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Aforismi Mina - parte 18
Frasi trovate
:
5.075
Eva
: Buongiorno. Desidera qualcosa?
Amelie
: Mi scusi tanto. Ho trovato quest'album per la strada e mi sono detta...
Eva
: È incredibile! Nino ne sarà contentissimo. L'altro giorno aveva un'aria così triste che quasi quasi portavo un cero a Sant'Antonio.
Amelie
: E Nino è qua?
Eva
: Non c'è mai il mercoledì, lavora alla Giostra del Trono.
Amelie
: Ah, bene. È da molto che fa questa collezione?
Eva
: Oh, da quando lavora qui, da un anno. L'ho fatto assumere io. Prima collezionava impronte di passi nel cemento. Sì, faceva la guardia notturna. E poi passava le sue giornate a fotografare tutti i posti dove qualcuno cam
mina
va per sbaglio sul cemento fresco. Ah, vive in un mondo tutto suo. L'ho conosciuto che faceva Babbo Natale ai grandi magazzini. E poi altre cose, che so... Le risate, per esempio... quando sentiva ridere un po' strano, si precipitava a registrare.
Amelie
: Beh, per la sua fidanzata non dev'essere una cosa semplice.
Eva
: Ah, ma non è stato mai capace di tenersene una! Tempi duri per i sognatori.
Samantha
: Insomma, Eva, quando arrivano questi caffè?
Eva
: Beh, devo andare. Grazie per l'album.
Amelie
: Ah, non fa niente, ho un po' di tempo, glielo porto alla Giostra del Trono.
Eva
: Come preferisce. Al trenino dei Carpazi. Nino Quincampoix, come la Via.
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Amelie
: Lei non ha mai saputo stringere dei rapporti con gli altri. Quando era piccola, era sempre tutta sola.
Tv
: La sera di una scintillante giornata di luglio, mentre sulle spiagge i bagnanti si divertono in un clima di ritrovata spensieratezza, e a Parigi i curiosi oppressi dal caldo ammirano i primi scoppi dei fuochi d'artificio tradizionali, Amélie Poulain, sopranno
mina
ta anche "la madrina di tutti gli emarginati", o "la Madonna degli indesiderati", ha ceduto al peso dell'ennesima fatica. Sotto le finestre di una Parigi schiantata dal dolore, milioni di persone in lutto si stringono lungo il corteo funebre a testimonianza silenziosa del loro incommensurabile dolore di sentirsi ormai orfani.
Strano il destino di questa giovane donna privata di se stessa, eppure tanto sensibile al fascino discreto dalle piccole cose della vita. Come Don Chisciotte, lei aveva deciso di combattere l'implacabile mulino di tutte le miserie umane. Una battaglia perduta in partenza che ha logorato prematuramente la sua vita. Ad appena 23 anni, Amélie Poulain, esangue, ha lasciato che la sua breve esistenza si immergesse nel vortice del malessere universale. È allora che l'ha assalita il rimorso lancinante d'aver lasciato morire suo padre senza avere mai tentato di restituire a quest'uomo asfissiato la ventata d'aria che era riuscita a instillare in tanti altri.
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Gina
: Un respiro. Non si muova. Fermo... Va meglio? Hm? Sì?
I Cliente
: Buongiorno.
Suzanne
: Buongiorno.
Georgette
: Eh, no, eh? Chiudete quella porta! Oh, ci sono le correnti d'aria, accidenti!
Gina
: No, ma calmati. Non siamo in Siberia.
Georgette
: Ah, sì, certo. Come si vede che non sei allergica all'ossido di carbonio. Questa notte avevo una tale tosse che per poco non mi si staccava la pleura.
Gina
: Il distacco della pleura. Capisco.
I Cliente
: Cos'ha fatto di buono oggi la signora Suzanne?
Suzanne
: Indivia al gratin. Vedrete, cadrete a terra per il sapore.
I Cliente
: Vuol dire che è buona?
II Cliente
: Dipende da che succede.
I Cliente
: È vero, se poi non ti rialzi più...
II Cliente
: Allora vuol dire che non è buona.
Gina
: Ah, ah, ah, ah!
Joseph
: Mezzogiorno e quindici. Risata che evoca l'orgasmo. Motivo: piacere al maschio do
mina
nte.
Gina
: Se continua a rompermi, non rispondo più di me.
Suzanne
: Hai ragione. Perché insiste tanto? Ci sono dei bar ogni venti metri, nel quartiere.
Georgette
: Arrivederci. Signora Suzanne, ahm... si... signora Suzanne...
Suzanne
: Sì?
Georgette
: Ahm... nell'indivia al gratin sicuramente c'è... c'è la besciamella.
Suzanne
: Certo, e allora?
Georgette
: Io non la digerisco molto la besciamella. Mi fa... mi fa... Come a lei la carne di cavallo.
Suzanne
: Per me non è un fatto di digestione. È un fatto di ricordi. Preferirei cucinare carne umana.
Georgette
: Ah no, eh? Mica lo farà!
Amelie
: Signora Suzanne, le dispiace se vado via un po' prima oggi pomeriggio?
Suzanne
: Lui come si chiama?
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Narratore
: Il 3 settembre 1973, alle 18, 28 minuti e 32 secondi, una mosca della famiglia dei Calliphoridi, capace di 14.670 battiti d'ali al minuto, plana su rue Saint-Vincent, a Montmartre.
Nello stesso momento, in un ristorante all'aperto a due passi dal Moulin de la Galette, il vento si insinua magicamente sotto una tovaglia facendo ballare i bicchieri senza che nessuno se ne accorga.
In quell'istante, al quinto piano del 28 dell'Avenue Trudaine, IX Arrondissement, Eugène Koler, di ritorno dal funerale del suo migliore amico, Emile Maginot, ne cancella il nome dalla sua rubrica.
Sempre nello stesso momento, uno spermatozoo con il cromosoma X del signor Raphaël Poulain, si stacca dal plotone per raggiungere un ovulo della signora Poulain, nata Amandine Fouet. Nove mesi più tardi, nasce Amélie Poulain. Il padre di Amélie, ex-medico militare, lavora presso la Stazione termale di Enghien-les-Bains. A Raphaël Poulain non piace
: fare pipì accanto a qualcuno; sorprendere uno sguardo di disprezzo sui suoi sandali; uscire dall'acqua e sentirsi il costume appiccicato addosso. A Raphaël Poulain piace: strappare enormi pezzi di carta da parati; mettere in fila le sue scarpe e lucidarle con cura; svuotare la scatola degli attrezzi, pulirla bene, e riporre tutto, alla fine. La madre di Amélie, Amandine Fouet, maestra originaria di Gueugnon, è sempre stata una persona instabile e nervosa. Ad Amandine Poulain non piace: avere le dita lessate quando fa il bagno; essere - da qualcuno che non le va - sfiorata con la mano; avere il segno del cuscino stampato sulla guancia la mattina. Ad Amandine Poulain piace: il costume dei pattinatori artistici in tv; far brillare il parquet con le pattine; svuotare la borsetta, pulirla bene, e riporre tutto, alla fine.
Amélie ha 6 anni. Come tutte le bambine, vorrebbe che suo padre l'abbracciasse ogni tanto, ma... lui ha un contatto fisico con lei solo durante il controllo medico mensile. La piccola, sconvolta da tanta intimità eccezionale, non riesce a contenere il batticuore, perciò, il padre la crede affetta da un'anomalia cardiaca. A causa di questa malattia fittizia la piccina non va a scuola. È sua madre che le fa da maestra.
Amandine Poulain
: Le... galline... covano... sovente... in... convento.
Amelie Poulain
: Le galline... covano...
Amandine
: Bravissima.
Amelie:... sov-in-conv.
Amandine
: No!
Narratore
: Senza contatto con gli altri bambini, sballottata tra lo stato febbrile di sua madre e la glacialità di suo padre, Amélie si rifugia in un mondo da lei inventato. In questo mondo i dischi di vinile sono preparati come delle crêpes, e la moglie del vicino, in coma da mesi, in realtà ha scelto di esaurire in una volta tutte le sue ore di sonno.
Donna In Coma
: Così potrò rimanere sveglia giorno e notte per il resto della mia vita.
Narratore
: Il solo amico di Amélie si chiama "il Capodoglio". Ma l'ambiente familiare ha reso il pesciolino nevrastenico e incline al suicidio.
Amelie
: Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!
Narratore
: I tentativi suicidi di Capodoglio non fanno che aumentare lo stress materno. Si impone una decisione.
Amandine
: Oddio!
Narratore
: Per consolare Amélie, la madre le regala una Kodak Instamatic di occasione.
Vicino
: Bambina! Ma che cos'hai combinato! Lo vedi che cosa è successo? È colpa tua! Del tuo apparecchio!
Narratore
: Un vicino approfitta dell'ingenuità di Amélie per farle credere che il suo apparecchio è difettoso: provoca incidenti. Avendo scattato foto tutto il pomeriggio, la sera l'assale un atroce dubbio. Sprofonda davanti alla TV, sopraffatta dalla responsabilità di un gigantesco incendio, due deragliamenti e un disastro aereo. Qualche giorno dopo, capisce che il vicino l'ha presa in giro, e decide di vendicarsi.
Telecronista
: ... la palla va a finire a Fontebet
[?]
, che si trova proprio di fronte alla porta difesa da Jean Paul Bertrand-Demanes. Susic, Zaremba...
Vicino
: Ma che succede?
Telecronista
: ... e gol!
Vicino
: Porca puttana! Oh! Oh, oh!
Telecronista
: ... fantastico di Susic! Un tiro ful
mina
nte, azione splendida! Al quarto minuto di gioco!
Vicino
: Non fare scherzi!
Telecronista
: La squadra avversaria si trova sùbito in difficoltà. Susic oggi è in gran forma, sembra imprendibile...
Vicino
: Sì!
Telecronista
: ... ha ritrovato lo spa...
Vicino
: No! Proprio adesso! Guarda che se continui così io ti sfascio!
Telecronista
: ... di gol così se ne vedono pochi...
Vicino
: No, miseriaccia, no!
Telecronista
: ... una partita così non si vedeva da anni!
Dal film:
Il favoloso mondo di Amélie
Scheda film e trama
Frasi del film
Centurione
: Largo! Fate largo!
Uomo
: Maledetti Romani!
Centurione
: Attento a te! C'è rimasta ancora qualche croce!
Parvus
: Eccoti bello e sistemato, Nasone!
Nasone
: Questa me la paghi caro, brutto bastardo!
Parvus
: Ah, sì?
Nasone
: Ah, ci puoi giurare! Io non la dimentico mai una faccia!
Parvus
: Ah, no?
Nasone
: Ti avverto: ti faccio sputare tutti i denti, testa di ferro che non sei altro!
Parvus
: Ma piantala, sterco di Giudeo!
Nasone
: A chi hai detto Giudeo? Io non sono Giudeo, sono un Samaritano!
Gregory
: Un Samaritano? Guarda che questo è il settore Giudeo.
Parvus
: Ma che ve ne frega! Tanto sarete tutti secchi, tra un giorno o due.
Gregory
: Non sarà importante per te, Romano, ma lo è certamente per noi. Non è così, cara?
Mrs. Gregory
: Ca va sans dir.
Gregory
: Secondo la legge abbiamo diritto ad essere crocifissi in una zona riservata esclusivamente ai Giudei.
Pharisee
: I Farisei separati dai Sadducei.
Cerese
: E gli Svedesi separati dai Ceresi.
Vittime
: Giusto! È così!
Parvus
: Va bene, va bene, ho capito. Sistemiamo subito la faccenda. Alzino la mano destra quelli che non vogliono essere crocifissi qui. Mozione respinta. Un altro!
Passante
: Ah, senta, questa croce non è mia.
Parvus
: Come?
Passante
: Ehm, non è la mia croce. La stavo tenendo a un poverino che mi sembrava stanco e...
Parvus
: Mettiti giù, che non ho tempo da perdere.
Passante
: No, capisco, e non vorrei dare fastidi, però...
Parvus
: Senti, questa è una giornataccia. Siete in centoquaranta da tirare su.
Gregory
: Senta, lui è Giudeo?
Parvus
: La vuoi fare finita?
Gregory
: Non vogliamo altri Samaritani in questa zona.
Parvus
: Ma va' a mori' ammazzato!
Passante
: Scusi, mi tirerete giù se quello torna?
Parvus
: Sì, sì, ti tireremo giù. Un altro!
Brian
: Ma perché lo fate? Voi non siete costretti a prendere ordini.
Parvus
: Io adoro gli ordini.
Sfacciato
: Non è mica male, una volta su. Ti vengono a salvare, vero?
Brian
: È un po' tardi ormai, non ti pare?
Sfacciato
: Oh, no, no. Staremo qui due o tre giorni, c'è tutto il tempo. Quasi tutti vengono salvati.
Brian
: Eh?
Sfacciato
: Ah, sì. Mio fratello viene sempre a salvarmi, se riesce a non scopare per più di venti minuti.
Brian
: Eh?
Sfacciato
: Quello è un assatanato, sai? S'è ripassato tutte le donne dell'Impero. Eh, eh, eh! Che ti dicevo? È arrivata la tua famiglia.
Brian
: Reg!
Reg
: Salve, fratello Brian.
Brian
: Grazie a Dio siete venuti.
Reg
: Ah, sì. Ma credo di doverti precisarti, in tutta onestà, che non siamo qui come Comitato di Salvataggio. Comunque, mi è stato chiesto di leggerti la seguente dichiarazione a nome del Movimento. "Noi del Fronte Popolare di Giudea, tra parentesi Comitato Direttivo, abbiamo l'onore di portare i nostri sentimenti di fraternità e sorellanza a te, Brian, in questa che è l'occasione del tuo martirio".
Brian
: Cosa?
Reg
: "La tua morte resterà una pietra miliare nella lotta per liberare la madrepatria, o padremàdria, dalla stretta degli aggressori imperialisti Romani, ovviamente esclusi quelli che si occupano di fogne, medicina, strade, edilizia, istruzione, viticultura, nonché ogni altro Romano che contribuisce al benessere dei Giudei di entrambi i sessi e degli ermafroditi. Firmato, a nome del F.P.G., eccetera, eccetera". E vorrei aggiungere una mia nota personale di ammirazione per ciò che stai facendo per noi, in quello che tutto sommato dev'essere per te un momento molto difficile.
Brian
: Reg! Ma che intendete fare? Io...
Reg
: Addio, Brian, e grazie.
Francis
: Addio, Brian. In bocca al lupo, eh?
Loretta
: Ottimo lavoro, Brian.
Brian
: No...
Reg
: Ai voti. Unanimità. E...
F.P.G.
: Perché è un bravo ragazzo / Perché è un bravo ragazzo / Perché è un bravo ragazzo / E nessuno lo può negar...
Loretta
: Nessuno lo può negar...
Brian
: Bastardi! Bastardi!
Centurione
: Dov'è Brian di Nazareth?!
Brian
: Brutti bigotti bastardi!
Centurione
: Ho l'ordine di liberarlo!
Brian
: Stupidi, brutti e bastardi!
Sfacciato
: Eh, sono io Brian di Nazareth.
Brian
: Cosa?
Sfacciato
: Sì, sono Brian di Nazareth.
Centurione
: Tiratelo giù!
Brian
: Sono io Brian di Nazareth!
I Vittima
: Io sono Brian!
Nasone
: Sono io Brian!
II Vittima
: Io sono Brian di Nazareth!
III Vittima
: Sentilo, anch'io sono Brian!
Brian
: Sono io Brian!
Vittime
: Io sono Brian!
Gregory
: Io sono Brian, e anche mia moglie!
Vittime
: Sono io Brian! Sono io Brian di Nazareth!
Brian
: Sono io Brian di Nazareth!
Centurione
: Così. Liberatelo senza pietà.
Sfacciato
: No, stavo solo scherzando. Non è vero che sono Brian. No, non sono Brian. Forza, rimettetemi a posto. Vi stavo solo prendendo in giro! È solo uno scherzo! Non sono lui, vi volevo solo prendere in giro! Rimettetemi in croce! Maledetti Romani! Mai che capiscano uno scherzo!
Lavoratore
: Oddio! Il Fronte Popolare Giudaico!
Parvus
: Mammamia! Gambe, gambe!
Otto
: All'attaccooo!
Lavoratori
: Il Fronte Popolare Giudaico! Il Fronte Popolare Giudaico! Il Fronte Popolare Giudaico!...
Otto
: Noi siamo il Fronte Popolare Giudaico, Squadra Suicida Scelta. Squadrone! Moner... Così imparano? Oh.
Brian
: Che razza di stronzi...
Judith
: Brian! Brian! Brian! Brian!
Brian
: Judith!
Judith
: Fantastico! Eccezionale! Reg mi ha spiegato tutto, è... grandioso quello che fai. Grazie, Brian. Io... io non ti dimenticherò mai.
Mandy
: Ah, ecco dov'eri! Avrei dovuto saperlo che saresti finito così. Se penso a tutto l'amore e l'affetto che ho sprecato per te. Beh, se è così che tratti la tua povera e vecchia madre, nell'autunno della sua vita, posso dirti soltanto: fai pure, fatti crocifiggere! Chissenefrega! Ah, chi l'avesse mai detto? Ai giovani d'oggi interessa soltanto quello...
Brian
: Mamma!
Mandy
: ...io vorrei sapere ma...
Brian
: Mamma!
Mandy
: di questo passo non c'è più religione, è inutile...
Mr. Frisbee III
: Allegria, Brian. Sai come si dice. Nella vita ci son fatti che ci fanno uscire matti. Altri ancora fan di tutto perché alfin tu sia distrutto. Ma chi affoga nella merda la pazienza mai non perda. Schiocca le dita, su! È la vita, e rose e fior vedrai che avrai. And... Always look on the bright side of life / Always look on the light side of life / If life seems jolly rotten, / There's something you've forgotten / And that's to laugh and smile and dance and sing / When you're feeling in the dumps / Don't be silly chumps / Just purse your lips and whistle. That's the thing / And... Always look on the bright side of life / Come on! / Always look on the right side of life / For life is quite absurd / And death's the final word / You must always face the curtain with a bow / Forget about your sin / Give the audience a grin / Enjoy it. It's your last chance, anyhow / So,... / Always look on the bright side of death / Just before you draw your ter
mina
l breath / Life's a piece of shit / When you look at it / Life's a laugh and death's a joke. It's true / You'll see it's all a show / Keep 'em laughing as you go / Just remember that the last laugh is on you / And... / Always look on the bright side of life / Always look on the right side of life / Come on, boy, cheer up! / Always look on the bright side of life / Always look on the bright side of life...
I Voce
: Ma... tutto qui?
II Voce
: E perché? C'è qualcosa che non va?
I Voce
: Ma... mica finirà così!
II Voce
: Ma sì! Non ti piace?
I Voce
: Veramente mi sembra un po' moscio.
II Voce
: Ma non è la vera fine! Questo è cinema! Poi ci sarà "Brian 2".
I Voce
: Ma... ma se muore il protagonista!
II Voce
: Ah... ah, sì, già, è... è vero, eh... allora vediamo, diciamo che... ecco: all'ultimo momento arriva in una biga dorata tirata da quattro cammelli una stupenda ereditiera egizia che lo scorge, si innamora, e lo tira giù dalla croce. Poi se lo porta al Cairo, lo fa diventare vice faraone e ritornare vincitor da una guerra che provoca il declino e la caduta dell'Impero Romano. Eh? Beh, che ne dici?
I Voce
: Scusa, e se invece lo lasciamo morire e poi, qualche giorno dopo, lo facciamo resuscitare?
II Voce
: No, no! Ma chi vuoi che ci creda?
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Parvus
: Cam
mina
più svelto, tu!
Sfacciato
: Perché, se no?
Parvus
: Se no mi fai arrabbiare!
Sfacciato
: E che cosa mi fai? Mi impedisci di farmi crocifiggere ogni mercoledì pomeriggio?
Parvus
: Chiudi il becco!
Sfacciato
: Beh, mi dispiacerebbe, sai? Come lo passo il mio tempo libero? Come lo passo? Oh, grazie, bello.
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Nisus
: Mhmm. Gruppo crocifissi... Di bel nuovo. Riepiloghiamo: attraverseremo la città sotto gli occhi di tutti, quindi cerchiamo di non sfigurare. Cam
mina
te in fila indiana, tre lunghezze tra voi e il compagno che vi sta davanti, e il passo ben cadenzato. Croci sulla spalla sinistra, e se terrete dritta la schiena il vostro portamento sarà decisamente più elegante, eh, egh! Puoi andare, Centurione.
Parvus
: Gruppo Crocifissi! Aspettate a partire. Crocifissi! Tutti insieme! Avanti, march!
Ben
: Guardami! Invece di lavorare! La pena di morte ci vorrebbe!
Parvus
: Avanti! Su con le ginocchia!
Alfonso
: Ohh... Ohh...
Passante
: Lascia che divida il tuo fardello, fratello. Uh.
Alfonso
: Eh? Oh, grazie.
Passante
: Uh. Ehi! Scusa!
Parvus
: Ehi, tu! Che fai, fermi il corteo?
Passante
: Ah, non... non è la mia croce.
Parvus
: Chiudi il becco e cam
mina
!
Sfacciato
: Ah, ah, ah, ah, ah! Quello ti ha fregato, eh? Così impari a farti gli affari tuoi. Uh, uh, uh, uh!
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Pilato
: Popolo di Gevusalemme!
Folla
: Ah, ah, ah, ah, ah!
Pilato
: Voma è vostva sovella!
Folla
: Ah, ah, ah, ah, ah!
Pilato
: Pev dimostvavvi la nostva amicizia, è uso di questi tempi libevave un malfattove dalle nostve pvigioni.
Folla
: Ah, ah, ah, ah, ah!
Pilato
: Allova, chi volete che vi libevi, allova?
Bob Hoskins
: Libeva Bavnaba!
Folla
: Ah, ah, ah! Libeva Bavnaba! Ah, ah, ah! Libeva Bavnaba! Bavnaba! Bavnaba! Ah, ah, ah!
Pilato
: Molto bene. Allova libevevò Bavnaba!
Centurione
: Scusi, non abbiamo nessun Barnaba, signore.
Pilato
: Come?
Centurione
: Non abbiamo nessun Bavnaba, signove.
Pilato
: Ah. Non abbiamo nessun Bavnaba!
Folla
: Ohhh!
Bob
: Allova Bvuto che devi libevave!
Folla
: Bvuto libevo! Bvuto libevo! Bvuto libevo!
Pilato
: Centuvione, che hanno tanto da vidacchiave?
Centurione
: Oh... risus abundat in ore Ebreorum.
Pilato
: Non staranno... sfvuguliandomi?
Centurione
: Oh, no, signore!
Pilato
: Molto bene. Libevevò... Bvuto!
Folla
: Aaah!
Centurione
: Ehm, non abbiamo neanche un Bruto, signore.
Pilato
: Niente Bavnaba, niente Bvuto...
Centurione
: No, mi dispiace.
Pilato
: Chi è questo Bav... Chi è questo Bvuto che volete libevave?
Bob
: È un vapinatove!
Uomo
: È un aggvessove!
Donna
: È un violento evaso!
Bob
: Non hai capito niente, scema!
Uomo
: Nu' bvigante, devi dire.
Pilato
: Quello è un matto cvi
mina
le.
Centurione
: Ma non l'abbiamo.
Pilato
: Ma non abbiamo pvopvio nessuno?
Centurione
: Oh, sì, signore. Abbiamo Sansone.
Pilato
: Sansone?
Centurione
: Sansone lo Strangolatore Sadduceo, Ah, Sila l'Assassino Siriano. Ah... svariati scribi sediziosi della Cesarea... Ah... sessantasette assassini...
Pisellonio
: Lafcia che li apoftrofi io!
Centurione
: Oh, no. Oh.
Pilato
: Ah. Buona idea, Pisellonio.
Pisellonio
: Fudditi! Abbiamo Fanfone lo Ftrangolatore Fadduceo! Fila, il famofo affaffino Firiano, fcribi fvariati fediziosi della Cefarea...
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Gallo
: Chicchirichì!
Seguaci
: È lui! Guardatelo, è lui! L'Eletto si è svegliato!
Brian
: Uuuh!
Mandy
: Brian!
Brian
: Uuuh! Mamma. Uuh...
Mandy
: Brian!
Brian
: Sì, eccomi, mamma! Sh-shhh. Ciao, mamma.
Mandy
: Accidenti a te! Altro che "ciao mamma"! Che ci fa tutta quella gente? Che vuole da te?
Brian
: Beh, è... ecco...
Mandy
: Avanti! Che cosa hai combinato stavolta?
Brian
: Sai, hanno fatto... Hanno fatto un salto da queste parti, mamma.
Mandy
: E lo chiami "salto"? Quella è una migrazione! È più pieno del Colosseo, là fuori!
