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Aforismi Allora - parte 17
Frasi trovate
:
4.712
Marsellus
: Beh, diciamo che torna a casa. Cosa pensi che farà? Non mi dire "cazzo avrà una crisi", questa non è una risposta. Insomma tu la conosci, io no. Una crisi grossa o piccola?
Jules
: Ti conviene valutare l'elemento esplosivo rappresentato da Bonnie e la sua situazione. Voglio dire, se torna a casa dopo una dura nottata di lavoro e trova in cucina dei gangster, che fanno cose da gangster, eh... chi può dire cos'è capace di fare?
Marsellus
: Questo l'ho afferrato, Jules, sto soltanto esaminando i se.
Jules
: Non voglio sentire nessun cazzo di "se"! La sola cosa che ti deve uscire dal culo è "non ci sono problemi Jules, penso io a questa puttanata. Torna là dentro, rassicura i ragazzi e aspetta la cavalleria, che dovrebbe arrivare per direttissima"!
Marsellus
: Non ci sono problemi Jules. Penso io a questa puttanata, torna là dentro e rassicura i ragazzi. E aspetta Wolf che arriverà per direttissima.
Jules
: Vuoi mandare Wolf?
Marsellus
: Ti senti meglio, figlio di puttana?
Jules
: Sì, grande capo, certo, non dovevi dire altro!
Winston "The Wolf" Wolfe
: È un tipo isterico? A che ora è prevista? Hm-hm. Ripetimi i nomi dei presenti. Jules, nero. Hm-hm. Vincent, bianco. Jimmie, bianco. Bonnie, nera. Hm-hm. Un corpo senza testa. Ci vogliono trenta minuti. Ce ne metterò dieci.
[9 MINUTI E 37 SECONDI DOPO...]
Wolf
: Tu sei Jimmie, giusto? È casa tua?
Jimmie
: Sì, proprio così.
Wolf
: Sono il signor Wolf, risolvo problemi.
Jimmie
: Ah, bene. Ne abbiamo uno.
Wolf
: Me l'hanno detto. Posso accomodarmi?
Jimmie
: Ma sì, la prego. Entri.
Wolf
: Tu devi essere Jules, perciò tu sei Vincent. Veniamo subito al sodo, signori. Se sono stato informato correttamente, le lancette volano.
Jimmie
: Al 100%.
Wolf
: Tua moglie Bonnie torna a casa alle nove e mezza del mattino, è esatto?
Jimmie
: Hm-hm.
Wolf
: Mi è stato fatto capire che se dovesse tornare e ci trovasse qui non ne sarebbe troppo soddisfatta.
Jimmie
: Per niente.
Wolf
: Bene, questo ci dà quaranta minuti per toglierci dalle palle. Che se fate quello che vi dico e quando ve lo dico, sono sufficienti.
Allora
, in garage avete una macchina con un cadavere a cui manca la testa. Portatemici. Jimmie.
Jimmie
: Ah-ah?
Wolf
: Fammi un favore, ti dispiace? Ho sentito un buon odore di caffè. Me ne dai una tazza?
Jimmie
: Sì, sùbito. Ah... Come lo prende?
Wolf
: Molta panna, molto zucchero. Riguardo alla macchina, c'è qualcosa che devo sapere? Si ingolfa, fa fumo, è molto rumorosa, c'è benzina... qualsiasi cosa.
Jules
: A parte l'aspetto la macchina è a posto.
Wolf
: Sicuro? Non voglio uscire per strada e magari gli stop non funzionano.
Jules
: Ehi, amico, per quanto ne so io questa figlia di puttana è perfetta.
Wolf
: Meglio così. Torniamo in cucina.
Jimmie
: Ecco, signor Wolf.
Wolf
: Grazie, Jimmie. Hm...
Jimmie
: Eh, eh!
Wolf
:
Allora
, prima cosa, voi due: prendete il corpo e mettetelo nel portabagagli. Jimmie, la tua sembra una casa ben curata. Questo mi fa pensare che nel garage, o sotto il lavandino, ci sono molti prodotti: detersivi...
Jimmie
: Sì, sì, sotto il lavandino.
Wolf
: Bene. Quello che voi due dovete fare è prendere questi detersivi e pulire l'interno della macchina. Intendo dire presto, presto, presto. Dovete andare sul sedile posteriore e raccogliere tutti quei pezzettini di cervello e di cranio, e toglierli da lì. Pulite la tappezzeria. Riguardo alla tappezzeria, non è necessario che sia immacolata, non dobbiamo farci un banchetto. Dategli solo una buona strofinata. Quello di cui dovete occuparvi sono le parti ridotte veramente male, quelle pozze di sangue che si sono formate, quella schifezza, bisogna asciugarla. Ora, Jimmie, dobbiamo saccheggiare la tua biancheria. Mi servono coperte, trapunte imbottite e copriletti. Più sono pesanti e scure, meglio è. Niente roba bianca. Non possiamo usarla.
Jimmie
: Ah, no.
Wolf
: Dobbiamo camuffare l'interno della macchina. Copriremo il sedile anteriore, quello posteriore e i tappetini con trapunte e coperte. Certo, se un poliziotto ci ferma e infila il suo grugno nella macchina, lo stratagemma non funzionerà. Ma a una prima occhiata l'auto sembrerà normale. Jimmie, fai strada. Voi due al lavoro!
Vincent
: Un "per favore" sarebbe carino.
Wolf
: Che hai detto, scusa?
Vincent
: Ho detto che un "per favore" sarebbe carino.
Wolf
: Chiariamoci, campione, non sono qui per dire "per favore". Sono qui per dirti cosa fare. E se un istinto di conservazione ancora lo possiedi, sarà meglio che tu lo faccia, e sùbito, anche. Sono qui per dare una mano. E se il mio aiuto non è apprezzato, tanti auguri, signori miei.
Jules
: No, no, no, signor Wolf, le cose non stanno così. Il suo aiuto è sicuramente apprezzato.
Vincent
: Mister Wolf, ascolti. La mia non è mancanza di rispetto, chiaro? Io la rispetto. Solo che non mi piace che la gente mi abbai gli ordini, tutto qua.
Wolf
: Sono brusco con voi solo perché il tempo è a sfavore. Penso in fretta, quindi parlo in fretta. E voi dovete agire in fretta se volete cavarvela. Perciò vi prego, per piacere, pulite quella cazzo di macchina.
Vincent
: Non cominciare a guardarmi così, va bene? Conosco quello sguardo.
Wolf
: È una Chevrolet del 1974. Verde. Niente, tranne il casino all'interno. Ah, circa venti minuti. Uno di cui non sentiremo la mancanza. Sei un brav'uomo, Joe. Grazie mille. Come andiamo, Jimmie?
Jimmie
: Piuttosto bene. È tutto qui. Ma... signor Wolf, lei deve capire una cosa...
Wolf
: Winston. Jimmie, per favore, Winston.
Jimmie
: D'accordo. Devi capire una cosa, Winston. Ah... No, grazie. Questa è la nostra biancheria migliore. Ed è... È stato... è stato un regalo di nozze di mio zio Conrad e mia zia Ginny. Loro ormai non ci sono più. Io desidero aiutarti, eccome...
Wolf
: Voglio farti una domanda, Jimmie, se non ti dispiace.
Jimmie
: No, no, no, fa' pure.
Wolf
: Lo zio Conrad e la zia Ginny erano miliardari?
Jimmie
: No, no.
Wolf
: Bene, lo zio Marsellus invece sì. E sono sicurissimo che se lo zio Conrad e la zia...
Jimmie
: Ginny.
Wolf
: ... Ginny fossero qui, vi regalerebbero volentieri un'intera camera da letto. Cosa che lo zio Marsellus sarebbe felicissimo di fare. A me piacciono i mobili di rovere. Ce li ho nella mia camera da letto. Tu che ne pensi, Jimmie? Ti piace il rovere?
Jimmie
: Il rovere è bello.
Jules
: Oh, merda... Non ti perdonerò mai per la stronzata che hai fatto. Questa roba fa schifo. Schifo.
Vincent
: Conosci quella filosofia, secondo cui quando un uomo ammette di avere sbagliato gli vengono immediatamente perdonati tutti i suoi errori? L'hai mai sentito dire?
Jules
: Sparisci dalla mia vista con queste cagate. Il figlio di puttana che l'ha detto non ha mai dovuto raccogliere pezzettini di cranio per colpa della tua stupidità!
