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Indice degli autori
Aforismi Mina - parte 32
Frasi trovate
:
5.075
La mosca stava ancora cam
mina
ndo sulla scrivania. Arrotolai il "Racing Form", le diedi un colpo e la mancai. Non era la mia giornata. Né la mia settimana. Né il mio mese. Né il mio anno. Né la mia vita. Accidenti.
Charles Bukowski
Cit. da
Pulp
Frasi di Charles Bukowski
Prendi nota di questo principio e avrai finito di patire: è raro che una fem
mina
abbandoni la sua vittima senza averne un'altra a portata di mano.
Charles Bukowski
Cit. da
Musica per organi caldi
Frasi di Charles Bukowski
Nella morte non c'è niente di triste, non più di quanto ce ne sia nello sbocciare di un fiore. La cosa terribile non è la morte, ma le vite che la gente vive o non vive fino alla morte. Non fanno onore alla propria vita, la pisciano via. La cagano fuori. Muti idioti. Troppo presi a scopare, film, soldi, famiglia, scopare. Hanno la testa piena di ovatta. Mandano giù Dio senza pensare, mandano giù la patria senza pensare. Dopo un po' dimenticano anche come si fa a pensare, lasciano che siano gli altri a pensare per loro. Hanno il cervello imbottito di ovatta. Sono brutti, parlano male, cam
mina
no male. Gli suoni la grande musica dei secoli ma loro non sentono. Per molti la morte è una formalità. C'è rimasto ben poco che possa morire.
Charles Bukowski
Cit. da
Il Capitano è fuori a pranzo e i marinai prendono il comando
Frasi di Charles Bukowski
Venne il momento della prima corsa. Henry si avviò verso il settore dei solitari, dei dementi e della brutta gente, quella coi tacchi delle scarpe consumati e con quelle facce, derubate di tutto da tempo immemore, di tutto, salvo la deter
mina
zione a tirare avanti, anche senza la minima traccia di speranza o di musica, anche senza la minima speranza di vittoria.
[da Azione, in Niente canzoni d'amore]
Charles Bukowski
Frasi di Charles Bukowski
Quando un pensiero ti do
mina
lo ritrovi espresso dappertutto, lo annusi perfino nel vento.
Thomas Mann
Cit. da
Tonio Kröger
Commenti:
6
Frasi di Thomas Mann
Paradossalmente, la frase mi manca il tempo per fare le cose che mi piacciono, si sta lentamente trasformando in una frase diversa. Mi manca lo spazio fisico per pensare, intuire le cose che mi piacciono e che vorrei fare. Lo spazio fisico per trovare un libro che non cercavo. Lo spazio fisico per cam
mina
re e farmi venire delle idee. Il web e i social network chiudono le porte alla casualità che conosciamo, e aprono finestre di nuove casualità che dobbiamo ancora capire.
Roberto Cotroneo
Frasi di Roberto Cotroneo
La rete è un campo ster
mina
to dove si possono cogliere fiori di citazioni, versi poetici, frammenti di saggezza. Poi si tratta di arricchirli con la propria esperienza personale, di condividerli, di confrontarsi, e di lasciarsi suggestionare da quanto scrivono gli altri.
[da L'intellettuale di Voghera, Sette, 10 agosto 2012]
Roberto Cotroneo
Frasi di Roberto Cotroneo
Ho suonato per tutta una vita. Per me suonare era come cam
mina
re. La cosa più naturale possibile. Mi sono seduto davanti a un mare che sento addosso anche quando non lo vedo, un mare che vorrei continuare a sognare per tutte le notti che mi rimangono ancora. E te lo posso dire. Tutto ha avuto un senso e tutto era necessario. E no, non ho nemmeno un rimpianto....
[da E nemmeno un rimpianto. Il segreto di Chet Baker]
Roberto Cotroneo
Frasi di Roberto Cotroneo
Il potere culturale non c'è più, ma il rischio è che tutto questo possa condurre al populismo. Da quello becero, che riguarda le polemiche politiche e che conosciamo bene, a quello chic, di cui ancora non parla nessuno. Il populismo-chic è il più pericoloso. Non è visto come una
mina
ccia perché abolisce le distanze, le competenze. È culturalmente democratico e permette a tutti di esprimersi, di giudicare ed essere ascoltati.
Roberto Cotroneo
Frasi di Roberto Cotroneo
Bannon
: Hey Franco! Dove sei stato, la tua mam
mina
ti stava cercando!
Franco
: Scherza su di me ma lascia sta' a mia madre!
Bannon
: No no, tua madre non mi permetterei mai di offenderla, ha già la disgrazia di avere te!
Franco
: Si ricomincia come a Montecarlo. Sfotti. Ma si insult' a me, insultì 'a famiglia mia, 'a patria mia, l'onore mio: ie t'avev' avvisat'...
[Franco tira fuori una pistola]
ma tu nun m'ha vulut sent... e moh 'a sentì pe' forz'... ie t'ammazz', fetentone!
[spruzza Bannon con la pistola ad acqua]
Bannon
: Ah ah ah ah... ottima recitazione, Franco.
Franco
: T'è piaciut'?
Bannon
: Eh, si!
Franco
: E o' professore, o' professore se stava pisciann' sott'!
Graves
: Ma lei è sempre così?
Franco
: No, sarò anche meglio... appena avro vinto 'sta corsetta!
Dal film:
La corsa più pazza del mondo
Scheda film e trama
Frasi del film
Questo è l'odore che mi piace. Questo è il trifoglio appena tagliato, la salvia calpestata quando uno cavalca dietro un armento, il fumo della legna e delle foglie che bruciano d'autunno. È l'odore della nostalgia, l'odore del fumo dei mucchi di foglie che bruciano l'autunno nelle strade del Missoula. Quale odore preferiresti sentire? L'erba dolce che gl'indiani adoperano nei loro cesti? Il cuoio affumicato? L'odore della terra a primavera dopo la pioggia? L'odore del mare quando un o cam
mina
in mezzo alle ginestre su un promontorio in Galizia? O il vento di terra quando si avvicina a Cuba nell'oscurità: l'odore dei fiori di cactus, di mimosa e delle viti marine? O preferisci l'odore del prosciutto fritto, la mattina, quando hai fame? O quello del caffè del mattino? O di una mela quando la mordi? O di un frantoio quando si prepara il sidro, o del pane appena sfornato? Ma allora devi aver fame.
Ernest Hemingway
Cit. da
Per chi suona la campana
Frasi di Ernest Hemingway
Quella donna è una
mina
ccia non solo per la salute, ma per la civiltà occidentale come noi la concepiamo: non ha il diritto di vivere!
Henry Graham
Dal film:
È ricca, la sposo e l'ammazzo
Scheda film e trama
Frasi del film
Io sono buono e caro ma quando mi incazzo...
[la moglie si alza in piedi con fare
mina
ccioso]
...poi mi passa.
Nicola
Dal film:
L'infermiera di notte
Scheda film e trama
Frasi del film
Te sei litio o anfeta
mina
?
Orfeo
Dal film:
Il mio miglior nemico
Scheda film e trama
Frasi del film
L'idea dell'eterno ritorno è misteriosa e con essa Nietzsche ha messo molti filosofi nell'imbarazzo: pensare che un giorno ogni cosa si ripeterà così come l'abbiamo già vissuta, e che anche questa ripetizione debba ripetersi all'infinito! Che significato ha questo folle mito?
Il mito dell'eterno ritorno afferma, per negazione, che la vita che scompare una volta per sempre, che non ritorna, è simile a un'ombra, è priva di peso, è morta già in precedenza, e che, sia stata essa terribile, bella o splendida, quel terrore, quello splendore, quella bellezza non significano nulla. Non occorre tenerne conto, come di una guerra fra due Stati africani del quattordicesimo secolo che non ha cambiato nulla sulla faccia della terra, benché trecentomila negri vi abbiano trovato la morte fra torture indicibili. E anche in questa guerra fra due Stati africani del quattordicesimo secolo, cambierà qualcosa se si ripeterà innumerevoli volte nell'eterno ritorno? Si, qualcosa cambierà: diventerà un blocco che svetta e perdura, e la sua stupidità non avrà rimedio. Se la Rivoluzione francese dovesse ripetersi all'infinito, la storiografia francese sarebbe meno orgogliosa di Robespierre. Dal momento, però, che parla di qualcosa che non ritorna, gli anni di sangue si sono trasformati in semplici parole, in teorie, in discussioni, sono diventati più leggeri delle piume, non incutono paura. C'è un'enorme differenza tra un Robespierre che si è presentato una volta nella storia e un Robespierre che torna eternamente a tagliare la testa ai francesi. Diciamo quindi che l'idea di eterno ritorno indica una prospettiva nella quale le cose appaiono in maniera diversa da come noi le conosciamo: appaiono prive della circostanza attenuante della loro fugacità. Questa circostanza attenuante ci impedisce infatti di pronunciare qualsiasi verdetto. Si può condannare ciò che è effimero? La luce rossastra del tramonto illu
mina
ogni cosa con il fascino della ghigliottina. Or non è molto, mi sono sorpreso a provare una sensazione incredibile: stavo sfogliando un libro su Hitler e mi sono commosso alla vista di alcune sue fotografie; mi ricordavano la mia infanzia; io l'ho vissuta durante la guerra; parecchi miei familiari hanno trovato la morte nei campi di concentramento hitleriani; ma che cos'era la loro morte nei campi di concentramento davanti alla fotografia di Hitler che mi ricordava un periodo scomparso della mia vita, un periodo che non sarebbe più tornato? Questa riconciliazione con Hitler tradisce la profonda perversione morale che appartiene a un mondo fondato essenzialmente sull'inesistenza del ritorno, perché in un mondo simile tutto è già perdonato e quindi tutto è cinicamente permesso.