Brian
: Hanno cominciato a seguirmi da ieri.
Mandy
: Beh, adesso li faccio smettere io, e di corsa. La dovete piantare di seguire mio figlio! Ma dico, non vi vergognate? Basta!
Seguaci
: Il messia! Il messia! Facci vedere il messia!
Mandy
: Il che cosa?
Seguaci
: Il messia!
Mandy
: Non c'è nessun messia qui. C'è un mezzo scemo, ma nessun messia. Forza, andatevene!
Seguaci
: Brian! Brian!
Mandy
: Insomma, Brian, che cavolo hai combinato?
Brian
: Niente, mamma. Io...
Mandy
: Andiamo, sputa l'osso!
Brian
: Quelli credono che sia il messia, mamma...
Mandy
: Si può sapere cosa gli hai raccontato?
Brian
: Niente, mamma! Io....
Mandy
: Guarda che così peggiori le cose.
Brian
: Ti posso spiegare...
Judith
: Lasci spiegare a me, signora Cohen! Suo figlio ha la stoffa del capo. Quella gente là fuori lo segue perché crede in lui, signora Cohen. Loro sanno che egli può offrire loro una nuova vita, un nuovo mondo, un futuro migliore!
Mandy
: Ma questa chi è?
Brian
: Oh! È... Judith, mamma. Judith, la mamma. Hmm...
Seguaci
: Facci vedere il messia! Facci vedere il messia! Facci vedere il messia!
Mandy
: Statemi bene a sentire! Lui non è nessun messia. È solo un bambino viziato e cattivo. E adesso andatevene!
Seguaci
: Ma tu chi sei?
Mandy
: Sono sua madre, se non vi dispiace.
Seguaci
: Benedetta sia sua madre! Benedetta sia sua madre! Ave a te, o madre di Brian! Ave a te, che tu sia benedetta! Osanna! Noi intoniamo le tue lodi ora e per sempre!
Mandy
: Sì, sì, ho capito, tanto non mi incantate! Lui non esce fuori, su questo non ci piove. Quindi, sciò!
Seguaci
: No!
Mandy
: Avete sentito quello che ho detto?
Seguaci
: Sì!
Mandy
: Ah, capisco. La mettete così?
Seguaci
: Sì!
Mandy
: Ahh. Be', va bene, allora, lo potete vedere per un minuto, ma non un secondo di più. Sono stata chiara?
Seguaci
: Sì!
Mandy
: Promesso?
Seguaci
: Va bene, diciamo di sì!
Mandy
: D'accordo, d'accordo, eccolo qui, allora. Forza, Brian.
Brian
: Mamma...
Mandy
: Vieni fuori a parlarci.
Brian
: Judith....
Mandy
: Ma lascia perdere quella sciacquetta!
Brian
: Ma io ci tengo molto, mamma.
Mandy
: Zitto!
Seguaci
: Brian! Brian! Brian!...
Brian
: Buongiorno.
Seguaci
: Benedizione! Benedizione! Benedizione!
Brian
: No. No, no, vi prego. Vi prego, vi prego. Ascoltate. Avrei una o due cose da dire, ascoltate.
Seguaci
: Diccele! Diccele tutte e due!
Brian
: Sentite, voi avete capito male. Non è necessario che seguiate me. Non è necessario che seguiate nessuno al mondo, non serve. Dovete pensare con la vostra testa. Siete tutti degli individui!
Seguaci
: Sì, siamo tutti degli individui!
Brian
: E ognuno di voi è diverso.
Seguaci
: Sì, ognuno di noi è diverso!
Dennis
: Io no.
Arthur
: Shhhh!
Brian
: Dovete tutti imparare a cavarvela da soli.
Seguaci
: Sì! Dobbiamo imparare a cavarcela da soli!
Brian
: Esatto!
Seguaci
: Dicci di più!
Brian
: No! Ecco il punto: non fatevi dire mai da nessuno che cosa fare, altrimenti...
Mandy
: Basta così, Brian!
Brian
: No, mam
mina
! Così mi strappi l'orecchio!
Seguaci
: Oooh! Ma non era ancora passato un minuto!
Mandy
: Altro che, e abbondante!
Seguaci
: No, non è vero affatto!
Mandy
: Avete stufato, andate via!
Giovane
: Mi scusi.
Mandy
: Sì?
Giovane
: Lei è vergine?
Mandy
: Oh, brutto sfacciato!
Giovane
: Ah, beh, non c'è niente di personale, mi creda. No, dico, lei è vergine?
Mandy
: Se non c'è niente di personale in questo, allora mi dici "personale" che significa? Ma vai a impiccarti!
Giovane
: È vergine.
Seguaci
: Certo. È vergine. Già. Visto che reazione...
Folla
: Ooh. Oh! Oooh... Come sono contento di incontrarti! Fai qualcosa per me! Vieni! Sì solo tu puoi risolvere il mio problema! Posa le tue mani sulla mia testa!
Gregory
: Suo cognato è l'ex sindaco di Gath, mi spiego?
Folla
: Le ginocchia!
Reg
: E non sbattete in faccia il bambino al Salvatore. Lo toccherà più tardi.
Francis
: Indietro, indietro!
Reg
: Aspettare, purtroppo.
Gregory
: Verrò presto, per favore. Ci aspettano a colazione.
Folla
: Devi fare qualcosa!
Reg
: Ah, Brian, ti posso presentare il signore? È quello che ci presta la montagna domenica! E cercate di non fare tanto rumore! Quelli posseduti dal demonio cerchino di tenerlo sotto controllo, per favore, okay? Incurabili, temo che dovrete aspettare ancora qualche istante. Le donne che hanno peccato, in fila, contro quella parete, così stanno più sicure.
Judith
: Brian? Brian, sei stato fantastico!
Brian
: Anche tu non te la cavi male.
Judith
: Ma no, quello che hai detto poco fa. È la fine del mondo!
Brian
: Cosa? Ah, quello...
Judith
: Non ci servono capi. Hai proprio ragione. Reg ci ha do
mina
to fin troppo a lungo.
Brian
: Ah, sì, ma...
Judith
: Andava detto, e tu l'hai detto, Brian.
Brian
: Lo sai che mi piaci molto?
Judith
: È la nostra rivoluzione. Tutti insieme possiamo farcela!
Brian
: Io credo... cioè...
Judith
: Siamo tutti con te, Brian! La rivoluzione dipende da te!
Brian
: Cosa? No, non era affatto questo che intendevo!
Centurione
: Stavolta ti sei fottuto, topastro di fogna. Guardia! Ma che vuo'?
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Seguaci
: Maestro! Maestro!
Brian
: Ehi! C'è... c'è un'altra strada? C'è un'altra strada per arrivare al fiume?
Simon Il Sant'uomo
: Mmmmmmm.
Brian
: Ti prego, fratello, aiutami! Devo arrivare...
Seguaci
: Maestro! Maestro!
Simon
: Ooh, il mio piede! Oooh!
Brian
: Shhh!
Simon
: Accidenti, accidenti, accidenti!
Brian
: Mi dispiace. Shhh!
Simon
: Oh, maledizione, accidenti e maledizione!
Brian
: Scusami. Shhh!
Simon
: Mi zittisci pure? Diciotto anni di silenzio assoluto, e tu mi zittisci pure?
Brian
: Come?
Simon
: Ho rispettato il mio voto per diciotto anni. Non un solo suono articolato, riconoscibile, è uscito dalle mie labbra!
Brian
: Non potresti stare zitto altri cinque minuti?
Simon
: Oh, ormai non vale più. Tanto vale che mi diverta un po'. Tante volte, in questi diciotto anni ho avuto la voglia di gridare, cantare, urlare forte il mio nome!
Brian
: Shhh.
Simon
: Oh, sono vivo!
Brian
: Shhh.
Simon
: Hava Nagila!
Brian
: Shhh.
Simon
: Hava Nagila!
Brian
: Zitto!
Simon
: Hava Nagila!
Brian
: Su, piantala! Sta' zitto!
Simon
: Hava Nagila!
Brian
: Zitto!
Simon
: Ah! Uccelli, guardate! Alberi, ascolta...
Seguaci
: Aaah! Maestro! Maestro! Il tuo segno! Maestro!
Dennis
: La mia zucca!
Seguace Della Scarpa
: La tua scarpa!
Ragazza
: La zucca! La zucca, Maestro! Sì, la zucca è il tuo segno!
Arthur
: Dicci, maestro! Dicci qualcosa!
Brian
: Andatevene via!
Seguaci
: Ci ha benedetto! Ci ha benedetto!
Arthur
: E come dobbiamo andare via, Maestro?
Brian
: Ma che ne so? Basta che ve ne andiate, che ne so?
Seguace Della Scarpa
: Dacci un segno!
Arthur
: Ma ce l'ha già dato il segno: ci ha portati in questo posto!
Brian
: Non vi ci ho portati io! Siete voi che mi siete venuti dietro!
Seguace Della Scarpa
: Oh, è sempre un buon segno, comunque lo guardi!
Arthur
: Maestro! Il tuo popolo ha cam
mina
to mote miglia per stare con te. Sono stanchi e non hanno mangiato!
Brian
: Non è certo colpa mia se non hanno mangiato.
Arthur
: Non c'è cibo in questa montagna desolata!
Brian
: Beh, ci sono dei cespugli di ginepro, laggiù.
Seguaci
: Ohhh! Miracolo! Miracolo! Miracolo! Miracolo!
Seguace Della Scarpa
: Avete visto? Ha riempito di frutti quei cespugli soltanto con la sua parola!
Giovane
: Hanno generato bacche di ginepro, avete visto?
Brian
: Certo che hanno generato bacche di ginepro! Sono cespugli di ginepro! Che vi aspettavate?
Elsie
: Fai un altro miracolo!
Arthur
: Non lo tentate, scervellati! Non vi basta dunque il miracolo dei cespugli di ginepro?
Simon
: Ma quelli sono i miei cespugli di ginepro!
Arthur
: Essi sono un dono di Dio!
Simon
: Essi sono tutto quello che ho da mangiare! Accidenti a voi! Ehi! Ho detto via da quei cespugli! Forza, andatevene!
Harry
: Oddio! Ho commesso un errore e sto perdendo tutti i capelli. Pietà!
Cieco
: Sono guarito! Il Maestro mi ha guarito, fratelli!
Brian
: Io non l'ho toccato!
Cieco
: Ero cieco, e ora ci vedo! Aargh!
Seguaci
: Miracolo! Miracolo!
Simon
: Digli un po' di smetterla. Erano diciott'anni che non aprivo bocca, finché non è arrivato lui!
Seguaci
: Miracolo! È lui il messia!
Simon
: Mi ha anche pestato un piede!
Seguaci
: Pestaci un piede, Signore! Pestacelo!
Arthur
: Ave, o messia!
Brian
: Non sono il messia!
Arthur
: Tu sei il messia, e io me ne intendo. Ne ho seguiti parecchi.
Seguaci
: Ave, o messia!
Brian
: Io non sono il messia, volete stare a sentire? Non sono il messia, mi avete capito? Lo giuro su dio!
Ragazza
: Soltanto il vero messia nega la sua divinità!
Brian
: Che cosa? Ma così state cercando di incastrarmi! E va bene! Allora sono il messia!
Seguaci
: È lui! È lui il messia!
Brian
: E adesso, andate a fanculo!
Arthur
: Quale via ci consigli, o signore?
Brian
: Oh, come vi pare! Lasciatemi in pace!
Simon
: Tu hai detto a questa gente di mangiare le mie bacche. Mi hai quasi spezzato un piede. Hai rotto il mio voto del silenzio, e adesso cerchi anche di fregarti le mie bacche di ginepro? Aaah!
Brian
: Fermo, fermo!
Arthur
: Quest è il Messia, è il Prescelto!
Simon
: Ma quale messia?
Brian
: Fermo!
Arthur
: Un miscredente!
Seguaci
: Un miscredente!
Arthur
: Prendetelo! Morte all'eretico!
Seguaci
: Morte all'eretico! Morte all'eretico!
Brian
: Lasciatelo stare! Lasciatelo stare, fermi! Lasciatelo stare! Mettetelo giù.
Simon
: Mettetemi giù!
Brian
: Vi prego!
Judith
: Brian.
Brian
: Judith.
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Francis
: Giobbe.
Reg
: Giobbe.
Loretta
: Giobbe.
Francis
: Giosuè.
Reg
: Giosuè.
Loretta
: Giosuè.
Francis
: Non pervenuto.
Reg
: Non pervenuto.
Loretta
: Non pervenuto.
Francis
: Brian.
Reg
: Brian.
Loretta
: Brian.
Francis
: E basta.
Reg
: E basta.
Loretta
: E basta.
Reg
: Allora propongo che tutti questi nostri ex fratelli siano messi a verbale come martiri probatori della causa.
Loretta
: Mi associo, Reg.
Reg
: Grazie, Loretta. Mozione approvata. Consanguinei! Vi scongiuro, non facciamoci scoraggiare! Una... catastrofe totale come questa è solo l'inizio! La loro gloriosa morte ci vedrà ancora più uniti!
Mattia
: Piove!
Reg
: Cosa?
Mattia
: La madama!
Brian
: C'è nessuno? Mattia! Reg!
Reg
: Vai là, vai là!
Brian
: Reg, sono io, Brian!
Reg
: Sciò! Sciò!
Brian
: Stan!
Loretta
: Smamma, smamma!
Francis
: Sgomma, sgomma!
Commando
: Schioda, schioda!
Brian
: Ah! Siamo fregati!
Mattia
: Arrivo!
Profeta Sangue E Tuoni
: ... è diventato un maiale, è diventato una scrofa, ed anche il verro! Il suino ed anche il porco...
Mattia
: I miei occhi son velati, e vi vedo un po' appannati.
Centurione
: Sei tu Mattia?
Mattia
: Sì.
Centurione
: Abbiamo il sospetto che tu nasconda un certo Brian di Nazareth, membro dell'organizzazione terroristica "Fronte Popolare di Giudea".
Mattia
: Io? No. Io sono solo un povero vecchio. Non ho tempo per i fuorilegge. Le mie gambe non ci vedono, i miei occhi non ci sentono e le mie orecchie non si piegano.
Centurione
: Guzman! Rimbambito! Guardia! Perquisizione! Lo sai qual è la pena prevista dalla legge romana per chi dà rifugio a un noto cri
mina
le?
Mattia
: No.
Centurione
: La crocifissione.
Mattia
: Oh.
Centurione
: Crudele, eh?
Mattia
: Hm. C'è di peggio.
Centurione
: Come sarebbe, c'è di peggio?
Mattia
: Beh, si può essere pugnalati.
Centurione
: Pugnalati? Muori in un secondo. La crucifissione dura delle ore! È una morte lenta e terribile!
Mattia
: Beh, se non altro si muore all'aria aperta.
Centurione
: Eh, già, sei rimbambito.
Sergente
: Non c'è anima viva, signore.
Centurione
: Vai! Ma non ti preoccupare! Ci rivedremo molto presto, rimbambito.
Mattia
: Nasone!
Centurione
: Attento a te!
Mattia
: È andata liscia.
Brian
: Mi dispiace, Reg.
Reg
: Oh, avete sentito, gli dispiace. Gli dispiace aver portato i Romani al nostro quartier generale. Beh, non ti preoccupare, Brian. Accomodati, bevi qualcosa. Fa' come a casa tua. Brutto stupido! Mentecatto! Imbecillone che non...
Mattia
: Le mie gambe sono vecchie e miopi, le mie orecchie brizzolate. Dica.
Centurione
: C'è ancora un posto dove non abbiamo guardato. Guardie!
Mattia
: Sono solo un povero vecchio. I miei occhi sono deboli, le mie gambe povere.
Centurione
: No, dico, ma tu hai mai visto qualcuno crocifisso?
Mattia
: La crocifissione è una passeggiata.
Centurione
: Hai detto passeggiata?
Sergente
: Ho trovato questo cucchiaio.
Centurione
: Hm! Ottimo lavoro, Sergente! CI vediamo presto, rimbambito. Aprite!
Mattia
: Non ci date neanche il tempo di nasconderci!
Brian
: Aaah!
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Centurione
: Cosa stiamo facendo qui? Romanes eunt domus. Certi chiamati Romanes vanno la casa?
Brian
: Vuol... vuol dire "Romani andate a casa".
Centurione
: No, carino. Come si dice "Romano"? Forza, in latino.
Brian
: Romanus!
Centurione
: Della?
Brian
: Seconda.
Centurione
: La desinenza del vocativo plurale...
Brian
: I... i.
Centurione
: Quindi, Romani. Che vuoi dire con "eunt"?
Brian
: Andate.
Centurione
: Coniuga il presente indicativo di "andare"!
Brian
: Ire... Eo, is, it, imus, itis, eunt.
Centurione
: Quindi eunt è...?
Brian
: Aah, ehm... terza persona plurale, presente indicativo. "Essi vanno".
Centurione
: Ma "Romani andate a casa" è un ordine, quindi devi usare che cosa?
Brian
: Aah! L'imperativo!
Centurione
: E cioè?
Brian
: Ehm, oh... oh, ehm... i, i!
Centurione
: Ma quanti sono i Romani?
Brian
: Ah, già, plurale! Ite! Ite!
Centurione
: Ite.
Brian
: Aah, ah.
Centurione
: Domus. No
mina
tivo? "Andate a casa" è moto a luogo, giusto, giovanotto?
Brian
: Ehm... ehm... dativo, signore? Aih! Ooh! No, no no! Non dativo, signore, no! No, aah! Accusativo! Accusativo! Aah! Domum, signore! Ad domum! Aah, aah!
Centurione
: Solo che domum vuole il...?
Brian
: Aah! Il locativo, signore! Aah!
Centurione
: E cioè?
Brian
: Domum! Aah, ah, aah...
Centurione
: Domum... Domum. Hai capito?
Brian
: Sì, signore!
Centurione
: Allora scrivilo cento volte.
Brian
: Sì, signore! Grazie, signore! Ave, Cesare!
Centurione
: Ave, Cesare! E se all'alba non hai finito ti taglio le palle.
Brian
: Grazie signore, troppo buono! Ave, Cesare! Ave, Cesare! Aah... Finito!
Soldato
: Bravo! Vedrai che adesso non sbagli più!
Brian
: No, no. Buongiorno.
Uomo
: E sta' un po' attento!
Dal film:
Brian di Nazareth
Scheda film e trama
Frasi del film
Ludovica ha un curriculum eccezionale. Da dieci anni era in Publitalia. Per venire si è quasi dovuta licenziare, lasciando un lavoro a tempo indeter
mina
to per uno precario.
[Sulla figlia, assunta alla sua segreteria politica nel 2005]
Maria Elisabetta Alberti Casellati
Frasi di Maria Elisabetta Alberti Casellati
Il portiere
: Ma chi è un parente?
Peppino Castagnano
: Ma quale parente, che ha la faccia da parente quello lì? È un amico della cameriera via!
Il portiere
: E ha dormito qui?
Peppino Castagnano
: Sì in casa mia faccio dormire chi voglio io anche gli amici della cameriera! Cam
mina
, cam
mina
! Quante cose vuol sapere questo qua, se amico della cameriera o non è amico della cameriera...!
Dal film:
Letto a tre piazze
Scheda film e trama
Frasi del film
In primis et antimonio una scarpa fine si fa di capretto o di vitellino di latte. Questa è la madre del vitello, chiamata volgarmente vacchetta. Secondis, questa tinta è fatta col vitriuolo, sì, vitriuolo, e difatti un signore appena sopra vi poggia il dito del pipistrello della mano se lo sporca, se lo annirifica. Terzis, questa suola non è battuta a dovere e difatti dopo un giorno o due di marcia o di cam
mina
mento a piedi mette fuori la lingua come un cane da caccia. Ancora due parole, non ho finito verbo. Gli elastici sono di cotone e non di seta, e perciò cedono, vedi che cedono? La tramezza è usata, fraudolente. I punti di questo guardione sono dati con la zappa e non con la lesina, dico lesina. Ed infine, mio caro amico, le solette interne, guarda, sono di cartone e non di pelle. Perciò, mio carissimo signor ciabattino, queste scarpe sono da fiera. Sei e cinquanta. E se non sapete fare il calzolaio, andate a fare il farmacista, che è meglio. Rimembris omnibus, cioè ricordati uomo, che calzolaio si nasce, non si diventa, ostregheta!
Mastro Agostino Miciacio
Dal film:
San Giovanni decollato
Scheda film e trama
Frasi del film
Sbarco nel paese della Cafraria, e comincio a ricercare un uomo. Vedo macachi, elefanti e neri. Tutti sembrano avere un baleno di una ragione imperfetta. Tutti hanno un linguaggio che non capisco e tutte le loro azioni sembrano ugualmente essere relazionate con qualche causa. Se dovessi giudicare le cose per il primo effetto che mi causano, crederei, inizialmente, che tra tutti questi enti l'elefante è l'animale ragionevole. Però, per non scegliere futilmente, prendo i piccoli di queste vari bestie. Esamino un piccolo di nero di sei mesi, un piccolo di elefante, un macachetto, un leonetto, un canetto. Vedo, senza dubbio, che questi giovani animali hanno incomparabilmente più forza e destrezza, più idee, più passioni, più memoria del negretto ed esprimono molto più sensibilmente tutti i loro desideri che quell'altro. Però, dopo un tempo, il negretto ha tante idee quante tutti loro. Mi dò questa definizione: l'uomo nero è un animale che ha lana sulla testa, cam
mina
su due zampe, è quasi tanto pratico quanto una scimmia, è meno forte che gli altri animali della sua taglia, possiede un poco più di idee ed è dotato di maggior facilità di espressione.
Voltaire
Cit. da
Trattato di Metafisica
Frasi di Voltaire
La nostra miserabile specie è cosí fatta, che quelli che cam
mina
no sulle vie battute gettano sempre sassi a quelli che insegnano le nuove vie.
Voltaire
Cit. da
Dizionario Filosofico
Frasi di Voltaire
Questo libro può essere letto soltanto da persone illu
mina
te; il volgo non è fatto per simili conoscenze: la filosofia non sarà mai il suo retaggio. Coloro che affermano che esistono verità che devono essere nascoste al popolo non devono allarmarsi, il popolo non legge: lavora sei giorni la settimana e il settimo va all'osteria. Insomma, le opere di filosofia sono fatte solo per i filosofi, e ogni uomo dabbene deve cercare di essere filosofo, senza piccarsi di esserlo.
[Prefazione di Voltaire al Dizionario filosofico]
Voltaire
Cit. da
Dizionario Filosofico
Frasi di Voltaire
Non possiamo chiedere se sia vero che per due punti passa soltanto un'unica retta. Possiamo solamente dire che la geometria euclidea tratta di oggetti da essa chiamati «rette», attribuendo a ciascuna di queste rette la proprietà di essere univocamente deter
mina
ta da due suoi punti. Il concetto di «vero» non si addice alle asserzioni della geometria pura, perché con la parola «vero» noi abbiamo in definitiva l'abitudine di designare sempre la corrispondenza con un oggetto «reale»; la geometria, invece, non si occupa della relazione fra i concetti da essa presi in esame e gli oggetti dell'esperienza, ma soltanto dalla connessione logica di tali concetti l'uno con l'altro.
[Relatività ristretta - Part I - The Special Theory of Relativity]
Albert Einstein
Cit. da
Relatività. Esposizione divulgativa
Frasi di Albert Einstein
Sul ruolo che l'etere è chiamato a sostenere nella concezione del mondo fisico non si hanno ancora idee precise. Sappiamo che esso deter
mina
le relazioni metriche nel continuo spazio-temporale, per esempio le possibili configurazioni dei corpi solidi, come pure i campi di gravitazione; ma non sappiamo affatto se esso determini o meno in maniera essenziale la struttura delle particelle elettriche elementari che costituiscono la materia.
[L'etere e la teoria della relatività - Dalla lezione inaugurale all'università di Leiden, 5 maggio - poi rinviata al 17 ottobre - 1920]
Albert Einstein
Frasi di Albert Einstein
L'etere della teoria della relatività generale, quando lo si confronti con quello di Lorentz, ha questo di nuovo: in ciascun punto, il suo stato è legato a quello della materia e a quello dell'etere nei punti vicini secondo leggi esprimibili in forma di equazioni differenziali; viceversa, lo stato dell'etere di Lorentz, data l'assenza dei campi elettromagnetici, non è deter
mina
to da alcunché di esterno ed è ovunque lo stesso.
[L'etere e la teoria della relatività - Dalla lezione inaugurale all'università di Leiden, 5 maggio - poi rinviata al 17 ottobre - 1920]
Albert Einstein
Frasi di Albert Einstein
Per il gruppo nazista gli ebrei non sono soltanto un mezzo per stornare il risentimento popolare da se stessi, gli oppressori; considerano gli ebrei un elemento non ammissibile, che non potrà mai essere spinto all'accettazione acritica del dogma, e che, di conseguenza, continuerà a
mina
cciare, finché esisterà, la loro autorità, per l'insistenza con cui gli ebrei difendono l'illu
mina
zione popolare delle masse.