Vincent
: C'è un limite, Jules, c'è un limite preciso alle offese che posso accettare! In questo momento sono una macchina da corsa e tu mi spingi al massimo! Ti sto soltanto dicendo che è pericolosissimo spingere al massimo una macchina da corsa, tutto qua. Potrei esplodere.
Jules
: Oh! Stai per esplodere?
Vincent
: Sì! Sto per esplodere!
Jules
: E io sono un fungo atomico sterminatore, figlio di puttana! Figlio di puttana, ogni volta che le mie dita toccano cervelli divento Superfly TNT, divento "I cannoni di Navarone"! Infatti!" Ma che cazzo ci sto a fare io qui dietro? Sei tu che devi pensare al cervello! Scambiamoci il posto! Io pulisco i finestrini e tu raccogli il cranio di questo stronzo!
Wolf
: Ottimo lavoro, signori. Forse possiamo cavarcela.
Jimmie
: Incredibile, non sembra la stessa macchina!
Wolf
: Beh, non è ancora il momento di cominciare a farci i pompini a vicenda. La prima fase è completata, pulire la macchina. Il che ci porta alla seconda fase, pulire voi due. Spogliatevi.
Vincent
: Completamente?
Wolf
: A culo nudo. Svelti, signori miei. Abbiamo circa quindici minuti prima che la dolce metà di Jimmie imbocchi il viale.
Jules
: Ah, l'aria della mattina è fredda, cazzo!
Vincent
: Sicuro che sia assolutamente necessario?
Wolf
: Sapete voi due che sembrate?
Vincent
: Cosa?
Wolf
: Due che hanno fatto appena esplodere la testa di un uomo. Togliersi quegli stracci insanguinati è assolutamente necessario. Metteteli nel sacco della spazzatura.
Jules
: Oh! Non fare la stupidaggine di lasciare questa roba davanti a casa tua per il netturbino.
Wolf
: Non preoccuparti, la portiamo con noi. Jimmie, il sapone.
Jimmie
: Ecco.
Wolf
: Benissimo, signori, siete già stati in carcere entrambi, ne sono sicuro. Attenzione, arriva!
Jules
: Porca troia, è gelata!
Wolf
: Meglio a voi che a me, signori. Non abbiate paura del sapone. Lavatevi bene.
Jimmie
: Bagnagli bene la testa.
Jules
: Sui capelli! Mandami l'acqua sui capelli! Avanti, cazzo! Eh!
Wolf
: Asciugamani. Sono asciutti, non perdiamo tempo. Dagli i vestiti. Ah, ah, ah! Perfetto! Perfetto, non avremmo potuto fare di meglio. Ragazzi, ora sembrate... Cosa ti sembrano, Jimmie?
Jimmie
: Eh... Due cazzoni!
Wolf
: Ah, ah, ah, ah!
Jimmie
: Sì, sembrano un paio di cazzoni!
Wolf
: Ah, ah, ah, ah!
Jules
: Ah, ah! Sono i tuoi vestiti, stronzo!
Wolf
: Forza, signori miei. Se restiamo a ridere finiamo in prigione. Non fatevi pregare. Benissimo, signori, chiariamo le regole da seguire sulla strada. Andiamo in un posto chiamato "Lo sfasciacarrozze del mostro Joe". Ora, Mostro Joe e sua figlia Raquel finiranno di risolvere il nostro problema. Il posto è a North Hollywood. Perciò, tranne qualche deviazione, andremo dritti per la Hollywood Way.
Allora
, io guido la macchina incriminata. Jules, tu vieni con me.
Jules
: Hm-hm.
Wolf
: Vincent, tu ci segui con la mia Acura. Ora, se dovessimo imbatterci in qualche tutore della legge, nessuno fa un cazzo di niente finché io non faccio qualcosa.
Vincent
: Capito.
Wolf
: Che cosa ho detto?
Jules
: Non fare un cazzo, a meno che...
Wolf
: A meno che?
Jules
: Non lo faccia lei per primo.
Wolf
: Sei davvero un bambino prodigio. Riguardo a te, cowboy, sei capace di non giocare a "Mezzogiorno di fuoco"?
Vincent
: Signor Wolf, senta, il colpo mi è partito non so come. Sono lucido, glielo garantisco.
Wolf
: Tanto basta. Al volante sono una scheggia, perciò stammi dietro. E se quando riprendo la mia macchina è diversa da come te l'ho data, Mostro Joe dovrà sbarazzarsi di due cadaveri. Va' via, Rex!
Jules
:
Allora
?
Wolf
: Mai successo niente.
Vincent
: Bene.
Wolf
: Ragazzi, vi presento Raquel. Un giorno tutto questo sarà suo.
Raquel
: Ciao. Ma come vi siete vestiti, ragazzi? Andate a una partita di volley?
Wolf
: Ah, ah, ah! Io vado con la signorina a fare colazione. Forse posso darvi un passaggio. Dove abitate?
Vincent
: A Redondo.
Jules
: Englewood.
Wolf
: Shh! Vedo... nel vostro futuro. Vedo... una corsa in taxi! Dovete uscire dai ghetti, ragazzi! Di' buonanotte, Raquel.
Raquel
: Buonanotte, Raquel.
Wolf
: Noi ci rivedremo in giro. E state lontano dai guai, pazzerelli!
Jules
: Signor Wolf. Volevo solo dirle che è stato un vero piacere vederla al lavoro.
Vincent
: Sì, è così, e grazie infinite, signor Wolf.
Wolf
: Chiamatemi Winston. Hai visto, signorina? Rispetto. Mi rispettano tutti, perché io ho carattere.
Raquel
: Anch'io ho carattere!
Wolf
: No, tu hai un caratteraccio! Non vuol dire che tu abbia carattere.
Jules
: Prendiamo un taxi.
Vincent
: Mi è venuta un po' di fame. Ti va di fare colazione con me?
Jules
: Ci sto.
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
Vincent
: Ma devi esserti fatto un'opinione! Insomma, secondo te, a deviare il proiettile, è venuto Dio in persona? Porca puttana!
Jules
: Che cazzo è successo, si può sapere? Ah, che schifo!
Vincent
: Ho preso in piena faccia Marvin!
Jules
: Ma mi dici perché lo hai fatto?
Vincent
: Ma non volevo farlo! È stato un incidente.
Jules
: Senti, bello, ne ho viste di stronzate nella mia vita, ma questa...
Vincent
: Datti una calmata! È stato un incidente, probabilmente. Probabilmente hai preso una buca, ecco.
Jules
: La macchina non ha preso nessuna maledetta buca!
Vincent
: Ehi, senti, basta, non volevo, eh?, non volevo sparare a questo figlio di puttana, è partito un colpo, ecco.
Jules
: Ma guarda che casino hai combinato! Ci troviamo in una strada in città e in pieno giorno!
Vincent
: Non posso crederci...
Jules
: Ci puoi credere, figlio di puttana! Dobbiamo togliere la macchina dalla strada: gli sbirri tendono a notare cose tipo guidare una macchina inzuppata di sangue!
Vincent
: Portala in un posto di amici. Facciamo qualcosa. Facciamola lavare!
Jules
: Siamo nella Valley! Marsellus non ha nessun posto di amici nella Valley.
Vincent
: Ma porca vacca! Questa non è la mia città! Lo vuoi capire?
Jules
: Oh, cazzo!
Vincent
: Che stai facendo?
Jules
: Voglio chiamare un amico a Toluca Lake.
Vincent
: Dov'è Toluca Lake?
Jules
: Oltre quella collina, vicino a Burbank. Ci sono anche gli Studi. Se Jimmie non sta a casa, non so che cazzo dobbiamo fare, perché non ho nessun altro amico in questa zona. Jimmie, ehi, ehi! Come te la passi? Sono Jules. Ascolta, Jimmie, io e un mio carissimo amico ci troviamo nella merda. Siamo in macchina, e dobbiamo toglierci di mezzo al più presto. Ci servirebbe il tuo garage per un paio d'ore. Dobbiamo andarci molto delicati con Jimmie in questa situazione. Una parola sbagliata e ci sbatte fuori dalla porta a calci in culo.
Vincent
: E se lo fa, noi che facciamo?
Jules
: Beh, non ce ne andremo prima di aver fatto qualche telefonata, ma non voglio arrivare a questo punto. Insomma, Jimmie è un amico, non vai a casa di un amico e cominci a dirgli cosa deve fare.
