno Shuttle senza mai avere avuto il morbillo. Gene Kranz, direttore delle operazioni di volo, è andato in pensione da poco tempo. Molti altri collaboratori del controllo missione sono passati ad altre cose, ma alcuni sono ancora là. E quanto a me, i sette straordinari giorni di Apollo 13 furono i miei ultimi nello spazio. Ho osservato altri colleghi passeggiare sulla Luna e tornare sani e salvi. Seduto in sala controllo, oppure a casa nostra, a Houston. Qualche volta mi sorprendo a guardare la Luna, ricordando gli incredibili eventi del nostro lungo viaggio, pensando alle migliaia di persone che lavorarono per riportare noi tre a casa. Guardo la Luna e mi chiedo: quando ci torneremo? E chi ci andrà questa volta?
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
Jack
: Come andiamo, Fred?
Fred
: Tutto okay.
Jack
: Ma che diavolo è stato?
Jim
: Forse il diaframma di sicurezza dell'elio. Houston, potete confermare se si è rotto il diaframma di sicurezza dell'elio?
Andy
: Confermato, Jim.
Jim
: Ah, Houston, ma potrà influenzare il nostro angolo di rientro?
Andy
: Negativo, il vostro angolo di rientro è costante a 6,24, Aquarius.
Jim
: Houston, noi gradiremmo molto la procedura di rientro, quassù. Quand'è che potremmo averla?
Andy
: Eh... sta arrivando al galoppo, Aquarius.
Jim
: Eh, Houston, noi non possiamo fare tutto insieme all'ultimo minuto. Ecco, sentite come facciamo. Ci dite adesso la procedura. Qualunque essa sia. E noi ce la riguardiamo passo per passo per evitare ogni intoppo. Siamo tutti un po' stanchi, quassù. E la Terra si avvicina sempre di più.
Deke
: Jim, qui è Deke.
Fred
: È Deke.
Jack
: Non sanno cosa fare.
Fred
: Forse Jack ha ragione.
Jim
: Ciao Deke, com'è la storia?
Deke
: Jim, avrete la procedura di riavviamento, ve la trasmetteremo appena possibile. Ken
Matti
ngly sta lavorando nel simulatore, ragazzi.
Jim
: Ken ci sta lavorando?
Ken
: Ecco, vedrai che questa sequenza funziona, John.
Controllo
: Può darsi che funzioni, ma andiamo fuori con l'amperaggio.
Ken
: Di quanto?
Controllo
: Tre o quattro ampere.
Ken
: Porca miseria, John! Sono tre o quattro?
Young
: Quattro.
Controllo
: Quattro!
Ken
: Ancora quattro ampere. Hanno ancora un po' di corrente nelle batterie del LEM, giusto?
Young
: Già.
Ken
: E abbiamo una linea che fornisce corrente dal modulo di comando al LEM.
Young
: Sì, è una riserva per la fornitura di corrente al LEM.
Controllo
: Continua, Ken.
Ken
: Allora, invertiamola. Invertiamo il flusso e cerchiamo di succhiare quei quattro ampere dal LEM prima di mollarlo. Perché non provarci?
Controllo
: Non c'è una procedura apposita, vero?
Young
: Ne perderai tanta a trasferirla, Ken.
Ken
: Sì, certo, ma a noi servono solamente quattro ampere.
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
Ingegnere
: Ma è
matti
na o pomeriggio?
Tecnico Guida
:
Matti
na. Molto, molto
matti
na.
Dr. Chuck
: Haise ha un po' di febbre e nessuno di loro ha dormito dal momento dell'esplosione.
Deke
: Se quei disgraziati non vogliono dormire non posso ordinarglielo. Tu ci riusciresti a dormire?
Ingegnere
: Staranno morendo di freddo, poveracci.
Tecnico Comunicazioni
: Gene, tra poco dovremo considerare il problema anidride carbonica.
Telemetria
: C'è un problema di filtri CO2 sul LEM.
Tecnico Comunicazioni
: Già. Abbiamo cinque filtri sul LEM.
Telemetria
: Dimensionati per due persone per un giorno e mezzo.
Tecnico Comunicazioni
: L'ho già detto al medico di bordo e...
Dr. Chuck
: Sono già al livello 8 sugli indicatori ed oltre il livello 15 si comincia a ragionare male. C'è obnubilazione, anossia cerebrale.
Gene
: Non ci sono i filtri del modulo di comando?
Tecnico Comunicazioni
: Hanno cartucce quadrate.
Telemetria
: E quelle del LEM sono rotonde.
Gene
: L'organizzazione della pubblica amministrazione.
Tecnico Comunicazioni
: È un'emergenza che non è mai stata presa in considerazione.
Dr. Chuck
: Il livello di CO2 sta per diventare tossico.
Gene
: Beh, allora inventatevi come mettere un piolo quadrato in un buco rotondo. E di volata.
Tecnico
: Okay, gente. Attenzione. Dal piano di sopra ci hanno rifilato questa rogna e gliela dobbiamo risolvere. Ci dobbiamo inventare il modo di mettere questo nel buco fatto per questo. Usando solo questa roba. Vediamo di organizzarci. È meglio che qualcuno faccia del caffè, ragazzi.
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
Controllo
: Se l'amperometro sale oltre i 20 in qualsiasi momento allora c'è uno sbaglio. Se lo vediamo schizzare su, addio computer di guida e i ragazzi non rientrano, è chiaro?
I Tecnico
: Ma quanta energia abbiamo da gestire?
Controllo
: Sì e no per questa caffettiera per nove ore.
II Tecnico
: John.
Controllo
: Sì?
II Tecnico
: Senti, Ken
Matti
ngly è arrivato.
Controllo
: Ricevuto. È qui.
Young
: Stanno perdendo calore dal momento dell'incidente. Presto avranno un sacco di condensa acquosa sui pannelli di controllo.
Controllo
: Ken, meno male che sei qui. Sai già tutto?
Ken
: Ehm, John mi ha aggiornato. Quanto ci resta dentro le batterie?
