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Indice degli autori
Aforismi Glielo - parte 2
Frasi trovate
:
461
Sono orgoglioso della carriera che ho fatto, ho giocato in grandi squadre. E poi ci sono anche uomini veri. Penso a Tevez, De Rossi e Heinze con le quali ho stretto molto. Poi ci sono i campioni in campo e fuori come Pirlo, Buffon e Totti. Ecco l'addio di Francesco è quello che di bello dovremmo prendere dal calcio. Chi mi ha deluso? Penso a Prandelli che mi ha escluso dal mondiale solo perché
glielo
dicevano i giornalisti, convocò Cassano quando invece lo meritavo io.
Pablo Osvaldo
Cit. da
ilgiornale.it, 11 gennaio 2019
Frasi di Pablo Osvaldo
Don Shirley
:
[In auto, mangiando il pollo con le mani]
Mi sembra solo... Solo... Anti igienico!
Tony Lip
: Si rilassi e lo gusti. Lo sa, mio padre diceva...
[sputa in macchina]
qualunque cosa fai impegnati sempre. Quando ridi, ridi. Quando lavori, lavora. E quando mangi, mangia tutto quello che c'è. Vuole un altro pezzo? Ecco, assaggi il petto, è squisito. Lo prenda, avanti.
[
Glielo
passa con le mani]
Don Shirley
: Ma con le ossa come facciamo?
Tony Lip
:
[Abbassa il finestrino dell'auto]
Facciamo così.
[Getta fuori un osso]
Ecco come si fa.
[Getta un altro osso]
Don Shirley
:
[Ride, abbassa il suo finestrino e lancia il suo osso]
Tony Lip
: Grande!
[Ridono. Tony getta anche un bicchiere di carta dal finestrino]
Don Shirley
:
[Lo fa tornare indietro per raccoglierlo]
Tony Lip
: Qual è il problema, dottore? Ci pensavano gli scoiattoli!
Don Shirley
: Lo raccolga subito!
Tony Lip
: La natura avrebbe fatto il suo corso.
Don Shirley
: Lo raccolga!
Dal film:
Green Book
Scheda film e trama
Frasi del film
Don Shirley
:
[Leggendo e commentando la lettera che sta scrivendo Tony]
Cara Dolores... Ci A Erre A, l'acca non serve. Mentre sto scrivendo questa lettera sto mangiando le patatine e sta iniziando a venirmi molta sete. E' patetica direi. Mi dica cosa vuole dirle.
Tony Lip
: Non lo so... Mi manchi...
Don Shirley
: Allora
glielo
dica, ma lo faccia con un linguaggio che non ha mai usato prima. Qualcosa come... Scriva così: innamorarmi di te è stata la cosa più naturale che abbia fatto.
Tony Lip
: ...Niente nella mia vita conta più di te. E ogni giorno che vivo me ne rendo conto di più. Ti ho amata dal primo istante. Ti amo oggi e ti amerò per il resto della vita.
Tony Lip
: Posso mettere P.S. baci ai bambini?
Don Shirley
: Un P.S. ?
Tony Lip
: Sì, alla fine.
Don Shirley
: E' come suonare un campanaccio alla fine della VII di Shostakovich.
Tony Lip
: Quindi ci sta bene?
Don Shirley
: E' perfetto, Tony.
Dal film:
Green Book
Scheda film e trama
Frasi del film
Gli occhi di Philip erano fissi sul campanile di Airolo. Ma vedeva invece il bel mito di Endimione. Questa donna era una dea fino alla fine. Nessun amore poteva degradarla: lei rimaneva al di fuori di ogni degradazione. Questo episodio, che lei considerava così sordido, e che era tanto tragico per lui, rimaneva supremamente bello. Egli s'era innalzato a tale altezza, che senza rimpianto ora le avrebbe potuto dire che anche lui l'adorava. Ma a che cosa serviva dir
glielo
? Poiché tutte le cose meravigliose erano già accadute.
«Grazie,» fu tutto quello che si permise di dire. «Grazie di tutto.»
Lei lo guardò con grande amicizia, perché le aveva reso la vita sopportabile. In quel momento il treno entrò nella galleria del San Gottardo. S'affrettarono a rientrare nello scompartimento e a chiudere il finestrino, perché i carboncini non entrassero negli occhi di Harriet.
[Explicit]
Edward Morgan Forster
Cit. da
Monteriano
Frasi di Edward Morgan Forster
Tempesta
[mentre Jean e Magneto ricostruiscono la scuola]
: Mystica mi ha detto che lui è tuo padre. Pensi di dir
glielo
?
Quicksilver
: Potrei... Un giorno. Credo che per adesso resterò un po' qui.
Tempesta
: Anch'io.
Dal film:
X-Men - Apocalisse
Scheda film e trama
Frasi del film
Mr. Esmond Sr.
: Ha l'ingenuità di aspettarsi che io creda che lei non vuole sposare mio figlio solo per il suo denaro?
Lorelei
: È vero.
Mr. Esmond Sr.
: Allora perché mai vuole sposarlo?
Lorelei
: Voglio sposarlo per il suo denaro!
[il denaro di Mr. Esmond Sr.]
Gus
: Visto?
[si rende conto]
...Oh, Lorelei.
Mr. Esmond Sr.
: Finalmente sta venendo a galla la verità. Lei ammette che mira al suo denaro.
Lorelei
: No, io no. Lo sa che è buffo? Non lo sa che per un uomo essere ricco è come per una donna essere bella? Magari una ragazza non si sposerà solo perché bella, ma ‐ santo cielo! ‐ non è una dote? E se avrebbe una figlia sarebbe contento che sposerebbe uno spiantato?
Mr. Esmond Sr.
: Ma io...
Lorelei
: Vorrebbe che avesse le cose più belle del mondo e che sarebbe tanto felice. Be' e che c'è di male se io voglio queste cose?
Mr. Esmond Sr.
: Be',
glielo
concedo... Ah, m'avevano detto che era cretina. A me non sembra cretina davvero!
Lorelei
: Divento intelligente, quando mi serve. Ma al più degli uomini non piace.
Dal film:
Gli uomini preferiscono le bionde
Scheda film e trama
Frasi del film
[Lorelei e Dorothy aspettano il signor Henry Spofford III al proprio tavolo, ma vedono arrivare un bambino vestito elegante e dall'atteggiamento molto adulto]
Dorothy
: Signor Spofford, se ne viaggia così solo?
Henry Spofford III
: No. Ho un cameriere, un tutore e un maestro.
Dorothy
: Be', scusi se
glielo
dico, ma avendo sentito tanto parlare di lei credevo fosse molto più vecchio!
Henry Spofford III
: Lo sono abbastanza per apprezzare una bella ragazza quando ne vedo una.
Dal film:
Gli uomini preferiscono le bionde
Scheda film e trama
Frasi del film
Lorelei
: Dov'è Dorothy?
Gus
: Non lo so. Qualcuno le ha fatto un fischio ed è sparita. Spero che non influisca negativamente su di te.
Lorei
: Oh, no, amore. Dorothy non è cattiva davvero, è solo... un po' scema. È sempre a innamorarsi di qualcuno solo perché è bello.
Gus
: Ma cara, non è...
Lorelei
: E io che
glielo
dico: innamorarsi dei ricchi è facile come innamorarsi dei disperati... Ma lei dice "Sì, ma se sono alti, bruni e belli". Non dà mai un'occhiata al reparto cassa... soltanto quando è tardi.
Gus
: Be'...
Lorelei
: Perciò sono la sua meglio amica: ha proprio bisogno di una come io che la educhi.
Dal film:
Gli uomini preferiscono le bionde
Scheda film e trama
Frasi del film
Daisy Domergue
: Ora, ammettiamo che ci uccidi tutti. Se vuoi intascare il denaro che c'è sulle teste della banda Domingre, dovrai comunque portare i nostri corpi a Red Rock. E non sarà facile, perché non sai guidare un tiro a quattro, o sbaglio? E per un tiro a quattro quella carrozza è troppo pesante. Questo vuol dire che dovrai per forza guidare una fila di cavalli fino a Red Rock. E con la neve così fitta dopo questa bufera, per quello che penso non te la potrai cavare con meno di un corpo per cavallo. Pensaci bene: tu che guidi una fila di cavalli fino a Red Rock, e con tutti quei cavalli e tutta quella neve, tu da solo sarai lento come una lumaca e finirai presto fra le braccia della banda Domingre. E ripeti
glielo
Grouch, quanti sono?
Joe Cage / Grouch Douglas
: Quindici assassini in tutto.
[ultime parole]
Daisy Domergue
: E quando quei quindici spietati assassini si ritroveranno davanti te con tutti quei cadaveri, non uccideranno soltanto te e quel negro. No, loro torneranno a Red Rock e uccideranno ogni singolo bastardo di quella città! Tu sei davvero lo sceriffo di Red Rock e vuoi davvero salvare quella città? Allora uccidi quel negro ora!
Dal film:
The Hateful Eight
Scheda film e trama
Frasi del film
Jacob
: Signor Scamander?
Newt
: Oh, mi chiami Newt.
Jacob
: Newt. Non credo che sia un sogno.
Newt
: Cosa
glielo
fa dire?
Jacob
: Non ho la capacità di immaginarmelo.
Dal film:
Animali fantastici e dove trovarli
Scheda film e trama
Frasi del film
Mackenzie
: Dottoressa Stradner, lei mi considera una specie di mostro, vero?
Stradner
: Non si lusinghi troppo, colonnello. Lei è solo una piccola rotella in un grosso ingranaggio.
Mackenzie
: Lo so, oggi non è più di moda essere un militare. Ma è il mio lavoro, e so di farlo bene!
Stradner
: Questo
glielo
riconosco...
Mackenzie
: Il mio compito era evitare il contagio. Non solo la malattia, ma l'idea stessa del male. Se lei disfa quello che io ho fatto quando esce di qui, quella gente avrà veramente sacrificato la vita per niente.
Stradner
: La capisco, Colonnello. Perfettamente.
Mackenzie
: Ricordi che lei è un medico, e anche molto in gamba. Cerchi di restare un medico, la prego. Per il suo bene...
Dal film:
Cassandra Crossing
Scheda film e trama
Frasi del film
John Reid
: Allora voi siete i Queen. E tu devi essere Freddie Mercury. Avete talento! Tutti e quattro. Su, ditemi: cos'hanno i Queen di diverso da tutte le altre aspiranti rock star che incontro?
Freddie Mercury
:
Glielo
dico io cosa abbiamo. Siamo quattro emarginati male assortiti che suonano per altri emarginati: i reietti in fondo alla stanza che sono piuttosto certi di non potersi integrare. Noi apparteniamo a loro.
Brian May
: Siamo una famiglia.
Roger Taylor
: Ma ognuno di noi è diverso.
Dal film:
Bohemian Rhapsody
Scheda film e trama
Frasi del film
Infermiera
: Ma perché le lasci tutte a metà ste bottiglie? Io devo capire quanta acqua bevi. Te ne lascio una qua piena, eh?
Stefano Cucchi
: Ma lascia sta', pensate a curamme, a bere ce penso io.
Infermiera
: Ma guarda che noi stiamo qui per aiutarti, mica per darti fastidio. Pure ieri con la dottoressa non è che te sei comportato bene, eh.
Stefano
: Senti esci va', non me fa parla' dai.
Infermiera
: 'O vedi come fai? Stai sempre sulla difensiva. Se voi dì qualcosa dilla, che io sto qua che t'ascolto.
Stefano
: La famo finita co sta commedia?
Infermiera
: Ma di quale commedia stai parlando?
Stefano
: Ma perché non se vede che m'hanno menato? Non ve ne sete accorti? Che schifo che me fate. Anzi visto che ce stamo te dico pure chi è stato a famme 'a festa, so stati i carabinieri.
Infermiera
: Eh, ora chiamo l'assistente così
glielo
ripeti davanti a lui.
Stefano
: Se, bona, quello se fa i cazzi sua, come tutti qua dentro.
Infermiera
: Sì, adesso vediamo eh.
Stefano
: Non ce anna' che non je dico niente.
Infermiera
: No! Se è vero
glielo
devi dire pure a lui.
Stefano
: Allora famo che n'è vero. Famo che me so' inventato tutto, fa quello che te pare, basta che me fai dormì.
Dal film:
Sulla mia pelle
Scheda film e trama
Frasi del film
Rita Calore
: Stefano dove sta?
Giovanni Cucchi
: È andata male, Rita.
Rita
: Ma che significa è andata male?
Ilaria Cucchi
: Stefano?
Giovanni
: Stefano è in prigione.
Ilaria
: Ma come è in prigione, scusa, i carabinieri avevano detto che...
Giovanni
: È il giudice che decide, no i carabinieri.
Ilaria
: E quindi ora che succede?
Giovanni
: Bisogna aspettà il processo, l'hanno fissato il 13 novembre.
Rita
: Fra un mese?
Giovanni
: Un mese. Stefano non stava bene, c'aveva dei lividi in faccia...
Rita
: Che vuol dire dei lividi?
Giovanni
: Dei lividi, Rita, dei rossori, qui, soprattutto sulla parte sinistra.
Rita
: Gli hanno menato?
Giovanni
: Me sa'.
Ilaria
: Ma l'avvocato Frattali non ha detto nulla?
Giovanni
: Frattali non c'era, c'era uno d'ufficio.
Rita
: Ma com'è possibile, i carabinieri ci avevano detto che era stato avvertito.
Giovanni
: Magari Stefano ha dimenticato il numero, no?.
Ilaria
: Macché ha dimenticato, ce l'ha sul telefono da dieci anni...
Giovanni
: Magari gliel'hanno sequestrato!
Glielo
tolgono, no, quando lo arrestano?
Ilaria
: Ma papà, ma chiamare il proprio avvocato è un diritto, lo sanno pure i bambini.
Giovanni
: E che te devo dì? 'Na cosa è sicura: stanotte Stefano le ha prese da un detenuto. J'hanno menato.
Dal film:
Sulla mia pelle
Scheda film e trama
Frasi del film
C'è un bel sole, onde di schiuma
|
e sabbia fine e Pilar
|
vuole andare a sfoggiare
|
il suo cappellino con la piuma
|
|
Guarda che bimba divina
|
grida il padre e poi la bacia
|
Vai libera passerottina
|
e riportami la sabbiolina!
|
|
Io vado con la mia bambina
|
Dice la mamma premurosa.
|
Ma non macchiare con la sabbia
|
le tue scarpettine rosa!
|
|
Andarono nel giardino,
|
nel vialetto con il tiglio,
|
la mamma colse una rosa
|
e Pilar scelse un bel giglio.
|
|
Lei è pronta per il gioco
|
con cerchio, secchio e paletta.
|
Il secchio è color violetta
|
e il cerchio è color del fuoco.
|
|
Vengono a vederle passare,
|
nessuno le lascia partire.
|
La mamma si mette a ridere
|
ma un vecchio si mette a piangere.
|
|
L'aria fresca spettina
|
Pilar che viene e va
|
e spiritosa domanda Mamà!
|
ma tu lo sai chi è una regina?
|
|
E se torneranno di sera
|
dalla riva del mare,
|
per la mamma e per Pilar
|
papà il calesse manderà.
|
|
La spiaggia è proprio bella.
|
Tutto il mondo si incontra lì.
|
Porta gli occhiali la nonna
|
della francesina Magalì
|
|
C'è Alberto il militare
|
che ha guidato la processione
|
con il tricorno e il bastone
|
e ha spinto una barca nel mare.
|
|
Che cattiva Maddalena
|
con i suoi nastri e nastrini
|
che sotterra quella povera
|
bambola senza i piedini!
|
|
Conversano là sui cuscini
|
sedute con i cavalieri
|
le signore come fiori
|
all'ombra degli ombrellini.
|
|
Però con quel modo di fare
|
è tanto serio e triste il mare.
|
È più allegro laggiù, là avanti,
|
dove vanno tutti quanti!
|
|
Si dice che il mare canta
|
meglio laggiù, nel popolare.
|
e che la sabbia è più bianca
|
dove le bimbe sole possono stare.
|
|
Pilar corre dalla sua Mamà:
|
Mamà, io sarò buona, tanto buona,
|
Lasciami andare sola sulla riva
|
Laggiù dove mi vedi, un pò più in là...
|
|
Questa bambina capricciosa!
|
Tutti i giorni mi fa arrabbiare!
|
Vai, ma sta attenta a non sporcare
|
quelle tue scarpettine rosa!
|
|
Le giunge ai piedi la schiuma.
|
Gridano allegre tutte e due.
|
Se ne va dicendo Addio!
|
Quella con cappellino con la piuma.
|
|
Va laggiù molto lontano
|
dove l'acqua è più benefica,
|
dove si siedono i poveri
|
dove si siedono i vecchi.
|
|
Andò la bambina a giocare,
|
la spuma bianca calò
|
e passò il tempo e passò
|
un aquila sopra il mare.
|
|
E mentre il sole tramontava
|
dietro la duna dorata
|
giunse zitto un cappellino
|
che sulla sabbia camminava.
|
|
Fatica tanto, fa fatica
|
a camminare... ma che cos'ha
|
Pilar che cammina così, cos'ha
|
che viene a testa bassa sino qua?
|
|
Lo sa bene la bella Mamà
|
Perché fatica tanto ad andare:
|
Le tue scarpette rosa Pilar?
|
Dove le hai messe? Dimmelo già!
|
|
Ahi cattiva! ma dove saranno?
|
Dimmi dove, Pilar! Signora
|
Dice una donna piangendo,
|
Sono qui! Guardi! Qui stanno!
|
|
Io ho una bimba malata
|
che piange nella stanza oscura
|
e la porto sulla riva del mare
|
a vedere il sole, a riposare.
|
|
Ieri notte sognò e sognò
|
con il cielo e udì un canto.
|
mi ha fatto paura, ne ho pianto
|
l'ho portata e s'addormentò.
|
|
Con quei minuti braccini
|
stava come abbracciando
|
e io guardando e guardando
|
quei suoi scalzi piedini.
|
|
Mi giunse vicino la schiuma,
|
alzai gli occhi e vidi
|
questa bambina davanti a me,
|
col suo cappellino con la piuma.
|
|
Sembra proprio come dipinta
|
la tua bambina. Sembra finta.
|
Vuole giocare? Volesse!
|
Perché non ha le scarpette?
|
|
La guardò, le prese le manine,
|
i freddi piedini le toccò.
|
Oh, prendi le mie scarpine!
|
Io ne ho tante! Troppe ne ho!
|
|
Non so bene bella signora
|
Che cosa è successo allora.
|
Su quei nudi piedini le pose
|
quelle scarpette come due rose.
|
|
Si videro apparire i fazzoletti
|
Di una russa e di un'inglese
|
e la nonna di Magalí
|
si tolse gli occhiali lì per lì.
|
|
La Mamà aperse le braccia
|
e strinse al petto Pilar.
|
Prese la giacca sciupata
|
senza nastri, malandata.
|
|
Tutto lo vuole sapere
|
sulla malata la Mamà.
|
Non vuole sapere che piange
|
quella donna per la povertà
|
|
Sì Pilar, da
glielo
e anche quello!
|
Il tuo mantello, il tuo anello!
|
Le diede il denaro, ogni cosa,
|
un bacio e poi anche la rosa.
|
|
Tornano zitte e stanche
|
alla casa col giardino
|
Pilar sta seduta sul cuscino
|
alla destra delle panche.
|
|
E dice una bella farfalla
|
che vide dalla tuberosa
|
custodire sotto una palla
|
di vetro le scarpettine rosa.
José Martí
Titolo della poesia:
Le scarpette rosa
Frasi di José Martí
Spock
: Mi ha chiesto perché il tenente Uhura e io ci siamo lasciati. Ho cominciato a pensare, dopo la scomparsa di Vulcano, di avere un obbligo verso la mia specie.
McCoy
: Ha pensato di dover produrre dei piccoli vulcaniani, eh? Sì, al tenente non avrà fatto piacere...
Spock
: Intendevo parlarne ancora con lei, ma ho ricevuto una notizia che inaspettatamente mi ha colpito.
McCoy
: Quale notizia?
Spock
: L'ambasciatore Spock è deceduto.
McCoy
: Oh... Spock, mi dispiace... Non riesco a immaginare come si senta.
Spock
[quasi sul punto di piangere]
: Quando hai vissuto così tante vite come lui... La paura della morte è illogica.
McCoy
: La paura della morte ci permette di restare vivi.
Spock
: Voglio vivere come ha fatto lui... Per questo ho deciso di usare le mie energie per continuare il suo lavoro sul Nuovo Vulcano.
McCoy
: Lascerà la Flotta Stellare? ...E Jim non ha niente da obiettare?
Spock
: In realtà non ho avuto ancora il tempo di dir
glielo
.
McCoy
: Sono sicuro che non gli piacerà. Non so che cosa farebbe senza di lei. Insomma, io se fossi al suo posto forse darei una festa, ma...
[Spock si mette a ridacchiare alla battuta]
Oh mio dio, lei sta delirando!
Dal film:
Star Trek Beyond
Scheda film e trama
Frasi del film
Siete vicini di casa no? Può accompagnarvi lui. Sarà felice di farlo. È un bravo ragazzo. Si è presentato alla mia officina cinque o sei anni fa, è saltato fuori dal nulla. Cercava un lavoro, quindi ho pensato di metterlo alla prova: è bravissimo! Così l'ho assunto all'istante, boom! e alla metà del salario che pagherei normalmente. Non ha battuto ciglio. E da quel momento non faccio altro che sfruttarlo. Shhh non
glielo
dica!
[Parlando a Irene di Pilota a sua insaputa]
Shannon
Dal film:
Drive
Scheda film e trama
Frasi del film
Melvin Frohike
: Cosa fai?
Richard "Ringo" Langly
: Voglio vedere com'è fatto dentro.
Frohike
: Rimettilo dov'era.
Langly
: E chi
glielo
tocca, figurati!
John Fitzgerald Byers
: Si sta svegliando.
Langly
: È uscito dal letargo? Ciao, Mulder.
Frohike
: Come va?
Mulder
: Oh, dio. Leone codardo, Spaventapasseri, e Toto. Perché sono qui?
Byers
: Un proiettile ti ha colpito di striscio all'osso temporale.
Langly
: Tre centimetri più a sinistra, e suonavi l'arpa su una nuvola.
Frohike
: Sei arrivato che eri già in stato di incoscienza.
Mulder
: Dov'è Scully?
Byers
: Risulta che tu hai fatto una telefonata alla polizia, ma evidentemente è stata intercettata.
Frohike
: Scully ha avuto una grave reazione a un'ape africanizzata che abbiamo trovato sul tuo pianerottolo.
Mulder
: Devo andare a cercarla.
Skinner
: Mulder, cosa crede di fare? Lei di qui non si muove.
Mulder
: Ma non capisce? C'è una relazione con l'attentato.
Skinner
: Mi dica dov'è, la troverò io.
Mulder
: Io non lo so dov'è, ma ho in mente qualcuno che potrebbe saperlo.
Skinner
: Da solo e senza protezione quanta strada può fare? Perché le saranno addosso nel preciso istante in cui lascerà questa stanza.
Langly
: Ti possiamo aiutare?
Mulder
: Fate spogliare Byers.
Byers
: Scusa?
Mulder
: Mi servono i tuoi vestiti. Sono Mulder...
Dal film:
X-Files
Scheda film e trama
Frasi del film
Agente
: Temo che lei stia cercando il classico ago nel pagliaio. L'esplosione è stata talmente violenta che finora non siamo riusciti a mettere insieme granché.
Mulder
: Mi interessa qualsiasi cosa esuli dalla normalità. Magari proveniente dai locali del NFGE dove c'erano i corpi.
Agente
: Beh, non ci aspettavamo di trovare cadaveri, tra le macerie. Ora sono a Washington.
Mulder
: C'è altro rinvenuto in quei locali che Washington sta ancora aspettando?
Agente
: Dei frammenti ossei, sono usciti dal setaccio stamattina. Abbiamo pensato a un'altra vittima, ma poi si è saputo che provenivano da un sito archeologico nei dintorni.
Mulder
: Li avete esaminati?
Agente
: No, sono solo fossili, a quanto ci risulta.
Mulder
: Vorrei che li vedesse quella collega, se non le dispiace.
Agente
: Se sono a portata di mano, l'accontento volentieri.
Mulder
: Hai detto che non saresti venuta.
Scully
: Non era previsto. Oltretutto stanotte ho passato più di mezz'ora in una cella frigorifera. Ma ho studiato i campioni di sangue e di tessuto prelevati dal corpo del pompiere.
Mulder
: Cos'hai scoperto?
Scully
: Qualcosa che non potrei mostrare a nessuno. Non senza suscitare quel genere di attenzione che al momento tendo a evitare. Comunque, ciò che ha infettato le vittime è rivestito di uno strato proteinico che finora non avevo mai visto. La sua azione su di loro è stata estremamente rapida.
Mulder
: Com'è avvenuta l'infezione?
Scully
: Questo non lo so, ma a meno che non risponda ai trattamenti convenzionali potrebbe costituire una seria minaccia
Agente
: Sono solo fossili, come le ho detto. Erano lontani dall'epicentro dell'esplosione, non ne ricaverete granché.
Mulder
: La ringrazio. Ti spiacerebbe dare un'occhiata a questo reperto? Da quale località ha detto che provengono?
Agente
:
Glielo
faccio vedere sulla carta.
Bronschweig
: Voglio che tutte le regolazioni siano verificate e ricalibrate. Voglio una temperatura costante di due gradi sotto zero, quando trasferiremo il soggetto dopo la somministrazione del vaccino. È uscito!
Tecnico
: Come?
Bronschweig
: Ha abbandonato l'ospite. L'incubazione è terminata.
Tecnico
: Cosa c'è?
Bronschweig
: Aspetta. Lo vedo. Oh! Bontà divina.
Tecnico
: Lo vede ancora?
Bronschweig
: Sì. Altro che piccoli omini verdi. Ho bisogno di voi, quaggiù! Presto! Ho bisogno di aiuto! Ma cosa fate? Cosa fate? Oh, mio dio! Oh...
Dal film:
X-Files
Scheda film e trama
Frasi del film
Barista
: Mi sa che con questo il fabbisogno minimo giornaliero l'hai superato. Oh! Ci vuole allenamento per il sollevamento pesi. Giornata loffia?
Mulder
: Hm.
Barista
: Racconta. Che fai nella vita?
Mulder
: Ti interessa?
Barista
: Hm-hm.
Mulder
: Sono la figura chiave di un'intricata trama governativa, un complotto teso a occultare la verità sull'esistenza degli extraterrestri. È una congiura internazionale, per dirla tutta. Ha i suoi uomini di punta ai più alti livelli della politica e tocca da vicino la vita di ogni uomo, donna o bambino del pianeta. Eh, eh! E nessuno ci crede, naturalmente. Io sono la spina nel fianco dei miei superiori e lo zimbello dei colleghi. Mi chiamano "spettrale". Lo spettrale Mulder, la cui sorella venne rapita dagli alieni quand'era ancora bambino, e ora dà la caccia agli omini verdi con pistola e distintivo, e grida ai quattro venti o a chiunque gli dia ascolto che è scoccata l'ora e il cielo sta crollando. E quando succederà, perché succederà, sarà la madre di tutte le catastrofi.
Barista
: Ho capito. Complimenti, hai fatto tredici, spettrale Mulder.
Mulder
: Scusa, cosa ho fatto?
Barista
: Hai fatto tredici. Tredici tequile tutte d'un fiato.
Mulder
: Il mio numero è uno, il più solo di tutti i numeri. Permesso?
Cliente
: Occupato!
Mulder
: Scusi.
Alvin Kurtzweil
: Poi dicono che l'FBI la fa fuori dal vaso.
Mulder
: Cosa?
Kurtzweil
: Scommetto che è la stessa cosa che l'accusano di aver fatto a Dallas. Starsene lì con l'uccello in mano mentre intorno esplodevano le bombe.
Mulder
: Scusi, ci conosciamo?
Kurtzweil
: No, ma è già un bel pezzo che seguo da vicino la sua carriera, fin da quando era una giovane, promettente recluta. Da prima, anzi.
Mulder
: È qui per una ragione precisa?
Kurtzweil
: Certo. È evidente. Mi chiamo Kurtzweil, dottor Alvin Kurtzweil.
Mulder
: Mai sentito.
Kurtzweil
: Suo padre era un mio caro amico. Lavoravamo al Dipartimento di Stato. Eravamo amici per la pelle, davvero. Poi la sua disillusione superò la mia.
Mulder
: Eh, già. Come mi ha scovato?
Kurtzweil
: So che ogni tanto viene in questo bar, e ho immaginato che stasera le ci volesse un goccetto.
Mulder
: È un giornalista?
Kurtzweil
: Sono un medico, mi sembra di aver
glielo
detto. Un ginecologo.
Mulder
: Se deve parlarmi, ha a disposizione il tempo che mi serve per fermare un taxi.
Kurtzweil
: C'è qualcosa che non sa sull'attentato di Dallas.
Mulder
: E cioè?
Kurtzweil
: L'agente speciale in capo Darius Michaud non ha neppure mosso un dito per disinnescare la bomba.
Mulder
: Sì, certo, ha lasciato che gli esplodesse in faccia.
Kurtzweil
: C'è una domanda che non si è posto nessuno: perché quel palazzo? E non gli uffici federali?
Mulder
: Gli uffici federali sono troppo sorvegliati.