Milan Kundera
Cit. da
L'insostenibile leggerezza dell'essere
‐ Incipit
Frasi di Milan Kundera
L'occhio è la finestra dell'anima, il fulcro della bellezza del volto, il luogo in cui si concentra l'identità di un individuo; ma allo stesso tempo è lo strumento che ci consente di vedere e che ha costantemente bisogno di essere deterso, inumidito, trattato con uno speciale liquido in cui è disciolta una deter
mina
ta quantità di sale. Insomma lo sguardo, la cosa più meravigliosa che l'uomo possegga, subisce un'interruzione periodica, dovuta a un movimento meccanico di lavaggio. Come un parabrezza pulito da un tergicristallo. Al giorno d'oggi la velocità del tergicristallo si può anche regolare, in modo che fra un movimento e l'altro vi sia una pausa di dieci secondi ‐ che è pressappoco, l'intervallo fra due battiti di palpebra.
Milan Kundera
Cit. da
L'identità
Frasi di Milan Kundera
Chi pensa che i regimi comunisti dell'Europa Centrale siano esclusivamente opera di cri
mina
li, si lascia sfuggire una verità fondamentale: i regimi cri
mina
li non furono creati da cri
mina
li ma da entusiasti, convinti di aver scoperto l'unica strada per il paradiso. Essi difesero con coraggio quella strada, giustiziando per questo molte persone. In seguito, fu chiaro che il paradiso non esisteva e che gli entusiasti erano quindi degli assassini. Allora tutti cominciarono a inveire contro i comunisti: Siete responsabili delle sventure del paese (è impoverito e ridotto in rovina), della perdita della sua indipendenza (è caduto in mano alla Russia), degli assassinii giudiziari Coloro che venivano accusati rispondevano: Noi non sapevamo! Siamo stati ingannati Noi ci credevamo! Nel profondo del cuore siamo innocenti! La discussione si riduceva a questa domanda: Davvero loro non sapevano? Oppure facevano solo finta di non aver saputo nulla? Tomas seguiva la discussione (così come la seguivano tutti i dieci milioni di cechi) e si diceva che tra i comunisti c'era sicuramente chi non era del tutto all'oscuro (dovevano pur sempre aver sentito parlare degli orrori che erano stati commessi e che venivano ancora commessi nella Russia postrivoluzionaria). Ma era probabile che la maggior parte di loro non ne sapesse davvero nulla. E si disse che la questione fondamentale non era: Sapevamo o non sapevamo?, bensì: Si è innocenti solo per il fatto che non si sa? Un imbecille seduto sul trono è sollevato da ogni responsabilità solo per il fatto che è un imbecille? Ammettiamo pure che un procuratore ceco che all'inizio degli Anni Cinquanta chiedeva la pena di morte per un innocente sia stato ingannato dalla polizia segreta russa e dal proprio governo. Ma ora che sappiamo tutti che le accuse erano assurde e i giustiziati innocenti, com'è possibile che quello stesso procuratore difenda la purezza della propria anima e si batta il petto: La mai coscienza è senza macchia, io non sapevo, io ci credevo. La sua irrimediabile colpa non risiede proprio in quel 'Io non sapevo! Io ci credevo!'? Fu allora che a Tomas tornò in mente la storia di Edipo: Edipo non sapeva di dormire con la propria madre ma, quando capì ciò che era accaduto, non si sentì innocente. Non poté sopportare la vista delle sventure che aveva causato con la propria ignoranza, si cavò gli occhi e, cieco, partì da Tebe. Tomas sentiva le grida dei comunisti che difendevano la loro purezza interiore e diceva tra sé: Per colpa della vostra incoscienza la nostra terra ha perso, forse per secoli, la sua libertà e voi gridate che vi sentite innocenti? Come potete ancora guardarvi intorno? Come potete non provare raccapriccio? Siete o non siete capaci di vedere? Se aveste gli occhi, dovreste trafiggerveli e andarvene da Tebe!
Milan Kundera
Cit. da
L'insostenibile leggerezza dell'essere
Frasi di Milan Kundera
Era la verità: l'euforia generale era durata soltanto i primi sette giorni dell'occupazione. I rappresentanti della nazione ceca erano stati portati via dall'esercito russo come cri
mina
li, nessuno sapeva dove fossero, tutti tremavano per la loro vita, e l'odio verso i russi stordiva la gente come alcol. Era l'ebbra festa dell'odio. Le città ceche erano coperte da migliaia di manifesti dipinti a mano con scritte di scherno, epigrammi, poesie, caricature di Brenev e del suo esercito del quale tutti ridevano come di un circo di analfabeti. Nessuna festa, però, può durare in eterno.
Milan Kundera
Cit. da
L'insostenibile leggerezza dell'essere
Frasi di Milan Kundera
Lui le ordinò ancora diverse volte (con comico insuccesso): «Si spogli!», ma non gli restò che cedere a un compromesso; secondo le regole del gioco al quale lei l'aveva già obbligato l'ultima volta («tu mi fai e io ti faccio»), lei gli tolse i pantaloni e lui la gonna, poi lei gli tolse la camicia e lui la camicetta, fino a che non furono di fronte nudi. Lui posò la mano sul suo sesso umido e poi fece scivolare le dita più in là, verso l'orifizio anale che era la parte del corpo di una donna che lui amava di più. Quello di lei era particolarmente rilevato, ed evocava l'immagine di un lungo tubo digerente che ter
mina
va lì con una leggera protuberanza. Palpò quel cerchio sodo e sano, il più bello fra tutti gli anelli, che il linguaggio della medicina chiama sfintere, e all'improvviso sentì le dita di lei sul medesimo punto del suo posteriore.
Milan Kundera
Cit. da
L'insostenibile leggerezza dell'essere
Frasi di Milan Kundera
La luce rossastra del tramonto illu
mina
ogni cosa con il fascino della nostalgia: anche la ghigliottina.
Milan Kundera
Cit. da
L'insostenibile leggerezza dell'essere
Frasi di Milan Kundera
C'era una volta un contadino che aveva un campicello tutto sassi, e largo quanto la palma della mano. Vi era rizzato un pagliaio e viveva lì, da un anno all'altro, zappando, se
mina
ndo, sarchiando, insomma facendo tutti i lavori campestri.
Nelle ore di riposo cavava di tasca un zufolo e, tì, tìriti, tì, si divertiva a fare una sonatina, sempre la stessa; poi riprendeva il lavoro.
Intanto quel campicello sassoso gli fruttava più di un podere. Se i vicini raccoglievano venti, e lui raccoglieva cento, per lo meno. I vicini si rodevano. Una volta quel campicello non lo avrebbero accettato neanche in regalo: da che lo aveva lui, non sapevan che cosa fare per strapparglielo di mano.
Luigi Capuana
Cit. da
Tì, tìriti, tì ‐ Incipit
Frasi di Luigi Capuana
Poche miglia a sud di Soledad, il Salinas capita sotto le falde dei colli, dove scorre verde e profondo. L'acqua è anche tiepida, perché è sgusciata sfavillando sulle sabbie gialle nel sole, prima di giungere alla stretta pozza. Su una riva del fiume i pendii dorati del contrafforte salgono dolcemente ai monti Gabilan forti e rocciosi; ma a valle l'acqua e orlata di piante: salici verdi e novelli ad ogni primavera, ingombre le forche dei rami bassi dal tritume della piena invernale, e sicomori dalle candide e screziate braccia penzolanti e dalle fronde arcuate sulla corrente. Sulla riva sabbiosa sotto gli alberi giacciono le foglie disseccate in strato così alto, che la lucertola fa un grande trapestio correndovi in mezzo. I conigli escono dalla macchia a sedersi sulla sabbia nella sera, e le radure acquitrinose sono disse
mina
te delle tracce notturne dei tassi, delle larghe zampate dei cani dei ranches e delle orme a cuneo dei daini che vengono a bere all'ombra.
John Steinbeck
Cit. da
Uomini e topi
‐ Incipit
Frasi di John Steinbeck
‐ Ogni grande libro spira questo amore per i destini dei singoli individui che non si adattano alle forme che la collettività vuol loro imporre. Ciò porta a risoluzioni che non si lasciano risolvere, e di costoro si può soltanto riprodurre la vita. Estrai il senso da tutte le opere poetiche e ne ricaverai una smentita inter
mina
bile ‐ incompleta ma esemplificata e fondata sull'esperienza ‐ di tutte le norme, le regole e i principi vigenti sui quali posa la società che ama tali poesie! Per di più una poesia col suo mistero trafigge da parte a parte il senso del mondo, attaccato a migliaia di parole triviali, e ne fa un pallone che se ne vola via. Se questo, com'è costume, si chiama bellezza, allora la bellezza dovrebb'essere uno sconvolgimento mille volte più crudele e spietato di qualunque rivoluzione politica!