[Perché gli ebrei sono odiati? - Why Do They Hate the Jews, Collier's, New York, CII, 26 novembre 1938]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Una guida per il suo popolo, non sostenuta da autorità esterna: un politico il cui successo non posa sull'artificio né sul possesso di espedienti tecnici, ma semplicemente sulla forza carismatica della sua personalità; un combattente vincitore che ha sempre disdegnato l'uso della forza; un uomo saggio e umile, armato di una deter
mina
zione e di una coerenza inflessibili, che ha dedicato tutta la propria forza all'elevazione del suo popolo e al miglioramento della sua sorte; un uomo che ha affrontato la brutalità dell'Europa con la dignità dei semplici, e quindi, assurgendo ogni volta a superiore.
Può darsi che le generazioni a venire stenteranno a credere che un individuo simile abbia mai calpestato in carne e ossa questa terra.
[Mahatma Gandhi - dalla dichiarazione in occasione del 75° compleanno di Gandhi, 1946]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Il suo desiderio di promuovere una vita migliore per tutti gli uomini era forse anche più forte della sua bramosia per una pura illu
mina
zione dell'intelletto. Così accadeva che dedicasse molto del suo tempo e della sua energia vitale all'illu
mina
zione politica.
[In memoria di Paul Langevin - Da La Pensée, Parigi, febbraio-marzo 1947]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Noi scienziati crediamo che quello che noi e i nostri simili faremo o mancheremo di fare nel giro dei prossimi anni determinerà il destino della nostra civiltà. E consideriamo nostro dovere divulgare incessantemente questa verità, aiutando la gente a rendersi conto della posta in gioco e adoperandoci non per una tregua, ma per un'intesa e un definitivo accordo tra popoli e nazioni di differenti vedute.
[La
mina
ccia della distruzione di massa - discorso alla seconda cena annuale offerta dalla Foreign Press Association all'Assemblea Generale e al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Waldorf-Astoria Hotel, New York, 11 novembre 1947]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Finché il contatto fra i due campi si limiterà ai negoziati ufficiali, vedo scarse prospettive di un accordo intelligente, specialmente dal momento che considerazioni di prestigio nazionale oltre che la tendenza a parlare alle masse da una finestra tendono a rendere pressoché impossibile ogni ragionevole progresso. Ciò che una parte propone a livello ufficiale è per ciò stesso guardato con diffidenza e persino fatto apparire come inaccettabile dall'altra. Inoltre dietro tutti i negoziati ufficiali si cela ‐ per quanto velata ‐ la
mina
ccia del potere nudo e crudo.
[La
mina
ccia della distruzione di massa - discorso alla seconda cena annuale offerta dalla Foreign Press Association all'Assemblea Generale e al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Waldorf-Astoria Hotel, New York, 11 novembre 1947]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Siamo tutti consapevoli della difficile e
mina
cciosa situazione in cui versa oggi la società umana ‐ ridotta a un'unica comunità con un destino comune ‐, ma solo alcuni si comportano di conseguenza. Gran parte delle persone continua a vivere la propria vita ordinaria; per metà spaventate, per metà indifferenti, esse contemplano la cupa tragicommedia in atto sul palcoscenico internazionale davanti agli occhi e alle orecchie del mondo. Ma su quel palcoscenico, in cui gli attori recitano sotto i riflettori le proprie ordinate parti, si decide il nostro destino di domani, la vita o la morte delle nazioni.
[La
mina
ccia della distruzione di massa - discorso alla seconda cena annuale offerta dalla Foreign Press Association all'Assemblea Generale e al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Waldorf-Astoria Hotel, New York, 11 novembre 1947]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Gli americani possono essere convinti della loro deter
mina
zione a non scatenare una guerra aggressiva o preventiva e ritenere così superfluo annunciare pubblicamente che non faranno più ricorso per primi alla bomba atomica. Ma questo paese è stato invitato solennemente a rinunciare all'uso della bomba ‐ cioè a metterla al bando ‐ e ha declinato di farlo a meno di non vedere accettati i propri termini per un controllo sovrannazionale.
[Guerra atomica o pace, II]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Ma nulla è stato fatto per scongiurare la guerra, mentre molto è stato fatto per rendere la guerra atomica ancora più orribile; non ci sono giustificazioni, di conseguenza, per aver ignorato il pericolo. Dico che non è stato fatto nulla per scongiurare la guerra a partire dalla messa a punto della bomba atomica, malgrado gli Stati Uniti abbiano avanzato alle Nazioni Unite la proposta di un controllo sovrannazionale dell'energia atomica. Si è trattato di una proposta condizionale, e a condizioni che l'Unione Sovietica è adesso deter
mina
ta a respingere. Il che consente di addossare ai russi la colpa del fallimento.
[Guerra atomica o pace, II]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Dal momento che non prevedo che l'energia atomica potrà risultare di grande vantaggio ancora per molto tempo, debbo dire che attualmente essa costituisce una
mina
ccia. Forse è bene che sia così. Potrà agire da deterrente per la razza umana spingendola a mettere ordine nei propri affari internazionali, cosa che, senza la pressione della paura, di sicuro essa non farebbe.
[Guerra atomica o pace, I]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
È per questa ragione che negli ultimi tempi abbiamo dovuto assistere ripetutamente al licenziamento di degni docenti universitari contro la volontà dei loro colleghi, azioni di cui la stampa ha informato il pubblico in modo non adeguato. È sempre alla pressione di questa minoranza economicamente do
mina
nte che dobbiamo l'infausta istituzione del giuramento del docente, ideato per limitare la libertà d'insegnamento. Non c'è bisogno che mi soffermi sul fatto che la libertà d'insegnamento e di opinione nei libri o nella stampa è il fondamento di un sano e naturale sviluppo di qualsiasi popolo.
[A un raduno per la libertà d'opinione - scritto nel 1936 per un raduno di docenti universitari che non ebbe mai luogo]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Difendo il governo mondiale perché sono convinto che non ci sia altra via percorribile per eli
mina
re il più tremendo pericolo a cui l'uomo si sia mai trovato esposto. L'obiettivo di evitare la distruzione totale deve avere la priorità su qualunque altro obiettivo.
[Una risposta agli scienziati sovietici - Bulletin of the Atomic Scientists, IV, febbraio 1948]
Albert Einstein
Cit. da
Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Ci sta a cuore non solo il problema tecnico dell'assicurare e preservare la pace, ma anche l'importante compito dell'istruzione e dell'illu
mina
zione delle menti. Se vogliamo contrastare le forze che
mina
cciano di sopprimere la libertà intellettuale e individuale dobbiamo avere chiara davanti ai nostri occhi la posta in gioco, e quanto dobbiamo a quella libertà che i nostri antenati conquistarono per noi dopo dure lotte. Senza tale libertà non ci sarebbe stato alcuno Shakespeare, o Goethe, o Newton, o Faraday, o Pasteur o Lister. Solo gli uomini liberi possono produrre le invenzioni e le opere intellettuali che a noi moderni rendono la vita degna di essere vissuta.
[Scienza e civiltà - discorso al Royal Albert Hall di Londra, 3 ottobre 1933]
Albert Einstein
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Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Sono convinto che ci sia un unico modo per eli
mina
re tali gravi malanni, vale a dire l'istituzione di una economia socialista, accompagnata da un sistema educativo orientato al perseguimento di obiettivi sociali. In un'economia del genere, i mezzi di produzione saranno posseduti dalla società stessa e utilizzati in maniera pianificata. Un'economia di piano, che adeguasse la produzione ai bisogni della comunità, distribuirebbe il lavoro fra tutti coloro che fossero in grado di lavorare e garantirebbe i mezzi di sussistenza a ciascuno, uomo, donna o bambino che fosse. L'istruzione dell'individuo, oltre a promuovere le capacità innate, si sforzerebbe di sviluppare in lui un senso di responsabilità verso i propri simili anziché la glorificazione del potere e del successo che caratterizzano la nostra società attuale.
[Perché il socialismo? - Why Socialism?, Montly Review: An Indipendent Socialist Magazine, New York, I, maggio 1949]
Albert Einstein
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Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Potremmo dire che «l'eterno mistero del mondo è la sua comprensibilità». È una delle grandi intuizioni di Immanuel Kant che senza tale comprensibilità l'assunzione di un mondo esterno reale sarebbe assurda. Per quanto riguarda la «comprensibilità», l'espressione è qui utilizzata nel suo senso più banale. Vuole riferirsi a: produzione di una qualche sorta di ordine fra le impressioni dei sensi, un ordine prodotto dalla creazione di concetti generali, di relazioni tra questi concetti, e dalle relazioni tra i concetti e l'esperienza sensoriale, relazioni a loro volta deter
mina
te in qualunque possibile modo. È in questo senso che il mondo delle nostre esperienze sensoriali è comprensibile. Il fatto che sia comprensibile è un miracolo.
[Fisica e realtà - Physik und Realität, Franklin Institute Journal, vol. 221, n. 3, marzo 1936]
Albert Einstein
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Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Ecco un'ulteriore applicazione del principio della relatività, per diletto del lettore: oggi in Germania vengo chiamato «lu
mina
re tedesco», in Inghilterra «ebreo svizzero». Se dovesse mai succedermi di essere additato come una bête noire, diventerei, al contrario, un «ebreo svizzero» per i tedeschi e un «lu
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re tedesco» per gli inglesi.
[Che cos'è la teoria della relatività? - My Theory, London Times, 28 novembre 1919]
Albert Einstein
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Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
L'atomo M è un ricco avaro che, finché vive, non dà via alcun denaro (energia). Ma nel suo testamento lascia la sua fortuna in eredità ai figli M' e M", a condizione che essi ne destinino una piccola quantità a fini sociali, meno di un millesimo dell'intero patrimonio (energia o massa). I figli insieme hanno un po' meno di quanto avesse il padre (la somma della massa M'+M" è leggermente minore della massa M dell'atomo radioattivo). Ma la parte destinata alla società, benché relativamente piccola, è tuttavia così rilevante (considerata come energia cinetica) da costituire una grande
mina
ccia. Sventare tale
mina
ccia è diventato il più pressante problema del nostro tempo.
[E=mc² - Pubblicato originariamente su Science Illustrated, New York, aprile 1946]
Albert Einstein
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Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
La matematica si occupa esclusivamente delle relazioni tra i concetti senza considerare la loro connessione con l'esperienza. Anche la fisica si occupa di concetti matematici; tuttavia questi concetti assumono un contenuto fisico solo attraverso una chiara deter
mina
zione del loro rapporto con gli oggetti dell'esperienza. Questo vale in particolare per i concetti di moto, spazio, tempo.
[La teoria della relatività]
Albert Einstein
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Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Nel nostro caso la sola conoscenza della verità non è sufficiente; al contrario tale conoscenza va rinnovata di continuo, con sforzo incessante, se non si vuole che vada perduta. È come una statua di marmo che si erge nel deserto e sia continuamente
mina
cciata di seppellimento dai movimenti delle sabbie. Le mani di chi si pone al servizio del prossimo non devono avere un istante di quiete, affinché il marmo possa continuare a risplendere durevolmente al sole. A tali mani pronte al servizio si uniranno sempre anche le mie.
[Sull'istruzione - Discorso tenuto ad Albany, 15 ottobre 1936]
Albert Einstein
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Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Nella fase giovanile dell'evoluzione spirituale dell'uomo la fantasia umana creò a propria immagine divinità che supponeva dovessero deter
mina
re, o quantomeno influenzare con le direttive della loro volontà, il mondo fenomenologico. L'uomo cercava di modificare a proprio vantaggio l'atteggiamento di tali divinità con la magia e con la preghiera. L'idea di Dio nelle religioni insegnate oggi, è una sublimazione di quell'antica concezione degli dèi. Il suo carattere antropomorfico è dimostrato, per esempio, dal fatto che gli uomini si rivolgano all'Essere Divino con preghiere, e ne implorino l'esaudimento dei propri desideri.
[Scienza e religione, II]
Albert Einstein
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Out of My Later Years
Frasi di Albert Einstein
Come ai tempi di Mach do
mina
va una concezione materialistica dogmatica, quanto mai dannosa, allo stesso modo siamo prigionieri, oggi, di una visione soggettivista rivestita di positivismo. L'esigenza di concepire la natura come realtà obiettiva viene descritta come un pregiudizio superato, mentre le magagne dei teorici dei quanti sono una virtù. Proprio vero, gli uomini sono più suggestionabili dei cavalli: ogni tempo è do
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to da una moda, e i più neppure sono capaci di riconoscere il tiranno.
[10 aprile 1938]
Albert Einstein
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Lettere a Maurice Solovine
Frasi di Albert Einstein
Per quanto riguarda Mach, è bene distinguere tra l'influenza che ebbe in generale e quella che esercitò su di me in particolare. Mach ha compiuto significative ricerche sperimentali (ad esempio, la scoperta delle onde d'urto, basata su un metodo ottico veramente geniale); ma non di questo vogliamo discutere, bensì di come influenzò la visione generale dei concetti di base della fisica. In questa prospettiva il suo grande merito sta, a mio parere, nell'aver allentato il dogmatismo che do
mina
va in quell'ambito nei secoli XVIII e XIX. Egli ha cercato di mettere in luce, specialmente nei campi della meccanica e della teoria del calore, il modo in cui i concetti hanno avuto origine dall'esperienza; Mach sosteneva in maniera convincente l'opinione che finanche i più basilari tra i concetti fisici si fondano sui dati empirici e, da un punto di vista logico, non sono in alcun modo necessari. Evidenziando come nella fisica siano cruciali i problemi connessi ai concetti di base, più che quelli d'ordine logico-matematico, egli ha esercitato un'influenza particolarmente salutare. Il suo punto debole stava, a mio modo di vedere, nel considerare l'attività scientifica all'incirca un semplice «mettere ordine» nei materiali empirici. Egli, insomma, non rese giustizia all'elemento di libera volontà costruttiva presente nella formazione dei concetti. Riteneva, in certo modo, che all'origine delle teorie vi fossero «scoperte» e non «invenzioni», spingendosi addirittura a vedere, nelle sensazioni, unità costitutive del mondo reale piuttosto che semplici oggetti di comprensione; pensava di poter colmare in tal modo lo iato fra psicologia e fisica. Fosse stato coerente fino in fondo, avrebbe dovuto rifiutare non solo l'atomismo, ma l'idea stessa d'una realtà fisica.
[6 gennaio 1948]
Albert Einstein
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Lettere a Michele Besso
Frasi di Albert Einstein
Coloro a cui le circostanze esteriori consentono un'esistenza apparentemente sicura non potranno mai capire che cosa significasse quest'uomo per i suoi fratelli imprigionati nella Germania e
mina
cciati dall'inevitabile distruzione. Ritenne fosse suo dovere rimanere e sopportare le spietate persecuzioni al fine di dare ai suoi fratelli un appoggio morale fino all'ultimo. Noncurante del pericolo, trattò con i rappresentanti di un governo formato da assassini brutali, conservando in ogni circostanza la dignità sua e del suo popolo.
Albert Einstein
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Il lato umano
Frasi di Albert Einstein
Com'è possibile che la nostra epoca così amante della cultura sia così mostruosamente amorale? Apprezzo di più la carità e l'amore per il prossimo al di sopra di ogni altra cosa. Tutto il nostro decantato progresso ‐ la nostra stessa civiltà ‐ è come l'accetta nelle mani del maniaco cri
mina
le.
Albert Einstein
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Il lato umano
Frasi di Albert Einstein
Io non ho mai creduto alle distinzioni più sottili che gli avvocati vorrebbero imporre ai medici. Obiettivamente, non esiste in fondo il libero arbitrio. Credo che dobbiamo difenderci dalla gente che costituisce un pericolo per gli altri, senza badare alle motivazioni dei loro gesti. Che bisogno c'è di un criterio di responsabilità? Credo che il terrificante deterioramento nel comportamento etico della gente oggi derivi fondamentalmente dalla meccanizzazione e disumanizzazione della nostra esistenza, un disastroso sottoprodotto dello sviluppo della mentalità scientifica e tecnica. Nostra culpa! Non vedo alcun modo per eli
mina
re questa pericolosa carenza. L'uomo si raffredda più rapidamente del pianeta su cui vive.
Albert Einstein
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Il lato umano
Frasi di Albert Einstein
Le dirò francamente che non approvo i genitori che influenzano i figli nelle decisioni deter
mina
nti per la loro vita futura: sono problemi che ognuno deve risolvere da solo. Tuttavia se vuole prendere una decisione alla quale i suoi si oppongono, deve porsi questa domanda: sono, in fondo, abbastanza indipendente per agire contro la volontà dei miei genitori senza perdere il mio equilibrio interiore?
Albert Einstein
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Il lato umano
Frasi di Albert Einstein
Non ho mai visto una burrasca come quella di stanotte... Il mare ha un aspetto di indescrivibile grandiosità, specialmente quando è illu
mina
to dal sole. Ci si sente immersi nella natura. Ancora più del solito si avverte la nullità dell'individuo e questo ci riempie di felicità.
Albert Einstein
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Il lato umano
Frasi di Albert Einstein
Come nessun altro ha mai fatto prima o dopo di lui, Newton ha indicato il cammino al pensiero, allo studio e alla formazione pratica dell'occidente. Egli non è soltanto il creatore geniale di particolari metodi direttivi, egli ha anche do
mina
to in modo singolare gli elementi empirici conosciuti nel suo tempo e il suo spirito è apparso meravigliosamente ingegnoso nell'argomentazione matematica e fisica. Per tutte queste ragioni egli è degno della nostra alta venerazione. Ma questa nobile figura ha un'importanza anche maggiore di quella dovuta alla sua autorità di maestro perché la sorte lo ha collocato a una svolta dello sviluppo dello spirito umano. Per rendercene esattamente conto, non dobbiamo dimenticare che, prima di Newton, non esisteva alcun sistema ben definito di causalità fisica capace di cogliere i tratti più profondi del mondo dell'esperienza.
[Da: Evoluzione della fisica: Kepler e Newton]
Albert Einstein
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Il mondo come io lo vedo
Frasi di Albert Einstein
Per capire quanto fosse difficile il compito di deter
mina
re il movimento reale di rotazione bisogna comprendere quel che segue. Non si vede mai dove si trova realmente un pianeta in un deter
mina
to momento; si vede soltanto in quale direzione esso è visto dalla Terra la quale descrive, essa stessa, una curva di natura sconosciuta intorno al Sole. Le difficoltà parevano dunque insormontabili.
[Da: Evoluzione della fisica: Kepler e Newton]
Albert Einstein
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Il mondo come io lo vedo
Frasi di Albert Einstein
Il pensiero logico, da solo, non ci può fornire conoscenze sul mondo dell'esperienza e ter
mina
in essa. Le proposizioni puramente logiche sono vuote davanti alla realtà. È grazie a questa conoscenza e soprattutto per averla fatta penetrare a colpi di martello nel mondo della scienza, che Galileo è diventato il padre della fisica moderna e soprattutto delle scienze naturali moderne.
[Da: La questione del metodo]
Albert Einstein
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Il mondo come io lo vedo
Frasi di Albert Einstein
La sua vita era organizzata come un'opera d'arte fin nel minimo dettaglio. La sua immancabile gentilezza, la magnanimità e il suo senso della giustizia, uniti ad una comprensione intuitiva della gente e delle cose, lo portavano a essere guida in ogni suo campo. Tutti erano contenti di seguirlo perché sentivano che non si esponeva mai per do
mina
re, ma semplicemente per essere utile.
[da Discorso sulla tomba di H.A. Lorentz]
Albert Einstein
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Il mondo come io lo vedo
Frasi di Albert Einstein
Il vero valore di un essere umano è deter
mina
to, in prima istanza, dalla misura e dal senso in cui ha raggiunto la liberazione dal sé.
Albert Einstein
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Il mondo come io lo vedo
Frasi di Albert Einstein
In questo senso non ho mai considerato non ho mai considerato l'agiatezza e la felicità come fini in se stessi, una tale base etica la ritengo più adatta a un branco di porci. Gli ideali che hanno illu
mina
to il mio cammino, e che via via mi hanno dato coraggio per affrontare la vita con gioia, sono stati la verità, la bontà e la bellezza.
Albert Einstein
Cit. da
Il mondo come io lo vedo
Frasi di Albert Einstein
Nonostante il rigoglio delle ricerche particolari, in materia di princìpi predo
mina
va una rigidezza dogmatica: in origine (se origine vi fu) Dio creò le leggi del moto di Newton insieme con le masse e le forze necessarie. Questo è tutto; ogni altra cosa risulta deduttivamente attraverso lo sviluppo di metodi matematici appropriati.
Albert Einstein
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Autobiografia scientifica
Frasi di Albert Einstein
Che cos'è precisamente il «pensiero»? Quando, sotto lo stimolo di impressioni sensoriali, affiorano alla mente certe immagini, questo non è ancora «pensiero». E quando queste immagini formano sequenze in cui ciascun termine ne richiama un altro, nemmeno questo è ancora «pensiero». Ma quando una certa immagine ricorre in molte di queste sequenze, allora ‐ proprio attraverso questa interazione ‐ essa diventa un elemento ordinatore, poiché collega tra loro sequenze che di per sé non sarebbero collegate. Un elemento simile diventa uno strumento, un concetto. Io ritengo che il passaggio dalla libera associazione, o «sogno», al pensiero sia caratterizzato dalla funzione più o meno do
mina
nte che assume in quest'ultimo il «concetto». Non è affatto necessario che un concetto sia connesso con un segno riproducibile e riconoscibile coi sensi (una parola); ma quando ciò accade, il pensiero diventa comunicabile.
Albert Einstein
Cit. da
Autobiografia scientifica
Frasi di Albert Einstein
Sono convinto che alcune attività politiche e sociali delle organizzazioni cattoliche siano pregiudizievoli e perfino pericolose per la comunità nel suo insieme, qui e ovunque. Citerò soltanto la lotta contro il controllo delle nascite in un'epoca in cui la sovrappopolazione è diventata in vari paesi una seria
mina
ccia alla salute della gente e un grave ostacolo a ogni tentativo di organizzare la pace sul pianeta.
Albert Einstein
Cit. da
Pensieri di un uomo curioso
Frasi di Albert Einstein
Tutto è deter
mina
to
[...]
da forze sulle quali non abbiamo alcun controllo. Lo è per l'insetto come per le stelle. Esseri umani, vegetali o polvere cosmica, tutti danziamo al ritmo di una musica misteriosa, suonata in lontananza da un pifferaio invisibile.
Albert Einstein
Cit. da
Pensieri di un uomo curioso
Frasi di Albert Einstein
Credo che Gandhi abbia avuto la visione più illu
mina
ta di tutti i politici del nostro tempo. Dovremmo sforzarci di operare nel suo spirito; di non usare la violenza nel combattere per la nostra causa e di rifiutarci di partecipare a qualsiasi iniziativa che noi crediamo sia volta al male.
Albert Einstein
Cit. da
Pensieri di un uomo curioso
Frasi di Albert Einstein
Le idee fisse sono come, per esempio, i crampi ai piedi ‐ il rimedio migliore contro di esse è cam
mina
rci sopra.
Soren Kierkegaard
Cit. da
Aforismi e pensieri
Frasi di Soren Kierkegaard
Una volta il mio unico desiderio era di diventare funzionario di polizia, mi sembrava un còmpito adatto per la mia testa insonne e intrigante. Credevo che tra i cri
mina
li vi fosse gente con cui lottare, ragazzi intelligenti, forti, astuti. Più tardi ho capito che è stato un bene non esserlo diventato, perché la maggior parte degli affari di polizia si riduce a cose misere e meschine non crimini e delinquenti matricolati. Si tratta di quattro soldi e di poveri diavoli.
Soren Kierkegaard
Cit. da
Diario
Frasi di Soren Kierkegaard
Il dubbio è la disperazione del pensiero, la disperazione è il dubbio della personalità; e per questo che tengo tanto alla deter
mina
zione della scelta.
Soren Kierkegaard
Cit. da
Aut - Aut
Frasi di Soren Kierkegaard
Ogni uomo è una sintesi di corpo e anima, destinata a esser spirito, cioè ad abitare nella casa; ma l'uomo preferisce stare in cantina, cioè nella deter
mina
zione della sensualità. E non solo preferisce stare in cantina, ma l'ama a tal punto da arrabbiarsi se qualcuno gli propone di occupare il piano di sopra che è vuoto e a sua disposizione perché la casa in cui abita è sua.