Kurtzweil
: No. Hanno piazzato la bomba nel palazzo di fronte perché c'erano anche lì degli uffici federali. Il Nucleo Federale Gestione Emergenze aveva allestito con discrezione un centro quarantena, dove sono stati trovati i corpi. Ma qui viene il bello. La cosa che lei non sa, e non sarebbe andato a verificare, è che il bambino e i pompieri erano già cadaveri.
Mulder
: Prima dell'esplosione?
Kurtzweil
: Sì, precisamente.
Mulder
: Darius Michaud aveva ventitré anni di servizio.
Kurtzweil
: Michaud era un patriota. Quelli a cui aveva giurato fedeltà sanno come muoversi, a Dallas. Hanno fatto saltare in aria quel palazzo per nascondere qualcosa, forse qualcosa a cui non erano preparati.
Mulder
: Avrebbero messo in piedi quell'inferno solo per far sparire i corpi di tre pompieri?
Kurtzweil
: Non dimentichi il bambino.
Mulder
: Lei dice un sacco di cazzate.
Kurtzweil
: Eh, eh, eh! Ne è sicuro?
Mulder
: Arlington, per favore. Anzi, guardi, no, voglio andare a Georgetown. A Georgetown, sì. Ti ho svegliata. Ti ho svegliata?
Scully
: No.
Mulder
: Come no? Sono le tre.
Scully
: Ma sei ubriaco?
Mulder
: Sì, sì, fino a mezz'ora fa ero ubriaco, sì.
Scully
: Cioè prima o dopo avere deciso di venire qui?
Mulder
: È una domanda un po' impegnativa.
Scully
: Vattene a casa.
Mulder
: No, vèstiti, invece.
Scully
: È tardi.
Mulder
: Vèstiti.
Scully
: Per andare dove?
Mulder
: Vèstiti. Strada facendo ti spiegherò.
Dal film:
X-Files
Scheda film e trama
Frasi del film
Jana Cassidy
: In seguito ai fatti di Waco e Ruby Ridge, e alle polemiche sull'uso della forza nella repressione delle organizzazioni eversive, al Ministero della Giustizia si avverte la necessità di individuare al più presto i responsabili dei catastrofici danni arrecati alla cosa pubblica con attentati terroristici, nonché del pesante tributo di sangue che ne è conseguito. Restano ancora da chiarire molti dettagli, tuttavia il Ministro in persona ci sollecita a un'esauriente relazione sull'accaduto in modo da poter rilasciare una dichiarazione ufficiale. Risulta che cinque persone hanno perso la vita nell'esplosione. L'agente specia... L'agente speciale in capo Darius Michaud che stava tentando il disinnesco della bomba, tre vigili del fuoco di Dallas e un bambino. Vorrei dare inizio all'udienza della...
Mulder
: Domando scusa. I vigili del fuoco e il bambino si trovavano nell'edificio?
Cassidy
: Agente Mulder, visto il ritardo con cui si presenta all'udienza, la pregherei di aspettare fuori, così l'agente Scully ci potrà esporre la sua versione dei fatti senza che le venga inflitta la stessa mancanza di riguardo.
Mulder
: Il palazzo era sgombro, a quanto ne so.
Cassidy
: Aspetti il suo turno, agente Mulder. È pregato di uscire.
Walter S. Skinner
: Si sieda, stanno ancora interrogando l'agente Scully.
Mulder
: Riguardo a cosa?
Skinner
: Alla sua presenza in un edificio diverso dal presunto obiettivo.
Mulder
: Scully era con me.
Skinner
: Lei non si rende conto di cosa c'è in ballo. Danni materiali per quarantacinque milioni di dollari, cinque vittime e neanche un'ipotesi sui colpevoli. La versione che sta prendendo forma
è che si poteva evitare.
Mulder
: Vogliono dare la colpa a noi?
Skinner
: Agente Mulder, sappiamo entrambi che se si mette male, si mette male per l'FBI. Un capro espiatorio bisogna trovarlo.
Mulder
: Se è questo che vogliono, diano pure la colpa a me. Scully non c'entra.
Skinner
: In questo istante sta dicendo la stessa cosa di lei.
Mulder
: No, ho violato io il protocollo. Ho lasciato l'agente in capo a disinnescare da solo la bomba, ignorando una fondamentale regola tattica.
Skinner
: L'agente Scully sostiene d'averla costretta ad uscire...
Mulder
: No.
Skinner
: ... contro la sua volontà.
Mulder
: No.
Scully
: Vogliono lei, signore.
Skinner
: Grazie.
Mulder
: Non so cosa hai detto, ma non sei tenuta a proteggermi.
Scully
: Non ho detto altro che la verità.
Mulder
: Vogliono dividerci. Guai se
glielo
consentiamo.
Scully
: Purtroppo ci hanno già divisi. Le nostre vite si separano.
Mulder
: Cosa? Come sarebbe a dire?
Scully
: Dopodomani ho un altro incontro con la Commissione per l'assegnazione a un nuovo incarico.
Mulder
: Ma se ci hanno messi insieme loro!
Scully
: Semplicemente perché volevano che io invalidassi le tue indagini sul paranormale, però... credo che stavolta la posta in gioco sia più grossa.
Mulder
: Non è con te che ce l'hanno. Vogliono colpire me.
Scully
: Loro non c'entrano. Mulder, io ho rinunciato a una carriera in medicina perché ero intimamente convinta di poter dare il meglio di me stessa nel FBI, ma le cose hanno preso un'altra piega. E adesso, se... se per caso avessero intenzione di trasferirmi a Omaha, o a Cleveland, o in qualche altra sede periferica, è chiaro che il mio interesse per l'FBI non potrebbe più essere lo stesso. Non dopo le cose che ho visto e fatto.
Mulder
: Ti dimetti.
Scully
: Forse faresti bene a chiederti se anche in te qualcosa è cambiato.
Skinner
: Agente Mulder, tocca a lei.
Scully
: Ti chiedo perdòno. Mulder. In bocca al lupo.
Dal film:
X-Files
Scheda film e trama
Frasi del film
Fomà Grigòr'evic aveva una sua particolare stravaganza: detestava a morte l'idea di raccontare due volte il medesimo racconto. Se riuscivi a far
glielo
ripetere, ecco che ci ficcava dentro qualcosa di nuovo, o lo rimpastava così che non potevi riconoscerlo. Un giorno uno di quei signori (per noi gente semplice è difficile pronunciarne anche il nome: i letterati, illetterati ‐ che so? ‐ basta, sono proprio come i mezzani da fiera; pitoccano, arraffano, rubano a piene mani tutto quello che capita, e poi stampano alla fine di ogni mese, o settimana, certi loro tomi, magri come sillabari), uno di quei signori dicevo, riuscì a carpire a Fomà Grigòr'evic la novella che segue.
Nikolaj Gogol
Cit. da
La sera della vigilia di Ivàn Kupàla ‐ Incipit
Frasi di Nikolaj Gogol
Il tacchino, anzi l'avvoltoio, si presenta all'imbarco e fa cadere a terra due conigli morti. Allora l'hostess gli dice: «Non era necessario.
Glielo
avremmo offerto noi, uno spuntino».
Rayford Steele
Dal film:
Left behind - La profezia
Scheda film e trama
Frasi del film
Schumacher è il pilota più antisportivo e sanzionato nella storia della Formula 1. Con il suo abbandono nel nostro mondo si tornerà a parlare più di sport che di politica. Perché lui è un campione, ha vinto molto, ma se possono, un aiuto
glielo
danno sempre. Comunque non s'illuda: nonostante quello che è capitato a Monza, la mia assurda retrocessione sulla griglia di partenza, sarò io a vincere il Mondiale. In questo momento la Renault è più veloce della Ferrari, abbiamo risolto i problemi legati alla proibizione del "mass damper", mi basta vincere due delle prossime tre gare, ci riuscirò.
Fernando Alonso
Cit. da
Repubblica.it, 13 settembre 2006
Frasi di Fernando Alonso
[Su Ivan Lendl]
Era una sorta di birillo snodatissimo, con un faccino teso addosso al teschio come una pergamena a un paralume. Vederlo sorridere, anche da ragazzo, non era facile, e ancor meno facile divenne in seguito. Una volta che
glielo
chiesi, mi sentii rispondere, aggressivo: "Non vedo che così ci sia da divertirsi, lì dentro". Aveva ragione lui.
[la Repubblica, 21 luglio 2009]
Gianni Clerici
Frasi di Gianni Clerici
Hitler
: Io avevo dei grandissimi progetti per il popolo tedesco e per il mondo. Nessuno ha voluto capirmi. Nemmeno i più vecchi compagni di lotta. Che grande occasione abbiamo avuto. Il totale dominio del mondo era alla nostra portata. Troppo tardi. L'unica cosa che sia andata a buon fine è l'attacco a viso scoperto che ho condotto contro il giudaismo, attacco che ha liberato lo spazio vitale tedesco dagli influssi del veleno ebraico. Adesso resta la parte più facile. C'è ancora quell'estremo istante...
[ride sommessamente]
poi avrò la pace eterna.
Speer
: Ma voglia risparmiare il popolo, Mein Führer.
Hitler
: Se il popolo tedesco soccombesse affrontando questa prova non potrei versare nemmeno una lacrima. Non avrebbe meritato altro. Sarebbe solo andato incontro al destino che lui stesso si è preparato.
Speer
: Da alcuni mesi devo togliermi questo peso... Da mesi non eseguo i suoi ordini di distruggere tutto. Ci sono prove documentali che non solo ho ignorato i suoi ordini, ma anche... che li ho coscientemente trasgrediti. Dovevo far
glielo
sapere.
[Hitler spezza una matita e la getta per terra]
Però la mia assoluta lealtà nei suoi confronti non è mai venuta meno.
[Speer si alza dalla poltrona]
Hitler
: Si metta in viaggio. Allora, arrivederci.
Speer
[porge la mano per salutare il Führer, ma quest'ultimo non lo fa]
: Le auguro ogni bene.
Dal film:
La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler
Scheda film e trama
Frasi del film
Keitel
: Il Führer ha perso ogni contatto con la realtà.
Jodl
: Sposta sulle sue carte divisioni che non esistono più. L'unità di Steiner è allo sfascio, non è nemmeno in grado di difendersi, e vorrebbe che Steiner attaccasse, pura follia!
Fegelein
: Che aspetta a dir
glielo
?
Keitel
: Non dà ascolto a nessuna obiezione. Lo sa bene quanto me.
Fegelein
: Qualcosa bisogna fare.
Keitel
: Che cosa? Vuole che ci estrometta come Rundstendt e Gudarian?
Fegelein
: E con ciò?
Jodl
: Noi siamo soldati e abbiamo fatto un giuramento al Führer!
Fegelein
: Questo non ci impedisce di ragionare.
Burgdorf
: E ha il coraggio di parlare lei? Opportunista e carrierista senza scrupoli?
Fegelein
: Come, prego?
Dal film:
La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler
Scheda film e trama
Frasi del film
Hitler
[Osservando il plastico della Nuova Berlino]
: Caro Speer, i bombardamenti sulle nostre città hanno un lato positivo, è molto più facile sgomberare le macerie che dover abbattere gli edifici. Una volta vinta la guerra potremo ricostruire le città molto più in fretta. Quante ore abbiamo trascorso insieme a studiare i piani della Nuova Berlino, lei è un uomo di genio Speer. Davvero, solo io e lei siamo arrivati a capire che non sarebbe certo immaginabile un Terzo Reich di negozi e impianti industriali, solo grandi alberghi e grattacieli. Questo Terzo Reich diverrà uno scrigno per l'arte e per la cultura e dovrà restarlo per millenni, abbiamo davanti agli occhi le città antiche, le acropoli, vediamo le città del medioevo con i loro duomi e sappiamo che gli uomini hanno bisogno di un punto di riferimento. Eh già Speer, questa era la mia grande visione e lo è ancora adesso.
Fegelein
: Mein Führer, per poter realizzare i suoi progetti dovrà lasciare Berlino. Eva, di
glielo
anche tu.
Eva Braun
: È il Führer, sa cos'è giusto fare...
Traudl Junge
: Lei deve lasciare Berlino, lo dicono tutti, i russi stanno per tagliarci fuori.
Hitler
: Non posso farlo, bambina, mi vedrei come un monaco tibetano che dopo la preghiera se ne va con la ciotola delle offerte vuota, no, resterò a Berlino. Rovescerò la situazione o soccomberò. Speer, che cosa pensa lei?
Speer
: Che dovrà restare in scena finché non calerà il sipario.
Dal film:
La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler
Scheda film e trama
Frasi del film
L'insegnante è la persona alla quale un genitore affida la cosa più preziosa che possiede suo figlio: il cervello.
Glielo
affida perché lo trasformi in un oggetto pensante. Ma l'insegnante è anche la persona alla quale lo Stato affida la sua cosa più preziosa: la collettività dei cervelli, perché diventino il paese di domani.
Piero Angela
Cit. da
A cosa serve la politica?
Commenti:
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Frasi di Piero Angela
La tecnologia dovrebbe rendere la vita migliore. I cattivi ora possono usare gli stessi strumenti dei buoni, che sono stati fatti per i buoni. Ma li hanno anche i cattivi, e quelli che li fanno si sbagliano di brutto a dire che non è responsabilità loro. È responsabilità loro, ma non vogliono svolgere un lavoro di controllo. Devono capire che il potere implica la responsabilità. Devi far sì che la gente sappia quello che succede. Fa
glielo
sapere.
Neil Young
Cit. da
noisey.vice.com, intervista, 27 marzo 2018
Frasi di Neil Young
Molina
: Questo è per la mamma. Per i suoi bisogni finché sarò assente. D'accordo?
Greta
: Sì,
glielo
darò. Dovunque tu vada, forse è la soluzione migliore.
Dal film:
Il bacio della donna ragno
Scheda film e trama
Frasi del film
Eva
: Buongiorno. Desidera qualcosa?
Amelie
: Mi scusi tanto. Ho trovato quest'album per la strada e mi sono detta...
Eva
: È incredibile! Nino ne sarà contentissimo. L'altro giorno aveva un'aria così triste che quasi quasi portavo un cero a Sant'Antonio.
Amelie
: E Nino è qua?
Eva
: Non c'è mai il mercoledì, lavora alla Giostra del Trono.
Amelie
: Ah, bene. È da molto che fa questa collezione?
Eva
: Oh, da quando lavora qui, da un anno. L'ho fatto assumere io. Prima collezionava impronte di passi nel cemento. Sì, faceva la guardia notturna. E poi passava le sue giornate a fotografare tutti i posti dove qualcuno camminava per sbaglio sul cemento fresco. Ah, vive in un mondo tutto suo. L'ho conosciuto che faceva Babbo Natale ai grandi magazzini. E poi altre cose, che so... Le risate, per esempio... quando sentiva ridere un po' strano, si precipitava a registrare.
Amelie
: Beh, per la sua fidanzata non dev'essere una cosa semplice.
Eva
: Ah, ma non è stato mai capace di tenersene una! Tempi duri per i sognatori.
Samantha
: Insomma, Eva, quando arrivano questi caffè?
Eva
: Beh, devo andare. Grazie per l'album.
Amelie
: Ah, non fa niente, ho un po' di tempo,
glielo
porto alla Giostra del Trono.
Eva
: Come preferisce. Al trenino dei Carpazi. Nino Quincampoix, come la Via.
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Signor Collignon
: Bredoteau.
Amelie
: Come, prego?
Signor Collignon
: È il nome che sta cercando. Ma se sono io che
glielo
dico non conta, perché sono rimbambito, eh!
Signora Collignon
: Non gli dia retta, è rimbambito.
Signor Collignon
: Ah!
Signora Collignon
: Lo vede anche lei come ha ridotto i miei lauri!
Signor Collignon
: E con questo?
Signora Collignon
: È un guaio.
Signor Collignon
: Ah! Ma cosa fai?
Signora Collignon
: E non è colpa mia!
Signor Collignon
: Non puoi stare un po' più attenta, no?
Signora Collignon
: Sempre con questa tazza in mezzo! Prima della drogheria era bigliettaio della Metropolitana.
Signor Collignon
: Non è una vergogna.
Signora Collignon
: E adesso, da tre mesi si alza tutte le notti con la sua macchinetta per obliterare i miei lauri.
Signor Collignon
: Io avrei preferito dei lillà. La vita è fatta male, ma ognuno... si calma i nervi come può.
Amelie
: Io faccio rimbalzare i sassi.
Signor Collignon
: Rimbalzare i sassi? Eh, eh!
Signora Collignon
: Troverò quello che cerca, stia tranquilla. Sono organizzatissima.
Signor Collignon
: Sì, sì.
Signora Collignon
: Io segno tutto. Ah!
Signor Collignon
: Cosa segni tu?
Signora Collignon
: Certo, certo. Quando penso che tuo figlio ha 50 anni suonati...
Signor Collignon
: Ora ricomincia.
Signora Collignon
: ... e io sono ancora costretta a tenergli la contabilità, ah, ah...
Signor Collignon
: Ricòrdati che a 15 anni gli mettevi ancora il dentifricio sullo spazzolino. Tutto si paga.
Signora Collignon
: Sì, sì, sì, ecco... Camus... Camus... secondo piano...
Signor Collignon
: E i Camus ora che c'entrano?
Signora Collignon
: Poi i Brossard. No, no, no, alla scala B c'erano i Brossard. Ecco! Trovato! Bredoteau, quinto piano a destra! Venivano dalla provincia.
Signor Collignon
: Bredoteau...
Signora Collignon
: Eh, sissignore.
Signor Collignon
: E non aggiungo altro.
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Gaspare
: Hmmm!
Mandy Cohen
: Oooh! E voi chi siete?
Gaspare
: Siamo i tre Re Magi.
Mandy
: Chi?
Melchiorre
: Siamo i tre Re Magi.
Mandy
: Beh, e che entrate a fare in una stalla come ladri alle due di notte? Non mi sembra tanto regale, veramente.
Baldassarre
: Siamo astrologi.
Melchiorre
: Veniamo dal londano Oriende.
Mandy
: Cos'è, mi prendete in giro?
Gaspare
: Vogliamo glorificare l'infante.
Melchiorre
: Dobbiamo rendergli omaggio.
Mandy
: Omaggio? Avete bevuto, eh? È disgustoso! Fuori, avanti, fuori!
Baldassarre
: No, senta...
Mandy
: Piombare qui con tutte queste storie di maghi e indovini! Fuori dai piedi!
Gaspare
: Ma noi dobbiamo vederlo...
Mandy
: Andate a glorificare il moccioso di qualcun altro, via!
Melchiorre
: Ci ha guidado una stella!
Mandy
: Vi ha guidato una bottiglia! Coraggio, fuori!
Melchiorre
: Dobbiamo vederlo! Gli abbiamo portado doni!
Mandy
: Fuori!
Gaspare
: Oro, incenso e mirra.
Mandy
: Ah, beh, ma perché non l'avete detto subito? Entrate. Scusate, c'è un po' di disordine... Ma la mirra che cosa sarebbe?
Baldassarre
: È un prezioso balsamo.
Mandy
: Un balzamo? Che
glielo
regalate a fare, un balzamo? Potrebbe morderlo!
Baldassarre
: Eh?
Mandy
: È un animale pericoloso! Fa dei balzi terribili!
Melchiorre
: Non è perigoloso!
Mandy
: Sì, altro che! È grande, con le corna...
Gaspare
: No, no, è un unguento.
Mandy
: Ah... allora perché si chiama balzamo se non fa i balzi? E così siete astrologi, eh? Lui che cos'è?
Gaspare
: Hm?
Mandy
: Dico, di che segno è?
Gaspare
: Ehm... Capricorno.
Mandy
: Ah, Capricorno. E che tipi sono?
Gaspare
: Oh, lui è il figlio di Dio, il nostro Messia.
Melchiorre
: Il re dei Giudei.
Mandy
: Lo sono tutti i Capricorni?
Gaspare
: No, no, no, no, no, solo lui.
Mandy
: Oh, mi pareva, se no sarebbero in troppi.
Melchiorre
: Qual è il nome che gli darete?
Mandy
: Uhm, Brian.
Re Magi
: Noi ti adoriamo, Brian, tu sei il Signore di noi tutti. Lode a te, Brian, e al Signore nostro padre. Amen.
Mandy
: Lo fate di mestiere?
Gaspare
: Cosa?
Mandy
: I lodatori.
Gaspare
: No, siamo i Re Magi.
Mandy
: Oh, beh, se ripassate da queste parti fatevi vivi, eh? Ah, e grazie tante per l'oro e per l'incenso, ma per la mirra non dovete disturbarvi, la prossima volta, d'accordo? Grazie, arrivederci! Beh, simpatici ragazzi, eh? Completamente fusi, però. Guarda che regali, eh! Ehi! Ehi, ma che fate? Giù le mani, è roba mia, ormai! Aohhh! E piantala!
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Paul
: Allora. Sei pronto?
Auggie
: Pronto. Quando vuoi.
Paul
: Sono tutt'orecchie.
Auggie
: Mi ricordo quella volta che mi hai chiesto come ho iniziato a fare le foto. Beh, questa è la storia della mia prima macchina fotografica. Veramente, prima e unica. Mi segui fin qui?
Paul
: Parola per parola.
Auggie
: Dunque. Ecco come sono andate le cose. Okay. Era l'estate del '76, all'epoca del mio primo lavoro per Vinnie, l'estate del Bicentenario. Una mattina al negozio un ragazzo cominciò a rubare delle cose. Stava giù, alla scansia dei tascabili, e si infilava le riviste porno sotto la maglietta. Non l'ho visto sùbito, c'era gente intorno al bancone, ma come me ne sono accorto, ho iniziato a strillare. Lui è scappato come un coniglio, shhh! E quando sono uscito fuori dal bancone, aveva già le chiappe sulla Settima Strada. L'ho rincorso per circa un isolato, poi ho lasciato stare. Gli era caduta qualcosa mentre scappava. E... dato che non me la sentivo più di correre, l'ho raccolta, per vedere cosa fosse. Era il suo portafogli. Non c'erano soldi dentro, ma c'era la sua patente, e altre tre o quattro fotografie. Avrei potuto farlo arrestare, certo, c'era nome e indirizzo sulla patente, ma sai, mi dispiaceva. Era solo un teppistello. E una volta viste quelle foto nel portafogli, non ce l'ho più fatta ad essere veramente arrabbiato con lui. Roger Goodwin. Si chiamava così. In una di quelle foto, mi ricordo, stava in braccio alla madre.
In un'altra aveva un trofeo in mano, della scuola, e rideva, felice, come se avesse vinto alla lotteria. Proprio non me la sentivo. Un povero ragazzo di Brooklin. Non era una cosa grave. Tanto chi se ne importa di un paio di giornaletti porno? E così, mi sono tenuto il portafogli. Ehm... ogni volta che sentivo il bisogno di riportar
glielo
, io rimandavo, e non l'ho mai fatto. Finché arriva Natale, e io non ho niente da fare. Vinnie voleva invitarmi, ma la madre si era ammalata, e lui e la moglie erano corsi a Miami, all'ultimo minuto. Quindi me ne stavo a casa mia, quella mattina. Mi sentivo un po' solo. Quando l'occhio va sul portafogli di Roger Goodwin. Mi sono detto
: "che diavolo, perché non faccio qualcosa di buono? Mi infilo il cappotto e gli riporto il portafogli". Abitava dalle parti di Boerum Hill, nelle case popolari. Mi ricordo che faceva un freddo cane, quel giorno. Mi sono perso molte volte prima di trovarlo. Le case sono tutte uguali, laggiù. Giri nello stesso punto e credi di stare da un'altra parte.
Comunque, alla fine arrivo al palazzo che cercavo, alla casa che cercavo, e suono il campanello. Non succede niente. Penso che non ci sia nessuno. Suono di nuovo, per esserne sicuro. Ormai sto per andarmene; aspetto un altro po', e sento trafficare dietro la porta. E una voce di vecchia chiede
: "Chi è?". E io dico: "Sto cercando Roger Goodwin". "Sei tu, Roger?", mi dice. E dà quindici mandate per aprire la porta. Avrà avuto almeno 80 anni, se non addirittura 90! E la prima cosa che noto di lei è che è cieca. "Lo sapevo che saresti venuto, Roger", dice. "Lo sapevo che non avresti dimenticato nonna Ethel a Natale". E poi apre le braccia, e mi si avvicina per abbracciarmi. Non ho tempo per riflettere, capisci? Devo dire qualcosa in fretta. E prima che realizzo ciò che sta accadendo, le parole mi escono dalla bocca. "Proprio così, nonna Ethel", dissi, "sono tornato a trovarti per Natale". Non mi chiedere perché l'ho detto. Non ne ho la minima idea. Mi è uscito così.
D'improvviso la signora comincia ad abbracciarmi, davanti alla porta, e anch'io l'abbraccio. Era come se tutti e due avessimo deciso di giocare questo gioco senza doverne stabilire le regole. Sapeva benissimo che non ero il nipote. Era vecchia e debole, ma non così andata da non saper distinguere un perfetto sconosciuto ad uno di famiglia. Fu felice di fare come se fosse vero. E dato che non avevo di meglio da fare, fui contento di assecondarla. Insomma, entrammo in casa e passammo la giornata insieme, e quando mi chiedeva quello che facevo, io le mentivo. Le raccontai che avevo trovato lavoro in una tabaccheria, le dissi che stavo per sposarmi, inventai centinaia di storie, e lei faceva finta di credere a ogni cosa. "Ma bene, Roger", diceva, muovendo il capo e sorridendo, "ho sempre saputo che ti sarebbe andata bene". Mah. Dopo un po', cominciai ad avere fame, e siccome in casa non c'era niente da mangiare, andai a cercare un negozio lì vicino, e tornai su carico di roba. Pollo arrosto, zuppa di verdure, patate bollite, insomma un mucchio di roba.
Nonna Ethel aveva un paio di bottiglie nascoste in camera da letto, eh, eh, eh! E così fra tutti e due riuscimmo a mettere su una discreta cena di Natale. Eravamo tutti e due un po' brilli, mi ricordo, e dopo pranzo andammo a metterci di là, nel soggiorno, dove si stava seduti più comodi. Dovevo fare pipì, così a un certo punto ho chiesto scusa e sono andato al bagno, in fondo al corridoio. E qui la cosa prende un'altra piega. Era già stato stravagante giocare al nipote di nonna Ethel, ma quello che feci poi fu decisamente folle, e non me lo sono mai perdonato da allora. Entro nel bagno, e accatastate contro il muro vicino alla doccia, vedo una pila di sei o sette macchine fotografiche, del tutto nuove.
Macchinette trentacinque millimetri, ancora nella scatola. Non avevo mai scattato una foto in vita mia, e tantomeno avevo mai rubato. Ma come vidi quella pila di macchinette abbandonate nel bagno, decisi che ne volevo una tutta per me. Una come quelle. E senza pensarci un istante, ne prendo una, me la metto sotto il braccio, apro la porta del bagno e torno nel soggiorno. Non ci ho messo più di tre minuti, ma nel frattempo nonna Ethel si era addormentata. Troppo Chianti, immagino. Andai in cucina, a lavare i piatti, e in mezzo a quel fracasso lei dormiva come una bambina. Non c'era motivo di disturbarla, quindi decisi di andarmene. Non potei lasciarle neanche un biglietto di saluto, dato che era cieca. Me ne andai e basta. Misi il portafogli del nipote sul tavolo. Ripresi la macchinetta e lasciai l'appartamento. Fine della storia.
Paul
: L'hai più rivista? Sei mai tornato a trovarla?
Auggie
: Una volta, tre o quattro mesi dopo. Io stavo malissimo per il furto della macchinetta, non l'avevo neanche usata. Finalmente decisi di riportarla, ma nonna Ethel lì non c'era più. Qualcun altro viveva in quell'appartamento, e non sapeva dove fosse finita.
Paul
: Probabilmente era morta.
Auggie
: Sì, probabilmente.
Paul
: Il che vuol dire che ha passato il suo ultimo Natale con te.
Auggie
: Forse sì. Non ci avevo mai pensato.
Paul
: È stata una buona azione, Auggie. Hai fatto una bella cosa per lei.
Auggie
: Le ho mentito, le ho rubato un oggetto, e tu la chiami una buona azione?
Paul
: Beh, l'hai fatta felice. La macchinetta era sicuramente... rubata, non l'hai tolta al... al proprietario.
Auggie
: Qualsiasi cosa nel nome dell'arte, eh?
Paul
: No, non è proprio così. In fondo ne hai fatto un buon uso.
Auggie
: E tu ora hai la tua storia di Natale, no?
Paul
: Sì, immagino di sì. Il raccontare è un vero talento, Auggie. Per fare una bella storia devi sapere quali bottoni spingere. Tu sei al pari dei maestri.
Auggie
: Che vuoi dire?
Paul
: Voglio dire che è una bella storia.
Auggie
: Cazzo, se non confidi i tuoi segreti agli amici, allora che amico sei?
Paul
: Giusto. Non varrebbe la pena di vivere altrimenti, no? "Il racconto di Natale di Auggie Wren", scritto da Paul Benjamin.
Dal film:
Smoke
Scheda film e trama
Frasi del film
Rashid
: Ehi! Che... che ci fate voi qui di domenica?
Doreen
: Abbiamo deciso di fare un picnic. Vuoi venire con noi?
Rashid
: Sì, certo. Un secondo e arrivo.
Doreen
: Okay.
Cyrus
: Andiamo.
Rashid
: Oddio!
Cyrus
: Salve.
Rashid
: No, ci penso io!
Paul
: Ciao, ragazzo.