Robert Musil
Cit. da
L'uomo senza qualità
Frasi di Robert Musil
Payne
: Cosa hai da ridere porcellino?! Hai visto il lupo Ezechiele che scappava.
Cadetto Hatcor
: No, signore.
Payne
: Come ti chiami botolo.
Cadetto Hatcor
: Hatcor, signore.
Payne
: Hatcor... curioso, tu mi ricordi un pupazzo di gomma che quando gli spingi la pancia fa, uhu uhu uhu, ma adesso lo rinforziamo quel flaccidume, a terra e fammi trenta addo
mina
li!
Dal film:
Il maggiore Payne
Scheda film e trama
Frasi del film
Non forzarmi la mano, fem
mina
!
[rivolto alla signorina Walburn]
Benson Payne
Dal film:
Il maggiore Payne
Scheda film e trama
Frasi del film
[...]
e poi stiamo spesso in casa, a volte ci vengono a trovare i nostri amici, altre volte stiamo soli. Io leggo oppure scrivo al computer, mentre Marco sta li che studia. Certe volte quando sto qua mi immagino così che mi appaia all'improvviso per strada. A Roma mi sta sempre davanti perché cam
mina
veloce e allora io mi fermo, mi metto ad osservarlo da dietro come muove le spalle, come se ne va in mezzo alla gente da solo, come se io non ci fossi non lo so perché ma questa cosa mi fa commuovere, fino a che non se ne accorge e allora si gira e mi sorride, io smetto di guardarlo faccio due passetti veloci e lo raggiungo.
Tommaso
Dal film:
Mine vaganti
Scheda film e trama
Frasi del film
Chi lo sa se questi luoghi avranno memoria di me. Se le statue, le facciate delle chiese, si ricorderanno il mio nome. Voglio cam
mina
re un'ultima volta per queste strade che mi hanno accolto tanti anni fa quando tutti mi chiamavano "la toscana". Voglio vedere le pietre gialle, tutta quella luce che ti toglie il respiro. Se le strade conserveranno il rumore dei miei passi. La mia città, la città di Lecce, la devo salutare prima di partire. Ai miei nipoti Antonio, Elena e Tommaso lascio tutto quello che ho ma le terre quelle voglio che sia Antonio ad averle. Devi tornare qui Antonio, perché è qui che appartieni, avrai la terra, la forza che vive quando noi moriamo. Tu Luciana avrai tutto quello che ti serve ma devi farti un po' di coraggio, i ladri non devono passare per forza dalla finestra. Quella è pure casa tua. Voi, Vincenzo e Stefania, non c'è niente che potete fare per non amare Antonio. La terra non può volere male all'albero. Tommaso, scrivi di noi, la nostra storia, la nostra terra, la nostra famiglia, quello che abbiamo fatto di buono e soprattutto quello che abbiamo sbagliato, quello che non siamo riusciti a fare perché eravamo troppo piccoli per la vita che è così grande. La
mina
vagante se ne è andata. Così mi chiamavate pensando che non vi sentissi. Ma le mine vaganti servono a portare il disordine, a prendere le cose e a metterle in posti dove nessuno voleva farcele stare, a scombinare tutto, a cambiare i piani.
[discorso finale]
La nonna
Dal film:
Mine vaganti
Scheda film e trama
Frasi del film
La
mina
vagante se n'è andata. Così mi chiamavate, pensando che non vi sentissi. Ma le mine vaganti servono a portare il disordine, a prendere le cose e a metterle in posti dove nessuno voleva farcele stare, a scombinare tutto, a cambiare piani.
La nonna
Dal film:
Mine vaganti
Scheda film e trama
Frasi del film
Tutto è bene quel che finisce bene
[Tudo é bom quando ter
mina
bem]
Proverbio brasiliano
Proverbi brasiliani
Chi se
mina
vento, raccoglie tempesta
[Quem planta vento, colhe tempestade]
Proverbio brasiliano
Proverbi brasiliani
Chi non se
mina
non raccoglie
[Quem não planta não colhe]
Proverbio brasiliano
Proverbi brasiliani
Chi se
mina
coglie.
[Quem semeia colhe]
Proverbio brasiliano
Proverbi brasiliani
Chi se
mina
vento, raccoglie tempesta chi se
mina
amore, raccoglie saudade.
[Quem semeia vento, colhe tempestade quem semeia amor, colhe saudade]
Proverbio brasiliano
Proverbi brasiliani
Henry
: Senti, ti posso parlare un secondo?
Bernie
: Se non ti dispiace cam
mina
re... Ahhh, devo cam
mina
re, sennò schiatto...
Henry
: Perché, che hai fatto?
Bernie
: Meglio che non lo sai...
Henry
: Perché no?
Bernie
: Non ti interessa!
Henry
: Bernie, se ti chiedo che hai fatto, è perché mi interessa!
Bernie
: Va bene, va bene... Ho una prostata grande come un pallone.
Henry
: ...Ah!
Bernie
: C'hai ripensato, ah!
Dal film:
Cronisti d'assalto
Scheda film e trama
Frasi del film
Un uomo con una gamba di legno avanzava lungo il corridoio dell'ospedale.
Sulla trentina, basso ma di corporatura forte e atletica, indossava un completo grigio scuro e scarpe nere. Cam
mina
va a passo svelto, ma si capiva che era zoppo dalla leggera irregolarità dell'andatura: tap-tap, tap-tap. Il volto era contratto in un'espressione severa, come se stesse soffocando un'emozione profonda.
Giunto in fondo al corridoio, si fermò davanti al banco delle infermiere. "Il tenente pilota Hoare?".
L'infermiera alzò gli occhi da un registro. Era una ragazza graziosa con i capelli neri e parlava con la cadenza morbida della contea di Cork. "Lei è un parente?" chiese con un sorriso cordiale, ma il suo fascino non ebbe alcun effetto.
"Il fratello" rispose il visitatore. "Che letto?"
"L'ultimo a sinistra."
Ken Follett
Cit. da
Il volo del calabrone ‐ Incipit
Frasi di Ken Follett
1123
I bambini vennero presto per assistere all'impiccagione.
Era ancora buio quando i primi tre o quattro uscirono furtivamente dai casolari, silenziosi come gatti nei loro stivali di feltro.
Uno strato di neve fresca copriva il paese come una nuova mano di colore e le loro ombre furono le prime a intaccarne la superficie immacolata. Passarono tra le casupole di legno cam
mina
ndo sul fango ghiacciato delle viuzze e raggiunsero la piazza del mercato dove attendeva la forca.
I bambini disprezzavano tutto ciò che gli adulti tenevano in considerazione. Spregiavano la bellezza e schernivano la bontà. Ridevano fragorosamente alla vista di uno storpio e se vedevano un animale sofferente lo uccidevano a sassate. Si vantavano delle loro ferite e ostentavano le cicatrici con orgoglio, e riservavano il massimo rispetto alle mutilazioni: un ragazzetto privo di un dito poteva essere il loro re. Amavano la violenza; erano capaci di percorrere miglia e miglia per vedere il sangue, e non mancavano mai a un'impiccagione.
Ken Follett
Cit. da
I pilastri della terra ‐ Incipit
Frasi di Ken Follett
Quando si unì al canto, Lloyd sentì che là, in quella cappella imbiancata a calce, batteva il cuore della Gran Bretagna. La gente intorno a lui era poco istruita, vestiva modestamente e lavorava sodo per tutta la vita: gli uomini a scavare il carbone sottoterra, le donne a tirare su la generazione successiva di
mina
tori. Però avevano le spalle larghe e la mente acuta e si erano creati una propria cultura che rendeva la vita degna di essere vissuta. Alimentavano le proprie speranze attraverso la chiesa non conformista e gli ideali di sinistra; traevano gioia dalle partite di rugby e dai cori maschili; nei tempi buoni li univa la generosità, in quelli duri la solidarietà. Quella gente, quella città: ecco per cosa Lloyd voleva lottare. E, se per questo avesse dovuto dare la vita, ne sarebbe valsa la pena.