Soren Kierkegaard
Cit. da
La malattia mortale, Mondadori, 2011
Frasi di Soren Kierkegaard
La volontà è uno dei principali organi della credenza; non già che formi la credenza, ma perché le cose sono vere o false secondo il lato da cui si considerano. La volontà, che si compiace più di una cosa che di un'altra, distoglie la mente dal considerare le qualità di quelle cose che essa non ama vedere; e così la mente, che cam
mina
di pari passo con la volontà, si ferma a guardare il lato che piace a questa e così giudica da quel che vede.
Blaise Pascal
Frasi di Blaise Pascal
Le fiumane sono strade che cam
mina
no e che portano dove si vuole andare.
Blaise Pascal
Frasi di Blaise Pascal
A Milano cam
mina
no più veloci che a Roma, ma non è ancora niente in confronto a Londra o New York. Diventeremo come loro?
Fabio Volo
Cit. da
Esco a fare due passi
Frasi di Fabio Volo
Ho pianto per tutti i colori dei fiori e per l'attimo esatto in cui si schiudono. Ho pianto per l'azzurro del mare e per la spuma bianca, per il vento che muove i rami, per i pomeriggi silenziosi d'estate. Per la mia moka del caffè. Per la bellezza di un bicchiere di vino rosso, per il colore della frutta e per i peperoni gialli. Ho pianto a dirotto per ogni tramonto e per ogni alba, per ogni bacio dato e per ogni lacrima asciugata. Per ogni cosa bella che ritorna, per la strada verso casa la sera. Per tutto il tempo che non tornerà. Per ogni brivido vissuto, per ogni sguardo appoggiato. Ho pianto per il modo in cui mio nonno cam
mina
va e per la sua malinconia.
Fabio Volo
Cit. da
Un posto nel mondo
Frasi di Fabio Volo
Si dice che quando si è innamorati il piacere sessuale aumente perché il corpo produce più feniletila
mina
, un ormone che accresce la gratificazione sessuale. Eravamo due panini imbottiti di feniletila
mina
.
Fabio Volo
Cit. da
Un posto nel mondo
Frasi di Fabio Volo
Abbiamo messo in piedi la più grande stabilizzazione attraverso concorsi della storia della sanità del Lazio: alla fine del 2017 sono stati stabilizzati i primi 1.000 precari distribuiti in tutte le province del Lazio. Professionisti che attendevano da anni di avere un contratto a tempo indeter
mina
to: una svolta per le loro vite e per quelle delle loro famiglie, ma anche per le persone, perché il personale è il fattore indispensabile per far funzionare bene ospedali e strutture sanitarie.
Nicola Zingaretti
Cit. da
cinquequotidiano.it, 8 gennaio 2018
Frasi di Nicola Zingaretti
Cronista
: La squadra di ping-pong ha incontrato il presidente Nixon oggi in una cerimonia nella Sala Ovale.
Forrest
: E chi se l'aspettava? Qualche mese dopo, invitarono me con la mia squadra a visitare la Casa Bianca. E così ci andai, di nuovo. E incontrai il presidente degli Stati Uniti, di nuovo. Solo che, questa volta, non ci dettero una stanza in un albergo di lusso.
Richard Nixon
: Si diverte nella capitale della nostra nazione, giovanotto?
Forrest
: Sì, signore.
Nixon
: Bene, e dove alloggia?
Forrest
: Si chiama l'albergo Ebbott.
Nixon
: Oh, no, no, no. Conosco un albergo molto più carino. E' nuovissimo. Molto moderno. Dirò ai miei di organizzarle il tutto.
Frank Wills
: Sorveglianza, Frank Wills.
Forrest
: Sì. Signore... Forse è meglio che manda qualcuno a vedere nell'ufficio di fronte. Non c'è luce, staranno cercando la scatola delle valvole, perchè quelle torce mi tengono sveglio.
Wills
: Bene, signore. Controllo subito.
Forrest
: Grazie.
Wills
: Si figuri.
Forrest
: Buonanotte.
Wills
: Buonanotte.
Nixon
: Pertanto, mi dimetterò dal mio incarico di Presidente a mezzogiorno di domani alla stessa ora. Il vicepresidente Ford si insedierà come presidente in questo ufficio. Mentre rammento le grandi speranze per l'America per le quali abbiamo...
Ufficiale
: Sergente Gump.
Forrest
: Sì, signore!
Ufficiale
: Riposo. Ho qui il tuo congedo, figliolo. Il tuo servizio è ter
mina
to.
Forrest
: Vuol dire che non posso giocare a ping-pong mai più?
Ufficiale
: Per l'esercito no.
Forrest
: E tutt'a un tratto, il mio servizio nell'esercito degli Stati Uniti era finito. Così tornai a casa. Sono tornato, mamma.
Signora Gump
: Lo so. Lo so. Louise, è qui! Avete sentito? È arrivato! Vieni dentro. Abbiamo avuto ogni genere di visitatori, Forrest. Vogliono che usi il loro materiale da ping-pong. Un tale ti ha anche lasciato un assegno di 25mila dollari se tu accetti di dire che ti piace usare la loro racchetta.
Forrest
: Oh, mamma, a me piace usare solo la mia racchetta. Salve, signora Louise.
Louise
: Ciao, Forrest.
Signora Gump
: Questo lo so, questo lo so, ma sono... sono 25mila dollari, Forrest.Magari potevi tenerla un po' in mano, vedi se ti sconfinfera la cosa.
Forrest
: Quella mamma, come aveva ragione! È strano come le cose si arrangiano. Non rimasi molto a casa, perché avevo fatto una promessa a Bubba, e io mantengo sempre le promesse, così andai a Bayou La Batre per incontrare la famiglia di Bubba e fare la loro presentazione.
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Dan
: Ti hanno conferito la Medaglia d'Onore del Congresso.
Forrest
: Ora, questo è il tenente Dan. Tenente Dan!
Dan
: Ti hanno conferito la Medaglia d'Onore del Congresso.
Forrest
: Sì, signore. È come dice lei.
Dan
: Hanno conferito a te, un imbecille, un broccolo che va in televisione a fare la figura del deficiente davanti all'intero dannatissimo Paese, la Medaglia d'Onore del Congresso?
Forrest
: Sì, signore.
Dan
: Bene, allora la cosa è perfetta! Ho soltanto una cosa da aggiungere. Dio maledica questa benedetta America. Oddio! Ah...
Forrest
: Tenente Dan! Il tenente Dan mi disse che stava in un albergo. E siccome non aveva le gambe, passava quasi tutto il tempo a esercitare le braccia.
Dan
: Volta a destra. Volta a destra! Forza.
I Tassista
: Ehi, ci vogliamo sbrigare?
Forrest
: Cosa ci fa a New York, tenente Dan?
Dan
: Vivo attaccato al capezzolo del Governo. Lo succhio tutto. Ehi, ehi, ehi! Ma sei cieco?
II Tassista
: Tornatene a casa, prima che ti ammazzino!
Dan
: Non lo vedi che sto cam
mina
ndo?
II Tassista
: Ma te guarda!
Dan
: Forza, vai, vai, vai!
Forrest
: Restai col tenente Dan e passammo insieme le feste.
Bob Hope
: Un anno fantastico, tornate a casa. Dio vi benedica.
Dan
: Tu l'hai già trovato Gesù, Gump?
Forrest
: Dovevo cercarlo? Non lo sapevo, signore.
Dan
: Ah, ah, ah! Tutti quegli storpi dell'Associazione Veterani... Non fanno altro che parlare di questo. Gesù qui, e Gesù là. Allora? L'ho trovato Gesù? Hanno perfino mandato un prete a parlare con me. Ha detto che Dio ci ascolta, ma che io devo aiutarmi da solo. E che se faccio entrare Gesù nel mio cuore, un giorno camminerò a fianco a lui nel regno beato dei cieli. Hai sentito quello che ho detto? Cam
mina
re a fianco a lui nel regno beato dei cieli. Beh, accidenti al mio culo sciancato! Dio ci ascolta. Sono tutte stronzate.
Forrest
: Io ci vado in Paradiso, tenente Dan.
Dan
: Ah. Bene. Prima di andarci, perchè non muovi quel tuo culo fino all'angolo e prendi un'altra bottiglia di vino fetente?
Forrest
: Sì, signore.
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Signora Gump
: Oh... Torna sano e salvo. Intesi?
Soldato
: Forza, vai!
Forrest
: Ora, ci avevano detto che il Vietnam era molto diverso dagli Stati Uniti d'America. Tranne che per i barattoli di birra e la grigliata, era vero.
Soldato
: Vai forte, amico!
Bubba
: Queste acque sono zeppe di gamberi! Mi hanno detto che i Vietnamiti li pescano alla grande! Sai, dopo che avremo vinto la guerra, e ci saremo presi tutto, possiamo chiamare i pescatori americani a pescare qui. Non faremo che pescare gamberi, tanti di quei gamberi da non crederci.
Soldati
: Aiutatemi a scaricare i sacchi. Sì.
Tenente Dan Taylor
: Ecco i nuovi arrivi del cazzo.
Forrest e Bubba
: Buongiorno, signore.
Dan
: Ehi, tenete giù quelle mani. Non fatemi il saluto. Ci sono cecchini sparsi in tutta la zona che si divertono a freddare gli ufficiali. Sono il tenente Dan Taylor. Benvenuti al Quarto Plotone. Che hai fatto al labbro?
Bubba
: Sono nato con le gengive grosse, signore.
Dan
: Ti conviene ripiegarlo. Ti si impiglia nel filo delle trappole. Da che parte del mondo venite?
Forrest e Bubba
: Dall'Alabama, signore!
Dan
: Siete gemelli?
Forrest
: No. Non siamo parenti, signore.
Dan
: Sentite, è molto semplice qui. Se mi state incollati e imparate da quelli che si trovano qui da un pezzo, ve la caverete. Nella nostra dotazione c'è una cosa che può segnare la differenza tra un soldato vivo e uno morto: i calzini. Fondo rinforzato, verde grigiastro. Cercate di tenere i piedi asciutti. E in perlustrazione ricordate di cambiarvi i calzini ogni volta che ci fermiamo. Il Mekong è capace di strapparvi i piedi dalle gambe. Sergente Sims, porca puttana, dove sono le imbracature che ti avevo chiesto di ordinare?
Sergente Sims
: Le ho messe tra le richieste al comando...
Dan
: Sì, sì, sì, beh, richiama quei figli di buona donna...
Forrest
: Il tenente Dan sì che era bravo. Era lui il mio tenente, che fortuna per me. Viene da una lunga e gloriosa tradizione militare. Qualcuno della sua famiglia aveva combattuto ed era morto in ogni singola guerra americana.
Dan
: Pigliali a calci nel sedere.
Sims
: Agli ordini, tenente.
Dan
: Datti da fare!
Forrest
: Gli toccava essere all'altezza di un sacco di cose.
Dan
: Così voi due venite dall'Arkansas, eh? Bene. Ci sono passato. Little Rock è una bella città. Ora, posate i vostri arnesi, andate dal sergente del plotone ed equipaggiatevi per la battaglia. Se poi avete fame, lì abbiamo delle bistecche sul fuoco. Ci sono due ordini precisi in questo plotone. Uno, state attenti ai vostri piedi. Due, cercate di non fare niente di stupido, tipo farvi ammazzare.
Forrest
: Spero veramente di non deluderlo. Mi capitò di vedere molta campagna. Facevamo delle lunghissime cam
mina
te. E stavamo sempre a cercare un tizio di nome Charlie.
Dan
: Alt!
Sims
: Colonna, alt!
Forrest
: Non sempre era divertente. Il tenente Dan sentiva sempre delle strane cose che venivano da un sasso, una traccia, o un sentiero, perciò ci diceva: "A terra! State zitti!".
Dan
: A terra! State zitti!
Forrest
: E così facevamo. Ora, io non è che sono un pozzo di scienza, ma credo che a questa guerra hanno preso parte alcuni dei migliori giovani d'America. C'era Dallas, di Phoenix. Cleveland, lui era di Detroit.
Cleveland
: Ehi, Tex. Senti, Tex. Amico, che diavolo succede?
Forrest
: E Tex e... era... Non mi ricordo di dov'era Tex.
Dan
: Ah, niente. Quarto plotone, in piedi. Ci sono ancora dieci chilometri per arrivare a quel fiume. Muovetevi! Forza, muovetevi! Cercate di sembrare svegli! Allungate il passo! Allungate il passo, avanti!
Forrest
: La cosa bella del Vietnam è che c'era sempre un posto dove andare.
Dan
: Sparate in quel buco! Gump, controlla quel buco.
Forrest
: E c'era sempre una cosa da fare.
Dan
: Pronti all'attacco!
Sims
: Sparpagliatevi! Copritegli le spalle!
Forrest
: Un giorno cominciò a piovere, e non la smise più, per quattro mesi. Siamo stati sotto le piogge di tutti i tipi. Quella fina fina che ti punge, e quella grossa grossa che ti ammacca. La pioggia che scorreva giù di lato, e a volte la pioggia che veniva anche dritta dritta da sotto. Accidenti, pioveva anche di notte.
Bubba
: Ciao, Forrest.
Forrest
: Ciao, Bubba.
Bubba
: Facciamo che io mi appoggio contro la tua schiena e tu contro la mia. In questo modo non ci tocca dormire con la testa nel fango. Sai perchè la nostra società funziona, Forrest? Perchè ognuno si prende cura dell'altro, come fratelli o cose del genere. Ehi, Forrest, c'è una cosa cui ho pensato. E ho una domanda molto importante da farti. Che ne dici di entrare nel commercio dei gamberi con me?
Forrest
: Okay.
Bubba
: Amico, sai una cosa? Io ho già calcolato tutto. Con tot chili di gamberi ci paghiamo la barca. Con tot chili la nafta. Viviamo direttamente sulla barca, non paghiamo l'affitto. Io sarò il capitano. Possiamo cavarcela da soli, dividiamo ogni cosa a metà, amico, parlo di cinquanta e cinquanta. E poi, Forrest, ti mangi i gamberi gratis.
Forrest
: Questa è una grande idea. Bubba aveva avuto una grande idea. Scrissi perfino a Jenny, e le raccontai tutto. Le mandavo lettere. Non tutti i giorni, ma quasi. Le dicevo quello che facevo e le chiedevo quello che faceva lei. E le dicevo che pensavo sempre a lei. E che avevo una gran voglia di ricevere una sua lettera non appena trovava un momentino per scrivermi. Aggiungevo sempre che stavo bene, e poi firmavo ogni lettera "Con affetto, Forrest Gump". Un giorno, stavamo cam
mina
ndo come al solito, e poi, tutt'un tratto, qualcuno chiuse il rubinetto della pioggia, e uscì il sole.
Dan
: Riparatevi! Riparatevi! Maledizione, portate qui la 60! Portate la mitragliatrice, cazzo!
Bubba
: Forrest, stai bene?
Dan
: Fortebraccio! Fortebraccio, Fortebraccio, qui Lima 6! Ci stanno attaccando!
Bubba
: C'è un uomo ferito!
Dan
: Fortebraccio, qui Lima 6, passo! Ricevuto, Fortebraccio! Avvisiamo che ci sparano addosso dalla linea degli alberi al punto Blue 2, con granate e colpi di mortaio!
Soldato
: La mitragliatrice! La mitragliatrice si è inceppata! È bollente!
Dan
: Porca puttana, Mac! Prendi quella cazzo di mitragliatrice e puntala contro gli alberi! Stiamo subendo perdite pesanti! Lima 6 ripiega sulla linea blu. Lima 6 è finita! Ripiegare!
Bubba
: Corri! Corri, Forrest!
Sims
: Ripiegare!
Bubba
: Forrest! Corri, amico! Corri!
Dan
: Ripiega, Gump! Corri, maledizione! Corri!
Forrest
: Io correvo, e correvo, proprio come Jenny mi aveva detto di fare. Corsi così lontano e così veloce che presto mi ritrovai da solo, che non è una bella cosa. Bubba! Bubba era il mio migliore amico. Dovevo essere certo che stava bene. Bubba! E mentre tornavo per cercare Bubba, beh, c'era un altro ragazzo che stava per terra. Tex. Ah, okay. Non potevo lasciarlo là tutto solo, impaurito com'era, così me lo caricai e me lo portai via. E ogni volta che tornavo per cercare Bubba, c'era qualcun altro diceva, "Aiutami, Forrest, aiutami!".
Soldato
: Sta' calmo, amico. Sta' giù. Te la caverai! Te la caverai!
Forrest
: Cominciai ad avere paura di non ritrovare più Bubba.
Fortebraccio
: ... siete vicini alla zona di pericolo, passo.
Dan
: Ricevuto, Fortebraccio! Lo so che ci troviamo nella zona di pericolo! Ci sono i Charlie tutt'intorno, devo avere subito quei mezzi veloci, passo.
Fortebraccio
: Lima 6, vogliamo...
Forrest
: Tenente Dan, Coleman è morto!
Dan
: Lo so che è morto! Tutto il mio maledetto plotone è stato spazzato via!
Fortebraccio
: Lima 6, Lima 6, qual è la situazione, passo.
Dan
: Maledizione! Che stai facendo? Lasciami qui! Vattene via! Lasciami qui! Vattene!
Fortebraccio
: Lima 6, qui Fortebraccio. Mi sentite? Passo.
Dan
: Perdio, ti ho detto di lasciarmi qui, porca puttana!
Fortebraccio
: Lima 6, Lima 6, Lima 6, i mezzi veloci stanno per arrivare, passo.
Forrest
: Poi qualcosa saltò fuori e mi morse. Aaah! Qualcosa mi ha morso!
Dan
: Aaah! Maledetti Vietcong figli di puttana! Non posso lasciare il plotone! Ti ho detto di mollarmi qui, Gump. Lasciami perdere, tu pensa a salvarti! Hai sentito quello che ti ho detto? Porca puttana, mettimi giù! Porta il tuo culo lontano da qui. Non ti ho chiesto di tirarmi fuori di lì, che Dio ti stramaledica! E adesso dove credi di andare?
Forrest
: A prendere Bubba.
Dan
: Ho richiesto un'incursione aerea. Distruggeranno col napalm l'intera zona. Gump, resta qui, maledizione! Questo è un ordine!
Forrest
: Devo andare a trovare Bubba!
Bubba
: Forrest.
Forrest
: Bubba?
Bubba
: Sto bene, Forrest. Sto bene. Oh...
Forrest
: Bubba, no.
Bubba
: No... Me la caverò.
Forrest
: Andiamo. Su, andiamo. Vieni qui.
Bubba
: Sto bene, Forrest. Sto bene...
Dan
: Mettetevelo in quel posto con una bella fiammata!
Forrest
: Non sapevo che era l'ultima volta che io e Bubba ci parlavamo, se no trovavo qualcosa di meglio da dire. Ehi, Bubba.
Bubba
: Ehi, Forrest. Forrest, perchè è successo?
Forrest
: Ti hanno sparato. Poi Bubba disse una cosa che non dimenticherò mai.
Bubba
: Voglio tornare a casa.
Forrest
: Bubba era il mio migliore buono amico. E anche io lo so che non è una cosa che uno trova dietro l'angolo. Bubba doveva diventare il capitano di una barca per gamberi, ma invece morì lì, vicino a quel fiume, in Vietnam. È tutto quello che ho da dire su questa faccenda.
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Forrest Gump
: 'Giorno. Mi chiamo Forrest. Forrest Gump. Vuole un cioccolatino? Potrei mangiarne una tonnellata di questi qui. Mamma diceva sempre: "la vita è uguale a una scatola di cioccolatini. Non sai mai quello che ti capita". Quelle scarpe devono essere comode. Scommetto che con quelle ci cam
mina
tutto il giorno e non sente niente. Magari ce l'avessi così anch'io.
Infermiera
: Mi fanno male i piedi.
Forrest
: Mamma diceva sempre che dalle scarpe di una persona si capiscono tante cose. Dove va, dove è stata... Quante scarpe che ho messo io. Scommetto che se mi sforzo tanto, riesco poi a ricordare il primo paio. Mamma disse che quelle mi portavano dovunque. Disse che erano le mie scarpe magiche.
Dal film:
Forrest Gump
Scheda film e trama
Frasi del film
Questa volta non te la do una mano. Stavolta finisci dritto in galera.
[
mina
ccia Mahoney di arrestarlo]
Capitano Reed
Dal film:
Scuola di polizia
Scheda film e trama
Frasi del film
Per ora... Metteremo da parte il nostro odio... Metteremo da parte le nostre armi. Abbiamo attraversato la lunga notte dei fuochi e coloro che erano nostri padroni adesso sono nostri servi! E noi, che non siamo esseri umani, possiamo permetterci di dimostrarci umani! Il destino è volontà di Dio e se il destino dell'uomo è quello di essere do
mina
to, è volontà di Dio che venga do
mina
to con pietà e comprensione. Quindi... Vi risparmiamo la nostra vendetta, perché stanotte abbiamo assistito alla nascita del Pianeta delle Scimmie!
Cesare
Dal film:
1999 - Conquista della Terra
Scheda film e trama
Frasi del film
Al college e quando ho iniziato a fare l'attrice vedevo donne ovunque, donne come me, impegnate nello studio e nel lavoro. Poi, quando mi sono trovata in ambienti di maggior successo e potere, mi sono accorta che le donne, improvvisamente, scompaiono. Meno registe, meno direttrici della fotografia, meno produttrici. Appena si cominciano a produrre cose rilevanti, ecco che le donne vengono eli
mina
te dal sistema e dai processi decisionali
Jessica Chastain
Cit. da
vanityfair.it, intervista, 22 agosto 2017
Frasi di Jessica Chastain
Entrò Carla; aveva indossato un vestitino di lanetta marrone con la gonna così corta, che bastò quel movimento di chiudere l'uscio per fargliela salire di un buon palmo sopra le pieghe lente che le facevano le calze intorno alle gambe; ma ella non se ne accorse e si avanzò con precauzione guardando misteriosamente davanti a sé, dinoccolata e malsicura; una sola lampada era accesa e illu
mina
va le ginocchia di Leo seduto sul divano; un'oscurità grigia avvolgeva il resto del salotto.
Alberto Moravia
Cit. da
Gli indifferenti
‐ Incipit
Frasi di Alberto Moravia
[Dopo aver guardato sul telegiornale il fallimento del lancio della sonda con il carico di provviste per Watney]
Guo Ming
: Il loro astronauta così morirà.
Zhu Tao
: Ovviamente ci sono altri modi: la sonda Taiyang Shen, i nostri ingegneri hanno esa
mina
to i dati e ha abbastanza carburante per raggiungere l'orbita di Marte.
Guo Ming
: Perché la NASA non ci ha contattati?
Zhu Tao
: Loro non lo sanno, la tecnologia del nostro booster è segreta.
Guo Ming
: Quindi se non facciamo nulla...
Zhu Tao
: ...il mondo non verrà mai a sapere che avremmo potuto aiutarli.
Guo Ming
: E se invece, così, per ipotesi, decidessimo di aiutarli...
Zhu Tao
: Sacrificheremmo il nostro booster e dovremmo rinunciare al Taiyang Shen.
Guo Ming
: Dobbiamo far sì che la cosa sia a conoscenza solo degli scienziati, sarà una cooperazione tra agenzie spaziali.
Dal film:
The Martian
Scheda film e trama
Frasi del film
Sono passati 48 SOL da quando ho piantato le patate, quindi è arrivato il momento di raccoglierle e rise
mina
re. Sono riuscite anche meglio di come mi aspettassi, ora ho quattrocento bellissime piantine di patate. Le ho sterrate stando attento a mantenere in vita le piante, le più piccole le ripianterò, le più grandi invece saranno la mia scorta di cibo, delle belle patate marziane e biologiche. Non è roba che si sente tutti i giorni. E comunque tutto questo sarà inutile se non riesco a trovare un modo per contattare la NASA.
Mark Watney
Dal film:
The Martian
Scheda film e trama
Frasi del film
Mi angoscia la loro cultura
[di sinistra]
, che distrugge il mondo operoso e borghese dal quale provengo. La sinistra della globalizzazione vuole eli
mina
re il ceto medio. Io sono un avvocato e ho il mio studio, ma questa sinistra è contro i professionisti, vuole sostituirli con le multinazionali, che produrranno avvocati tutti dipendenti. Lo spirito e la gente che hanno fatto grande la Lombardia sono diversi.
Attilio Fontana
Cit. da
liberoquotidiano.it, 23 gennaio 2018
Frasi di Attilio Fontana
[Sui migranti]
Loro sono molti più di noi, più deter
mina
ti nell'occupare questo territorio di noi. Noi, di fronte a queste affermazioni, dobbiamo ribellarci, non possiamo accettarle: qui non è questione di essere xenofobi o razzisti, qui è questione di essere logici, razionali. Noi non possiamo, perché tutti non ci stiamo.
Attilio Fontana
Cit. da
Radio Padania, 14 gennaio 2018
Frasi di Attilio Fontana
Josè Feliciano
: Questa è una canzone che ho scritto tanti anni fa. Fa così. Let's find each other tonight, everything will be all right / Don't hesitate now, let's find each other tonight.