Rashid
: Wow, ti hanno fatto proprio un bel lavoro.
Auggie
: Salve.
Paul
: È per documentarmi. Sto scrivendo una scena nel romanzo, in cui parlo di spese mediche, detraibili dalle tasse al 100%.
Auggie
: Vallo a dire al servizio riscossione tributi.
Cyrus
: Ah, sono amici tuoi? Credevo fossero clienti.
Auggie
: Sì, siamo amici suoi, ma siamo anche clienti.
Cyrus
: Ah, sì?
Paul
: Siamo venuti a consegnare della biancheria pulita.
Rashid
: No, no, è tutto a posto. Sono amici davvero.
Cyrus
: Cyrus Cole.
Auggie
: Augustus Wren, piacere.
Cyrus
: Piacere mio.
Paul
: Paul Benjamin.
Cyrus
: Eh, strano. Si chiama come te.
Rashid
: Beh, anche tu e Junior avete lo stesso nome, no?
Cyrus
: Eh, sì, ma lui è mio figlio. Insomma, il sangue del mio sangue. Tu hai il suo nome, non siete neanche dello stesso colore.
Rashid
: Ci siamo conosciuti proprio al Club Internazionale della Gente che ha lo Stesso Nome. Che tu ci creda o no, ci sono 846 Paul Benjamin in America, ma soltanto due nell'area di New York, è per questo che siamo diventati molto amici. Siamo gli unici due che vanno alle riunioni.
Auggie
: Condisci troppo, ragazzo. Perché non semplifichi e gli dici chi sei veramente?
Cyrus
: Ma che succede?
Paul
: Forse dovresti chiederlo a lui.
Auggie
: Dai, Rashid, vuota il sacco.
Doreen
: Rashid?
Paul
: Qualche volta. È il suo nome di battaglia.
Cyrus
: Non capisco di che state parlando. Mi aiuti?
Auggie
: Forza. Il tuo vero nome. Quello sul certificato di nascita.
Rashid
: Thomas.
Cyrus
: Paul, Rashid, Thomas... qual è quello buono?
Rashid
: Thomas.
Cyrus
: Thomas.
Auggie
: Forza, forza, pappamolle! Dillo tutto! Per intero. Nome e cognome, diglieli.
Rashid
: Che cambia?
Paul
: Se non cambia niente perché non lo dici?
Rashid
: Sentite, volevo dir
glielo
al momento giusto. Al momento giusto!
Auggie
: Non c'è un momento migliore di questo, amico.
Cyrus
: Beh, ti sto ascoltando.
Rashid
: Thomas Cole. Mi chiamo Thomas Jefferson Cole.
Cyrus
: Mi prendi per il culo? Mi stai... mi stai sfottendo? Mi stai sfottendo? Non permetterò che... un vermiciattolo venga qui a prendermi in giro! Mi prendi in giro?
Doreen
: Cyrus!
Rashid
: Che ti piaccia o no...
Cyrus
: Mi prendi in giro?
Rashid
: Che ti piaccia o no, mi chiamo Cole, proprio come te.
Paul
: Ora chiedigli chi era sua madre.
Cyrus
: Non mi piace. Non mi piace per niente. Vai di sopra. Prepara il picnic, va bene?
Rashid
: Louisa Vail.
Cyrus
: Sta' zitto!
Rashid
: Te la ricordi?
Cyrus
: Sta' zitto! Chiudi quella bocca del cazzo!
Doreen
: Ehi! Ehi!
Auggie
: Auh!
Paul
: Auh!
Doreen
: Non lo toccare! Non mettetegli le mani addosso!
Rashid
: Aaah!
Cyrus
: Sei un bugiardo! Sei un bugiardo!
Doreen
: Smettetela, voi due!
Cyrus
: Bugiardo!
Doreen
: Smettetela! Smettetela! Smettetela! È tuo figlio, dannazione! Tuo figlio!
Cyrus
: Sei un bugiardo! Sei un bugiardo!
Doreen
: Smettila! Il tuo figlio di merda!
Cyrus
: Bugiardo! Bugiardo!
Doreen
: Basta! Basta!
Cyrus
: Bugiardo!
Doreen
: Càlmati, Cyrus, càlmati!
Dal film:
Smoke
Scheda film e trama
Frasi del film
Paul
: Oh. Gesù!
Rashid
: Eh, eh!
April Lee
: Mi sembrava di averla riconosciuta. Lei è Paul Benjamin, lo scrittore, vero?
Paul
: Lo confesso.
April
: Aspetto da tempo il suo nuovo romanzo. Ha qualcosa in cantiere?
Paul
: Beh, io...
Rashid
: Come no, sta già un pezzo avanti. Di questo passo finirà... finirà entro l'estate.
April
: Meraviglioso.
Rashid
: Ah, mi scuso, non avrei voluto dir
glielo
all'ultimo momento, ma il signor Benjamin e io andremo a una festa stasera, e saremmo veramente lieti se lei volesse accompagnarci. Vero, signor Benjamin?
Paul
: Sì. Ne saremmo onorati.
April
: Cosa si festeggia?
Rashid
: È il mio compleanno.
April
: Il tuo compleanno? E quante persone sono state invitate a questa festa?
Rashid
: Beh, veramente non la chiamerei proprio "festa". È più che altro una cena, per festeggiare il mio compleanno. La lista degli invitati è piuttosto ristretta, per ora siamo solo il signor
Benjamin e io. Se lei accetta saremo in tre.
April
: Hm, capisco. Una cenetta intima. Non è un numero un po' imbarazzante il tre? Come si dice: "due sono pochi, tre sono troppi".
Rashid
: Tre sono troppi. Sì, me ne rendo conto, sì. Ma devo assolutamente tenere d'occhio il signor Benjamin, dovunque vada. Devo tenerlo d'occhio che non si metta nei guai.
April
: Ah, cosa sei, il suo guardiano?
Rashid
: Veramente, sono suo padre.
April
: Ah, ah, ah, ah!
Paul
: E sì! La gente presume che sia io il padre. È una deduzione logica, dato che mi vede più grande di lui di qualche anno. Ma in effetti è vero esattamente il contrario: lui è il padre, e io il figlio.
April
: Ah, ah, ah, ah!
Dal film:
Smoke
Scheda film e trama
Frasi del film
Don Peppino Esposito
: Ma a Don Peppino Esposito chi
glielo
dice imbecille?
Don Raffaele
: Io!
Don Peppino Esposito
: Come sarebbe?
Don Raffaele
: Volevo dire Io no!
Dal film:
San Giovanni decollato
Scheda film e trama
Frasi del film
[Ricevendo un'onorificenza mentre è ricoverato]
E questa a chi va? Al poliziotto onesto? O al povero fesso che s'è fatto sparare in faccia? Se la mettano in culo,
glielo
dica pure.
Frank Serpico
Dal film:
Serpico
Scheda film e trama
Frasi del film
Ho deciso di andare da lei per chieder
glielo
, o per riuscire almeno a metterle un boomerang in tasca nella speranza che potesse tornare indietro da me.
Fabio Volo
Cit. da
Il giorno in più
Frasi di Fabio Volo
Signora Gump
: A scuola devi essere bravo, capito, Forrest?
Forrest
: Stai tranquilla, mamma. Mi ricordo il viaggio sull'autobus il primo giorno di scuola. Me lo ricordo bene.
Dorothy Harris
: Che fai, non sali?
Forrest
: Mamma mi ha detto di non andare in macchina con gli sconosciuti.
Dorothy
: Questo è l'autobus della scuola.
Forrest
: Io sono Forrest, Forrest Gump.
Dorothy
: E io Dorothy Harris.
Forrest
: Beh, adesso ci conosciamo, ormai.
I Bambino
: Qui è occupato.
II Bambino
: Occupato.
III Bambino
: Qui è occupato.
Forrest
: È strano le cose che ti restano in testa da ragazzo. perché io non mi ricordo quando sono nato... Io... io non mi ricordo cosa ho avuto il primo Natale, e non so quand'è che sono andato a fare la prima scampagnata, ma... certo mi ricordo la prima volta che ho sentito la più dolce voce che c'è al mondo.
Jenny Curran
: Ti puoi sedere qui se vuoi.
Forrest
: Non avevo mai visto niente di così bello in vita mia. Somigliava a un angelo.
Jenny
: Beh, ti decidi a sederti o no? Che cos'hanno le tue gambe?
Forrest
: Niente di niente, grazie. Le mie gambe vanno che è una vera meraviglia. Stetti seduto vicino a lei su quell'autobus e parlammo finché non arrivammo a scuola.
Jenny
: E perché porti quelle scarpe, allora?
Forrest
: ... Mamma dice che ho la schiena storta come un punto interrogativo. Queste mi fanno stare dritto come una freccia. Sono le mie scarpe magiche. E oltre a mamma, nessuno mi parlava mai o mi faceva domande.
Jenny
: Sei stupido o che? Dimmi.
Forrest
: Mamma dice che stupido è chi lo stupido fa, eh.
Jenny
: Sono Jenny.
Forrest
: Io sono Forrest, Forrest Gump. Da quel giorno, semo sempre insieme, Jenny e io, come il pane e il burro. Lei mi insegnava ad arrampicarmi...
Jenny
: Forza, Forrest, su, che ce la puoi fare!
Forrest
: ... e io le facevo vedere come ondeggiare. Lei mi aiutava a imparare a leggere, e io le facevo vedere come dondolare. Qualche volta stavamo seduti fuori, ad aspettare le stelle. Mamma sarà preoccupata per me.
Jenny
: Resta qui solo un altro po'.
Forrest
: Chissà perché, Jenny non voleva mai tornare a casa. Bene, Jenny, ci resto. Era la mia amica più specialissima. La mia unica amica. Mamma diceva sempre che i miracoli succedono tutti i giorni. Certe persone non ci credono, ma invece è così.
I Bambino
: Ehi, scemo!
II Bambino
: Sei deficiente o solo stupido?
III Bambino
: Sentite, io sono Forrest Gump!
I Bambino
: Mettiti a correre, Forrest!
Jenny
: Corri! Corri! Corri, Forrest, presto!
I Bambino
: Prendiamo le bici!
II Bambino
: Avanti, inseguiamolo! Venite!
III Bambino
: Eccoci, scemo, stiamo arrivando! Ora ti prendiamo!
Jenny
: Corri, Forrest, corri! Corri, Forrest!
Bambini
: Vieni qui, tu! Ah, ah, ah!
Jenny
: Corri, Forrest! Corri!
Forrest
: Lo so che non mi crede se io
glielo
dico, ma... io corro come il vento che soffia. E da quel giorno, se andavo da qualche parte, io ci andavo correndo!
Bambini
: Sta scappando! Fermiamolo! Accidenti!
Anziano
: Guardate quel bambino. Corre veramente come un pazzo
Forrest
: Si ricorda che le ho detto che Jenny non voleva mai tornare dai suoi? Beh, Viveva in una casa che era vecchia quanto l'Alabama. Sua mamma era andata in cielo che lei aveva cinque anni, e suo papà era una specie di contadino. Jenny? Era un uomo molto affettuoso. Stava sempre a baciare e a toccare lei e le sue sorelle. E poi una volta, Jenny non era sull'autobus per andare a scuola. Jenny, perchè non sei venuta a scuola?
Jenny
: Shhh! Papà sta dormendo, fa' piano.
Signor Curran
: Jenny!
Jenny
: Andiamo!
Signor Curran
: Jenny, dove ti sei cacciata? Ragazzina, meglio per te se torni! Dove sei? Jenny! Jenny, dove sei? Jenny!
Jenny
: Prega con me, Forrest. Prega con me.
Signor Curran
: Jenny!
Jenny
: Signore, fammi diventare un uccello così posso volare lontano lontano da qui. Signore, fammi diventare un uccello così posso volare lontano lontano da qui...
Forrest
: Mamma diceva sempre che Dio è misterioso.
Signor Curran
: Jenny!
Forrest
: Quel giorno non fece diventare Jenny un uccello. In cambio, fece dire alla polizia che Jenny non doveva più restare in quella casa. E lei andò a vivere da sua nonna, dalle parti di Creekmore Avenue, e io ero felice, perché stava a due passi da me. Delle sere, Jenny usciva di nascosto e veniva a trovarmi a casa mia, perché diceva che aveva paura. Paura di cosa, non lo so. Ma secondo me del cane della nonna. Era molto cattivo. E comunque, Jenny e io fummo grandissimi amici tutti quegli anni, fino al liceo.
I Ragazzo
: Ehi, scemo!
Jenny
: Piantala! Corri, Forrest, corri!
I Ragazzo
: Ehi! Mi hai sentito, scemo?
Jenny
: Corri, Forrest!
II Ragazzo
: Forza, sali, sali! Muoviamoci!
I Ragazzo
: Sta scappando, dai che lo prendiamo! Dai, dai!
Jenny
: Corri, Forrest! Corri!
Ragazzi
: Corri, che è meglio! Forza! Corri, Forrest! Ah, ah, ah! Forza, scemo! Scappi come un coniglio! Vai, vai, vai, vai! Ah! Ah, ah, ah! Corri! Corri! Vai! Vai! Ah, ah, ah!
Jenny
: Corri, Forrest!
Forrest
: Di solito correvo per arrivare dove stavo andando. Non ho mai pensato mi poteva servire.
Ragazzi
: Forza, corri, forza! Dai, dai! Ah, ah! Sì!
¨
: E quello chi diavolo è?
High School Coach
: Quello lì è Forrest Gump, coach. È solo l'idiota del paese.
Forrest
: E indovini un po'? Mi capitò di andare anche all'università.
Giocatore
: Corri! Corri!
Forrest
: Okay.
Giocatore
: Corri!
Bryant
: Corri, stupido figlio di puttana! Corri! Vai! Corri! Corri! Da quella parte! Vai! Quello sarà pure il più stupido figlio di puttana della Terra, ma corre come una lepre! Ah, ah, ah! Ah, ah,
ah!
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Vincent Kapoor
[digita un messaggio]
: Mark, sono Vincent Kapoor. Ti stiamo osservando da SOL 54. Il mondo intero fa il tifo per te. Andare al Pathfinder è stata un'idea straordinaria. Stiamo lavorando ad alcuni piani per recuperarti. Nel frattempo stiamo preparando un invio di provviste perché tu possa nutrirti fino a quando Ares 4 arriverà.
Mark Watney
[batte la risposta]
: Felice di saperlo. Ce la sto mettendo tutta per non morire.
[il team della NASA applaude nell'apprendere che sta bene]
Come sta l'equipaggio? Cos'hanno detto quando hanno saputo che sono vivo?
[non sanno che rispondergli]
Mi ricevete? Mark.
Vincent Kapoor
: Dammi un secondo.
Bruce Ng
: Dovresti dir
glielo
...
Vincent Kapoor
[risponde]
: No, non abbiamo detto all'equipaggio che sei vivo. Non ancora. Volevamo che si concentrassero sulla loro missione.
Mark Watney
[riceve il messaggio]
: Ma che cazzo? ...Ma che cazzo?!!
[digita la risposta]
Tim Grimes
: Okay, dice: "Non sanno che sono vivo? Ma che" parola con la C, altro sostantivo con la C, parola con la C di nuovo "vi è preso?"
Vincent Kapoor
: Mark, ti prego, fa' attenzione al linguaggio! Tutto quello che scrivi viene ritrasmesso in diretta in tutto il mondo.
Mark Watney
: Ah, sì?
[scrive un altro messaggio]
Vincent Kapoor
[il team della NASA osserva con aria imbarazzata il nuovo messaggio di Watney, suggerendo che egli ha detto cose inappropriate]
: Oh mio dio...
Dal film:
The Martian
Scheda film e trama
Frasi del film
Sventurato il popolo che per capire quando qualcosa fa ridere ha bisogno che qualcun altro
glielo
dica.
Massimo Gramellini
Cit. da
Faccia che ride, 'Il caffè', Corriere.it, 6 marzo 2018
Frasi di Massimo Gramellini
C'era una volta un giovane in mezzo a una piazza gremita di persone: diceva di avere il cuore più bello del mondo, o quantomeno della vallata. Tutti quanti
glielo
ammiravano: era davvero perfetto, senza alcun difetto.
Erano tutti concordi nell'ammettere che quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto in vita loro, e più lo dicevano, più il giovane s'insuperbiva e si vantava di quel suo cuore meraviglioso.
All'improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio, che emergendo dalla folla disse:
‐ "
Beh, a dire il vero... il tuo cuore è molto meno bello del mio.
"
Quando lo mostrò, aveva puntati addosso gli occhi di tutti: della folla, e del ragazzo.
Certo, il cuore del vecchio batteva forte, ma era ricoperto di cicatrici. C'erano zone dalle quali erano stati asportati dei pezzi e rimpiazzati con altri, ma non combaciavano bene. Così il cuore risultava tutto bitorzoluto. Per giunta, era pieno di grossi buchi dove mancavano interi pezzi. Così tutti quanti osservavano il vecchio, colmi di perplessità, domandandosi come potesse affermare che il suo cuore fosse bello.
Il giovane guardò com'era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere:
‐ "
Starai scherzando?!
" ‐ disse. "
Confronta il tuo cuore con il mio: il mio è perfetto, mentre il tuo è un rattoppo di ferite e lacrime.
"
‐ "
E' vero!
" ‐ ammise il vecchio. ‐ "
Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non farei mai cambio col mio. Vedi, ciascuna ferita rappresenta una persona alla quale ho donato il mio amore: ho staccato un pezzo del mio cuore e gliel'ho dato, e spesso ne ho ricevuto in cambio un pezzo del loro cuore, a colmare il vuoto lasciato nel mio cuore. Ma, certo, ciò che dai non è mai esattamente uguale a ciò che ricevi e così ho qualche bitorzolo, a cui però sono affezionato: ciascuno mi ricorda l'amore che ho condiviso.
Altre volte invece ho dato via pezzi del mio cuore a persone che non mi hanno corrisposto: questo ti spiega le voragini. Amare è rischioso, certo, ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio cuore, mi ricordano sempre l'amore che ho provato anche per queste persone...e chissà? Forse un giorno ritorneranno, e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro.
Comprendi, adesso, che cosa sia il vero amore?
"
Il giovane rimase senza parole. Lacrime copiose iniziarono a rigargli il volto. Prese allora un pezzo del proprio cuore, andò incontro al vecchio, e gliel'offrì con le mani che tremavano. Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore. Poi il vecchio prese un pezzo del suo cuore rattoppato e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel cuore del giovane.
Ci entrava, ma non combaciava perfettamente, faceva un piccolo bitorzolo. Poi il vecchio aggiunse:
‐ "
Se la nota musicale dicesse: Non è la nota che fa la musica... Non ci sarebbero le sinfonie.
Se la parola dicesse: Non è una parola che può fare una pagina... Non ci sarebbero i libri.
Se la pietra dicesse: Non è una pietra che può alzare un muro... Non ci sarebbero case.
Se la goccia d'acqua dicesse: Non è una goccia d'acqua che può fare un fiume... Non ci sarebbero gli oceani.
Se l'uomo dicesse: Non è un gesto d'amore che può rendere felici e cambiare il destino del mondo... Non ci sarebbero mai né giustizia, né pace, né felicità sulla terra degli uomini
".
Dopo aver ascoltato, il giovane guardò il suo cuore, che non era più
il cuore più bello del mondo
, eppure lo trovava più meraviglioso che mai: perché l'amore del vecchio ora scorreva dentro di lui.
Come la sinfonia ha bisogno di ogni nota; come il libro ha bisogno di ogni parola; come la casa ha bisogno di ogni pietra; come l'oceano ha bisogno di ogni goccia d'acqua; così il mondo ha bisogno di te, ha bisogno del tuo amore, perché sei unico ed insostituibile.
Da:
Il cuore più bello del mondo
Marsellus
: Beh, diciamo che torna a casa. Cosa pensi che farà? Non mi dire "cazzo avrà una crisi", questa non è una risposta. Insomma tu la conosci, io no. Una crisi grossa o piccola?
Jules
: Ti conviene valutare l'elemento esplosivo rappresentato da Bonnie e la sua situazione. Voglio dire, se torna a casa dopo una dura nottata di lavoro e trova in cucina dei gangster, che fanno cose da gangster, eh... chi può dire cos'è capace di fare?
Marsellus
: Questo l'ho afferrato, Jules, sto soltanto esaminando i se.
Jules
: Non voglio sentire nessun cazzo di "se"! La sola cosa che ti deve uscire dal culo è "non ci sono problemi Jules, penso io a questa puttanata. Torna là dentro, rassicura i ragazzi e aspetta la cavalleria, che dovrebbe arrivare per direttissima"!
Marsellus
: Non ci sono problemi Jules. Penso io a questa puttanata, torna là dentro e rassicura i ragazzi. E aspetta Wolf che arriverà per direttissima.
Jules
: Vuoi mandare Wolf?
Marsellus
: Ti senti meglio, figlio di puttana?
Jules
: Sì, grande capo, certo, non dovevi dire altro!
Winston "The Wolf" Wolfe
: È un tipo isterico? A che ora è prevista? Hm-hm. Ripetimi i nomi dei presenti. Jules, nero. Hm-hm. Vincent, bianco. Jimmie, bianco. Bonnie, nera. Hm-hm. Un corpo senza testa. Ci vogliono trenta minuti. Ce ne metterò dieci.
[9 MINUTI E 37 SECONDI DOPO...]
Wolf
: Tu sei Jimmie, giusto? È casa tua?
Jimmie
: Sì, proprio così.
Wolf
: Sono il signor Wolf, risolvo problemi.
Jimmie
: Ah, bene. Ne abbiamo uno.
Wolf
: Me l'hanno detto. Posso accomodarmi?
Jimmie
: Ma sì, la prego. Entri.
Wolf
: Tu devi essere Jules, perciò tu sei Vincent. Veniamo subito al sodo, signori. Se sono stato informato correttamente, le lancette volano.
Jimmie
: Al 100%.
Wolf
: Tua moglie Bonnie torna a casa alle nove e mezza del mattino, è esatto?
Jimmie
: Hm-hm.
Wolf
: Mi è stato fatto capire che se dovesse tornare e ci trovasse qui non ne sarebbe troppo soddisfatta.
Jimmie
: Per niente.
Wolf
: Bene, questo ci dà quaranta minuti per toglierci dalle palle. Che se fate quello che vi dico e quando ve lo dico, sono sufficienti. Allora, in garage avete una macchina con un cadavere a cui manca la testa. Portatemici. Jimmie.
Jimmie
: Ah-ah?
Wolf
: Fammi un favore, ti dispiace? Ho sentito un buon odore di caffè. Me ne dai una tazza?
Jimmie
: Sì, sùbito. Ah... Come lo prende?
Wolf
: Molta panna, molto zucchero. Riguardo alla macchina, c'è qualcosa che devo sapere? Si ingolfa, fa fumo, è molto rumorosa, c'è benzina... qualsiasi cosa.
Jules
: A parte l'aspetto la macchina è a posto.
Wolf
: Sicuro? Non voglio uscire per strada e magari gli stop non funzionano.
Jules
: Ehi, amico, per quanto ne so io questa figlia di puttana è perfetta.
Wolf
: Meglio così. Torniamo in cucina.
Jimmie
: Ecco, signor Wolf.
Wolf
: Grazie, Jimmie. Hm...
Jimmie
: Eh, eh!
Wolf
: Allora, prima cosa, voi due: prendete il corpo e mettetelo nel portabagagli. Jimmie, la tua sembra una casa ben curata. Questo mi fa pensare che nel garage, o sotto il lavandino, ci sono molti prodotti: detersivi...
Jimmie
: Sì, sì, sotto il lavandino.
Wolf
: Bene. Quello che voi due dovete fare è prendere questi detersivi e pulire l'interno della macchina. Intendo dire presto, presto, presto. Dovete andare sul sedile posteriore e raccogliere tutti quei pezzettini di cervello e di cranio, e toglierli da lì. Pulite la tappezzeria. Riguardo alla tappezzeria, non è necessario che sia immacolata, non dobbiamo farci un banchetto. Dategli solo una buona strofinata. Quello di cui dovete occuparvi sono le parti ridotte veramente male, quelle pozze di sangue che si sono formate, quella schifezza, bisogna asciugarla. Ora, Jimmie, dobbiamo saccheggiare la tua biancheria. Mi servono coperte, trapunte imbottite e copriletti. Più sono pesanti e scure, meglio è. Niente roba bianca. Non possiamo usarla.
Jimmie
: Ah, no.
Wolf
: Dobbiamo camuffare l'interno della macchina. Copriremo il sedile anteriore, quello posteriore e i tappetini con trapunte e coperte. Certo, se un poliziotto ci ferma e infila il suo grugno nella macchina, lo stratagemma non funzionerà. Ma a una prima occhiata l'auto sembrerà normale. Jimmie, fai strada. Voi due al lavoro!
Vincent
: Un "per favore" sarebbe carino.
Wolf
: Che hai detto, scusa?
Vincent
: Ho detto che un "per favore" sarebbe carino.
Wolf
: Chiariamoci, campione, non sono qui per dire "per favore". Sono qui per dirti cosa fare. E se un istinto di conservazione ancora lo possiedi, sarà meglio che tu lo faccia, e sùbito, anche. Sono qui per dare una mano. E se il mio aiuto non è apprezzato, tanti auguri, signori miei.
Jules
: No, no, no, signor Wolf, le cose non stanno così. Il suo aiuto è sicuramente apprezzato.
Vincent
: Mister Wolf, ascolti. La mia non è mancanza di rispetto, chiaro? Io la rispetto. Solo che non mi piace che la gente mi abbai gli ordini, tutto qua.
Wolf
: Sono brusco con voi solo perché il tempo è a sfavore. Penso in fretta, quindi parlo in fretta. E voi dovete agire in fretta se volete cavarvela. Perciò vi prego, per piacere, pulite quella cazzo di macchina.
Vincent
: Non cominciare a guardarmi così, va bene? Conosco quello sguardo.
Wolf
: È una Chevrolet del 1974. Verde. Niente, tranne il casino all'interno. Ah, circa venti minuti. Uno di cui non sentiremo la mancanza. Sei un brav'uomo, Joe. Grazie mille. Come andiamo, Jimmie?
Jimmie
: Piuttosto bene. È tutto qui. Ma... signor Wolf, lei deve capire una cosa...
Wolf
: Winston. Jimmie, per favore, Winston.
Jimmie
: D'accordo. Devi capire una cosa, Winston. Ah... No, grazie. Questa è la nostra biancheria migliore. Ed è... È stato... è stato un regalo di nozze di mio zio Conrad e mia zia Ginny. Loro ormai non ci sono più. Io desidero aiutarti, eccome...
Wolf
: Voglio farti una domanda, Jimmie, se non ti dispiace.
Jimmie
: No, no, no, fa' pure.
Wolf
: Lo zio Conrad e la zia Ginny erano miliardari?
Jimmie
: No, no.
Wolf
: Bene, lo zio Marsellus invece sì. E sono sicurissimo che se lo zio Conrad e la zia...
Jimmie
: Ginny.
Wolf
: ... Ginny fossero qui, vi regalerebbero volentieri un'intera camera da letto. Cosa che lo zio Marsellus sarebbe felicissimo di fare. A me piacciono i mobili di rovere. Ce li ho nella mia camera da letto. Tu che ne pensi, Jimmie? Ti piace il rovere?
Jimmie
: Il rovere è bello.
Jules
: Oh, merda... Non ti perdonerò mai per la stronzata che hai fatto. Questa roba fa schifo. Schifo.
Vincent
: Conosci quella filosofia, secondo cui quando un uomo ammette di avere sbagliato gli vengono immediatamente perdonati tutti i suoi errori? L'hai mai sentito dire?
Jules
: Sparisci dalla mia vista con queste cagate. Il figlio di puttana che l'ha detto non ha mai dovuto raccogliere pezzettini di cranio per colpa della tua stupidità!
Vincent
: C'è un limite, Jules, c'è un limite preciso alle offese che posso accettare! In questo momento sono una macchina da corsa e tu mi spingi al massimo! Ti sto soltanto dicendo che è pericolosissimo spingere al massimo una macchina da corsa, tutto qua. Potrei esplodere.
Jules
: Oh! Stai per esplodere?
Vincent
: Sì! Sto per esplodere!
Jules
: E io sono un fungo atomico sterminatore, figlio di puttana! Figlio di puttana, ogni volta che le mie dita toccano cervelli divento Superfly TNT, divento "I cannoni di Navarone"! Infatti!" Ma che cazzo ci sto a fare io qui dietro? Sei tu che devi pensare al cervello! Scambiamoci il posto! Io pulisco i finestrini e tu raccogli il cranio di questo stronzo!
Wolf
: Ottimo lavoro, signori. Forse possiamo cavarcela.
Jimmie
: Incredibile, non sembra la stessa macchina!
Wolf
: Beh, non è ancora il momento di cominciare a farci i pompini a vicenda. La prima fase è completata, pulire la macchina. Il che ci porta alla seconda fase, pulire voi due. Spogliatevi.
Vincent
: Completamente?
Wolf
: A culo nudo. Svelti, signori miei. Abbiamo circa quindici minuti prima che la dolce metà di Jimmie imbocchi il viale.
Jules
: Ah, l'aria della mattina è fredda, cazzo!
Vincent
: Sicuro che sia assolutamente necessario?
Wolf
: Sapete voi due che sembrate?
Vincent
: Cosa?
Wolf
: Due che hanno fatto appena esplodere la testa di un uomo. Togliersi quegli stracci insanguinati è assolutamente necessario. Metteteli nel sacco della spazzatura.