Controllo
: Non lo sappiamo.
Ken
: Beh, dobbiamo cercare di rialimentare il modulo di comando.
Controllo
: Già. Ma tu sai come?
Ken
: Dipende tutto dalle sequenze. Se eliminiamo tutto quanto non è necessario e riattiviamo le cose nella giusta sequenza, forse...
Controllo
: Sono d'accordo.
Ken
: Hai già cominciato una procedura?
Controllo
: Beh, gli ingegneri ci hanno provato, ma la barca è tua. Tocca a te adesso.
Ken
: Okay. Frank, voglio il simulatore freddo e scuro. Dammi esattamente le stesse condizioni in cui sono loro adesso, e mi serve lo stato attuale di tutta la strumentazione.
Frank
: D'accordo.
Ken
: Mi serve una torcia elettrica. Non è quella che hanno lassù. Non mi date niente che non abbiano a bordo. Tecnico: Si va in scena, ragazzi. Speditelo nello spazio.
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
Jack
: La traiettoria rimane stabile, siamo perfettamente sulla rotta.
Jim
: Okay. Siamo al programma 64, a 0,5 G con relativa forza di gravità.
Fred
: Houston, siamo a 400mila piedi e stiamo sorpassando la finestra di rientro.
Altoparlante
: Stiamo per perdere il segnale radio. I dati per il rientro sono quelli prestabiliti, e non abbiamo più il collegamento radio.
Tecnico
: Dici che lo capisce?
Jack
: Ma cos'è questa storia? Spia d'allarme. Ci avviciniamo con un'angolatura troppo bassa. Passo ai comandi manuali.
Fred
: Houston, passiamo all'SCS.
Tecnico
: Ricevuto, Tredici.
Jack
: Okay, siamo a tre G. Cinque G. Entriamo troppo rapidamente. Mi mantengo così, vedo se riesco a uscirne. Siamo a otto G. Nove. Dieci. Siamo a dodici G.
Jim
: Dodici G. Stiamo bruciando.
Tecnico
: Niente.
Deke
: Maledizione.
I Tecnico
: Porca miseria.
II Tecnico
: Gli ho acceso una spia sbagliata proprio nella zona di rientro. Nemmeno
Matti
ngly se ne è accorto la prima volta.
Jim
: Come ti senti, Fred?
Fred
: Cotto a puntino.
Jim
: Che cosa è successo?
Jack
: Siamo scesi troppo ripidi. Siamo morti.
Fred
: Ma non mi dire.
Jim
: Okay. Beh, eravamo al programma 67, vero? D'accordo, ragazzi, ricominciamo da capo, ma dateci un minuto per mettere a posto gli interruttori.
Deke
: Jim, ti posso parlare?
Jim
: Ma certo, Deke.
Altoparlante
: Stiamo per scollegarci per discutere la cosa fra di noi.
Deke
: Allora?
Jim
: Beh, se avessi un dollaro per ogni volta che sono morto lì dentro non dovrei più lavorare, Deke. Mancano due giorni. Ce la faremo. Su, ricominciamo.
Deke
: Ricominciamo.
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
Walter
: Avremmo programmato la cosa per le 9:00 di do
matti
na.
Jim
: Ah, mi sa che non funziona, Walter.
Walter
: Perché?
Jim
: Io e Fred riprenderemo a lavorare sugli esperimenti della superficie lunare domani, e Ken deve tornare nel simulatore. E stasera lavoreremo di nuovo sul piano di volo. Verrò a vedere questa macchina dopo che avrete finito.
Tecnico al cingolato
: Okay, d'accordo.
Jim
: Grazie.
Deke
: Jim, abbiamo un problema.
Dr. Chuck
: Ho avuto le analisi del sangue dal laboratorio. Charlie Duke ha il morbillo.
Jim
: Quindi ci serve un'altra riserva.
Dr. Chuck
: Siete stati tutti esposti al contagio.
Jim
: Beh, io l'ho avuto il morbillo.
Deke
: Ken
Matti
ngly no.
Jim
: E voi vorreste cambiarmi l'equipaggio due giorni prima del lancio. Quando ormai prevediamo le nostre mosse. Quando capiamo tutto solo dal tono delle nostre voci.
Dr. Chuck
: Ken
Matti
ngly potrebbe cadere gravemente ammalato proprio mentre tu e Haise starete risalendo dalla superficie lunare per l'appuntamento con lui.
Deke
: E quello non è il momento di ammalarsi.
Jim
: No, no, un momento. Jack Swigert è fuori dal giro da settimane.
Direttore NASA
: È qualificato per fare questa missione.
Jim
: È un buon pilota, ma quand'è l'ultima volta che è stato nel simulatore?
Direttore NASA
: Mi dispiace, Jim. Lo so che cosa provi. Senti, possiamo fare due cose. Possiamo scartare
Matti
ngly e partire con Swigert oppure rinviare voi tre a un'altra missione.
Jim
: Mi sono addestrato per l'altopiano di Fra Mauro, e queste sono pagliacciate da medico di bordo, Deke!
Deke
: Jim, se insisti per aver Ken non puoi partire con l'Apollo 13. Sta a te decidere.
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
Phil
: Allora, il numero tredici non vi fa nessun effetto.
Fred
: Solo se cade di venerdì, Phil.
Phil
: Apollo 13. Partenza alle ore 13 e 13 minuti. Entrata nel campo gravitazionale della Luna il 13 aprile.
Jim
: Ah, Ken
Matti
ngly ha condotto alcuni esperimenti scientifici su questo genere di fenomeno, vero Ken?
Ken
: Ah, ehm, si, beh, io, ehm... ho... ho messo un gatto nero sopra uno specchio rotto sotto la scala del modulo lunare, e devo dire che non abbiamo avuto alcun problema.
Fred
: E stiamo considerando la lettera di un signore che ci consiglia di portare in orbita un maiale come portafortuna.
Fred e Ken
: Ah, ah, ah!
Phil
: Vi secca che il pubblico consideri questo volo una cosa di routine?
