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Aforismi Cenere
Frasi trovate
:
163
Padre Adam Guiteau
: Dove stiamo andando? Deve dirmi che sta succedendo, signor Crow!
Jack Crow
: Lei ha mai visto un vampiro?
Padre Adam Guiteau
: No...
Jack Crow
: Per prima cosa non sono romantici, chiaro? Non assomigliano affatto ad un branco di transessuali che se ne vanno in giro in abito da sera a tentare di rimorchiare tutti quelli che incontrano con un falso accento europeo. Dimentichi quello che ha visto al cinema: non diventano pipistrelli, le croci non servono a niente, l'aglio, vuole provare con l'aglio? Si metta una treccia d'aglio intorno al collo e quei vigliacchi le arrivano alle spalle, glielo mettono allegramente in quel posto mentre intanto le succhiano il sangue senza cannuccia. non dormono in bare di lusso foderate di seta, vuole ammazzarne uno? Gli pianti un paletto di legno direttamente in mezzo al cuore, il sole li riduce in
cenere
nel giro di un minuto.
Dal film:
Vampires
Scheda film e trama
Frasi del film
Parigi, 1936
Quanti ricordano la notte in cui morì Armand Sauvelle giurano che un lampo purpureo attraversò la volta del cielo, tracciando una scia di
cenere
ardente che si perdeva all'orizzonte; un bagliore che sua figlia Irene non poté mai vedere, ma che avrebbe stregato i suoi sogni per molti anni.
Carlos Ruiz Zafón
Cit. da
Le luci di settembre
‐ Incipit
Frasi di Carlos Ruiz Zafón
Giuliana
: Se dovessi partire io mi porterei via tutto. Tutto quello che vedo, quello che ho sottomano ogni giorno. Anche i porta
cenere
.
Corrado
: Ma allora tanto vale restare dove si è, altrimenti finisci per rimpiangere ogni cosa, la strada dove abiti, la tua città.
Giuliana
: Delle volte si legge sugli annunci del giornale "Causa partenza, vendesi". Come se fosse una scusa per abbandonare tutto quello che si è o anche soltanto una parte. Ma perché? Non dovrebbe essere così. Ma come fai a prevedere quello che servirà? Poi le cose che lasci, la gente... le ritroverai al tuo ritorno? E se li ritrovi saranno uguali?
Corrado
: Può darsi che non ritorni più.
Giuliana
: Se io dovessi partire per non tornare più porterei via anche te. Sì perché ormai fai parte di me, cioè di quello che ho attorno.
Dal film:
Deserto rosso
Scheda film e trama
Frasi del film
Ricordo ancora il mattino in cui mio padre mi fece conoscere il Cimitero dei Libri Dimenticati. Erano i primi giorni dell'estate del 1945 e noi passeggiavamo per le strade di una Barcellona intrappolata sotto cieli di
cenere
e un sole vaporoso che si spandeva sulla rambla de Santa Monica in una ghirlanda di rame liquido.
«Daniel, quello che vedrai oggi non devi raccontarlo a nessuno» disse mio padre. «Neppure al tuo amico Tomás. A nessuno.»
«Neanche alla mamma?» domandai sottovoce.
Mio padre sospirò, offrendomi il sorriso dolente che lo seguiva sempre come un'ombra.
«Ma certo» rispose a capo chino. «Per lei non abbiamo segreti.»
Carlos Ruiz Zafón
Cit. da
L'ombra del vento
‐ Incipit
Frasi di Carlos Ruiz Zafón
[A cena a casa di Bonmartini]
Francesco Bonmartini
: Volete sapere perché stavo ridendo? Stavo pensando a un episodio, quando ero all'università, a Bologna. Il professore stava facendo lezione su un cadavere, una ragazza che aveva appena sedici anni. Quando il professore si allontanò dall'aula, tutti, fissando quelle carni bianche, si dimenticarono che era morta, e pensarono soltanto a una cosa: fare l'amore. Capite? Abominevole! Tutti tranne io, giuro che io non ci pensai.
Linda Murri
: È tutto inventato, ed è una storia di cattivo gusto. L'hai raccontata solo perché mi avrebbe dato fastidio.
Tullio Murri
: In questo modo tu hai distrutto l'amore che Linda aveva per te.
Francesco Bonmartini
: Linda non è capace di nessun pensiero amabile! Non c'è niente in lei che una donna, una vera donna dovrebbe possedere! Io ho fatto di tutto per strapparla via da questa strada che la porta alla rovina morale, e in cambio che cosa ho avuto? Disprezzo!
Tullio Murri
: Basta!
Francesco Bonmartini
: Vieni qui per farmi delle imposizioni. Il padrone sono io!
Tullio Murri
[alzando la voce]
: Ma non della vita di Linda!
[con tono implorante]
Ti supplico: non la tormentare più! Abbi pietà per lo meno della sua malattia! E stai attento, Cesco, che se succede qualcosa a Linda, io sono capace di ucciderti. Ti supplico, lasciala in pace.
Francesco Bonmartini
: Chi supplichi? Chi? Non Dio, al quale non credi! Una famiglia di anticristi, ignobili atei, ecco quello che siete! Tutto questo per vostro padre, tronfio, egoista, avaro professor Murri! La verità è che mi disprezzate perché non sono come voi! Non sono un senza Dio. Non mangio con la servitù. Non tratto con quei vagabondi dei miei contadini. Voi che cosa avete fatto per me? Niente!
[Linda si alza da tavola e si allontana]
Tullio Murri
: È una vera pazzia che vi siate rimessi assieme. Anche i tuoi figli sarebbero più felici se vivessero in maniera diversa, meno idealista, e non li esponeste ai rischi dei vostri litigi.
[si alza in piedi]
Ma ci sarà una soluzione, e finirà con quest'ergastolo benedetto da Santa Romana Chiesa!
[esce dalla sala da pranzo]
Francesco Bonmartini
: È inutile continuare con una vita che mi dà tutti gli incomodi del matrimonio senza darmi nessun vantaggio.
[a Linda]
Non vuoi più nemmeno fare l'amore. I soldi che potrei spendere per l'educazione dei nostri figli li spendo per andare con le puttane!
[butta il posa
cenere
giù dalla tavola]
Finora sono stato un imbecille, ma adesso basta. Se vuoi che i tuoi figli non vadano in collegio, devi convincere tuo padre a farmi suo assistente. O così, o peggio!
Linda Murri
: Non posso farci niente, lo sai bene.
Francesco Bonmartini
: Sappiamo benissimo che l'illustrissimo professor Murri sente molto i consigli della sua degnissima figlia!
Linda Murri
: Non accetto questo ricatto.
Francesco Bonmartini
: E allora via da Bologna, via dall'influenza nefasta della tua famiglia! A Padova, dai miei!
[Linda protesta]
Altrimenti farò uno scandalo e i bambini non li vedrai mai più!
Linda Murri
: A Padova non verrò mai! Non puoi ricattarmi, piuttosto mi uccido!
[Francesco prende una sedia e fa per scagliarla contro la moglie, ma si trattiene]
Dal film:
Fatti di gente perbene
Scheda film e trama
Frasi del film
Se tutte le Upanishad con tutte le altre scritture fossero improvvisamente ridotte in
cenere
, tranne il solo primo verso della Īṣa Upaniṣad lasciato alla memoria degli hindu, l'Induismo vivrebbe per sempre.
[If all The Upanishads and all the other scriptures happened all of a sudden to be reduced to ashes, and if only the first verse in the Ishopanishad were left in the memory of the Hindus, Hinduism would live for ever.]
Gandhi
Frasi di Mahatma Gandhi
Eccola, dunque, finalmente, ci dicevamo, questa Sicilia, la mèta del nostro viaggio, l'argomento delle nostre discussioni da tanti mesi, eccola tutta intera sotto i nostri piedi. Girando su noi stessi possiamo percorrerla in un istante; ne tocchiamo con gli occhi tutti i punti; quasi nulla ce ne sfugge ed essa è ben lungi dall'occupare l'orizzonte. Noi venivamo dall'Italia: avevamo calpestato la
cenere
dei più grandi uomini che furono mai esistiti e respirato la polvere dei loro monumenti, eravamo pieni delle grandezze della storia. Ma qualcos'altro ancora parlava, qui, all'immaginazione: tutti gli oggetti che scorgevamo, tutte le idee che venivano ad offrirsi, numerosissime, alla nostra mente, ci riportavano ai tempi primitivi. Toccavamo le prime età del mondo, quelle età di semplicità e di innocenza in cui gli uomini non erano ancora rattristati dal ricordo del passato, né spaventati dall'incertezza dell'avvenire, in cui, contenti della felicità presente e fiduciosi nella sua durata, raccoglievano quel che la terra dava loro senza coltivarla, e, vicini agli déi per la purezza del cuore, ne incontravano ancora ad ogni passo la traccia e vivevano, in un certo senso, in mezzo a loro; è qui che la leggenda ci mostra i primi uomini. È questa la patria delle divinità della mitologia greca. Vicino a questi luoghi, Plutone rapì Proserpina alla madre; in questo bosco che abbiamo appena attraversato, Cerere sospese la sua rapida corsa e, stanca delle sue vane ricerche, si sedette su una roccia e, benché dea, pianse, dicono i Greci, perché era madre. Apollo ha custodito le mandrie in queste valli; questi boschetti che si estendono fin sulla riva del mare hanno risuonato del flauto di Pan; le ninfe si sono smarrite sotto le loro ombre e hanno respirato il loro profumo. Qui Galatea fuggiva Polifemo, e Akis, sul punto di soccombere sotto i colpi del suo rivale, incantava ancora queste rive e vi lasciava il suo nome... In lontananza si scorge il lago d'Ercole e le rocce dei Ciclopi. Terra degli déi e degli eroi!
[cap. 1, Scritti giovanili, Frammenti del viaggio in Sicilia, p. 134]
Alexis de Tocqueville
Cit. da
La rivoluzione democratica in Francia
Frasi di Alexis de Tocqueville
Ucciderò Aquaman e distruggerò tutto ciò che ama. Sterminerò la sua famiglia, e ridurrò il suo regno in
cenere
.
Black Manta
Dal film:
Aquaman e il regno perduto
Scheda film e trama
Frasi del film
Ho paura di
Non riconoscerti mai più
Non credo più alle favole
So che ho un posto ma non qui
Tra le tue grida in loop
Corro via su una cabriolet
Di noi resteranno soltanto ricordi confusi
Pezzi di vetro
Mi spegni le luci se solo tieni gli occhi chiusi
Mi rendi cieco
Ti penso con me per rialzarmi
Sto silenzio potrebbe ammazzarmi
Aiutami a sparire come
cenere
,
Mi sento un nodo alla gola,
Nel buio balli da sola,
Spazzami via come
cenere
,
Ti dirò cosa si prova,
Tanto non vedevi l'ora,
Ma verrai via con me
Ho visto un paio di inferni alla volta
So che vedermi così ti impressiona
Primo in classifica ma non mi importa
Mi sento l'ultimo come persona
L'ultima volta che ho fatto un pronostico
È andata a finire che mi sono arreso
Sai che detesto che citi l'oroscopo
Ma non sai quanto con me ci abbia preso.
Ti prego abbassa la voce
O da sta casa ci cacciano proprio
Ormai nemmeno facciamo l'amore
Direi piuttosto che facciamo l'odio
Ora ti sento distante
Io schifo il mondo e tu guardi
Cercavo una verità che
È sempre in mano ai bugiardi
Aiutami a sparire come
cenere
,
Mi sento un nodo alla gola,
Nel buio balli da sola,
Spazzami via come
cenere
,
Ti dirò cosa si prova,
Tanto non vedevi l'ora,
Puoi cancellare il mio nome,
Farmi sparire nel fumo,
Come un pugnale nel cuore,
Come se fossi nessuno,
Via come
cenere
,
cenere
Vorrei,
Che andassi via,
Lontana da me,
Ma sei la terapia
Rinasceremo insieme dalla
cenere
,
Mi sento un nodo alla gola,
Nel buio balli da sola
Bella che mi sembri Venere,
Scendi che il tempo non vola,
Sono qua sotto da un'ora
Tu sei più calda del Sole,
Io invece freddo Mercurio
Lasciamo quelle parole,
Dimenticate nel buio
Via come
cenere
,
cenere
Lazza
Cit. da
Cenere
Frasi di Lazza
Troia bruciava ancora in un rogo immane, dardi di fuoco piovevano dal cielo con strepito assordante, ombre di guerrieri caduti ancora urlavano strazio tra il fumo e le fiamme, spettri inquieti e senza pace alle soglie dell'Hades. E sarebbe bruciata per giorni e notti fino a ridursi in
cenere
. Il bagliore delle fiamme m'indicava la via.
Due uomini per ognuna delle mie navi raggiunsero la riva lottando contro la violenta risacca e le ancorarono a terra piantando saldi picchetti di quercia. Dissi loro di asoettarmi e di non allontanarsi per alcun motivo e m'incamminai in direzione della città. Ancora mi chiedo perché non mi fermai per la notte a dormire con i miei uomini, perché tornai sul luogo dell'insidia e del massacro, e non trovo risposta.
Vidi dall'alto le navi di Agamemnon e degli altri re rimasti con lui ancorate di poppa e con la prua al mare. Anche loro si stavano preparando alla partenza. Forse si erano convinti che non c'erano sacrifici ed ecatombi che potessero riparare gli orrori commessi, ripagare del sangue di tanti inermi innocenti. Ritrovai la strada, passai tra gli stipiti bruciati delle porti Skaiai e salii verso la rocca. In tempo per assistere a un evento sconvolgente. Il cavallo che avevo costruito crollava in quell'istante divorato dalle fiamme. Solo ora lo avevano raggiunto, isolato. E alto com'era, a dominare la città e la reggia, si accasciò a terra in un vortice di scintille e di fumo bianco. La testa fu l'ultima a dissolversi nel rogo.
Valerio Massimo Manfredi
Cit. da
Il mio nome è Nessuno - Il ritorno ‐ Incipit
Frasi di Valerio Massimo Manfredi
Ma-Ma
: Sei un ottimo stratega, Dredd... ma lo sono anch'io. Credi che non sapessi che un bastardo prima o poi mi avrebbe catturata? Tutto questo livello è cosparso da così tanto esplosivo da far saltare cinquanta piani superiori. Se esplode... salta tutto il resto. Sembra un gioiello... è una trasmittente collegata al battito del mio cuore. Se il cuore smette di battere, il palazzo esplode e quelli che sono dentro...
cenere
. Non hai via d'uscita, Giudice! Metti giù la pistola. Sai quante persone vivono in questo isolato.
Dredd
: Non è una negoziazione... La condanna è la morte!