Jules
: Oh! Non fare la stupidaggine di lasciare questa roba davanti a casa tua per il netturbino.
Wolf
: Non preoccuparti, la portiamo con noi. Jimmie, il sapone.
Jimmie
: Ecco.
Wolf
: Benissimo, signori, siete già stati in carcere entrambi, ne sono sicuro. Attenzione, arriva!
Jules
: Porca troia, è gelata!
Wolf
: Meglio a voi che a me, signori. Non abbiate paura del sapone. Lavatevi bene.
Jimmie
: Bagnagli bene la testa.
Jules
: Sui capelli! Mandami l'acqua sui capelli! Avanti, cazzo! Eh!
Wolf
: Asciugamani. Sono asciutti, non perdiamo tempo. Dagli i vestiti. Ah, ah, ah! Perfetto! Perfetto, non avremmo potuto fare di meglio. Ragazzi, ora sembrate... Cosa ti sembrano, Jimmie?
Jimmie
: Eh... Due cazzoni!
Wolf
: Ah, ah, ah, ah!
Jimmie
: Sì, sembrano un paio di cazzoni!
Wolf
: Ah, ah, ah, ah!
Jules
: Ah, ah! Sono i tuoi vestiti, stronzo!
Wolf
: Forza, signori miei. Se restiamo a ridere finiamo in prigione. Non fatevi pregare. Benissimo, signori, chiariamo le regole da seguire sulla strada. Andiamo in un posto chiamato "Lo sfasciacarrozze del mostro Joe". Ora, Mostro Joe e sua figlia Raquel finiranno di risolvere il nostro problema. Il posto è a North Hollywood. Perciò, tranne qualche deviazione, andremo dritti per la Hollywood Way. Allora, io guido la macchina incriminata. Jules, tu vieni con me.
Jules
: Hm-hm.
Wolf
: Vincent, tu ci segui con la mia Acura. Ora, se dovessimo imbatterci in qualche tutore della legge, nessuno fa un cazzo di niente finché io non faccio qualcosa.
Vincent
: Capito.
Wolf
: Che cosa ho detto?
Jules
: Non fare un cazzo, a meno che...
Wolf
: A meno che?
Jules
: Non lo faccia lei per primo.
Wolf
: Sei davvero un bambino prodigio. Riguardo a te, cowboy, sei capace di non giocare a "Mezzogiorno di fuoco"?
Vincent
: Signor Wolf, senta, il colpo mi è partito non so come. Sono lucido,
glielo
garantisco.
Wolf
: Tanto basta. Al volante sono una scheggia, perciò stammi dietro. E se quando riprendo la mia macchina è diversa da come te l'ho data, Mostro Joe dovrà sbarazzarsi di due cadaveri. Va' via, Rex!
Jules
: Allora?
Wolf
: Mai successo niente.
Vincent
: Bene.
Wolf
: Ragazzi, vi presento Raquel. Un giorno tutto questo sarà suo.
Raquel
: Ciao. Ma come vi siete vestiti, ragazzi? Andate a una partita di volley?
Wolf
: Ah, ah, ah! Io vado con la signorina a fare colazione. Forse posso darvi un passaggio. Dove abitate?
Vincent
: A Redondo.
Jules
: Englewood.
Wolf
: Shh! Vedo... nel vostro futuro. Vedo... una corsa in taxi! Dovete uscire dai ghetti, ragazzi! Di' buonanotte, Raquel.
Raquel
: Buonanotte, Raquel.
Wolf
: Noi ci rivedremo in giro. E state lontano dai guai, pazzerelli!
Jules
: Signor Wolf. Volevo solo dirle che è stato un vero piacere vederla al lavoro.
Vincent
: Sì, è così, e grazie infinite, signor Wolf.
Wolf
: Chiamatemi Winston. Hai visto, signorina? Rispetto. Mi rispettano tutti, perché io ho carattere.
Raquel
: Anch'io ho carattere!
Wolf
: No, tu hai un caratteraccio! Non vuol dire che tu abbia carattere.
Jules
: Prendiamo un taxi.
Vincent
: Mi è venuta un po' di fame. Ti va di fare colazione con me?
Jules
: Ci sto.
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
[LA SITUAZIONE DI BONNIE]
Jules
: Sì, tu l'hai fatto! Brett, hai cercato di fotterlo!
Brett
: No!
Jules
: Ma a Marsellus Wallace non piace farsi fottere da anima viva tranne che dalla signora Wallace.
Quarto Uomo
: Oddio, ti prego, non voglio morire.
Jules
: Leggi la Bibbia, Brett?
Brett
: S... s... sì.
Jules
: E allora ascolta questo passo che conosco a memoria, è perfetto per l'occasione. Ezechiele, 25:17. "Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti, e la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli, e tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te".
Marvin
: È la fine! È la fine! È la fine! È la fine!
Vincent
: Quello è amico tuo? Hm?
Marvin
: Sono nella merda! Cazzo, sono nella merda!
Jules
: Ah, Vincent, Marvin. Marvin, Vincent.
Vincent
: Digli di stare un po' zitto. Mi dà ai nervi.
Marvin
: Sono fottuto! Sono fottuto! Sono fottuto, cazzo!
Jules
: Marvin!
Marvin
: Sono fottuto! Sono fottuto!
Jules
: Marvin! Marvin! La pianterei con queste stronzate al posto tuo.
Quarto Uomo
: Crepate, figli di puttana! Dovete crepareee!
Vincent
: Ehi, perché cazzo non ce l'hai detto che c'era qualcuno nel bagno? Passato di mente? Ti eri dimenticato che lì dentro c'era uno con uno schifosissimo cannone in mano?
Jules
: Hai visto quant'era grossa la pistola con cui ci ha sparato? Era più grande di lui, merda. Porca puttana, dovremmo essere morti.
Vincent
: Lo so, siamo stati fortunati.
Jules
: No, no, no, no, no, non è stata fortuna.
Vincent
: Sì, può darsi.
Jules
: È stato l'intervento divino. Lo sai cos'è l'intervento divino?
Vincent
: Credo di sì. Significa che Dio è venuto giù dal cielo e ha deviato i proiettili?
Jules
: Proprio così, Vincent, è esattamente quello che significa. Dio è venuto giù dal cielo e ha deviato questi maledetti proiettili!
Vincent
: Secondo me è il momento di andarcene, Jules.
Jules
: Non prenderla come una stronzata da poco, cazzo! Quello che è successo qui è un miracolo!
Vincent
: Le coincidenze ci sono sempre.
Jules
: Hai torto. Hai torto. Questa non è stata una coincidenza.
Vincent
: Vuoi continuare questa discussione teologica in macchina oppure in galera con gli sbirri?
Jules
: A quest'ora dovremmo essere morti, amico mio! Quello che è successo qui è stato un miracolo, e cazzo, voglio che tu riconosca che è così!
Vincent
: E va bene, è stato un miracolo. Ora possiamo andare?
Jules
: Forza, negro, muoviti! Cazzo.
Vincent
: Hai mai visto quel programma sugli sbirri? Una volta lo stavo guardando e c'era uno sbirro che raccontava di una sparatoria in un corridoio con un tizio, va bene, gli ha svuotato addosso il caricatore, e non è successo niente, non l'ha colpito. Capisci, erano solo lui e quell'altro. Insomma, ecco, è pazzesco, ma... ma può capitare.
Jules
: Senti, se vuoi giocare a fare il cieco, segui pure il tuo pastore, ma per quanto mi riguarda gli occhi mi si sono aperti.
Vincent
: Che cazzo significa?
Jules
: Ho chiuso, questo significa. D'ora in poi puoi considerarmi un uomo in pensione.
Vincent
: Oh, Cristo Santo...
Jules
: Non bestemmiare!
Vincent
: Perdio...
Jules
: Ti ho detto di non bestemmiare!
Vincent
: Ehi, mi spieghi perché stai andando fuori di testa?
Jules
: Senti, lo dirò a Marsellus oggi stesso. Basta, ho chiuso.
Vincent
: Già che ci sei, perché non gli dici anche come mai?
Jules
: Tranquillo,
glielo
dirò.
Vincent
: Diecimila dollari che si piscia addosso dalle risate.
Jules
: Non me ne frega un cazzo se lo fa.
Vincent
: Marvin, tu che ne pensi di tutto questo?
Marvin
: Amico, non mi sono fatto un'opinione.
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
Marsellus Wallace
: Penso che ti ritroverai, quando tutta questa merdata sarà finita... penso che ti ritroverai ad essere un figlio di puttana sorridente. La faccenda è... che in questo momento hai talento. Ma per quanto sia doloroso, il talento non dura. Il tuo periodo sta per finire. Ora questa è una merdosissima realtà della vita, ma è una realtà della vita davanti alla quale il tuo culo deve essere realista. Vedi, questa attività è stracolma di stronzi poco realisti, che da giovani pensavano che il loro culo sarebbe invecchiato come il vino. Hm-hm! Se vuoi dire che diventa aceto, è così. Se vuoi dire che migliora con l'età, non è così. E poi... Quanti combattimenti credi di poter ancora affrontare? Hm? Due? Non ci sono combattimenti per i vecchi pugili, eri quasi arrivato ma non ce l'hai mai fatta, e se dovevi farcela ce l'avresti già fatta. Sei dei miei?
Butch Coolidge
: Si. Pare proprio di si.
Marsellus
: La sera del combattimento forse sentirai una piccola fitta. È l'orgoglio che ti blocca il cervello e te lo mette nel culo. Metti
glielo
tu nel culo. L'orgoglio fa solo male, non aiuta, mai. Supera certe cagate, perché da qui a un'anno, quando te la spasserai nei Caraibi, dirai a te stesso: "Marsellus Wallace aveva ragione".
Butch
: Non ho problemi su questo, signor Wallace.
Marsellus
: Alla quinta il tuo culo andrà al tappeto. Ripeti.
Butch
: Alla quinta il mio culo andrà al tappeto.
Paul
: Oh, Vincent Vega, il nostro uomo ad Amsterdam! E Jules Winnfield, il nostro uomo ad Englewood. Portate le chiappe qui dentro. Porca miseria, ma cosa sono questi vestiti?
Jules
: È meglio che tu non lo sappia.
Vincent
: Dov'è il gran capo?
Paul
: Il gran capo è di là, si sta occupando di un affare. Prendetevela calma per qualche minuto. Appena vedete l'uomo bianco andare via, entrate voi.
Vincent
: Come ti va?
Paul
: Bene. Tu che mi racconti dell'Olanda?
Vincent
: Niente male.
Paul
: Ho sentito che domani sera porti fuori Mia.
Vincent
: È Marsellus che me l'ha chiesto.
Paul
: La conosci Mia?
Vincent
: Non ancora.
Paul e Jules
: Ah, ah, ah, ah!
Vincent
: Che cazzo c'è da ridere?
Jules
: Niente. Devo andare a pisciare.
Vincent
: Senti, non sono un coglione idiota, chiaro? Quella è la moglie del gran capo, mi siedo di fronte a lei, mastico quello che mangio con la bocca chiusa, rido alle sue battute stronze e nient'altro.
Paul
: Io mi chiamo Paul, ve li fate tra voi i vostri goal. Hm?
Vincent
: Allora perché cazzo me l'hai chiesto a fare? Rotto in culo.
Butch
: Un pacchetto di Red Apples.
Paul
: Col filtro?
Butch
: No. Che cos'hai da guardare, amico?
Vincent
: Non sei amico mio, bestione.
Butch
: Che cosa?
Vincent
: Mi hai sentito benissimo, palle mosce.
Marsellus
: Vincent Vega è nel locale? Il mio uomo! Trascina qui il culo!
Vincent
: Marsellus! Eh, scusa!
Marsellus
: Ah! Non ti preoccupare!
Paul
: Le Red Apples. Un dollaro e quaranta.
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
Jules
: Ti ricordi di Antwan Rockamora? Mezzo nero, mezzo samoano, lo chiamavano Tony Rocky Horror?
Vincent
: Si, mi pare, quello grasso, no?
Jules
: Io non me la sentirei di chiamarlo grasso, ha problemi di peso, poveraccio, che deve fare? È Samoano.
Vincent
: Credo di sapere di chi parli. E allora?
Jules
: Beh, Marsellus gli ha dato una bella ripassata. In giro corre voce che è successo per colpa della moglie di Marsellus Wallace.
Vincent
: Che cosa ha fatto, se l'è scopata?
Jules
: No, no, no, no, niente di cosi' grave.
Vincent
: E cosa, allora?
Jules
: Le ha fatto un massaggio ai piedi.
Vincent
: Un massaggio ai piedi.
Jules
: Hm-hm.
Vincent
: Tutto qui?
Jules
: Hm-hm.
Vincent
: E allora Marsellus che ha fatto?
Jules
: Ha mandato a casa sua un paio di scagnozzi, lo hanno portato sulla veranda e l'hanno buttato di peso fuori dal balcone. Il negro s'è fatto un volo di quattro piani. Di sotto c'era... c'era un giardinetto ben curato, col tetto di vetro, come quello delle serre. Il negro c'è passato attraverso. E da allora non è capace di esprimersi molto chiaramente.
Vincent
: Cazzo, un vero peccato.
Jules
: Hm-hm.
Vincent
: Però bisogna ammetterlo, quando uno gioca col fuoco prima o poi si brucia.
Jules
: Che vuoi dire?
Vincent
: Ma che non si va a fare un massaggio ai piedi alla nuova moglie di Marsellus Wallace
Jules
: Secondo te non ha esagerato.
Vincent
: Beh, Antwan probabilmente non si aspettava che lui reagisse come ha fatto, ma doveva pur aspettarsi una reazione.
Jules
: Ma era un massaggio ai piedi, non è niente. Io lo faccio sempre a mia madre.
Vincent
: no, è mettere le mani in modo intimo sulla nuova moglie di Marsellus Wallace. Voglio dire, è così grave come se gliela avesse leccata, no, ma è lo stesso fottuto campo da gioco.
Jules
: Oooh, aspetta, fermo lì. Leccargliela a una troia e farle un massaggio ai piedi non è esattamente la stessa cosa.
Vincent
: Non lo è, ma è lo stesso campo da gioco.
Jules
: Non è neanche lo stesso campo da gioco, cazzo. Ora senti, forse il tuo metodo di massaggi è diverso dal mio, ma sai, toccare i piedi di sua moglie, e infilare la lingua nel più sacro dei suoi buchi, non è lo stesso fottuto campo da gioco, non è lo stesso campionato e non è nemmeno lo stesso sport. Guarda, il massaggio ai piedi non significa un cazzo.
Vincent
: Ma tu l'hai mai fatto un massaggio ai piedi?
Jules
: Eh... non venirmi a parlare di massaggi ai piedi, perché io sono un maestro di piedi massaggiati.
Vincent
: E ne hai fatti molti?
Jules
: Cazzo, ho una tecnica che, lèvati, niente solletico, niente di niente.
Vincent
: A... a un uomo
glielo
faresti un massaggio ai piedi?
Jules
: Vaffanculo.
Vincent
: L'hai fatto a molti?
Jules
: Vaffanculo
Vincent
: Sai, mi sento un po' stanco, mi farebbe bene un massaggino ai piedi.
Jules
: Basta, eh? Hai capito? Cominciano a girarmi le palle!
Vincent
: Eh, eh! Ah!
Jules
: Questa è la porta.
Vincent
: Sì, eccola qua.
Jules
: Che ora fai?
Vincent
: Sono esattamente le 7:22.
Jules
: Ah... Non è ancora il momento. Dai, leviamoci da qui. Stai a sentire: solo perché non farei mai un massaggio ai piedi a un uomo, non è giusto che Marsellus scaraventi Antwan in una merdosissima serra incasinandogli il modo di parlare. Sono cose che non si fanno. Se quel figlio di puttana lo facesse a me, o mi paralizza anche il culo o io lo ammazzo. Mi sono spiegato?
Vincent
: Ah, ma non sto dicendo che è giusto, ma che per te un massaggio ai piedi non significa niente, per me invece sì. Guarda, ho fatto a migliaia di donne migliaia di massaggi ai piedi e tutti avevano un significato. Noi facciamo finta di no, ma è così. Ed è questo che ti intriga mentre li fai. È un fatto sensuale che monta, dove, beh, nessuno dei due ne parla, ma tu lo sai e lo sa lei. Quello stronzo di Marsellus lo sapeva, e quel coglione di Antwan doveva saperlo ancora meglio. Insomma, quella è sua moglie, cazzo, nessun uomo prende con umorismo certe stronzate. Mi sono spiegato?
Jules
: Sì, è un punto di vista interessante. Coraggio, entriamo nei personaggi.
Vincent
: Come hai detto che si chiama lei?
Jules
: Mia.
Vincent
: Mia.
Jules
: Perché ti interessa tanto la moglie del gran capo?
Vincent
: Beh, lui parte, va in Florida, e mi ha chiesto di... di occuparmi di lei mentre è via.
Jules
: Ah. Occuparti di lei?
Vincent
: No, ma che dici? Devo portarla fuori, sai, farla divertire, così non si sente sola.
Jules
: Cioè tu e Mia Wallace vi date un appuntamento?
Vincent
: Non è come intendi tu. Sai, è come... come quando porti fuori la moglie del tuo migliore amico, al cinema o in qualche altro posto. È solo buona compagnia, nient'altro. Non è un appuntamento. Non è nessun appuntamento!
Jules
: Salve, ragazzi. Come ve la passate? No, comodo, comodo, comodo, comodo. Stai comodo. Sapete chi siamo? Siamo colleghi del vostro socio d'affari Marsellus Wallace. Certo vi ricordate del vostro socio d'affari, vero? No, no, non ditemi niente, voglio indovinare. Tu sei Brett, giusto?
Brett
: Sì.
Jules
: Visto? Ho indovinato. Ti ricordi bene del tuo socio d'affari Marsellus Wallace, non è vero, Brett?
Brett
: Sì, sì, me lo ricordo bene.
Jules
: Bravo. Oh, a quanto pare io e Vincent abbiamo interrotto la vostra colazione. Ci dispiace veramente. Che mangiavate?
Brett
: Hamburger.
Jules
: Hamburger, dici? La colonna portante di ogni colazione vitaminica! E che tipo di hamburger?
Brett
: È un... un cheeseburger.
Jules
: No, no, no, no. Dove li avete comprati? Da McDonald's, da Wendy's, Jack-in-the-Box, dove?
Brett
: Ehm... Al Big Kahuna Burger.
Jules
: Al Big Kahuna Burger! Dove gli hawaiani fanno gli hamburger! Dicono che sono saporiti i loro hamburger, io non li ho mai assaggiati, personalmente. Come sono?
Brett
: Buoni. Buoni. Sono buoni.
Jules
: Vi dispiace se ne assaggio uno? È tuo questo, eh?
Brett
: Sì.
Jules
: Hm! Sì che è saporito questo hamburger. Vincent! Hai mai mangiato un Big Kahuna Burger?
Vincent
: Hm.
Jules
: Ne vuoi un morso? Sono saporiti.
Vincent
: Non ho fame.
Jules
: Beh, se ti piacciono gli hamburger una volta li devi provare. Io di solito non posso mangiarli perché la mia ragazza è vegetariana. E questo praticamente fa di me un vegetariano, ma vado pazzo per il sapore di un buon hamburger. Hmmm! Sai come chiamano un quarto di libbra con formaggio in Francia?
Brett
: No.
Jules
: Di
glielo
, Vincent.
Vincent
: Royale con formaggio.
Jules
: Royale con formaggio. E sai perché lo chiamano così?
Brett
: Per il sistema metrico decimale?
Jules
: Ma guarda che bel cervellone ha il nostro Brett! Uh, sei in gamba, figlio di puttana, lo sai? Il sistema metrico. Lì dentro che c'è?
Brett
: Sprite.
Jules
: Ah, Sprite. Buona. Ti dispiace se... se assaggio la tua bevanda saporita per mandare giù il boccone?
Brett
: Fa' pure.
Jules
: Ah! Ci voleva proprio! Tu, col frangettone, sai perché siamo qui? Perché non dici al mio amico Vince, là, dove hai nascosto la roba? Perché non
glielo
dici?
Marvin
: È lì dentro.
Jules
: Non ricordo di averti fatto nessuna domanda del cazzo, se non sbaglio! Cosa dicevi?
Roger
: Nell'armadietto. No. No, quello all'altezza delle ginocchia.
Jules
: Siamo contenti? Vincent? Siamo contenti?
Vincent
: Sì, siamo contenti.
Brett
: Ehm... ascolta... Mi dispiace, io... io... io non ho capito il tuo nome. Ho... ho capito il tuo, ehm, Vincent, giusto? Ma non ho capito il tuo.
Jules
: Mi chiamo Gerda e non è con le chiacchiere che uscirai da questa merda.
Brett
: No, no. No. No. Voglio solo che sappiate quanto... Voglio solo che sappiate quanto ci dispiace che le cose siano andate a puttane tra noi e il signor Wallace. E... Noi ci siamo messi in questo affare con le migliori intenzioni, davvero, no, no, no...
Jules
: Oh, scusami, ho spezzato la tua concentrazione. Oh, non volevo farlo. Per favore, continua. Dicevi qualcosa a proposito delle migliori intenzioni, sì. Ma che ti prende? Ah, avevi finito? Interessante, ma non mi hai convinto, sai? Dì un po', Marsellus Wallace che aspetto ha?
Brett
: Cosa?
Jules
: Da che paese vieni?
Brett
: Cosa? Cosa?
Jules
: "Cosa" è un paese che non ho mai sentito nominare! Lì parlano la mia lingua?
Brett
: Cosa?
Jules
: La mia lingua, figlio di puttana! Tu la sai parlare?
Brett
: Sì!
Jules
: Allora capisci quello che dico!
Brett
: Sì! Sì! Sì!
Jules
: Descrivimi perciò Marsellus Wallace! Che aspetto ha!
Brett
: Cosa?
Jules
: Di' "cosa" un'altra volta! Di' "cosa" un'altra volta! Ti sfido, due volte, ti sfido, figlio di puttana, di' "cosa" un'altra maledettissima volta!
Brett
: È... è... è nero.
Jules
: Vai avanti!
Brett
: È senza capelli.
Jules
: Secondo te sembra una puttana?
Brett
: Cosa?
Jules
: Secondo te, lui ha l'aspetto di una puttana?
Brett
: No!
Jules
: Perché allora hai cercato di fotterlo come una puttana?
Brett
: Non l'ho fatto!
Jules
: Sì che l'hai fatto! Sì, tu l'hai fatto! Brett, hai cercato di fotterlo!
Brett
: No!
Jules
: Ma a Marsellus Wallace non piace farsi fottere da anima viva tranne che dalla signora Wallace. Leggi la Bibbia, Brett?
Brett
: S... s... sì.
Jules
: E allora ascolta questo passo che conosco a memoria, è perfetto per l'occasione. Ezechiele, 25:17. "Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti, e la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli, e tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te".
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
Padre Merrin
: Io ti esorcizzo! Immondo spirito!
Regan MacNeil
[voce da posseduta]
: Ficcatelo nel culo, vecchio frocio!
Padre Merrin
: Nel nome di Nostro Signore Gesù Cristo! È Lui che ti comanda! Lui che ti precipitò dall'alto dei cieli nelle profondità dell'Inferno!
Regan MacNeil
[voce da posseduta]
: Ficca
glielo
! Inculalo, Karras!
Padre Merrin
: Vattene da questa creatura di Dio! Vattene! Nel nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo!
Dal film:
L'esorcista
Scheda film e trama
Frasi del film
Padre Karras
: Ciao Regan. Sono un amico di tua madre, vorrei aiutarti.
Regan MacNeil
[voce da posseduta]
: Potresti anche sciogliermi allora.
Padre Karras
: Ho paura che ti faresti del male, Regan.
Regan MacNeil
[voce da posseduta]
: Io non sono Regan.
Padre Karras
: Capisco. Bene, presentiamoci allora. Io sono Damien Karras.
Regan MacNeil
[voce da posseduta]
: E io sono il Diavolo! E adesso sciogli le cinghie per piacere!
Padre Karras
: Se sei il Diavolo, perché non le fai sparire?
Regan MacNeil
[voce da posseduta]
: Sarebbe una volgare esibizione di potenza, Karras!
Padre Karras
: Dov'è Regan?
Regan MacNeil
[voce da posseduta]
: Qui dentro. Con noi.
Padre Karras
: Fammi vedere Regan e ti sciolgo una cinghia.
Regan MacNeil
[voce da posseduta]
: Aiuta uno che serviva a messa, Padre!... Tua madre è qui dentro con noi, Karras. Vorresti lasciarle un messaggio? Penso io a far
glielo
avere.
Padre Karras
: ...Se questo è vero... conosci il cognome di mia madre da ragazza. Qual è?... Qual è?
[Regan vomita addosso a Karras]
Dal film:
L'esorcista
Scheda film e trama
Frasi del film
Dean
: Come si aspettava che reagissimo a questo? No, la prego, me lo dica. Il professor Steeves dice che lei l'ha presentato come tesina finale. Bene, allora lasci che
glielo
dica io. È immondo ed è assurdo.
Ginsberg
: Però lei l'ha finito.
Dal film:
Giovani ribelli Kill Your Darlings
Scheda film e trama
Frasi del film
Naomi Ginsberg
: Ehi, io sto bene ora. Sono tua madre e sto bene. Tu no.
Ginsberg
: Ci sono dentro fino al collo. Qualcuno che conosco ha ucciso un uomo... e, e non so cosa fare. Io, lui vuole il mio aiuto e io non so se dar
glielo
. Non so se è giusto. È un vero casino.
Naomi Ginsberg
: Lascialo andare.
Ginsberg
: Cosa?
Naomi Ginsberg
: Non aiutarlo.
Ginsberg
: Non posso mamma, è il mio migliore amico.
Naomi Ginsberg
: Ascoltami, la cosa più importante che tuo padre abbia mai fatto? È stata deludermi. Hai capito?
Dal film:
Giovani ribelli Kill Your Darlings
Scheda film e trama
Frasi del film
Antonio Conte è andato via perché la squadra che stanno allestendo non è all'altezza.
Glielo
ha detto in faccia sia ad Andrea Agnelli che a Beppe Marotta. Il clima si è scaldato fino al punto che Agnelli lo ha provocato con la più idiota delle frasi: «Se vuoi, te ne puoi andare». E quello se n'è andato. Giustamente. Perché è proprio quando non viene riconosciuto il proprio valore che poi tutto il resto non ha più senso.
[...]
Non me la prendo con Marotta (che già fa i miracoli!) ma con Andrea Agnelli, il quale sta subendo il pressing di Marchionne e di tutti coloro che vedono la Juventus come un fardello e non come un top brand.
[Libero, 17 luglio 2014]
Gianluigi Paragone
Frasi di Gianluigi Paragone
Il gioco non era complicato. Ogni singolo messaggio tedesco, ogni attacco a sorpresa, ogni missione di bombardamento, ogni imminente assalto degli U-Boot... Erano tutti messaggi che viaggiavano nell'aria. Segnali radio che qualsiasi studente con un apparecchio da radioamatore poteva intercettare. Ma c'era un trucco: quei segnali erano criptati. C'erano 159 milioni di milioni di possibili impostazioni di Enigma. Non dovevamo fare altro che provarle tutte. Ma se avessimo avuto dieci uomini a controllare una impostazione al minuto, per ventiquattr'ore al giorno e sette giorni la settimana, provi a indovinare quanti giorni ci sarebbero voluti per controllarle tutte?
Glielo
dico io. Non giorni. Anni. Venti milioni di anni. Per impedire un attacco imminente avremmo dovuto effettuare controlli che richiedevano venti milioni di anni... in venti minuti.
Alan Turing
Dal film:
Imitation Game
Scheda film e trama
Frasi del film
Ai senatori non piace essere sorpresi. Do sempre loro un indizio di ciò che sto per dirgli, poi gli lascio il tempo di abituarcisi, e poi
glielo
dico.
William Cabot
Dal film:
Al vertice della tensione
Scheda film e trama
Frasi del film
Lo vide per la prima volta sul treno dei pendolari, mentre leggeva un libro che lei aveva amato. Zoe cominciò a sbirciarlo ogni giorno, per un anno. Rimpiazzò i jeans con abiti eleganti, ma lui non staccava gli occhi dalla pagina. Una mattina lei gli si sedette davanti e lasciò cadere il biglietto del treno. Lui si chinò a raccoglierlo e
glielo
porse, senza smettere di leggere. Zoe era cocciuta e il giorno del suo compleanno, al momento di scendere alla stazione londinese di King's Cross, si festeggiò mettendogli in mano una lettera in cui lo invitava a prendere un drink e gli lasciava la sua mail. Lui rispose soltanto la sera. Si chiamava Mark e si complimentava per il coraggio, ma rimbalzava l'invito perché non era certo che la sua fidanzata lo avrebbe gradito. Dal mattino dopo continuarono a fronteggiarsi sul treno facendo finta di niente, come solo due inglesi. Passarono così altri otto mesi e Mark scrisse la seconda mail: «Sono single da un po' e ti penso: sarà tardi per quel drink?». Non era tardi. Nemmeno per stupirsi che Mark fosse veramente l'uomo che Zoe aveva immaginato. Si sono sposati, hanno fatto due figli e adesso un libro, che tra gli inglesi sta suscitando reazioni emotive smodate, persino lievi arricciamenti di naso. Beati loro. Sui carri merci dei pendolari italiani certi colpi di fulmine al rallentatore si possono solo fantasticare. Non che tra i nostri viaggiatori manchino le donne intraprendenti e qualche sparuto maschio che legge. Ma sono troppo impegnati ad arrivare in ritardo soltanto di un'ora per avere anche il tempo di innamorarsi.