Vincent
: Digli solo di non rompere troppo le palle. Voglio dire, si è messo a dare i numeri quando ha visto il nostro Marvin.
Jules
: Beh, prova a metterti nei suoi panni. Sono le otto del mattino, si era appena svegliato, non se l'aspettava questa cosa. In fondo, cazzo, dobbiamo ricordarci che è lui che sta facendo un favore a noi.
Vincent
: Ma se questo significa che devo essere trattato di merda può infilarselo dritto nel culo il favore, non mi interessa.
Jules
: Ma porca puttana! Che cazzo stai facendo con quest'asciugamano?
Vincent
: Mi stavo asciugando le mani.
Jules
: Beh, di solito uno se le lava, prima!
Vincent
: Hai visto che me le sono lavate!
Jules
: Ho visto che te le sei bagnate!
Vincent
: Le stavo lavando! Questa schifezza è difficile da togliere, se ci fosse della pietra pomice avrei fatto di meglio!
Jules
: Però io ho usato lo stesso sapone. Quando ho finito, l'asciugamani non somigliava a un maxi assorbente. E se ora entra e trova l'asciugamani conciato così, Vincent? Sono fesserie come questa che poi fanno finire una situazione in vacca, amico. Senti, io non ti sto minacciando, è chiaro? Lo sai che ti rispetto eccetera, ma non devi mettermi in questa condizione, chiaro?
Vincent
: Chiaro. D'accordo, d'accordo. Se me lo chiedi gentilmente, nessun problema. Occupati del tuo amico, vai, non m'interessa.
Jules
: Mmmh, porca puttana, Jimmie, questa qui è roba da leccarsi i baffi! Io e Vincent ci saremmo accontentati di un caffè solubile istantaneo, giusto? E invece lui ci tira fuori questa roba da buongustai, ma... ma come la fai questa meraviglia?
Jimmie Dimmick
: Piantala Jules.
Jules
: Che c'è?
Jimmie
: Non c'è bisogno che tu mi venga a dire che il mio caffè è buono, intesi? Sono io che lo compro, e so quanto è buono. Quando è Bonnie a fare la spesa compra delle cagate, io compro sempre roba costosa perché quando la bevo voglio gustarla. Ma lo sai che cosa ho in testa in questo momento? Non è il mio caffè nella mia cucina, ma il vostro negretto disintegrato nel mio garage.
Jules
: Oh, Jimmie, non devi preoccuparti...
Jimmie
: No, no, no, no, non dirmi di non preoccuparmi di niente. Voglio farti una domanda: quando sei arrivato qui hai visto per caso scritto davanti a casa mia "deposito di negri morti"?
Jules
: Jimmie, lo sai che non è questo...
Jimmie
: No, no, no, no, rispondi: hai visto per caso scritto davanti a casa mia "deposito di negri morti"?
Jules
: No, non l'ho visto.
Jimmie
: E sai perché non l'hai visto?
Jules
: Perché?
Jimmie
: Perché non c'è scritto "conservare i negri stecchiti", non è affatto il mio campo, è questo il motivo!
Jules
: Jimmie, noi non vogliamo depositare...
Jimmie
: No, no, no, no, ma non ti rendi conto, cazzo!, che se Bonnie torna ora e trova quel cadavere qui dentro mi tocca divorziare? Niente consulente matrimoniale, niente periodo di prova. Devo affrontare il divorzio, capito? E io non ho voglia di affrontare il divorzio! Ora, senti, ecco cazzo, io voglio darti una mano, ma non voglio perdere mia moglie per questo, è chiaro?
Jules
: Jimmie... Jimmie, lei non ti lascerà.
Jimmie
: E basta! Smettila di ripetermi Jimmie, Jules, chiaro? Non fai che ripetermi Jimmie, ma non esiste niente che tu possa dire che mi farà dimenticare che sono innamorato di mia moglie! Ora senti, insomma... Bonnie torna a casa dall'ospedale tra un'ora e un quarto, capisci? Ha fatto il turno di notte, all'ospedale. Devi fare qualche telefonata, sì? Devi chiamare qualche pezzo grosso? E
allora
chiama, e poi vattene da questa casa prima che lei arrivi!
Jules
: Ehi, tutto liscio, alla grande, noi non ti vogliamo lasciare nella merda, non farò altro che chiamare i miei e loro ci aiuteranno, sta' tranquillo.
Jimmie
: Non vuoi lasciarmi nella merda? Nella merda ci sono già! Sarò in una merda monumentale se Bonnie torna a casa ora. Perciò fammi un favore, va bene? il telefono è in camera da letto, ti
consiglio di andarci!
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
[LA SITUAZIONE DI BONNIE]
Jules
: Sì, tu l'hai fatto! Brett, hai cercato di fotterlo!
Brett
: No!
Jules
: Ma a Marsellus Wallace non piace farsi fottere da anima viva tranne che dalla signora Wallace.
Quarto Uomo
: Oddio, ti prego, non voglio morire.
Jules
: Leggi la Bibbia, Brett?
Brett
: S... s... sì.
Jules
: E
allora
ascolta questo passo che conosco a memoria, è perfetto per l'occasione. Ezechiele, 25:17. "Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti, e la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli, e tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te".
Marvin
: È la fine! È la fine! È la fine! È la fine!
Vincent
: Quello è amico tuo? Hm?
Marvin
: Sono nella merda! Cazzo, sono nella merda!
Jules
: Ah, Vincent, Marvin. Marvin, Vincent.
Vincent
: Digli di stare un po' zitto. Mi dà ai nervi.
Marvin
: Sono fottuto! Sono fottuto! Sono fottuto, cazzo!
Jules
: Marvin!
Marvin
: Sono fottuto! Sono fottuto!
Jules
: Marvin! Marvin! La pianterei con queste stronzate al posto tuo.
Quarto Uomo
: Crepate, figli di puttana! Dovete crepareee!
Vincent
: Ehi, perché cazzo non ce l'hai detto che c'era qualcuno nel bagno? Passato di mente? Ti eri dimenticato che lì dentro c'era uno con uno schifosissimo cannone in mano?
Jules
: Hai visto quant'era grossa la pistola con cui ci ha sparato? Era più grande di lui, merda. Porca puttana, dovremmo essere morti.
Vincent
: Lo so, siamo stati fortunati.
Jules
: No, no, no, no, no, non è stata fortuna.
Vincent
: Sì, può darsi.
Jules
: È stato l'intervento divino. Lo sai cos'è l'intervento divino?
Vincent
: Credo di sì. Significa che Dio è venuto giù dal cielo e ha deviato i proiettili?
Jules
: Proprio così, Vincent, è esattamente quello che significa. Dio è venuto giù dal cielo e ha deviato questi maledetti proiettili!
Vincent
: Secondo me è il momento di andarcene, Jules.
Jules
: Non prenderla come una stronzata da poco, cazzo! Quello che è successo qui è un miracolo!
Vincent
: Le coincidenze ci sono sempre.
Jules
: Hai torto. Hai torto. Questa non è stata una coincidenza.
Vincent
: Vuoi continuare questa discussione teologica in macchina oppure in galera con gli sbirri?
Jules
: A quest'ora dovremmo essere morti, amico mio! Quello che è successo qui è stato un miracolo, e cazzo, voglio che tu riconosca che è così!
Vincent
: E va bene, è stato un miracolo. Ora possiamo andare?
Jules
: Forza, negro, muoviti! Cazzo.
Vincent
: Hai mai visto quel programma sugli sbirri? Una volta lo stavo guardando e c'era uno sbirro che raccontava di una sparatoria in un corridoio con un tizio, va bene, gli ha svuotato addosso il caricatore, e non è successo niente, non l'ha colpito. Capisci, erano solo lui e quell'altro. Insomma, ecco, è pazzesco, ma... ma può capitare.
Jules
: Senti, se vuoi giocare a fare il cieco, segui pure il tuo pastore, ma per quanto mi riguarda gli occhi mi si sono aperti.
Vincent
: Che cazzo significa?
Jules
: Ho chiuso, questo significa. D'ora in poi puoi considerarmi un uomo in pensione.
Vincent
: Oh, Cristo Santo...
Jules
: Non bestemmiare!
Vincent
: Perdio...
Jules
: Ti ho detto di non bestemmiare!
Vincent
: Ehi, mi spieghi perché stai andando fuori di testa?
Jules
: Senti, lo dirò a Marsellus oggi stesso. Basta, ho chiuso.
Vincent
: Già che ci sei, perché non gli dici anche come mai?