Jim
: Non esiste routine in una missione lunare, ve lo posso assicurare. E... io ritengo che per un astronauta, l'ultima missione, il suo volo finale, beh, sia sempre qualcosa di molto speciale.
Phil
: Perché, è l'ultima missione, Jim?
Jim
: Sono al comando della miglior nave col miglior equipaggio che chiunque possa desiderare, e andrò a passeggio in un posto in cui ci sono 400 gradi di differenza tra il sole e l'ombra. Non so immaginare cosa fare di più.
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
Jack Swigert
: La cosa più importante quando entri nel modulo lunare è la posizione e la velocità relativa.
Tracey
: Ah!
Jack
: Ora diciamo che questo sono io nel modulo di comando e questa sei tu.
Tracey
: Va bene.
Jack
: Nel LEM.
Tracey
: Hm-hm.
Jack
: Questa che spunta fuori si chiama la sonda.
Tracey
: Dici sul serio?
Jack
: Parola d'onore. E, Tracey, ti assicuro che quando la senti scivolare dentro, e tutto combacia, non c'è niente di simile al mondo.
Tracey
: Ah, ah, ah, ah!
Jim Lovell
: Sì, crede di essere un grande comico.
Pete Conrad
: Arriva il propellente liquido!
Jim
: Ma che cosa festeggiamo?
Jack
: Come vanno le cose al Controllo Missione?
Jim
: È un manicomio. Camminano avanti e indietro, fumano come ciminiere, Gene Kranz sta per partorire. Jim Lovell.
Tracey
: Ciao.
Jack
: Questa è Tracey.
Jim
: Molto piacere, Tracey.
Jack
: Ecco, è lui il grand'uomo. Gemini 7, Gemini 12, Apollo 8. Il primo a girare attorno alla Luna. Il signore ha fatto dieci giri.
Jim
: Sì, e con una mano sola sul volante. Fate come a casa vostra, eh? Ehi, Marilyn!
Marilyn Lovell
: Ma dove ti eri cacciato?
Jim
: Questo è l'ultimo champagne in tutta Houston.
Marilyn
: Bravo. Bravissimo.
Jim
: Grazie. Il resto è a posto?
Marilyn
: Tutto in rotta comandante.
Jim
: Perfetto. Ehi! Cadetto Lovell.
Jay Lovell
: Ciao, papà.
Jim
: Mettile in ghiaccio con le altre. Ce le beviamo dopo. Hai litigato col barbiere per caso?
Jay
: Sono in vacanza, lo sai.
Jim
: Tagliarsi i capelli.
Ken
Matti
ngly
: Non mi dispiacerebbe essere lassù stasera.
Fred Haise
: E a chi dispiacerebbe? Non ci pensare, il nostro turno arriverà. Non chiuderanno il programma prima del numero 14.
Ken
: Sai, mi ha telefonato mio cugino.
Fred
: Hmm.
Ken
: Dice chi abbiamo corrotto per entrare nel team di Lovell.
Fred
: Ah, si?
Ken
: Gli ho risposto che... che volevano che lui avesse i migliori.
Fred
: E li hanno trovati. Eh, eh, eh!
John Young
: Che canale mettiamo?
Ospiti
: Forza, metti Walter! Cambia! Vogliamo Walter! Walter! Ah, ecco. John, alza il volume! Alza!
Cronkite
: ...ha appena finito di indossare le tute spaziali, gli stivali, e...
Pete
: Un momento d'attenzione, prego.
Cronkite
: ...il casco.
Pete
: Vi ringrazio per aver partecipato a questa prova generale del mio atterraggio con l'Apollo 12. No, aspetta. Ci dovremo tutti soffermare per sottolineare l'esemplare, anzi, diciamo eroico impegno dimostrato dalla riserva di Neil Armstrong per questa storica passeggiata lunare e, naturalmente, per il suo equipaggio. Un bell'applauso per Jim Lovell, Ken
Matti
ngly e Fred Haise!
Jim
: Lasciate che vi dica una cosa. No, no, guardate che sto parlando. Vieni qui, Fred. Anche tu, Ken, vieni.
Marilyn
: Eccolo! Ecco Armstrong! È lui, ragazzi!
Tracey
: Ooh!
Marilyn
: Zitti e seduti!
Ospite
: Guardate! Eccolo, è lui!
Jim
: Ehi!
Bruce McCandless
: Sì, qui Houston.
Jim
: Ragazzi!
Edwin Eugene "Buzz" Aldrin
: Abbiamo fatto un buon allunaggio. Okay. Possiamo controllare la posizione del...
Marilyn
: Forza, mettetevi a sedere.
Aldrin
: ...diaframma che dovrei dare alla telecamera.
Neil Armstrong
: Cosa?
Pete
: Jim, è troppo tardi per rinunciare?
Jim
: No, no. Ha... ha ancora tempo. Basta solo che qualcuno gli dia il segnale.
Cronkite
: Armstrong è sulla Luna.
Jim
: Lascia perdere, Neil! Torna dentro! Torna dentro!
Cronkite
: Ecco il suo piede che calca la superficie lunare.
McCandless
: Bene, Neil, ti vediamo scendere la scaletta, ora.
Armstrong
: Io...
Cronkite
: Amici, guardate queste immagini.
Armstrong
: ...sono ai piedi della scaletta. Le zampe del LEM affondano nella superficie solo di un paio di pollici. Sembra una specie di polvere.
Cronkite
: Armstrong è sulla Luna.
Armstrong
: Okay, adesso scendo.
Cronkite
: Neil Armstrong, americano di 38 anni, scende sulla superficie della Luna. Oggi è il 20 Luglio del 1969.
Armstrong
: È un piccolo passo per un uomo, ma un balzo da gigante per l'umanità.
Cronkite
: Avete sentito le sue parole. "È un piccolo passo per un uomo, un balzo da gigante per l'umanità".
Armstrong
: Sprofondo per una piccola frazione di pochi... un ottavo di pollice, ma posso vedere...