Ma-Ma
[ultime parole]
: Non puoi permetterti questo rischio.
[Dredd le spara al fianco]
Dredd
: Siamo un chilometro sopra al terreno... quale pensi che sia la portata di questa cosa? Può attraversare cento spessori di cemento? E duecento? Vediamo di scoprirlo!
[l'afferra e le fa inalare una dose di Slo-Mo]
Cittadino Ma-Ma, i suoi crimini sono omicidio plurimo e produzione e distribuzione di narcotici. Come si dichiara?
[drogata, Ma-Ma non risponde]
Difesa annotata.
[la schianta attraverso la vetrata, facendola precipitare nel vuoto]
Sì...
Dal film:
Dredd - Il giudice dell'apocalisse
Scheda film e trama
Frasi del film
Ah, che città, diceva a mia figlia zia Lina, che città splendida e significativa: qua si sono parlate tutte le lingue, Imma, qua s'è costruito di tutto e s'è scassato di tutto, qua la gente non si fida di nessuna chiacchiera ed è assai chiacchierona, qua c'è il Vesuvio che ti ricorda ogni giorno che la più grande impresa degli uomini potenti, l'opera più splendida, il fuoco, e il terremoto, e la
cenere
e il mare in pochi secondi te la riducono a niente.
Elena Ferrante
Cit. da
Storia della bambina perduta
Frasi di Elena Ferrante
Il fuoco che sembra spento spesso dorme sotto la
cenere
.
[Le feu qui semble éteint souvent dort sous la cendre.]
Pierre Corneille
Frasi di Pierre Corneille
Un tempo i gatti erano tutti tigrati, solo uno era di colore nero: il gatto della Befana.
Il gatto nero accompagnava la Befana nei suoi lunghi viaggi.
A cavallo della scopa vedeva luoghi meravigliosi, ma sempre dall'alto.
Il micio ogni tanto si chiedeva come fosse la vita degli umani.
Quando il periodo dell'Epifania si concludeva lui entrava in una specie di letargo. Dormiva con la strega tutto l'anno in attesa del 6 gennaio.
Una notte, nel suo viaggio nei cieli assieme alla vecchina, il gatto si sporse per tentare di vedere più da vicino il mondo sotto di sé.
Il sacco della Befana era aperto e un regalo volò via.
La strega se ne accorse ed esclamò:
-
"Mai era successo un errore così in migliaia di viaggi!"
Il gatto tacque, ma la vecchia era magica e disse:
-
"Vecchio micione, sei stato tu? Non mi arrabbio... La vita è stata noiosa e solitaria con me. Ma a questo bambino che ha perduto il suo regalo bisognerà pur dare qualcosa: andrai tu!"
Grazie alla magia della Befana il gatto fu catapultato in un camino.
Quando la sua discesa finì, si ritrovò nel grande salone della casa. Cominciò a tossire per la gran
cenere
. La famiglia lì riunita lo guardò a bocca aperta. Il bambino urlava di gioia:
-
"Che bello! Che bello! Un amico tutto per me!"
I genitori non ebbero il coraggio di separare il bambino dal suo nuovo amico.
Da quel giorno i gatti non furono più solo tigrati, perché, a ricordo di quel dono, sulla terra comparirono anche i gatti neri.
Per questo i gatti neri portano fortuna: perché sono un regalo della magica notte in cui i sogni si avverano.
Da:
Il gatto della Befana
La storia di
Cenere
ntolo, umile e disprezzato, la storia di un giardiniere che adesso sta per diventare il campione dei campioni. Sembra un buon lancio... è in buca! La palla è in buca!
[Cinderella story. Outta nowhere. A former greenskeeper, now, about to become the Masters champion. It looks like a mirac... It's in the hole! It's in the hole! It's in the hole!]
Carl Spackler
Dal film:
Palla da golf
Scheda film e trama
Frasi del film
Conte Dracula
:
[Dopo che Mina è tornata nella sua stanza]
Mi dispiace che la mia visita sia stata inopportuna.
John Harker
: Niente affatto!
Abraham Van Helsing
: Ma al contrario, potrà rivelarsi molto illuminante. Anzi, prima che lei vada può essermi decisamente utile.
Conte Dracula
:
[Avvicinandosi sorridente]
A sua disposizione, ben lieto.
Abraham Van Helsing
:
[Afferrando il portasigari, in cui è celato uno specchio]
Un momento fa io mi sono trovato davanti al più sorprendente dei fenomeni, a qualcosa di tanto incredibile da farmi dubitare del mio stesso giudizio. Guardi.
[Apre di scatto il porta
cenere
, ma Dracula lo getta istintivamente via]
Conte Dracula
:
[Dopo un'occhiataccia a Van Helsing si ricompone]
Dottor Seward, le mie più umili scuse. Io disdegno gli specchi. Ma Van Helsing vi spiegherà.
[Fa per andarsene, ma si ferma sulla porta voltandosi verso Van Helsing e sorridendogli]
Per uno che non ha vissuto neanche una sola esistenza, lei è un uomo molto sapiente, Van Helsing.
Dal film:
Dracula (1931)
Scheda film e trama
Frasi del film
Thor
: Mi dispiace di avere detto quelle cose. Non sei l'Avenger stupido, no, nessuno ti chiama l'Avenger stupido.
Hulk
: Tutto ok.
Thor
: Non puoi andare in giro a lanciare gli scudi contro la gente, potevi uccidermi.
Hulk
: Lo so, scusa, è che sono sempre tanto arrabbiato, Hulk sempre arrabbiato!
Thor
: Lo so, siamo uguali noi due... siamo due stupide teste calde.
Hulk
: Sì, uguali, Hulk come fuoco, Thor come acqua.
Thor
: Io direi tutti e due come il fuoco.
Hulk
: Ma Hulk come fuoco violento, Hulk come fiamme ruggenti, Thor come
cenere
fumante.
Thor
: Hulk devi fare una cosa per me.
Dal film:
Thor: Ragnarok
Scheda film e trama
Frasi del film
Sa di
cenere
...
[addentando del cibo]
Justine
Dal film:
Melancholia
Scheda film e trama
Frasi del film
Eppure a volte per capire era sufficiente saper ascoltare. Si ricordò di quella volta che era riuscito a descrivere le conseguenze che il terremoto dell'Irpinia dell'80 aveva avuto sull'equilibrio di quella comunità grazie a una semplice intervista. Era bastato l'incontro con un uomo che si aggirava su una collina di macerie a Sant'Angelo dei Lombardi e raccoglieva piccole cose intorno a sé, oggetti all'apparenza privi di importanza: un fermaglio, un posa
cenere
, una penna. Cercava con pazienza tra le pietre e le macerie e, appena qualcosa attirava la sua attenzione, si chinava a prenderla con delicatezza, come si fa con le more nei cespugli, e la riponeva in una scatola di scarpe vuota. Marco si avvicinò e gli chiese dov'era la sua casa e in che condizioni fosse.
– "È tutta qui. Ci stiamo camminando sopra." rispose l'uomo, senza scomporsi.
– "E la sua famiglia?"
– "Stiamo camminando sopra anche a quella. Mia moglie è proprio qui sotto" disse indicando la punta delle scarpe. "Qui siamo sopra la cucina. L'avevo lasciata lì ed ero andato a prendere la legna per il cammino quando è arrivata la scossa. I miei due bambini sono più in là. In quel punto, vede? Quando sono uscito stavano giocando nella loro cameretta. Devono essere ancora lì. E ora, se vuole scusarmi..." e andò via, lungo quel cimitero di macerie, cercando frammenti della sua vita perduta."
Franco Di Mare
Cit. da
Non chiedere perché, Rizzoli, 2011
Frasi di Franco Di Mare
Winston
: Che stai facendo, Jonathan?
John Wick
: Lui mi ha ridotto la casa in
cenere
.
Winston
: Hai rifiutato il suo Pegno, ti poteva andare molto peggio... Come ti è venuto in mente di assegnare un Pegno a un uomo come Santino D'Antonio?
John Wick
: Era l'unico modo per uscirne.
Winston
: Ooooh, e ci sei riuscito, vedo. Ma cosa pensavi che sarebbe successo? Che cosa ti aspettavi, eh? Pensavi davvero che questo giorno non sarebbe mai arrivato? Che cosa vuole che tu faccia?
John Wick
: Non gliel'ho chiesto, ho solo detto no.
Winston
[scuote la testa e sospira]
: Due regole non vanno mai infrante, Jonathan: mai versare sangue qui al Continental e ogni Pegno dev'essere onorato. Ma mentre il mio castigo arriva in forma di Scomunica Ufficiale, la Gran Tavola emette un verdetto più severo se le tradizioni non vengono rispettate...
John Wick
: Allora non ho scelta.
Winston
: Se disonori il Pegno morirai, se ne uccidi il possessore morirai, se scappi morirai. L'hai accettato tu l'accordo, Jonathan. Tu fai quello che ti chiede lui, liberati. Dopodiché, se hai voglia di dargli la caccia, di bruciargli la casa, sarò più che contento. Ma, fino ad allora...
John Wick
: ... regole.
Winston
: Esatto, regole. Senza vivremmo come gli animali.
Dal film:
John Wick - Capitolo 2
Scheda film e trama
Frasi del film
Madre di Grendel
: Vedo che mi hai portato un tesoro.
Beowulf
: Mostrati a me! Che cosa sei?
Madre di Grendel
: Sei colui che chiamano Beowulf? Il bell'orso? Il lupo? Che uomo forte sei. Hai la forza di un re. Il re che un giorno diverrai.
Beowulf
: Che cosa sai di me, demone?
Madre di Grendel
: Io so che sotto il tuo fascino apparente, sei un mostro tanto quanto mio figlio, Grendel.
Beowulf
: Il mio fascino!
Madre di Grendel
: Serve molto fascino per diventare re. Un uomo come te potrebbe ispirare il più grande poema mai cantato. La tua storia continuerebbe a vivere anche quando tutto ciò che ora è vivo sarà
cenere
.
Dal film:
La leggenda di Beowulf
Scheda film e trama
Frasi del film
Il sole ha cacciato le dita nella
cenere
di una nuvola che mi separa dalla vita.
Da qualche tempo la mia vita è quella di un albero strappato dalle radici. Seccato ed esposto in una vetrina. Non sento più la terra. Sono orfano. Orfano di una terra e di una foresta.
Non sanguino più.
Tahar Ben Jelloun
Cit. da
Le pareti della solitudine ‐ Incipit
Frasi di Tahar Ben Jelloun
Gli odii istintivi sono inflessibili; nulla li spegne; talvolta li ricopre un po' di
cenere
, ma, sotto, covano più furiosi.
Alexandre Dumas padre
Cit. da
Il Visconte di Bragelonne
Frasi di Alexandre Dumas padre
Bottiglie vuote, corpi sulle scale
Sigarette mezze spente come dopo un falò
Caramelle in bocca, fuori un sole fucsia
Così il giorno arriva come ci guardasse da un po'
Andiamo verso le luci di un bar, come in Japan
Stiamoci addosso che poi non si sa, toglimi il fard
Ci hanno insegnato che il mondo è così, indiani e cowboy
Scegli tra buoni e cattivi o per noi
Scegli per noi, che tanto poi
Buonanotte, buonanotte a chi non dorme
A chi ha le nocche rotte, buonanotte
Buonanotte, buonanotte,
Cenere
ntola è tardi
Per questo corri forte, buonanotte o no
À tout le monde
À tout le monde
Scarpe nella sabbia, sabbia nelle scarpe
C'è qualcuno che ci guarda come panda allo zoo
Io ti tengo e basta, nei miei occhi fucsia
Dove ho messo certe lacrime da comico
Fammi vedere fin dove si va, Mosca o Teheran?
Grida il mio nome per chi non lo sa, 6000 watt
Credono tutti che il meglio verrà, prima del gong
Quando sei in ballo the show must go on
The show must go on, the show must go, no
Buonanotte, buonanotte a chi non dorme
A chi ha le nocche rotte, buonanotte
Buonanotte, buonanotte,
Cenere
ntola è tardi
E per questo corri forte, buonanotte o no
À tout le monde
À tout le monde
Andiamo verso le luci di un bar, come in Japan
Stiamoci addosso che poi non si sa, toglimi il fard
Ci hanno insegnato che il mondo è così, indiani e cowboy
Scegli tra buoni e cattivi o per noi
Scegli per noi, scegli per noi, che tanto poi
Gaia Gozzi
Cit. da
Fucsia
Frasi di Gaia Gozzi
Portiere del Liberty Hotel
: Gradisce l'appartamento fumatori o non fumatori?
Frengo Stoppato
:
[ride]
Ma mi scusi cosa c'è?... Una convention della simpatia? Piuttosto rinuncio al bagno. Se c'è un camino abitabile o un posa
cenere
arredato, quello è il mio appartamento!
Dal film:
Tutto tutto niente niente
Scheda film e trama
Frasi del film
Park Dong-ik
: Signor Kim, c'è un posto vicino casa dove fanno delle buone costine arrosto?
Kim Ki-taek
: Sì, c'è. Quindi
cenere
te fuori lei e la signora?
Park Dong-ik
: Sì, esatto. Chissà perché ho voglia di costine arrosto stasera. La nostra vecchia governante le cucinava magnificamente.
Kim Ki-taek
: Ah. Ma chi, quella andata via questa settimana?
Park Dong-ik
: Sì, mia moglie non ha detto neanche per quale ragione si è licenziata. Ma sono certo che sarà una cosa abbastanza semplice assumerne un'altra. Però mi creda, è un peccato, era una governante davvero speciale.
Kim Ki-taek
: Capisco.
Park Dong-ik
: Manteneva la casa pulita come uno specchio e non superava mai il limite. Io non sopporto chi oltrepassa il limite. Ora che ci penso un punto debole ce l'aveva: mangiava troppo, ha sempre mangiato come due persone. Tuttavia, considerando il lavoro che faceva...
Kim Ki-taek
: Ah, allora forse è meglio che sua moglie ne cerchi una nuova, a patto che sia la migliore.
Park Dong-ik
: Al momento siamo nei guai, tra meno di una settimana la nostra casa sarà ridotta peggio di una discarica, i miei vestiti puzzeranno chissà quanto. Mia moglie non ha alcun talento per i lavori domestici, non sa pulire e ai fornelli è davvero imperdonabile.
Kim Ki-taek
: Eppure lei la ama, giusto?
Park Dong-ik
:
[Dopo un breve attimo di silenzio ride]
Naturalmente, certo che la amo. Chiamiamolo amore.