Jules
: Tranquillo, glielo dirò.
Vincent
: Diecimila dollari che si piscia addosso dalle risate.
Jules
: Non me ne frega un cazzo se lo fa.
Vincent
: Marvin, tu che ne pensi di tutto questo?
Marvin
: Amico, non mi sono fatto un'opinione.
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
Maynard
: Nessuno ammazza qualcuno nel mio negozio, tranne me e Zed. Questo è Zed.
Zed
: Avevi detto che mi aspettavi.
Maynard
: L'ho fatto.
Zed
: Come mai sono conciati così?
Maynard
: Se le sono date da soli. Sono entrati già in queste condizioni. Quello a destra stava per sparare a quest'altro.
Zed
: Ma non mi dire. Davvero volevi sparargli? Eh? Grace sta bene messa qui fuori?
Maynard
: Sì. Non è martedì, no?
Zed
: No, è giovedì.
Maynard
:
Allora
siamo tranquilli.
Zed
: Bene, fa' uscire lo storpio.
Maynard
: Adesso starà dormendo.
Zed
: Beh, pare proprio che ora dovrai svegliarlo, non credi?
Maynard
: Alzati.
Zed
: In ginocchio.
Maynard
: Chi dei due ti vuoi fare per primo?
Zed
: Ancora non lo so. Chissà, chissà / la fortuna chi l'avrà? / Chissà, chissà / la fortuna chi l'avrà? / Chi l'avrà, chi l'avrà chissà? / Uno, due, tre, tocca a te. Tocca a te, campione. Te lo vuoi fare qui?
Maynard
: No, è meglio nella vecchia stanza di Russell.
Zed
: Per me va bene.
Maynard
: Tu tieni d'occhio questo qui.
Zed
: Sta' fermo!
Maynard
: Sta' giù! Ancora!
Zed
: Ti piace, eh?
Maynard
: Più forte! Sì! Più forte!
Zed
: Adesso! Adesso! Sta' fermo!
Maynard
: Ancora! Prendi!
Zed
: Sì! Ti piace, eh?
Butch
: Vuoi la pistola. Vero, Zed? Eh? Coraggio, puoi prenderla. Su, raccoglila. Avanti, dai, forza! La devi raccogliere, Zed.
Marsellus
: Lascialo a me.
Butch
: Stai bene?
Marsellus
: No, amico. Mai stato così lontano dallo stare bene.
Butch
: E adesso?
Marsellus
: E adesso... Ora ti dico adesso cosa: chiamerò qualche scagnozzo strafatto di crack per fare un lavoretto in questo cesso con un paio di pinze e una buona saldatrice. Hai sentito quello che ho detto, pezzo di merda? Con te non ho finito neanche per il cazzo! Ho una cura medievale per il tuo culo!
Butch
: Dicevo, adesso che sarà tra me e te?
Marsellus
: Ah, in quel senso là. Adesso ti dico che sarà tra me e te. Non c'è niente tra me e te. Non c'è più niente.
Butch
: Pace,
allora
.
Marsellus
: Pace,
allora
. Due cose. Uno: non raccontare questa storia. Questa cosa resta fra me, te, e il merdoso che presto vivrà il resto della sua stronza breve vita fra agonie e tormenti, il violentatore qui. Non riguarda nessun altro questo affare. Due: lascia la città stasera, all'istante, e una volta fuori, resta fuori, o ti faccio fuori. A Los Angeles hai perso i tuoi privilegi.
Butch
: Va bene.
Marsellus
: E adesso vattene via.
Butch
: Oh, cazzo! Fabienne! Fabienne! Fabienne!
Fabienne
: Butch!
Butch
: Presto, tesoro, presto! Prendi la tua roba. Dobbiamo andarcene.
Fabienne
: Butch, ero preoccupata! E i bagagli?
Butch
: Affanculo i bagagli! Se non ci muoviamo sùbito perdiamo il treno! Dai, sbrigati, ti aspetto giù.
Fabienne
: È tutto a posto?
Butch
: Muoviti, muoviti, muoviti!
Fabienne
: Siamo in pericolo?
Butch
: Muoviti! Dai, muoviti!
Fabienne
: Dove l'hai presa quella motocicletta?
Butch
: Non è una motocicletta, tesoro. È un chopper. Dai, andiamo.
Fabienne
: E la mia Honda che fine ha fatto?
Butch
: Mi dispiace, piccola, ma non esiste più la tua Honda. E ora, per favore, vuoi scendere? Forza, andiamo! Andiamo, andiamo, andiamo!
Fabienne
: Sei ferito?
Butch
: No, no. No, no, forse mi sono solo rotto il naso, una scemata. Monta, dai. Piccola, per favore, tesoro, lo vuoi capire che dobbiamo andarcene, Cazzo! Sali! Scusa, vieni qui, vieni qui. Vieni qui, amore. Scusa. Scusa. Scusa.
Fabienne
: Sei stato via così tanto che mi sono venuti brutti pensieri.
Butch
: Mi dispiace, non volevo farti preoccupare. Va tutto bene. Com'era la colazione?
Fabienne
: Era buona.
Butch
: Hai preso le frittelle? Le frittelle con tanti mirtilli?
Fabienne
: No, non ce le avevano le frittelle ai mirtilli, ho dovuto prendere la panna cotta. Sei sicuro di stare bene?
Butch
: Amore, da quando ti ho lasciato ti assicuro che questo è stato in assoluto il giorno più incredibile della mia vita. Forza, monta. Ti racconto tutto. Dai, sali, su, dobbiamo andare. Dobbiamo andare, forza. Sali, su.
Fabienne
: Ma questa motocicletta di chi è?
Butch
: È un chopper, piccola.
Fabienne
: Sì. Questo chopper di chi è?
Butch
: Di Zed.
Fabienne
: Chi è Zed?
Butch
: Zed è morto, piccola. Zed è morto.
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
Butch
: E che cosa vuoi bere?
Fabienne
: Così stai benissimo! Ehm... Voglio bere un bicchierone di succo d'arancia e una tazza di caffè forte. E poi voglio una gran fetta di crostata.
Butch
: La crostata a colazione? Eh, eh, eh!
Fabienne
: Qualunque momento è buono per la crostata. Crostata ai mirtilli, così va bene con le frittelle, ricoperta da un sottile strato di formaggio fuso.
Butch
: Dov'è il mio orologio?
Fabienne
: Sta lì.
Butch
: No, non c'è.
Fabienne
: Hai guardato?
Butch
: Certo che ho guardato! Secondo te, che cosa sto facendo? Sei sicura di averlo preso?
Fabienne
: Sì, l'ho preso dal cassetto del comodino.
Butch
: Sul piccolo canguro?
Fabienne
: Sì, sul piccolo canguro.
Butch
: E comunque, qui adesso non c'è!
Fabienne
: Ma dovrebbe esserci.
Butch
: Sì, lo so anch'io che dovrebbe esserci, però adesso qui non c'è! Perciò dove cazzo sta? Fabienne, quell'orologio apparteneva a mio padre. Hai idea di quante ne ha passate per farmi avere quell'orologio? Non ho tempo per i dettagli, ma ne ha passate un sacco. Ora, tutte queste stronzate le puoi anche bruciare, ma ti ho espressamente raccomandato di non dimenticarti di quel cazzo di orologio! Su, rifletti. L'hai preso?
Fabienne
: Penso di sì.
Butch
: Pensi di sì? Ma che cazzo significa? O l'hai preso o non l'hai preso, cazzo!
Fabienne
:
Allora
l'ho preso.
Butch
: Sei sicura?
Fabienne
: No.
Butch
: Cazzo! Cazzo! Cazzo! Vaffanculo! Stronzo! Vaffanculo! Non c'è nessuno più stronzo di te sulla faccia della Terra! Non è colpa tua. Se l'hai lasciato nell'appartamento... Se l'hai lasciato nell'appartamento, non è colpa tua. Dovevi prendere un sacco di cose. Ti avevo raccomandato di portarlo, ma non... non ti avevo chiarito l'importanza di quell'orologio per me. Se mi fregava solamente di quello, dovevo dirtelo. Tu non vedi nelle sfere, giusto?
Fabienne
: Mi... Mi dispiace.
Butch
: Fa niente. Solo, non posso fare colazione con te.
Fabienne
: Che... che cosa significa questo?
Butch
: Che devo tornare nel mio appartamento, a prendere l'orologio.