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
Che tipo, Bjorn Borg: capace di vuotare due bottiglie di vodka, restare steso fino al
matti
no, e poi giocare come se niente fosse.
Adriano Panatta
Frasi di Adriano Panatta
Come ospite
[a casa di Paolo Bonolis]
mi sentivo in dovere di informarlo di ogni mio movimento. "Paolo, adesso mi faccio una doccia, Paolo, guardami, mi sto sdraiando sul divano", era la litania quotidiana. Lui sopportava, ma convivere era difficile anche perché avevamo bioritmi diversi. Io mi svegliavo la
matti
na presto, mentre lui, nella camera accanto, dormiva profondamente, dopo una giornata di lavoro e una notte di divertimento. Ma io prima di uscire per andare a fare colazione sentivo il dovere di bussare alla sua porta. La aprivo e vedevo sbucare Paolo dalle coperte, con gli occhi chiusi e i capelli arruffati. "Che c'è?", biascicava. "Volevo avvertirti che sono le sette e io esco", rispondevo. Andò avanti per un anno, ma alla fine Paolo perse le staffe e mi disse: "A' Luca, lo so che lo fai perché sei bene educato ma, per cortesia, la
matti
na non mi rompere!".
Luca Laurenti
Frasi di Luca Laurenti
Mike Bongiorno è stato il mio talent scout. Cercava facce nuove per Telemilano 58. Quando mi dissero che voleva parlarmi, non ci credevo. "Il tuo stile mi piace, ho ascoltato una
matti
na il tuo programma, sai?" disse. Mai andato in onda di
matti
na in vita mia. Qualche anno più tardi glielo confidai. "Ho fatto comunque una gran scelta, no?", rispose. Telemilano è stata una palestra eccellente per il futuro provino per Discoring, dove gli altri partivano da zero.
Claudio Cecchetto
Frasi di Claudio Cecchetto
Amadeus prendeva il treno da Verona, raggiungeva la radio con i mezzi pubblici. Fu Vittorio Salvetti a presentarmelo. Il palinsesto del
matti
no era perfetto per lui. Voce calda, il sorriso di default, lo show nell'anima. Soprattutto, la voglia di restare acceso anche quando non lavorava. Questo, in lui, ha fatto la differenza.
Claudio Cecchetto
Frasi di Claudio Cecchetto
L'ultimo addio
[canzone del film, tradotta in italiano]
Ho visto la luce sbiadire nel cielo
Nel vento, ho udito un sospiro
Mentre i fiocchi di neve si adageranno sui miei fratelli caduti
Dirò quest'ultimo addio
Ora la notte sta calando
Così finisce questo giorno
Il cammino ora mi chiama
E io devo andare
Al di là di colline e sotto l'ombra di alberi
Attraverso terre dove nessuna luce ha mai brillato
Lungo ruscelli argentati che scorrono verso il Mare
Sotto le nuvole, alla luce delle stelle
Sulla neve di un
matti
no d'inverno
Seguo infine i sentieri che mi condurranno a casa
E anche se non so dire
Dove la strada mi porterà
Siamo venuti tutti per la medesima via
Ma ora è venuto il momento
Di dirvi addio
Sono stato in molti luoghi
Ho visto mote sofferenze
Ma non ho rimpianti
Né mai dimenticherò
Tutto (coloro che percorsero con me questa strada)
Ora la notte sta calando
Così finisce questo giorno
Il cammino ora mi chiama
E io devo andare
Al di là di colline e sotto l'ombra di alberi
Attraverso terre dove nessuna luce ha mai brillato
Lungo ruscelli argentati che scorrono verso il Mare
Mi terrò stretti questi ricordi
Me ne andrò con la vostra benedizione
Per seguire infine i sentieri che mi condurranno a casa
E anche se non so dire
Dove la strada mi porterà
Siamo venuti tutti per la medesima via
Ma ora è venuto il momento
Di dirvi addio
A tutti voi, addio, dal più profondo del cuore
Dal film:
Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate
Scheda film e trama
Frasi del film
Quando l'ombra del telaio si disegnò sulle tendine era tra le sette e le otto del
matti
no, e fui di nuovo dentro il tempo, sentendo il ticchettio dell'orologio. Era quello del nonno e quando me lo diede il babbo disse: Quentin, eccoti il mausoleo di ogni speranza e desiderio; è molto probabile, purtroppo, che te ne serva anche tu per ottenere il reducto absurdum di ogni umana esperienza, che non farà per i tuoi bisogni individuali più di quanto fece per i suoi o per quelli di suo padre. Non te lo do perché tu possa ricordarti del tempo, ma perché ogni tanto tu possa dimenticarlo per un attimo e non sprecare tutto il tuo fiato nel tentativo di vincerlo. Perché, disse, le battaglie non si vincono mai. Non si combattono nemmeno. L'uomo scopre, sul campo, solo la sua follia e disperazione, e la vittoria è un'illusione dei filosofi e degli stolti.
William Faulkner
Cit. da
L'urlo e il furore
Frasi di William Faulkner
Quando sono venuto qui l'ultima volta da Los Angeles George Clooney era seduto due file più avanti in aereo con un bel paio di gemelli ai polsi e quel mento del cazzo. A un certo punto c'è stata una turbolenza veramente terribile. E l'aereo non faceva che vibrare e scuotersi. Ed erano tutti in lacrime. Piangevano. Voglio dire... Piangevano e pregavano. Tutti. Io me ne stavo seduto, loro piangevano. Io stavo seduto e pensavo: oh, mamma. Do
matti
na quando Sam aprirà il giornale vedrà la faccia di Clooney in prima pagina, non la mia.
[...]
Lo sapevi che Farrah Fawcett è morta esattamente lo stesso giorno di Michael Jackson? Non è pazzesco?
Riggan Thomson
Dal film:
Birdman
Scheda film e trama
Frasi del film
Uomo nel ghetto N.1
: Sta
matti
na mi sono risvegliato da un sogno. Ero in bolletta e dividevo la stanza con dodici persone che non conoscevo soltanto per scoprire che ero in bolletta e dividevo la stanza con dodici persone che non conoscevo!