Ken Follett
Cit. da
L'inverno del mondo
Frasi di Ken Follett
Non voglio vederlo!
|
Dì alla luna che si mostri;
|
non voglio vedere il sangue
|
d'Ignazio sopra l'arena.
|
Non voglio vederlo!
|
È spalancata la luna.
|
Cavallo di calme nubi
|
e circo grigio del sogno
|
con salici in prima fila.
|
Non voglio vederlo!
|
Il mio ricordo si brucia.
|
Avvisate i gelsomini
|
di minuscolo candore!
|
Non voglio vederlo!
|
La vacca del vecchio mondo
|
passava la triste sua lingua
|
sopra un muso di grumi
|
di sangue in terra versato.
|
Ed i tori di Guisando,
|
quasi morte e quasi pietra,
|
mugghiaron come due secoli
|
sazi di premere il suolo.
|
No.
|
Non voglio vederlo!
|
Sale Ignazio sui gradini,
|
tutta la sua morte a spalla.
|
Andava in cerca dell'alba
|
e l'alba non esisteva.
|
Cerca il suo fermo profilo
|
e il sogno lo disorienta.
|
Il suo bel corpo cercava
|
e trovò il suo sangue aperto.
|
Non ditemi di vederlo!
|
Non voglio sentire il getto
|
che sempre più s'affioca;
|
il getto che le tribune
|
illu
mina
e si riversa
|
sopra il fustagno ed il cuoio,
|
della folla sitibonda.
|
Chi mi grida di mostrarmi!
|
Non ditemi di vederlo.
|
Non si chiusero i suoi occhi
|
nel vedersi lì le corna;
|
ma le terribili madri
|
rizzarono allora il capo.
|
Ed attraverso gli allevamenti
|
corse un vento di voci segrete,
|
a tori celesti gridate
|
da mandriani di pallida nebbia.
|
Non principe di Siviglia
|
potrebbe essergli pari,
|
né spada come la sua
|
né cuore del suo più vero.
|
Come un fiume di leoni
|
il suo stupendo vigore,
|
e come un torso di marmo
|
la sua lineata saggezza.
|
Aria di Roma andalusa
|
gli dorava la testa
|
dove il suo riso era un nardo
|
di sale e d'intelligenza.
|
Che gran torero in arena!
|
Che buon montanaro ai monti!
|
Quanto mite con le spighe!
|
Quanto duro con gli sproni!
|
Tenero con la rugiada!
|
Che bagliore nella fiera!
|
Quanto tremendo con l'ultime
|
banderillas della tenebra!
|
Ma ora dorme in eterno.
|
Ora i muschi e l'erba dischiudono
|
con loro dita sicure
|
il fiore del suo teschio.
|
E il suo sangue ora viene cantando:
|
cantando per maremme e praterie,
|
sdrucciolando su corna intirizzite;
|
senz'anima vacilla nella nebbia.
|
In migliaia di zoccoli inciampando
|
come una lunga, oscura, triste lingua,
|
per formare una pozza d'agonia
|
presso il Guadalquivir del firmamento.
|
Oh bianco muro di Spagna!
|
Oh nero toro di pena!
|
Oh sangue duro d'Ignazio!
|
Oh usignolo delle sue vene!
|
No.
|
Non voglio vederlo!
|
Un calice non v'è che lo contenga,
|
non vi son rondinelle che lo bevano,
|
non v'è brina di luce che lo geli,
|
non di gigli v'è canto né diluvio,
|
non cristallo che lo copra d'argento.
|
No.
|
Io non voglio vederlo!
Federico Garcia Lorca
Titolo della poesia:
Compianto per Ignazio Sanchez Mejias
Frasi di Federico Garcia Lorca
La pioggia ha un vago segreto di tenerezza
|
una sonnolenza rassegnata e amabile,
|
una musica umile si sveglia con lei
|
e fa vibrare l'anima addormentata del paesaggio.
|
|
È un bacio azzurro che riceve la Terra,
|
il mito primitivo che si rinnova.
|
Il freddo contatto di cielo e terra vecchi
|
con una pace da lunghe sere.
|
|
È l'aurora del frutto. Quella che ci porta i fiori
|
e ci unge con lo spirito santo dei mari.
|
Quella che sparge la vita sui se
mina
ti
|
e nell'anima tristezza di ciò che non sappiamo.
|
|
La nostalgia terribile di una vita perduta,
|
il fatale sentimento di esser nati tardi,
|
o l'illusione inquieta di un domani impossibile
|
con l'inquietudine vicina del color della carne.
|
|
L'amore si sveglia nel grigio del suo ritmo,
|
il nostro cielo interiore ha un trionfo di sangue,
|
ma il nostro ottimismo si muta in tristezza
|
nel contemplare le gocce morte sui vetri.
|
|
E son le gocce: occhi d'infinito che guardano
|
il bianco infinito che le generò.
|
|
Ogni goccia di pioggia trema sul vetro sporco
|
e vi lascia divine ferite di diamante.
|
Sono poeti dell'acqua che hanno visto e meditano
|
ciò che la folla dei fiumi ignora.
|
|
O pioggia silenziosa; senza burrasca, senza vento,
|
pioggia tranquilla e serena di campani e di dolce luce,
|
pioggia buona e pacifica, vera pioggia,
|
quando amorosa e triste cadi sopra le cose!
|
|
O pioggia francescana che porti in ogni goccia
|
anime di fonti chiare e di umili sorgenti!
|
Quando scendi sui campi lentamente
|
le rose del mio petto apri con i tuoi suoni.
|
|
Il canto primitivo che dici al silenzio
|
e la storia sonora che racconti ai rami
|
il mio cuore deserto li commenta
|
in un nero e profondo pentagramma senza chiave.
|
|
La mia anima ha la tristezza della pioggia serena,
|
tristezza rassegnata di cosa irrealizzabile,
|
ho all'orizzonte una stella accesa
|
e il cuore mi impedisce di contemplarla.
|
|
O pioggia silenziosa che gli alberi amano
|
e sei al piano dolcezza emozionante:
|
da' all'anima le stesse nebbie e risonanze
|
che lasci nell'anima addormentata del paesaggio!
Federico Garcia Lorca
Titolo della poesia:
Pioggia
Frasi di Federico Garcia Lorca
Sui rami dell'alloro
|
cam
mina
no due colombe oscure.
|
L'una era il sole,
|
l'altra la luna.
|
"Casigliane mie," chiesi,
|
"dove sta la mia sepoltura?"
|
"Nella mia coda", disse il sole.
|
"Nella mia gola", disse la luna.
|
Ed io che andavo cam
mina
ndo
|
con la terra alla cintola
|
vidi due aquile di neve
|
e una ragazza nuda.
|
L'una era l'altra
|
e la ragazza era nessuna.
|
"Care aquile," chiesi,
|
"dove sta la mia sepoltura?"
|
"Nella mia coda", disse il sole.
|
"Nella mia gola", disse la luna.
|
Sui rami dell'alloro
|
vidi due colombe nude.
|
L'una era l'altra
|
ed entrambe nessuna.
Federico Garcia Lorca
Titolo della poesia:
Cassida delle colombe oscure - A Claudio Guillén
Frasi di Federico Garcia Lorca
[Parlando ad un uomo dai modi "raffinati"]
Scusi, mi pare di capire, dai suoi modi, che anche lei, come me, ha studiato in se
mina
rio, non è vero?
Gildo Beozi
Dal film:
I complessi
Scheda film e trama
Frasi del film
[Davanti alla villa del party, Walter, dopo una furibonda lite con David, impugna una pistola e lo
mina
ccia]
Walter: Balla!
[David, spaventato improvvisa dei ridicoli passi di tiptap]
Walter: Breakdance!
[David, terrorizzato si esibisce in un improbabile moonwalking]
Walter: Balli malissimo!
[e spara in direzione di David]
Dal film:
Appuntamento al buio
Scheda film e trama
Frasi del film
Perché studi così tanto? Quale segreto vai cercando? La vita te lo rivelerà presto. Io so già tutto, senza leggere o scrivere. Poco tempo fa, forse solo qualche giorno fa, ero una ragazza che cam
mina
va in un mondo di colori, di forme chiare e tangibili. Tutto era misterioso e qualcosa si nascondeva; immaginare la sua natura era per me un gioco. Se tu sapessi com'è terribile raggiungere tutta la conoscenza all'improvviso - come se un lampo illu
mina
sse la terra! Ora vivo in un pianeta di dolore, trasparente come il ghiaccio. è come se avessi imparato tutto in una volta, in pochi secondi. Le mie amiche, le mie compagne si sono fatte donne lentamente. Io sono diventata vecchia in pochi istanti e ora tutto è insipido e piatto. So che dietro non c'è niente; se ci fosse qualcosa lo vedrei.
Frida Kahlo
Frasi di Frida Kahlo
Paolino
: È Rudy! È Rudy!
Ponchia
: Non è lui Non lo vedi?
Paolino
: Certo che è lui! Non vedi come cam
mina
?
Ponchia
: È più basso e più grasso, dai...
Paolino
: Non è più basso, è solo che è passato un sacco di tempo e sarà cambiato...
Cedro
: È la prigione...
Ponchia
: Sì, la prigione lo ha abbassato di 20 cm...
Cedro
: Guarda che potrebbe essere!
Dal film:
Marrakech Express
Scheda film e trama
Frasi del film
Aldo
: Ma cos'è successo?
[Dopo che vittorio ha preso a bastonate due scippatori in moto]
Vittorio
: Niente, hanno cercato di scipparci!
Aldo
: E come te ne sei accorto?
Vittorio
: Ma guarda è un classico, ho sentito il motore che andava su di giri, lo spostamento d'aria e...
Aldo
: Ohè complimenti, bel colpo d'occhio...
Vittorio
: Eh, cam
mina
va!
Dal film:
Infelici e contenti
Scheda film e trama
Frasi del film
Io i polli governavo, sorvegliavo il se
mina
to e d'un tratto il domicilio m'han violato: dei cristiani sconosciuti m'han tagliato gli attributi e han fatto con le palle un campionato di ping pong.
[nella fortezza di Torquemada]
Io seduto ero nel tempio, mi facevo i fatti miei, ascoltavo un'esaltante messa ebrea. Poi t'arriva quel cristiano che mi sbatte in una cella e mi caccia un cero acceso dentro l'ano: vi pare umano? Vi par leale? Senza fornirti manco un anti emorroidale!