Dal film:
Parasite
Scheda film e trama
Frasi del film
Tutto quello che m'è avvenuto di scrivere, e probabilmente tutto quello che ancora scriverò, benché io abbia viaggiato e vissuto a lungo all'estero, si riferisce unicamente a quella parte della contrada che con lo sguardo si poteva abbracciare dalla casa in cui nacqui. È una contrada, come il resto d'Abruzzo, povera di storia civile, e di formazione quasi interamente cristiana e medievale. Non ha monumenti degni di nota che chiese e conventi. Per molti secoli non ha avuto altri figli illustri che santi e scalpellini. La condizione dell'esistenza umana vi è sempre stata particolarmente penosa; il dolore vi è sempre stato considerato come la prima delle fatalità naturali; e la Croce, in tal senso, accolta e onorata. Agli spiriti vivi le forme più accessibili di ribellione al destino sono sempre state, nella nostra terra, il francescanesimo e l'anarchia. Presso i più sofferenti, sotto la
cenere
dello scetticismo, non s'è mai spenta l'antica speranza del Regno, l'antica attesa della carità che sostituisca la legge, l'antico sogno di Gioacchino da Fiore, degli Spirituali, dei Celestini.
Ignazio Silone
Cit. da
Uscita di sicurezza
Frasi di Ignazio Silone
Questi mostri vivono di
cenere
, si cibano di morte. Non ci si può a contattare, nessun compromesso per nessuno di noi.
Denton Van Zan
Dal film:
Il regno del fuoco
Scheda film e trama
Frasi del film
«Io sono un uccello insopportabile», disse Franz Kafka, «sono una gazza, una kavka
[...]
Le mie ali sono atrofizzate. Così per me non esistono altezza e distanza. Vado saltellando con la mia aria confusa in mezzo agli uomini, che mi guardano pieni di sfiducia, perché sono un uccello pericoloso, un ladro, una gazza. In realtà non sono attratto dagli oggetti che luccicano: non ho messo lucide penne nere. Sono rigido come la
cenere
. Una gazza che desidera scomparire fra le pietre.
Sto solo scherzando: non voglio che Lei si accorga di quanto io stia male oggi».
Franz Kafka
Cit. da
Colloqui con Kafka
Frasi di Franz Kafka
Non hai voluto darmi retta, vero? Non dovevi restare a Derry. I tuoi hanno fatto, egli è andata malissimo. Divento triste quando vedo quel mucchio di
cenere
. L'incendio... avrei dovuto impiccarlo io.
[Rivolto a Mike]
Henry Bowers
Dal film:
It
Scheda film e trama
Frasi del film
[A padre Pirrone]
L'amore? già, certo, l'amore... Fuoco e fiamme per un anno, e
cenere
per trenta.
Don Fabrizio
Dal film:
Il Gattopardo
Scheda film e trama
Frasi del film
Pietra Che Narra è il mio ultimo nome. Me lo sono dato di mia scelta, perché ho da narrare la storia di dove mi sono recata quando ero giovane; ma adesso non mi reco più da nessuna parte, e me ne sto seduta come una pietra in questo posto, in questa terra, in questa valle. Sono arrivata dove andavo.
La mia Casa è la Creta Azzurra, e la mia famiglia abita nella casa del Portico Alto di Sinshan.
Mia madre veniva chiamata Towhee, Salice, e
Cenere
. Il nome di mio padre, Abhao, nella valle significa Uccide.
Ursula K. Le Guin
Cit. da
Sempre la valle ‐ Incipit
Frasi di Ursula K. Le Guin
Agile e solo vien di colle in colle
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quasi accennando l'arduo cipresso.
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Forse Francesca temprò qui li ardenti
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occhi al sorriso?
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Sta l'erta rupe, e non minaccia: in alto
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guarda, e ripensa, il barcaiol, torcendo
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l'ala de' remi in fretta dal notturno
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Adria: sopra
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fuma il comignol del villan, che giallo
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mesce frumento nel fervente rame
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là dove torva l'aquila del vecchio
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Guido covava.
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Ombra d'un fiore è la beltà, su cui
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bianca farfalla poesia volteggia:
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eco di tromba che si perde a valle
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è la potenza.
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Fuga di tempi e barbari silenzi
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vince e dal flutto de le cose emerge
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sola, di luce a' secoli affluenti
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faro, l'idea.
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Ecco la chiesa. E surse ella che ignoti
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servi morian tra la romana plebe
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quei che fûr poscia i Polentani e Dante
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fecegli eterni.
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Forse qui Dante inginocchiossi? L'alta
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fronte che Dio mirò da presso chiusa
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entro le palme, ei lacrimava il suo
|
bel San Giovanni;
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e folgorante il sol rompea da' vasti
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boschi su' l mar. Del profugo a la mente
|
ospiti batton lucidi fantasmi
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dal paradiso:
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mentre, dal giro de' brevi archi l'ala
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candida schiusa verso l'oriente,
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giubila il salmo In exitu cantando
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Israel de Aegypto.
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Itala gente da le molte vite,
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dove che albeggi la tua notte e un'ombra
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vagoli spersa de' vecchi anni, vedi
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ivi il poeta.
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Ma su' dischiusi tumuli per quelle
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chiese prostesi in grigio sago i padri,
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sparsi di turpe
cenere
le chiome
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nere fluenti
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al bizantino crocefisso, atroce
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ne gli occhi bianchi livida magrezza,
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chieser mercé de l'alta stirpe e de la
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gloria di Roma.
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Da i capitelli orride forme intruse
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a le memorie di scalpelli argivi,
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sogni efferati e spasimi del bieco
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settentrione,
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imbestiati degeneramenti
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de l'oriente, al guizzo de la fioca
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lampada, in turpe abbracciamento attorti,
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zolfo ed inferno
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goffi sputavan su la prosternata
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gregge: di dietro al battistero un fulvo
|
picciol cornuto diavolo guardava
|
e subsannava.
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Fuori stridea per monti e piani il verno
|
de la barbarie. Rapido saetta
|
nero vascello, con i venti e un dio
|
ch'ulula a poppa,
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fuoco saetta ed il furor d'Odino
|
su le arridenti di due mari a specchio
|
moli e cittadi a Enosigeo le braccia
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bianche porgenti.
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Ahi, ahi! Procella d'ispide polledre
|
àvare ed unne e cavalier tremendi
|
sfilano: dietro spigolando allegra
|
ride la morte.
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Gesú, Gesú! Spalancano fa tetra
|
bocca i sepolcri: a' venti a' nembi al sole
|
piangono rese anch'esse de' beati
|
màrtiri l'ossa.
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E quel che avanza il Vínilo barbuto,
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ridiscendendo da i castelli immuni,
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sparte - reliquie,
cenere
, deserto -
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con l'alabarda.
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Schiavi percossi e dispogliati, a voi
|
oggi la chiesa, patria, casa, tomba,
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unica avanza: qui dimenticate,
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qui non vedete.
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E qui percossi e dispogliati anch'essi
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i percussori e spogliatori un giorno
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vengano. Come ne la spumeggiante
|
vendemmia il tino
|
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ferve, e de' colli italici la bianca
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uva e la nera calpestata e franta
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sé disfacendo il forte e redolente
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vino matura;
|
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qui, nel conspetto a Dio vendicatore
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e perdonante, vincitori e vinti,
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quei che al Signor pacificò, pregando,
|
Teodolinda,
|
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quei che Gregorio invidiava a' servi
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ceppi tonando nel tuo verbo, o Roma,
|
memore forza e amor novo spiranti
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fanno il Comune.
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|
Salve, affacciata al tuo balcon di poggi
|
tra Bertinoro alto ridente e il dolce
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pian cui sovrasta fino al mar Cesena
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donna di prodi,
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salve, chiesetta del mio canto! A questa
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madre vegliarda, o tu rinnovellata
|
itala gente da le molte vite,
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rendi la voce
|
|
de la preghiera: la campana squilli
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ammonitrice: il campanil risorto
|
canti di clivo in clivo a la campagna
|
Ave Maria.
|
|
Ave Maria! Quando su l'aure corre
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l'umil saluto, i piccioli mortali
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scovrono il capo, curvano la fronte
|
Dante ed Aroldo.
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Una di flauti lenta melodia
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passa invisibil fra la terra e il cielo:
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spiriti forse che furon, che sono
|
e che saranno?
|
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Un oblio lene de la faticosa
|
vita, un pensoso sospirar quiete,
|
una soave volontà di pianto
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l'anime invade.
|
|
Taccion le fiere e gli uomini e le cose,
|
roseo 'l tramonto ne l'azzurro sfuma,
|
mormoran gli alti vertici ondeggianti
|
Ave Maria.
Giosuè Carducci
Titolo della poesia:
La chiesa di Polenta
Frasi di Giosuè Carducci
Jackson Brice
: Whooo! Haha! Capo, sei stato da paura, hah!
Adrian Toomes
: Quante volte ti ho detto... di non farli sparare all'aperto?!
Jackson Brice
: Ma avevamo detto di voler vendere la merce!
Adrian Toomes
: Profilo basso, profilo basso!! È così che sopravviviamo! Se fai venire il Damage Control o gli Avengers qui dentro abbiamo chiuso! Ti piace indossare quell'affare ridicolo, incendi auto, ti fai chiamale "lo Shocker": sono lo Shocker, sciocco le persone! Dove siamo, al Wrestling?!
Jackson Brice
: Ma falla finita, andiamo...
Adrian Toomes
: Senti, senti... lo so che a te non te ne frega niente di niente, ma a me sì! Ho costruito questo posto perché ho delle persone di cui devo occuparmi.
Jackson Brice
[strafottente]
: Sì, sì, sì, sì...
Adrian Toomes
: Lo sai... non posso permettermi le tue puttanate. Fuori di qui.
Jackson Brice
: Cosa?!
Adrian Toomes
: Non sei più nella squadra.
Jackson Brice
: Sì, va bene... D'accordo... Ma non so se puoi permetterti di cacciarmi... con tutto quello che so!
Adrian Toomes
: Come, scusa?
Jackson Brice
: Eh, sto dicendo che forse tua moglie vorrebbe sapere dove prendi veramente i soldi!
Adrian Toomes
: Sai che c'è?
Jackson Brice
[ultime parole]
: Cosa?
Adrian Toomes
: Hai ragione...
[riferendosi a un'arma Chitauri vicina]
Funziona?
Phineas Mason
: Non lo so...
Adrian Toomes
: Non posso permettermelo!
[prende l'arma e spara accidentalmente a Brice, in
cenere
ndolo a morte]
Herman Schultz
: Porca...!
Adrian Toomes
: ...Ma questo non è il fucile anti-gravità?
Phineas Mason
: Cosa? No, è quello lì!
Adrian Toomes
: Oh.
[recupera il guanto scioccante dalle ceneri di Brice e lo passa a Schultz]
Tieni, ora sei tu lo Shocker. Va' a trovare l'arma che hai perso.
Herman Schultz
: Certo!
Dal film:
Spider-Man: Homecoming
Scheda film e trama
Frasi del film
[...]
In sogno gli erano apparse delle creature che non aveva mai visto prima. Non parlavano. Gli sembrava che fossero acquattate accanto alla brandina mentre dormiva e che al suo risveglio si fossero dileguate. Si voltò a guardare il bambino. Forse per la prima volta, capì che ai suoi occhi lui era un alieno. Un essere venuto da un pianeta che non esisteva più. Le storie che raccontava erano sospette. Non poteva ricostruire il mondo perduto per compiacerlo senza trasmettergli anche il dolore della perdita, e pensò che forse il bambino lo sapeva meglio di lui. Cercò di mettere a fuoco il sogno ma non ci riuscì. Ne conservava solo la sensazione. Su cosa? Sul fatto che non poteva riaccendere nel cuore del bambino ciò che era ormai
cenere
nel suo. Anche ora, una parte di lui rimpiangeva di aver trovato quel rifugio. Una parte di lui continuava a desiderare la fine.
Cormac McCarthy
Cit. da
La strada
Frasi di Cormac McCarthy
Tutto bene?, chiese l'uomo. Il bambino annuì. Poi si incamminarono sull'asfalto in una luce di piombo, strusciando i piedi nella
cenere
, l'uno il mondo intero dell'altro.
Cormac McCarthy
Cit. da
La strada
Frasi di Cormac McCarthy
Che silenzio. Il ronzio sommesso del vento tra i fili. Alte piante di ambrosia lungo la strada. Fienarola e nolina. Più in là, fra le pietre degli arroyos, impronte di draghi. Le montagne di pietra grezza nell'ombra del tardo pomeriggio e verso est l'ascissa scintillante delle pianure desertiche, sotto un cielo dove cortine di pioggia si allungavano scure come fuliggine lungo tutto il quadrante. Vive in silenzio il dio che ha purgato questa terra con sale e
cenere
.
Cormac McCarthy
Cit. da
Non è un paese per vecchi
Frasi di Cormac McCarthy
BIANCO... La comunanza di cui lei parla è basata solo e soltanto sul dolore. E se quel dolore fosse veramente collettivo invece che soltanto ripetitivo, il suo peso basterebbe a staccare il mondo dalle pareti dell'universo e a farlo precipitare in fiamme in mezzo a quel po' di notte che saprebbe ancora generare prima di ridursi a un nulla che non è neppure
cenere
.
Cormac McCarthy
Cit. da
Sunset Limited
Frasi di Cormac McCarthy
Si accovacciò fra le carici in riva al lago e sapeva di temere il mondo a venire, perché in esso erano già scritte certezze che nessun uomo avrebbe desiderato. Vide srotolarsi lentamente come in un paramento immagini di cose già viste e mai viste. Vide la lupa morta nelle montagne e il sangue del falco sulla pietra e vide passare lungo una strada un carro funebre tutto di vetro chiuso da tendine nere. Vide il reietto inarcarsi e nuotare nelle fredde acque del Bavispe come un serpente solitario e un sagrestano tutto solo tra le rovine della città colpita dal terremoto; vide l'eremita nel transetto distrutto della chiesa di Caborca. Vide acqua piovana gocciolare dalla lampadina avvitata nel muro di lamiera nera di un deposito. Vide una capra con due corna d'oro legata a una fune in un pantano. Alla fine vide suo fratello fermo in un punto irraggiungibile, dietro a una finestra, isolato in un mondo nel quale lui non sarebbe mai potuto penetrare. Quando lo vide si rese conto di averlo visto in sogni precedenti e sapeva che suo fratello gli avrebbe sorriso; aspettò dunque il sorriso, sorriso che aveva evocato e al quale non sapeva dare un senso e si domandò se fosse diventato incapace di distinguere tra impressioni e realtà. Doveva essere rimasto inginocchiato a lungo perché il cielo a est era diventato grigio e le stelle finalmente affondavano nel lago pallido fino a diventare
cenere
e gli uccelli incominciarono a chiamare dalla riva lontana e il mondo ancora una volta ricomparve.