Escort
: Allora... sei di queste parti?
Feliciano
: If you need some company...
Carl
: Solo una scappata. Affari.
Escort
: Ah.
Feliciano
: ... mama take a chance on me.
Carl
: Come dire, una botta e via.
Feliciano
: Don't hesitate now, let's find each other tonight.
Escort
: Che cosa fai?
Carl
: Ah...
Feliciano
: And you don't wanna be like those other dreamers...
Carl
: Eri... eri mai venuta qui al Celebrity Room con altri clienti?
Feliciano
: That dream about lovin' and never love.
Escort
: Non credo proprio.
Feliciano
: You wanna be a screamer...
Escort
: È carino qui.
Carl
: Già, beh, dipende dall'artista.
Feliciano
: ... so honey I'm open and honey I'm hopin'
Carl
: Con José Feliciano, si va sul sicuro.
Escort
: Sì, penso di sì.
Carl
: Cameriere!
Feliciano
: That if you need some company, marble mama take a chance on me
Carl
: Ma è sordo? Dimmi un po', da quanto tempo lavori come hostess?
Feliciano
: Don't hesitate now, let's find each other tonight, ahhhh hey.
Escort
: Non saprei, qualche mese.
Feliciano
: Let's find each other tonight.
Carl
: Lo trovi un lavoro interessante?
Feliciano
: let's find each other tonight.
Escort
: Ma di che cosa stai parlando? Avanti, dai. Continua, che sento le campane. Forza, coraggio! Allora? Dove sei? Eh? Eh? Aaah!
Carl
: Shep, ma che cazzo fai? Sto scopando!
Shep
: Brutto stronzo! Vaffanculo, stronzo di merda! Mi rimandano a Stillwater, brutta testa di cazzo! Vieni fuori! Alzati!
Cliente
: Ehi! La volete far finita, cazzo?
Escort
: Ma questo è matto da legare! Tutte a me succedono!
Cliente
: Sto cercando di dormire, per la puttana! Ehi, amico...
Shep
: Vaffanculo! Vaffanculo!
Escort
: Animali! Animali! Animali!
Carl
: Stai lontano da me, bestione. Fumati il calumet della pace. Aspetta! Non provare a toccarmi, perdio!
Shep
: Vaffanculo! Stronzo, figlio di puttana, pezzo di merda! Schifoso che non sei altro, bastardo, rotto in culo! Stronzo mangiamerda! Pezzo di coglione! Brutto pezzo di merda!
Jerry
: Pronto?
Carl
: Jerry, mi sono rotto di aspettare. Ce l'hai i soldi, cazzo?
Jerry
: Sì, i soldi sono pronti, però...
Carl
: Non fare lo stronzo con me! Portami il malloppo al parcheggio di Dayton-Radisson, ultimo livello, fra trenta minuti e chiudiamo la faccenda.
Jerry
: Okay, ma...
Carl
: Ehi!
Jerry
: Aspe...
Carl
: O ti trovi lì tra mezz'ora o ti vengo a cercare e sparo a te, a quella stronza di tua moglie e a tutti i tuoi figli. Gli faccio un buco in quelle testoline di cazzo, chiaro?
Jerry
: Va bene, però stai lontano da mio figlio Scott.
Carl
: È chiaro?
Jerry
: Okay. Molto bene.
Scotty
: Papà...
Jerry
: Tutto bene, Scotty.
Scotty
: Dove vai?
Jerry
: Ah... torno tra un minuto. Se chiama Stan, digli che sono andato da Embers. Oh, Cristo!
Wade
: Okay. Ecco i tuoi maledetti soldi. Eh, eh! Dov'è mia figlia? Brutto... delinquente cri
mina
le!
Carl
: E tu chi cazzo saresti? Fanculo, chi cazzo sei tu?
Wade
: Ho portato il malloppo. Dov'è mia figlia?
Carl
: Ne ho abbastanza di stronzate. Posa quella valigetta per terra!
Wade
: Mia figlia dov'è?
Carl
: Fanculo, amico, dov'è finito Jerry? Le istruzioni erano molto semplici, per la miseria!
Wade
: Dove hai nascosto mia figlia? Niente Jean, niente soldi.
Carl
: Molla la valigetta, per la puttana!
Wade
: No, niente Jean, niente soldi!
Carl
: Ma che cazzo facciamo qui? Giochiamo?
Wade
: Cristo!
Carl
: Sei contento adesso, stronzo? Ma che cos'ha questa gente? Una manica di imbecilli. Aaah! Figlio di puttana, mi hai sparato! Aaah! Ah!
Parcheggiatore
: Il biglietto d'entrata, per favore.
Carl
: Alza quella sbarra del cazzo!
Jerry
: Oh, Gesù!
Scotty
: Papà?
Jerry
: Sì?
Scotty
: Ha chiamato Stan Grossman.
Jerry
: Ah, okay.
Scotty
: Due volte.
Jerry
: Okay.
Scotty
: Va tutto bene?
Jerry
: Sì.
Scotty
: Lo richiami Stan?
Jerry
: Beh, voglio... Voglio andare a dormire adesso.
Dal film:
Fargo
Scheda film e trama
Frasi del film
Marge
: Salve, come va?
Receptionist
: Oh, molto bene. Lei, signora, come sta?
Marge
: Io sto benissimo, la ringrazio. Sono la signora Gunderson. Ho una prenotazione?
Receptionist
: Sì, certamente, signora Gunderson.
Marge
: C'è un telefono nei dintorni?
Sibert
: Polizia.
Marge
: Detective Sibert?
Sibert
: Sì, sono io.
Marge
: Ah, sono Marge Gunderson, della polizia di Brainerd, si ricorda?
Sibert
: Oh, sì, come va a Brainerd?
Marge
: Beh, veramente mi trovo qui in città adesso. Avevo un paio di cosette da sbrigare a Minneapolis, e così ho pensato di chiederle di quella indagine federale su Shep Proudfoot.
Sibert
: Ah, sì. Sappiamo dove lavora.
Marge
: Ah, sì?
Sibert
: Alla concessionaria Gustafson.
Marge
: Magari vado a fargli una visita se riesco a trovare...
Sibert
: L'accompagno io, non c'è problema.
Marge
: No, posso trovarlo da sola.
Sibert
: Come vuole, per me...
Marge
: La ringrazio moltissimo. Ah, senta, senta... Non è che mi può indicare un buon ristorantino nelle vicinanze del centro?
Sibert
: Può andare al Radisson.
Marge
: Il Radisson.
Sibert
: Sì, è un bel locale.
Marge
: Ah, sì? Prezzi ragionevoli?
Parcheggiatore
: Salve.
Carl
: Ho deciso di non parcheggiare.
Parcheggiatore
: Come sarebbe? Ha deciso di non parcheggiare?
Carl
: Sì, sono appena entrato, ma ho cambiato idea, perciò...
Parcheggiatore
: Ah.. Eh, mi dispiace molto, signore, però lei...
Carl
: Sì, ma ho deciso di non... ehm... insomma, capisce? Non... Ho cambiato idea, e quindi adesso non...
Parcheggiatore
: Ho capito, ma dovrà lo stesso pagare i quattro dollari.
Carl
: Sono appena entrato. Sono appena entrato, cazzo.
Parcheggiatore
: Sì, ho capito, ma la tariffa minima è di quattro dollari l'ora, e la sosta più lunga ha la tariffa giornaliera.
Carl
: Ti senti, come dire, una specie di autorità lì dentro, eh? Con quella uniforme del cazzo. Il re dei parcheggi, ma chi cazzo sei? Stronzo. Questi sono i limiti della tua vita, la tua piccola sbarra del cazzo. Eccoti i quattro dollari, patetico pezzo di merda.
Jerry
: Dov'è Shep?
Meccanico
: È di là con uno sbirro.
Jerry
: Uno sbirro?
Meccanico
: Ha detto che è della polizia.
Marge
: Ricorda di aver ricevuto una telefonata mercoledì sera?
Shep
: Non mi pare.
Marge
: Lei risiede al 1425 di Fremont Terrace, giusto?
Shep
: Sì.
Marge
: Ci abita qualcun altro per caso?
Shep
: No.
Marge
: Ma signor Proudfoot, le è arrivata una telefonata alle tre del mattino! Mi è difficile pensare che non rammenti chi l'ha chiamata. Vede, signor Proudfoot, so che lei ha avuto dei problemi con la narcotici e altri impicci vari, e che ora è in liberta vigilata.
Shep
: Allora?
Marge
: Beh, la connivenza con dei cri
mina
li, se è con lei che hanno parlato, sarebbe già un reato, e basterebbe questo per riportarla dietro le sbarre, a Stillwater. Ho letto cose non idilliache nei suoi precedenti, però niente che somigli all'omicidio. Non vorrà mica essere complice di un reato del genere? Allora, pensa di poter rammentare chi le ha fatto quella telefonata? Il signor Lundegaard?
Jerry
: Ah, sì.
Marge
: Le rubo solo un minuto del suo tempo.
Jerry
: Ma... ma a che proposito?
Marge
: Ah, le dispiace se mi siedo? Ho un bel peso da portare. Lei qui è il proprietario, signor Lundegaard?
Jerry
: No, sono il responsabile delle vendite.
Marge
: Allora può aiutarmi: sono Marge Gunderson.
Jerry
: Il proprietario è mio suocero.
Marge
: Ah! Ecco, io appartengo al corpo di polizia di Brainerd. Sto investigando su un crimine. Vorrei sapere se per caso non ha subìto il furto di automobili nuove nelle ultime due settimane, in particolare una Ciera di colore ambra. Signor Lundegaard?
Jerry
: Brainerd?
Marge
: Sì, sì. Il paese di Paul Bunyan e Babe il Bue Blu.
Jerry
: Babe il Bue Blu?
Marge
: Già.
Jerry
: Ah, ah!
Marge
: Ah, ah, ah! Già, c'è anche una grande statua in paese. Allora non le è stata rubata nessuna macchina?
Jerry
: No, nessuna.
Marge
: Molto bene, grazie mille. La lascio alle sue pratiche allora.
Jerry
: Ah...
Meccanico
: Officina.
Jerry
: Sì, passami Shep.
Meccanico
: Non c'è, non l'ho visto.
Jerry
: Come sarebbe?
Meccanico
: Che non è qui.
Jerry
: Beh, e dov'è andato? Io...
Meccanico
: Le passo Bill?
Jerry
: No, no, non mi serve un meccanico. Mi serve un... un...
Meccanico
: Cosa?
Jerry
: Ah, beh... accidenti! È solo che devo parlare con un suo ami... E allora mi... mi serviva...
Meccanico
: Cosa?
Jerry
: Oh... Oh, Signore!
Barista
: Sono per te le tre birre e l'acqua tonica?
Cameriera
: Sì. È pronto?
Barista
: È pronto.
Cameriera
: Grazie.
Marge
: Mike? Ah!
Mike
: Marge! Ah, ah!
Marge
: Ah, ah!
Mike
: Guarda! Sei uno splendore!
Marge
: Grazie!
Mike
: Eh, sì!
Marge
: Anche tu stai bene. Attento, fa' piano. Piano, piano! Attento! Che piacere vederti! Scusa, ma sono incinta.
Mike
: Oh, me ne sono accorto, è fantastico! Che cosa bevi?
Marge
: Una bevanda non alcolica, per favore.
Mike
: Okay.
Cameriera
: Va bene, signora.
Marge
: Questo è un gran bel posto.
Mike
: Ah, sì, il Radisson è uno dei migliori ristoranti. Già.
Marge
: Allora, abiti a Edina, giusto?
Mike
: Oh, sì, sì, da un paio di anni ormai. Veramente sono a Eden Prarie, a voler essere precisi. Oh, il Capo Gunderson!
Marge
: Eh...
Mike
: Allora hai poi sposato quel mascalzone di Gunderson!
Marge
: Ah, sì, tanto tempo fa.
Mike
: Ah, bene, bene. Dunque, ah... qual buon vento ti po... Ah, è vero, sei qui per quell'omicidio, sempre che... che tu possa, come dire, discuterne?
Marge
: Ah, sì, sì, ma non è che ci sia un granché da discutere, sai?
Mike
: Oh... Ah, ah, ah!
Marge
: Invece dimmi di te: sei sposato? Hai dei figli?
Mike
: Sì, sì, sono stato... Sono stato sposato. Ero sposato con... Posso sedermi vicino a te, Marge? Ah, ero sposato con Linda Cooksey.
Marge
: No, perché non resti seduto là? Lo preferisco.
Mike
: Eh? Oh... ah... okay. Ah, ah! Scusami, non intendevo...
Marge
: Oh, no, no, è solo per guardarti in faccia senza girare il collo.
Mike
: Certo, certo, capisco benissimo, sai... Io non volevo proprio... Non volevo...
Marge
: No, no. Non c'è nessun problema.
Mike
: Sì, scusa, scusa. Ah, ti dicevo: ero sposato con Linda Cooksey, te la ricordi Linda? Era un anno dietro a noi.
Marge
: Sì, certo, credo di ricordarmela. Sì. Oh, sì! E così non ha funzionato, vero?
Mike
: Sì poi... e poi lavoro alla Honeywell da un paio d'anni.
Marge
: Ah, è una buona azienda.
Mike
: Sì, ci sono ingegneri che se la passano molto peggio, sai... Però non è... granché, non è niente in confronto a quello che hai fatto tu.
Marge
: A me sembra che le cose ti vadano bene.
Mike
: Non è che le cose... Non è che le cose non abbiano funzionato. È che... Linda aveva la leucemia, capisci? E questo male me l'ha portata via.
Marge
: No!
Mike
: Sì, sì, è stata dura.
Marge
: Grazie.
Cameriera
: Prego, signora.
Mike
: È stata lunga, e... Ha combattuto con tutte le sue forze. Ma d'altronde... Beh, che cosa si può dire? Oh! A tempi migliori! Eh, eh!
Marge
: A tempi migliori!
Mike
: E a un tratto ti ho vista in tv, e mi sei sùbito tornata in mente, lo sai che mi sei sempre piaciuta.
Marge
: Anche tu mi sei sempre piaciuto, Mike.
Mike
: Mi sei sempre piaciuta moltissimo. Eh, eh, eh!
Marge
: Allora, Mike, è stato un piacere, ci vediamo un'altra volta.
Mike
: No! Io non... Scusami, io non... Ecco, non avrei dovuto farlo, non avrei dovuto. Non avrei dovuto. Pensavo che ci saremmo divertiti un mondo, e...
Marge
: Non fa niente, Mike.
Mike
: Tu eri una donna veramente super! E poi... mi sento così solo!
Marge
: Càlmati, Mike.
Dal film:
Fargo
Scheda film e trama
Frasi del film
TV
: Ecco i Gophers, che cercano di uscire dalla propria area con Lansum, numero 29. Scambio ravvicinato con Dumbull...
Jerry
: Cara!
Jean Gustafson Lundegaard
: Ciao, tesoro, bentornato.
TV
: Gira via sulla destra.
Jean
: Com'è andata a Fargo?
TV
: Ecco, ecco, c'è un tentativo di rilancio di Schultz...
Jerry
: Bene, bene.
TV
: ... ma si scontra con...
Jean
: C'è papà, sai?
TV
: ... numero 32, sfuma l'azione. Intanto continua lo zero a zero dei cambi. Jennings dei Converse che cerca di servire McHolbut. Ci riesce! Scontro terrificante con...
Jerry
: Come va, Wade?
Wade Gustafson
: Bene, direi.
Jerry
: Che stai guardando?
Wade
: I Gophers.
TV
: ... supera Beaumont.
Jerry
: Ah. È una bella partita?
Wade
: Uh! Ah!
TV
: ... schizza oltre la linea blu. Si precipita Dublin, che rimette in moto Kellogs. Niente da fare...
Jerry
: Si ferma a cena da noi?
Jean
: Sì, almeno credo. Papà?
Wade
: Che c'è?
Jean
: Ti fermi a cena qui da noi?
Wade
: Sì.
TV
: ... ma il disco va nettamente fuori.
Scotty Lundegaard
: Se volete scusarmi...
Jerry
: Ah. Hai finito?
Scotty
: Ah-ah. Adesso devo uscire.
Jean
: Dove devi andare?
Scotty
: Un salto da McDonald's.
Jerry
: Nove e mezzo al più tardi.
Scotty
: Okay.
Wade
: Non ha neanche finito di mangiare. Va da McDonald's invece di finire qui?
Jean
: Si incontra gli amici, niente di male.
Wade
: Niente di male? Che pensi che facciano là? Non vanno certo a bere frullati, te l'assicuro.
Jean
: Non c'è da preoccuparsi, papà.
Wade
: Ai miei tempi...
Jerry
: Che cos'hai deciso per quell'affare di cui ti ho accennato? Quei 40 acri da comprare a Wayzata.
Wade
: Me ne hai già parlato.
Jerry
: Sì, infatti, hai detto che volevi pensarci. Lo so che costa parecchio, ma...
Wade
: Costa un occhio della testa. Cosa hai detto che vuoi farci?
Jerry
: Un lotto. Adibito a...
Wade
: Ah. Un lotto di che?
Jerry
: Un lotto adibito a parcheggio.
Wade
: Sì, 750mila dollari sono un terno al lotto!
Jerry
: È vero, sono un sacco di soldi, però io credo...
Wade
: Una volta ho avuto dei parcheggi, li ho solo persi i soldi. Ma proprio tanti.
Jerry
: Capisco, ma questa volta...
Wade
: Perché non ne parli con Stan Grossman? È lui che esa
mina
queste faccende prima di sottoporle a me.
Jerry
: Sì, certo, ma Stan è un tuo dipendente, è un'altra cosa. Io preferisco chiederlo a te. Potremmo sistemarci io, Jean e Scotty.
Wade
: Jean e Scotty non hanno di che preoccuparsi.
Gaear
: Dov'è la Casa della Frittella?
Carl
: Cosa?
Gaear
: Fermiamoci alla Casa della Frittella.
Carl
: Ma sei scemo? Non mangiamo altro che frittelle! Voglio andare in un posto dove mi danno una bella birra e una bistecca. Fanculo le frittelle, andiamo. Oh, andiamo, amico. Okay, allora ho un'idea. Ci fermiamo appena fuori Brainerd, c'è un posto dove si scopa, va bene?
Gaear
: Io ho una fame del cazzo, chiaro?
Carl
: Va bene, va bene, ho capito. Possiamo mangiare prima delle frittelle e poi andare a scopare.
Venditore
: Se ha un momento di pazienza la faccio accompagnare da un nostro incaricato. Per favore, Winston, rispondi tu al telefono.
Bucky
: Ne abbiamo parlato in questo stesso ufficio, eravamo d'accordo.
Jerry
: Sì, però, la zincatura...
Bucky
: Ero seduto qui come adesso e ho detto che la zincatura non la volevo.
Jerry
: È vero, però quando non si fa la zincatura, vede, spesso la ruggine diventa un problema. E allora le costerebbe altro che cinquecento dollari.
Bucky
: Lei se ne sta lì seduto a girarci attorno e insiste come se non ne avessimo già parlato.
Jerry
: Sì, però...
Bucky
: Avevamo concordato 19.500. Da quella scrivania ha detto che mi dava la macchina...
Jerry
: Sì...
Bucky
: ... con tutti gli accessori senza zincatura per 19.500.
Jerry
: Ma certo, non le sto dicendo che non...
Bucky
: Poi venti minuti fa mi telefona che è arrivata la macchina. Pronta per la consegna, venga giù a prenderla. E... E invece sta facendo perdere tempo a me e a mia moglie. E comunque non la pago un centesimo di più.
Jerry
: D'accordo. Ne parlo col mio capo. Però, vede, la zincatura la fanno in fabbrica, noi non possiamo farci niente.
Bucky
: Senta...
Jerry
: Va bene, ne parlo col mio capo.
Bucky
: Questa gente... Con questa gente... Ah! Non cambiano mai. Sempre fregature.
Jerry
: Sabato vai a vedere i Gophers?
Venditore
: Puoi scommetterci.
Jerry
: Non è che hai un biglietto in più?
Venditore
: Vuoi scherzare?
Jerry
: Allora... È una cosa che non fa mai, ma, considerate le particolari circostanze, vi toglierà cento dollari dal costo della zincatura.
Bucky
: Cento dollari? Lei mi ha mentito, signor Lundegaard. Ha una bella faccia tosta.
Moglie
: Bucky, smettila.
Bucky
: Lei è uno schifoso bugiardo.
Moglie
: Bucky, smettila.
Bucky
: Dammi il libretto, che gli stacco un assegno e la facciamo finita. Dov'è?
Moglie
: È qui.
Ed McMahon
: E eccomi di nuovo a voi, gentili telespettatori!
Jean
: Sto parlando delle tue effettive capacità.
Scotty
: Hm-hm.
Jean
: Tu non sei uno studente da 6 meno.
Scotty
: Sì.
Jean
: E invece arrivi appena al 6. È questa incongruenza che preoccupa sia me che papà.
Scotty
: Hm-hm.
Jean
: Sai che significa incongruenza?
Scotty
: Sì.
Jean
: Ecco! Bene! Ed è per questo che non vogliamo che tu vada fuori a giocare a hockey.
Scotty
: Mamma! Ma perché ne fate un affare di Stato? Sto fuori solo un'ora!
Jean
: Aspetta.
Scotty
: Perché tante storie?
Jean
: Pronto?
Wade
: Ciao, cara.
Jean
: Ah, ciao, papà.
Wade
: Jerry è in casa?
Jean
: Sì. Tesoro? Sì, è in casa. Sì, te lo chiamo subito.
Wade
: Passamelo.
Jean
: Tesoro?
Jerry
: Sì.
Jean
: È papà.
Jerry
: Ah, grazie.
Scotty
: Senti, papà, ma che cazzo significa...
Jean
: Scotty!
Jerry
: Ehi, modera il linguaggio, capito? Ciao, come va, Wade?
Wade
: Ma che sta succedendo?
Jerry
: Ah, niente. Come vanno le cose?
Wade
: Stan Grossman ha dato un'occhiata alla tua proposta. Dice che non è niente male.
Jerry
: Sul serio?
Wade
: Potrebbe interessarci.
Jerry
: Sul serio? Ah... allora occorrono i soldi piuttosto in fretta per chiudere la trattativa.
Wade
: Passa in ufficio alle due e mezzo e ne parliamo. Se i numeri che hai sono giusti, Stan dice che si può fare. Parlo di Stan Grossman.
Jerry
: Sì.
Wade
: Alle due e mezzo.
Jerry
: Sì, senz'altro. Ciao, Shep, come va? Senti, sai quei due con i quali mi hai messo in contatto su a Fargo?
Shep Proudfoot
: Ti ho messo in contatto con Grimsrud.
Jerry
: Sì, beh, era insieme a un amico e volevo...
Shep
: Per l'amico non garantisco.
Jerry
: Oh, va bene, non fa niente.
Shep
: Garantisco per Grimsrud. Quale amico?
Jerry
: Ah, Carl, mi pare.
Shep
: Mai sentito, per lui non garantisco.
Jerry
: Oh, non fa niente, è un amico del tuo uomo, tu garantisci per lui, quindi non mi preoccupo. Volevo soltanto sapere... dato che li devo contattare, e questa faccenda può darsi che non vada più in porto, perché sono intervenuti altri fatti, forse non serve più che si muovano.
Shep
: Telefonagli.
Jerry
: Sì, infatti, ci ho provato, ma non sono riuscito a raggiungerli, e allora ho pensato che forse tu potevi avere un altro numero, oltre il numero che hai dato a me.
Shep
: Macché.
Jerry
: Okay. Va bene, fa lo stesso. Sì.
Dal film:
Fargo
Scheda film e trama
Frasi del film
Ringo
: Nessuno si muova, questa è una rapina!
Yolanda
: E se per caso qualcuno di voi si azzarda a muoversi, io vi faccio secchi tutti fino all'ultimo, brutti figli di puttana! Avete capito? Restate seduti! Non vi muovete!
Ringo
: I camerieri si gettino a terra, i clienti restino seduti! A terra, ho detto! Ho detto a terra, cazzo!
Yolanda
: Tu, vieni fuori di lì, sei troppo nascosto! Porta le tue signore a quel tavolo, quello là! Conto fino a dieci!
Ringo
: I messicani fuori dalla cucina! State giù! Giù!
Yolanda
: Tre, quattro, cinque, sei, sette, otto...
Ringo
: E tu che cazzo vuoi fare? Mettiti a terra, stronzo! Mettiti a terra, non ti muovere!
Astante
: Sì! Sì, sì, sì!
Yolanda
: Ehi, tu, tirami quei sacchetti!
Ringo
: Muovetevi! Muovetevi! Che cazzo fate? Uscite dalla cucina! Fuori! Fuori! Muovetevi! Gettatevi a terra, cazzo! A terra! E tu stai fermo! Non ti muovere! Non ti muovere!