[ride]
Donna nel ghetto N.1
: Questa cosa ti fa ridere?!
Uomo nel ghetto N.1
: Devo ridere per forza!
Donna nel ghetto N.2
: State vivendo dietro delle mura.
Uomo nel ghetto N.3
: Le mura riesco a sopportarle. Sono le restrizioni alla mia vita che non sopporto.
Donna nel ghetto N.1
: Le mura li tengono lontani. È l'unica cosa che mi importa.
Uomo nel ghetto N.4 (poliziotto)
: Mi piace qui. C'è una specie di, non lo so... ancestrale squallore in tutto questo.
Anziano nel ghetto
: Tu sei lo schiavo di queste persone!
[...]
Uomo nel ghetto N.5 (insegnate di storia e geografia)
: Oggi... Oggi ho addirittura trovato il tempo per formulare un pensiero. Non riesco a ricordarmi l'ultima volta che l'ho fatto.
Uomo nel ghetto N.3
: Quando è stata l'ultima volta che abbiamo fatto questo? L'ultima volta che ci siamo fermati a chiacchierare?
Anziano nel ghetto
: Nessuno mi ha ordinato di salire su un camion e nessuno mi ha strappato di mano i miei affari!
Uomo nel ghetto N.4 (poliziotto)
: Non hai affari da farti strappare!
[Tutti ridono]
Donna nel ghetto N.1
: Tanto più in basso di così non possiamo scendere. Questo è il fondo.
Uomo nel ghetto N.1
: Il ghetto è... libertà.
Dal film:
Schindler's List
Scheda film e trama
Frasi del film
Mouse
: A mia madre piaceva tanto sporcarsi le mani. Io invece ho sempre paura delle uova di verme.
Joe
: Uova di verme? Fanno le uova i vermi?
Mouse
: Io credo di sì. O no? Non lo so.
Joe
: Eh, eh, eh! Non credo che facciano le uova. No, credo che spuntino fuori dalla terra. Tua madre era una donna interessante. Che te ne fai di una che non vuole sporcarsi le mani?
Mouse
: Certo. Lei diceva "non ti preoccupare, uno sporco pulito".
Joe
: Eh, eh, sì!
Mouse
: Era spiritosa.
Joe
: Eh...
Mouse
: Tutti gli anni, in primavera, mi svegliava la
matti
na sussurrandomi all'orecchio "c'è la prima margherita", e allora uscivamo in giardino in camicia da notte a piedi nudi...
Dal film:
L'altra metà dell'amore
Scheda film e trama
Frasi del film
«Non uccidere». Stupidaggini. Domani
matti
na mi uccideranno. «Non uccidere». Stupidaggini. Proprio ora nei cantieri navali di tutte le nazioni civili stanno costruendo le chiglie di corazzate e supercorazzate. Cari amici, io che sto per morire vi saluto con questa parola: stupidaggini!
Jack London
Cit. da
Il vagabondo delle stelle
Frasi di Jack London
Munson
: Dottor Zarkov, non c'è il sole! Sono le 8 e 24 del
matti
no e non c'è il sole!
Zarkov
: Non c'è il sole?!
Munson
: No!
Zarkov
: Controlla il vettore angolare della Luna, presto.
Telegiornale
: Sembra che non ci siano spiegazioni scientifiche a questi straordinari sconvolgimenti intergalattici. Solo il dottor Hans Zarkov, già consulente della NASA, ha fornito alcune motivazioni. Le ragioni che ha addotto però sono state respinte dalla comunità scientifica perché ritenute irrazionali. Secondo gli scienziati della NASA l'eclissi solare di questa
matti
na che è senza precedenti non deve essere causa di preoccupazioni. Un'equipe di scienziati della NASA è già riunita in conferenza col Presidente dalle 7 di questa
matti
na...
Zarkov
: Che cosa hai trovato? La Luna è fuori dalla sua orbita?
Munson
: Sì, pensi, di oltre 12 gradi. È un errore certamente!
Zarkov
: No, non è così che lo chiamerei! Questo è un attacco! Io sapevo di avere ragione in tutti questi anni!
[riguardo le piccole meteore che stanno cadendo]
Sono frammenti di roccia lunare. La nostra Luna sta subendo di un'enorme forza che proviene dallo spazio. Una specie di raggio energetico, Munson... Questo è il momento di andare, Munson!
Munson
: Andare dove?
Zarkov
: Ho calcolato le coordinate, so la direzione da cui proviene. È arrivato il grande momento che aspettavamo, Munson! Bene, partiamo, e il controattacco iniziamo!
Munson
: C-Che ha detto?! Io non ci vado su quella capsula!
Zarkov
: Munson, io non riesco a guidarla da solo!
Munson
: Be', provi lo stesso!
Zarkov
[punta una pistola a Munson]
: Afferra il tuo spazzolino da denti e andiamo!
Munson
: D'accordo, capo...
[scappa]
Zarkov
: Munson? Munson!! Munson, mi spieghi perché scappi!?
Dal film:
Flash Gordon
Scheda film e trama
Frasi del film
È come sulla Terra, anche qui è pieno di
matti
!
Flash Gordon
Dal film:
Flash Gordon
Scheda film e trama
Frasi del film
Anakin Skywalker
: Obi-Wan è stato qui, vero?
Padme Amidala
: È passato sta
matti
na.
Anakin
: Che cosa voleva?
Padme
: È preoccupato per te. Dice che hai accumulato troppa tensione.
Anakin
: Mi sento perso.
Padme
: Perso? Che vuoi dire?
Anakin
: Obi-Wan e il Consiglio non si fidano di me.
Padme
: Eppure affidano a te la loro vita.
Anakin
: Mi sta accadendo qualcosa. Non sono il Jedi che dovrei essere. Voglio di più. E so che non dovrei.
Padme
: Pretendi troppo da te stesso.
Anakin
: Ho trovato il modo di salvarti.
Padme
: Salvarmi?
Anakin
: Dai miei incubi.