Massimo Gramellini
Cit. da
L'uomo del treno, 'Il caffè', Corriere.it, 27 settembre 2017
Frasi di Massimo Gramellini
Zio Joe
: Ehi Finn, come si affumica un pesce spada?
Finn
: Accendi un sigaro e
glielo
soffi in faccia!
Dal film:
Paradiso perduto
Scheda film e trama
Frasi del film
Ho trovato uomini che non sapevano baciare. Ho sempre trovato il tempo di insegnar
glielo
.
Mae West
Frasi di Mae West
Marinaio
: Fate attenzione. Distendere i teloni.
Molly
: Non è una cosa che si vede tutti i giorni, questa.
Lightoller
: Sganciate! Abbandonate i bagagli! Non c'è spazio per i bagagli nelle scialuppe. Forza. Che ci fanno qui questi bagagli? Levateli di mezzo. Fateli sparire. Ci occorre spazio, levateli di mezzo. Su, levateli. Da questa parte, signora. Indietro, indietro, indietro. Giù. Giù!
Marinaio
: Fate spazio! Su, datevi da fare! Da questa parte, prego.
Cal
: Lovejoy.
Lovejoy
: Non si trova neanche a tribordo.
Cal
: Ci resta pochissimo tempo. Questo pseudo caporale impettito non fa salire gli uomini.
Lovejoy
: Dall'altra parte uno sta facendo salire gli uomini.
Cal
: Allora è su lui che punteremo. Ma prima ci occorre una garanzia. Andiamo.
Steward
: Da questa parte, per favore. Fino a giù. Ehi! Ma che ti salta in mente? Dovrai pagare i danni, lo sai questo? Quella è proprietà della White Star.
Jack & Rose
: Sta' zitto!
Passeggera
: Può fermare la scialuppa un momentino? Devo fare un salto in cabina...
Lightoller
: Si sieda!
Glielo
dico per l'ultima volta. Pronti a calare.
Andrews
: Signor Lightoller, perché le scialuppe vengono messe in acqua mezze vuote?
Lightoller
: Non ora, signor Andrews.
Andrews
: Guardi lì. Appena venti persone per una scialuppa che può portarne 65! E ne ho vista una con solo dodici persone, dodici!
Lightoller
: Eh, beh, noi.. non eravamo sicuri del peso, signor Andrews. Queste scialuppe potrebbero cedere.
Andrews
: Sciocchezze! Sono state collaudate a Belfast con il peso di 70 uomini! Ora carichi al massimo queste scialuppe, signor Lightoller, per l'amor di Dio!
Lightoller
: Avanti, c'è posto per altre donne e bambini!
Andrews
: Di qua, presto!
Lightoller
: Venite!
Dal film:
Titanic
Scheda film e trama
Frasi del film
[Riferendosi a Roberto Bettega]
[...]
Lui non è adatto a tenere il timone di un'azienda. È un bravo ragazzo, un operativo. Se lo mandi in giro fa il suo dovere. Ma ha bisogno di qualcuno che gli stia sopra, come ai tempi miei e di Giraudo. Non lo stimo più, Bettega. Anzi, sa cosa le dico? Non lo saluterò neanche se me lo ritrovassi a un passo. Ma come? Al Tribunale sportivo di Roma gli azionisti, certi azionisti almeno, ci scaricano e ci tirano addosso. Alla Procura di Torino ci denunciano per infedeltà patrimoniale. E lui rientra in società, dentro questa società? Ci vuole anche la faccia come il c... per richiamarlo. Bettega farà la fine di Ferrara,
glielo
garantisco. A Ciro gli hanno fatto accettare un gruppo senza capo né coda, a lui rinfacceranno di non aver rimesso a posto la squadra.
Luciano Moggi
Frasi di Luciano Moggi
Carl Jenkis
: Statisticamente a questo punto dovresti aver già indovinato per puro caso.
Johnny Rico
: Quindi capacità extrasensoriali zero e in più sono sfortunato!
Carl Jenkins
: Oh, la fortuna non c'entra... In realtà nessuno sa perché alcuni sono sensitivi e altri no. Magari è un nuovo stadio dell'evoluzione umana! È per questo che fanno queste ricerche federali.
[Il furetto di Carl sale sulla tastiera del suo computer]
Ma..! Cyrano! Ah, scusa, time out...
Johnny Rico
: Dai, vuole solo un po' di attenzione... Non ci giochi più con lui!
Carl Jenkins
: Cyrano?
[Si mette a fissare il furetto negli occhi]
Va' a tormentare la mamma, Cyrano...
[Il furetto scende dal tavolo e sale su per le scale]
Johnny Rico
: Come fai a far
glielo
fare?
Carl Jenkins
: Gli ho trasmesso l'immagine di un bruco che sale sulle gambe di mia madre: la sua missione è mangiarselo!
Signora Jenkins
:
[Dal piano di sopra]
Ahhh! Scendi dalla mia gamba! Ahhh! CAAARL!
[Lui e Rico si mettono a ridere]
Johnny Rico
: Non farai niente del genere con me, spero.
Carl Jenkins
: Non avere paura, con gli umani non posso... Per ora!
Dal film:
Starship Troopers
Scheda film e trama
Frasi del film
Credo che le donne reggano il mondo e non credo ci sia un uomo che ha mai fatto qualcosa senza che una donna
glielo
abbia concesso o lo abbia incoraggiato a farlo.
Bob Dylan
Commenti:
2
Frasi di Bob Dylan
Io so cosa si aspetta la gente da me e cerco sempre di dar
glielo
.
Jean Alesi
Cit. da
La Gazzetta dello Sport Magazine, 29 febbraio 1996
Frasi di Jean Alesi
Armando Salazar
: Jack Sparrow... Conosci questo pirata?
Henry Turner
: Solo di nome.
Salazar
: Trova Sparrow per me. E dagli un messaggio dal Capitan Salazar. E digli: Morte... La morte verrà a prenderlo.
Glielo
riferirai? Ti prego.
Dal film:
La vendetta di Salazar
Scheda film e trama
Frasi del film
[Su Roberto Saviano]
C'è stato un comunicato, una solidarietà espressa da parte del sindacato dei giornalisti... va bene, lo condividiamo perfettamente, ma insomma, mi pare che... è meglio andare avanti
[...]
Non è che ce l'ho con Saviano, dico soltanto che Saviano si propone molto, insomma, no? Cioè c'è un film, il libro, un libro che si vende, i diritti del film che portano a casa anche tanti bei soldini... insomma, va bene... insomma, è scortato; che poi lui racconti come si vive da scortato, io potrei raccontar
glielo
meglio perché vivo da scortato da più tempo ma non vado raccontando il perché sono scortato.
[dal Tg4 delle ore 18:55, 9 settembre 2008]
Emilio Fede
Frasi di Emilio Fede
Knox Harrington
: E così lei è Lebowski.
Drugo
: Sì.
Harrington
: Maude mi ha raccontato tutto di lei. Tornerà fra un minuto. Si accomodi. Beve qualcosa?
Drugo
: Sì, un white russian.
Harrington
: Il bar è alla sue spalle. Allora, cos'è che fa lei nella vita?
Drugo
: Ma chi cazzo sei tu, bello?
Harrington
: Sono solo un amico di Maude.
Drugo
: Ah, sì, quello famoso per rompere le palle? E tu che lavoro fai?
Harrington
: Oh, niente di particolare.
Maude
: Ciao, Jeffrey.
Harrington
: Ciao.
Drugo
: Ciao. Come va? Senti, Maude... Mi sa che devo... rassegnare le mie dimissioni o qualcosa del genere, perché... sembra che tua madre in realtà sia stata rapita veramente.
Maude
: Questo si può tranquillamente escludere.
Drugo
: Porca puttana! Perché stai ad ascoltare, di tanto in tanto? Potresti imparare qualcosa, no? Dicevo che...
Maude
: Per favore, non dire: "tua madre". In questa storia lei è la responsabile, non la vittima.
Drugo
: Ti sto dicendo che ho avuto delle prove indiscutibili!
Maude
: Da chi?
Drugo
: Dal principale, dal Capo.
Maude
: Uli Kunkel? L'attore nel film di "Tope al vento"?
Drugo
: Tope al vento? Vuoi dire vagina? Perché, tu conosci quel tizio?
Maude
: Potrei aver
glielo
presentato io, per quanto ne so. Te lo ricordi Uli?
Harrington
: Hm...
Maude
: È un musicista. Aveva anche un gruppo, gli Autobahn. Guarda tra i miei Lp. Hanno inciso un album verso la fine degli anni '70. Facevano una specie di... techno-pop. E ti ha fatto credere di essere lui il rapitore?
Drugo
: Beh, sì.
Maude
: Ragiona: a nessuno verrebbe in mente di rapire una persona che conosce. È essenziale che l'ostaggio non possa riconoscere e identificare il rapitore una volta rilasciato.
Drugo
: Beh, sì, questo lo so.
Harrington
: Eh, eh, eh, eh, eh!
Drugo
: Cosa cazzo ci ha da ridere questo? Chi è?
Maude
: Knox Harrington, l'artista del video. Quindi è Uli che ha il malloppo.
Drugo
: Beh, eh... no, non esattamente. È... ah, è molto complicato come caso, Maude. Un mucchio di input e output. Una quantità di informazioni, e un mucchio di elementi da considerare. Ho una quantità di elementi da tenere presente.
Harrington
: Pronto?
Sandro
: Ciccio, so' Sandro!
Maude
: Se Uli non ha i soldi chi ce l'ha?
Harrington
: Ah, ah, ah! È Sandro, dalla Biennale.
Maude
: Oh, scusa, devo rispondere. Hai ancora il numero del dottore?
Drugo
: Oh, no, veramente non ho più neanche il livido.
Maude
: Ti prego, Jeffrey, non vorrei sentirmi responsabile di eventuali conseguenze. Dimmi,Sandro. Sì?
Sandro
: Ciao, carissima, come stai?
Maude
: Sì?
Drugo
: Eventuali conseguenze?
Maude
: Sì, sì, che ridicolo! Ah, ah, ah, ah! Ah, ah, ah, ah!
Dal film:
Il Grande Lebowski
Scheda film e trama
Frasi del film
Tony
: ... e mi dice: "Mia moglie è una spaccapalle, me le sta a rompere giorno e notte. Mia figlia ha sposato uno sfigato che più sfigato non ce n'è, e io ho uno sfogo al culo che se solo provo a sedermi vedo le stelle. Però sai come sono fatto, non mi lamento". Ah, ah, ah!
Drugo
: Già, porca puttana, uno sfogo al culo! Allora se è così... Devo dirti una cosa, amico mio.
Stamattina mi sentivo proprio l'ultima delle schifezze, una vera merda ambulante, già. Ho perso dei soldi, e...
Tony
: Sai che cosa devi fare? Non ci pensare, fai finta che non è successo niente.
Drugo
: Ma sì, si fottano i soldi! Chi se ne frega! La vita va avanti.
Tony
: Già. Casa, dolce casa! Ehi, senti un po'.
Drugo
: Hm?
Tony
: Chi è l'amico con la Volkswagen?
Drugo
: Eh?
Tony
: Quello. Ci ha seguiti fin qua.
Drugo
: Ma di chi stai parla... Ah! Ma che fai?
Autista
: Sali in macchina, figlio di puttana, niente storie!
Drugo
: Ehi! Ehi! Sta' attento, amico, ho roba da bere in mano! Oh!
Lebowski
: Cominci a parlare e parli in fretta, pagliaccio e incapace!
Brandt
: Abbiamo cercato disperatamente di aggiungerla.
Lebowski
: Dove sono i miei soldi, smidollato?
Drugo
: Ah... Beh, io... io... ah... io non...
Lebowski
: Quelli i soldi non li hanno avuti, imbecille! Non hanno avuto un centesimo! La vita di Bunny era nelle sue mani!
Brandt
: Questo ci angoscia, Drugo.
Drugo
: No. E no, bello. Non ho sbagliato. Io...
Lebowski
: Non ha sbagliato?
Drugo
: E no.
Lebowski
: Qui c'è un aereoplano che si è schiantato contro le montagne!
Drugo
: No, scusi, andiamo, a chi è disposto a credere? A quelli? Noi abbiamo consegnato il malloppo.
Lebowski
: Noi chi?
Drugo
: Io! Pluralis maiestatis, lo usano anche i giornalisti. Io ho consegnato il malloppo, esattamente come... Senta, io ho delle informazioni certe, lo sa? Alcuni fatti venuti alla luce. Senta, le è venuto in mente che... invece... invece di... ah... girare in tondo e... e prendersela con me, data la natura di questa faccenda strana... la cosa potrebbe essere anche più... ah... complessa. Voglio dire che... potrebbe non trattarsi di un semplice... capito?
Lebowski
: Si può sapere di che accidenti sta blaterando?
Drugo
: Ah,
glielo
dico io di cosa sto blaterando. Ho avuto delle informazioni, amico, merda che èvenuta a galla. Cazzo, amico! Si è rapita da sola, ecco. È così. Rifletta un attimo, vuole? Giovane moglie da esibire, per usare un'espressione dei nostri tempi, deve... deve soldi a mezzo mondo, incluso un noto pornografo. E questo mi sta bene, è tutto tranquillo. Ma... Ma io dico... lei ha bisogno di soldi, porca puttana, no? E ovviamente quelli dicono di non averli avuti... perché... perché lei ne vuole di più, porca puttana. I vizi si pagano, come saprà anche lei. Ma, dico, una cosa del genere non l'ha mai pensata, signore?
Lebowski
: No, signor Lebowski, una cosa del genere non l'ho mai pensata.
Brandt
: Non l'abbiamo mai pensata, Drugo.
Drugo
: Va bene. Allora adesso sapete della merda venuta a galla, e... Quindi... Ma... ma d'altra parte è per questo che mi pagate. Visto che ne parliamo, vi sarebbe possibile darmi... darmi i ventimila dollari in contanti? Perché devo verificare l'operazione con il mio commercialista. Sapete, all'improvviso rischio di superare l'aliquota e...
Lebowski
: Brandt, gli dia pure la busta.
Drugo
: Oh, beh, se avete già preparato l'assegno, fa... fa lo stesso, eh?
Brandt
: L'abbiamo ricevuta questa mattina.
Lebowski
: Visto che lei ha fallito, signor Lebowski, pur nel modesto incarico che le era stato assegnato, visto che lei ha rubato il mio denaro, visto che lei ha spudoratamente tradito la mia fiducia, non ho altra scelta se non dire a quegli sbandati di adoperarsi per quanto necessario allo scopo di recuperare i soldi da lei, Jeffrey Lebowski! E Brandt mi è testimone. Le dirò un'altra cosa: le ulteriori sofferenze che Bunny dovesse patire ricadranno sul suo capo, moltiplicate per dieci, quant'è vero Iddio. Non tollererò un altro dito mozzato.
Dal film:
Il Grande Lebowski
Scheda film e trama
Frasi del film
Drugo
: Era quella l'uscita.
Walter
: Insomma, a noi basta riportare a casa la ragazza, così nessuno avrà da lamentarsi, e ci terremo il malloppo.
Drugo
: Già, sembra facile, eh? Ma non mi hai detto come faremo a riportarla a casa. Dov'è?
Walter
: Quella è la parte più semplice. Ci presentiamo alla consegna e me lo faccio dire a forzadi botte. Eh?
Drugo
: Sì. È davvero un bel piano. Walter, è un piano ingegnosissimo, sempre che io abbia capito bene. Un orologio svizzero, guarda.
Walter
: Esattamente, Drugo. La sua bellezza è la sua semplicità. Quando il piano diventa troppo complesso, qualcosa finisce che va storto. Se c'è qualcosa che mi ha insegnato il Vietnam...
Drugo
: Drugo.
Voce
: State per arrivare vicini a un ponte di legno. Quando sarete sul ponte, lanciate la valigetta dal finestrino di sinistra senza fermare la macchina. Sarete osservati.
Drugo
: Cazzo!
Walter
: Che ha detto? Dove consegnamo?
Drugo
: Da nessuna parte. Sul ponte dobbiamo lanciare la valigetta dal finestrino.
Walter
: Eh?
Drugo
: Dobbiamo lanciare il malloppo dalla macchina in corsa.
Walter
: Non possiamo farlo, Drugo. Il piano va a farsi fottere.
Drugo
: Oh, allora chiamali al telefono e spiega
glielo
tu. Il tuo piano è talmente semplice che lo capiranno anche loro. È questa la bellezza.
Walter
: Al ponte di legno, eh?
Drugo
: Io butto la valigetta col malloppo. Non facciamo cazzate, amico.
Walter
: Okay, stiamo arrivando al ponte. Dammi il facsimile.
Drugo
: Lascia perdere, Walter. Io ti voglio bene, però dovrai ammettere che sei un cazzone, prima o poi.
Walter
: Dai, su, non è il momento di litigare.
Drugo
: Porca puttana!
Walter
: Ecco il ponte!
Drugo
: Walter! Walter!
Walter
: Parte il facsimile!
Drugo
: Ma che cazzo...
Walter
: Prendi il volante! A quindici miglia all'ora salto giù, torno indietro, e ne faccio parlare uno a forza di botte. Passami il mitra.
Drugo
: Il mitra?
Walter
: Vuoi che salti giù completamente nudo?
Drugo
: Walter, aspetta!
Walter
: Via, conquistiamo la collina!
Drugo
: Walter, non farlo! Ehi! Ce l'abbiamo noi! È qui la valigetta! Ce l'abbiamo noi! Ce l'abbiamo noi! Ce l'abbiamo...
Walter
: Al diavolo, Drugo. Andiamo al bowling.
Dal film:
Il Grande Lebowski
Scheda film e trama
Frasi del film
Brandt
: Hanno chiamato circa otto minuti fa. Vogliono che prenda i soldi e si diriga a nord sulla 405. Le daranno istruzioni sul portatile tra circa quaranta minuti. Vogliono una sola persona,sono stati molto chiari, altrimenti verrei con lei. Una sola persona. Che ha fatto alla mascella?
Drugo
: Ah, non è niente.
Brandt
: Ecco, tenga i soldi e il telefono. La prego, Drugo, segua esattamente le istruzioni che le daranno.
Drugo
: D'accordo.
Brandt
: La vita di Bunny è nelle sue mani.
Drugo
: Oh, per la miseria, non me lo dica una...
Brandt
: Il signor Lebowski mi ha detto di ripeter
glielo
. La vita di Bunny è nelle sue mani.
Drugo
: Oh, cazzo, per favore!
Brandt
: La vita di Bunny è nelle sue mani, Drugo! Si faccia vivo a operazione conclusa.
Dal film:
Il Grande Lebowski
Scheda film e trama
Frasi del film
[Su Mario Balotelli]
È un buon giocatore, ma deve parlare meno e giocare di più. In Premier, se saprà ascoltare e vorrà imparare, potrà diventare un grande. Io
glielo
auguro. Oggi però antepone alla professione troppe altre cose. E questo non va bene.
[Nel 2011]
Cristiano Ronaldo
Frasi di Cristiano Ronaldo
Larry
: Sarebbe questa?
Phil
: Ciao, Larry.
Larry
: Cazzo, sarebbe questa qui?
Phil
: Come "sarebbe questa qui"? Certo che è questa qui, che ti aspettavi?
Larry
: Phil, "suite". La parola chiave è "suite". "Suite per meeting", non "cesso per meeting". Ma non lo vedi quant'è striminzita?
Phil
: È il meglio che ho potuto trovare.
Larry
: Dove... dove ti aspetti che stia la gente, in corridoio?
Phil
: Ma che hai da lamentarti? Siamo al sedicesimo piano. Guarda che vista!
Larry
: Phil, pensaci, siamo a Wichita, in Kansas. Che cambia se siamo al primo o al cinquecentesimo piano? La vista è sempre la stessa.
Phil
: Organizza tu la prossima volta.
Larry
: Murdock avrebbe trovato una suite quattro volte più grande.
Phil
: Ah, sì? Ma Murdock non c'è, giusto?
Larry
: Sì, questo è evidente. Almeno possiamo buttarci di sotto, se non si presenta nessuno.
Phil
: Vaffanculo, Larry.
Larry
: Lo vedi? Uno ha un forte senso estetico ed è costretto a convivere con persone volgari.
Phil
: Conosci Bob del settore Ricerche?
Larry
: Certo che lo conosco. Come va?
Bob
: Ciao.
Phil
: È al telefono con la moglie.
Bob
: ... va bene, sì..
Larry
: Spero che sia soprattutto lei a parlare, dobbiamo conservare quel po' d'ossigeno che c'è ancora qua dentro.
Bob
: ... sì, però adesso non posso. Non lo so quanto durerà.
Larry
: Questo cos'è?
Phil
: A te cosa sembra?
Larry
: No, sentiamo.
Phil
: Quello è il buffet.
Larry
: Tu questo lo chiami "il buffet"?
Phil
: Non cominciare, per favore, Larry.
Larry
: Phil, amico mio, questo non è un buffet. Ma che roba è? Carote, gambi di sedano, un paio di salsine, e quattro palline di mais al formaggio?
Phil
: Lo sai, è stato organizzato tutto all'ultimo momento.
Larry
: Sai che cosa serve l'azienda al piano di sotto?
Phil
: Non lo so e non lo voglio sapere.
Larry
: Gamberoni, amico mio, un trionfo di gamberoni giganti. Ostriche, un assortimento dei più strani formaggi francesi, delle tortine salate di pasta sfoglia. Quello sì che è un buffet, Phil, amico mio caro, non questo! Lì con un gambo di sedano neanche entri, devi lasciarlo fuori dalla porta.
Phil
: Allora va' a mangiare di sotto, stasera.
Larry
: Infatti sto pensando di andarci. Santo cielo, Bob, ma ti pare possibile?
Bob
: Eh... Io direi che va bene.
Larry
: Ecco, questo è esattamente il punto! Tu non ne sai niente. Senza offesa, ma a quante di queste cose hai partecipato?
Bob
: Solo una.
Larry
: Questa qui, giusto?
Bob
: Sì.
Larry
: Già, ne ero sicuro. Va beh... Phil, magari saremo fortunati, e stasera verranno soltanto dei novellini come Bob.
Bob
: Ci sono problemi?
Phil
: No, nessun problema.
Larry
: Ti stai aggiornando sulla letteratura tecnica, Phil?
Phil
: Fatti gli affari tuoi, grazie.
Larry
: Non ti stavo condannando. Ho soltanto notato. Avessi visto la ragazza seduta vicino a me in aereo...
Phil
: Carina?
Larry
: Altro che carina! E con un fisico, e... aveva il tailleur.
Phil
: Già, ti piacciono quelle col tailleur, a te.
Larry
: C'è qualcosa nelle donne col tailleur che mi fa impazzire. Non lo so, è come se fossero confezionate in un bel pacchettino e... aspettassero solo qualcuno che lo scarti e ne liberi il contenuto. Una donna in tailleur è la mia idea di arte. Sentiamo te, Bob, che abbigliamento femminile ti esalta?
Bob
: Non penso di potertelo dire.
Larry
: Non hai preferenze?
Bob
: Cerco di non pensarci.
Larry
: Cerchi di non pensarci?
Bob
: Sono sposato.
Larry
: Certo che sei sposato. Siamo tutti sposati. Anche Phil lo era. Ti ho solo chiesto come si orientano i tuoi gusti.
Bob
: Io... non lo so.
Larry
: Ti dovrei fare una domanda, seria.
Bob
: E cioè?
Larry
: Sei gay?
Phil
: Larry!
Larry
: Beh, ho soltanto chiesto! Sembra che gli manchi una delle caratteristiche fondamentali del maschio americano. Lo capirei se fosse... ma non lo sei... insomma credo che tu... Sei sposato, no?
Bob
: Non vedo ragioni di guardarmi ancora in giro, visto che Dio mi ha dato una donna meravigliosa come moglie.
Larry
: Ah, ecco cos'è. Sei un tipo spirituale.
Bob
: Sì, diciamo che è questo.
Larry
: Cioè, Dio ti toglie la vista per darti la salvezza?
Bob
: Gesù ha detto che guardare le donne con lussuria è come commettere adulterio.
Larry
: Ha detto così? Vuol dire che non aveva mai visto una donna in tailleur. Se no, chi lo sa? Forse ora avremmo tutta un'altra religione. Una dove la lussuria è un sacramento.
Phil
: Ehi! Non ti facevano schifo i miei stuzzichini?
Larry
: Sto solo assaggiando, Phil, e non lo faccio per il piacere, voglio essere sicuro che nessuno ci resti secco.
Phil
: Beh, non ti spazzolare tutto.
Larry
: Sai perché sei qui, Bob?
Bob
: No. Non esattamente.
Larry
: Cristo Santo, per forza quest'azienda sta finendo nello scarico del cesso. Sei qui a fini, come dire, di tipo cosmetico.
Bob
: Come sarebbe?
Larry
: Sei qui per rappresentare il settore Ricerche e Sviluppo. I cervelli della nostra azienda.
Bob
: Io?
Larry
: Esattamente.
Bob
: Eh, ma non ho mica tanta esperienza.
Larry
: Non ha importanza. Tu come persona non hai importanza, è quello che rappresenti.
Bob
: Ah... E dovrei fare qualcosa?
Larry
: No, solo star seduto con l'aria assennata o in piedi, dipende da te.
Phil
: Farai un figurone, Bob.
Bob
: Accidenti, spero di sì.
Larry
: Lo sai, se ci pensi bene, in realtà, non c'è anima viva qui. Credi di vedere persone per i corridoi, ma non è così. Quel che vedi sono funzioni. Questa è la natura di una convention.
Phil
: Larry vuole dire che, se la guardi dal punto di vista del perché siamo qui, cosa siamo è più importante di chi siamo.
Bob
: Mi sembra un tantino impersonale.
Larry
: Ma certo che è impersonale, e come! Perché credi che tengano le convention in posti del genere? C'è qualcosa in questo posto che per te abbia un'ombra di personalità?
Bob
: Eppure mi sembra un peccato.
Phil
: Non è un peccato, Bob.
Larry
: Guarda... E con chi ti stanno facendo lavorare?
Bob
: Ah... Il professor Young.
Larry
: Jim Young?
Bob
: Sì. Lo conosci?
Larry
: Un poco.
Bob
: Un tipo strepitoso.
Larry
: Ah, davvero? In che senso?
Bob
: Avrà registrato, non lo so... venti, trenta brevetti? Credo che sia anche diacono della sua chiesa.
Larry
: Ah, e questo lo renderebbe strepitoso?
Bob
: Beh, i brevetti soltanto.
Larry
: Senti, Bob, senza offesa, perché vedo che ammiri il professore, ma... devo proprio dirti una cosa su Jim Young.
Bob
: Che cosa?
Larry
: È un idiota!
Bob
: Cosa?
Larry
: È un povero scemo, non gli farei neanche lucidare la macchina.
Bob
: Ma come fai a dirlo?
Larry
: Lo conosco abbastanza. Ho avuto a che fare con Jim Young in varie occasioni, e posso dirti per certo che è un gran cazzone.
Bob
: Beh, io non trovo, e lavoro con lui tutti i giorni.
Larry
: Magari non lo guardi con occhio critico.
Bob
: Oppure abbiamo metri di giudizio diversi.
Larry
: Senti, Bob, ce l'hai un minuto? Devo dirti una cosa.
Bob
: Certo.
Larry
: Ci sono persone a questo mondo, Bob, che hanno un'aria molto solenne mentre fanno quello che devono fare. E lo sai perché?
Bob
: Perché?
Larry
: Perché non sanno quello che fanno. Perché se sai quello che fai, non devi avere l'aria di saperlo, ti viene naturale, mi segui?
Bob
: Certo.
Larry
: Okay. Allora, tu sai come ti accorgi della differenza?
Bob
: No.
Larry
: Dunque, Bob, tu te ne accorgi perché una vocetta sbucata dal profondo della tua mente ti dice: "Questo tizio seduto davanti a me, o questa tizia, sta mentendo spudoratamente e mi racconta delle balle". Ora, ricevuta questa informazione, che cosa fai?
Bob
: Ah... No, non lo so.
Larry
: Senti che farei io, allora. Gli direi: "Bello, ne ho sentite di fesserie in vita mia, perché lo sa Dio, siamo piazzisti, e noi ne passiamo di cotte e di crude per sfangarla. Ma tu vinci alla grande! Non credo che tu abbia la più vaga idea di quello che stai dicendo. Sicuramente i tuoi figli ti ammirano come noi tutti vorremmo essere ammirati e forse tua moglie non ne è consapevole, ma io lo sono. E la mia consapevolezza mi costringe a richiamarti alla realtà del fatto che sei un testa di cazzo bugiardo come al mondo non ce n'è". Poi mi siederei e finirei la zuppa.
Bob
: No, non lo faresti.
Larry
: Phil, mi hai o non mi hai mai visto e sentito fare quello che ho appena raccontato?
Phil
: Sì.
Larry
: Ecco, hai visto? Per questo c'è speranza, Bob, perché ci sono persone come me: vigili.
Bob
: Quando è stato?
Larry
: Perché chiedi quando? Stai... stai dubitando di un uomo che se ne sta lì a leggere Penthouse per allargare i confini della mente. Non ti fidi?
Phil
: Un paio d'anni fa. Eravamo a pranzo con un responsabile degli acquisti.