Yolanda
: Ehi, tu, nonnetto! A terra! Giù!
Direttore
: Sono il direttore di questo posto, e non c'è nessun problema. Non c'è nessun problema.
Ringo
: Vuoi creare problemi? Per caso vuoi crearmi qualche problema?
Direttore
: No, signore, niente affatto, non voglio creare problemi.
Ringo
: Vuoi crearmi qualche problema? Giù! Giù! Abbiamo un eroe qui, coniglietta.
Yolanda
: E allora che aspetti? Ammazzalo!
Direttore
: Ma guardate che io non ho nessuna voglia di fare l'eroe.
Ringo
: Resta giù, stronzo!
Yolanda
: State giù!
Direttore
: Sono soltanto il direttore del locale.
Yolanda
: Il ristorante è nostro!
Direttore
: Per favore! Avanti, prendete quello che volete.
Ringo
: Va bene, allora parla con i clienti.
Direttore
: Sì.
Ringo
: Se non stanno calmi, li faccio fuori.
Direttore
: Sì.
Ringo
: E presto sarà tutto finito.
Direttore
: Sì.
Ringo
: Mi hai capito bene?
Direttore
: Sì. Statemi a sentire! Restate calmi. Collaborate! E tutta questa storia sarà finita tra un minuto.
Ringo
: E ora a terra! Ben fatto. Aprite bene le orecchie! Ora passo a ritirare i vostri portafogli. Non dite nemmeno una parola! Metteteli in questo sacco. È tutto chiaro? Ho detto: è tutto chiaro, cazzo? Bene, ora fuori i portafogli. Stai giù, dammi il portafogli.
Astante
: Sì.
Ringo
: Nel sacco. Nel sacco. Nel sacco! Nel sacco. E tu che aspetti? Buttalo nel sacco. Laura? Laura? Le mance, nel sacco. È un cellulare quello?
Astante
: Sì.
Ringo
: Bravo, nel sacco. Mettilo nel sacco.
Astante
: Ti do tutto.
Ringo
: Così. Così. Ora sdraiati per terra. Per terra, cazzo! Nel sacco. Nel sacco. Nel sacco. Nella valigetta?
Jules
: Il bucato sporco del mio capo.
Ringo
: Il tuo capo ti fa lavare il bucato?
Jules
: Quando lo vuole pulito.
Ringo
: Sembra un lavoro di merda.
Jules
: Strano, stavo pensando la stessa cosa.
Ringo
: Aprila.
Jules
: Ho paura di non potere.
Ringo
: Non ho sentito.
Jules
: Sì invece.
Yolanda
: Che cosa succede?
Ringo
: A quanto pare abbiamo tra noi un vigilante.
Yolanda
: Sparagli in faccia!
Jules
: Non voglio disilluderti, ma non è la prima volta che mi puntano addosso una pistola.
Ringo
: Se non togli la mano da quella valigetta, sarà l'ultima.
Direttore
: La smetta di creare problemi! Ci farà ammazzare tutti! Gli dia quello che vuole, così se ne vanno!
Jules
: Chiudi quella cazzo di bocca, non sono affari tuoi, palla di merda!
Yolanda
: Fermi!
Ringo
: Buona. Stai calma, coniglietta. Nessun problema, è tutto sotto controllo. Ora conterò fino a tre. Se non apri quella valigetta, se non la apri, ti spappolo la faccia. È chiaro? Uno... due... tre.
Jules
: D'accordo, Ringo, hai vinto. È tutta tua.
Ringo
: Aprila.
Yolanda
: Allora? Che cos'è? Che cos'è?
Ringo
: È quello che penso che sia?
Jules
: Hm-hm.
Ringo
: È bellissimo.
Yolanda
: Accidenti, dimmi, che cos'è? Lascialo andare! Lascialo andare sùbito! Lascialo andare, ho detto!
Jules
: La puttana stia quieta!
Yolanda
: Guarda che ti ammazzo! Ti faccio secco!
Jules
: Di' "puttana sta' quieta"!
Ringo
: Stai quieta!
Jules
: Di' "puttana sta' quieta"!
Ringo
: Stai quieta!
Jules
: Dì a quella puttana di merda di tacere!
Ringo
: Taci, coniglietta!
Jules
: Dì a quella puttana di merda di calmarsi!
Ringo
: Sta' calma, coniglietta!
Yolanda
: Ti ho avvertito!
Jules
: Falla finita!
Ringo
: Falla finita, coniglietta!
Jules
: Bene. Ora dille che andrà tutto a posto.
Ringo
: Andrà tutto a posto.
Jules
: Promettilo!
Ringo
: Lo prometto!
Jules
: Dille di stare zitta.
Ringo
: Sta' zitta, coniglietta.
Jules
: Bene. Dimmi come si chiama.
Ringo
: Yolanda.
Jules
: Bene. Yolanda, non ti metterai a fare la stupida, vero?
Yolanda
: Non devi fargli del male.
Jules
: Se ce ne stiamo quieti, nessuno si farà del male. Saremo tutti come tre piccoli Fonzie, noi qui. Com'è Fonzie, lo sai? Avanti, Yolanda, lo sai com'è Fonzie? Come?
Yolanda
: Quieto.
Jules
: Brava! Hai vinto un mappamondo! Ed è esattamente quello che saremo. Noi saremo quieti. Ora, Ringo, conterò fino a tre. E quando arrivo a tre, voglio che molli sùbito la pistola, piazzi le mani aperte sul tavolo e metti quel tuo culo a sedere. Ma quando lo fai, lo fai zitto e quieto. Sei pronto? Uno... due... tre.
Yolanda
: D'accordo, adesso lascialo andare!
Jules
: Yolanda, credevo che saresti stata quieta. E invece tu alzi la voce e mi rendi nervoso. E quando divento nervoso mi spavento, e quando un figlio di puttana si spaventa, càpita che gli altri figli di puttana vengano ammazzati.
Yolanda
: Giuro che se gli fai del male, tu muori.
Jules
: Beh, pare proprio questa la situazione. Ma io questo non lo voglio, tu questo non lo vuoi, e Ringo, qui, sicuramente questo non lo vuole. Perciò vediamo che cosa si può fare. Dunque. Esaminiamo la situazione. Normalmente le vostre budella si ritroverebbero sparpagliate nel locale. Ma per caso mi avete trovato in un periodo di transizione, perciò non voglio uccidervi. Voglio aiutarvi. Ma questa valigetta non ve la posso dare, perché non appartiene a me. Non solo: ho passato troppi casini per questa valigetta stamattina per poi consegnarla a voi deficienti. Vincent! Stai calmo. Yolanda, tutto a posto, piccola, tutto a posto.
Yolanda
: Ti ammazzo!
Jules
: Stiamo ancora solo parando. Dai, punta la pistola su di me. Punta la pistola su di me! Ecco, così. Ehi, Vincent, tu fatti da parte. Non fare un cazzo di niente. Dille che va tutto liscio.
Vincent
: Va bene.
Ringo
: Va tutto liscio, coniglietta.
Jules
: Come stai, piccola?
Yolanda
: Devo fare pipì. Voglio andare a casa mia.
Jules
: Tieni duro, piccola, sei grande, sono fiero di te. Anche Ringo è fiero di te. È quasi finita. Dille che sei fiero di lei.
Ringo
: Sono fiero di te, coniglietta.
Yolanda
: Ti amo.
Ringo
: Anch'io ti amo, coniglietta.
Jules
: Adesso voglio che tu guardi in quel sacco e trovi il mio portafogli.
Ringo
: E qual è?
Jules
: Quello con la scritta "brutto figlio di puttana". Eccolo, quello è il mio, "brutto figlio di puttana". Aprilo, tira fuori i soldi. Contali. Quanti sono?
Ringo
: Circa 1.500 dollari.
Jules
: Bene, mettiteli in tasca, è roba tua, con tutti gli altri portafogli e la cassa. Mi sembra che abbia avuto successo, il colpetto.
Vincent
: Jules, se regali 1.500 dollari a quel coglione, io gli sparo per principio.
Jules
: No! Yolanda, Yolanda, lui non farà un accidente di niente, quel figlio di puttana. E sta' zitto, Vincent! Cazzo!
Yolanda
: Sta' zitto!
Jules
: Su, Yolanda, non ti distrarre, piccola. Non glieli sto regalando, Vincent. Compro qualcosa con i miei soldi. Vuoi sapere che cosa sto comprando, Ringo?
Ringo
: Cosa?
Jules
: La tua vita. Ti sto dando dei soldi perché non mi va di farti saltare il culo. Tu la leggi la Bibbia?
Ringo
: No. Di regola no.
Jules
: Beh, c'è un passo che conosco a memoria. Ezechiele, 25:17. "Il cammino dell'uomo timorato è
mina
cciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perché egli è il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà su di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te". Ora, sono anni che dico questa cazzata. E se la sentivi, significava che eri fatto. Non mi sono mai chiesto cosa volesse dire. Pensavo che fosse una stronzata da dire a sangue freddo a un figlio di puttana prima di sparargli. Ma stamattina ho visto una cosa che mi ha fatto riflettere. Vedi, adesso penso: magari vuol dire che tu sei l'uomo malvagio e io sono l'uomo timorato. E il signor Nove Millimetri, qui, lui è il pastore che protegge il mio timorato sedere nella valle delle tenebre. O può voler dire che tu sei l'uomo timorato, e io sono il pastore. Ed è il il mondo ad essere malvagio ed egoista, forse. Questo mi piacerebbe, ma questa cosa non è la verità. La verità è che tu sei il debole e io sono la tirannia degli uomini malvagi. Ma ci sto provando, Ringo, ci sto provando, con grande fatica, a diventare il pastore. Vattene.
Vincent
: Secondo me ora è meglio andarsene.
Jules
: Sì, mi pare una buona idea.
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
Marsellus
: Beh, diciamo che torna a casa. Cosa pensi che farà? Non mi dire "cazzo avrà una crisi", questa non è una risposta. Insomma tu la conosci, io no. Una crisi grossa o piccola?
Jules
: Ti conviene valutare l'elemento esplosivo rappresentato da Bonnie e la sua situazione. Voglio dire, se torna a casa dopo una dura nottata di lavoro e trova in cucina dei gangster, che fanno cose da gangster, eh... chi può dire cos'è capace di fare?
Marsellus
: Questo l'ho afferrato, Jules, sto soltanto esa
mina
ndo i se.
Jules
: Non voglio sentire nessun cazzo di "se"! La sola cosa che ti deve uscire dal culo è "non ci sono problemi Jules, penso io a questa puttanata. Torna là dentro, rassicura i ragazzi e aspetta la cavalleria, che dovrebbe arrivare per direttissima"!
Marsellus
: Non ci sono problemi Jules. Penso io a questa puttanata, torna là dentro e rassicura i ragazzi. E aspetta Wolf che arriverà per direttissima.
Jules
: Vuoi mandare Wolf?
Marsellus
: Ti senti meglio, figlio di puttana?
Jules
: Sì, grande capo, certo, non dovevi dire altro!
Winston "The Wolf" Wolfe
: È un tipo isterico? A che ora è prevista? Hm-hm. Ripetimi i nomi dei presenti. Jules, nero. Hm-hm. Vincent, bianco. Jimmie, bianco. Bonnie, nera. Hm-hm. Un corpo senza testa. Ci vogliono trenta minuti. Ce ne metterò dieci.
[9 MINUTI E 37 SECONDI DOPO...]
Wolf
: Tu sei Jimmie, giusto? È casa tua?
Jimmie
: Sì, proprio così.
Wolf
: Sono il signor Wolf, risolvo problemi.
Jimmie
: Ah, bene. Ne abbiamo uno.
Wolf
: Me l'hanno detto. Posso accomodarmi?
Jimmie
: Ma sì, la prego. Entri.
Wolf
: Tu devi essere Jules, perciò tu sei Vincent. Veniamo subito al sodo, signori. Se sono stato informato correttamente, le lancette volano.
Jimmie
: Al 100%.
Wolf
: Tua moglie Bonnie torna a casa alle nove e mezza del mattino, è esatto?
Jimmie
: Hm-hm.
Wolf
: Mi è stato fatto capire che se dovesse tornare e ci trovasse qui non ne sarebbe troppo soddisfatta.
Jimmie
: Per niente.
Wolf
: Bene, questo ci dà quaranta minuti per toglierci dalle palle. Che se fate quello che vi dico e quando ve lo dico, sono sufficienti. Allora, in garage avete una macchina con un cadavere a cui manca la testa. Portatemici. Jimmie.
Jimmie
: Ah-ah?
Wolf
: Fammi un favore, ti dispiace? Ho sentito un buon odore di caffè. Me ne dai una tazza?
Jimmie
: Sì, sùbito. Ah... Come lo prende?
Wolf
: Molta panna, molto zucchero. Riguardo alla macchina, c'è qualcosa che devo sapere? Si ingolfa, fa fumo, è molto rumorosa, c'è benzina... qualsiasi cosa.
Jules
: A parte l'aspetto la macchina è a posto.
Wolf
: Sicuro? Non voglio uscire per strada e magari gli stop non funzionano.
Jules
: Ehi, amico, per quanto ne so io questa figlia di puttana è perfetta.
Wolf
: Meglio così. Torniamo in cucina.
Jimmie
: Ecco, signor Wolf.
Wolf
: Grazie, Jimmie. Hm...
Jimmie
: Eh, eh!
Wolf
: Allora, prima cosa, voi due: prendete il corpo e mettetelo nel portabagagli. Jimmie, la tua sembra una casa ben curata. Questo mi fa pensare che nel garage, o sotto il lavandino, ci sono molti prodotti: detersivi...
Jimmie
: Sì, sì, sotto il lavandino.
Wolf
: Bene. Quello che voi due dovete fare è prendere questi detersivi e pulire l'interno della macchina. Intendo dire presto, presto, presto. Dovete andare sul sedile posteriore e raccogliere tutti quei pezzettini di cervello e di cranio, e toglierli da lì. Pulite la tappezzeria. Riguardo alla tappezzeria, non è necessario che sia immacolata, non dobbiamo farci un banchetto. Dategli solo una buona strofinata. Quello di cui dovete occuparvi sono le parti ridotte veramente male, quelle pozze di sangue che si sono formate, quella schifezza, bisogna asciugarla. Ora, Jimmie, dobbiamo saccheggiare la tua biancheria. Mi servono coperte, trapunte imbottite e copriletti. Più sono pesanti e scure, meglio è. Niente roba bianca. Non possiamo usarla.
Jimmie
: Ah, no.
Wolf
: Dobbiamo camuffare l'interno della macchina. Copriremo il sedile anteriore, quello posteriore e i tappetini con trapunte e coperte. Certo, se un poliziotto ci ferma e infila il suo grugno nella macchina, lo stratagemma non funzionerà. Ma a una prima occhiata l'auto sembrerà normale. Jimmie, fai strada. Voi due al lavoro!
Vincent
: Un "per favore" sarebbe carino.
Wolf
: Che hai detto, scusa?
Vincent
: Ho detto che un "per favore" sarebbe carino.
Wolf
: Chiariamoci, campione, non sono qui per dire "per favore". Sono qui per dirti cosa fare. E se un istinto di conservazione ancora lo possiedi, sarà meglio che tu lo faccia, e sùbito, anche. Sono qui per dare una mano. E se il mio aiuto non è apprezzato, tanti auguri, signori miei.
Jules
: No, no, no, signor Wolf, le cose non stanno così. Il suo aiuto è sicuramente apprezzato.
Vincent
: Mister Wolf, ascolti. La mia non è mancanza di rispetto, chiaro? Io la rispetto. Solo che non mi piace che la gente mi abbai gli ordini, tutto qua.
Wolf
: Sono brusco con voi solo perché il tempo è a sfavore. Penso in fretta, quindi parlo in fretta. E voi dovete agire in fretta se volete cavarvela. Perciò vi prego, per piacere, pulite quella cazzo di macchina.
Vincent
: Non cominciare a guardarmi così, va bene? Conosco quello sguardo.
Wolf
: È una Chevrolet del 1974. Verde. Niente, tranne il casino all'interno. Ah, circa venti minuti. Uno di cui non sentiremo la mancanza. Sei un brav'uomo, Joe. Grazie mille. Come andiamo, Jimmie?
Jimmie
: Piuttosto bene. È tutto qui. Ma... signor Wolf, lei deve capire una cosa...
Wolf
: Winston. Jimmie, per favore, Winston.
Jimmie
: D'accordo. Devi capire una cosa, Winston. Ah... No, grazie. Questa è la nostra biancheria migliore. Ed è... È stato... è stato un regalo di nozze di mio zio Conrad e mia zia Ginny. Loro ormai non ci sono più. Io desidero aiutarti, eccome...
Wolf
: Voglio farti una domanda, Jimmie, se non ti dispiace.
Jimmie
: No, no, no, fa' pure.
Wolf
: Lo zio Conrad e la zia Ginny erano miliardari?
Jimmie
: No, no.
Wolf
: Bene, lo zio Marsellus invece sì. E sono sicurissimo che se lo zio Conrad e la zia...
Jimmie
: Ginny.
Wolf
: ... Ginny fossero qui, vi regalerebbero volentieri un'intera camera da letto. Cosa che lo zio Marsellus sarebbe felicissimo di fare. A me piacciono i mobili di rovere. Ce li ho nella mia camera da letto. Tu che ne pensi, Jimmie? Ti piace il rovere?
Jimmie
: Il rovere è bello.
Jules
: Oh, merda... Non ti perdonerò mai per la stronzata che hai fatto. Questa roba fa schifo. Schifo.
Vincent
: Conosci quella filosofia, secondo cui quando un uomo ammette di avere sbagliato gli vengono immediatamente perdonati tutti i suoi errori? L'hai mai sentito dire?
Jules
: Sparisci dalla mia vista con queste cagate. Il figlio di puttana che l'ha detto non ha mai dovuto raccogliere pezzettini di cranio per colpa della tua stupidità!
Vincent
: C'è un limite, Jules, c'è un limite preciso alle offese che posso accettare! In questo momento sono una macchina da corsa e tu mi spingi al massimo! Ti sto soltanto dicendo che è pericolosissimo spingere al massimo una macchina da corsa, tutto qua. Potrei esplodere.
Jules
: Oh! Stai per esplodere?
Vincent
: Sì! Sto per esplodere!
Jules
: E io sono un fungo atomico ster
mina
tore, figlio di puttana! Figlio di puttana, ogni volta che le mie dita toccano cervelli divento Superfly TNT, divento "I cannoni di Navarone"! Infatti!" Ma che cazzo ci sto a fare io qui dietro? Sei tu che devi pensare al cervello! Scambiamoci il posto! Io pulisco i finestrini e tu raccogli il cranio di questo stronzo!
Wolf
: Ottimo lavoro, signori. Forse possiamo cavarcela.
Jimmie
: Incredibile, non sembra la stessa macchina!
Wolf
: Beh, non è ancora il momento di cominciare a farci i pompini a vicenda. La prima fase è completata, pulire la macchina. Il che ci porta alla seconda fase, pulire voi due. Spogliatevi.
Vincent
: Completamente?
Wolf
: A culo nudo. Svelti, signori miei. Abbiamo circa quindici minuti prima che la dolce metà di Jimmie imbocchi il viale.
Jules
: Ah, l'aria della mattina è fredda, cazzo!
Vincent
: Sicuro che sia assolutamente necessario?
Wolf
: Sapete voi due che sembrate?
Vincent
: Cosa?
Wolf
: Due che hanno fatto appena esplodere la testa di un uomo. Togliersi quegli stracci insanguinati è assolutamente necessario. Metteteli nel sacco della spazzatura.
Jules
: Oh! Non fare la stupidaggine di lasciare questa roba davanti a casa tua per il netturbino.
Wolf
: Non preoccuparti, la portiamo con noi. Jimmie, il sapone.
Jimmie
: Ecco.
Wolf
: Benissimo, signori, siete già stati in carcere entrambi, ne sono sicuro. Attenzione, arriva!
Jules
: Porca troia, è gelata!
Wolf
: Meglio a voi che a me, signori. Non abbiate paura del sapone. Lavatevi bene.
Jimmie
: Bagnagli bene la testa.
Jules
: Sui capelli! Mandami l'acqua sui capelli! Avanti, cazzo! Eh!
Wolf
: Asciugamani. Sono asciutti, non perdiamo tempo. Dagli i vestiti. Ah, ah, ah! Perfetto! Perfetto, non avremmo potuto fare di meglio. Ragazzi, ora sembrate... Cosa ti sembrano, Jimmie?
Jimmie
: Eh... Due cazzoni!
Wolf
: Ah, ah, ah, ah!
Jimmie
: Sì, sembrano un paio di cazzoni!
Wolf
: Ah, ah, ah, ah!
Jules
: Ah, ah! Sono i tuoi vestiti, stronzo!
Wolf
: Forza, signori miei. Se restiamo a ridere finiamo in prigione. Non fatevi pregare. Benissimo, signori, chiariamo le regole da seguire sulla strada. Andiamo in un posto chiamato "Lo sfasciacarrozze del mostro Joe". Ora, Mostro Joe e sua figlia Raquel finiranno di risolvere il nostro problema. Il posto è a North Hollywood. Perciò, tranne qualche deviazione, andremo dritti per la Hollywood Way. Allora, io guido la macchina incri
mina
ta. Jules, tu vieni con me.
Jules
: Hm-hm.
Wolf
: Vincent, tu ci segui con la mia Acura. Ora, se dovessimo imbatterci in qualche tutore della legge, nessuno fa un cazzo di niente finché io non faccio qualcosa.
Vincent
: Capito.
Wolf
: Che cosa ho detto?
Jules
: Non fare un cazzo, a meno che...
Wolf
: A meno che?
Jules
: Non lo faccia lei per primo.
Wolf
: Sei davvero un bambino prodigio. Riguardo a te, cowboy, sei capace di non giocare a "Mezzogiorno di fuoco"?
Vincent
: Signor Wolf, senta, il colpo mi è partito non so come. Sono lucido, glielo garantisco.
Wolf
: Tanto basta. Al volante sono una scheggia, perciò stammi dietro. E se quando riprendo la mia macchina è diversa da come te l'ho data, Mostro Joe dovrà sbarazzarsi di due cadaveri. Va' via, Rex!
Jules
: Allora?
Wolf
: Mai successo niente.
Vincent
: Bene.
Wolf
: Ragazzi, vi presento Raquel. Un giorno tutto questo sarà suo.
Raquel
: Ciao. Ma come vi siete vestiti, ragazzi? Andate a una partita di volley?
Wolf
: Ah, ah, ah! Io vado con la signorina a fare colazione. Forse posso darvi un passaggio. Dove abitate?
Vincent
: A Redondo.
Jules
: Englewood.
Wolf
: Shh! Vedo... nel vostro futuro. Vedo... una corsa in taxi! Dovete uscire dai ghetti, ragazzi! Di' buonanotte, Raquel.
Raquel
: Buonanotte, Raquel.
Wolf
: Noi ci rivedremo in giro. E state lontano dai guai, pazzerelli!
Jules
: Signor Wolf. Volevo solo dirle che è stato un vero piacere vederla al lavoro.
Vincent
: Sì, è così, e grazie infinite, signor Wolf.
Wolf
: Chiamatemi Winston. Hai visto, signorina? Rispetto. Mi rispettano tutti, perché io ho carattere.
Raquel
: Anch'io ho carattere!
Wolf
: No, tu hai un caratteraccio! Non vuol dire che tu abbia carattere.
Jules
: Prendiamo un taxi.
Vincent
: Mi è venuta un po' di fame. Ti va di fare colazione con me?
Jules
: Ci sto.
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
Vincent
: Ma devi esserti fatto un'opinione! Insomma, secondo te, a deviare il proiettile, è venuto Dio in persona? Porca puttana!
Jules
: Che cazzo è successo, si può sapere? Ah, che schifo!
Vincent
: Ho preso in piena faccia Marvin!
Jules
: Ma mi dici perché lo hai fatto?
Vincent
: Ma non volevo farlo! È stato un incidente.
Jules
: Senti, bello, ne ho viste di stronzate nella mia vita, ma questa...
Vincent
: Datti una calmata! È stato un incidente, probabilmente. Probabilmente hai preso una buca, ecco.
Jules
: La macchina non ha preso nessuna maledetta buca!
Vincent
: Ehi, senti, basta, non volevo, eh?, non volevo sparare a questo figlio di puttana, è partito un colpo, ecco.
Jules
: Ma guarda che casino hai combinato! Ci troviamo in una strada in città e in pieno giorno!
Vincent
: Non posso crederci...
Jules
: Ci puoi credere, figlio di puttana! Dobbiamo togliere la macchina dalla strada: gli sbirri tendono a notare cose tipo guidare una macchina inzuppata di sangue!
Vincent
: Portala in un posto di amici. Facciamo qualcosa. Facciamola lavare!