Fabienne
: Ma i gangster non ti staranno aspettando?
Butch
: Beh, è quello che scoprirò. Se ci sono e non posso cavarmela, sparisco.
Fabienne
: L'avevo visto il tuo orologio, ero proprio sicura di averlo portato.
Butch
: Ti lascio dei soldi, per le tue frittelle. Fa' una buona colazione. Prendo la tua Honda. Tornerò prima che tu riesca a dire "crostata di mirtilli".
Fabienne
: Crostata di mirtilli.
Butch
: Forse non così presto. Ma abbastanza presto, d'accordo?
Fabienne
: Hm-hm.
Butch
: Ciao.
Fabienne
: Ciao.
Butch
: Cazzo! Fra tutte quelle schifo di cose che poteva dimenticare, dimentica l'orologio di mio padre! Eppure io mi ero raccomandato: l'ho messo sul comodino, lo trovi sul canguro! Ho detto le parole: "Non dimenticare l'orologio di mio padre"! Sei una forza, Butch!
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
Esmeralda
: Quarantacinque dollari e sessanta.
Butch
: Ecco. E... qualcosina in più per il servizio.
Allora
, se per caso qualcuno ti chiede chi hai portato stasera, che dici?
Esmeralda
: La verità. Tre messicani elegantissimi e un po' bevuti.
Butch
: Bonsoir, Esmeralda Villalobos.
Esmeralda
: Buenas noches, Butch.
Fabienne
: Spegni la luce.
Butch
: Va meglio così?
Fabienne
: Oui. Giornata pesante al lavoro?
Butch
: Abbastanza. Ho fatto a pugni.
Fabienne
: Povero piccolo! Ci facciamo le coccole?
Butch
: Pensavo di farmi una doccia, puzzo peggio di un cane rognoso.
Fabienne
: No, mi piace il tuo odore.
Butch
: Mi tolgo il giubbotto.
Fabienne
: Oggi mi sono guardata allo specchio.
Butch
: Ah.
Fabienne
: Volevo la pancetta.
Butch
: Lo specchio ti ha fatto venire voglia di mangiare la pancetta?
Fabienne
: Che hai capito? La pancia in fuori, le pancette sono sexy.
Butch
: Beh, dovresti essere contenta, perché ce l'hai.
Fabienne
: Ma sta' zitto, ciccione! Io non ho la pancetta. Ho solo un po' di pancino, come Madonna quando ha cantato "Lucky Star". Non è la stessa cosa.
Butch
: Non sapevo che ci fosse una grande differenza tra "pancetta" e "pancino".
Fabienne
: C'è una differenza grossissima.
Butch
: Ti piacerebbe se avessi la pancetta?
Fabienne
: No. Gli uomini con la pancetta sembrano melanzane, o sembrano gorilla. Ma su una donna la pancetta è molto sexy. Tutto il resto è normale: normale la faccia, normali le gambe, normali i fianchi, normale il sedere, ma con una pancetta perfettamente rotonda come i bambini. Se l'avessi, mi metterei una maglietta due taglie più piccola per accentuarla.
Butch
: Credi che gli uomini la troverebbero attraente?
Fabienne
: Me ne frego di quello che gli uomini trovano attraente! Peccato che quello che troviamo piacevole al tatto e piacevole alla vista coincidano raramente.
Butch
: Se tu avessi la pancetta, ti darei un pugno proprio lì.
Fabienne
: Mi daresti un pugno sulla pancia?
Butch
: Dritto sulla pancia.
Fabienne
: Ah, ah, ah! E io ti soffocherei! Te la schiaccerei forte sulla faccia fino a non farti respirare!
Butch
: Faresti questo?
Fabienne
: Sì.
Butch
: Davvero?
Fabienne
: Sì.
Butch
: Hai preso tutto?
Fabienne
: Sì, tutto.
Butch
: Sei stata brava, zuccherino.
Fabienne
: È andato tutto come previsto?
Butch
: Non l'hai seguito alla... Oh! Non l'hai seguito alla radio?
Fabienne
: Non li seguo mai i tuoi incontri. Hai vinto tu?
Butch
: Ho vinto. Sì.
Fabienne
: Vuoi ancora ritirarti?
Butch
: Sì, certamente.
Fabienne
: Ha funzionato tutto alla fine.
Butch
: Non siamo ancora alla fine, bambina.
Fabienne
: Siamo in un grosso pericolo, non è così? Se ci trovano, ci ammazzano, di' la verità. Ma io credo che non ci troveranno mai. Vuoi ancora che io venga via con te? Non voglio esserti di peso o d'intralcio, io... Dillo.
Butch
: Fabienne, voglio che tu stia insieme a me.
Fabienne
: Per sempre?
Butch
: Per sempre insieme.
Fabienne
: Tu mi ami?
Butch
: Ti amo moltissimo.
Fabienne
:
Allora
...
Butch
: Sì?
Fabienne
: Voglio che mi baci come hai fatto l'altro giorno.
Butch
: Fallo prima tu.
Fabienne
: Sì, ma prima tu.
Butch
: Va bene.
Fabienne
: Va bene. Butch, amore mio, l'avventura è cominciata.
Butch
: Devo essermi incrinato una costola.
Fabienne
: Quando mi hai fatto godere con la bocca?
Butch
: No, ritardata, nell'incontro.
Fabienne
: Non chiamarmi ritardata.
Butch
: Mi chiamo Fabienne! Mi chiamo Fabienne!
Fabienne
: Smettila.
Butch
: Mi chiamo Fabienne!
Fabienne
: Smettila! E sta' zitto, non fare lo stronzo! Odio questa voce da mongoloide!
Butch
: Va bene. Va bene, scusa, scusa, scusa. Mi rimangio tutto. Mi passeresti un asciugamano asciutto, mio bellissimo tulipano?
Fabienne
: Oh, questo mi piace. Mi piace essere chiamata tulipano. Tulipano è molto meglio di mongoloide.
Butch
: Non ti ho chiamata mongoloide. Ti ho chiamato ritardata, ma me lo sono rimangiato.
Fabienne
: Butch.
Butch
: Sì, crostatina mia.
Fabienne
: Dov'è che stiamo andando?
Butch
: Non lo so ancora. Dovunque vorrai. Questa cosa ci darà un sacco di soldi. Non sarà un pozzo senza fondo. Non potremo vivere per sempre in una cuccia dorata. Pensavo magari di andare da qualche parte nel sud del Pacifico. Con tutti i soldi che ci becchiamo, laggiù possiamo tirare avanti per un bel pezzo.
Fabienne
: Volendo potremmo vivere a Bora Bora.
Butch
: Ah, ci puoi scommettere. E se dopo un po' ti sei stufata, andiamo in qualche altro posto, forse a Tahiti, o in Messico.
Fabienne
: Ma io non so parlare lo spagnolo.
Butch
: Beh, se è per questo non parli neanche il Bora Bora. E poi il messicano è facile. Donde està el zapateria?
Fabienne
: Che cosa vuol dire?
Butch
: Dove sta il negozio di scarpe.
Fabienne
: Donde està...
Butch
: Sputa, prima.
Fabienne
: Donde està el zapateria?
Butch
: Hai una pronuncia meravigliosa. In un lampo sarai la mia piccola mamacita. Qué hora es?
Fabienne
: Qué hora es?
Butch
: Eh?
Fabienne
: Qué hora es?
Butch
: È l'ora della nanna. Sogni d'oro, tesoro.
Fabienne
: Butch? Fa niente.
Butch
: Aaah!
Fabienne
: Oddio! Mi hai fatto paura. Hai fatto un brutto sogno?
Butch
: Che cosa è che stai vedendo?
Fabienne
: Un film con le motociclette, non lo so il titolo.
Butch
: E lo stai vedendo?
Fabienne
: In un certo senso.
Butch
: È un po' presto la mattina per le esplosioni e le bombe.
Fabienne
: Perché non me lo racconti?
Butch
: Che ne so, Fabienne, sei tu che lo stai vedendo.
Fabienne
: Ma no, stupidino, perché non mi racconti il tuo sogno?
Butch
: Non posso, non me lo ricordo. Non mi ricordo mai quello che sogno. Mai.
Fabienne
: Ma guardàtelo come brontola la mattina! Perché non ti alzi e facciamo colazione?
Butch
: Un altro bacio e mi alzo.
Fabienne
: Soddisfatto?
Butch
: Sì.
Fabienne
: E
allora
àlzati, razza di pigrone!