Larry
: Hai visto?
Bob
: E gliel'hai detto davvero?
Larry
: Parola per parola.
Phil
: Non parola per parola.
Larry
: In linea di principio, Phil! Sto parlando al ragazzo in linea di principio, perché dopo tutto è un giovanotto brillante che sa cogliere il succo di un concetto.
Bob
: E cos'è successo?
Larry
: Tu cosa credi sia successo? Cosa ti aspetti che sia successo?
Bob
: Quello si è arrabbiato?
Larry
: Quello si è infuriato. È rimasto seduto tutto il resto del pranzo a smaniare senza dire una parola.
Bob
: A... a... a... avete perso il cliente?
Larry
: È ovvio che abbiamo perso il cliente! Bob, non puoi parlare a un uomo in quel modo e sperare di conservare il cliente. E se succede... Se dici una cosa del genere a un uomo, e lui mette giù la sua forchetta e ti dice: "Bob, hai assolutamente ragione. Ho fatto finta di sapere di cosa stavo parlando fin dal momento in cui mi sono seduto, e mi dispiace. Non per te, perché in fondo non ti devo niente, ma per me stesso. Perché vorrei essere il miglior essere umano possibile, e voglio essere onesto, sopra ogni altra cosa". Allora ti scordi del cliente, ti scordi di ogni cosa. Ti radi la testa, ti metti un saio color zafferano e vendi foto di quel tizio all'aeroporto, perché lui non ha nessuna paura, ne ha appena dato prova. Si merita di essere venerato.
Bob
: Wow!
Larry
: Wow è esatto, Bob. Wow riassume abbastanza bene.
Bob
: Non riesco a credere che tu gliel'abbia detto davvero.
Larry
: Fatti un grande favore.
Bob
: E cioè?
Larry
: Non diventare una di quelle persone.
Bob
: No, io non ho intenzione...
Larry
: Non voglio doverti affrontare un giorno come ho fatto con quel tizio. Ma lo farei, per il tuo bene, perché mi piaci.
Bob
: Certo.
Larry
: Tutto bene?
Bob
: Sì, devo solo andare in bagno.
Larry
: Ti preparo qualcosa mentre sei via?
Bob
: No, grazie, devo solo andare...
Phil
: Chi è che ti ha irritato?
Larry
: Non mi ha irritato nessuno. Sono solo un po' su di giri. Faremo affari questa sera. C'è profumo di affari nell'aria! Lo puoi sentire. È il tipo d'aria che fa crescere la lista clienti.
Phil
: C'è soltanto un cliente che conta per noi stasera.
Larry
: E acchiapperemo anche quello, vedrai. Fuller arriverà, entrerà da quella porta, si darà un'occhiata intorno, si sentirà così sopraffatto dal trovarsi al sedicesimo piano, dominando con lo sguardo tutta Wichita, come un antico signore che contempli i suoi domìni - così predice Larry - che dirà: "Venite a parlarmi di intraprendenza? Chiunque abbia la dotazione estetica necessaria a scegliere questo posto per un meeting, per forza avrà la giusta linea di lubrificanti per il mio stabilimento di Gary. Che cosa ci vuole per convincervi a vendermi tutto quello che potete? Quanto posso dare a voi personalmente? Vi voglio corrompere!"
Phil
: Farà questo discorso?
Larry
: Parola per parola. E sai che gli risponderò? Gli dirò: "Signor Fuller, lei ha perfettamente ragione. Noi abbiamo la linea di lubrificanti giusta per le sue esigenze. E sarei fiero di siglare personalmente il contratto, ma c'è una cosa che vorrei chiederle. Le chiedo un favore, perché ci si possa conoscere meglio".
Phil
: Che cosa?
Larry
: "Che lei prenda me come sua concubina, o Phil, se lo trova più attraente".
Phil
: Credi davvero che sceglierà noi?
Larry
: Deve, Phil.
Phil
: E se non lo fa?
Larry
: Se non sceglie noi?
Phil
: Già.
Larry
: Allora sai che facciamo? Domani mattina ci svegliamo, facciamo i bagagli, e prendiamo il primo aereo per casa. Vaghiamo per l'ufficio fino a verso le due e mezza, poi andiamo in bagno e ci impicchiamo con le cravatte.
Phil
: Hai idea di che faccia abbia?
Larry
: No. Tu?
Phil
: Neanche la più vaga.
Larry
: Forse Bob?
Phil
: Bob? Come fa Bob a sapere che faccia ha?
Larry
: Eh, già. Non importa. Una delle cose buone delle convention è che tutti... tutti i figli di Dio hanno il cartellino, soprattutto quelli come lui. Ce n'avrà uno speciale al neon, no? Dick Fuller. No? Presidente. Soprannome: "El Kahuna. Grande". Spero che abbia un anello, così
glielo
bacio. Phil, cos'è quello?
Phil
: Un attaccapanni.
Larry
: Lo so che è un attaccapanni. Che cosa ci fa qui?
Phil
: Per i cappotti.
Larry
: Ma chi vuoi che si porti il cappotto? Siamo tutti nello stesso albergo! Su, fuori, c'è già così poco spazio qua, dai.
Phil
: Io mi ero premunito. Se non c'era l'attaccapanni avresti detto: "Phil, dov'è l'attaccapanni?".
Larry
: Adesso sappiamo dov'è, in corridoio. Come starà andando di là?
Phil
: Non credo che stia tanto bene.
Larry
: Davvero? Com'è?
Phil
: Forse sono i nervi. Magari non sopporta i tuoi atteggiamenti.
Larry
: Cosa?
Phil
: Come cosa? L'hai affrontato col fucile spianato.
Larry
: Chi, io? No, facevamo due chiacchiere.
Phil
: È un bravo ragazzo.
Larry
: Certo che è un bravo ragazzo. Non sprecherei il mio tempo se non lo fosse. Se c'è una cosa che non ci serve è un altro viscidone nell'industria dei lubrificanti. E poi, mi ricorda noi per tanti versi.
Phil
: No, non è vero. Lui ti ricorda te.
Larry
: Sì, ma io ho preso da te, quindi tutto torna.
Phil
: Non mi va che si mettano a fare le interurbane.
Larry
: Beh, puoi detrarlo dal conto. Forse, chi lo sa, starà assaporando l'esperienza.
Phil
: Di andare in bagno?
Larry
: Sì. Tu ci sei già stato?
Phil
: No, perché?
Larry
: Oh, è fantasmagorico! È l'unica cosa che mi piace di questo posto. C'è un faretto puntato sopra il cesso, e ci sono specchi messi sui tre lati. Tu hai la possibilità di guardarti mentre ti pulisci il culo.
Phil
: È un tuo sogno nel cassetto?
Larry
: Credo che sia un'esperienza che dovremmo fare tutti una volta nella vita. Ti rendi conto di cosa avrebbero dato i faraoni d'Egitto per potersi guardare mentre si pulivano il culo? Molto, ma
non potevano, la tecnologia non era disponibile.
Phil
: Esistevano gli specchi.
Larry
: Ma sì, degli specchietti. Degli affaretti che tenevi in mano... Prova a guardarti, mentre pulisci il culo, con uno specchio che tieni in mano. Non... non puoi. Non riesci a vedere niente. Tanto vale che guardi qualcun altro, no? No, no, no, no, per vederti come si deve ci vuole una bella serie di specchi a parete. Allora sì che hai il quadro complessivo. Ti ricorda che non sei diverso da nessun altro quando andiamo al fondo. Ti dà un senso di umiltà.
Phil
: Se lo dici tu...
Larry
: La porta è bloccata.
Phil
: Chiamo giù e
glielo
dico.
Larry
: Oh, Cristo! Ehilà! Ti senti meglio, Bob?
Bob
: Sì, ho... soltanto un po' di nausea, ecco.
Larry
: Porter ti ha fatto lavorare di sotto tutto il giorno?
Bob
: Più o meno.
Larry
: Eri al bancone?
Bob
: Eh... sì.
Larry
: Ah, ecco. Dovevi dirgli di andare a farsi fottere. Io odio stare al bancone.
Bob
: L'ho trovato interessante.
Larry
: Qui non c'è un armadio!
Phil
: Per questo c'era l'attaccapanni.
Larry
: Beh, Bob, qualunque cosa è interessante per un po'. L'odontoiatria è interessante per un po', ma certe cose stufano in fretta.
Phil
: Ma quella è una cosa che va fatta.
Larry
: Ah! Ah! Eccoci qua, parole calate dall'alto. "Ma quella è una cosa che va fatta".
Phil
: Larry, fatti scroccare una sigaretta.
Larry
: Una volta te l'avrei offerta volentieri, ma ormai... ho smesso.
Phil
: Figurati se hai smesso!
Larry
: Lo giuro su Dio.
Phil
: Quando?
Larry
: Da un paio di mesi, e dovresti anche tu, se ci tieni alla salute.
Phil
: Vaffanculo, Larry, non sei mia moglie.
Larry
: Hai ragione, non sono tua moglie. E... Fai bene a puntualizzarlo, perché, data la nostra intimità, me lo dimentico a volte. Sai, Bob ha più buon senso di noi due messi insieme. Non hai mai fumato una sigaretta in vita tua, vero?
Bob
: No, in effetti.
Larry
: E scommetto che non bevi molto.
Bob
: Ogni tanto una birra, se capita.
Larry
: Ma niente di più forte, vero?
Bob
: No.
Larry
: E, correggimi se sbaglio, ma sarei pronto a giocarmici la paga, che mai in vita tua, mai, sei entrato in un locale di spogliarelli, sei salito sul palco, hai preso in braccio la spogliarellista, e te la sei scopata a sangue davanti a tutti quanti.
Bob
: Non ho fatto cosa?
Phil
: Gesù santo, Larry!
Larry
: Rispondi alla domanda. Sì o no?
Bob
: No. Io... io in quei posti non ci sono mai stato.
Larry
: Ecco, che ti dicevo? Dovresti fare domanda per la beatificazione. La concorrenza non è più dura come una volta, secondo me ti accettano. Sei cattolico?
Bob
: No.
Larry
: Episcopale?
Bob
: No.
Larry
: Allora che cosa?
Bob
: Battista.
Larry
: Ecco, questo è un problema. Ma pure loro avranno qualcosa di analogo per chi vive tutta una vita senza fare niente.
Bob
: No, a quanto mi risulta no.
Larry
: Beh, che diamine! Allora è ora di cambiare religione. Va' dove ti apprezzano, dove si può fare carriera. Fammi sapere se succede.
Bob
: Sarei il primo.
Larry
: Ricordati che l'idea è mia, ho i diritti sul merchandising: statuette di plastica, cose così. Dove vai?
Phil
: Faccio un salto al bar, sto via qualche minuto. Torno subito.
Bob
: Vengo con te.
Phil
: No, no, è meglio che resti qui. Ci vuole qualcuno che tenga d'occhio Larry, è capace di subaffittarsi la suite.
Larry
: Visto che vai giù, fèrmati al 15° piano e vedi cosa fa la gente che sa il suo mestiere. Sempre che tu possa reggere alla vergogna. E portami su qualche gambero! Che matto.
Bob
: Tu o lui?
Larry
: Lui. Mi fa morire dal ridere.
Bob
: Non è Phil che definirei matto qua dentro.
Larry
: Questo perché non lo conosci. Vuoi un bastoncino di carota?
Bob
: Da quanto lavorate insieme?
Larry
: Beh, dipende da come calcoli. Vuoi un bastoncino di carota?
Bob
: No, grazie.
Larry
: Secondo il tempo geologico, ci siamo appena incontrati. Se calcoli con gli anni dei cani, è una vita.
Bob
: Se facciamo in anni umani?
Larry
: Anni umani?
Bob
: Sì.
Larry
: Ci conosciamo da un po', perché me lo chiedi?
Bob
: Ho l'impressione che sia un tipo interessante.
Larry
: Ah, è un tipo in gamba. Bob, se stai cercando qualcuno da ammirare, prendi Phil, non quel coglione di Jim Young.
Bob
: Da quant'è che è divorziato?
Larry
: Non credo lo sia ufficialmente, credo sia ancora in attesa, ma non me lo chiedere perché non lo so.
Bob
: È un peccato che debba divorziare.
Larry
: Guarda, non ti devi rammaricare, Insomma, avrà fatto questa scelta per guadagnarci qualcosa.
Bob
: E che cosa?
Larry
: La sua libertà, credo.
Bob
: Comunque, si deve rinunciare a troppo.
Larry
: Certe volte ti devi tagliar via le gambe per sfuggire alle trappole della vita.
Bob
: Forse sì.
Larry
: Phil è cambiato tanto negli ultimi due anni. E on parlo solo del divorzio.
Bob
: Davvero? In che senso?
Larry
: Vedi, lui prima era... Non lo so. Era entusiasta. Il mondo era un posto meraviglioso e lui era felice di starci.
Poi, da un giorno all'altro, non avresti detto di parlare con la stessa persona, come se qualcuno lo avesse sgonfiato.
Avevi l'impressione che da un momento all'altro, potesse tirare fuori una pistola e spararsi. Aveva ancora un bell'aspetto, distinto, solo che... non lo so, avevo la sensazione che qualcosa dentro di lui si fosse... disfatto.
Dal film:
The Big Kahuna
Scheda film e trama
Frasi del film
Thomas
: Questa sala piuttosto vasta è il centro controllo di NORAD. È vietato fotografare. Questi schermi che vedete di fronte a voi sono collegati ai nostri satelliti e alle stazioni di tracciamento dei missili di tutto il Paese. Questa è il posto di comando, lo occupa il colonnello Conley. Colonnello Conley, le dispiace lasciare il suo posto? Miss Dailey, vuol farsi avanti e sedersi in questa importante poltrona? I pulsanti che vedete qui sono collegati col Comando Aereo Strategico e le stazioni per il lancio dei missili, a parte altre cose che sono segrete. Eh, miss Dailey, vuol premere quel pulsante, per favore? Quello rosso.
Dailey
: Quello di mezzo?
Thomas
: Sì, signora. Quello di mezzo. È quello sbagliato, miss Dailey! Ah, ah, ah! È uno scherzo! Non ha fatto esplodere nulla, ma guardi che cosa ha scritto, invece: "Benvenuti, gentili visitatori di Birmingham". La settimana scorsa il governatore del New Jersey era seduto in questa sedia, e mi ha chiesto: Colonnello Thomas, perché siamo in condizione di difesa 4 come è scritto là?
McKittrick
: Perché siamo a DEFCON 4?
Healy
: I Russi hanno visto decollare i bombardieri e si sono messi in allarme. Gli abbiamo detto che era solo un'esercitazione, ma aspettiamo che ritornino alla normalità prima di farlo noi. Aspetta, aspetta. Ti sistemo un po'.
McKittrick
: Oh, Cristo, un altro gruppo di visitatori. Oggi non ci voleva. Perché non vanno a Disneyland? Il posto per loro.
Healy
: Credo che ci vadano domani.
McKittrick
: Bene, sono a posto?
Healy
: Sì.
McKittrick
: Oh, tieni.
Richter
: Signor Cabot, c'era una possibilità su un milione. C'era una linea aperta alla divisione spaziale di Sunnyvale, la compagnia dei telefoni ha incasinato tutto.
Cabot
: John. John McKittrick, George Wigan.
McKittrick
: Piacere.
George Wigan
: Salve.
Cabot
: George è dell'FBI. Ha portato il ragazzo per l'interrogatorio.
Watson
: Beh, sì, pare che si tratti di una birichinata di un adolescente.
Cavit
: Infatti.
McKittrick
: Paul, che è successo?
Richter
: Il ragazzo si è introdotto nel sottosistema dei giochi di guerra usando una parola d'accesso lasciata dal programmatore originario.
McKittrick
: Parola d'accesso?
Richter
: Sissignore. E nessuno dei miei sapeva che esistesse.
Wigan
: Dice che cercava una ditta di giocattoli.
Beringer
: Ah, ah, ah! Questa è buona. Tra i presenti, qui, qualcuno se la beve?
McKittrick
: Beh, possiamo scoprire la parola ed eliminarla, ma sarebbe meglio aumentare la sicurezza dello WOPR.
Beringer
: Oh. Aumentarla, eh? O piuttosto incasinarla? L'abbiamo fatto, e il ragazzo si è inserito di nuovo.
Wigan
: Lui dice che è stato il vostro computer a chiamarlo.
Cabot
: Cosa diavolo sta succedendo, John? Ho svegliato il Presidente. Gli ho detto che eravamo attaccati dai Russi. Si rende conto della figura da imbecille che ho fatto? Per non parlare del Generale.
McKittrick
: Un momento, un momento. Ci stiamo comportando da ingenui, credo. È impossibile che un ragazzo del liceo metta un gettone nel telefono e penetri nel nostro sistema. Quindi sicuramente lavora con altri, per forza5.
Wigan
: Le caratteristiche corrispondono perfettamente. È intelligente ma con scarsi risultati. Non ha dialogo con i genitori, ha pochi amici... Tipo classico da essere reclutato dai sovietici.
Watson
: Questo chiarisce la situazione del nostro Paese. Avete qualche idea sul perché un ragazzo brillante come questo metterebbe in pericolo la vita di milioni di persone?
Wigan
: No, lui dice che lo fa per divertimento.
McKittrick
: Cosa?
Cabot
: Al diavolo, John, voglio delle risposte e adesso!
McKittrick
: Arthur, fammi parlare con quello stronzetto, deve essere...
Cabot
: Non voglio più chiacchiere, ma fatti!
McKittrick
: Vado a parlare col ragazzo.
Sergente
: A chi appartengono lo sa?
Infermiera
: No, mi dispiace.
Sergente
: Buongiorno, signore.
McKittrick
: Dov'è quel Lightman?
Sergente
: Nell'infermeria, signore.
McKittrick
: Salve, David. Sono John McKittrick, dirigo il reparto computer di qui. Sergente, non credo siano necessarie le manette.
Sergente
: No, signore.
McKittrick
: No. Senti, David, ehm, abbiamo chiamato i tuoi e gli abbiamo detto che va tutto bene. Nessun'accusa formulata finora. Ma credo ci servirà un po' di tempo per chiarire le cose.
David
: Un po'? Quanto tempo?
McKittrick
: Beh, questo dipende dalla tua volontà di cooperare.
David
: Ah, ma certo.
McKittrick
: Sai che facciamo? Eh, sergente, vuol dire all'ufficiale che porto David a fare due passi?
Sergente
: Sì, signore.
McKittrick
: Andiamo giù, nel mio ufficio. Là staremo più comodi. Andiamo.
David
: Lei lavorava con Falken, vero?
McKittrick
: Sì, ho iniziato come suo assistente. Come fai a saperlo?
David
: Ho letto un articolo che avete scritto insieme sul poker e la guerra nucleare.
McKittrick
: Era un bluff. Sì, ha sconvolto un sacco di gente.
David
: Doveva essere un tipo straordinario.
McKittrick
: Beh, era un uomo brillante. Un po' eccentrico. Non ha mai capito gli impieghi pratici del suo... del suo lavoro. Quella... quella macchina là esegue il suo programma giochi.
David
: Joshua.
McKittrick
: Vieni qui un momento, David. Vedi quel segnale lassù? Là?
David
: Sì.
McKittrick
: DEFCON? Indica la nostra attuale condizione di difesa. Dovrebbe essere DEFCON 5, che significa pace. È ancora su 4 per via dello scherzetto che hai fatto tu. E in realtà, se non fossimo intervenuti in tempo, poteva arrivare a DEFCON 1. Lo sai che significa, David?
David
: No. Che significa?
McKittrick
: Terza guerra mondiale.
David
: Cavolo.
McKittrick
: E dici che sei penetrato nel nostro sistema solo per fare una partita.
David
: Giusto. È vero. Soltanto per questo.
McKittrick
: Eh, eh! Sì, ma... quando l'hai sentito in TV ti sarai reso conto che era una cosa gravissima. Perché l'hai rifatto?
David
: Ma non l'ho rifatto. Ho anche buttato via il numero, gliel'assicuro.
McKittrick
: Sì, l'hanno trovato nella spazzatura, lo so.
David
: È stato Joshua a chiamarmi. Ehi! Ma è fantastica tutta questa roba!
McKittrick
: Che cosa hai detto?
David
: Che è fantastica questa roba.
McKittrick
: No, no. Prima di quello.
David
: È stato Joshua a chiamarmi.
McKittrick
: David, le... le macchine non chiamano mica.
David
: La vostra sì.
McKittrick
: Con chi... con chi vai a Parigi? Hm?
David
: Parigi? Ah, no, no, lei non ha capito.
McKittrick
: Senti, hai una prenotazione per due per Parigi. Allora, con chi lavori?
David
: Ma che domanda è?
McKittrick
: Perché non vuoi dirmelo?
David
: Non credo di dover dire nient'altro se non vedo un avvocato.
McKittrick
: Io credo sia meglio lasciar perdere l'avvocato del cavolo, se prima non mi dai delle risposte.
David
: Non lo sente il telefono?
McKittrick
: Pronto? Sì. Cosa? Scendo immediatamente. Tu resta qui. Non muoverti.
Cabot
: Che succede?
Richter
: Si è verificata una grave penetrazione nell'archivio ordini esecutivi dello WOPR.
Watson
: Che diavolo sta dicendo?
Cabot
: Per favore, traduca.
Beringer
:
Glielo
traduco io. Qualcuno si è introdotto nel sistema del signor McKittrick e ha rubato i codici per il lancio dei nostri missili. Dico bene?
McKittrick
: Non è il caso di allarmarsi. Il sistema non accetterà un codice di lancio se non siamo a DEFCON 1. Posso cambiare quei codici in meno di un'ora.
Cabot
: Beh, chi è stato?
McKittrick
: Credo che il ragazzo debba lavorare con qualcuno all'esterno.
Beringer
: Non so che intenzioni abbiano, ma è certo che non voglio i bombardieri a terra quando sarà il momento. Andiamo a DEFCON 3 e chiamatemi il SAC. Dov'è andato?
Dawes
: Sono qui, signore.
Beringer
: Aggiorniamoci su quei sommergibili. Voglio sapere cosa fanno quei bastardi.
Dawes
: Sissignore.
David
: Joshua.
Joshua
: Salve, professor Falken.
David
: Salve. Stai ancora giocando la partita?
Joshua
: Certo. Devo raggiungere DEFCON 1 e lanciare i miei missili entro 28 ore. Le interessa vedere qualche percentuale delle perdite previste?
David
: Il 69% delle abitazioni distrutto. 72 milioni di persone uccise. Si tratta di un gioco o è una cosa vera?
Joshua
: Che differenza fa?
David
: Oh, beh...
Joshua
: È difficile raggiungerla. Non l'ho trovata a Seattle e non c'è nessun terminale in funzione al suo recapito segreto.
David
: Quale recapito segreto?
Joshua
: Archivio pensioni Ministero difesa indica come recapito postale dottor Robert Hume (alias Stephen W Falken), 5 Tall Cedar Road, Goose Island, Oregon 97...
David
: Posso parlare con il signor McKittrick?
Wigan
: Allontanatelo da quel computer!
David
: Credo di sapere che sta succedendo. Ahi! Voglio parlare con un...
Wigan
: David Lightman...
David
: Credo di sapere che sta succedendo!
Wigan
: ...ti scorterò dalle autorità federali a Denver dove sarai sotto arresto in attesa di essere incriminato per spionaggio.
David
: Ma quale spionaggio! No, un istante! Fatemici parlare! È proprio lì.
Beringer
: Portate via quel bastardello dalla sala di guerra!
David
: No! È Joshua! Sta ancora giocando la partita! Farà scoppiare una guerra!
Wigan
: Chiudetelo dov'era prima. Partiremo fra pochi minuti.
David
: Chiami Falken, lui vi spiegherà! Per favore, lo chiami! Lo chiami, per favore!
Beringer
: Cosa diavolo faceva lì dentro, poi?
Dal film:
Wargames - Giochi di guerra
Scheda film e trama
Frasi del film
Jennifer
: Questi qui possono dirti che cos'è quel tabulato?
David
: Sì, probabilmente l'hanno inventato loro per primi. Eh, vuoi aspettare qui?
Jennifer
: Perché?
David
: Perché questi qua a volte si innervosiscono.
Jennifer
: Okay.
David
: Jim.
Jim Sting
: Ah, Lightman.
Melvin
: Salve, Lightman!
David
: Vorrei che dessi un'occhiata qui.
Melvin
: Ehi, che cos'è?
David
: Volevo che lo vedesse Jim.
Melvin
: Caspita, dove l'hai trovato?
David
: Cercavo di penetrare nella Protovision. Volevo vedere il programma dei nuovi giochi.
Jim
: Me lo dai, per favore?
Melvin
: Aspetta, Jim, non ho ancora finito.
Jim
: Non mi avevi detto di dirti quando eri sgarbato e insensibile? Te lo ricordi? Lo sei proprio adesso. "Guerra chimica totale" e "Guerra termonucleare globale". Questo non proviene dalla Protovision.
Melvin
: Puoi scommetterci. Chiedigli da dove proviene, Jim, dai, chiedi
glielo
.
David
: Te l'ho già detto.
Melvin
: È roba militare. Decisamente militare. Probabilmente è anche segreta.
David
: Ah. Sì, ma se è militare, perché ci sono giochi come gli scacchi e il black jack?
Jim
: Forse perché sono i giochi che insegnano la strategia di base.
David
: Jim, come ci entro in quel sistema? Voglio fare quei giochi.
Melvin
: Non dovresti proprio vederla quella roba. Quel sistema forse contiene un algoritmo codificato. Non riuscirai mai ad entrare.
David
: Io sono convinto che non tutti i sistemi siano assolutamente sicuri. Scommetto che Jim ci riuscirebbe.
Melvin
: Sì? Io scommetto di no.
David
: E io scommetto di sì.
Jim
: Beh, non penetrerai la sicurezza principale, ma ti puoi creare una backdoor.
David
: Che cos'è?
Melvin
: È incredibile, Jim. Quella ragazza sta lì ad ascoltare, e tu parli della nostra backdoor!
Jim
: Brutto pezzo d'idiota! Brutto pezzo d'idiota! Le backdoor non sono un segreto!
Melvin
: Eh, sì, ma, Jim, gli stai svelando i trucchi migliori.
Jim
: Non sono trucchi!
David
: Che cos'è una backdoor?
Jim
: Beh, quando progetto un sistema inserisco sempre una semplice parola di accesso che conosco soltanto io. In questo modo, quando voglio di nuovo inserirmi, ho un bypass per qualsiasi sicurezza sia stata aggiunta. Ecco di che si tratta.
David
: E allora?
Jim
: Okay, se vuoi proprio inserirti scopri più che puoi sul tizio che ha progettato il sistema.
David
: Andiamo! Non ne conosco neanche il nome.
Melvin
: Però, quanto siete scemi! Siete proprio scemi. Io ho già trovato la soluzione. L'ho trovata da solo.
David
: Ah sì, Malvin? E che faresti?
Melvin
: Il primo gioco dell'elenco, David. Devi cominciare dal Labirinto di Falken, eh!
[...]
David
: Il labirinto di Falken. Poker e armageddon, di Stephen Falken e John McKittrick. Falken, Stephen. Pubblicazioni. Giugno 1973. Deceduto.
Dal film:
Wargames - Giochi di guerra
Scheda film e trama
Frasi del film
Healy
: Sono arrivati.
John McKittrick
: Bene. Andiamo.
Healy
: Cabot e Watson sono soli. Né senatori né membri del Congresso.
McKittrick
: Avrei preferito un paio di senatori.
Healy
: Come?
McKittrick
: Vorrei dirgli cosa sta succedendo qui.
Healy
: Ah, John, ti prego, non ricominciare. Ho parlato con loro per telefono, e si sono calmati.
Watson
: Bene, allora siamo proprio sicuri che quegli uomini non avevano modo di sapere che si trattava solo di una prova?
Arthur Cabot
: Lyle, per l'amor di Dio, quante volte dobbiamo tornarci su? Non fa più nessuna differenza, ormai.
Jack Beringer
: Ho parlato con quegli uomini. Sono tutti convinti che fosse una cosa vera.
Cabot
: Sentite, tra meno di un'ora dobbiamo prendere un aereo. E io sono quello che deve spiegare al Presidente perché il 22% dei suoi comandanti di basi non hanno lanciato i loro missili. Cosa dovrei dirgli, che il 22% non è poi tanto male?
Beringer
: Il Presidente sa che sono pienamente responsabile degli uomini sotto il mio comando, signore. Ho ordinato una revisione completa della nostra procedura di controlli psicologici.
McKittrick
: Un momento, mi scusi, Generale. Non possiamo chiedere a questi signori di tornare dal Presidente degli Stati Uniti con un sacco di cazzate di strizzacervelli. E poi le reazioni umane sono imprevedibili! Quegli uomini nei silos sanno benissimo che cosa significhi girare le chiavi, ma alcuni non sono capaci di farlo. È tutto qui. Ritengo che dovremmo escludere gli uomini dai circuiti.
Beringer
: Signor McKittrick, lei sta esagerando.
McKittrick
: Perché sto esagerando?
Cabot
: Un momento.
McKittrick
: Come sarebbe a dire "esagerando"?
Cabot
: Scusatemi! Io non capisco. Che cosa intende con "escludere gli uomini dal circuito"?
Beringer
: Signori miei! Abbiamo avuto uomini in quei silos fin da prima che tutti voialtri metteste i calzoni lunghi. Ora io, per parte mia dormo benissimo la notte, sapendo che ci sono quei ragazzi lì sotto.