Jules
: Siamo nella Valley! Marsellus non ha nessun posto di amici nella Valley.
Vincent
: Ma porca vacca! Questa non è la mia città! Lo vuoi capire?
Jules
: Oh, cazzo!
Vincent
: Che stai facendo?
Jules
: Voglio chiamare un amico a Toluca Lake.
Vincent
: Dov'è Toluca Lake?
Jules
: Oltre quella collina, vicino a Burbank. Ci sono anche gli Studi. Se Jimmie non sta a casa, non so che cazzo dobbiamo fare, perché non ho nessun altro amico in questa zona. Jimmie, ehi, ehi! Come te la passi? Sono Jules. Ascolta, Jimmie, io e un mio carissimo amico ci troviamo nella merda. Siamo in macchina, e dobbiamo toglierci di mezzo al più presto. Ci servirebbe il tuo garage per un paio d'ore. Dobbiamo andarci molto delicati con Jimmie in questa situazione. Una parola sbagliata e ci sbatte fuori dalla porta a calci in culo.
Vincent
: E se lo fa, noi che facciamo?
Jules
: Beh, non ce ne andremo prima di aver fatto qualche telefonata, ma non voglio arrivare a questo punto. Insomma, Jimmie è un amico, non vai a casa di un amico e cominci a dirgli cosa deve fare.
Vincent
: Digli solo di non rompere troppo le palle. Voglio dire, si è messo a dare i numeri quando ha visto il nostro Marvin.
Jules
: Beh, prova a metterti nei suoi panni. Sono le otto del mattino, si era appena svegliato, non se l'aspettava questa cosa. In fondo, cazzo, dobbiamo ricordarci che è lui che sta facendo un favore a noi.
Vincent
: Ma se questo significa che devo essere trattato di merda può infilarselo dritto nel culo il favore, non mi interessa.
Jules
: Ma porca puttana! Che cazzo stai facendo con quest'asciugamano?
Vincent
: Mi stavo asciugando le mani.
Jules
: Beh, di solito uno se le lava, prima!
Vincent
: Hai visto che me le sono lavate!
Jules
: Ho visto che te le sei bagnate!
Vincent
: Le stavo lavando! Questa schifezza è difficile da togliere, se ci fosse della pietra pomice avrei fatto di meglio!
Jules
: Però io ho usato lo stesso sapone. Quando ho finito, l'asciugamani non somigliava a un maxi assorbente. E se ora entra e trova l'asciugamani conciato così, Vincent? Sono fesserie come questa che poi fanno finire una situazione in vacca, amico. Senti, io non ti sto
mina
cciando, è chiaro? Lo sai che ti rispetto eccetera, ma non devi mettermi in questa condizione, chiaro?
Vincent
: Chiaro. D'accordo, d'accordo. Se me lo chiedi gentilmente, nessun problema. Occupati del tuo amico, vai, non m'interessa.
Jules
: Mmmh, porca puttana, Jimmie, questa qui è roba da leccarsi i baffi! Io e Vincent ci saremmo accontentati di un caffè solubile istantaneo, giusto? E invece lui ci tira fuori questa roba da buongustai, ma... ma come la fai questa meraviglia?
Jimmie Dimmick
: Piantala Jules.
Jules
: Che c'è?
Jimmie
: Non c'è bisogno che tu mi venga a dire che il mio caffè è buono, intesi? Sono io che lo compro, e so quanto è buono. Quando è Bonnie a fare la spesa compra delle cagate, io compro sempre roba costosa perché quando la bevo voglio gustarla. Ma lo sai che cosa ho in testa in questo momento? Non è il mio caffè nella mia cucina, ma il vostro negretto disintegrato nel mio garage.
Jules
: Oh, Jimmie, non devi preoccuparti...
Jimmie
: No, no, no, no, non dirmi di non preoccuparmi di niente. Voglio farti una domanda: quando sei arrivato qui hai visto per caso scritto davanti a casa mia "deposito di negri morti"?
Jules
: Jimmie, lo sai che non è questo...
Jimmie
: No, no, no, no, rispondi: hai visto per caso scritto davanti a casa mia "deposito di negri morti"?
Jules
: No, non l'ho visto.
Jimmie
: E sai perché non l'hai visto?
Jules
: Perché?
Jimmie
: Perché non c'è scritto "conservare i negri stecchiti", non è affatto il mio campo, è questo il motivo!
Jules
: Jimmie, noi non vogliamo depositare...
Jimmie
: No, no, no, no, ma non ti rendi conto, cazzo!, che se Bonnie torna ora e trova quel cadavere qui dentro mi tocca divorziare? Niente consulente matrimoniale, niente periodo di prova. Devo affrontare il divorzio, capito? E io non ho voglia di affrontare il divorzio! Ora, senti, ecco cazzo, io voglio darti una mano, ma non voglio perdere mia moglie per questo, è chiaro?
Jules
: Jimmie... Jimmie, lei non ti lascerà.
Jimmie
: E basta! Smettila di ripetermi Jimmie, Jules, chiaro? Non fai che ripetermi Jimmie, ma non esiste niente che tu possa dire che mi farà dimenticare che sono innamorato di mia moglie! Ora senti, insomma... Bonnie torna a casa dall'ospedale tra un'ora e un quarto, capisci? Ha fatto il turno di notte, all'ospedale. Devi fare qualche telefonata, sì? Devi chiamare qualche pezzo grosso? E allora chiama, e poi vattene da questa casa prima che lei arrivi!
Jules
: Ehi, tutto liscio, alla grande, noi non ti vogliamo lasciare nella merda, non farò altro che chiamare i miei e loro ci aiuteranno, sta' tranquillo.
Jimmie
: Non vuoi lasciarmi nella merda? Nella merda ci sono già! Sarò in una merda monumentale se Bonnie torna a casa ora. Perciò fammi un favore, va bene? il telefono è in camera da letto, ti
consiglio di andarci!
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
[LA SITUAZIONE DI BONNIE]
Jules
: Sì, tu l'hai fatto! Brett, hai cercato di fotterlo!
Brett
: No!
Jules
: Ma a Marsellus Wallace non piace farsi fottere da anima viva tranne che dalla signora Wallace.
Quarto Uomo
: Oddio, ti prego, non voglio morire.
Jules
: Leggi la Bibbia, Brett?
Brett
: S... s... sì.
Jules
: E allora ascolta questo passo che conosco a memoria, è perfetto per l'occasione. Ezechiele, 25:17. "Il cammino dell'uomo timorato è
mina
cciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti, e la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli, e tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te".
Marvin
: È la fine! È la fine! È la fine! È la fine!
Vincent
: Quello è amico tuo? Hm?
Marvin
: Sono nella merda! Cazzo, sono nella merda!
Jules
: Ah, Vincent, Marvin. Marvin, Vincent.
Vincent
: Digli di stare un po' zitto. Mi dà ai nervi.
Marvin
: Sono fottuto! Sono fottuto! Sono fottuto, cazzo!
Jules
: Marvin!
Marvin
: Sono fottuto! Sono fottuto!
Jules
: Marvin! Marvin! La pianterei con queste stronzate al posto tuo.
Quarto Uomo
: Crepate, figli di puttana! Dovete crepareee!
Vincent
: Ehi, perché cazzo non ce l'hai detto che c'era qualcuno nel bagno? Passato di mente? Ti eri dimenticato che lì dentro c'era uno con uno schifosissimo cannone in mano?
Jules
: Hai visto quant'era grossa la pistola con cui ci ha sparato? Era più grande di lui, merda. Porca puttana, dovremmo essere morti.
Vincent
: Lo so, siamo stati fortunati.
Jules
: No, no, no, no, no, non è stata fortuna.
Vincent
: Sì, può darsi.
Jules
: È stato l'intervento divino. Lo sai cos'è l'intervento divino?
Vincent
: Credo di sì. Significa che Dio è venuto giù dal cielo e ha deviato i proiettili?
Jules
: Proprio così, Vincent, è esattamente quello che significa. Dio è venuto giù dal cielo e ha deviato questi maledetti proiettili!
Vincent
: Secondo me è il momento di andarcene, Jules.
Jules
: Non prenderla come una stronzata da poco, cazzo! Quello che è successo qui è un miracolo!
Vincent
: Le coincidenze ci sono sempre.
Jules
: Hai torto. Hai torto. Questa non è stata una coincidenza.
Vincent
: Vuoi continuare questa discussione teologica in macchina oppure in galera con gli sbirri?
Jules
: A quest'ora dovremmo essere morti, amico mio! Quello che è successo qui è stato un miracolo, e cazzo, voglio che tu riconosca che è così!
Vincent
: E va bene, è stato un miracolo. Ora possiamo andare?
Jules
: Forza, negro, muoviti! Cazzo.
Vincent
: Hai mai visto quel programma sugli sbirri? Una volta lo stavo guardando e c'era uno sbirro che raccontava di una sparatoria in un corridoio con un tizio, va bene, gli ha svuotato addosso il caricatore, e non è successo niente, non l'ha colpito. Capisci, erano solo lui e quell'altro. Insomma, ecco, è pazzesco, ma... ma può capitare.
Jules
: Senti, se vuoi giocare a fare il cieco, segui pure il tuo pastore, ma per quanto mi riguarda gli occhi mi si sono aperti.
Vincent
: Che cazzo significa?
Jules
: Ho chiuso, questo significa. D'ora in poi puoi considerarmi un uomo in pensione.
Vincent
: Oh, Cristo Santo...
Jules
: Non bestemmiare!
Vincent
: Perdio...
Jules
: Ti ho detto di non bestemmiare!
Vincent
: Ehi, mi spieghi perché stai andando fuori di testa?
Jules
: Senti, lo dirò a Marsellus oggi stesso. Basta, ho chiuso.
Vincent
: Già che ci sei, perché non gli dici anche come mai?
Jules
: Tranquillo, glielo dirò.
Vincent
: Diecimila dollari che si piscia addosso dalle risate.
Jules
: Non me ne frega un cazzo se lo fa.
Vincent
: Marvin, tu che ne pensi di tutto questo?
Marvin
: Amico, non mi sono fatto un'opinione.
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
Vincent
: Cazzo, non mi morire, Mia! Sono un coglione, lo so. E dai!
Uomo
: Poche storie, signor Forrester, mi dia l'astuccio con gli anelli!
Forrester
: Sì, vado a prenderli sùbito.
Donna
: E faccia presto! Oh, la prego, la prego, si sbrighi!
J.M. Benton
: Dunque, sì, vediamo, dunque, qui ci dovrebbero essere scritti i nomi. Ah... tenetevi per mano, piccioncini.
Donna
: No...
Vincent
: Vaffanculo, Lance, vai al telefono!
Donna
: Ah, ah, ah, ma guarda!
J.M. Benton
: Tenetevi per mano.
Uomo
: Sì, ecco.
Donna
: E ora che cos'ha da dire?
J.M. Benton
: Ah... allora... mi arrendo, vi sposo.
Donna
: Oh...
Uomo
: Oh, signor Devon, la prego, per favore.
Jody
: Lance, il telefono sta suonando, accidenti!
Donna
: ... ma lo sai che hai una bella faccia tosta?
Lance
: Lo sento.
Donna
: Ora ti insegno un paio di cose.
Jody
: Ma non avevi detto a quei rotti in culo di non chiamare mai a quest'ora?
Lance
: Sì, gliel'avevo detto. Ed è esattamente quello che dirò a questo rotto in culo qui, adesso.
Donna
: Ho trovato gli anelli!
Lance
: Pronto?
Vincent
: Lance, Vincent. Sono nella merda fino al collo, amico, sto venendo a casa tua.
Lance
: Ehi... Ehi... Frena, bello mio! Qual è... qual è il problema?
Vincent
: C'è una tizia che è finita in overdose, capito?
Lance
: Beh, non portarla qui. Guarda che non sto scherzando, cazzo. Non pensare di portare una ragazzina sballata a casa mia!
Vincent
: Non ho scelta.
Lance
: È in overdose?
Vincent
: Cazzo, tra poco ci lascia la pelle!
Lance
: Bene, allora non ti resta che ingoiare la merda, portarla all'ospedale e chiamare un avvocato.
Vincent
: Negativo!
Lance
: Cazzo, questo... questo non è un problema mio. Tu l'hai fatta sballare e ora lo risolvi tu questo casino. Ma, scusa, mi stai parlando da un telefono cellulare? Io non ti conosco, chi parla? Non venire qui. Riattacco il telefono. È uno scherzo. È uno scherzo.
Donna
: Ma dove sono gli anelli?
Jody
: Ma che diavolo succede?
Lance
: Ma ti sei bevuto il cervello, cazzo? Prima ti metti a parlare di droga da un cellulare e ora ti vai a schiantare contro casa mia?
Vincent
: Forza, Lance, aiutami. Prendila per i piedi. Per i piedi!
Lance
: Ehi! Ehi! Sei sordo?
Vincent
: Prendila per i piedi!
Lance
: Tu non ce la porti questa troia sbomballata a casa mia.
Vincent
: Lance, questa troia sbomballata è la moglie di Marsellus Wallace, e sai chi è Marsellus Wallace?
Lance
: Sì.
Vincent
: Se questa mi crepa, io divento concime per le piante. Ora senti, a questo punto io dovrò per forza raccontargli che tu non mi hai dato una mano, e che l'hai fatta morire sul tuo prato. Hai capito? Dammi una mano adesso.
Lance
: Cazzo!
Jody
: Lance! Ma tu guarda, le due di notte! Ma che cazzo sta succedendo qui? E chi è?
Lance
: Vai in frigo e prendi la siringa con la dose di adrenalina.
Jody
: Che cazzo le è successo?
Lance
: È in overdose.
Jody
: Sbattila sùbito fuori!
Vincent
: Prendi quella cazzo di siringa!
Jody
: Vaffanculo! E vaffanculo anche tu!
Vincent
: Quanto rompe questa figlia di puttana!
Lance
: Continua a parlarle, capito? Lei prende la siringa, io prendo il libretto di medicina.
Vincent
: A che cazzo ti serve un libro di medicina?
Lance
: Mai fatta un'iniezione di adrenalina, devo leggere come si fa.
Vincent
: No, non ho mai fatto un'iniezione di adrenalina
Lance
: Non mi è mai capitato, va bene? Io non vado in giro a strafarmi con i mocciosi! I miei amici sanno gestire i loro panni!
Vincent
: Prendi la siringa!
Lance
: Certo, se mi lasci andare!
Vincent
: Non te lo sto mica impedendo!
Lance
: E allora smettila di parlare con me, parla con lei!
Vincent
: E prendi la siringa! Sbrigati, Lance! Se ne sta andando!
Lance
: Sto cercando più in fretta che posso!
Jody
: Che sta cercando?
Vincent
: E che ne so? Un libro.
Jody
: Che stai cercando?
Lance
: Il mio libretto nero di medicina.
Jody
: Che stai cercando?
Lance
: Il cazzo del mio libretto nero di medicina. È una specie di... di manuale che danno agli infermieri.
Jody
: Mai visto nessun libro di medicina.
Lance
: E... fidati, ce l'ho.
Jody
: Se è così importante, perché non lo tieni insieme alla siringa?
Lance
: Non lo so! Piantala di rompermi le palle!
Jody
: Senti, mentre lo cerchi, quella crepa sul nostro tappeto. Non troverai mai niente in questo casino.
Lance
: Tesoro, ti ammazzo se non chiudi sùbito quella bocca!
Jody
: Sono mesi che ti dico di pulire la stanza, ma tu sei troppo occupato a farti!
Vincent
: Lance, fottitene di quella stronza! Corri qui!
Jody
: Bastardo.
Lance
: Levati di mezzo!
Jody
: Maiale!
Vincent
: Smettila di cazzeggiare e falle l'iniezione, su.
Lance
: Va bene. Senti, mentre io preparo qua, apri la camicia e cercale il cuore.
Vincent
: Dev'essere il punto esatto?
Lance
: Certo che dev'essere esatto. Se questa è un'iniezione del cuore non puoi tirare a indovinare.
Vincent
: Ma dove cazzo sta il cuore? Beh, secondo me è qui.
Jody
: È lì, è lì.
Vincent
: Davvero? Bene. Ora quello che mi serve è un pennarello bello grosso. Ce l'hai?
Jody
: Che cosa?
Vincent
: Un pennarello, una penna con la punta molto grossa! Uno schifosissimo pennarello!
Lance
: Ci siamo. Ecco.
Vincent
: Presto! Presto!
Lance
: Cazzo!
Vincent
: Hm!
Lance
: Ecco. Ecco, adesso è pronta. Ecco.
Vincent
: Lance, presto.
Lance
: Va bene.
Vincent
: Fai presto.
Lance
: Tieni, ti dico cosa fare.
Vincent
: No, no, no, no, mai nella vita. T... t... tu gliela devi fare.
Lance
: No, tu gliela devi fare.
Vincent
: Io non gliela faccio.
Lance
: No, io non gliela faccio.
Vincent
: Io non ho mai fatto un'iniezione.
Lance
: Neanch'io ne ho mai fatte, va bene? Non comincerò certo adesso. Senti, tu l'hai portata qui, perciò gliela fai tu l'iniezione. Quando porterò da te una in overdose le farò l'iniezione. Falle l'iniezione.
Vincent
: Gliela faccio io.
Jody
: Ecco.
Vincent
: Finalmente! Sono pronto. Dimmi che cosa devo fare.
Lance
: Bene. Stai per farle un'iniezione di adrenalina dritta nel cuore. Qua c'è lo sterno. Allora devi trapassarlo, perciò non devi fare altro che abbassare l'ago, come... come se volessi pugnalarla.
Vincent
: De... devo pugnalarla tre volte?
Lance
: No, non devi pugnalarla tre volte, una volta sola, ma con forza, in modo da trapassarle lo sterno, e beccarle il cuore, capito?
Vincent
: Sì.
Lance
: E poi, quando hai fatto, devi... devi premere sullo stantuffo.
Vincent
: D'accordo. E poi che succede?
Lance
: Anch'io sono curioso di saperlo.
Vincent
: Questo non è uno scherzo, cazzo! L'ammazzerò? Insomma, che succede?
Lance
: No, dovrebbe riprendersi sùbito, così...
Vincent
: Va bene, forza, conta fino a tre.
Lance
: Va bene.
Vincent
: Pronto?
Lance
: Uno. Due. Tre!
Mia
: Aaaahh!
Lance
: Se stai bene prova a dire qualcosa.
Mia
: Qualcosa.
Jody
: È stato meglio di una strippata! Ah, ah, ah!
Lance
: Mamma mia!
Vincent
: Mia. Mia. Com... Come pensi di... risolvere questa storia?
Mia
: E tu, Vincent?
Vincent
: Beh, io sono del parere, anche se Marsellus vivesse cent'anni non c'è bisogno che sappia di questo incidente.
Mia
: Se Marsellus venisse a sapesse di questo incidente, sarei nei guai esattamente quanto te.
Vincent
: Se permetti ne dubito!
Mia
: So tenere un segreto se lo fai anche tu.
Vincent
: Qua la mano! Muti come una tomba. Deciso? Ora, se vuoi scusarmi, vado a casa a farmi venire un infarto.
Mia
: Vincent. Vuoi sentire la mia barzelletta di "Volpe Forza Cinque"?
Vincent
: Volentieri. Solo che, vedi, sono ancora troppo terrorizzato per ridere.
Mia
: No, non riderai, perché non è divertente. Ma, se ancora la vuoi ascoltare, te la racconto.
Vincent
: Non vedo l'ora!
Mia
: Okay. Tre pomodori cam
mina
no per la strada, Papà Pomodoro, Mamma Pomodoro e il Pomodorino. Il Pomodorino cam
mina
con aria svagata e Papà Pomodoro allora si arrabbia e... Va da lui, lo schiaccia e dice: "Fai il concentrato!"
Vincent
: Ah. Ah.
Mia
: Il concentrato.
Vincent
: Ah.
Mia
: Bene, ci vediamo.
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
Jules
: Ti ricordi di Antwan Rockamora? Mezzo nero, mezzo samoano, lo chiamavano Tony Rocky Horror?
Vincent
: Si, mi pare, quello grasso, no?
Jules
: Io non me la sentirei di chiamarlo grasso, ha problemi di peso, poveraccio, che deve fare? È Samoano.
Vincent
: Credo di sapere di chi parli. E allora?
Jules
: Beh, Marsellus gli ha dato una bella ripassata. In giro corre voce che è successo per colpa della moglie di Marsellus Wallace.
Vincent
: Che cosa ha fatto, se l'è scopata?
Jules
: No, no, no, no, niente di cosi' grave.
Vincent
: E cosa, allora?
Jules
: Le ha fatto un massaggio ai piedi.
Vincent
: Un massaggio ai piedi.
Jules
: Hm-hm.
Vincent
: Tutto qui?
Jules
: Hm-hm.
Vincent
: E allora Marsellus che ha fatto?
Jules
: Ha mandato a casa sua un paio di scagnozzi, lo hanno portato sulla veranda e l'hanno buttato di peso fuori dal balcone. Il negro s'è fatto un volo di quattro piani. Di sotto c'era... c'era un giardinetto ben curato, col tetto di vetro, come quello delle serre. Il negro c'è passato attraverso. E da allora non è capace di esprimersi molto chiaramente.
Vincent
: Cazzo, un vero peccato.
Jules
: Hm-hm.
Vincent
: Però bisogna ammetterlo, quando uno gioca col fuoco prima o poi si brucia.
Jules
: Che vuoi dire?
Vincent
: Ma che non si va a fare un massaggio ai piedi alla nuova moglie di Marsellus Wallace
Jules
: Secondo te non ha esagerato.
Vincent
: Beh, Antwan probabilmente non si aspettava che lui reagisse come ha fatto, ma doveva pur aspettarsi una reazione.
Jules
: Ma era un massaggio ai piedi, non è niente. Io lo faccio sempre a mia madre.
Vincent
: no, è mettere le mani in modo intimo sulla nuova moglie di Marsellus Wallace. Voglio dire, è così grave come se gliela avesse leccata, no, ma è lo stesso fottuto campo da gioco.
Jules
: Oooh, aspetta, fermo lì. Leccargliela a una troia e farle un massaggio ai piedi non è esattamente la stessa cosa.
Vincent
: Non lo è, ma è lo stesso campo da gioco.
Jules
: Non è neanche lo stesso campo da gioco, cazzo. Ora senti, forse il tuo metodo di massaggi è diverso dal mio, ma sai, toccare i piedi di sua moglie, e infilare la lingua nel più sacro dei suoi buchi, non è lo stesso fottuto campo da gioco, non è lo stesso campionato e non è nemmeno lo stesso sport. Guarda, il massaggio ai piedi non significa un cazzo.
Vincent
: Ma tu l'hai mai fatto un massaggio ai piedi?
Jules
: Eh... non venirmi a parlare di massaggi ai piedi, perché io sono un maestro di piedi massaggiati.
Vincent
: E ne hai fatti molti?
Jules
: Cazzo, ho una tecnica che, lèvati, niente solletico, niente di niente.
Vincent
: A... a un uomo glielo faresti un massaggio ai piedi?
Jules
: Vaffanculo.
Vincent
: L'hai fatto a molti?
Jules
: Vaffanculo
Vincent
: Sai, mi sento un po' stanco, mi farebbe bene un massaggino ai piedi.
Jules
: Basta, eh? Hai capito? Cominciano a girarmi le palle!
Vincent
: Eh, eh! Ah!
Jules
: Questa è la porta.
Vincent
: Sì, eccola qua.
Jules
: Che ora fai?
Vincent
: Sono esattamente le 7:22.
Jules
: Ah... Non è ancora il momento. Dai, leviamoci da qui. Stai a sentire: solo perché non farei mai un massaggio ai piedi a un uomo, non è giusto che Marsellus scaraventi Antwan in una merdosissima serra incasinandogli il modo di parlare. Sono cose che non si fanno. Se quel figlio di puttana lo facesse a me, o mi paralizza anche il culo o io lo ammazzo. Mi sono spiegato?
Vincent
: Ah, ma non sto dicendo che è giusto, ma che per te un massaggio ai piedi non significa niente, per me invece sì. Guarda, ho fatto a migliaia di donne migliaia di massaggi ai piedi e tutti avevano un significato. Noi facciamo finta di no, ma è così. Ed è questo che ti intriga mentre li fai. È un fatto sensuale che monta, dove, beh, nessuno dei due ne parla, ma tu lo sai e lo sa lei. Quello stronzo di Marsellus lo sapeva, e quel coglione di Antwan doveva saperlo ancora meglio. Insomma, quella è sua moglie, cazzo, nessun uomo prende con umorismo certe stronzate. Mi sono spiegato?
Jules
: Sì, è un punto di vista interessante. Coraggio, entriamo nei personaggi.
Vincent
: Come hai detto che si chiama lei?
Jules
: Mia.
Vincent
: Mia.