Cormac McCarthy
Cit. da
Oltre il confine
Frasi di Cormac McCarthy
In quell'altopiano selvaggio rimase a lungo coricato al freddo e al buio ad ascoltare il vento e a guardare le ultime scintille del fuoco che si spegneva e le crepe rosse nei carboni di legna che si spezzavano lungo venature inattese. Come se dal legno che si consumava emergessero geometrie nascoste, il cui ordine poteva venire completamente rivelato soltanto, così va il mondo, nel buio e nella
cenere
.
Cormac McCarthy
Cit. da
Oltre il confine
Frasi di Cormac McCarthy
Un foglio di carta dopo l'altro consumo,
con tratti, consigli, ire, parole taglienti
che sembrano spade. Quel che scrivo
per compassione lo cancello, perchè il crimine,
quel crimine, lo compiono i miei stessi fratelli.
Fuggo da me stesso, tremo al sole e vorrei
sapere dove il topo fa la tana,
dove il serpente nasconde le sue squame,
dove i traditori gettano il loro carico
e dove non c'è onore, solo
cenere
:
là, la solamente io potrei dire
quel che dicono - e son vivi!- che la mia Patria
pensa di unirsi al barbaro straniero!
Io tacerò, tacerò! Che nessuno
sappia che vivo, che la mia Patria mai
sappia che solo muoio per lei.
Se mi chiamano andrò, io solo vivo
perché bramo servirla e morendo
la servo meglio che annusando
il modo di porla dello straniero ai piedi!
[da Per lo straniero - a proposito di annessione]
José Martí
Frasi di José Martí
Frau Blücher
: Oh, Victor! Victor! Ce l'abbiamo fatta! Adesso ti libero. Ti piacerebbe meine Scuchckopf? Volevano farti male, ma io ti aiuterò invece.
Dr. Frankenstein
: Grazie al cielo se n'è andato... Frau Blücher!
Frau Blücher
: Fermi, non vi avvicinate!
Dr. Frankenstein
: Che sta facendo qui?
Frau Blücher
: Io voglio lasciarlo libero.
Inga
: No! No, lei non può.
Frau Blücher
: Sì.
Dr. Frankenstein
: Ma è impazzita? La ucciderà.
Frau Blücher
: No, non lo farà, lui no, è docile come un agnellino.
Mostro
: Mmm!
Dr. Frankenstein
: Indietro, stia attenta per l'amor del cielo, ha un cervello guasto!
Frau Blücher
: Non è guasto, è cervello buono.
Dr. Frankenstein
: È guasto le dico, guasto!
Mostro
: Mmm!
Igor
: Un'altra iniezione nel chiappone?
Frau Blücher
: Io non ha paura, so che cosa lui piace.
Mostro
: Mmm!
Dr. Frankenstein
: Quella musica...
Frau Blücher
: Sì, anche lei ce l'ha nel sangue, è nel sangue di tutti i Frankenstein. Va dritta al cuore quando le parole sono inutili. Suo nonno lavorava sempre alla creatura che lui faceva.
Dr. Frankenstein
: Ma allora era sempre lei?
Frau Blücher
: Sì.
Dr. Frankenstein
: Lei suonava quella musica nel cuore della notte.
Frau Blücher
: Sì.
Dr. Frankenstein
: Per attirarci nel laboratorio.
Frau Blücher
: Sì.
Dr. Frankenstein
: Era suo il sigaro spento nel porta
cenere
.
Frau Blücher
: Sì.
Dr. Frankenstein
: Ed è stata lei a lasciare il libro di mio nonno perché lo trovassi.
Frau Blücher
: Sì.
Dr. Frankenstein
: Così che io potessi...
Frau Blücher
: Sì.
Dr. Frankenstein
: Allora lei e Viktor eravate...
Frau Blücher
: Sì, sì, lo dica, lui era il mio amichetto.
Mostro
: Aaah! Aaah!
Dr. Frankenstein
: Fermati! Fermati! Aspetta!
Frau Blücher
: Ora non lo prenderete più! È libero, mi sentite? Libero!
Mostro
: Aaah!
Dr. Frankenstein
: Se ne è andato. Andato! Dobbiamo assolutamente trovarlo, dobbiamo trovarlo prima che uccida qualcuno! Che cosa ho fatto? Oh, Dio del cielo, che cosa ho fatto?
Dal film:
Frankenstein Junior
Scheda film e trama
Frasi del film
Sono spariti i posa
cenere
in questa città.
[Fumando dove non dovrebbe]
Shannon
Dal film:
Drive
Scheda film e trama
Frasi del film
L'acqua delle fontane con murmure liturgico
|
si piega in ginocchio sul limite marmoreo;
|
l'obelisco brilla con la luna in cima,
|
nell'azzurro claustrale, come un ostensorio.
|
|
Serena notte, taciturnamente una stella
|
salutò Iddio nel firmamento:
|
vana la sua, vana la mia parabola.
|
|
Tre giorni di digiuno,
|
sgranati lungo i muri umidi e vischiosi,
|
godendo il lezzo rancido
|
di grasse cucine casalinghe,
|
sul trivio, cercando anche nel ladro
|
un viso di fanciullo triste e buono!
|
|
Quando il sangue risponde, ch'era sordo,
|
e s'ha bisogno di spartire il pianto
|
con un cuore ch'è vicino al nostro,
|
ancora si può avere della gioia,
|
anzi se più pestati e più sepolti.
|
|
Ma a tutti i crocicchi, il teschio della beffa,
|
pronto, sagace, il motteggiar di Circe
|
non destra alla spola e alla conocchia,
|
sganasciò nel verbo attossicato.
|
|
Pescatore d'uomini, sono tutto solo;
|
per te mi chino sotto il porticato
|
e piango la mia terra e la mia casa:
|
tormenta di
cenere
che svampa.
Salvatore Quasimodo
Titolo della poesia:
Piazza San Pietro
Frasi di Salvatore Quasimodo
Devastato il giardino, profanati i calici e gli altari, gli unni entrarono a cavallo nella biblioteca del monastero e lacerarono i libri incomprensibili, li oltraggiarono e li diedero alle fiamme, temendo forse che le pagine accogliessero bestemmie contro il loro dio, che era una scimitarra di ferro. Bruciarono palinsesti e codici, ma nel cuore del rogo, tra la
cenere
, rimase quasi intatto il libro della Civitas Dei, dove si narra che Platone insegnò in Atene che alla fine dei secoli tutte le cose riacquisteranno il loro stato anteriore, e che egli in Atene, davanti allo stesso uditorio, insegnerà tale dottrina.
Jorge Luis Borges
Cit. da
L'Aleph - I teologi ‐ Incipit
Frasi di Jorge Luis Borges
[Estate 1990]
Dennis
: La squadra era buona. La migliore fottuta squadra di baseball. E l'hanno dovuta rovinare!
Paul Benjamin
: Ehilà, Auggie, come va?
Augustus "Auggie" Wren
: Ehi, amico. Mi fa piacere vederti. Cosa ti servo?
Paul
: Due scatole di Schimmelpennincks, e... e anche un accendino, già che ci sei.
Auggie
: Con i ragazzi stavamo facendo una discussione filosofica sulle donne e i sigari
Paul
: Ah, sì, bene. Suppongo che siate partiti dalla regina Elisabetta.
Auggie
: La regina d'Inghilterra?
Paul
: Sì, non Elisabetta II, Elisabetta I. Mai sentito parlare di sir Walter Raleigh?
Tommy
: Sì, certo, quel tizio che buttò il mantello nel pantano.
Jerry
: Io! Io fumo le Raleigh. Sì. Ci trovo sempre un buono premio nel pacchetto.
Paul
: Proprio lui. Beh, Raleigh fu la persona che introdusse il tabacco in Inghilterra, e siccome era... uno dei favoriti della regina, la regina Bess - così la chiamava - fumare divenne popolare, perché di moda a corte. Sono sicuro che la vecchia... la vecchia Bess ogni tanto si fumava un sigaro con sir Walter. Una volta scommise con lei che avrebbe misurato il peso del fumo.
Jerry
: Cioè pesare il fumo?
Paul
: Esatto. Pesare il fumo.
Tommy
: Ma non si può fare. È come pesare l'aria
Jerry
: Eh, già!
Paul
: Sì, può sembrare strano, è come pesare l'anima di qualcuno. Ma sir Walter era un tipo furbo: prese un sigaro ancora intatto, e... e lo mise su una bilancia, e lo pesò. Poi lo accese, e fumò il sigaro, bene attento che la
cenere
cadesse nel piatto della bilancia. Quando ebbe finito, mise il mozzicone nel piatto insieme alla
cenere
, e pesò quanto era rimasto. Poi sottrasse il nuovo peso dal peso originale del sigaro intatto. La differenza era il peso del fumo.
Dal film:
Smoke
Scheda film e trama
Frasi del film
Augustus
: Con i ragazzi stavamo facendo una discussione filosofica sulle donne e i sigari.
Paul
: Ah sì bene.. suppongo che siate partiti dalla regina Elisabetta.
Augustus
: La regina d'Inghilterra?
Paul
: Sì, non Elisabetta II, Elisabetta I.. mai sentito parlare di Sir Walter Raleigh?
Cliente 1
: Sì certo, quel tizio che buttò il mantello nel pantano!
Cliente 2
: Io! Io fumo le Raleigh, sì! Ci trovo sempre un buono premio nel pacchetto.
Paul
: Proprio lui. Be' Raleigh fu la persona che introdusse il tabacco in Inghilterra. E siccome era uno dei favoriti della regina ‐ la regina Bessy, così la chiamava ‐ fumare divenne popolare, perché di moda a corte. Sono sicuro che la vecchia.. la vecchia Bessy ogni tanto si fumava un sigaro con Sir Walter! Una volta, scommise con lei che avrebbe misurato il peso del fumo.
Cliente 1
: Cioè, pesare il fumo?
Paul
: Esatto, pesare il fumo.
Cliente 2
: Ma non si può fare, è come pesare l'aria!
Paul
: Sì può sembrare strano, è come pesare l'anima di qualcuno. Ma Sir Walter era un tipo furbo: prese un sigaro ancora intatto, e lo mise su una bilancia, e lo pesò. Poi lo accese, e fumò il sigaro, bene attento che la
cenere
cadesse nel piatto della bilancia. Quando ebbe finito, mise il mozzicone nel piatto assieme alla
cenere
, e pesò quanto era rimasto. Poi sottrasse il nuovo peso dal peso originale del sigaro intatto: la differenza era il peso del fumo.
[Paul racconta in tabaccheria l'aneddoto sulla diffusione del tabacco in Inghilterra]
Dal film:
Smoke
Scheda film e trama
Frasi del film
Granduca Monocolao
: Meglio così! Buongiorno! Buongiorno!
Cenere
ntola
: Vostra grazia, vostra grazia! Aspettate, per favore! Posso provarla anch'io?
Lady Tremaine
: Non le date retta!
Anastasia
: È
Cenere
ntola!
Genoveffa
: La nostra sguattera!
Anastasia
: Sta in cucina!
Lady Tremaine
: È ridicolo!
Genoveffa
: Dev'essere impazzita!
Lady Tremaine
: Oh, sì! È una scioccherella piena di fantasia!
Granduca Monocolao
: Madame, ho l'ordine di provarla a tutte le ragazze!
Dal film:
Cenerentola
Scheda film e trama
Frasi del film
Anastasia
[mentre prova la scarpetta]
: Ecco qua, lo dicevo io che era la mia! È proprio la mia misura! Io l'avevo detto subito che era la mia, appena l'ho vista ho detto...
[s'interrompe quando il valletto le solleva il piede e si scopre che entra appena]
Oh! Oh, beh, ecco, f... forse ho il piede un po' gonfio, sapete com'è, dopo aver ballato tutta la notte... Basterebbe un po' di buona volontà e...
[intanto il valletto alza le spalle, si rimbocca le maniche, si strofina le mani e salta sulla gamba della ragazza cercando di farle entrare la scarpetta a suon di pugni]
Mi è sempre entrata così bene...! Mamma, non potresti...?
Lady Tremaine
[zittendo Anastasia]
: Shhh, zitta, mia cara. Non bisogna disturbare sua Grazia.
[rivolta al valletto]
Giovanotto, è sicuro che sia quello il piede giusto?
Anastasia
: Come piede mi sembra proprio quello giusto, ma, davvero non capisco... Mi è sempre andata bene fino a ieri!
Granduca Monocolao
: Voi siete le uniche ragazze in questa casa spero... ehm, presumo!
Lady Tremaine
: Non c'è nessun'altra, vostra grazia!
Dal film:
Cenerentola
Scheda film e trama
Frasi del film
[Il Principe e
Cenere
ntola stanno per baciarsi quando suona l'orologio.
Cenere
ntola si spaventa]
Il Principe
: Cosa c'è?
Cenere
ntola
: È mezzanotte.
Il Principe
: Sì. Sì, lo so. Ma perché?
Cenere
ntola
: Addìo.
Il Principe
: Oh no, vi prego. Non potete andar via ora.
Cenere
ntola
: Oh, ma devo andare. Vi prego, devo...
Il Principe
: Ma perché?
Cenere
ntola
: Be'..vedete..oh, il Principe. Non ho neanche conosciuto il Principe.
Il Principe
: Il Principe? Come, non sapevate che...?
[l'orologio suona di nuovo]
Cenere
ntola
: Addìo!
[corre via]
Il Principe
: No, vi prego! Aspettate! Non so neanche il vostro nome! Quando potrò rivedervi? Vi prego, aspettate!...
Dal film:
Cenerentola
Scheda film e trama
Frasi del film
Il Re
: Io proprio non riesco a capacitarmi! Ce ne sarà una disposta a diventare una brava matrice!
Granduca Monocolao
: Shh..ehm, Sire...
Il Re
: Be'... ehm, una brava moglie.
Dal film:
Cenerentola
Scheda film e trama
Frasi del film
Cenere
ntola
: Oh, è come un sogno! Un sogno meraviglioso divenuto realtà...
Fata Smemorina
: Eh sì, mia cara! Ma, come tutti i sogni... be', ho timore che non potrà durare a lungo. Solo fino a mezzanotte, e poi...
Cenere
ntola
: Mezzanotte? Oh, grazie!
Fata Smemorina
: No, no, no, aspetta un momento! Non dimenticarti, piccola, che a mezzanotte precisa l'incanto finirà, e tutto tornerà come era prima.
Cenere
ntola
: Oh, sì, capisco... è molto più di quanto osassi sperare!