Butch
: Che ore sono?
Fabienne
: Sono quasi le 9:00. Ma noi a che ora abbiamo il treno?
Butch
: Alle 11:00.
Fabienne
: Sai cosa voglio mangiare a colazione?
Butch
: Cosa, crostatina?
Fabienne
: Voglio mangiare un bel piattone di frittelle di mirtilli con tanto sciroppo di acero sopra, uova strapazzate e anche cinque salsicce.
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
[L'OROLOGIO D'ORO]
I Cronista
: È ufficiale. È ufficiale. Wilson è morto.
II Cronista
: Beh, Dan, è stato l'incontro più brutale e sanguinoso a cui questa città abbia mai assistito. Coolidge è corso via. Mai visto un pugile vincere e andarsene così in fretta. Secondo te sapeva che Wilson era morto?
I Cronista
: Ah, secondo me sì, Richard. Dal mio posto ho visto sparire dai suoi occhi la furia per lasciare il passo alla consapevolezza di quanto stava facendo. Chiunque avrebbe lasciato di corsa il ring.
II Cronista
: Dan, pensi che questa tragedia avrà ripercussioni sul mondo della boxe?
I Cronista
: Oh, Richard, una tragedia simile non può non scuotere il mondo della boxe dalle fondamenta. Ma l'effetto più clamoroso sarà nelle tristi settimane a venire: gli occhi della BBA rimarranno...
Allenatore
: È andato via di corsa. Non ho potuto trattenerlo.
Paul
: Marsellus.
Allenatore
: Giuro, non è colpa mia! Non è colpa mia!
Vincent
: Mia. Come stai?
Mia
: Bene. Non ti ho mai ringraziato per la cena.
Marsellus
: Che hai scoperto?
Paul
: Si è dato.
Marsellus
: Il suo allenatore?
Paul
: Giura che non ne sa niente. Io gli credo. Penso che sia rimasto sorpreso almeno quanto...
Marsellus
: No! Non dovete pensare, dovete sapere. Portatelo al canile, datelo in pasto ai cani, così sapremo di sicuro quello che sa e quello che non sa.
Paul
: Per trovare Butch come ci muoviamo?
Marsellus
: Rivolterò il mondo per trovarlo! E anche se andasse in Indocina, uno dei nostri starà nascosto in una ciotola di riso pronto a sparargli nel culo!
Paul
: Ci penso io, capo. Sarà un piacere.
Esmeralda Villalobos
: Signore. Ehi, signore.
Butch
: Che c'è?
Esmeralda
: Lei era al combattimento? Quello della radio. È lei il pugile?
Butch
: Come ti è venuta quest'idea?
Esmeralda
: No, su, avanti! È lei il pugile. Lo so che è lei! Mi dica che è lei, quello.
Butch
: Sì, sono quello.
Esmeralda
: Ha ammazzato l'altro pugile.
Butch
: È morto?
Esmeralda
: La radio ha detto che è morto.
Butch
: Mi dispiace tanto, Floyd.
Esmeralda
: E che cosa si prova?
Butch
: Che cosa si prova a fare che?
Esmeralda
: A uccidere un uomo. Pestare un altro uomo a morte usando solamente le mani!
Butch
: Sei sciroccata?
Esmeralda
: No, per me è un argomento molto interessante. Lei è la prima persona che incontro che ha ammazzato qualcuno, lo sa?
Allora
? Che sensazione si prova a uccidere un uomo?
Butch
: Facciamo così: tu mi dai una di quelle sigarette che hai lì e io ti racconto tutto.
Allora
, Esmeralda... Villalobos. Sei messicana?
Esmeralda
: Il nome è spagnolo, però io di origine sono colombiana.
Butch
: Niente male come nome, tesoro.
Esmeralda
: Grazie. E lei come si chiama?
Butch
: Butch.
Esmeralda
: Butch. Che cosa vuol dire?
Butch
: Sono americano. I nostri nomi non significano un cazzo. Dunque, torniamo a noi, Esmeralda. Che vuoi sapere?
Esmeralda
: Voglio sapere che sensazione si prova a uccidere un uomo.
Butch
: Non te lo so dire. Non sapevo che fosse morto finché non me l'hai detto tu. E adesso che so che è morto vuoi sapere che cosa provo? Non mi sento in colpa nemmeno un po'. Che ti avevo detto, eh? Quando si è saputo dell'incontro combinato, la mia quota ha preso il volo. Lo so, lo so, è incredibile. Ah, cazzi suoi! Se fosse stato un pugile migliore, sarebbe ancora vivo. Se non si fosse mai allacciato i guantoni, cosa che non avrebbe mai dovuto fare nella sua vita, sarebbe ancora vivo. Sì, beh. Chi se ne frega! Ormai è finita. Sì, ma ora basta col povero e sfortunato signor Floyd. Parliamo piuttosto del ricco e prospero signor Butch. Da quanti allibratori l'hai piazzato? Tutti e otto? Quanto ci vorrà per incassare? Avrai tutto entro domani sera. No, capisco, a parte qualche ritardatario. Oh, cazzo, Scotty, è una buona notizia, davvero fantastica. Sì. No, io e Fabienne ce ne andiamo domani. Magari ci vorranno un paio di giorni per arrivare a Knoxville. D'accordo, bello mio. Ah, ah, ah! Hai ragione! Accidenti, se hai ragione! Ti saluto, Scotty. La prossima volta che ci vedremo sarà nel Tennessee. Stammi bene.
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
Inuit
: Eh, quel Paddlefoot, buffo cane sciocco, lui credere totem potere avere vita, eh, eh, eh! Lui cucciolone artico. Quel totem, vedi, essere qui
da sempre.
Signora Coolidge
: Butch?
Clutch Cargo
: Dobbiamo caricare ancora delle casse e poi ci mettiamo in viaggio verso...
Signora Coolidge
: Smetti per un attimo di guardare la tv?
Butch
: Sì.
Signora Coolidge
: C'è una visita importante. Senti, ti ricordi che ti ho detto che papà è morto in un campo di prigionia? Bene. Questo signore è il capitano Koons, era nel campo di prigionia insieme a papà.
Capitano Koons
: Ciao, giovanotto. Accidenti, ho sentito parlare molto di te. Ecco, io ero un buon amico di tuo padre, sai? Siamo stati ad Hanoi insieme in quell'inferno per oltre cinque anni. Speriamo che non debba fare questa esperienza anche tu. Ma quando due uomini si trovano in una situazione come quella vissuta da me e da tuo padre per tutto il tempo che è durata, ti fai carico di certe responsabilità dell'altro. Se fossi stato io a... a non farcela, il maggiore Coolidge in questo momento starebbe parlando con mio figlio Jim. Ma la sorte ha voluto che parlassi io con te, Butch. Ti ho portato una cosa. Questo orologio che ho qui fu visto e acquistato dal tuo grande bisnonno durante la Prima Guerra Mondiale. Fu comprato in un negozio di cianfrusaglie a Knoxville, nel Tennessee, prodotto dalla prima ditta che abbia mai fatto orologi da polso - fino
allora
si portavano solamente orologi da taschino. Sì, è stato comprato dal valoroso patriota Errayn Cooldige il giorno in cui si è imbarcato per Parigi. Il tuo bisnonno aveva questo qua durante la guerra: non se n'è mai staccato fino alla fine dei combattimenti. E dopo aver fatto il suo dovere, tornò a casa dalla tua bisnonna, si tolse l'orologio dal polso, lo mise in un barattolo da caffè ed è lì che è rimasto finché tuo nonno Dane Coolidge non fu chiamato dal suo Paese perché andasse di nuovo a servire la patria. E... era la Seconda Guerra Mondiale questa volta. Il tuo bisnonno ha dato quest'orologio a tuo nonno per buona sorte. Sfortunatamente, a Dane è andata peggio del suo vecchio padre. Lui era un marine ed è rimasto ucciso con tutti gli altri marines nella battaglia di Wake Island. Tuo nonno stava affrontando la morte: lui lo sapeva. Nessuno di loro poteva illudersi che avrebbe mai lasciato quell'isola da vivo. Così, tre giorni prima che i giapponesi prendessero l'isola, tuo nonno chiese a un artigliere addetto all'aviazione militare, di nome Winacki, un uomo mai visto prima in vita sua, di consegnare al suo figlioletto, da lui mai visto in carne ed ossa, il suo orologio d'oro. Tre giorni dopo tuo nonno rimase ucciso, ma Winacki mantenne la sua parola. Alla fine della guerra, andò a fare visita a tua nonna, per consegnare a tuo padre, bambino, l'orologio d'oro del suo papà: quest'orologio. Tuo padre l'aveva ancora al polso quando è stato abbattuto sopra Hanoi. L'hanno catturato e messo in un campo di prigionia vietnamita. Sapeva che se quelli avessero visto il suo orologio gliel'avrebbero confiscato, eh, portato via. Per come la vedeva tuo padre, quest'orologio era tuo di diritto, che fosse dannato se quei musi gialli mettevano le manacce sui beni di suo figlio. Così l'ha nascosto nel solo posto dove sapeva di poterlo fare: nel sedere, per cinque lunghi anni ha tenuto l'orologio infilato nel sedere. Poi è morto di dissenteria, mi ha dato l'orologio. Ho nascosto questo scomodo pezzo di metallo nel sedere per due anni. Poi, finalmente, sono stato rimandato a casa dalla mia famiglia. Adesso, giovanotto, consegno a te l'orologio.