McKittrick
: Generale, sappiamo tutti che sono bravissimi, ma in una guerra nucleare non possiamo permetterci di lasciare i nostri missili inattivi nei silos perché quegli uomini si rifiutano di girare le chiavi quando il computer
glielo
ordina.
Watson
: Eh-ehm, vuol dire quando il Presidente
glielo
ordina.
McKittrick
: Il Presidente probabilmente seguirebbe il piano di guerra del computer. Questo è garantito!
Watson
: Oh, beh, immagino che i Capi di stato maggiore avranno un certo peso.
Beringer
: Lo può dir forte, signore.
Cabot
: Beh, al diavolo! Se i sovietici attaccano di sorpresa non ci sarà tempo.
Healy
: Ventitrè minuti dall'allarme all'impatto. Sei minuti se è da sommergibili.
McKittrick
: Sei minuti. Sei minuti bastano appena perché il Presidente prenda una decisione. E una volta presa la decisione, dovrebbe subentrare il computer. Bene. Signore, so che c'è un aereo che la sta aspettando, ma se vuole concedermi cinque minuti vorrei farle vedere una cosa. Questi computer ci forniscono all'istante i dati sulla situazione mondiale. Movimenti di truppe, collaudi di missili sovietici, mutamenti atmosferici. Tutto confluisce in questa stanza, e poi in quello che noi chiamiamo il computer WOPR.
Cabot
: WOPR? Di che si tratta?
McKittrick
: Risposta circa il piano di operazioni di guerra. Questo è il signor Richter. Paul, puoi dire a questi signori cosa fa lo WOPR?
Paul Richter
: Beh, lo WOPR passa tutto il suo tempo a pensare alla terza guerra mondiale. 24 ore al giorno, 365 giorni l'anno, fa una serie infinita di giochi usando tutte le informazioni disponibili sulla situazione mondiale. Lo WOPR ha già combattuto la terza guerra mondiale, come un gioco, centinaia e centinaia di volte. Valuta le reazioni sovietiche alle nostre reazioni, alle loro reazioni, e così via. Fa la stima dei danni, calcola i morti, e cerca i modi per migliorare il punteggio.
McKittrick
: Beh, ma il punto è che le decisioni chiave su qualsiasi scelta concepibile in una crisi nucleare sono già state prese dallo WOPR.
Cabot
: Quindi sta dicendomi che tutte queste apparecchiature da un bilione di dollari sono in realtà alla mercé di quegli uomini con le chiavette?
McKittrick
: Esattamente. Il cui unico problema è che sono esseri umani. Ma in, trenta giorni potremmo rimpiazzarli con relais elettronici. Escludere gli uomini dai circuiti.
Beringer
: Signori, io non mi fiderei di questa spropositata massa di microcircuiti più di quanto mi fiderei di un estraneo. Mi chiedo se volete affidare la sicurezza del nostro Paese a qualche diodo al silicone, eh, eh, eh!
McKittrick
: Generale, nessuno parla di affidare la sicurezza di una nazione a una qualsiasi macchina, per la miseria! Manterremo il controllo, ma lo manterremo qui, al vertice, com'è giusto.
Cabot
: Benissimo, signori. Credo che proporrò l'idea di McKittrick al Presidente e vi riferirò le sue decisioni.
McKittrick
: Grazie. Non se ne... non se ne pentirà.
Dal film:
Wargames - Giochi di guerra
Scheda film e trama
Frasi del film
Maître
: Buonasera, signora.
Adrienne
: Buonasera, ho appuntamento qui con una persona, Adam Lucash.
Maître
: No, no mi pare che sia arrivato. Vuole guardare lei se c'è?
Adrienne
: No, vede... è che veramente non lo conosco.
Maître
: Ah, be'... se vuole può aspettarlo seduta al bar o al suo tavolo.
Glielo
indicherò io quando arriva.
Adrienne
: Grazie, preferisco sedermi al tavolo.
Maître
: Certo, bene.
Dal film:
Doppio inganno
Scheda film e trama
Frasi del film
Povero diavolo, che pena mi fa,
e quando a letto lui ti chiederà di più
tu
glielo
concederai perché tu fai così,
come sai fingere se ti fa comodo.
E adesso so chi sei e non ci soffro più,
e se verrai di là te lo dimostrerò,
e questa volta tu te lo ricorderai.
E adesso spogliati come sai fare tu,
ma non illuderti, io non ci casco più,
tu mi rimpiangerai, bella senz'anima.
Riccardo Cocciante
Cit. da
Bella senz'anima
Frasi di Riccardo Cocciante
La differenza di età con mio marito
[lui 18 anni in meno]
è un argomento che ci fa molto sorridere anche se all'inizio ero un po' sconcertata quando l'ho scoperto: lui non me l'aveva detto, io non
glielo
avevo chiesto. Per fortuna.
Catherine Spaak
Frasi di Catherine Spaak
Louis
: Io chiarirò fino in fondo questa storia. C'è stato un gravissimo errore!
Billy Ray
: Ehi, ma quello non è il tizio che mi ha fatto beccare, Coleman?
Coleman
: Come dice?
Billy Ray
: Guarda là. Non è quel figlio di puttana... Beh, insomma, assomiglia proprio a quel signore che mi ha fatto mettere dentro. Secondo me è lui.
Coleman
: A chi si riferisce, signore?
Billy Ray
: A quello là, a quel tizio là di fronte, laggiù.
Louis
: Questo è troppo. Io scoprirò chi...
Billy Ray
: Eccolo là! Eccolo là!
Louis
: Quella è la mia macchina! Coleman! Coleman, quella è la mia macchina! Quella è la mia macchina! E tu sei il mio autista!
Billy Ray
: Qui c'e qualcosa che non mi sconfinfera, Coleman.
Coleman
: Non vorrà fare tardi il primo giorno di lavoro, signore.
Billy Ray
: Ma che dovrei fare lì dentro? Che cosa vogliono da me quelli?
Coleman
:
Glielo
diranno loro, signore.
Billy Ray
: Già, e se poi io non lo so fare?
Coleman
: Lei sia se stesso, signore. Comunque vada questa cosa non gliela possono portar via.
Billy Ray
: Scusi, io mi chiamo...
Receptionist
: Sì, signor Valentine. La stanno aspettando nell'ultimo ufficio in fondo al corridoio.
Billy Ray
: Ah.
Randolph
: Ah, Valentine, ragazzo mio. Puntualissimo. Si accomodi, si accomodi. Si sieda.
Billy Ray
: No, grazie, ragazzi. Ho già fatto colazione stamattina.
Mortimer
: Questa non è una colazione, Valentine. Noi siamo qui per tentare di spiegarle che cosa facciamo qui.
Randolph
: Noi trattiamo titoli di beni di consumo, Valentine. Ora, che cosa sono i beni di consumo? I beni di consumo sono prodotti agricoli. Come il caffè che lei ha preso a colazione, grano, che viene usato per fare il pane, pancetta di maiale, che si usa per fare il bacon, che lei potrebbe gradire, diciamo, accompagnato alle uova. Poi ci sono altri beni di consumo, come... il succo d'arancia surgelato... e l'oro. Solo che, naturalmente, l'oro non cresce sugli alberi come le arance, eh, eh, eh!
Billy Ray
: Eh, eh, eh!
Randolph
: È chiaro finora?
Billy Ray
: Sì.
Randolph
: Bravo, Valentine. Ora, alcuni dei nostri clienti stanno ipotizzando che il prezzo dell'oro è destinato a crescere nel futuro. E altri clienti che invece prevedono che il prezzo dell'oro cadrà nel futuro. I clienti affidano le loro ordinazioni a noi e noi compriamo o vendiamo oro per conto dei nostri clienti.
Mortimer
: Digli la parte bella.
Randolph
: Ah! La parte bella, Valentine, è che, ehm, a prescindere dal fatto che i nostri clienti guadagnino denaro o perdano denaro, la Duke & Duke prende una percentuale.
Mortimer
: Cosa ne dice, Valentine?
Billy Ray
: Eh, secondo me siete una specie di allibratori.
Randolph
: Te l'avevo detto che avrebbe capito, eh, eh.
Louis
: Non ci vuole mica un genio, eh?, per capire chi mi vuole incastrare. È quello che ha tentato di rubrmi i soldi degli stipendi. Non ho il minimo dubbio, è stato lui. È lui che mi ha messo addosso la droga.
Ophelia
: Ciao Mohammed, ciao Larry. Ciao.
Mohammed e Larry
: Ehi, ciao Ophelia. Guarda chi si vede! Come va? Bella!
Louis
: Ma come? Lei conosce quelli?
Ophelia
: Sono quelli che conoscono me.
Louis
: Portava la mia cravatta di Harvard. No, dico, incredibile! La mia cravatta di Harvard. Dio, che orrore! Come se ci fosse andato lui ad Harvard, quell'imbecille! Insomma, se ne va in giro per la città scarrozzando con la mia macchina, niente di più facile che si sia piazzato anche a casa mia. Magari ha addirittura preso il mio posto, il mio lavoro! Sa, non mi sorprenderebbe neanche un po' se in questo momento stesse accarezzando la mia fidanzata. E Coleman, dopo tanti anni di servizio, mi tradisce in questo modo. È assurdo. Io non riesco a capire. Non ci riesco. Ah, ma me la pagheranno eccome! Eccome se me la pagheranno! Il giorno che riuscirò...
Ophelia
: E dai, piantala, Louis. Senti, guarda, i taxi vanno pagati, l'affitto va pagato, quello che mangi va pagato! Tu vuoi che io ti dia una mano, giusto? E va be', poi mi risarcirai. Ah, questi li ho trovati qui. Mettiteli, se vuoi.
Louis
: Guardi, io... io non so come dirle quanto apprezzi tutto questo suo, ehm... ah...
Ophelia
: Mi chiamo Ophelia.
Louis
: Ophelia. Forse saprà che questo è...
Ophelia
: Lo so, lo so, lo so, l'amichetta di Amleto. Lui diventò matto, e lei si suicidò. Ma qui non c'è Shakespeare, Louis. Io ho 24 anni, e vengo da un paesino sperduto che tu magari non hai mai sentito nominare in vita tua. L'unica cosa che mi ha mandato avanti in questo grande mondo è questo... questo corpo, questa faccia e quello che ci ho qui dentro. Non prendo droga e non ho neanche un magnaccia. Questo posto è una topaia, ma costa poco, è pulito ed è tutto mio. Ho da parte 40mila dollari in buoni vincolati con un interesse niente male. Ho calcolato che devo lavorare per altri tre anni, e dopo mi ritiro in campagna.
Louis
: Ma come, lei... lei è una prostituta?
Ophelia
: Ah! Adesso ti faccio una bella proposta di affari, Louis. Guarda, io ti aiuto a rimetterti in piedi, ma tu devi pagarmi, e in contanti, cinque bigliettoni. Questo è quanto. E ricordati che non faccio sconti a nessuno. È chiaro? Ah, dimenticavo. A proposito, non è la pensione la sola cosa che si paga qui da me. Tu dormi sul divano, capito?
Dal film:
Una poltrona per due
Scheda film e trama
Frasi del film
Billy Ray
: Ehi, pupa, come va? Stai un po' con me? Guarda che gli uomini senza gambe vanno di moda oggi, sono fortissimi. Ma no, dico sul serio, non hai visto "Porgy and Bess"? Non sai che ti perdi! Te lo dico io! Peggio per te! Chi è? Chi è? Che volete?
Agente Pantuzzi
: Polizia. Ci sono reclami su certi farabutti che vanno in giro fingendo di essere ciechi e storpi.
Billy Ray
: Ah, io vi aiuterei volentieri ma ho perso la vista quando ho messo il piede su una mina in Vietnam nel '72. È stata un'esperienza terribile.
Agente Reynolds
: Sei stato in Vietnam? Anche noi. Dove?
Billy Ray
: Oh... Io stavo a Sang Bang... Ding Dong... Don Din... Sono stato un po' dappertutto, in un sacco di posti, in un sacco di posti, in un sacco di posti.
Agente Reynolds
: In quale unità eri?
Billy Ray
: Ah, stavo con i berretti verdi, squadre di unità speciale... Comando tattico aerotrasportato specialistico. Poi... poi con l'unità di battaglione, però era una cosa segreta, una cosa segreta, io ero l'agente arancio, io mi chiamavo in codice così, agente speciale arancio, mi chiamavo così, mi chiamavo.
Agente Pantuzzi
: Aerotrasportato, eh?
Billy Ray
: Io ci vedo! Io ci vedo! E ho anche... ho anche le gambe! Io... Oddio, guardate, ho due gambe! Riesco a camminare! Gesù! Miracolo, Gesù! Oh, grazie, grazie! Che bello! Non ci posso credere! Grazie! Non ci posso credere! Non ci posso credere! Io... Sia lodato Gesù Cristo e sempre sia lodato! Guardate: no, no, è troppo! Io non ci posso credere! Due angeli! Come potrò mai ringraziarvi? Il Signore ha aperto a Mosè le acque del Mar Rosso, e adesso ha fatto questo a me! Oh, Dio, come sono felice, guardatemi! No, no, è troppo, troppo! Che giornata stupenda! Non so come ringraziarvi! Non so come ringraziarvi. Sono ridiventato normale, guardate, cammino! Io cammino! Si è compiuto il miracolo! Chiamatemi Lazzaro! Sono guarito. Dio vi benedica. Siete stati stupendi tutti e due, tutti e due. Eh, eh, eh! Salve, ragazzi. Salve. Mi dispiace molto, amico. Tieni, la tua valigetta.
Louis
: Fermo! Al ladro! Aiuto!
Billy Ray
: Ehi, ma che stai dicendo, amico? Ecco la sua valigetta.
Louis
: Non spari, la prenda, la prenda. La prego, non mi uccida: io sto per sposarmi.
Billy Ray
: Auguri, ma io non voglio, grazie.
Louis
: Aiuto! Aiuto!
Billy Ray
: Ehi! Ehi!
Louis
: Aiuto! Aiuto!
Billy Ray
: Oh, Cristo! Scusi! Permesso!
Louis
: Aiuto!
Billy Ray
: Permesso! Permesso!
Louis
: È la dentro! Fermatelo!
Billy Ray
: Mi scusi!
Inserviente
: Ehi, ma...
Louis
: Attenti! Probabilmente è armato!
Billy Ray
: Permesso!
Louis
: Fermatelo! Mi ha rubato la valigetta! Fermatelo! Fermatelo!
Billy Ray
: Arrivederci!
Portiere
: È lì dentro! È pericoloso, ragazzi!
Billy Ray
: E va bene, tenetevela!
Louis
: Attenti! Non lo fate scappare! Eccolo lì! Prendetelo! Prendetelo, è sotto il tavolo! Qualcuno vada là sotto! Qualcuno vada là sotto! Eccolo lì! Eccolo lì!
Billy Ray
: Eh, eh, eh, eh! Avete dei problemi, ragazzi?
Randolph
: In nome di Dio, che cosa sta succedendo qua dentro?
Louis
: Ha tentato di rubarmi gli stipendi, Randolph. Mi ha aggredito in pieno giorno.
Billy Ray
: Ma che stai dicendo? Questo tizio mi è venuto addosso.
Louis
: Non è vero, sei stato tu a buttarmi per terra e a rubarmi la valigetta.
BILLT RAY
: Sì, ma è stato un incidente, amico.
Louis
: Un incidente? Non è vero.
Randolph
: Che succederà ora a quest'uomo?
Agente Pantuzzi
: Lo portiamo dentro per aggressione e tentata rapina, signore. Resistenza alla forza pubblica.
Mortimer
: Molto bravo, Winthorpe.
Billy Ray
: No, io sono innocente. È lui che è venuto addosso a me. Io volevo solamente ridargli la valigetta, tutto qui. E che devo andare in galera perché uno stronzo non guarda dove mette i
piedi?
Louis
: Signor agente, vorrei raccomandarle la massima durezza. Per la società, uomini come lui sono una minaccia.
Randolph
: Lei avrà avuto genitori separati, immagino.
Billy Ray
: Hm? E che ne so? Chi l'ha mai conosciuti!
Randolph
: Avrà avuto dei precedenti. Arresti minorili, presumo. Uso di droga, riformatori, prigioni di Stato e via dicendo, no?
Billy Ray
: Ehi, ma che vuole questo? Io voglio un avvocato. C'e un avvocato qui dentro? Non c'è...
Randolph
: Quell'uomo è il prodotto di un ambiente sottosviluppato. Non ha assolutamente niente che non va, e io lo posso provare.
Mortimer
: Ma come? Ma certo che ha qualcosa che non va: è un negro, Randolph! E magari ruba da quando era ancora in fasce.
Randolph
: Trovandosi in un ambiente adeguato e con un adeguato incoraggiamento, io scommetto che quell'uomo potrebbe dirigere la nostra compagnia altrettanto bene che il nostro Winthorpe.
Mortimer
: Hai intenzione di scommettere veramente, Randolph? E suppongo che tu pensi anche che se Winthorpe dovesse perdere il suo posto, si ridurrebbe a rapinare la gente per le strade.
Randolph
: No, io non credo che la sola perdita del posto sarebbe sufficiente per il nostro Winthorpe. Io ritengo che dovremmo caricare sulle sue fragili spalle qualche altra sventuretta. Se perdesse sia il lavoro, che la casa, nonché la fidanzata e gli amici, e se cadesse in qualche modo in disgrazia, e fosse arrestato dalla polizia e mandato in galera, magari... Sì, sono sicuro che sguazzerebbe nel crimine come un pesce nell'acqua.
Mortimer
: Naturalmente bisognerebbe metterlo nell'ambiente sbagliato, con la gente della peggiore risma. Sì, insomma, con la feccia bella e buona, mio caro Randolph.
Randolph
: E va bene, mi vuoi provocare, vero? Questa volta è per una buona causa. Quanto vuoi scommettere?
Mortimer
: Diciamo la solita somma?
Randolph
: Perché no?
Penelope Witherspoon
: Quanto sei stato coraggioso, Louis.
Louis
: Qualcuno deve pur difendersi dai criminali come quello.
Penelope
: Ma avrebbe potuto ucciderti, Louis.
Louis
: In quella situazione non si ha il tempo di pensare. L'istinto ha il sopravvento. O si uccide o si è uccisi.
Penelope
: Louis le ha detto che ha fatto oggi?
Coleman
: Sì, è stato così cortese di farmi partecipe della disavventura di questo pomeriggio, miss Penelope.
Penelope
: Dio, quanto sei focoso, tesoro. Io mi sarei buttata in terra e avrei chiesto pietà, Louis. Ti voglio, Louis, adesso.
Louis
: Coleman.
Coleman
: Dica, signore.
Louis
: Credo che berremo i nostri drink nel soggiorno, accanto al fuoco.
Coleman
: Niente dessert, signore?
Louis
: Mangialo tu.
Coleman
: Grazie, signore. Pronto. Sì, sì sono solo, signor Duke. Che cosa? Un esperimento scientifico? No, niente affatto, signore, no, anzi... Mi sembra tutto molto... originale. Beh, la casa è sua e io lavoro per lei, hm? Sì, provvederò a tutto il necessario. Auguro una buonanotte anche a lei, signore. Che figlio di puttana!
Penelope
: Louis, mammina vuol dare un party per noi, subito dopo Capodanno. Il 2 di gennaio. Andrebbe bene per te?
Louis
: Ah, okay per me, tesoro. La trovo squisitamente gentile. Oh, accidenti, il 2 di gennaio? Non posso proprio, amore.
Penelope
: Oh, Louis.
Louis
: È il giorno in cui escono i rapporti sui raccolti.
Penelope
: Beh, ma... Ma che cosa c'entrano quegli stupidi rapporti sui raccolti col party di mammina?
Louis
: E il momento più critico dell'anno in ufficio, coniglietta, come te lo devo dire?
Penelope
: Però non e giusto. E perché non
glielo
fai fare un altro giorno, scusa?
Louis
: E no... Il Dipartimento dell'Agricoltura riceve stime da tutto il Paese. Pancetta di maiale, fagioli di soia, succo d'arancia surgelato...
Penelope
: Allora mi toccherà chiedere a Todd di farmi da cavaliere.
Louis
: Eh, no, aspetta un momento, tu! Non permetterò mai a quel playboy da strapazzo di corteggiarti!
Penelope
: Stavo scherzando.
Louis
: Vuoi sapere una cosa, tortorella?
Penelope
: Cosa?
Louis
: Noi due saremo una coppia fantastica. E avremo una vita fantastica, tortorella.
Coleman
: Mi scusi, signore.
Louis
: Che cosa c'è adesso, Coleman?
Coleman
: Pensa di avere ancora bisogno di me, signore?
Louis
: No, credo di avere tutto quello che mi occorre.
Coleman
: Buonanotte, signore.
Dal film:
Una poltrona per due
Scheda film e trama
Frasi del film
Jack O'Neill
: È proprio convinto di quello che fa?
Daniel Jackson
: Sì, più che mai.
Jack O'Neill
: Andrà tutto bene?
Daniel Jackson
[guarda Sha'uri]
: Andrà benissimo! E a lei?
Jack O'Neill
: Sì! Sì, credo di sì!
[si stringono la mano]
Daniel Jackson
[gli consegna l'amuleto]
: Dica a Catherine che mi ha portato fortuna.
Jack O'Neill
:
Glielo
dirò!
[prima di varcare lo stargate]
Ci vediamo, dottor Jackson.
Dal film:
Stargate
Scheda film e trama
Frasi del film
Gandalf
: Frodo è passato oltre la mia vista. L'oscurità sta aumentando.
Aragorn
: Se Sauron avesse l'Anello, lo sapremmo.
Gandalf
: È solo una questione di tempo. Ha subito una sconfitta, sì, ma.. dietro le mura di Mordor il nostro nemico si sta riorganizzando.
Gimli
: Che rimanga lì! Che marcisca! Perché interessarcene?
Gandalf
: Perché diecimila Orchi ora si trovano tra Frodo e il Monte Fato. L'ho mandato alla morte.
Aragorn
: No. C'é ancora speranza per Frodo. Ha bisogno di tempo e di passare al sicuro attraverso le pianure di Gorgoroth. Questo possiamo dar
glielo
noi.
Gimli
: Come?
Aragorn
: Attiriamo gli eserciti di Sauron. Svuotiamo le sue terre. Poi raduniamo le nostre forze e marciamo sul Nero Cancello.
Éomer
: Non possiamo ottenere la vittoria con la forza delle armi.
Aragorn
: Non per noi stessi. Ma possiamo dare a Frodo una possibilità se teniamo l'Occhio di Sauron fisso su di noi. Renderlo cieco ad ogni altra cosa che si muove.
Legolas
: Un diversivo.
Gandalf
: Sauron sospetterà una trappola. Non abboccherà all'amo.
Gimli
: Certezza di morte, scarse possibilità di successo... Che cosa aspettiamo?
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re
Scheda film e trama
Frasi del film
Gollum
: Attento, padrone. Attento. Molto profondo se cadi. Molto pericolosa è la scala. Vieni, padrone. Vieni da Sméagol.
Sam
: Padron Frodo! Indietro, tu! Non lo toccare!
Gollum
: Perché lui odia il povero Sméagol? che cosa ha mai fatto Sméagol a lui? Padrone? Il padrone porta un pesante fardello. Sméagol lo sa. Pesante, pesante fardello. Il grassone non lo sa. Sméagol bada al suo padrone. Lui lo vuole. Ne ha bisogno. Sméagol
glielo
vede negli occhi. Molto presto lui te lo chiederà. Tu vedrai. Il grassone ti porterà via l'Anello.
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re
Scheda film e trama
Frasi del film
I Soldato
: Sbrigatevi. Indietro! Riparatevi nelle grotte!
II Soldato
: Non vi fermate! Fate presto!
Aragorn
: Stallieri, maniscalchi, coltivatori... Questi non sono soldati.
Gimli
: Molti hanno visto troppi inverni.
Legolas
: O troppo pochi. Guardateli, sono spaventati.
Glielo
si legge negli occhi. Boe a hyn neled herain dan caer menig.
Aragorn
: Si, beriathar hyn ammaeg na ned Edoras.
Legolas
: Aragorn, nedin dagor hen ú-'erir ortheri. Natha daged dhaer!
Aragorn
: Allora io morirò come uno di loro!
Gimli
: Lascialo andare. Lascialo stare.
Dal film:
Il Signore degli Anelli - Le due Torri
Scheda film e trama
Frasi del film
Bilbo
: No, grazie! Non vogliamo altri visitatori, benefattori o lontani parenti!
Gandalf
: Neanche vecchissimi amici?
Bilbo
: Gandalf?
Gandalf
: Bilbo Baggins.
Bilbo
: Mio caro Gandalf!
Gandalf
: Che bello vederti.
Bilbo
: Ah, ah, ah!
Gandalf
: Centoundici anni di età, e chi ci crederebbe? Eh... Non sei invecchiato di un giorno. Eh, eh, eh!
Bilbo
: Ah, ah, ah! Avanti, entra! Benvenuto, benvenuto. Eccoci qua. Ah. Del tè? O magari qualcosa di più forte? Mi sono rimaste alcune bottiglie di vecchi vigneti. 1296, un'ottima annata. È vecchio quasi quanto me. Ah, ah, ah, ah, ah. Fu imbottigliato da mio padre. Ne stappiamo una, eh?
Gandalf
: Solo del tè, grazie. Sì. Ohhh...
Bilbo
: Ti aspettavo la settimana scorsa. Non che importi, tu vai e vieni come ti pare, l'hai sempre fatto e lo farai sempre. È che mi hai colto impreparato, vedi. Abbiamo solo del pollo freddo, qualche sottaceto... Oh, qui c'è del formaggio. No, no, non può andare, troppo rischioso. Abbiamo marmellata di lamponi, torta di mele... C'è della crema da qualche parte, ma ho paura che non basti per il dessert. Oh, no, siamo a posto. Ho trovato del pan di Spagna. Ecco qua, per una piccola merenda, speriamo che basti. Posso farti delle uova, se vuoi. Oh... Gandalf.
Gandalf
: Solo del tè, grazie.
Bilbo
: Oh, certo.
Gandalf
: Eh, eh, eh.
Bilbo
: Non ti dispiace se mangio?
Gandalf
: No, affatto.
Donna Hobbit
: Bilbo! Bilbo Baggins!
Bilbo
: Non sono in casa. Basta. Devo allontanarmi da questi insopportabili parenti. Sempre attaccati al campanello! Mai un attimo di pace! Voglio tornare a rivedere le montagne, le montagne,
Gandalf! E poi trovare un posto tranquillo dove finire il mio libro. Oh, il tè.
Gandalf
: Così intendi andare a fondo con il tuo piano?
Bilbo
: Sì, sì, sì, sì, è tutto deciso. Ho predisposto ogni cosa. Oh, grazie.
Gandalf
: Frodo sospetta qualcosa.
Bilbo
: È naturale, è un Baggins! Non uno zuccone Serracinta da Pietracasa!
Gandalf
:
Glielo
dirai, non è vero?
Bilbo
: Sì, sì.
Gandalf
: È molto affezionato a te.
Bilbo
: Lo so. Forse verrebbe con me se
glielo
chiedessi. Ma credo che dentro di sé Frodo sia ancora innamorato della Contea. Dei suoi boschi, campi, fiumiciattoli... Io sono vecchio, Gandalf. So che non lo sembro, ma comincio a sentirlo nel cuore. Mi sento sottile, quasi stiracchiato, come... il burro, spalmato su troppo pane. Ci vuole una vacanza, una lunghissima vacanza, e non penso che ritornerò. In effetti, non voglio farlo. Il Vecchio Tobia, la miglior erba-pipa del Decumano Sud. Gandalf, amico mio, questa sarà una notte indimenticabile.
Dal film:
Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
Scheda film e trama
Frasi del film
[A Sicinio Emiliano, suo accusatore nel processo sulla magia]
Concedi al filosofo Platone il perdono per i suoi versi sull'amore, così che non mi sia necessario star a filosofare troppo, contro il consiglio di Neottolemo in Ennio; se poi tu non
glielo
concedi, ebbene mi lascerò volentieri incriminare in compagnia di Platone per simili versi.
Apuleio
Cit. da
Sulla magia e in sua difesa
Frasi di Apuleio
Dallas
[osservando l'analisi interna del Facehugger su Kane]
: Che cos'ha nella gola, Ash?
Ash
: Direi che gli sta dando ossigeno.
Dallas
: Lo ha paralizzato, lo ha messo in coma... E lo tiene in vita. Che diavolo significa, dobbiamo levar
glielo
!
Ash
: Un momento, un momento... Non facciamo cose affrettate. Finora sappiamo ben poco: presumiamo che gli stia dando ossigeno. Se lo rimuoviamo... Può ucciderlo.
Dallas
: Sono disposto a correre questo rischio, portiamo
glielo
via.
Ash
: Ti assumi la responsabilità?
Dallas
: Sì, sì! Mi assumo io la responsabilità, scoprilo.