Fata Smemorina
: Oh, Dio ti benedica, cara!
Dal film:
Cenerentola
Scheda film e trama
Frasi del film
Lady Tremaine
: E per ordine del Re, ogni fanciulla in età da marito dovrà intervenire!
Genoveffa
: Allora è per noi!
Anastasia
: Io sono così da marito!
Cenere
ntola
: Ma allora potrò venirci anch'io!
Genoveffa
: Ah! Ce la vedi lei a ballare col Principe?
Anastasia
: "Vostra altezza mi onora... Vi dispiace reggermi la scopa?" Ah, ah, ah!
Dal film:
Cenerentola
Scheda film e trama
Frasi del film
Gasgas
: Ehi, senti, è quello Ruggifero?
Giac
: Lucifero, sì, è lui!
Gasgas
: Ah, ah, ah! Gasgas prende Lucifero... e se lo mangia! Sta' a guardare!
Giac
: No, Gasgas! Ascoltami: Lucifero non scherza... è cattivo!
Dal film:
Cenerentola
Scheda film e trama
Frasi del film
[Doppiaggio del 1950]
:
Lady Tremaine
: Quel grande tappeto nel salotto, sbattilo e le finestre al piano di sopra, lavale. Poi c'è da fare le soffitte e le cantine.
Cenere
ntola
: Ma le ho appena finite!
Lady Tremaine
: Van fatte meglio. Poi rastrellerai il giardino, laverai il terrazzo, scoperai le stanze e le scale, pulirai i caminetti, poi c'è da rammendare, cucire e da fare il bucato. Ah, già, c'è un'altra cosa: farai il bagno a Lucifero.
Dal film:
Cenerentola
Scheda film e trama
Frasi del film
Cenere
ntola
: Oh, vi prego, io non intendevo...
Lady Tremaine
: Fa' silenzio! Dunque, hmm, a quanto pare hai tempo da perdere.
Cenere
ntola
: Ma stavo solo cercando di...
Lady Tremaine
: Silenzio! Tempo per fare stupidi scherzi! Ti darò io il modo ti impiegarlo meglio. Vediamo un po', dunque... c'è quel grande tappeto nell'ingresso... sbattilo! E le finestre al piano di sopra... lavale! Poi c'è da fare la tappezzeria e le tende...
Cenere
ntola
: Ma ho appena finito di...
Lady Tremaine
: Falle di nuovo! Poi rastrellerai il giardino, laverai il terrazzo, scoperai le stanze e le scale, pulirai il caminetto. Poi naturalmente c'è il rammendo, il cucito ed il bucato da fare... Oh, sì. C'è un'altra cosa: farai il bagno a Lucifero.
Dal film:
Cenerentola
Scheda film e trama
Frasi del film
È questo allor | Quel dolce ardor | L'incanto che si chiama amor. | Adesso so che ormai non può | Null'altro sognare il mio cuor | Nel Ciel vorrei poter volar | E in mezzo alle stelle vagar. | È questo il miracolo | Il sogno del mio cuore | Quest'è l'amor.
Cenerentola
Dal film:
Cenerentola
Scheda film e trama
Frasi del film
I sogni son desideri, chiusi in fondo al cuor. | Nel sogno si è più sinceri e si esprimono senza timor. | Se hai fede chissà che un giorno la sorte non ti arriderà | anche se appar triste il presente, se speri fermamente | il sogno tuo si avvererà.
Cenerentola
Dal film:
Cenerentola
Scheda film e trama
Frasi del film
C'era una volta in una terra lontana lontana un minuscolo regno, pacifico prospero e ricco di antiche e poetiche tradizioni.
Dal film:
Cenerentola
Scheda film e trama
Frasi del film
I sogni son desideri di felicità
Nel sonno non hai pensieri
Li esprimi con sincerità
Se hai fede chissà che un giorno
La sorte non ti arriderà
Tu sogna e spera fermamente
Dimentica il presente
E il sogno realtà diverrà!
Cenerentola
Dal film:
Cenerentola
Scheda film e trama
Frasi del film
Ebbene sì... Mi sono fatto esplodere. Questo perché mi sono dimenticato di considerare l'eccesso d'ossigeno dato dalle mie espirazioni quando ho fatto i miei calcoli. E questo perché sono stupido. Sì, tornerò a lavorare qui non appena le mie orecchie la smetteranno di fischiare... La nota interessante è che il Jet Propulsion Lab è stato fondato in questo modo: cinque ragazzotti del Cal-Tech, per produrre combustibile per razzi, hanno ridotto in
cenere
il loro dormitorio, ma invece di espellerli, li hanno mandati in una fattoria vicina dicendogli di continuare a lavorare. E ora abbiamo un programma spaziale.
Mark Watney
Dal film:
The Martian
Scheda film e trama
Frasi del film
Io sto per partire, mi perdonerete se vi parlo senza preamboli. L'universo diventa ogni giorno più piccolo, e il pericolo di aggressione da parte di chiunque e dovunque non può essere tollerato. È necessario che ci sia sicurezza per tutti gli esseri viventi. Ciò non vuol dire rinunciare a qualche libertà se non a quella di agire da irresponsabili. I vostri antenati hanno pensato così quando hanno fatto le leggi per autogovernarsi ma anche una polizia per imporle. Anche noi che abitiamo gli altri pianeti abbiamo accettato questo principio, e abbiamo creato un'organizzazione per la mutua protezione di tutti i pianeti e per la totale eliminazione di ogni aggressione. La forza di questa autorità superiore è una polizia che la faccia rispettare, e a questo scopo abbiamo fatto un esercito di automi. Il loro compito è pattugliare i pianeti, con aerei astrali come questo, e mantenere la pace. In materia d'aggressione, abbiamo loro conferita assoluta autorità su di noi, autorità che non può essere revocata. Al primo segno di violenza, agiscono automaticamente contro l'aggressore. Gli effetti che la loro azione può causare scoraggiano ogni iniziativa. Il risultato è che viviamo in pace, senza armi né armati, tranquilli perché sappiamo d'essere liberi dal pericolo della guerra, e liberi di dedicarci ad attività più proficue. Non ci illudiamo d'aver raggiunto la perfezione, ma abbiamo creato un sistema che funziona. Io sono venuto qui per dirvi questo: a noi non importa quello che fate nel vostro pianeta, ma se tentaste di estendere le vostre violenze questa vostra Terra verrebbe ridotta ad un mucchio di
cenere
. Potete scegliere: unirvi a noi e vivere in pace o seguitare sulla strada in cui siete e venire annullati. Aspetteremo una risposta. La decisione spetta a voi.
Klaatu
Dal film:
Ultimatum alla Terra
Scheda film e trama
Frasi del film
Clark Kent
: Signor Wayne, cosa ne pensa del bat-vigilante di Gotham? Da voi i diritti civili vengono calpestati. La gente vive nella paura.
Bruce Wayne
: Non creda a tutto quello che sente, figliolo.
Clark
: Io l'ho visto, signor Wayne. Lui si crede al di sopra della legge.
Bruce
: Il Daily Planet che critica chi si crede al di sopra della legge... è un po' ipocrita, non le pare? Considerato che quando il vostro eroe salva un gattino scrivete un editoriale su un alieno che, se lo volesse, potrebbe ridurre tutto in
cenere
. Non potremo fare un bel niente per impedirlo.
Clark
: Gran parte del mondo non condivide la sua opinione.
Bruce
: Forse è la Gotham City che è in me. Abbiamo avuto dei brutti trascorsi con gli squilibrati vestiti da clown.
Dal film:
Batman v Superman Dawn of Justice
Scheda film e trama
Frasi del film
Era inverno.
Soffiava il vento dalla steppa
E aveva freddo il Bambino nella grotta
Sul pendio della collina.
Lo scaldava l'alito del bue.
Gli animali domestici
stavano nell'antro,
Sulla mangiatoia aleggiava un tiepido vapore.
Scossisi dalle pelli la paglia del giaciglio
E i grani di miglio,
I pastori assonnati
Guardavano alla lontananza di mezzanotte.
Lontano c'era un campo innevato e un cimitero,
Staccionate, pietre tombali,
Stanghe di carri nella neve,
E il cielo sul cimitero pieno di stelle.
Ma vicino, ignota fino allora,
Più timida di un lumino
Alla finestrina di un capanno
Baluginava la stella sulla via di Betlemme.
Ardeva come un pagliaio, in disparte
Da cielo e da Dio,
Come il riverbero di un incendio,
Come masseria in fiamme e fuoco in un granaio.
Si alzava come un covone ardente
Di paglia e di fieno
In mezzo all'universo intero,
Allarmato da questa nuova stella.
La sovrastava un bagliore sempre più acceso
E qualcosa significava,
E i tre scrutatori di stelle
Accorrevano al richiamo di fuochi mai visti.
Li seguivano i doni sui cammelli.
E gli asinelli bardati, uno più piccolo
Dell'altro, scendevano la montagna a piccoli passi.
E, come strana visione di tempi futuri,
si alzò in lontananza tutto ciò che avvenne poi.
Tutti i pensieri dei secoli, tutti i sogni, tutti i mondi,
Tutto l'avvenire di gallerie e musei,
Tutte le burle delle fate, tutte le opere dei maghi,
Tutti gli alberi di Natale del mondo, tutti i sogni dei bambini.
Tutto il tremolio delle candele accese, tutti i festoni,
Tutto lo sfarzo del luccichio colorato...
... Sempre più cattivo e furioso soffiava il vento dalla steppa...
Parte dello stagno era nascosta dalle cime degli ontani,
Ma l'altra si vedeva benissimo anche da qui.
Attraverso i nidi dei corvi e gli apici degli alberi.
I pastori riuscivano a distinguere bene
Come sull'argine andavano gli asini e i cammelli.
Andiamo con tutti, inchiniamoci al miracolo
Dissero allacciandosi le pelli.
Avevano caldo per la camminata nella neve.
Orme di piedi scalzi portavano alla capanna
Sulla radura chiara come fogli di mica.
A quelle orme, come a fiamma di moccolo,
Ringhiavano i cani sotto la luce della stella.
La notte di gelo pareva di fiaba,
E qualcuno dai monti nevosi di tormenta
Continuava a unirsi non visto a loro.
I cani si trascinavano guardandosi in giro inquieti,
E si stringevano al pastore e attendevano sventure.
Proprio per quella strada, proprio per quel luogo
passò qualche angelo nel folto della folla.
L'incorporeità li rendeva invisibili,
Ma il passo lasciava l'impronta del piede.
La gente in frotta s'affollava alla rupe.
Albeggiava. Si profilavano i tronchi dei cedri.
E voi chi siete? chiese Maria.
Siamo stirpe di pastori e inviati dal cielo.
Siamo venuti a dar lode a entrambi voialtri.
Non si può tutti insieme. Aspettate all'ingresso.
Grigia come
cenere
la foschia del mattino,
Battevano i piedi mulattieri e pecorai,
Chi era a piedi litigava con chi era a cavallo,
Presso il tronco cavo dell'abbeveratoio,
Mugghiavano i cammelli, scalpicciavano gli asini.
Albeggiava. L'alba spazzava dalla volta celeste
le ultime stelle, come granelli di
cenere
.
E di tutta l'innumerevole folla solo i Magi
Maria fece entrare nella fenditura della roccia.
Lui dormiva, tutto raggiante, nella mangiatoia di quercia,
come raggio di luna nelle profondità di un albero cavo.
Invece che pellicce di pecora
aveva labbra di asino e nari di bue.
Rimasero nell'ombra, in quel buio di stalla,
Sussurravano, trovando a stento le parole.
D'un tratto qualcuno nell'oscurità con la mano scostò
dalla mangiatoia un Mago verso sinistra,
E quello si voltò: dalla soglia alla Vergine
come un ospite guardava la Stella di Natale.
Boris Pasternak
Cit. da
La stella di Natale
Frasi di Boris Pasternak
Tu che conosci l'antica pazienza
|
di sciogliere ogni nodo della corda
|
e allevi un pioppo zingaro venuto
|
a crescere nel coccio dei garofani,
|
lascia ch'io senta in te, come la sorda
|
nenia del mare dentro la conchiglia,
|
la voce della casa che il perduto
|
tempo ha ridotto in
cenere
.
|
Ma è
cenere
di pane scuro, sacro,
|
‐ quello che alimentavi col tuo soffio
|
nel forno buio della guerra ‐ e reca
|
imperitura in sé la filigrana
|
dei tuoi ciliegi dilaniati.
|
L'allegria rialza la sua cresta
|
di galletto sui borghi desolati,
|
come il lillà che ti cresce alle spalle
|
passo a passo, baluardo sul massacro.
|
Raccogli ancora e sempre il pigolante
|
nido abbattuto dal vento di marzo
|
e ripara le falle della chiglia.
|
Nessuno è senza casa se l'attende
|
a sera la tua voce di conchiglia.
Maria Luisa Spaziani
Titolo della poesia:
A mia madre
Commenti:
1
Frasi di Maria Luisa Spaziani
Bob
: Le cose che non si sanno di una persona...
Larry
: È per questo che Dio ci ha dato gli occhi e le orecchie: per scoprirle. Eccetto alcune cose che non sono proprio affari nostri.
Bob
: Certo.
Larry
: Chiedimi quello che vuoi su Phil, ti risponderò con piacere, se, come credo, hai buone intenzioni. Però... non chiedere a lui, ne ha passate tante, bisogna lasciarlo in pace. Tu da quanto sei sposato?
Bob
: Sei mesi.
Larry
: La ami tua moglie?
Bob
: Mi chiedi se amo mia moglie? Perché non dovrei?
Larry
: Vedi... le persone si sposano per tante ragioni diverse, Bob. Tu mi sembri un tipo che ha dei princìpi.
Bob
: Allora?
Larry
: Beh, ho conosciuto persone, non dico che tu sia di quelle, persone che avevano dei saldi princìpi, e che avevano incontrato qualcun altro che aveva dei saldi princìpi, e così i due si erano sposati. Solo per scoprire un giorno che in realtà erano stati i princìpi a sposarsi. Loro erano stati, diciamo, a guardare.
Bob
: Oh.
Larry
: Con l'amore si prendono tanti abbagli, ci si confonde spesso.
Bob
: Certo.
Larry
: Ehi, parli del diavolo... Dov'è il mio gambero?
Phil
: Mangiati una carota, se hai tanta fame, o una pallina al formaggio.
Larry
: Non voglio una pallina al formaggio, voglio dei gamberi.
Phil
: Allora chiama il servizio in camera e fatteli portare.
Larry
: Phil. non vorrei metterti in imbarazzo davanti a lui.
Phil
: Puoi credermi, Larry, ti conosco così bene che niente che tu possa dire o fare potrebbe minimamente imbarazzarmi.