Klondike
: Ci siamo, Butch.
Presentatore
: All'angolo destro vi presentiamo lo sfidante. Con indosso i pantaloncini blu, peso 210 libbre, Floyd Ray Wilson.
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
Vincent
: Cazzo, non mi morire, Mia! Sono un coglione, lo so. E dai!
Uomo
: Poche storie, signor Forrester, mi dia l'astuccio con gli anelli!
Forrester
: Sì, vado a prenderli sùbito.
Donna
: E faccia presto! Oh, la prego, la prego, si sbrighi!
J.M. Benton
: Dunque, sì, vediamo, dunque, qui ci dovrebbero essere scritti i nomi. Ah... tenetevi per mano, piccioncini.
Donna
: No...
Vincent
: Vaffanculo, Lance, vai al telefono!
Donna
: Ah, ah, ah, ma guarda!
J.M. Benton
: Tenetevi per mano.
Uomo
: Sì, ecco.
Donna
: E ora che cos'ha da dire?
J.M. Benton
: Ah...
allora
... mi arrendo, vi sposo.
Donna
: Oh...
Uomo
: Oh, signor Devon, la prego, per favore.
Jody
: Lance, il telefono sta suonando, accidenti!
Donna
: ... ma lo sai che hai una bella faccia tosta?
Lance
: Lo sento.
Donna
: Ora ti insegno un paio di cose.
Jody
: Ma non avevi detto a quei rotti in culo di non chiamare mai a quest'ora?
Lance
: Sì, gliel'avevo detto. Ed è esattamente quello che dirò a questo rotto in culo qui, adesso.
Donna
: Ho trovato gli anelli!
Lance
: Pronto?
Vincent
: Lance, Vincent. Sono nella merda fino al collo, amico, sto venendo a casa tua.
Lance
: Ehi... Ehi... Frena, bello mio! Qual è... qual è il problema?
Vincent
: C'è una tizia che è finita in overdose, capito?
Lance
: Beh, non portarla qui. Guarda che non sto scherzando, cazzo. Non pensare di portare una ragazzina sballata a casa mia!
Vincent
: Non ho scelta.
Lance
: È in overdose?
Vincent
: Cazzo, tra poco ci lascia la pelle!
Lance
: Bene,
allora
non ti resta che ingoiare la merda, portarla all'ospedale e chiamare un avvocato.
Vincent
: Negativo!
Lance
: Cazzo, questo... questo non è un problema mio. Tu l'hai fatta sballare e ora lo risolvi tu questo casino. Ma, scusa, mi stai parlando da un telefono cellulare? Io non ti conosco, chi parla? Non venire qui. Riattacco il telefono. È uno scherzo. È uno scherzo.
Donna
: Ma dove sono gli anelli?
Jody
: Ma che diavolo succede?
Lance
: Ma ti sei bevuto il cervello, cazzo? Prima ti metti a parlare di droga da un cellulare e ora ti vai a schiantare contro casa mia?
Vincent
: Forza, Lance, aiutami. Prendila per i piedi. Per i piedi!
Lance
: Ehi! Ehi! Sei sordo?
Vincent
: Prendila per i piedi!
Lance
: Tu non ce la porti questa troia sbomballata a casa mia.
Vincent
: Lance, questa troia sbomballata è la moglie di Marsellus Wallace, e sai chi è Marsellus Wallace?
Lance
: Sì.
Vincent
: Se questa mi crepa, io divento concime per le piante. Ora senti, a questo punto io dovrò per forza raccontargli che tu non mi hai dato una mano, e che l'hai fatta morire sul tuo prato. Hai capito? Dammi una mano adesso.
Lance
: Cazzo!
Jody
: Lance! Ma tu guarda, le due di notte! Ma che cazzo sta succedendo qui? E chi è?
Lance
: Vai in frigo e prendi la siringa con la dose di adrenalina.
Jody
: Che cazzo le è successo?
Lance
: È in overdose.
Jody
: Sbattila sùbito fuori!
Vincent
: Prendi quella cazzo di siringa!
Jody
: Vaffanculo! E vaffanculo anche tu!
Vincent
: Quanto rompe questa figlia di puttana!
Lance
: Continua a parlarle, capito? Lei prende la siringa, io prendo il libretto di medicina.
Vincent
: A che cazzo ti serve un libro di medicina?
Lance
: Mai fatta un'iniezione di adrenalina, devo leggere come si fa.
Vincent
: No, non ho mai fatto un'iniezione di adrenalina
Lance
: Non mi è mai capitato, va bene? Io non vado in giro a strafarmi con i mocciosi! I miei amici sanno gestire i loro panni!
Vincent
: Prendi la siringa!
Lance
: Certo, se mi lasci andare!
Vincent
: Non te lo sto mica impedendo!
Lance
: E
allora
smettila di parlare con me, parla con lei!
Vincent
: E prendi la siringa! Sbrigati, Lance! Se ne sta andando!
Lance
: Sto cercando più in fretta che posso!
Jody
: Che sta cercando?
Vincent
: E che ne so? Un libro.
Jody
: Che stai cercando?
Lance
: Il mio libretto nero di medicina.
Jody
: Che stai cercando?
Lance
: Il cazzo del mio libretto nero di medicina. È una specie di... di manuale che danno agli infermieri.
Jody
: Mai visto nessun libro di medicina.
Lance
: E... fidati, ce l'ho.
Jody
: Se è così importante, perché non lo tieni insieme alla siringa?
Lance
: Non lo so! Piantala di rompermi le palle!
Jody
: Senti, mentre lo cerchi, quella crepa sul nostro tappeto. Non troverai mai niente in questo casino.
Lance
: Tesoro, ti ammazzo se non chiudi sùbito quella bocca!
Jody
: Sono mesi che ti dico di pulire la stanza, ma tu sei troppo occupato a farti!
Vincent
: Lance, fottitene di quella stronza! Corri qui!
Jody
: Bastardo.
Lance
: Levati di mezzo!
Jody
: Maiale!
Vincent
: Smettila di cazzeggiare e falle l'iniezione, su.
Lance
: Va bene. Senti, mentre io preparo qua, apri la camicia e cercale il cuore.
Vincent
: Dev'essere il punto esatto?
Lance
: Certo che dev'essere esatto. Se questa è un'iniezione del cuore non puoi tirare a indovinare.
Vincent
: Ma dove cazzo sta il cuore? Beh, secondo me è qui.
Jody
: È lì, è lì.
Vincent
: Davvero? Bene. Ora quello che mi serve è un pennarello bello grosso. Ce l'hai?
Jody
: Che cosa?
Vincent
: Un pennarello, una penna con la punta molto grossa! Uno schifosissimo pennarello!
Lance
: Ci siamo. Ecco.
Vincent
: Presto! Presto!
Lance
: Cazzo!
Vincent
: Hm!
Lance
: Ecco. Ecco, adesso è pronta. Ecco.
Vincent
: Lance, presto.
Lance
: Va bene.
Vincent
: Fai presto.
Lance
: Tieni, ti dico cosa fare.
Vincent
: No, no, no, no, mai nella vita. T... t... tu gliela devi fare.
Lance
: No, tu gliela devi fare.
Vincent
: Io non gliela faccio.
Lance
: No, io non gliela faccio.
Vincent
: Io non ho mai fatto un'iniezione.