[nella fortezza di Torquemada]
ebreo
Dal film:
La pazza storia del mondo
Scheda film e trama
Frasi del film
Al lavoro affannoso di questi mesi va data una ragione, che io avverto molto forte: è la ragione di una persona che si sente intellettualmente onesta, libera e indipendente e cerca di capire perché si è arrivati a questo punto di lacerazione sociale, di disprezzo dei valori umani
[...]
per contribuire a quella ricerca ideologica che mi pare preli
mina
re per qualsiasi mutamento, miglioramento nei comportamenti collettivi.
[Da una lettera alla moglie]
Walter Tobagi
Frasi di Walter Tobagi
Il Gesundheit non farà mai pagare per i suoi servizi medici. Per sopravvivere, il suo personale, i pazienti e gli amici cooperano per donare quello che è necessario per prosperare come ospedale-comunità. Speriamo di eli
mina
re completamente la questione economica dall'interazione sanitaria. Questo è il cuore della nostra rivoluzione sociale: prendere il servizio più costoso in assoluto in America e concederlo gratis.
Patch Adams
Frasi di Patch Adams
[Nel 1961]
Non riuscivo ad accettare che i neri non godessero di uguali diritti e vedere queste discri
mina
zioni mi ha portato a partecipare ai movimenti di opposizione. Fui picchiato spesso per questo, finendo per ben tre volte, nel corso di un anno, in clinica psichiatrica. Fu durante il terzo ricovero che ebbi l'illu
mina
zione: pensai che dovevo fare la rivoluzione dell'amore. Così presi due decisioni: la prima era che dovevo servire l'umanità facendo il medico, la seconda che dovevo diventare strumento di pace e giustizia.
Patch Adams
Frasi di Patch Adams
Con le due chele
mina
cciosamente protese come le braccia di un lottatore, il grosso scorpione, un pandinus, uscì con un secco fruscio dalla fessura della roccia.
Fuori dal buco c'era una piccola zolla di terra battuta, e lo scorpione vi si fermò, appoggiandosi sulle quattro paia di zampe, pronto a una rapida ritirata e coi sensi vigili per captare le impercettibili vibrazioni che avrebbero deter
mina
to la sua prossima mossa.
Ian Fleming
Cit. da
Una cascata di diamanti ‐ Incipit
Frasi di Ian Fleming
Era una notte del mese
|
di maggio, azzurra e serena.
|
Sull'azzurro cipresso
|
il plenilunio brillava,
|
illu
mina
ndo la fonte
|
dove l'acqua zampillava
|
or si' or no singhiozzando.
|
Solo la fonte udiva.
|
Poi d'occulto usignolo
|
si senti' il motivo.
|
Ruppe raffica di vento
|
la curva dello zampillo.
|
E una dolce melodia
|
vagò per tutto il giardino:
|
un musicante tra i mirti
|
il suo violino suonava.
Antonio Machado
Titolo della poesia:
Notte di maggio
Frasi di Antonio Machado
Nel mio rifugio moresco, mentre tamburella
|
l'acqua della se
mina
benedetta sui vetri,
|
io penso alla lontana Europa che combatte,
|
al Nord feroce, avvolto nelle piogge autunnali.
|
Dove guerreggiano galli, teutoni ed inglesi,
|
là nelle vecchie Fiandre e in una fredda sera,
|
su cavalieri e fanti, su carri e su cannoni
|
mette il velo la pioggia della melanconia!
|
Avvolgerà la nebbia le rosse spoglie belliche
|
grigia sordina al ferrigno chiarore del campo,
|
le nebbie della Mancia cadranno come un sudario
|
della fiamminga duna sul fango insanguinato.
|
Un imperatore ha schierato le truppe della Germania
|
contro il francese avaro e il triste moscovita,
|
e ha osato sferzare la fulva pantera di Britannia.
|
Mezzo pianeta in armi contro il teutone milita.
|
Signore! La guerra è orrenda e barbara: la guerra,
|
odiata dalle madri, fa infuriare le anime;
|
mentre la guerra passa, chi se
mina
la terra?
|
Chi segherà la spiga, che dal giugno è ingiallita?
|
Albione scruta e insegue le carene sui mari;
|
Germania abbatte templi, dimore ed officine;
|
la guerra mette un soffio di gelo nelle case,
|
la fame sulle strade e nelle donne il pianto.
|
È barbara la guerra e ottusa e regressiva;
|
perché su Europa ancora questa sanguigna raffica
|
che falcia l'anima e questa aggressiva follia?
|
Perché l'uomo si ubbriaca di sangue un'altra volta?
|
La guerra ci riporta
[...]
|
il delirio d'orrori
|
di Attila in Europa coi suoi feroci eserciti;
|
le orde mercenarie, i pùnici rancori;
|
la guerra ci riporta i morti millenari
|
di ciclopi, centauri, Eracli e Tesei;
|
risuscita la guerra i sogni cavernicoli
|
dell'uomo con villosi giganteschi mammut.
|
Ebbene? Il mondo in guerra e solo Spagna in pace.
|
Salute, o buon Chisciano! Se è tuo questo contegno,
|
io ti saluto. Salve! Salve, pace spagnola,
|
se non sei pace vile, ma disdegno ed orgoglio.
|
Se sei disdegno e orgoglio, tuo valore, su lustri
|
in questa pace, valida, la spada arrugginita,
|
per teneri a pulita, senza macchia, impugnando
|
l'arma della tua vecchia panoplia disusata;
|
se lucidi e forbisci i ferri per - un giorno -
|
vestir di luce, e in piedi: eccomi, dunque, Spagna,
|
tutta, in anima e corpo, per una guerra mia,
|
eccomi, dunque, armata per la mia propria impresa,
|
dire, affinché chi ascolta dica: è voce non eco.
|
Il buon mancego parla parole di saggezza;
|
sembra che il cavaliere incartapecorito
|
il senno ha riacquistato, con la spada alla vita;
|
pace di Spagna, allora ti saluto. Se sei
|
vergogna umana di ostinati livori
|
con cui mercanti avari s'ammazzano a migliaia,
|
sopra la terra madre che nudi li partorì;
|
se sai come l'Europa intera naufragava
|
in una pace senz'anima, in affanno. senza vita,
|
e che l'annichilava una febbre crudele,
|
Gli uomini di fronte alla guerra
|
che oggi è febbre di questo conflitto fratricida;
|
...
|
pace di Spagna, allora ti. dico salve anch'io,
|
e a te, la forte Spagna; se, in pace benedetta,
|
nel tuo disdegno incidi, come sopra uno scudo,
|
due pupille che scrutano e un cipiglio che medita.
Antonio Machado
Titolo della poesia:
Spagna in pace
Frasi di Antonio Machado
[Federico Garcia Lorca, il poeta della Spagna libera, fu ucciso dai franchisti con atto di inutile crudeltà. La sua morte, rievocata con commozione e con sdegno da un altro grande poeta a lui contemporaneo, viene trasfigurata poeticamente e vista come l'ultima compagna, da sempre presenti]
|
|
[a Federico Garcia Lorca]
|
|
I
|
|
Il delitto
|
|
Fu visto, cam
mina
ndo tra fucili,
|
in una lunga strada,
|
uscire ai freddi campi,
|
ancora con le stelle del mattino.
|
Uccisero Federico
|
quando la luce spuntava.
|
Il plotone dei carnefici
|
non osò guardargli la faccia;
|
Tutti chiusero gli occhi; mormoravano:
|
neppure Dio ti salva!
|
Cadde morto Federico
|
sangue alla fronte e piombo alle viscere
|
...Sappiate che fu a Granada il delitto
|
povera Granada! -, nella sua Granada...
|
|
II
|
|
Il Poeta e la Morte
|
|
Fu visto cam
mina
re con Lei solo,
|
non temendo la falce.
|
Fu visto cam
mina
re...
|
Di pietra e sogno, amici, fabbricate
|
un tumulo al poeta nell'Alambra,
|
sopra una fonte dove l'acqua pianga
|
e dica eternamente: nella sua
|
Granada fu il delitto, lì in Granada!
Antonio Machado
Titolo della poesia:
Il delitto avvenne a Granada
Frasi di Antonio Machado
Nuda è la terra, e l'anima
|
ulula contro il pallido orizzonte
|
come lupa famelica. Che cerchi,
|
poeta, nel tramonto?
|
|
Amaro cam
mina
re, perché pesa
|
il cammino sul cuore. Il vento freddo,
|
|
e la notte che giunge, e l'amarezza
|
della distanza... Sul cammino bianco,
|
alberi che nereggiano stecchiti;
|
|
sopra i monti lontani sangue ed oro...
|
Morto è il sole... Che cerchi,
|
poeta, nel tramonto?
Antonio Machado
Titolo della poesia:
Poeta, nel tramonto
Frasi di Antonio Machado
Felice
: Ma come ti sei conciato? Pare un vestito di Luiggi 113! Non andiamo mica a ballare il minuetto, andiamo in discoteca. Guarda che così le galline non ti cacano neanche!
Fratello di Felice
: Guarda che le galline non mi interessano mica sai!
Felice
: Maronna babbo, guarda: non è venuto né carne né pesce, né maschio né fem
mina
. È ibrido! C'è il babbo che si sta ribaltando dentro la tomba!
Dal film:
I fichissimi
Scheda film e trama
Frasi del film
Bellavista
: Sentite, dal momento che siete così gentile, potrei farvi una domanda personale?
il cammorrista
: Dite pure.
Bellavista
: Ma siete nato a Napoli?
il cammorrista
: Sì, perché?