Larry
: Lo vedi cosa devo sopportare? Sono dodici anni. Ma un giorno basta, vado in ufficio con un mitra. Leggerai la notizia il giorno dopo sui giornali. Sicuro di non volere niente da bere?
Bob
: Eh... sì, basta che non sia alcolico.
Phil
: Il porta
cenere
.
Larry
: Eccolo. Sentiamo, tu che cosa vuoi? Un Black Russian, un Martini Cocktail... ?
Phil
: Prendo una gazzosa.
Larry
: Una gazzosa?
Phil
: Sì, con una fettina di limone.
Larry
: Sei sicuro di sentirti bene?
Phil
: Ho smesso di bere.
Larry
: Sul serio? Quando?
Phil
: Di recente.
Larry
: Beh, guardate, sono allibito! Io non fumo, tu non bevi, e Bob non fa pensieri licenziosi sulle altre donne. Messi insieme noi tre siamo praticamente Gesù. Ora che mi viene in mente, chi... chi fa il barista stasera?
Phil
: Avevo pensato a Bob.
Bob
: A me?
Phil
: Sì, ti va?
Bob
: Ve l'ho detto, non sono abituato a bere liquori forti.
Phil
: Nessuno ti sta chiedendo di berli, solo di servirli.
Bob
: Ma non saprei cosa sto facendo.
Larry
: Non ha importanza. Devi versare la roba nei bicchieri, così. Ora sai fare il barista.
Bob
: Co... come faccio... per le formule?
Phil
: Formule? No, si chiamano ricette. Ci facciamo mandare su un libro. Risolto.
Bob
: E se qualcuno vuole qualcosa di esotico?
Larry
: Oh, guarda, è perfetto. La ragione per cui uno chiede un cocktail esotico, è far vedere quanto è sofisticato. Se deve dirti come farlo, allora ancora meglio, lo fa sentire un esperto, ecco.
Phil
: E poi Larry e io saremo occupatissimi.
Bob
: Il cervellone dell'azienda tenterà.
Larry
: È quello che vogliamo da te, Bob. Tentare. Signori, alla profonda esperienza religiosa che si vive nel far bene il proprio lavoro, se pur tragicamente sottopagati.
Phil
: Alla nostra salute.
Larry
: Evviva Gesù.
Bob
: Evviva... Amen!
Larry
: A che ora dovrebbe cominciare stasera?
Phil
: Alle sette.
Larry
: Hai fame?
Phil
: Sì, mangerei qualcosa.
Larry
: Che ti va?
Phil
: Forse è meglio se scendiamo di sotto.
Larry
: Sì, sono d'accordo. Adesso scendiamo di sotto, ci riempiamo la pancia con i manicaretti dell'albergo, molestiamo le cameriere, oppure no, e poi ritorniamo quassù e sveliamo a Bob i trucchi del mestiere. Gli insegniamo che vuol dire fare affari.
Bob
: Bene, non vedo l'ora.
Larry
: Bravo. Ti senti pronto per il grande balzo?
Bob
: Credo ci sia solo un modo di scoprirlo: buttarmi in acqua e vedere se riesco a nuotare.
Larry
: No, non hai chiara la situazione: ti buttiamo giù da una rupe, e vediamo se sai volare.
Phil
: Hai un'altra etichetta sui pantaloni.
Larry
: Li ho appena comprati.
Phil
: Toglitela, no?
Larry
: Cavolo, ce l'hai delle forbicine?
Bob
: Il cervellone dell'azienda tenterà...
Dal film:
The Big Kahuna
Scheda film e trama
Frasi del film
La pace è osservare un gatto che dorme sulla
cenere
e immaginare cosa vedono sotto le palpebre i suoi occhi.
Menotti Lerro
Frasi di Menotti Lerro
L'unico amore che avremo sarà quello perduto o mai avuto, di cui ricreeremo il volto negli specchi interiori. Quel volto perdurerà nella nostra memoria, in quei campi fitti di grano modellati dal sole fino alla
cenere
.
Menotti Lerro
Frasi di Menotti Lerro
L'unica invidia che abbia mai provato è stata per il mio gatto: usa le mie unghie per grattarsi, la mia
cenere
per scaldarsi, i miei piedi per profumarsi.
Menotti Lerro
Frasi di Menotti Lerro
Condotto per molte genti e molti mari
|
sono giunto a queste (tue) tristi spoglie, o fratello,
|
per renderti l'estrema offerta della morte
|
e per parlare invano alla (tua) muta
cenere
,
|
poiché la sorte mi ha portato via proprio te, ahimè,
|
infelice fratello ingiustamente strappatomi via!
|
Ora questi pegni, che secondo l'usanza degli avi
|
sono stati consegnati come triste omaggio funebre,
|
accettale, stillanti di molto pianto fraterno,
|
e per sempre, o fratello, ti saluto e ti dico addio.
Gaio Valerio Catullo
Titolo della poesia:
Carme 101
Frasi di Gaio Valerio Catullo
Elrond
: Stranieri di remoti paesi, amici di vecchia data. Siete stati convocati per rispondere alla minaccia di Mordor. La Terra di Mezzo è sull'orlo della distruzione. Nessuno può sfuggire. O vi unirete o crollerete. Ogni razza è obbligata a questo fato, a questa sorte drammatica. Porta qui l'Anello, Frodo.
Boromir
: Allora è vero.
Uomo
: L'Anello di Sauron, l'Anello del Potere. La rovina dell'Uomo.
Boromir
: Questo è un dono. Un dono ai nemici di Mordor. Perché non usare l'Anello? A lungo mio padre, Sovrintendente di Gondor, ha tenuto le forze di Mordor a bada. Grazie al sangue del nostro popolo, tutte le vostre terre sono rimaste al sicuro.
Date a Gondor l'arma del nemico. Usiamola contro di lui!
Grampasso
: Non potete servirvene. Nessuno di noi può. L'Unico Anello risponde soltanto a Sauron. Non ha altri padroni.
Boromir
: E cosa ne sa un Ramingo di questa faccenda?
Legolas
: Non è un semplice Ramingo. Lui è Aragorn, figlio di Arathorn. Si deve a lui la vostra alleanza.
Boromir
: Aragorn? Questo è l'erede di Isildur?
Legolas
: Ed erede al trono di Gondor.
Aragorn
: Havo dad, Legolas.
Boromir
: Gondor non ha un re. A Gondor non serve un re.
Gandalf
: Ha ragione Aragorn. Non possiamo servircene.
Elrond
: Non esiste altra scelta. L'Anello deve essere distrutto.
Gimli
: Allora cosa aspettiamo? Ah!
Elrond
: L'Anello non può essere distrutto qui, Gimli, figlio di Gloin, qualunque sia l'arte che noi possediamo. L'Anello fu forgiato tra le fiamme del monte Fato. Solo lì può essere annientato. Dev'essere condotto nel paese di Mordor, e va ributtato nel baratro infuocato da cui è venuto. Uno di voi deve farlo.
Boromir
: Non si entra con facilità a Mordor. I suoi cancelli neri sono sorvegliati da più che meri Orchi. Lì c'è il male che non dorme mai. E il grande Occhio è sempre all'erta. È una landa desolata, squassata da fiamme,
cenere
e polvere. L'aria stessa che si respira è un'esalazione velenosa. Neanche con diecimila uomini sarebbe possibile. È una follia.
Legolas
: Non avete sentito ciò che ha detto re Elrond? L'Anello deve essere distrutto!
Gimli
: E suppongo che pensi che sarai tu a farlo!
Boromir
: E se falliamo, cosa accadrà? Cosa accadrà quando Sauron si riprenderà ciò che è suo?
Gimli
: Sarò morto prima di vedere l'Anello nelle mani di un Elfo! Nessuno si fida di un Elfo!
Gandalf
: Ma non capite? Mentre bisticciamo fra noi, il potere di Sauron si accresce! Nessuno può sfuggirgli! Sarete tutti distrutti!
Anello
: Ash nazg durbatuluk, Ash nazg gimbatul, Ash nazg thrakatuluk, Agh burzum-ishi krimpatul.
Frodo
: Lo porterò io! Lo porterò io! Porterò io l'Anello a Mordor. Solo... non conosco la strada.
Gandalf
: Ti aiuterò a portare questo fardello, Frodo Baggins. Finché dovrai portarlo.
Aragorn
: Se con la mia vita o la mia morte riuscirò a proteggerti, io lo farò. Hai la mia spada.
Legolas
: E hai il mio arco.
Gimli
: E la mia ascia.
Boromir
: Reggi il destino di tutti noi, piccoletto. Se questa è la volontà del Consiglio, allora Gondor la seguirà.
Sam
: Ehi! Padron Frodo non si muoverà senza di me.
Elrond
: No, certo, è quasi impossibile separarvi. Anche quando lui viene convocato ad un Consiglio segreto e tu non lo sei.
Merry
: Ehi! Veniamo anche noi! Dovrete mandarci a casa legati in un sacco per fermarci.
Pipino
: Comunque, ci vogliono persone intelligenti per questoo genere di... missioni. Ricerche. Cose.
Merry
: Ma così ti autoescludi, Pipino.
Elrond
: Nove compagni. E sia! Voi sarete la Compagnia dell'Anello.
Pipino
: Grandioso. Dov'è che andiamo?
Dal film:
Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
Scheda film e trama
Frasi del film
Grampasso
: Quella era la grande torre vedetta di Amon Sul. Riposeremo qui stanotte. Sono per voi. Tenetele accanto. Io do un'occhiata in giro. Restate qui.
Merry
: Mi si è rotto il pomodoro.
Pipino
: Mi passi la pancetta?
Merry
: Eccola.
Pipino
: Grazie. Vuoi un pomodoro, Sam?
Frodo
: Che cosa fate?
Merry
: Pomodori, salsicce e pancetta croccante.
Sam
: Ve ne abbiamo lasciato un po'.
Frodo
: Spegnete il fuoco! Spegnetelo!
Pipino
: Che bravo!
Cenere
sui miei pomodori!
Frodo
: Correte!
Sam
: Indietro, maledetti!
Frodo
: Ahhh!
Sam
: Frodo! Frodo!
Frodo
: Oh, Sam.
Sam
: Grampasso! Aiutalo, Grampasso!
Grampasso
: È stato colpito con un pugnale Morgul. Non sono in grado di curare quella ferita. Gli occorre una medicina elfica. Presto!
Sam
: Gran Burrone dista sei giorni da qui! Non ce la farà mai!
Frodo
: Gandalf!
Grampasso
: Resisti, Frodo.
Frodo
: Gandalf!
Dal film:
Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
Scheda film e trama
Frasi del film
"Conoscete la piccola da molto tempo?"
"Abito qui di sopra".
La mia risposta parve abbastanza esauriente da calmarlo. "Il vostro appartamento allora è eguale?"
"Molto più piccolo".
Scosse la
cenere
sul pavimento. "Questa è una topaia. Incredibile. Ma la piccola non sa stare al mondo nemmeno quando ha un mucchio di soldi." La sua voce aveva il timbro scattante, metallico, di una telescrivente. "Allora," domandò, "che ne pensate? Lo è o non lo è?"
"Che cosa non è?"
"Una montatura."
"Non ci ho mai pensato."
"Avete torto. È una montatura. Ma, in un altro senso, avete ragione. Non è una montatura perché è una montatura autentica. È convinta di tutte le idiozie in cui crede. Impossibile dissuaderla. Io ci ho provato, con le lacrime agli occhi.
[...]
Provateci, qualche volta. Fatevi dire da lei qualcuna delle cose in cui crede. E intendiamoci bene" continuò, "mi è simpatica, la ragazzina. È simpatica a tutti, ma c'è anche moltissima gente che non la può sopportare. A me è simpatica. È simpatica davvero, la ragazzina. Sono sensibile, io, ecco perché. Bisogna essere sensibili per apprezzarla, bisogna avere una vena di poeta. Ma voglio dirvi la verità. Potete farvi a pezzi per lei, e lei vi servirà merda su un piatto."
Truman Capote
Cit. da
Colazione da Tiffany
Frasi di Truman Capote
Mio caro Frodo. Una volta mi hai chiesto se ti avevo raccontato tutto quello che c'era da sapere sulle mie avventure; perché per quanto io ti abbia raccontato la verità, magari non era tutta tutta. Sono vecchio ormai Frodo. Non sono lo stesso Hobbit di una volta. E credo che per te sia ora di sapere quello che realmente è accaduto. Tutto iniziò tanto tempo fa, in una terra molto lontana a est, una il cui simile non troveresti nel mondo di oggi. C'era la città di Dale, i suoi mercati erano noti in lungo e in largo, colmi della generosità dei vigneti e della valle pacifica e prospera; perché questa città giaceva innanzi alle porte del più grande regno della Terra di Mezzo, Erebor Roccaforte di Thror Re Sotto la Montagna, il più potente dei principi dei Nani. Thror regnava con sicurezza, mai dubitando della durata del suo casato perché la sua discendenza trovava certezza nella vita di suo figlio e di suo nipote. Ah, Frodo, Erebor costruita nella profondità della montagna, lo splendore di questa città-fortezza era leggendario. La sua ricchezza si trovava nella terra, in preziose gemme ricavate dalla roccia e in grandi vene di oro che scorrevano come fiumi tra i sassi. L'abilità dei Nani era ineguagliata, forgiavano oggetti di grande bellezza. Dai diamanti, smeraldi, rubini e zaffiri, scavavano sempre più in fondo giù nell'oscurità. E fu lì, che lo trovarono. Il cuore della montagna. L'Archengemma. Thror lo chiamò il gioiello del Re. Lo prese come un segno. Il segno che il suo diritto a regnare era divino. Tutti gli avrebbero reso omaggio, perfino il grande re degli Elfi, Thranduil. Ma i giorni di pace e prosperità non dovevano durare. Lentamente i giorni s'inasprirono e le notti vigili si susseguirono. L'amore di Thror per l'oro era divenuto spietato. Una malattia si era sviluppata dentro di lui. Era una malattia della mente. E dove prospera la malattia seguono brutte cose. Da prima udirono come un rumore d'uragano provenire da Nord, i pini sulla montagna scricchiolavano e si schiantavano nel caldo vento secco. Era un drago sputafiamme del nord. Smaug era arrivato. Tanta morte gratuita fu inflitta quel giorno perché questa città degli uomini, non era nulla per Smaug. I suoi occhi miravano ad un altro premio. perché i Draghi bramano l'oro con oscuro e feroce desiderio. Erebor era persa, perché un Drago sorveglierà il suo bottino fin quando avrà vita. Thranduil non avrebbe rischiato la vita dei suoi contro l'ira del Drago. Nessun aiuto venne dagli Elfi quel giorno, né nei giorni che seguirono. Derubati della loro patria i Nani di Erebor vagarono per le Terre Selvagge; popolo una volta potente, ormai decaduto. Il giovane principe Nano lavorò come meglio poteva faticando nei villaggi degli uomini; ma sempre ricordava il fumo della montagna sotto la luna, gli alberi accesi, torce di luce, perché aveva visto le fiamme del Drago nel cielo e una città ridotta in
cenere
. E non perdonò mai, e non dimenticò mai.