Padme
: È questo che ti tormenta?
Anakin
: Io non ti perderò, Padme.
Padme
: Non morirò durante il parto, Ani. Te lo prometto.
Anakin
: No, io te lo prometto.
Dal film:
Guerre Stellari - La vendetta dei Sith
Scheda film e trama
Frasi del film
[A Roscoe]
Sa che facciamo? potrebbe venire nel mio ufficio do
matti
na verso le dieci. Se non ci sono, cerchi Jamison, il mio segretario. E se la riceve, lo licenzio su due piedi. L'appuntamento è per le tre. Anzi, facciamo martedì: lunedì parto per l'Europa.
Capitano Geoffrey T. Spaulding
Dal film:
Animal Crackers
Scheda film e trama
Frasi del film
Una
matti
na sparai a un elefante con il mio pigiama. Perché indossasse il mio pigiama, non lo so.
[Frase originale: One morning I shot an elephant in my pajamas. How he got in my pajamas, I don't know.]
Capitano Geoffrey T. Spaulding
Dal film:
Animal Crackers
Scheda film e trama
Frasi del film
È ovvio che le mie figlie sanno chi sono e che lavoro faccio. Ma spero di essere per loro una mamma e non un'immagine. Loro per me vengono prima di tutto, lo sentono. Adoro andare a prenderle a scuola, accompagnarle la
matti
na, fare i compiti insieme, metterle a letto. A casa parliamo italiano, fuori francese, a Londra inglese, dipende dal contesto. Conoscono cinque lingue. Cucino per loro: sono le uniche a credere che io sia un'ottima cuoca.
Monica Bellucci
Frasi di Monica Bellucci
In una striscia
[dei Peanuts]
molto efficace Charlie Brown dice a Snoopy: Un giorno moriremo. E il cane replica: Sì, ma non gli altri giorni. Ecco, penso che la vita ci debba cogliere vivi, non già morti. E l'unico modo per tenere viva la vita è affrontarla con passione, perché ogni
matti
na dobbiamo avere voglia di alzarci, aprire la finestra e apprezzare il sole.
Monica Bellucci
Frasi di Monica Bellucci
Cappellaio Matto
: Tu hai idea del perché un corvo assomiglia a una scrivania? Ho paura Alice. La mia testa è così terribilmente affollata. Sono diventato matto?
Alice
: Temo di si, sei assolutamente svitato. Ma ti rivelo un segreto: tutti i migliori sono
matti
.
Dal film:
Alice in wonderland
Scheda film e trama
Frasi del film
Stayne
: Siete tutti
matti
!
Leprotto
: Grazie mille!
Dal film:
Alice in wonderland
Scheda film e trama
Frasi del film
Stayne
: Bene, guarda guarda, il mio adorato trio di
matti
.
Mallymkun
: Vuoi unirti a noi?
Leprotto
: Siete in ritardo per il The.
Stayne
: Cerchiamo la ragazza di nome Alice.
Cappellaio Matto
: Oh, a proposito della regina, ecco una canzoncina che cantavamo in suo onore.
Cappellaio Matto, Mallymkun e Leprotto
: Quando in volo te ne vai, pipistrello cosa fai? Hai...
Stayne
: Se la state nascondendo, direte addio alla testa.
Cappellaio Matto
: L'abbiamo già salutata!
Cappellaio Matto
: Ora tutti in coro.
Cappellaio Matto, Mallymkun e Leprotto
: Hai portato insieme a te la teiera e il the, guarda su e guarda...
Dal film:
Alice in wonderland
Scheda film e trama
Frasi del film
Alice
: Precipito, dentro un buco oscuro. Poi, incontro strane creature.
Charles
: Che genere di creature?
Alice
: C'è un dodo, per esempio, un coniglio con un panciotto e un gatto che sorride.
Charles
: Non sapevo che i gatti sorridessero.
Alice
: Neanche io. E c'è un bruco tutto blu.
Charles
: Un bruco tutto blu? Hmh...
Alice
: Secondo te sono diventata matta?
Charles
: Ho paura di si. Sei matta, svitata. Hai perso la zucca. Ma ti rivelo un segreto: tutti i migliori sono
matti
. È soltanto un sogno Alice, niente può farti del male. Ma se ti spaventa troppo, puoi sempre svegliarti.
Dal film:
Alice in wonderland
Scheda film e trama
Frasi del film
[Rivolgendosi a Fry]
Te la
matti
na prendi il caffè e io la morfina, e allora?
William J. Johns
Dal film:
Pitch Black
Scheda film e trama
Frasi del film
È necessario celebrare la natura, la gentilezza d'animo. E per danzare trovo il tempo ogni
matti
na... Che tipo di danza? Totalmente folle. Mi scateno in cucina coi miei figli e il mio amore.
Tilda Swinton
Frasi di Tilda Swinton
Bruno
: Te dispiace se bacio un po' mamma?
Yuri
: Sì. Perché voi cominciate coi bacetti, poi se cominciano a sentì rumori strani. Tu strilli
[alla mamma]
, papà te dice e' parolacce...
[Rivolto al papà]
Perché je dici e' parolacce? Quindi se dovete fa' le cose sessuali, fatele quando sto a scuola.
Bruno
: La
matti
na mamma lavora.
Yuri
: E allora fatele quando dormo.
Bruno
: La notte lavora papà.
Yuri
: E allora fatele quando non ce sto e non me le fate sentì!
Dal film:
La mossa del pinguino
Scheda film e trama
Frasi del film
Credo a tutto e a niente a chi vince a chi è perdente | A chi lavora la
matti
na e non vende cocaina | Credo che tu sia il meglio della vita mia.
Fabrizio Moro
Cit. da
Ognuno ha quel che si merita
Frasi di Fabrizio Moro
Nonostante il responsabile delle risorse umane non si fosse cercato questa missione, adesso, nella luce soffusa e radiosa del
matti
no, ne capiva il significato sorprendente. E quando, accanto al falò ormai moribondo, gli era stata tradotta - e aveva compreso - la richiesta incredibile della vecchia in abito da monaca, aveva provato un fremito di gioia e la Gerusalemme tormentata e ferita da cui era partito una settimana prima gli era riapparsa in tutto il suo splendore: quello dei giorni dell'infanzia.