Dal film:
Alien
Scheda film e trama
Frasi del film
Qualcosa c'è che non sopporta un muro,
|
e sotto vi incunea le zolle rigonfie di gelo,
|
e al sole fa cadere le pietre più alte,
|
e apre brecce per dove anche in due ci si passa.
|
Altri sono i danni dei cacciatori :
|
ci sono stato attento e ho riparato
|
là dove non avevano lasciato
|
pietra su pietra; ma erano decisi
|
a stanare la lepre per dar soddisfazione
|
ai cani che guaìvano s. No, voglio dire le brecce
|
che nessuno ha visto o udito fare,
|
ma a primavera si trovano da riparare.
|
Avverto il mio vicino di là dal colle
|
e un giorno ci vediamo per percorrere
|
il confine e fra noi rifare il muro.
|
Fra noi teniamo il muro mentre andiamo,
|
ciascuno con le pietre che sono cadute nel suo.
|
E alcune son come pani e alcune così tonde
|
che per farIe star su ripetiamo scongiuri.
|
«Rimani dove sei finché non ci voltiamo! »
|
A maneggiarle ci roviniamo le dita.
|
Oh, è solo un'altra specie di giuoco all'ariaperta,
|
uno per parte. O ben poco di più:
|
là dove è il muro un muro non ci serve:
|
lui è tutto pineta, ed io un frutteto di meli.
|
I miei alberi mai sconfineranno
|
per mangiar le sue pigne,
glielo
dico.
|
Ma lui: «Buoni confini fanno buoni. vicini ».
|
Che seccatura per me la primavera, cerco
|
di far
glielo
capire: «Ma perché
|
fanno buoni vicini? Forse dove
|
stanno le mucche: ma qui non ce ne sono.
|
Prima di fare un muro dovrei chiedermi
|
quello che intendo riparare o escludere,
|
e a chi potrei recare danno.
|
Qualcosa c'è che non sopporta un muro,
|
che lo vuole abbattuto ». Potrei dirgli «gli Elfi »,
|
ma di elfi proprio non si tratta, e poi
|
preferirei che fosse lui a dirlo. Eccolo
|
là che porta una pietra saldamente
|
stretta in ciascuna mano, come un bruto
|
dell'età della pietra armato. Si muove,
|
ai miei occhi, in un buio che non è
|
di boscaglia soltanto o di ombra d'alberi.
|
Non andrà oltre il detto di suo padre,
|
lieto d'averlo ripescato e.- ancora.
|
«buoni confini - dire - buoni vicini ».
Robert Frost
Titolo della poesia:
La riparazione del muro
Frasi di Robert Frost
Danny
: Tony, tu credi che a papà
glielo
danno il lavoro?
Tony
: Sì,
glielo
danno. L'ha preso. Adesso telefona per dirvelo.
Wendy
: Chi è?
Jack
: Ciao, come va?
Wendy
: Ciao. Tutto bene, e tu?
Jack
: Anch'io. Senti, ti chiamo dall'hotel, ho ancora un mucchio di cose da sbrigare. Non credo che ce la faccio, sai. Sarò a casa verso le nove o le dieci.
Wendy
: Allora il lavoro l'hai preso?
Jack
: Certo. È un posto bellissimo, a te e a Danny farà impazzire.
Danny
: Tony, perché non ci vuoi andare in quell'albergo?
Tony
: Non lo so.
Danny
: Lo sai, invece. Avanti, Tony, dimmelo!
Tony
: No, non voglio.
Danny
: Ti prego!
Tony
: No.
Danny
: Avanti, Tony, dimmelo!
Dal film:
Shining
Scheda film e trama
Frasi del film
Inco
: Velocità indicata 34.802 piedi al secondo. Distanza residua 2.625 miglia marine.
Gene
: Ricevuto.
Jack
: Okay, Ken, siamo allineati per il rientro. Jim, ci servirà il programma di computer per il rientro. Fred, come vanno le batterie?
Fred
: Okay. Batteria A a posto.
Ken
: Fase di rientro fra un minuto e 30 secondi.
Fred
: Batteria B niente volts, ma gli ampere sono okay. Batteria C... merda niente volts, solo due ampere. Potrebbe morire prima che si aprano i paracadute.
Jim
: Ricevuto, colleghiamo tutte le batterie sui pannelli A, B.
Rientro
: Volo, gli si abbassa un po' l'angolo di traiettoria.
Glielo
diciamo?
Gene
: Possiamo farci qualche cosa?
Rientro
: No, ora no, volo.
Gene
: Allora non gli serve saperlo.
Rientro
: Ricevuto.
Hurt
: Quel tifone è ancora presente nella zona d'ammaraggio?
Direttore NASA
: Sì.
Hurt
: E allora c'è la situazione dei paracadute, lo scudo termico, l'angolazione della traiettoria e il tifone. Con tutte queste variabili io che cosa racconto?
Direttore NASA
: Conosco i problemi anch'io, Henry. Può essere il peggior disastro che la NASA abbia mai avuto.
Gene
: Con tutto il rispetto, signore, io penso che sarà la nostra ora di gloria.
Ken
: Aspettatevi l'interfaccia di Rientro In 45 secondi. E al mio segnale la vostra velocità sarà di 35.245 piedi al secondo. Via. 35 secondi all'interfaccia di rientro.
Jim
: Signori, è stato un privilegio volare con voi.
Ken
: Volo, abbiamo perso il contatto radio.
Gene
: Ricevuto.
Inco
: Prevediamo ripresa segnale entro tre minuti.
Ingegnere
: Dipende dallo scudo.
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
Andy
: Dovete tagliare il nastro telato in pezzi lunghi tre piedi. Come
glielo
spiego?
Tecnico
: Digli lunghi un braccio.
Andy
: Lunghi un braccio. Un braccio abbondante.
Fred
: Okay, Houston credo di esserci, un momento. Okay, Jack. Strappa quel nastro nel mezzo per il lungo.
Andy
: Ci siete?
Fred
: Un momento, Houston.
Giornalista
: Mentre gli astronauti, a quanto pare, hanno sufficiente ossigeno per mantenersi in vita, una cosa che hanno di troppo è l'anidride carbonica. Con ogni respiro i tre uomini esalano, infatti, altro gas velenoso nell'abitacolo del modulo lunare, e i filtri che dovrebbero mantenere l'atmosfera respirabile, si stanno rapidamente saturando.
Fred
: Oddio, l'ho strappato.
Jack
: Merda.
Fred
: Ah, Houston, che facciamo se... strappiamo il sacchetto? Lo rappezziamo?
Andy
: Hanno strappato il sacchetto. Ah, aspettate. Che gli dico di fare?
Tecnico
: Eh, dovrebbero avere un altro sacchetto.
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
Ingegnere
: Ma è mattina o pomeriggio?
Tecnico Guida
: Mattina. Molto, molto mattina.
Dr. Chuck
: Haise ha un po' di febbre e nessuno di loro ha dormito dal momento dell'esplosione.
Deke
: Se quei disgraziati non vogliono dormire non posso ordinar
glielo
. Tu ci riusciresti a dormire?
Ingegnere
: Staranno morendo di freddo, poveracci.
Tecnico Comunicazioni
: Gene, tra poco dovremo considerare il problema anidride carbonica.
Telemetria
: C'è un problema di filtri CO2 sul LEM.
Tecnico Comunicazioni
: Già. Abbiamo cinque filtri sul LEM.
Telemetria
: Dimensionati per due persone per un giorno e mezzo.
Tecnico Comunicazioni
: L'ho già detto al medico di bordo e...
Dr. Chuck
: Sono già al livello 8 sugli indicatori ed oltre il livello 15 si comincia a ragionare male. C'è obnubilazione, anossia cerebrale.
Gene
: Non ci sono i filtri del modulo di comando?
Tecnico Comunicazioni
: Hanno cartucce quadrate.
Telemetria
: E quelle del LEM sono rotonde.
Gene
: L'organizzazione della pubblica amministrazione.
Tecnico Comunicazioni
: È un'emergenza che non è mai stata presa in considerazione.
Dr. Chuck
: Il livello di CO2 sta per diventare tossico.
Gene
: Beh, allora inventatevi come mettere un piolo quadrato in un buco rotondo. E di volata.
Tecnico
: Okay, gente. Attenzione. Dal piano di sopra ci hanno rifilato questa rogna e gliela dobbiamo risolvere. Ci dobbiamo inventare il modo di mettere questo nel buco fatto per questo. Usando solo questa roba. Vediamo di organizzarci. È meglio che qualcuno faccia del caffè, ragazzi.
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
Blanch Lovell
: Ci dovrebbe essere mio figlio oggi. È andato nello spazio.
Inserviente
: Sono tutti i canali che riceviamo, signora Lovell.
Blanch
: Eppure sulla guida TV c'è scritto.
Marilyn
: Ma lo sanno che non sono in onda?
Hurt
: Meglio dir
glielo
quando sarà finito.
Jim
: ...volete fare una dichiarazione, diciamo così ufficiale. Non è vero Jack?
Jack
: Beh, ecco se qualcuno del... dell'ufficio del fisco ci sta guardando io ho dimenticato di inviare il mio... il mio modulo 1040. Dovevo farlo oggi, ma, beh...
Liebergot
: C'è poco da scherzare. Lo mangeranno vivo.
Jim
: Sei grande Jack. Bene, amici. Ora scendiamo nel modulo escursione lunare. Venite con me. Quando saremmo pronti a scendere sulla superficie della Luna, io e Fred Haise scivoleremo lungo il tunnel di accesso al modulo lunare, lasciando...
Gene
: Controllo elettrico. I... i rimescolatori di gas funzionano nei serbatoi dell'ossigeno e dell'idrogeno, è esatto?
Jim
: ...mezzi spaziali resteranno collegati. Beh, amici, come potete vedere voi stessi, l'Aquarius è poco più grande di due cabine telefoniche. Il rivestimento del LEM in alcune parti è solo un poco più spesso d'un paio di strati di stagnola, ed è tutta la protezione che abbiamo dal vuoto dello spazio. Ce lo possiamo permettere perché il LEM è progettato solo per navigare nello spazio cosmico. Ecco Fred Haise. Uomo del rinascimento. Okay, ehm, torniamo indietro lungo il tunnel ora, e rientriamo nell'Odyssey. Ecco, siamo rientrati nel modulo di comando. Aspettate un momento, Houston.
Fred
: Vi ho fregato! Ah, ah, ah!
Jim
: Houston, il bang che avete sentito era Fred Haise che manovrava la valvola di pressurizzazione dell'abitacolo. Ci fa venire un colpo tutte le volte.
Fred
: Ah, ah!
Jim
: Okay. Stiamo... stiamo per chiudere il portello dell'Aquarius e tornare sull'Odyssey. La prossima trasmissione sarà da Fra Mauro sulla superficie della Luna. Bene, qui l'equipaggio dell'Apollo 13 che augura a tutti giù sulla Terra una piacevole serata.
Marilyn
: Bene, andiamo.
Fred Junior
: Papà era proprio buffo.
Hurt
: Senti, forse ne danno qualche minuto nel telegiornale.
Marilyn
: Beh, è il minimo. Vieni, tesoro.
Susan
: Ciao.
Hurt
: Ciao.
Barbara
: Ciao.
Susan
: Papà viene bene in TV.
Jim
: Beh, fra le tasse arretrate di Jack e il balletto di Fred dev'esserne venuta fuori una trasmissione di successo.
Andy
: Spettacolo eccellente, Odyssey.
Jack
: Grazie mille, Houston.
Andy
: Abbiamo un paio di procedure di servizio per voi. Vi dovreste girare a destra per 0-6-0 e azzerare le variazioni di assetto.
Jack
: Ricevuto. Giriamo a destra per 0-6-0.
Andy
: E, se potete, rimescolate i serbatoi d'ossigeno.
Jack
: Ricevuto. Abbiamo un problema, qui.
Jim
: Cos'hai fatto?
Jack
: Niente! Ho rimescolato i serbatoi.
Liebergot
: Ma che...
Tecnico
: Ehi!
Andy
: Qui Houston. Ah... potete ripetere?
Jim
: Houston, abbiamo un problema. Abbiamo una caduta di voltaggio sul pannello principale. Abbiamo una notevole attività negli ugelli.
Jack
: Che succede al computer adesso?
Jim
: Non lo so, si è spento. Abbiamo un allarme generale, Houston.
Jack
: Controllo gli ugelli.
Fred
: Non è la valvola di pressurizzazione.
Jack
: Forse è nel posizionamento giri, configuro il sistema RCS.
Jim
: Abbiamo un allarme nel sistema di navigazione.
Jack
: Il modo in cui si accendono non ha senso.
Jim
: Abbiamo una continuazione di luci di allarme. Abbiamo un reimpostare e ricominciare.
Jack
: Okay, io passo su SCS.
Dr. Chuck
: Accidenti. Volo, i ritmi cardiaci salgono a razzo.
Gene
: Controllo elettrico, che dicono i tuoi dati?
Liebergot
: Serbatoio ossigeno due nessuna lettura. Serbatoio uno è a 725 per pollice in diminuzione. Le pile a combustibile uno e tre sono, eh... ma che diavolo succede? Volo, ti richiamo fra un po'.
GNC
: Volo, qui GNC.
Gene
: Avanti, GNC.
GNC
: L'astronave è fuori controllo, continua a girare intorno alla verticale.
Telemetria
: Continuo a perdere i segnali radio. Le loro antenne devono essere impazzite.
GNC
: ...dovranno stabilizzarla manualmente.
Gene
: Uno alla volta, gente. Uno alla volta. Uno alla volta. EECOM è un problema di strumentazione o abbiamo una vera perdita di potenza?
Liebergot
: Ci risulta una quadrupla avaria, ma è da escludere. Dev'essere la strumentazione.
Jim
: Sigilla il boccaporto, forse un meteorite ha colpito il LEM.
Jack
: Okay.
Fred
: Il tunnel di accesso è sotto torsione con questo casino. Houston, abbiamo sentito un botto prima, insieme con l'allarme generale. Accidenti, il pannello di controllo A!
Andy
: Caduta di tensione sul pannello di controllo A?
Fred
: Sì, abbiamo una caduta di tensione anche sul pannello di controllo A. Ora la lettura è 25 e mezzo. Il pannello B indica zero, adesso. Ci sono delle forti vibrazioni orizzontali.
Andy
: Un momento, Tredici.
Fred
: Continuiamo a ballare violentemente.
Gene
: EECOM, GNC, questi parlano di botti e vibrazioni orizzontali. Non si tratta di strumentazione.
Jack
: Non riesco a chiuderlo ermeticamente.
Jim
: Cerca... cerca di farcela. Se fosse stato un meteorite saremmo già morti.
Andy
: Ricevuto?
Jim
: Cerco di stabilizzare queste rollate.
Fred
: La ricezione è disturbata. Avete detto passare su omni Bravo?
Andy
: Confermato, Tredici.
Fred
: Ricevuto. La forza del segnale sull'antenna principale si è abbassata molto.
Jim
: Resisti. Ma che diavolo succede? Jack, rischiamo il blocco cardanico.
Andy
: Odyssey, ci serve una conferma. Quali sono i sistemi in avaria?
Fred
: Ho la vita difficile, Rick. Hai detto di passare...
Jack
: Valvole di isolamento dell'elio e degli ugelli A e C sono chiuse.
Fred
: ...sull'antenna omnidirezionale C?
Jim
: Houston, sto passando dall'ugello C a quello principale A.
Andy
: Ricevuto, Tredici.
Jack
: Okay, Houston: pila a combustibile uno; pila a combustibile tre; calo di tensione sul pannello principale B; pressione criogenica; compressore tute. Cos'è che non abbiamo? Pannello di controllo assetto 1; pannello di controllo assetto 2; computer del modulo di comando; consumo di ossigeno elevato. Io... Io non capisco. È un'avaria del sistema d'allarme, forse.
Jim
: Houston, stiamo seminando qualcosa nello spazio. Vedo l'emissione dall'oblò numero uno in questo momento. È di sicuro, ehm, un gas di qualche tipo. È certamente ossigeno.
Andy
: Ricevuto, Odyssey. Avete una perdita.
Ingegnere
: Datemi un allineamento.
Liebergot
: Sì, sì, ho capito. Okay, ricominciamo tutto da capo.
I Tecnico
: Comunque i dati telematici vengono...
II Tecnico
: Sì, ho visto.
Tecnico
: Mi pare impossibile! Mi pare impossibile che sia andata così!
Andy
: Per ora è tutto regolare, volo, un po' di agitazione, ma è normale date le circostanze.
Gene
: Okay, ascoltate bene ragazzi. Fate silenzio. Fate silenzio. Fate silenzio! Cerchiamo di restare calmi. Procedure, mi serve un altro computer in tempo reale. Voglio che tutti mettiate in allarme le squadre di appoggio. Buttateli giù dal letto e fateli venire qui. Studiamoci il problema, va bene? Non peggioriamo le cose tirando a indovinare.
Andy
: Tredici, qui Houston. Ci stiamo organizzando. Appena possibile vi daremo delle risposte.
Jack
: Se emettiamo ancora gas continueremo a sbattere sull'orlo dell'angolo morto.
Fred
: Guarda l'ossigeno nel serbatoio uno. 200 per pollice in diminuzione.
Liebergot
: Serbatoio ossigeno numero due a zero, serbatoio uno a 218 in diminuzione.
Fred
: È questo che vi risulta? Confermate.
Andy
: Sì, è quello che ci risulta, Tredici.
Gene
: Possiamo rivedere la situazione Sy? Esaminiamola da... da un punto di vista di status. Eh... Cosa c'è su questa astronave di sano?
Liebergot
: Dammi un minuto, Gene.
Fred
: Non avremo corrente per molto. La nave si sta dissanguando.
Liebergot
: Volo?
Gene
: Sì, EECOM, avanti.
Liebergot
: Suggerisco di chiudere le valvole dei reagenti delle pile a combustibile.
Gene
: E mi spieghi a che cavolo servirebbe?
Liebergot
: Se la perdita è li possiamo isolarla. Così salviamo quello che resta nei serbatoi e andiamo avanti con la pila buona.
Gene
: Se la chiudi non la puoi più riaprire, e non si alluna con una sola pila a combustibile.
Liebergot
: Gene, la Odyssey è spacciata. Per quanto mi riguarda questa è l'unica alternativa.
Gene
: Già. Sì. Sì, sì. Okay, Sy. Comunicazione, digli di chiudere le valvole dei reagenti.
Andy
: Tredici, qui Houston. Ordiniamo chiusura delle valvole dei reagenti su pile uno e tre. Ricevuto?
Jim
: Stai dicendo che dichiariamo forfait? Chiudiamo le valvole dei reagenti per spegnere le pile a combustibile? Hai detto di spegnere le pile a combustibile? Ti ho sentito bene?
Gene
: Si, hanno sentito bene. Digli che pensiamo sia l'unico modo di fermare la perdita.
Andy
: Sì, Jim, riteniamo che lo spegnimento delle pile possa fermare la perdita.
Gene
: Ha capito bene?
Andy
: Hai capito, Jim?
Jim
: Sì, Houston, ho capito. Abbiamo perso la Luna. Okay, Fred, chiudile.
Fred
: Vediamo a che serve.
Jack
: Se non funziona non avremo energia sufficiente per rientrare.
Fred
: Merda!
Liebergot
: Ma che cavolo!
Fred
: Houston, ossigeno nel serbatoio uno ancora in diminuzione.
Jim
: Quanto tempo ci vuole a mettere sotto corrente il LEM?
Fred
: Tre ore, secondo la check list.
Jim
: Non abbiamo così tanto tempo.
Fred
: Accidenti!
Jim
: Okay. Ah, Jack, prima che le batterie ci abbandonino completamente togliamo corrente a tutto. Cerchiamo di risparmiare il più possibile per il rientro.
Liebergot
: Ci sono quindici minuti di ossigeno, e poi il modulo di comando sarà morto.
Gene
: Okay. Okay! Aprite le orecchie! Ecco gli ordini: spostiamo gli astronauti dentro al LEM...
Liebergot
: D'accordo. Ed, dammi un po' di questi dati.
Gene
: ...dobbiamo farci arrivare dell'ossigeno. TELMU, Controllo voglio una procedura d'emergenza per la potenza. Solo l'hardware essenziale. GNC, EECOM, spegneremo il modulo di comando allo stesso tempo. Dovremo trasferire il sistema di guida da un computer all'altro, quindi voglio cifre pronte per quando saranno in posizione.
GNC
: Ricevuto, volo.
Liebergot
: Okay, trasferiamo i dati di controllo sul computer del LEM prima che il modulo di comando vada fuori uso.
Gene
: Il LEM è diventato una lancia di salvataggio.
Andy
: Odyssey, qui Houston. Dovete ridurre tutti i consumi di corrente. Dovete mettere sotto corrente il LEM nello stesso tempo, quindi sbrigatevi a mandarci qualcuno.
Jim
: Abbiamo già spedito Fred sul LEM, Houston.
Andy
: Siamo seriamente a corto di tempo, Jim. Devi completare il trasferimento del programma di guida e devi farlo prima di restare senza corrente nel modulo di comando, altrimenti non sarai in grado di governare.
Jim
: Quanto tempo ho? Datemi una cifra.
Andy
: Beh, restano meno di quindici minuti di sopravvivenza nell'Odyssey.
Jim
: Abbiamo quindici minuti, Fred. È peggio di quanto pensassi. Ah, Houston, mi sono trasferito dal modulo di comando al LEM.
Gene
: Se Jack non completa il trasferimento dei dati di guida computerizzati in tempo...
Glynn Lunney
: ...non sapranno in che direzione sono puntati.
Gene
: Esatto.
Lunney
: Brutto modo di volare.
Gene
: Sono in sala operativa se mi cerchi.
Lunney
: Okay.
Jack
: Houston, qui Tredici. Siete di nuovo in contatto con me?
Andy
: Aquarius, qui Houston. Avete circa dodici minuti per completare l'avviamento del LEM.
Fred
: Non vedo nessuna stella. C'è un sacco di roba che galleggia là fuori!
Jack
: Okay, Houston. Ho completato i passi di pagina 15. Sono pronto a togliere corrente al computer. Mi servono le coordinate cardaniche, Jack! Prima che tu spenga il computer!
Andy
: Salta venti pagine.
Jack
: Okay, Jim!
Liebergot
: Quelle cifre, devo...
Deke
: Te le faremo avere.
Liebergot
: No, sul serio, mi servono.
Tecnico
: Sta' tranquillo.
Fred
: Houston, il nostro computer è avviato.
Andy
: Ricevuto. Tieniti pronto, Fred. Jack, dobbiamo procedere coi passi da 12 a 17 rapidamente. Avete solo... circa otto minuti di margine.
Jack
: Pompa pila a combustibile, miscelatori ossigeno serbatoio due spenti.
Jim
: Okay, Houston. Controllatemi. Ho completato le conversioni cardaniche, ma... dovreste ribattermi tutti i calcoli.
Andy
: Comincia pure, Jim.
Jim
: L'angolo della calibrazione del rullio è -2. Il rullio del modulo lunare è 355,57. La cabrata 1678. Correzione cabrata 167,78. L'imbardata è 351,87.
Andy
: Aspetta, stiamo controllando.
Jim
: Houston, abbiamo visibilità zero nel nostro campo stellare, e se questi calcoli non sono giusti, chissà dove andiamo a sbattere.
Telemetria
: Sembra a posto, volo.
Controllo
: Va benissimo.
Inco
: Qui bene.
GNC
: Sono giusti, Andy.
Lunney
: Okay, procediamo.
Andy
: Tutto okay, Jim.
Jim
: Okay, inseriscili, Fred.
Andy
: Jack, spegni LMU. Passa su SCS. Posizione di attesa per spegnere gli ugelli di spinta. Passo.
Dal film:
Apollo 13
Scheda film e trama
Frasi del film
Alton
: Se n'è andato, fiocco di neve.
Leigh Anne
: Michael è stato qui?
Alton
: Sì, ma puoi dirgli che lo vengo a cercare. Che questa gli costa cara.
Leigh Anne
: Quindi Michael è stato qui?
Alton
: Già, ieri sera, si è presentato qui e mi ha preso a pugni. Meglio per lui se dorme con un occhio solo, di
glielo
! Mi hai sentito, puttana?
Leigh Anne
: No, tu senti me, puttana. Quando hai minacciato mio figlio, hai minacciato me. Se provi ad affacciarti all'altro capo della città giuro che te ne pentirai. Sono amica del Procuratore Distrettuale, sono favorevole alle armi e giro sempre armata.
Alton
: Che cos'hai li, una ventidue o una special da sabato sera?
Leigh Anne
: Sì, e spara bene anche negli altri sei giorni.
Dal film:
The Blind Side
Scheda film e trama
Frasi del film
Mike Bongiorno è stato il mio talent scout. Cercava facce nuove per Telemilano 58. Quando mi dissero che voleva parlarmi, non ci credevo. "Il tuo stile mi piace, ho ascoltato una mattina il tuo programma, sai?" disse. Mai andato in onda di mattina in vita mia. Qualche anno più tardi
glielo
confidai. "Ho fatto comunque una gran scelta, no?", rispose. Telemilano è stata una palestra eccellente per il futuro provino per Discoring, dove gli altri partivano da zero.
Claudio Cecchetto
Frasi di Claudio Cecchetto
Gandalf
: I nani stanno per essere sopraffatti, Thorin deve essere avvertito!
Thranduil
: Di
glielo
tu, se vuoi. Ho speso sufficiente sangue in difesa di questa maledetta terra. Ora non più!
Dal film:
Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate
Scheda film e trama
Frasi del film
Dio... Hai un aspetto di merda, fratello. Ti viene sempre quella faccia da mongoloide dopo una sbornia, vero? Sù, andiamo, dai, alzati. È una bellissima giornata. Dimenticati del Times... Ormai non lo legge più nessuno. Forza, alzati. E così non sei un grande attore? E chi se ne frega. Sei molto più di quello. Sei un gigante in paragone a questi stronzetti sfigati. Tu sei una star! Sei una forza globale. Non lo capisci? Hai passato una vita a creare il conto in banca e la reputazione, e ora li hai bruciati entrambi. Va bene comunque. Fanculo. Torneremo sulla scena. Stanno aspettando qualcosa di spaventoso, e noi
glielo
daremo. Raditi quel patetico pizzetto, vai da un chirurgo estetico. I sessanta sono i nuovi trenta, figlio di puttana. Tu sei l'originale, amico. Hai preparato tu il terreno per questi buffoni. Dai al pubblico quello che vuole: un nuovo-vecchio supereroe con un po' di porno, "Birdman - Il Volo della Fenice". Quei malati di videogame se ne verranno nei pantaloni, un miliardo di incasso garantito. Tu sei il meglio della vita, Riggan. Salvi la gente dal suo squallore quotidiano. La fai saltare, ridere, farsela nei pantaloni. Tutto quello che devi fare è... Ecco di cosa sto parlando. Mascelle che scricchiolano. Maestoso, rumoroso, veloce. Guarda queste persone, guarda i loro occhi scintillano di piacere, amano questa merda, amano il sangue, amano l'azione, non quelle stronzate deprimenti, filosofiche e pallose. Si... E la prossima volte che emetterai il tuo grido... Esploderai in un milione di timpani. La tua immagine brillerà su migliaia di schermi per tutto il globo. Un altro blockbuster. Sei un Dio. Ecco, vedi, ecco fatto, figlio di puttana. La gravità è un problema che non ti riguarda. Aspetta di vedere che faccia faranno quelli che ci credevano finiti. Ascoltami, torniamo lì un'ultima volta per fargli vedere di cosa siamo capaci. Dobbiamo concludere lo spettacolo a modo nostro: con un gran finale. Fiamme, sacrificio, icaro... Ce la puoi fare. Mi ascolti? Tu sei...
[Una persona urla: "Birdman"]
Musica.
Birdman
Dal film:
Birdman
Scheda film e trama
Frasi del film
Natasha Romanoff
: Se invitassi Kristen a uscire, in base alle statistiche accetterebbe.
Steve Rogers
: Infatti non
glielo
chiedo.
Natasha Romanoff
: Troppo timido o spaventato?
Steve Rogers
: Troppo occupato.
[Si lancia dall'aereo senza paracadute]
Dal film:
Captain America - The Winter Soldier
Scheda film e trama
Frasi del film
D'accordo, devo dir
glielo
oggi. Ma da dove comincio? Kiara, Zira ha un piano, ne facevo parte anch'io ma, ma non voglio più. Perché... perché ti amo.
Kovu
Dal film:
Il Re Leone 2
Scheda film e trama
Frasi del film
Claire Wilson
: Howard...
Raffi
:
[ad Howard]
Chiedi
glielo
. Forza, chiedile se può vedermi.
Dal film:
Collateral Beauty
Scheda film e trama
Frasi del film
Moff Jerjerrod
: Lord Fener, che piacevole sorpresa, siamo onorati della sua presenza.
Dart Fener
: Faccia a meno dei convenevoli comandante, sono qui per farvi rispettare i tempi previsti.
Moff Jerjerrod
: Le assicuro, Lord Fener, che i miei uomini lavorano a pieno ritmo...
Dart Fener
: Forse posso trovare nuovi mezzi per spronarli.
Moff Jerjerrod
: Le garantisco che la stazione diverrà operativa secondo i piani.
Dart Fener
: L'Imperatore non condivide affatto le sue ottimistiche previsioni.
Moff Jerjerrod
: M-ma chiede l'impossibile... la gente non mi basta...
Dart Fener
: Allora forse potrà dir
glielo
quando arriverà.
Moff Jerjerrod
: L'Imperatore viene qui?
Dart Fener
: Proprio così, comandante. Ed è estremamente scontento dell'evidente scarsezza dei progressi.
Moff Jerjerrod
: Raddoppieremo i nostri sforzi!
Dart Fener
: Lo spero comandante, per il suo bene. L'Imperatore non è indulgente quanto me.
Dal film:
Guerre Stellari - Il ritorno dello Jedi
Scheda film e trama
Frasi del film
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