Bilbo Baggins
Dal film:
Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato
Scheda film e trama
Frasi del film
Bilbo Baggins
: Incenerimento?!
Bofur
: Ah sì, lui ti ridurrà a bracioletta in un batter d'occhio.
Balin
: Stai bene ragazzo?
Bilbo Baggins
: Ah? ... sì, sto per svenire.
Bofur
: Pensa a una fornacie con le ali.
Bilbo Baggins
: Aria, mi... mi manca l'aria.
Bofur
: Lampo di luce, dolore cocente, poi puf! sei soltanto un mucchietto di
cenere
.
Bilbo Baggins
: Mmm... no.
[Sviene]
Gandalf Il Grigio
: Oh, sei di grande aiuto Bofur.
Dal film:
Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato
Scheda film e trama
Frasi del film
Dopo ogni guerra
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c'è chi deve ripulire.
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In fondo un po' d'ordine
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da solo non si fa.
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C'è chi deve spingere le macerie
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ai bordi delle strade
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per far passare
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i carri pieni di cadaveri.
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C'è chi deve sprofondare
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nella melma e nella
cenere
,
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tra le molle dei divani letto,
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le schegge di vetro
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e gli stracci insanguinati.
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|
C'è chi deve trascinare una trave
|
per puntellare il muro,
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c'è chi deve mettere i vetri alla finestra
|
e montare la porta sui cardini.
|
|
Non è fotogenico
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e ci vogliono anni.
|
Tutte le telecamere sono già partite
|
per un'altra guerra.
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Bisogna ricostruire i ponti
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e anche le stazioni.
|
Le maniche saranno a brandelli
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a forza di rimboccarle.
|
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C'è chi, con la scopa in mano ,
|
ricorda ancora com'era.
|
C'è chi ascolta
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annuendo con la testa non mozzata.
|
|
Ma presto lì si aggireranno altri
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che troveranno il tutto
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un po' noioso.
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C'è chi talvolta
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dissotterrerà da sotto un cespuglio
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argomenti corrosi dalla ruggine
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e li trasporterà sul mucchio dei rifiuti.
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Chi sapeva
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di che si trattava,
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deve far posto a quelli
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che ne sanno poco.
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E meno di poco.
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E infine assolutamente nulla.
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Sull'erba che ha ricoperto le cause e gli effetti,
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c'è chi deve starsene disteso
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con la spiga tra i denti,
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perso a fissare le nuvole.
Wislawa Szymborska
Titolo della poesia:
La fine e linizio
Frasi di Wislawa Szymborska
A ognuna è data la sua penitenza, qui in convento, il suo modo di guadagnarsi la salvezza eterna. A me è toccata questa di scriver storie: è dura, è dura.
[...]
Ma la nostra santa vocazione vuole che si anteponga alle caduche gioie del mondo qualcosa che poi resta. Che resta... se poi anche questo libro, e tutti i nostri atti di pietà, compiuti con cuori di
cenere
, non sono già
cenere
anch'essi... più
cenere
degli atti sensuali là nel fiume, che trepidano di vita e si propagano come cerchi nell'acqua... Ci si mette a scrivere di lena, ma c'è un'ora in cui la penna non gratta che polveroso inchiostro, e non vi scorre più una goccia di vita, e la vita è tutta fuori, fuori dalla finestra, fuori di te, e ti sembra che mai più potrai rifugiarti nella pagina che scrivi, aprire un altro mondo, fare il salto. Forse è meglio così: forse quando scrivevi con gioia non era miracolo né grazia: era peccato, idolatria, superbia. Ne sono fuori, allora? No, scrivendo non mi sono cambiata in bene: ho solo consumato un po' d'ansiosa incosciente giovinezza. Che mi varranno queste pagine scontente? Il libro, il voto, non varrà più di quanto tu vali. Che ci si salvi l'anima scrivendo non è detto. Scrivi, scrivi, e già la tua anima è persa.
Italo Calvino
Cit. da
Il cavaliere inesistente
Frasi di Italo Calvino
Ora io non so che cosa ci porterà questo secolo decimonono, cominciato male e che continua sempre peggio. Grava sull'Europa l'ombra della Restaurazione; tutti i novatori ‐ giacobini o bonapartisti che fossero ‐ sconfitti; l'assolutismo e i gesuiti rianno il campo; gli ideali della giovinezza, i lumi, le speranze del nostro secolo decimottavo, tutto è
cenere
.
Italo Calvino
Cit. da
Il barone rampante
Frasi di Italo Calvino
All'improvviso le tornò in mente una filastrocca della sua infanzia: C'è un anello di colore rosa, un sacchetto di erbe profumate.
Cenere
,
cenere
. Cadiamo tutti.
Dan Brown
Cit. da
Inferno
Frasi di Dan Brown
Sentii che mi stavo immergendo in quell'acqua fresca e seppi che il viaggio attraverso il dolore finiva in un vuoto assoluto. Sciogliendomi ebbi la rivelazione che quel vuoto è pieno di tutto ciò che contiene l'universo. È nulla e tutto nello stesso tempo. Luce sacramentale e oscurità insondabile. Sono il vuoto, sono tutto ciò che esiste, sono in ogni foglia del bosco, in ogni goccia di rugiada, in ogni particella di
cenere
che l'acqua trascina via, sono Paula e sono anche me stessa, sono nulla e tutto il resto in questa vita e in altre vite, immortale.
[Explicit]
Isabel Allende
Cit. da
Paula
Frasi di Isabel Allende
Quattro. Pesanti come un colpo.
|
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"A Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio".
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Ma uno come me dove potrà ficcarsi?
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Dove mi si è apprestata una tana?
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S'io fossi piccolo come il grande oceano,
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mi leverei sulla punta dei piedi delle onde con l'alta marea,
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accarezzando la luna.
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Dove trovare un'amata uguale a me?
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Angusto sarebbe il cielo per contenerla!
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O s'io fossi povero come un miliardario.. Che cos'è il denaro per l'anima?
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Un ladro insaziabile s'annida in essa:
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all'orda sfrenata di tutti i miei desideri
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non basta l'oro di tutte le Californie!
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S'io fossi balbuziente come Dante o Petrarca...
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Accendere l'anima per una sola, ordinarle coi versi...
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Struggersi in
cenere
.
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E le parole e il mio amore sarebbero un arco di trionfo:
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pomposamente senza lasciar traccia vi passerebbero sotto
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le amanti di tutti i secoli.
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O s'io fossi silenzioso, umil tuono... Gemerei stringendo
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con un brivido l'intrepido eremo della terra...
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Seguiterò a squarciagola con la mia voce immensa.
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Le comete torceranno le braccia fiammeggianti,
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gettandosi a capofitto dalla malinconia.
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Coi raggi degli occhi rosicchierei le notti
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s'io fossi appannato come il sole...
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Che bisogno ho io d'abbeverare col mio splendore
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il grembo dimagrato della terra?
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Passerò trascinando il mio enorme amore
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in quale notte delirante e malaticcia?
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Da quali Golia fui concepito
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così grande,
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e così inutile?
Vladimir Majakovskij
Titolo della poesia:
All'amato me stesso
Frasi di Vladimir Majakovskij
Popolare il mondo di figli che andranno sotto un altro nome, e nessuno saprà che sono tuoi. Come essere Dio in borghese. Tu sei Dio, giri per la città, senti la gente che parla di te, e Dio qua e Dio là, e che mirabile universo è questo, e che eleganza la gravitazione universale, e tu sorridi sotto i baffi (bisogna girare con una barba finta, oppure no, senza barba, perché dalla barba Dio lo riconosci subito), e dici fra te e te (il solipsismo di Dio è drammatico): "Ecco, questo sono io e loro non lo sanno." E qualcuno ti urta per strada, magari ti insulta, e tu umile dici scusi, e via, tanto sei Dio e se tu volessi, uno schiocco di dita, e il mondo sarebbe
cenere
. Ma tu sei così infinitamente potente da permetterti di esser buono.
Umberto Eco
Cit. da
Il pendolo di Foucault
Frasi di Umberto Eco
Cadeva la notte di San Giovanni. Olì uscì dalla cantoniera biancheggiante sull'orlo dello stradale che da Nuoro conduce a Mamojada, e s'avviò pei campi. Era una ragazza quindicenne, alta e bella, con due grandi occhi felini, glauchi e un po' obliqui, e la bocca voluttuosa il cui labbro inferiore, spaccato nel mezzo, pareva composto da due ciliegie. Dalla cuffietta rossa, legata sotto il mento sporgente, uscivano due bende di lucidi capelli neri attortigliati intorno alle orecchie: questa acconciatura ed il costume pittoresco, dalla sottana rossa e il corsettino di broccato che sosteneva il seno con due punte ricurve, davano alla fanciulla una grazia orientale. Fra le dita cerchiate di anellini di metallo, Olì recava striscie di scarlatto e nastri coi quali voleva segnare i fiori di San Giovanni, cioè i cespugli di verbasco, di timo e d'asfodelo da cogliere l'indomani all'alba per farne medicinali ed amuleti.
Grazia Deledda
Cit. da
Cenere
‐ Incipit
Frasi di Grazia Deledda
Cam caminì, cam caminì, spazzacamin,
allegro e felice, pensieri non ho,
cam caminì, cam caminì spazzacamin,
la sorte è con voi se la mano vi do.
Chi un bacio mi dà,
felice sarà.
Tu penserai che lo spazzacamin
si trovi del mondo al più basso gradin.
Io sto fra la
cenere
eppure non c'è
nessuno quaggiù più felice di me.
Camcaminì, camcaminì spazzacamin,
allegro e felice, pensieri non ho.
Cam caminì cam caminì spazzacamin,
la sorte è con voi se la mano vi do.
Bert e i bambini:
Cam caminì cam caminì, spazzacamin,
è allegro e felice, pensieri non ha.
Cam caminì, cam caminì, spazzacamin,
la sorte è con te se la mano ti dà.
Bert:
Scelgo le spazzole proprio a puntin,
con una la canna , con l'altra il camin.
Jane
[parlato]
Oh, è proprio nero da far paura lassù!
Bert
[parlato]
Ecco, lo vedi come è facile sbagliarsi?
Quella lì si potrebbe chiamare benissimo "la soglia di un mondo incantato"
[cantato]
Là, dove il fumo si perde nel ciel
Lo spazzacamino ha il suo mondo più bel.
Tra la terra e le stelle di Londra nel cuor
Rischiara la notte un vago chiaror.
Sopra i tetti di Londra.
Oh, che splendor!
Mary Poppins:
Cam caminì, cam caminì, spazzacamin,
la mano puoi dar alla felicità.
Bert:
E' bello vivere sempre così
Bert e Mary Poppins:
e insieme cantare cam camcaminì.
Cam caminì camcam lo spazzacamin!
Dal film:
Mary Poppins
Scheda film e trama
Frasi del film
Quando ti penso mi manca il tuo sorriso | ed il buon senso va in
cenere
| Poi ti disegno faccio a memoria il viso | ma non somiglia a te | Io voglio stare con te nel tempo che avrò | di tante gocce farò un oceano.
Nek
Cit. da
Ancora un giorno di te
Frasi di Nek
Cammini sui carboni accesi nascosti dalla
cenere
ingannatrice.
[Incedis per ignes | Suppositos cineri doloso]
|
[Incedis per ignes | Suppositos cineri doloso]
Orazio
Cit. da
Odi
Frasi di Orazio
Il Vesuvio urlava nella notte, sputando sangue e fuoco. Dal giorno che vide l'ultima rovina di Ercolano e di Pompei, sepolte vive nella tomba di
cenere
e di lapilli, non s'era mai udita in cielo una così orrenda voce. Un gigantesco albero di fuoco sorgeva altissimo fuor dalla bocca del vulcano: era un'immensa, meravigliosa colonna di fumo e di fiamme, che affondava nel firmamento fino a toccare i pallidi astri.
Curzio Malaparte
Cit. da
La pelle
Frasi di Curzio Malaparte
[...]
gli chiesi se Santa era sepolta lì. - Non c'è caso che un giorno la trovino? Hanno trovato quei due... Nuto s'era seduto sul muretto e mi guardò col suo occhio testardo. Scosse il capo. - No, Santa no, - disse, - non la trovano. Una donna come lei non si poteva coprirla di terra e lasciarla così. Faceva ancora gola a troppi. Ci pensò Baracca. Fece tagliare tanto sarmento nella vigna e la coprimmo fin che bastò. Poi ci versammo la benzina e demmo fuoco. A mezzogiorno era tutta
cenere
. L'altr'anno c'era ancora il segno, come il letto di un falò.