Bellavista
: A Napoli, Napoli..., o provincia?
il cammorrista
: No, di Napoli centro, sono nato n'gopp
[sopra]
i quartieri.
Bellavista
: Da genitori stranieri?
il cammorrista
: No, da genitori napoletani! Ma perché mi state facendo questo interrogatorio?
Bellavista
: Perché mi sembra strano, che un napoletano, un uomo d'amore, possa essere così spietato contro un'altra persona, da
mina
cciarla di morte, solo per motivi di danaro.
il cammorrista
: Professò voi dove vivete? Napoli non è più quella di una volta, qua ci sono duecentomila disoccupati che si muoiono di fame.
Bellavista
: Sentite a me questo fatto dei disoccupati che si muoiono di fame non mi ha mai convinto. Ai tempi miei, non si contavano i disoccupati, ma si contavano gli occupati perché si faceva prima. Io, certi alibi non li accetto! Conosco tanti disoccupati che si arrangiano sì, ma non per questo vanno ammazzando la gente.
il cammorrista
: E questa è gente senza coraggio!
Bellavista
: Voi invece siete coraggiosi! La notte mettete una bomba sotto una saracinesca, e vi sentite degli eroi! Magari o' piano e sopra sta nu povero vicchiariello ca c'appizza a' pelle! Ma a vuje c ve ne 'mport, siete disoccupati, avete l'alibi morale. Siete napoletani e ammazzate Napoli. Eh già, perché ci sono i commercianti che falliscono, le industrie che chiudono, i ragazzi che sono costretti ad emigrare.., ah già, poi volevo di' un'altra cosa, ma tutto sommato, nun'è che fate na vita e merd? Perché penso io: Gesù sì, fate pure i miliardi, guadagnate, però vi ammazzate tra di voi, poi anche quando non vi ammazzate tra di voi, ci sono le vendette trasversali, vi ammazzano le mamme, le sorelle, i figli, ma vi siete fatti bene i conti? Vi conviene?
Dal film:
Così parlò Bellavista
Scheda film e trama
Frasi del film
Guardia Svizzera
: Cam
mina
re più svelto!
Farfallon
: Non posso...
Guardia Svizzera
: Perché?
Farfallon
: Perché sono un cri
mina
le incallito!
Dal film:
Farfallon
Scheda film e trama
Frasi del film
Tutti gli individui che appartengono al genere umano sono diversi tra loro. Solo in una cosa sono completamente concordi, e questa è il loro fine ultimo, la perfezione. La perfezione è deter
mina
ta soltanto in un unico modo; essa è sempre perfettamente uguale a se medesima. Qualora tutti gli uomini potessero diventare perfetti, qualora potessero raggiungere il loro sommo ed ultimo fine, allora sarebbero tutti perfettamente uguali. Essi sarebbero un Uno, un unico soggetto.
Johann Gottlieb Fichte
Cit. da
La missione del dotto
Frasi di Johann Gottlieb Fichte
Il fine ultimo e sommo dell'uomo è la perfetta corrispondenza con se stesso e ‐ affinché egli possa corrispondere a se stesso ‐ la corrispondenza di tutte le cose a lui esterne con i concetti necessari e pratici di esse che egli porta in sé (ossia i concetti che deter
mina
no come le cose dovrebbero essere).
Johann Gottlieb Fichte
Cit. da
La missione del dotto
Frasi di Johann Gottlieb Fichte
L'Io puro non può mai trovarsi in contraddizione con se stesso, giacché al suo interno non può esservi molteplicità, ed esso è sempre Uno e Identico. Ma l'Io empirico, deter
mina
bile e deter
mina
to per mezzo delle cose a lui esterne, può contraddirsi.
Johann Gottlieb Fichte
Cit. da
La missione del dotto
Frasi di Johann Gottlieb Fichte
L'autocoscienza empirica, ossia la consapevolezza di una qualsivoglia deter
mina
zione presente in noi, non è possibile se non presupponendo un Non-Io. Questo Non-Io deve esercitare un'azione sulla capacità elettiva dell'uomo che noi chiamiamo sensibilità. L'uomo, dunque, in quanto è qualcosa, è un ente sensibile.
Johann Gottlieb Fichte
Cit. da
La missione del dotto
Frasi di Johann Gottlieb Fichte
In questo mio Io sensibile c'è
[...]
una quantità di modificazioni che non sono da ricondurre a quelle forme immodificabili del mio Io puro; modificazioni sulle quali l'immutabile legge morale non stabilisce nulla e la cui deter
mina
zione quindi dipende dal mio arbitrio, che è esso stesso mutevole.
[da Lo Stato di tutto il popolo, a cura di Nicolao Merker, Roma 1978]
Johann Gottlieb Fichte
Frasi di Johann Gottlieb Fichte
[Walter Burns si reca al teatro dove Peggy Grant lavora, e facendosi passare per un agente di custodia cautelare cerca di fare in modo che il matrimonio tra lei e Hildy salti]
Walter
: Mi scusi le posso dire due parole? Mi chiamo Fishbein, Otto Fishbein.
Peggy
: Se lei è un agente teatrale non si disturbi, perché abbandono la mia attività.
Walter
: Oh no no no no. Sono un agente per la libertà vigilata.
Peggy
: Per la libertà vigilata?
[Walter esibisce un adesivo a forma di stella che aveva precedentemente staccato da un cartellone pubblicitario]
Che cosa c'entro io?
Walter
: C'è stato segnalato che lei avrebbe intenzione di sposare un certo Hildebrand Johnson, noto anche come Hildy Johnson.
Peggy
: E allora?
Walter
: Be' per noi va bene però ci risulta che volete trasferirvi a Philadelphia.
Peggy
: Perché, c'è qualcosa di male?
Walter
: Eccome! Non può lasciare Chicago, deve presentarsi da noi tutte le settimane.
Peggy
: Perché?
Walter
: Perché è in libertà vigilata.
Peggy
: Per quale motivo?
Walter
: Ma come, non glielo ha detto? Be' certo non è mica facile eh...
Peggy
: Ma di che cosa sta parlando?
Walter
: Ah via non si spaventi, non è proprio un vero cri
mina
le, è soltanto malato.
Peggy
: Malato!?
Walter
: Be' non sempre, ma ogni tanto gli viene quel bisogno irrefrenabile...
Peggy. "Bisogno..." ... stia a sentire, non sono una ragazzina, sono già stata sposata, e quindi... che cosa ha fatto Hildy?
Walter
: Vede finché lo faceva nei vicoli oscuri e nei parchi deserti, be'... noi e la polizia chiudevamo un occhio. Ma l'ultima è successo in pieno giorno, alla Galleria d'Arte Moderna.
Peggy
: Oh santo cielo, che cosa è successo?
Walter
: Ecco: c'erano sedici ragazze delle scuole medie in visita di studio, e lui si era piazzato in cima alla scalinata, con un impermeabile addosso e non pioveva da due mesi.
Peggy
: E secondo lei questo sarebbe un delitto?
Walter
: Lo sa cosa portava sotto? Le scarpe e i calzoni.
Peggy
: E che altro?
Walter
: Nient'altro. E diceva le solite frasi degli esibizionisti: "Ehi donne guardate!"
[aprendo e chiudendo la giacca]
Peggy
:
[imbarazzata e sconvolta]
... non ci posso credere.
Walter
: Abbiamo una pila di denunce alta così.
Peggy
: Povero Hildy...
Walter
: Già, povero Hildy. Adesso sarebbe in galera, se non fosse per quel suo direttore, Walter non-so-che...
Peggy
: Walter Burns?
Walter
: Esatto. Si è dato molto da fare con la procura e con i giudici. Quello sì che è un vero amico.
Dal film:
Prima pagina
Scheda film e trama
Frasi del film
Joanna
[squadrandolo da capo a piedi]
: Lei è il falegname?
Dean
: Sì, sono io, piacere.
Joanna
: Venga.
[Mentre scendono in cabina]
Ha fatto altre barche?
Dean
: No, è la prima volta che mi chiamano a fare dei lavori su una nave, ma... ma stia tranquilla eh, vedrà che me la caverò benissimo lo stesso.
[Guardandosi intorno]
Accidenti, certo che è proprio bella, eh. Stupenda. Eh sì...
Joanna
: Non tocchi, per favore.
Dean
: No, no, non tocco.
Joanna
: Non si sa mai con i tipi come lei.
Dean
: Se vuole prendermi le impronte digitali faccia pure, non lo dirò a nessuno.
Joanna:
[Si gira e lo ful
mina
con lo sguardo]
Dal film:
Una coppia alla deriva
Scheda film e trama
Frasi del film
Il mio cattivo cinematografico preferito è Al Pacino nel Padrino: la sua escalation cri
mina
le contiene elementi di tragedia.
Ralph Fiennes
Frasi di Ralph Fiennes
Dio non è nulla di umano. Dio è una forza, Dio è il caos, Dio è sconosciuto. Dio è terrore e illu
mina
zione allo stesso tempo.