Jules
: Perché ti interessa tanto la moglie del gran capo?
Vincent
: Beh, lui parte, va in Florida, e mi ha chiesto di... di occuparmi di lei mentre è via.
Jules
: Ah. Occuparti di lei?
Vincent
: No, ma che dici? Devo portarla fuori, sai, farla divertire, così non si sente sola.
Jules
: Cioè tu e Mia Wallace vi date un appuntamento?
Vincent
: Non è come intendi tu. Sai, è come... come quando porti fuori la moglie del tuo migliore amico, al cinema o in qualche altro posto. È solo buona compagnia, nient'altro. Non è un appuntamento. Non è nessun appuntamento!
Jules
: Salve, ragazzi. Come ve la passate? No, comodo, comodo, comodo, comodo. Stai comodo. Sapete chi siamo? Siamo colleghi del vostro socio d'affari Marsellus Wallace. Certo vi ricordate del vostro socio d'affari, vero? No, no, non ditemi niente, voglio indovinare. Tu sei Brett, giusto?
Brett
: Sì.
Jules
: Visto? Ho indovinato. Ti ricordi bene del tuo socio d'affari Marsellus Wallace, non è vero, Brett?
Brett
: Sì, sì, me lo ricordo bene.
Jules
: Bravo. Oh, a quanto pare io e Vincent abbiamo interrotto la vostra colazione. Ci dispiace veramente. Che mangiavate?
Brett
: Hamburger.
Jules
: Hamburger, dici? La colonna portante di ogni colazione vitaminica! E che tipo di hamburger?
Brett
: È un... un cheeseburger.
Jules
: No, no, no, no. Dove li avete comprati? Da McDonald's, da Wendy's, Jack-in-the-Box, dove?
Brett
: Ehm... Al Big Kahuna Burger.
Jules
: Al Big Kahuna Burger! Dove gli hawaiani fanno gli hamburger! Dicono che sono saporiti i loro hamburger, io non li ho mai assaggiati, personalmente. Come sono?
Brett
: Buoni. Buoni. Sono buoni.
Jules
: Vi dispiace se ne assaggio uno? È tuo questo, eh?
Brett
: Sì.
Jules
: Hm! Sì che è saporito questo hamburger. Vincent! Hai mai mangiato un Big Kahuna Burger?
Vincent
: Hm.
Jules
: Ne vuoi un morso? Sono saporiti.
Vincent
: Non ho fame.
Jules
: Beh, se ti piacciono gli hamburger una volta li devi provare. Io di solito non posso mangiarli perché la mia ragazza è vegetariana. E questo praticamente fa di me un vegetariano, ma vado pazzo per il sapore di un buon hamburger. Hmmm! Sai come chiamano un quarto di libbra con formaggio in Francia?
Brett
: No.
Jules
: Diglielo, Vincent.
Vincent
: Royale con formaggio.
Jules
: Royale con formaggio. E sai perché lo chiamano così?
Brett
: Per il sistema metrico decimale?
Jules
: Ma guarda che bel cervellone ha il nostro Brett! Uh, sei in gamba, figlio di puttana, lo sai? Il sistema metrico. Lì dentro che c'è?
Brett
: Sprite.
Jules
: Ah, Sprite. Buona. Ti dispiace se... se assaggio la tua bevanda saporita per mandare giù il boccone?
Brett
: Fa' pure.
Jules
: Ah! Ci voleva proprio! Tu, col frangettone, sai perché siamo qui? Perché non dici al mio amico Vince, là, dove hai nascosto la roba? Perché non glielo dici?
Marvin
: È lì dentro.
Jules
: Non ricordo di averti fatto nessuna domanda del cazzo, se non sbaglio! Cosa dicevi?
Roger
: Nell'armadietto. No. No, quello all'altezza delle ginocchia.
Jules
: Siamo contenti? Vincent? Siamo contenti?
Vincent
: Sì, siamo contenti.
Brett
: Ehm... ascolta... Mi dispiace, io... io... io non ho capito il tuo nome. Ho... ho capito il tuo, ehm, Vincent, giusto? Ma non ho capito il tuo.
Jules
: Mi chiamo Gerda e non è con le chiacchiere che uscirai da questa merda.
Brett
: No, no. No. No. Voglio solo che sappiate quanto... Voglio solo che sappiate quanto ci dispiace che le cose siano andate a puttane tra noi e il signor Wallace. E... Noi ci siamo messi in questo affare con le migliori intenzioni, davvero, no, no, no...
Jules
: Oh, scusami, ho spezzato la tua concentrazione. Oh, non volevo farlo. Per favore, continua. Dicevi qualcosa a proposito delle migliori intenzioni, sì. Ma che ti prende? Ah, avevi finito? Interessante, ma non mi hai convinto, sai? Dì un po', Marsellus Wallace che aspetto ha?
Brett
: Cosa?
Jules
: Da che paese vieni?
Brett
: Cosa? Cosa?
Jules
: "Cosa" è un paese che non ho mai sentito no
mina
re! Lì parlano la mia lingua?
Brett
: Cosa?
Jules
: La mia lingua, figlio di puttana! Tu la sai parlare?
Brett
: Sì!
Jules
: Allora capisci quello che dico!
Brett
: Sì! Sì! Sì!
Jules
: Descrivimi perciò Marsellus Wallace! Che aspetto ha!
Brett
: Cosa?
Jules
: Di' "cosa" un'altra volta! Di' "cosa" un'altra volta! Ti sfido, due volte, ti sfido, figlio di puttana, di' "cosa" un'altra maledettissima volta!
Brett
: È... è... è nero.
Jules
: Vai avanti!
Brett
: È senza capelli.
Jules
: Secondo te sembra una puttana?
Brett
: Cosa?
Jules
: Secondo te, lui ha l'aspetto di una puttana?
Brett
: No!
Jules
: Perché allora hai cercato di fotterlo come una puttana?
Brett
: Non l'ho fatto!
Jules
: Sì che l'hai fatto! Sì, tu l'hai fatto! Brett, hai cercato di fotterlo!
Brett
: No!
Jules
: Ma a Marsellus Wallace non piace farsi fottere da anima viva tranne che dalla signora Wallace. Leggi la Bibbia, Brett?
Brett
: S... s... sì.
Jules
: E allora ascolta questo passo che conosco a memoria, è perfetto per l'occasione. Ezechiele, 25:17. "Il cammino dell'uomo timorato è
mina
cciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti, e la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli, e tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te".
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
C'è qualcos'altro che ci sfugge.
[...]
Se è compromessa va eli
mina
ta.
Vanya Egorov
Dal film:
Red Sparrow
Scheda film e trama
Frasi del film
Quando la registrazione fu ter
mina
ta portai una copia a casa e la feci ascoltare a mia moglie. Ricordo che si mise a piangere. A quel punto pensai «questo ha sicuramente toccato una corda da qualche parte», ed ero contento di questo. Sai, quando hai fatto qualcosa, di sicuro se hai creato un'opera musicale, quando poi la fai ascoltare a qualcun altro la senti con un orecchio diverso. E fu in quel momento in cui mi dissi «wow, questo è un lavoro abbastanza completo», e avevo molta fiducia del fatto che la gente avrebbe risposto.
Roger Waters
Cit. da
Riferito a The Dark Side of the Moon
Frasi di Roger Waters
Dovevo interpretare Il siciliano del regista Michael Cimino e atterrai a Roma dove rimasi un mese per preparare il ruolo. Non mi capacitavo della successione dei segni dei secoli che vedevo cam
mina
ndo per strade, vicoli, piazze... Tutto mi sembrava più importante che studiare i dialoghi del mio personaggio, il fuorilegge Gaspare "Aspanu" Pisciotta!
John Turturro
Cit. da
Style, intervista, 28 aprile 2015
Frasi di John Turturro
La curiosità mi porta ad accettare dei ruoli piuttosto che altri, ad approfondire deter
mina
ti personaggi e soprattutto la sfera femminile che è quella che più mi interessa.
Stefania Rocca
Frasi di Stefania Rocca
Mi sono sentita "Nei panni di un'altra"
[è il titolo della sua autobiografia]
forse fine a quando ho messo la parola fine a questo libro. Prima sono sempre stata lontanissima dalla donna deter
mina
ta da copertina, mi sono sempre sentita una bambina che credeva a tutto.
Eleonora Giorgi
Cit. da
Vanity Fair, intervista, 13 settembre 2016
Frasi di Eleonora Giorgi
Nathan Smith
: Dal punto di vista dell'evoluzione non è sorprendente la svolta che ci abbia realizzato, è plausibile.
William Roberts
: È troppo presto per dire dove ci porterà tutto questo. Io non pensavo che potesse accadere durante la mia vita e invece sta succedendo.
[18 mesi prima]
1° Giornalista
: Il centro di Johannesburg...
2° Giornalista 2
: È una città pericolosa...
3° Giornalista
: Ogni giorno qui si verificano più di 300 tra omicidi ed aggressioni.
4° Giornalista
: Due agenti sono stati uccisi e altri tre sono stati ricoverati in ospedale. L'esito sanguinoso di una sparatoria tra polizia e rapinatori. Morto un altro uomo in uniforme.
Capo della polizia
: Oggi noi entriamo in una nuova era. Quella che segnerà al fine della cri
mina
lità, la fine della corruzione, e l'inizio della sperata rinascita della nostra città. Diamo il benvenuto alla prima forza di polizia robotica al mondo!
Dal film:
Humandroid
Scheda film e trama
Frasi del film
Per colpire al cuore le mafie dobbiamo recidere il rapporto che hanno con la politica
[...]
il voto è il cuore dell'espressione libera del cittadino. Se quel voto è conta
mina
to dalla cri
mina
lità organizzata è un problema cruciale per la democrazia. La politica deve dimostrare di saper resistere alla sensazione faustiana delle mafie. Quando un politico fa un patto con le mafie, si illude di poterlo controllare. Ma non è così. Una democrazia vince se un politico non ha vincoli.
Marco Minniti
Cit. da
L'Espresso.it, 7 dicembre 2017
Frasi di Marco Minniti
Con la strage di Duisburg abbiamo capito che una faida familiare a San Luca in Calabria può avere un esito nel cuore della Germania industrializzata. Per questo è necessario varare al più presto una Procura europea Anti-mafia e Anti-terrorismo ed eli
mina
re in fretta le asimmetrie tra le diverse legislazioni sull'attacco ai beni mafiosi.
Marco Minniti
Cit. da
Repubblica.it, 18 novembre 2017
Frasi di Marco Minniti
Il controllo del territorio non sono soltanto le macchine della polizia, ma anche l'arredo urbano, la coesione sociale, l'illu
mina
zione, l'urbanistica... Una piazza tu non la rendi sicura soltanto dispiegando qualche camionetta della polizia.
Marco Minniti
Cit. da
ilfoglio.it, intervista, 17 febbraio 2017
Frasi di Marco Minniti
Cam
mina
re eretti e parlare, due facoltà che hanno fatto della scimmia un uomo: io le sto perdendo entrambe. Restano l'inutile pollice sovrapponibile e l'insopportabile coscienza di me.
Cesarina Vighy
Cesarina Vighy
Cit. da
L'ultima estate
Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche,
trascinarsi per strade di negri all'alba in cerca di droga rabbiosa,
hipsters dal capo d'angelo ardenti per l'antico contatto celeste con la dinamo stellata nel macchinario della notte,
che in miseria e stracci e occhi infossati stavano su partiti a fumare nel buio soprannaturale di soffitte a acqua fredda fluttuando sulle cime delle città contemplando jazz,
che mostravano il cervello al Cielo sotto la Elevated e vedevano angeli Maomettani illu
mina
ti barcollanti su tetti di casermette
che passavano per le università con freddi occhi radiosi allucinati di Arkansas e tragedie blakiane fra gli eruditi della guerra,
che venivano espulsi dalle accademie come pazzi & per aver pubblicato odi oscene sulle finestre del teschio,
che si accucciavano in mutande in stanze non sbarbate, bruciando denaro nella spazzatura e ascoltando il Terrore attraverso il muro,
che erano arrestati nelle loro barbe pubiche ritornando da Laredo con una cintura di marijuana per New York,
che mangiavano fuoco in alberghi vernice o bevevano trementina nella Paradise Alley, morte, o notte dopo notte si purgatoratizzavano il torso
con sogni, droghe, incubi di risveglio, alcool e uccello e sbronze a non finire,
incomparabili strade cieche di nebbia tremante e folgore mentale in balzi verso i poli di Canada & Paterson, illu
mina
ndo tutto il mondo immobile del Tempo in mezzo,
solidità Peyota di corridoi, albe cimiteri alberi verdi retro cortili, sbronze di vino sopra i tetti, rioni di botteghe in gioiose corse drogate neon balenio di semafori, vibrazioni di sole e luna e alberi nei rombanti crepuscoli invernali di Brooklyn, fracasso di pattumiere e dolce regale luce della mente,
che si incatenavano ai subways in corse inter
mina
bili dal Battery al santo Bronx pieni di simpa
mina
finché lo strepito di ruote e bambini li faceva scendere tremanti a bocca pesta e scassati stremati nella mente svuotata di fantasia nella luce desolata dello Zoo,
che affondavano tutta la notte nella luce sottomarina di Bickford fluttuavano fuori e passavano un pomeriggio di birra svanita nel desolato Fugazzi ascoltando lo spacco del destino al jukebox all'idrogeno,
che parlavano settanta ore di seguito dal parco alla stanza al bar a Bellevue9 al museo al ponte di Brooklyn,
schiera perduta di conversatori platonici precipiti dai gradini d'ingresso dalle scale di sicurezza dai
davanzali dall'Empire State giù dalla luna, farfugliando strillando vomitando sussurrando fatti
e ricordi e aneddoti e sensazioni ottiche e shocks di ospedali e carceri e guerre, interi intelletti rigurgitati in un richiamo totale per
sette giorni e notti con occhi brillanti, carne
da Sinagoga sbattuta per terra, che svanivano nel nulla Zen New Jersey lasciando
una scia di ambigue cartoline del Municipio di Atlantic City, straziati da sudori Orientali e scricchiolii d'ossa
Tangerini e emicranie Cinesi nel rientro dalla streppa in una squallida stanza mobiliata di
Newark23, che giravano e giravano a mezzanotte tra i binari
morti chiedendosi dove andare, e andavano, senza lasciare cuori spezzati, che accendevano sigarette in carri merci carri merci
carri merci strepitanti nella neve verso fattorie
solitarie nella notte dei nonni, che studiavano Piotino Poe San Giovanni della Croce
telepatia e cabala del bop perché il cosmo vibrava istintivamente ai loro piedi nel Kansas, che stavano soli per le strade dello Idaho in cerca di
visionari angeli indiani che erano visionari angeli
indiani, che credevano di essere soltanto matti quando Baltimore luccicava in un'estasi soprannaturale, che sobbalzavano in limousine col Cinese dell'Oklahoma sotto l'impulso di inverno mezzanotte luce stradale provincia pioggia,
che indugiavano affamati e soli a Houston in cerca di jazz o sesso o minestra, e seguivano il brillante Spagnolo per chiacchierare sull'America e l'Eternità, causa persa, e cosi si imbarcavano per l'Africa,
che scomparivano nei vulcani del Messico non lasciando che l'ombra dei jeans e la lava e ceneri di poesia sparse nella Chicago caminetto,
che riapparivano sulla West Coast indagando sul f.b.i. barbuti e in calzoncini con grandi occhi pacifisti sexy nella pelle scura distribuendo volantini incomprensibili,
che si bucavano le braccia con sigarette protestando contro la nebbia di tabacco narcotico del Capitalismo,
che diffondevano manifesti Supercomunisti in Union Square piangendo e spogliandosi mentre le sirene di Los Alamos li zittivano col loro grido, e gridavano giù per Wall e anche il ferry di Staten Island gridava,
che crollavano piangendo in palestre bianche nudi e tremanti davanti al macchinario di altri scheletri,
che mordevano i poliziotti nel collo e strillavano di felicità nelle camionette per non aver commesso altro delitto che la loro intossicazione e pederastia pazza tra amici,
che urlavano in ginocchio nel subway e venivano trascinati dal tetto sventolando genitali e manoscritti,
che si lasciavano inculare da motociclisti beati, e strillavano di gioia,
che si scambiavano pompini con quei serafini umani, i marinai, carezze di amore Atlantico e Caribbeo,
che scopavano la mattina la sera in giardini di rose e sull'erba di parchi pubblici e cimiteri spargendo il loro seme liberamente su chiunque venisse,
che gli veniva un singhiozzo inter
mina
bile cercando di ridacchiare ma finivano con un singhiozzo dietro un tramezzo dei Bagni Turchi quando l'angelo biondo & nudo veniva a trafiggerli con una spada,
che perdevano i loro ragazzi d'amore per le tre vecchie streghe del fato la strega guercia del dollaro eterosessuale la strega guercia che strizza l'occhio dal grembo e la strega guercia che sta li piantata sul culo a spezzare i fili d'oro intellettuali del telaio artigianale,
che copulavano estatici e insaziati con una bottiglia di birra un amante un pacchetto di sigarette una candela e cadevano dal letto, e continuavano sul pavimento e giù per il corridoio e finivano svenuti contro il muro con una visione di fica suprema e sperma eludendo l'ultima sbora della coscienza,
che addolcivano le fiche di milioni di ragazze tremanti al tramonto, e avevano gli occhi rossi la mattina ma pronti ad addolcire la fica dell'alba, natiche lampeggianti sotto i granai e nude nel lago,
che andavano a puttane nel Colorado in miriadi di macchine notturne rubate, N.C., eroe segreto di queste poesie, mandrillo e Adone di Denver gioia alla memoria delle sue innumerevoli scopate di ragazze in terreni abbandonati & retrocortili di ristoranti per camionisti, in poltrone traili
ballanti di vecchi cinema, su cime di montagna in caverne o con cameriere secche in strade familiari sottane solitarie alzate & solipsismi particolarmente segreti nei cessi dei distributori di benzina, & magari nei vicoli intorno a casa,
che dissolvevano in grandi cinema luridi, si spostavano in sogno, si svegliavano su una Manhattan improvvisa, e si tiravano su da incubi di cantine ubriachi di Tokay spietato e da orrori di sogni di ferro della Terza Strada & inciampavano verso l'Ufficio Assistenza,
che cam
mina
vano tutta la notte con le scarpe piene di sangue su moli coperti di neve aspettando che una porta sullo East River si aprisse su una stanza piena di vapore caldo e di oppio,
che creavano grandi drammi suicidi in appartamenti a picco sullo Hudson sotto azzurri fasci antiaerei di luce lunare & le loro teste saranno incoronate di alloro nell'oblio,
che mangiavano stufato d'agnello dell'immaginazione o ingoiavano rospi nel fondo fangoso dei fiumi di Bowery,
che piangevano sulle strade romantiche coi carretti pieni di cipolle e musica scassata,
che sedevano in casse respirando al buio sotto il ponte, e si alzavano per fare clavicembali nelle loro soffitte,
che tossivano al sesto piano di Harlem incoronati di fiamme sotto il cielo tubercolare circondati da teologia in cassette da frutta,
che scarabocchiavano tutta la notte in un rock and roll su incantesimi da soffitta destinati a diventare nella mattina giallastra strofe di assurdo,
che cuocevano animali marci polmoni cuori code zampe borsht & tortillas sognando il puro reame vegetale,
che si buttavano sotto furgoni di carne in cerca di un uovo, .
che buttavano orologi dal tetto per gettare il loro voto all'Eternità fuori del Tempo, & per un decennio dopo le sveglie cadevano ogni giorno sul loro capo,
che si tagliavano i polsi tre volte di seguito senza seguito, rinunciavano ed erano costretti ad aprire negozi di antiquariato dove credevano di invecchiare e piangevano,
che venivano arsi vivi nei loro innocenti vestiti di flanella sulla Madison Avenue tra esplosioni di versi di piombo e il frastuono artificiale dei ferrei reggimenti della moda & gli strilli alla nitroglicerina dei finocchi della pubblicità & l'iprite di sinistri redattori intelligenti, o venivano investiti dai taxi ubriachi della Realtà Assoluta,
che si buttavano dal ponte di Brookiyn questo è successo davvero e se ne andavano sconosciuti e dimenticati tra la foschia spettrale di Chinatown minestra vicoli & autopompe, neanche una birra gratis,
che cantavano disperati dalle finestre, cadevano dal finestrino del subway, si buttavano nello sporco Passaic, saltavano su negri, piangevano lungo tutta la strada, ballavano scalzi su bicchieri rotti spaccavano nostalgici dischi Europei di jazz tedesco del 30 finivano il whisky e vomitavano rantolando nel cesso insanguinato, nelle loro orecchie gemiti e l'esplosione di colossali sirene,
che rotolavano giù per le autostrade del passato andando l'un l'altro verso l'hotrod-Golgotha di veglia solitudine-prigione o l'incarnazione del jazz di Birmingham,
che guidavano est ‐ ovest settantadue ore per sapere se io avevo una visione o tu avevi una visione o lui aveva una visione per scoprire l'Eternità,
che andavano a Denver, che morivano a Denver, che ritornavano a Denver & aspettavano invano, che vegliavano a Denver & meditavano senza compagni a Denver e infine se ne andavano per scoprire il Tempo, & ora Denver ha nostalgia dei suoi eroi,
che cadevano in ginocchio in cattedrali senza speranze pregando per l'un l'altro salvezza e luce e seni, finché l'anima si illu
mina
va i capelli per un attimo,
che si sfondavano il cervello in prigione aspettando cri
mina
li impossibili dalla testa bionda e il fascino della realtà nei loro cuori che cantavano dolci blues a Alcatraz,
che si ritiravano in Messico per conservarsi alla droga, o a Rocky Mount per il tenero Buddha o a Tangeri a ragazzini o alla Southern Pacific per la locomotiva nera o a Harvard o a Narciso o a Woodlawn alle orge o la fossa,
che chiedevano prove di infermità mentale accusando la radio di ipnotismo & venivano lasciati con la loro pazzia & le loro mani &. una giuria incerta,
che al ccny buttavano patate in insalata ai conferenzieri sul Dadaismo e poi si presentavano sui gradini di pietra del manicomio con teste rapate e discorsi arlecchineschi di suicidio, chiedendo un'immediata lobotomia,
e invece venivano sottoposti al vuoto concreto o insulina metrasol elettricità idroterapia psicoterapia terapia educativa ping pong e amnesia,
che in malinconica protesta rovesciavano un unico simbolico tavolo da ping pong, riposando un poco in catatonia,
ritornando anni dopo proprio calvi eccetto una parrucca di sangue, e lacrime e dita, al visibile destino da pazzo delle corsie delle città-manico-mio dell'Est,
fetidi corridoi di Pilgrim State Rockland e Greystone, litigando con gli echi dell'anima, rockrollando nella mezzanotte solitudine-panca dolmen-rea-mi dell'amore, sogno della vita un incubo, corpi ridotti pietra pesanti come la luna,
con mamma finalmente ..., e l'ultimo libro fantastico scaraventato dalla finestra, e l'ultima porta chiusa alle 4 del mattino e l'ultimo telefono sbattuto in risposta contro il muro e l'ultima stanza ammobiliata svuotata fino all'ultimo pezzo di mobilia mentale, una rosa di carta gialla attorcigliata su una gruccia di fil di ferro nell'armadio, e perfino essa immaginaria, nient'altro che un pezzetto di speranza nell'allucinazione ‐
ah, Carl, mentre tu non sei al sicuro io non sono al sicuro, e ora sei davvero nel totale brodo animale del tempo ‐ e che dunque correvano per le strade gelate ossessionati da un lampo improvviso dell'alchimia dell'uso dell'ellisse il catalogo il metro & i piani vibranti,
che sognavano e facevano abissi incarnati nel Tempo & lo Spazio mediante immagini contrapposte, e
intrappolavano l'arcangelo dell'anima tra 2 immagini visive e univano i verbi demenziali e sistemavano insieme il sostantivo e il trattino della coscienza sobbalzando alla sensazione del Pater Omnipotens Aeterni Deus
per ricreare la sintassi e la misura della povera prosa umana e fermarvisi di fronte muti e intelligenti e tremanti di vergogna, ripudiati ma con anima confessa per conformarsi al ritmo del pensiero nella sua testa nuda e infinita,
il pazzo vagabondo e angelo battuto nel Tempo, sconosciuto, ma dicendo qui ciò che si potrebbe lasciar da dire nel tempo dopo la morte,
e si alzavano reincarnati nei vestiti spettrali del jazz all'ombra tromba d'oro della banda e suonavano la sofferenza per amore della nuda mente d'America in un urlo di sassofono elai elai lamma lamma sabacthani che faceva tremare le città fino all'ultima radio
col cuore assoluto della poesia della vita macellato dai loro corpi buono da mangiare per mille anni.
Allen Ginsberg
Cit. da
Urlo
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