[Explicit]
Cesare Pavese
Cit. da
La luna e i falò
Frasi di Cesare Pavese
Voi non sapete che cos'è l'amore ha detto Bukowski
|
Io ho 51 anni guardatemi
|
sono innamorato di questa pollastrella
|
sono cotto ma anche lei si è fissata
|
e insomma va bene così è così che deve andare
|
gli entro nel sangue e non ce la fanno a sbattermi fuori
|
Le provano tutte per liberarsi di me
|
però alla fine tornano tutte indietro
|
Sono tornate tutte fuorché
|
quella che avevo piantato
|
Ci ho pianto per quella
|
però in quei giorni avevo le lacrime facili
|
Non datemi da bere roba forte
|
se no divento cattivo
|
Posso starmene qui a bere birra
|
con voi hippy tutta la notte
|
potrei berne dieci litri di questa birra
|
e niente come fosse acqua
|
Ma se tocchiamo la roba forte
|
mi metto a buttare la gente fuori dalla finestra
|
butto fuori tutti dalla finestra
|
l'ho già fatto
|
Ma voi non sapete che cos'è l'amore
|
Non lo sapete perché non siete
|
mai stati innamorati è chiaro
|
Me la faccio con questa pollastrella vedete è carina
|
Mi chiama Bukowski
|
Bukowski dice con questa vocina
|
e io dico Che c'è
|
Ma voi non sapete che cos'è l'amore
|
ve lo dico io che cos'è
|
ma voi non mi ascoltate
|
Non ce n'è uno di voi in questa stanza
|
che riconoscerebbe l'amore neanche se si alzasse
|
e ve lo mettesse nel culo
|
L'ho sempre pensato che le letture di poesia sono una buffonata
|
Guardatemi ho 51 anni e sono stato in giro
|
lo so che è una buffonata
|
ma mi dico Bukowski
|
meglio svendersi che morire di fame
|
Insomma eccovi qui e tutto va storto
|
Quel tizio come si chiama Galway Kinnell
|
ho visto la foto in una rivista
|
Ha un bel muso
|
ma è un professore
|
Cristo figuratevi
|
Ma in fondo pure voi siete professori
|
ecco, vi sto già insultando
|
No non ne ho sentito parlare
|
non ho sentito nemmeno lui
|
Sono tutti termiti
|
Sarà il mio ego ma non leggo più molto
|
ma certa gente che costruisce
|
la sua reputazione su cinque o sei libri
|
Sono tutti termiti
|
Bukowski dice lei
|
Perché ascolti musica classica tutto il giorno
|
Non vi pare di sentirla mentre lo dice
|
Bukowski perché ascolti musica classica tutto il giorno
|
È sorprendente vero
|
Non l'avreste mai detto che un brutto bastardo come me
|
potesse ascoltare musica classica tutto il giorno
|
Brahms Rachmaninov Bartók Telemann
|
Merda quassù non potrei scrivere
|
C'è troppo silenzio troppi alberi
|
Mi piace la città quello è il posto per me
|
metto su la mia musica classica ogni mattina
|
e mi siedo davanti alla macchina da scrivere
|
accendo un sigaro e fumo così guardate
|
e dico Bukowski sei un uomo fortunato
|
Bukowski te la sei cavata
|
e sei un uomo fortunato
|
e il fumo azzurro galleggia sopra il tavolo
|
e io guardo fuori dalla finestra su Delongpre Avenue
|
e vedo la gente che va su e giù per il marciapiede
|
e tiro dal sigaro così
|
e poi appoggio il sigaro sul porta
cenere
così
|
e faccio un respiro profondo
|
e attacco a scrivere
|
Bukowski questa sì che è vita dico
|
va bene esser poveri va bene avere le emorroidi
|
va bene essere innamorati
|
Ma voi non lo sapete che roba è
|
Voi non sapete che cosa vuol dire essere innamorati
|
Se la vedeste capireste quello che voglio dire
|
Lei era convinta che venissi quassù per scopare
|
Proprio così
|
Mi ha detto che lo sapeva
|
Merda ho 51 anni e lei ne ha 25
|
e siamo innamorati e lei è gelosa
|
Gesù è bellissimo
|
ha detto che mi strappava gli occhi se venivo quassù a scopare
|
Ecco questo sì che è amore per voi
|
Ma che cosa ne sapete voi
|
Lasciate che vi dica una cosa
|
ho incontrato uomini in galera che avevano più stile
|
della gente che bazzica i college
|
e va alle letture di poesia
|
Sono delle sanguisughe che vengono a vedere
|
se i calzini del poeta sono sporchi
|
o se gli puzzano le ascelle
|
Credetemi io non li deluderò quelli lì
|
Ma voglio che vi ricordiate questo
|
c'è solo un poeta in questa stanza stasera
|
solo un poeta in questa città stasera
|
forse solo un poeta vero in questa nazione stasera
|
e quello sono io
|
Che ne sapete voi della vita
|
Che ne sapete voi di qualsiasi cosa
|
Chi fra voi l'hanno mai licenziato da un lavoro
|
oppure ha mai picchiato la sua donna
|
oppure è stato mai picchiato dalla sua donna
|
Io sono stato licenziato cinque volte dalla Sears and Roebuck
|
Mi licenziavano e poi mi riassumevano di nuovo
|
facevo il magazziniere da loro a 35 anni
|
e poi mi hanno sbattuto dentro perché rubavo dolci
|
So cosa significa ci sono stato
|
Ora ho 51 anni e sono innamorato
|
Questa pollastrella lei mi dice
|
Bukowski
|
e io dico Che c'è e lei dice
|
Penso che sei un sacco di merda
|
e io dico piccola tu sì che mi capisci
|
È l'unica al mondo
|
uomo o donna
|
che me lo può dire
|
Ma voi non sapete che cos'è l'amore
|
Tutte quante sono tornate da me alla fine
|
ognuna di loro è tornata
|
fuorché quella di cui vi ho detto
|
quella che avevo piantato
|
Siamo stati insieme sette anni
|
Bevevamo un sacco
|
Vedo un paio di dattilografi in questa stanza ma
|
non vedo poeti
|
Non mi sorprende
|
Bisogna essere stati innamorati per scrivere poesie
|
e voi non sapete che cos'è essere innamorati
|
ecco il vostro guaio
|
Datemi un po' di quella roba
|
Così va bene niente ghiaccio bene
|
È buono è proprio lui
|
Allora cominciamo lo spettacolino
|
So cosa ho detto ma me ne faccio uno solo
|
Sa di buono
|
Okay dunque facciamola finita
|
dopo però nessuno stia vicino
|
a una finestra aperta
Raymond Carver
Titolo della poesia:
Voi non sapete che cosè lamore
Frasi di Raymond Carver
Un attimo fa ho dato un'occhiata nella stanza
|
ed ecco quel che ho visto:
|
la mia sedia al suo posto, accanto alla finestra,
|
il libro appoggiato faccia in giù sul tavolo.
|
E sul davanzale, la sigaretta
|
lasciata accesa nel posa
cenere
.
|
Lavativo!, mi urlava sempre dietro mio zio,
|
tanto tempo fa. Aveva proprio ragione.
|
Anche oggi, come ogni giorno,
|
ho messo da parte un po' di tempo
|
per fare un bel niente.
Raymond Carver
Titolo della poesia:
Dolce far nulla
Frasi di Raymond Carver
Poiché l'angoscia di ciascuno è la nostra
|
Ancora riviviamo la tua, fanciulla scarna
|
Che ti sei stretta convulsamente a tua madre
|
Quasi volessi ripenetrare in lei
|
Quando al meriggio il cielo si è fatto nero.
|
Invano, perché l'aria volta in veleno
|
È filtrata a cercarti per le finestre serrate
|
Della tua casa tranquilla dalle robuste pareti
|
Lieta già del tuo canto e del tuo timido riso.
|
Sono passati i secoli, la
cenere
si è pietrificata
|
A incarcerare per sempre codeste membra gentili.
|
Così tu rimani tra noi, contorto calco di gesso,
|
Agonia senza fine, terribile testimonianza
|
Di quanto importi agli dei l'orgoglioso nostro seme.
|
Ma nulla rimane fra noi della tua lontana sorella,
|
Della fanciulla d'Olanda murata fra quattro mura
|
Che pure scrisse la sua giovinezza senza domani:
|
La sua
cenere
muta è stata dispersa dal vento,
|
La sua breve vita rinchiusa in un quaderno sgualcito.
|
Nulla rimane della scolara di Hiroshima,
|
Ombra confitta nel muro dalla luce di mille soli,
|
Vittima sacrificata sull'altare della paura.
|
Potenti della terra padroni di nuovi veleni,
|
Tristi custodi segreti del tuono definitivo,
|
Ci bastano d'assai le afflizioni donate dal cielo.
|
Prima di premere il dito, fermatevi e considerate.
Primo Levi
Titolo della poesia:
La bambina di Pompei
Frasi di Primo Levi
È un bel lavoro, sapete. Il lunedì bruciare i luminari della poesia, il mercoledì Melville, il venerdì Whitman, ridurli in
cenere
e poi bruciare la
cenere
. È il nostro motto ufficiale.
Ray Bradbury
Cit. da
Fahrenheit 451
Frasi di Ray Bradbury
Un amico di un altro amico una volta mostrò a Picasso un Picasso. "No è un falso" rispose il pittore. Lo stesso amico si procurò un altro presunto Picasso e Picasso disse che anche questo era un falso. Se ne procurò un altro ma anche questo era falso, disse Picasso. "Ma Pablo", replicò l'amico "ti ho visto con i miei occhi mentre lo dipingevi." "Posso dipingere un Picasso falso al pari di chiunque altro", rispose Picasso.
Le nostre opere nella pietra, sulla tela o nella stampa, di rado vengono risparmiate per qualche decennio, o per un millennio o due, ma alla fine ogni cosa viene annullata dalla guerra, o si cancella nell'ineluttabile
cenere
universale. Trionfi e inganni, tesori e falsi. È la realtà della vita: dobbiamo morire. Ma siate allegri: dal passato vivente ci giungono le grida degli artisti morti, tutte le nostre canzoni verranno messe a tacere, ma cosa importa? Continuiamo a cantare. Forse il nome di un uomo non è poi così importante.
Orson Welles
Dal film:
F come falso
Scheda film e trama
Frasi del film
L'ho rifatto.
|
Un anno ogni dieci
|
Ci riesco -
|
Una specie di miracolo ambulante, la mia pelle
|
Splendente come un paralume Nazi,
|
Un fermacarte il mio
|
Piede destro,
|
La mia faccia un anonimo, perfetto
|
Lino ebraico.
|
Via il drappo,
|
o mio nemico!
|
Faccio forse paura? -
|
Il naso, le occhiaie, la chiostra dei denti?
|
Il fiato puzzolente
|
In un giorno svanirà.
|
Presto, ben presto la carne
|
Che il sepolcro ha mangiato si sarà
|
Abituata a me
|
e io sarò una donna che sorride.
|
Non ho che trent'anni.
|
E come il gatto ho nove vite da morire.
|
Questa è la numero tre.
|
Quale ciarpame
|
Da far fuori ogni decennio.
|
Che miriade di filamenti.
|
La folla sgranocchiante noccioline
|
Si accalca per vedere
|
Che mi sbendano mano e piede -
|
Il grande spogliarello.
|
Signori e signore, ecco qui
|
Le mie mani,
|
i miei ginocchi.
|
Sarò anche pelle e ossa,
|
Ma pure sono la stessa identica donna.
|
La prima volta successe che avevo dieci anni.
|
Fu un incidente.
|
Ma la seconda volta ero decisa
|
a insistere, a non recedere assolutamente.
|
Mi dondolavo chiusa
|
Come conchiglia.
|
Dovettero chiamare e chiamare
|
e staccarmi via i vermi come perle appiccicose.
|
Morire
|
è un'arte, come ogni altra cosa.
|
Io lo faccio in modo eccezionale.
|
Io lo faccio che sembra come inferno.
|
Io lo faccio che sembra reale.
|
Ammettete che ho la vocazione.
|
È facile abbastanza da farlo in una cella.
|
È facile abbastanza farlo e starsene lì.
|
È il teatrale
|
Ritorno in pieno giorno
|
a un posto uguale, uguale viso, uguale
|
Urlo divertito e animale:
|
"Miracolo!"
|
È questo che mi ammazza.
|
C'è un prezzo da pagare
|
Per spiare
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Le mie cicatrici, per auscultare
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Il mio cuore - eh sì, batte.
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E c'è un prezzo, un prezzo molto caro,
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Per una toccatina, una parola,
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o un po' del mio sangue
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o di capelli o un filo dei miei vestiti.
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Eh sì, Herr Doktor.
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Eh sì, Herr Nemico.
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Sono il vostro opus magnum.
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Sono il vostro gioiello,
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Creatura d'oro puro
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Che a uno strillo si liquefà.
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Io mi rigiro e brucio.
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Non crediate che io sottovaluti le vostre ansietà.
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Cenere
,
cenere
-
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Voi attizzate e frugate.
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Carne, ossa, non ne trovate -
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Un pezzo di sapone,
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Una fede nuziale,
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Una protesi dentale.
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Herr Dio, Herr Lucifero,
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Attento.
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Attento.
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Dalla
cenere
io rivengo
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Con le mie rosse chiome
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e mangio uomini come aria di vento.
Sylvia Plath
Titolo della poesia:
Lady Lazarus
Frasi di Sylvia Plath
Verrà il giorno in cui sarai convinta di essere al sicuro, di essere felice, ma di colpo la tua gioia si trasformerà in
cenere
. E allora saprai che il debito sarà stato pagato.
[Tyrion a Cersei Lannister]
George R. R. Martin
Cit. da
La regina di draghi
Frasi di George R. R. Martin
Dimmi che cos'è che ci hanno fatto, dimmi cosa c'è che io non so, perché tutto è finito come
cenere
in un piatto ?!.
Claudio Baglioni
Cit. da
Via
Frasi di Claudio Baglioni
Gabriella
[quando Austin è scappato da lei e Brianna]
Io dovevo essere
Cenere
ntola, perché sono più grande di te!
Brianna
: Di un minuto e 26 secondi e non perdi mai l'occasione per rinfacciarmelo!
Dal film:
Cinderella Story
Scheda film e trama
Frasi del film
Er Patata
:
[al telefono con Finocchiaro]
Ho sbagliato festa! Ho sbagliato villa... Infatti me coincideva tutto: er cancello, er chiosco, er vialetto... Solo che quando so' entrato m'è preso un colpo, perché ho visto duscento teste bianche, tutti vecchi, co'e rughe in faccia
[passano due invitati]
me so' detto: ammazza come ce siamo ridotti!
Invitato
: Fine, molto fine.
Invitata
: Sì, veramente di classe.
[...]
Er Patata
:
[al telefono con Finocchiaro]
Senti... Il problema qua è un altro: quando io so' entrato, c'evo quattro bottiglie de champagne, che erano per Federica. So' entrato e se l'è prese 'sta padrona de casa eh! che m'ha pure ringraziato... Che devo fa?
Finocchiaro
: Allora fattele rida'!
Er Patata
: Che me faccio rida' eh! hanno stappate e se le stanno pure a bere eh!
Finocchiaro
: Ma che cacchio m'o chiedi a fa': fregaje er porta
cenere
! Movete daje va'!
Er Patata
:
[passano di nuovo i due invitati]
Come je frego un porta
cenere
? Mo' così... je frego...
[rivolgendosi ai due invitati che lo stanno guardando malissimo]
Scusate ma sempre qua dovete passa'?
Dal film:
Compagni di scuola
Scheda film e trama
Frasi del film
[Leggendo le poesie di Cecilia]
Ma quale assenza di fede? Achille, qua c'è scritto che te non c'eri. Lo sai come si chiama la poesia?
Cenere
. La
cenere
, sei te.
Achille
Dal film:
Il mio miglior nemico
Scheda film e trama
Frasi del film
Il paradiso è quaggiù, mentre respiriamo e viviamo. Dopo, si diventa un pugno di
cenere
e tutto è finito.
Luigi Capuana
Cit. da
Il marchese di Roccaverdina
Frasi di Luigi Capuana
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