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Frasi sullo stupore
Le frasi sullo stupore pongono l'accento su una sensazione che purtroppo, con il passare del tempo, sembra andare smarrirsi sempre di più: la capacità di sorprendersi, infatti, è sempre meno diffusa, forse anche per colpa dei mezzi di comunicazione, della televisione e di Internet che ci fanno vedere e conoscere tutto con un telecomando o con un clic.
Queste frasi sullo stupore, invece, ci invitano a domandarci cosa, al giorno d'oggi, sia ancora in grado di sbalordirci, e di conseguenza di entusiasmarci.
Elenco di aforismi, citazioni e frasi sul tema: stupore
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Da: L'eco della Vita
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- Un pastorello si svegliò all'improvviso. In cielo vide una luce nuova, una luce mai vista a quell'ora della notte. Il giovane pastorello si spaventò, lasciò il suo ovile e attraversò il bosco. Ad un tratto si trovò nel campo aperto, sotto una bellissima volta celeste. Dall'alto giunse il canto soave di due angeli.
- "Tanta pace non può venire che da lassù!" - pensò il pastorello, che tranquillizzato sorrise.
Le pecorelle, che lo avevano seguito a sua insaputa, lo guardarono stupite.
In quel momento sopraggiunse molta gente. Tutti, a passi affrettati, si incamminarono verso una grotta.
- "Dove andate? - chiese il pastorello.
- "Non lo sai? - rispose una giovane donna. - "È nato il figlio di Dio: è sceso quaggiù per aprirci le porte del Paradiso!".
Il pastorello si unì alla comitiva: anch'egli volle andare a vedere il Figlio di Dio. Ad un tratto però si sentì turbato: tutti avevano un dono; lui era l'unico senza avere con sé nulla da portare a Gesù. Triste e sconvolto tornò alle sue pecore.
- "Non ho nulla... Nemmeno un fiore. Che cosa si può donare quando si è poveri come me?" - disse tra sé il giovane.
Egli non sapeva che il dono più gradito a Gesù era il suo piccolo cuore buono.
- "Ahi!" - Ad un certo punto tante spine punsero i suoi piedi nudi. Il pastorello si fermò e guardò in terra.
- "Oh, un arbusto ancora verde!" - esclamò meravigliato.
Era una pianta di agrifoglio, dalle foglie lucide e spinose.
Il coro degli Angeli intanto sembrava avvicinarsi alla terra; c'era tanta festa attorno.
Il pastorello desiderava tanto correre alla grotta dal Santo Bambino, così decise di portare in dono un ramo del verde agrifoglio appena raccolto.
Giunto alla grotta, felice, si avvicinò al bambino sorridente che sembrava attenderlo.
In quel momento il pastorello si accorse di avere gocce di sangue che scendevano lungo le sue mani: erano le ferite procurate dalle spine dell'agrifoglio. In un istante esse si trasformano in palline rosse lucide, che si posarono sui verdi rami dell'arbusto che per Gesù colse.
Al suo ritorno un'altra sorpresa attendeva il giovane pastorello: nel bosco, tra le lucenti foglie dell'agrifoglio, vide tutto un rosseggiare di bacche vermiglie.
Da allora, da quella notte di mistero, viene offerto, in segno di augurio, alle persone care.
L'agrifoglio di Natale
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