Ralph Fiennes
Frasi di Ralph Fiennes
Del re che a Troia il campo un giorno mosse,
d'Agamennone figlio, or t'è concesso
veder con gli occhi tuoi ciò di cui brama
avevi ognora. Argo l'antica è questa,
che già bramavi, della figlia d'Inaco
punta dall'estro, il sacro suolo. Ed ecco
la licia piazza, Oreste, al Dio di lupi
ster
mina
tore, sacra. A manca, è quello
d'Era il celebre tempio; e di Micene
d'oro opulenta, è questa la città,
ch'ora tu vedi; ed è quella, opulenta
di sterminii, la reggia dei Pelopidi,
ond'io, quel dí che il padre tuo fu spento,
dalle man' t'ebbi della tua sorella,
t'involai, ti salvai, ti nutricai
insino a questa età, ché tu del padre
vendicassi la strage.
Sofocle
Cit. da
Elettra ‐ Incipit
Frasi di Sofocle
Robertino
: Ma mam
mina
dice che io ho i complessi nella testa.
Gaetano
: E Fuss' 'o Ddio! Quali complessi! Tu tieni 'n'orchestra intera 'ncap, Robbe'.
Dal film:
Ricomincio da tre
Scheda film e trama
Frasi del film
Se tutti i cornuti portassero un lampione, mamma mia che illu
mina
zione.
[Se tot i bech purtessen al lampiàn, misericordia che illu
mina
ziàn]
Proverbio emiliano romagnolo
Proverbi emiliani e romagnoli
Chi se
mina
per tempo umido per tre anni è rovinato
[Chi s'mèina pr'al bagnà p'r tri ani l'è ruvinà]
Proverbio emiliano romagnolo
Proverbi emiliani e romagnoli
Marzo asciutto, Aprile bagnato Beato il contadino che avrà se
mina
to.
[Marsu sütu, Avri bagnà Beatu al vilan ch'l'avrà s'mnà]
Proverbio emiliano romagnolo
Proverbi emiliani e romagnoli
Pancia tonda è una fem
mina
[Panza tanda, l'è una famna]
Proverbio emiliano romagnolo
Proverbi emiliani e romagnoli
Ero scontento di come andavano le cose allo studio. La mia vita privata era in crisi
[...]
. Non mi ritroverò ma più in un simile stato mentale. La vita non può più farmi niente del genere. Ho imparato la lezione... Prima di tutto non permetterò più a nessuno di do
mina
rmi, come avevo lasciato succedere fino a quel momento. Mi ero lasciato trascinare, avevo seguito i consigli, permesso alla gente di manovrarmi attraverso le mie emozioni, la mia comprensione, i miei affetti.
[...]
Non ti accorgi del potere che dai agli altri finché non ti ritrovi impigliato e intrappolato e impotente. Devi scrollarti tutto di dosso, per tornare libero e ripartire da zero. Non è facile. Ma oggi sono di nuovo mio.
Gary Cooper
Frasi di Gary Cooper
Quando il mio nome sarà famoso sulla terra | Sentendo no
mina
re Guillaume Apollinaire | Dirai Mi amava e ne sarai orgogliosa | Su apri il tuo cuore Tu m'hai aperto le tue braccia
Guillaume Apollinaire
Frasi di Guillaume Apollinaire
Vedi, quando cammini devi cam
mina
re come se ti muovessi a tempo di musica. Sì, ma non una marcia militare.
Vincent
Dal film:
I gemelli
Scheda film e trama
Frasi del film
Sole
: Solo che, diciamolo... Mi mette a disagio essere la ragazza di qualcuno. Anzi, mi mette a disagio essere di qualcuno in generale! Ecco...
Tom
: Scusa, ma non riesco a seguirti...
Sole
: Sul serio? Ahah, ok, d'accordo, cerco di spiegarmi meglio...
McKenzie
: Illu
mina
ci!
Sole
: Allora... La sottoscritta ama stare per conto suo. Il rapporto di coppia è un inferno, si finisce sempre per farsi male. Quindi perché soffrire? Siamo giovani, viviamo in una delle più belle città del mondo quindi finché si può tanto vale godersela! Per le cose serie c'è sempre tempo, non vi pare?
Tom
: Domanda. Che succede se per caso ti innamori?
Sole
: Non dirmi che ci credi. Ci credi?
Tom
: Sto parlando dell'amore, mica di Babbo Natale.
Sole
: Va bene, ma almeno spiegami cosa vuol dire. Ho avuto diverse storie nella vita, eppure non l'ho mai visto ti assicuro.
Tom
: Forse...
Sole
: E un'infinità di coppie sposate oggi divorziano. I miei per esempio.
Tom
: Be' si anche i miei ma...
McKenzie
: Io penso che la signorina faccia il grillo parlante un po' troppo.
Sole
: Credimi, la signorina pensa a quello che vede. L'amore non esiste è pura fantasia!
Tom
: Be'... Secondo me hai torto marcio.
Sole
: Ok se lo dici tu ci sarà qualcosa che mi è sfuggito.
Tom
: Quando c'è di sicuro non ti sfugge.
Sole
: Se non altro, siamo d'accordo sul fatto che non siamo d'accordo.
Tom
: Se non altro.
Dal film:
(500) giorni insieme
Scheda film e trama
Frasi del film
Se mettessi in fila tutte le panchine che ho occupato, potrei cam
mina
re chilometri senza toccare terra.
Vujadin Boskov
Frasi di Vujadin Boskov
Alberto
:
[dopo aver trovato la famiglia del capitano della nave a fare festa a bordo]
E voi che ci fate qui!?
Capitano
: Dottor Dominici, scusate. È che oggi era il compleanno di mia suocera, ci siamo riuniti in famiglia.
Alberto
: E me li hai portati tutti qua!? Da Formia!?
Capitano
: Un Capitano non abbandona mai la nave. Se volete favorire.
Alberto
: No... Il mio cavi decali!?
Settimio
: 200 euro a bottiglia, dottò.
Alberto
: E nu me dì che quella è l'astice che m'ero tenuto da parte in freezer.
Settimio
: 480 euro de pesce.
Capitano
: Dottò, ormai la stagione era finita. Quella andava a male.
Alberto
: A te te manderebbe a mare! Hai capito? Io pensavo che stava qua a fare i lavoretti de rimessaggio. Invece me stava a svotà 'a cambusa.
Settimio
: Dottò, deve spicciarsi, deve venire al sodo, quelli vengono.
Alberto
: Vengono?
[Al capitano]
Stamme a sentì, tu adesso piji tutta la sacra famiglia, e a tutta manetta punti dritto verso Montecarlo, e ivi di inguatti in attesa di nuovi ordini. Per qualsiasi cosa, telefoni a mio figlio che sta là.
Capitano
: V'hanno pizzicato quelli della Finanza?
Alberto
: 'Un commentà, cam
mina
.
[Alla famiglia]
Senores, fuori dall'Arca di Noè! Avanti, su! La festa è finita!
Suocera
: Ma come, non è neppure cominciata.
Alberto
: 'A conosci 'a canzone d'a Vanoni, eh? Gli amici se ne vanno!
Dal film:
Buona giornata
Scheda film e trama
Frasi del film
Il mio sguardo è nitido come un girasole.
|
Ho l'abitudine di cam
mina
re per le strade
|
guardando a destra e a sinistra
|
e talvolta guardando dietro di me...
|
E ciò che vedo a ogni momento
|
è ciò che non avevo mai visto prima,
|
e so accorgermene molto bene.
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So avere lo stupore essenziale
|
che avrebbe un bambino se, nel nascere,
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si accorgesse che è nato davvero...
|
Mi sento nascere a ogni momento
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per l'eterna novità del Mondo...
|
|
Credo al mondo come a una margherita,
|
perché lo vedo. Ma non penso ad esso,
|
perché pensare è non capire...
|
Il Mondo non si è fatto perché noi pensiamo a lui,
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(pensare è un'infermità degli occhi)
|
ma per guardarlo ed essere in armonia con esso...
|
|
Io non ho filosofia: ho sensi.
|
Se parlo della Natura, non è perché sappia ciò che è,
|
ma perché l'amo, e l'amo per questo
|
perché chi ama non sa mai quello che ama,
|
né sa perché ama, né cosa sia amare...
|
|
Amare è l'eterna innocenza,
|
e l'unica innocenza è non pensare...
Fernando Pessoa
Titolo della poesia:
Il mio sguardo è nitido come un girasole
Frasi di Fernando Pessoa
Co la barba la tra al bianquín, asa la zhémena e trate a al vin.