Abraham Yehoshua
Cit. da
Il responsabile delle risorse umane ‐ Incipit
Frasi di Abraham Yehoshua
La moglie di Molcho morì alle quattro del
matti
no, e con tutto se stesso Molcho si sforzò di individuare il momento preciso di quella morte così da inciderlo dentro di sé, perché lui voleva ricordare. Per settimane, perfino per mesi, dopo, quando ripensava a lei, gli pareva di essere davvero riuscito a fondere il momento del suo trapasso (se lo si poteva chiamar così: trapasso? Molcho era incerto) in una realtà chiara, piena di vitalità, non solo pensiero e sentimento, ma anche luci e voci, come il colore purpureo della stufetta, o quello verde e fosforescente delle cifre dell'orologio elettronico, o il fascio di luce gialla che fluiva dalla porta del bagno e creava grandi ombre nel corridoio, e forse anche la luce del cielo, una luce rosea o eburnea emanata dalla fitta tenebra.
Abraham Yehoshua
Cit. da
Cinque stagioni ‐ Incipit
Frasi di Abraham Yehoshua
Nel pomeriggio del 21, velivoli inglesi bombardavano l'idroporto di Menelao situato sul Golfo di Bomba; ad essi non sfuggì certo l'inconsueto raggruppamento navale in quelle acque normalmente deserte. Il
matti
no successivo un ricognitore inglese sorvolava il golfo, fatto segno ad intensa ma vana reazione antiaerea delle unità. Alle 11.30, ultimato il trasbordo degli apparecchi dal Calipso all'Iride, mentre la torpediniera si affiancava al Monte Gargano per rifornirsi e il sommergibile, in affioramento, usciva della rada per fare immersione di prova con i siluri pilotati in coperta, venivano avvistati tre aerei siluranti inglesi a circa 6ooo metri di distanza, quota 60-70 metri. Gli aerei, portatisi di prora al sommergibile, gli accostano .sopra, assumendo rotta di controbordo e formazione a V, con l'apparecchio centrale arretrato rispetto ai laterali.
Junio Valerio Borghese
Cit. da
Decima Flottiglia Mas
Frasi di Junio Valerio Borghese
Il sommergibile "Iride" era comandato dal tenente di vascello Francesco Brunetti. Comandante superiore in mare: il capitano di fregata Mario Giorgini, succeduto, poco prima dell'inizio delle ostilità, al comandante Aloisi nel comando della "I Flottiglia Mas" e del reparto mezzi speciali. L'Iride giunse regolarmente nel "Golfo di Bomba" il
matti
no del 21 agosto; poco dopo dava fondo pure la torpediniera "Calipso", comandante tenente di vascello Zambardi, con gli apparecchi e gli operatori. Nella desolata squallida insenatura si trovavano la motonave Monte Gargano, battente l'insegna dell'ammiraglio Bruno Brivonesi, comandante M. M. della Libia; un piccolo piroscafo che sbarcava fusti di benzina e alcuni motovelieri.
Junio Valerio Borghese
Cit. da
Decima Flottiglia Mas
Frasi di Junio Valerio Borghese
Giselle
: Oh povera me... Sei tu!
Principe Edward
: Sì, sono io... E tu chi sei?
Giselle
: Giselle.
Principe Edward
: Oh, Giselle! Ci sposeremo do
matti
na!
Dal film:
Come d'incanto
Scheda film e trama
Frasi del film
La incontro ogni
matti
na davanti allo specchio e ci parlo.
[...]
Ma non l'ho mai tradita, la conosco troppo bene. Qualunque cosa abbia fatto nella mia vita, lei c'era. Nella vita ci ho sempre messo la mia faccia. Qualche anno fa era diversa: aveva riso e pianto di meno, forse era più bella ma aveva meno da raccontare. Nella vita mi sono sempre data tutta, senza mezze misure. All'inizio guardavo le donne che si rifanno il corpo con disprezzo. Ora penso che la colpa non sia delle donne ma di un mondo che non ti vuole mai come sei. Se oggi a un colloquio hai un bel seno, hai più possibilità di essere assunta. Se a un provino hai un bel sedere, hai più possibilità di essere assunta. Ho la fortuna di avere un uomo che mi apprezza così come sono. Non voglio rinunciare a nessuna ruga.
Heather Parisi
Frasi di Heather Parisi
Ho realizzato il sogno di sempre. Quando ho vinto la corsa a Suzuka, avevo il titolo nelle mie mani. La pressione era aumentata e ho iniziato a pensare da lì di ritirarmi dal motorsport da campione del mondo. Domenica
matti
na ad Abu Dhabi sapevo che quella corsa sarebbe potuta essere l'ultima della mia carriera. E prima della gara ho sentito improvvisamente che tutto era chiaro e giusto. Volevo gustarmi dall'interno ogni secondo del fatto che quella sarebbe stata la mia ultima gara, e quando i semafori si sono spenti è diventata la corsa più intensa della mia carriera. Lunedì
matti
na mi sono deciso in modo definitivo a fare questo passo.
Nico Rosberg
Frasi di Nico Rosberg
Mi ero immerso in una secca poco lontana dal capo che protendendosi verso il mare aperto chiude a sud la baia di Siracusa. Quella
matti
na mi accadde di arpionare una cernia. Una cernia robusta, combattiva. Si scatenò sul fondo una vera e propria lotta titanica fra la cernia che pretendeva di salvare la sua vita e me che pretendevo di togliergliela. La cernia era incastrata in una cavità fra due pareti; cercando di rendermi conto della sua posizione passai la mano destra lungo il suo ventre. Il suo cuore pulsava terrorizzato, impazzito dalla paura. E con quel pulsare di sangue ho capito che stavo uccidendo un essere vivente. Da allora il mio fucile subacqueo giace come un relitto, un reperto archeologico impolverato nella cantina di casa mia. Era il 1967.
Enzo Maiorca
Frasi di Enzo Maiorca
Richard
: Sono vivo per te. Ma adesso devi lasciarmi andare.
Clarissa
: Richard...
Richard
: No, aspetta, aspetta, aspetta... Raccontami una storia.
Clarissa
: Quale storia?
Richard
: Raccontami la storia della tua giornata.
Clarissa
: Ah, io... io mi sono alzata...
Richard
: Si.
Clarissa
: E... e sono uscita e p-poi sono andata a comprare i fiori, come la signora Dalloway del libro, no?
Richard
: Sì.
Clarissa
: Era una bella
matti
na.
Richard
: È vero.
Clarissa
: Si, era davvero bella e l'aria era così fresca.
Richard
: Oh, fresca, davvero?
Clarissa
: Sì.
Richard
: Come... come una
matti
na su una spiaggia?
Clarissa
: Oh, sì...
Richard
: Sul serio?
Clarissa
: Sì.
Richard
: Come la
matti
na in cui sei uscita da quella vecchia casa, avevi 18 anni, e io forse 19.
Clarissa
: Sì.
Richard
: Io avevo 19 anni, e mai avevo visto niente di così bello.
Clarissa
: Ah.
Richard
: Tu che uscivi da quella porta a vetri la
matti
na presto, ancora addormentata. Non è strano? La più banale delle
matti
ne della vita di una persona. Temo di non farcela a venire alla festa, Clarissa.
Clarissa
: Ho visto... non importa.
Richard
:
[Ultime parole]
Sei stata così buona con me sia con lui. Ti amo. Non credo che due persone avrebbero potuto essere più felici di noi.
[Si butta dalla finestra e muore]
Dal film:
The Hours
Scheda film e trama
Frasi del film
Mi ricordo che una
matti
na mi sono svegliata all'alba con dentro un grande senso di aspettativa, hai presente, no? Lo conosci, umh? E- e mi ricordo di aver pensato: ecco questo deve essere il preludio della felicità! Questo è solo l'inizio, ed ora in poi crescerà sempre di più... Non mi ha sfiorato l'idea che non fosse il preludio, era quella la felicità. Era quello il momento, era quello.
Clarissa Vaughan
Dal film:
The Hours
Scheda film e trama
Frasi del film
Dan
: Ho parlato di nuovo col dottore. Manderà le tue cartelle do
matti
na.
Tim
: Tutto qua?
Dan
: Si.
Tim
: Qualche domanda?
Dan
: Sempre la stessa.
Tim
: Beh, stessa risposta, allora.
Dan
: Sai, ieri sera stavo pensando a quando avevamo 14 anni... E abbiamo fatto il nostro patto di ferro. Sulla spiaggia, davanti alla casa dei tuoi nonni... Ci siamo giurati che non ci saremmo mai rubati le ragazze. Ricordo che quella sera mi dicesti che ti piaceva tanto Stacey Miller e che volevi invitarla a uscire. E io dissi: "Ehi, amico. Non puoi, me la sono già fatta quella". Non era vero, ma l'avrei voluto... Solo che le piacevi molto più tu di me, e... Cosi ti dissi una balla, perché ero geloso. E mi sono reso conto che mi sono portato dentro questa bugia nel cuore per gli ultimi 25..."
Tim
: Piantala! Piantala! Pensa a concentrarti. Fa' quello che mi hai promesso.
Dan
: Cos'è, credi che io...?
Tim
: Fa' quello che mi hai promesso!
Dan
: Credi che io voglia mollarti, vero? Noi ci conosciamo da tutta la mia vita! Okay? Ques... Questa non è una cosa che si ta tutti i giorni. Questa non è una cosa facile per me. Farò in modo che vada tutto come vuoi tu. Sta tranquillo.
Dal film:
Sette anime
Scheda film e trama
Frasi del film
[Dopo le dichiarazioni di Sebastian Vettel durante il gran premio di Singapore 2013]
Forse non dovrebbe pensare alle mie palle. La sua uscita è stata sicuramente inappropriata. La mia squadra si spacca il culo e lui proprio non può sapere quanto lavoriamo rispetto a loro. I miei ragazzi lavorano come
matti
. Forse è questo uno dei motivi a causa dei quali Seb è stato fischiato a Singapore. Così facendo rischia di perdere il rispetto degli altri piloti.
Nico Rosberg
Frasi di Nico Rosberg
[Riferito a Woodstock]
L'uccello
matti
niero piglia il verme. L'uccello dormiglione non piglia neanche il verme dormiglione!
[Snoopy, 13 agosto 1971]
Charles M. Schulz
Frasi di Charles M. Schulz
[Dopo essere stato denunciato al Grande Bracchetto da Frieda]
Sono le tre del
matti
no e io non ho chiuso occhio... Devo comparire davanti al Grande Bracchetto alle dieci... Non lo sopporto... Quando ti sta per succedere qualcosa di brutto, non dovrebbe esserci una notte prima...
[Snoopy, 15 ottobre 1969]
Charles M. Schulz
Frasi di Charles M. Schulz
Mio papà mi odia... Lunedì sera è andato a una riunione dell'associazione genitori, martedì sera c'era il comitato scolastico, mercoledì sera il consiglio della parrocchia e ieri sera c'era il bowling! Così sta
matti
na mi dice: "Ehilà!" e io dico: "Chi sei? Non ti riconosco!" A dire il vero non mi odia... pensa soltanto che io sia troppo sarcastico!
[Linus, 24 febbraio 1961]
Charles Schulz
Frasi di Charles M. Schulz
Napoleone parlava del "coraggio alle due di
matti
na". Scott Fitzgerald disse: "In una notte buia dell'anima, sono sempre le tre del
matti
no". Ma quando uno si deve alzare alle sette, e ancora non ha fatto il tema per oggi... le sei e cinquantanove è il peggior momento del giorno!
[Charlie Brown, 22 maggio 1980]
Charles Schulz
Frasi di Charles M. Schulz
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