[Quando la barba imbianca lascia la fem
mina
e buttati nel vino]
Proverbio veneziano
Proverbi veneziani
Guardatevi dalla donna che ha voce di uomo, e dall'uomo che ha voce di donna
[Bardadi de fe
mina
chi hat boghe de homine, e de homine chi hat boghe de fe
mina
]
Proverbio sardo
Proverbi sardi
Chi mal comincia peggio ter
mina
[Chie male cominzat pejus accabat]
Proverbio sardo
Proverbi sardi
Con la morte ter
mina
tutto
[Cum sa morte si accabbat totu]
Proverbio sardo
Proverbi sardi
Donna che ride sempre, o è pazza, o è vanitosa
[Fe
mina
risulana, o est macca o est vana]
Proverbio sardo
Proverbi sardi
Dove non arriva la donna non arriva neanche il diavolo
[Inue non penetrat sa fe
mina
, mancu su diaulu]
Proverbio sardo
Proverbi sardi
La donna arrogante svergogna il marito
[Sa fe
mina
arrogante isbirgonzat su maridu]
Proverbio sardo
Proverbi sardi
La donna è come la mela, fuori bella e dentro bacata
[Sa fe
mina
est che i sa mela, fora bella, e intro punta]
Proverbio sardo
Proverbi sardi
Tre cose sono testarde nel mondo: la pecora, l'asino e la donna
[Tres cosas sunt reversas in su mundu: s'arveghe, s'ainu e i sa fe
mina
]
Proverbio sardo
Proverbi sardi
Prima di salire sull'automobile si guardò alle spalle per essere sicura che nessuno la controllava. Erano le sei e trentacinque. Aveva fatto buio un'ora prima, il Parco Nazionale era male illu
mina
to e gli alberi senza foglie avevano una sagoma spettrale contro il cielo fosco e triste, ma non sembrava che ci fosse nulla da temere. Maruja si sedette dietro l'autista, malgrado il suo rango, perché l'aveva sempre ritenuto il posto più comodo. Beatriz salì dall'altra parte e si sedette alla sua destra. Erano in ritardo di quasi un'ora sul solito programma, ed entrambe avevano un aspetto stanco dopo un pomeriggio soporifero con tre riunioni dirigenziali. Soprattutto Maruja, che la notte prima aveva dato una festa a casa sua e non era riuscita a dormire più di tre ore. Distese le gambe gonfie, chiuse gli occhi con la testa appoggiata allo schienale, e impartì l'ordine consueto:
«A casa, per favore.»
Gabriel Garcia Marquez
Cit. da
Notizia di un sequestro ‐ Incipit
Frasi di Gabriel García Márquez
D'improvviso, come se un turbine avesse piantato le radici nel centro del villaggio, arrivò la compagnia bananiera incalzata dalle foglie morte. Era un frascame ravvolto, riottoso, formato dalle mondezze umane e materiali degli altri villaggi; stoppie di una guerra civile che sembrava sempre più remota e irreale. Il frascame era implacabile. Tutto conta
mina
va col suo ravvolto odore accalcato, odore di secrezione a fior di pelle e di recondita morte. In meno di un anno riverso sul villaggio le macerie di numerose catastrofi anteriori a se stesso, seminò per le strade il suo composito carico di mondezza. E quella mondezza, precipitosamente, al ritmo attonito e imprevisto della bufera, andava selezionandosi, individualizzandosi, fino a trasformare ciò che era stato un vicolo con un fiume a un'estremità e un recinto per i morti all'altra, in un villaggio diverso e complesso, fatto con la mondezza degli altri villaggi.
Gabriel Garcia Marquez
Cit. da
Foglie morte ‐ Incipit
Frasi di Gabriel García Márquez
Fino ad allora l'aveva sorretto la finzione che il mondo fosse quello che passava, passavano i costumi, la moda: tutto meno lei. Ma quella sera vide per la prima volta in modo consapevole come stesse passando la vita di Fer
mina
Daza, e come passasse la sua stessa vita, mentre lui non faceva altro che aspettare.
Gabriel Garcia Marquez
Cit. da
L'amore ai tempi del colera
Frasi di Gabriel García Márquez
Era ancora troppo giovane per sapere che la memoria del cuore eli
mina
i brutti ricordi e magnifica quelli belli, e che grazie a tale artificio riusciamo a tollerare il passato.
Gabriel Garcia Marquez
Cit. da
L'amore ai tempi del colera
Frasi di Gabriel García Márquez
...la ragazzina alzò gli occhi per vedere chi stava passando davanti alla finestra, e quello sguardo casuale fu l'origine di un cataclisma d'amore che mezzo secolo dopo non era ancora ter
mina
to.
Gabriel Garcia Marquez
Cit. da
L'amore ai tempi del colera
Frasi di Gabriel García Márquez
Era inevitabile: l'odore delle mandorle amare gli ricordava sempre il destino degli amori contrastati. Il dottor Juvenal Urbino lo sentì non appena entrato nella casa ancora in penombra, dove si era recato d'urgenza a occuparsi di un caso che per lui aveva smesso di essere urgente già da molti anni. Il rifugiato antillano Jeremiah de Saint-Amour, invalido di guerra, fotografo di bambini e suo avversario di scacchi più compassionevole, si era messo in salvo dai tormenti della memoria con un suffumigio di cianuro d'oro.
Era ancora troppo giovane per sapere che la memoria del cuore eli
mina
i brutti ricordi e magnifica quelli belli, e che grazie a tale artificio riusciamo a tollerare il passato.
Ma era lì. Voleva trovare la verità, e la cercava con un'ansia appena paragonabile al terribile timore di trovarla, sospinta da un vento incontrollabile più imperioso della sua alterigia congenita, più imperioso persino della sua dignità: un supplizio affascinante.
Gabriel Garcia Marquez
Cit. da
L'amore ai tempi del colera
‐ Incipit
Frasi di Gabriel García Márquez
Stavano cominciando a far colazione quando videro entrare Santiago Nasar inzuppato di sangue che portava tra le mani il grappolo delle proprie viscere. Poncho Lanao mi disse: «Quello che non ho mai potuto dimenticare fu il terribile odore di merda». Ma Argénida Lanao, la figlia maggiore, raccontò che Santiago Nasar cam
mina
va con la prestanza di sempre, misurando bene i passi, e che il suo volto di saraceno con i ricci sconvolti era più bello che mai. Nel passare di fronte alla tavola sorrise a tutti, e proseguì, attraverso le camere da letto, fino all'uscita posteriore della casa. «Restammo paralizzati dallo spavento» mi disse Argénida Lanao. Mia zia Wenefrida Márquez stava squamando una alosa nel patio della sua casa, dall'altra parte del fiume, e lo vide scendere le scalinate del vecchio molo cercando con passo fermo la direzione di casa sua.
"Santiago, figlio mio" gli gridò, "che ti succede!"
Santiago Nasar la riconobbe.
"È che mi hanno ammazzato, piccola Wene" disse.
Inciampò sull'ultimo scalino, ma si rialzò subito. «Ebbe persino cura di scuotersi con la mano la terra che gli era rimasta sulle trippe» mi disse mia zia Wene. Poi entrò in casa per la porta posteriore, che stava aperta dalle sei, e crollò ventre a terra in cucina.
[Explicit]
Gabriel Garcia Marquez
Cit. da
Cronaca di una morte annunciata
Frasi di Gabriel García Márquez
Allora saltò oltre per precorrere le predizioni e appurare la data e le circostanze della sua morte. Tuttavia, prima di arrivare al verso finale, aveva già compreso che non sarebbe mai più uscito da quella stanza, perché era previsto che la città degli specchi (o degli specchietti) sarebbe stata spianata dal vento e bandita dalla memoria degli uomini nell'istante in cui Aureliano Babilonia avesse ter
mina
to di decifrare le pergamene, e che tutto quello che vi era scritto era irripetibile da sempre e per sempre, perché le stirpi condannate a cent'anni di solitudine non avevano una seconda opportunità sulla terra.
[Explicit]
Gabriel Garcia Marquez
Cit. da
Cent'anni di solitudine
Frasi di Gabriel García Márquez
L'immagine di Remedios,
[...]
, gli rimase ficcata in qualche parte del corpo a fargli male. Era una sensazione fisica che quasi gli dava fastidio nel cam
mina
re, come una pietruzza nella scarpa.
Gabriel Garcia Marquez
Cit. da
Cent'anni di solitudine
Frasi di Gabriel García Márquez
Erano le ultime cose che rimanevano di un passato il cui annichilamento non si consumava, perché continuava ad annichilarsi indefinitivamente, consumandosi dentro di sé stesso, ter
mina
ndosi in ogni minuto ma senza ter
mina
re di ter
mina
rsi mai.
Gabriel Garcia Marquez
Cit. da
Cent'anni di solitudine
Frasi di Gabriel García Márquez
Mi piace incontrare prof fuori dalla scuola, è come vedere un cane cam
mina
re su due zampe...
Janis
Dal film:
Mean Girls
Scheda film e trama
Frasi del film
Il presente è andato. La fantasia è parte della realtà. E noi molliamo i freni. I pensieri sono nitidi eppure non stiamo affatto pensando. E questo ci fa stare bene. Smettiamo di controllare le cose. Siamo attraversati da calde correnti chimiche: fluttuiamo. È un danno cerebrale? Dimentichiamo il dolore e il male della vita, e vorremmo essere altrove. Non ci sentiamo più
mina
cciati dalla gente. Tutte le nostre insicurezze sono evaporate. Siamo nelle nuvole. Completamente aperti. Siamo esseri dello spazio, in orbita attorno alla Terra e ‐ sì ‐ il mondo appare meraviglioso da quassù. Siamo ninfolettici, desiderosi di qualcosa che non si può avere. Rischiamo la follia per qualche attimo di luce. Così poca memoria, e così tante idee. Si urtano quelle che scorrono via e quelle che arrivano. Siamo invasi da un'infinita sensazione d'amore. Scorriamo all'unisono. Siamo insieme. Vorrei che fosse vero. Noi vogliamo sentire questo universale senso d'insieme dove poter stare bene. Con chiunque. Siamo in sintonia, parti di un movimento che conduce alla fuga. Vi diciamo: «addio». In fondo, vogliamo solo essere felici. Sì. Sì.
Jip
Dal film:
Human Traffic
Scheda film e trama
Frasi del film
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