Lance
: Neanch'io ne ho mai fatte, va bene? Non comincerò certo adesso. Senti, tu l'hai portata qui, perciò gliela fai tu l'iniezione. Quando porterò da te una in overdose le farò l'iniezione. Falle l'iniezione.
Vincent
: Gliela faccio io.
Jody
: Ecco.
Vincent
: Finalmente! Sono pronto. Dimmi che cosa devo fare.
Lance
: Bene. Stai per farle un'iniezione di adrenalina dritta nel cuore. Qua c'è lo sterno.
Allora
devi trapassarlo, perciò non devi fare altro che abbassare l'ago, come... come se volessi pugnalarla.
Vincent
: De... devo pugnalarla tre volte?
Lance
: No, non devi pugnalarla tre volte, una volta sola, ma con forza, in modo da trapassarle lo sterno, e beccarle il cuore, capito?
Vincent
: Sì.
Lance
: E poi, quando hai fatto, devi... devi premere sullo stantuffo.
Vincent
: D'accordo. E poi che succede?
Lance
: Anch'io sono curioso di saperlo.
Vincent
: Questo non è uno scherzo, cazzo! L'ammazzerò? Insomma, che succede?
Lance
: No, dovrebbe riprendersi sùbito, così...
Vincent
: Va bene, forza, conta fino a tre.
Lance
: Va bene.
Vincent
: Pronto?
Lance
: Uno. Due. Tre!
Mia
: Aaaahh!
Lance
: Se stai bene prova a dire qualcosa.
Mia
: Qualcosa.
Jody
: È stato meglio di una strippata! Ah, ah, ah!
Lance
: Mamma mia!
Vincent
: Mia. Mia. Com... Come pensi di... risolvere questa storia?
Mia
: E tu, Vincent?
Vincent
: Beh, io sono del parere, anche se Marsellus vivesse cent'anni non c'è bisogno che sappia di questo incidente.
Mia
: Se Marsellus venisse a sapesse di questo incidente, sarei nei guai esattamente quanto te.
Vincent
: Se permetti ne dubito!
Mia
: So tenere un segreto se lo fai anche tu.
Vincent
: Qua la mano! Muti come una tomba. Deciso? Ora, se vuoi scusarmi, vado a casa a farmi venire un infarto.
Mia
: Vincent. Vuoi sentire la mia barzelletta di "Volpe Forza Cinque"?
Vincent
: Volentieri. Solo che, vedi, sono ancora troppo terrorizzato per ridere.
Mia
: No, non riderai, perché non è divertente. Ma, se ancora la vuoi ascoltare, te la racconto.
Vincent
: Non vedo l'ora!
Mia
: Okay. Tre pomodori camminano per la strada, Papà Pomodoro, Mamma Pomodoro e il Pomodorino. Il Pomodorino cammina con aria svagata e Papà Pomodoro
allora
si arrabbia e... Va da lui, lo schiaccia e dice: "Fai il concentrato!"
Vincent
: Ah. Ah.
Mia
: Il concentrato.
Vincent
: Ah.
Mia
: Bene, ci vediamo.
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
Mia Wallace
: Ciao, Vincent. Mi sto vestendo. La porta è aperta. Entra e preparati da bere. Mia.
Vincent
: C'è nessuno?
Mia
: Vincent. Vincent, sono all'interfono.
Vincent
: Dov... dov'è l'interfono?
Mia
: Sulla parete, vicino alle due statuette africane. Alla tua destra. Fuochino... fuochino. Trovato.
Vincent
: Ciao.
Mia
: Spingi il pulsante se vuoi parlare.
Vincent
: Ciao.
Mia
: Preparati qualche cosa da bere, io verrò giù tra due secondi, accomodati. Il bar è vicino al caminetto.
Vincent
: Va bene.
Mia
: Andiamo.
Vincent
: Ma che cazzo è questo posto?
Mia
: Questo è il Jackrabbit Slim's. A un Elvis-maniaco dovrebbe piacere.
Vincent
: Ah, dai, Mia, andiamo a farci una bistecca.
Mia
: La bistecca la puoi trovare qui, paparino. Non fare il... Hm?
Vincent
: Dopo di te, gattina.
I Motociclista
: Ehi! Ma come guidi? Vaffanculo!
II Motociclista
: Sei tu che cammini senza guardare!
Maitre
: Buonasera, signore e signori. In che cosa posso esservi utile?
Mia
: C'è una prenotazione a nome Wallace.
Maitre
: Wallace?
Mia
: Abbiamo prenotato una macchina.
Maitre
: Ah, una macchina. Bene. Accompagna i signori alla Chrysler.
Ricky Nelson
: ... throw a nickel in the jukebox, then we start to rock / My school gal baby, gonna tell ya some news / You sure look good in them baby-doll shoes / Well, it's a-one, two, a-pull off my shoes / Three, four, get out on the floor / Five, six, come get your kicks / Down on the corner of Lincoln and a-forty-six / Yeah! / All right / I've been a-waitin' in school all day long / a-waitin' on the bell to ring so I could go home / Throw my books on the table, pick up the telephone...
Marylin Monroe
: Salve.
Ricky Nelson
: ... Hello, baby, let's get somethin' goin' / Headin' down to the drugstore to get a soda pop / Throw a nickel in the jukebox, then we start to rock / My school gal baby, gonna tell ya some news / You sure look good in them baby-doll shoes / Listen, it's a-one, two, a-pull off my shoes / Three, four, get out on the floor / Five, six, come get your kicks / Down on the corner of Lincoln and a-forty-six / ... Down on the corner of Lincoln and a-forty-six
Presentatore
: Un bell'applauso per Ricky Nelson! Davvero fantastico, Ricky!
Ricky Nelson
: Grazie infinite.
Mia
: Vincent!
Presentatore
: Voglio solo annunciarvi che Ricky sarà di nuovo con noi nella seconda parte dello spettacolo. Ci auguriamo che gustiate la vostra cena qui al Jackrabbit Slim's. Grazie.
Inserviente
: Chiedete tutti le Philip Morris!
Mia
: Cosa te ne pare?
Vincent
: Se non li sentissi parlare, sembrerebbe il museo delle cere!
Buddy
: Salve, sono Buddy. Che vi porto?
Vincent
: Ah... Vediamo, bistecca, bistecca, bistecca, bist... Oh, sì, bistecca Douglas Sirk, ecco. Prendo questa.
Buddy
: E come la vuoi? Ben cotta, media o grondante sangue?
Vincent
: Grondante sangue. Oh, sì, anche questa: coca alla vaniglia.
Buddy
: E tu, Peggy Sue?
Mia
: Io voglio un... Durwood Kirby hamburger. Lo prendo al sangue. E un frappè da cinque dollari.
Buddy
: E come lo vuoi? "Martin e Lewis" o "Amos e Andy"?
Mia
: "Martin e Lewis".
Vincent
: Hai ordinato un frappè da cinque dollari?
Mia
: Hm-hm.
Vincent
: Il frappè è latte e gelato insieme?
Mia
: A quanto ne so...
Vincent
: E sta a cinque dollari? Non ci metti bourbon o qualcos'altro?
Buddy
: No.
Vincent
: Controllavo.
Buddy
: Torno subito con le bevande.
Mia
: Potresti arrotolarmi una di quelle, cowboy?
Vincent
: Ti posso dare questa qui, cowgirl.
Mia
: Grazie.
Vincent
: Sciocchezze, non c'è di che.
Mia
: Sai, Marsellus ha detto che sei appena tornato da Amsterdam.
Vincent
: Verissimo.
Mia
: Quanto ci sei stato?
Vincent
: Poco più di tre anni.
Mia
: Io ci vado una volta l'anno, mi rilasso per un mese.
Vincent
: Veramente? Non lo sapevo.
Mia
: E perché dovevi?
Vincent
: Ho sentito che hai girato un pilota.
Mia
: Sono stati i miei quindici minuti di gloria.
Vincent
: E che cos'era?
Mia
: Era un programma su una squadra di donne agenti segreti chiamato "Volpi Forza Cinque".
Vincent
: Come?
Mia
: "Volpi Forza Cinque". "Volpi", perché eravamo in gamba, astute e carine. "Forza", perché eravamo una forza con cui fare i conti. E "Cinque", perché eravamo una-due-tre-quattro-cinque di numero. C'era una bionda, Sommerset O'Neal, lei era il capo. La volpina giapponese era una maestra di arti marziali. Alla ragazza nera toccavano le demolizioni, era un'esperta. La volpina francese aveva una specialità, il sesso.
Vincent
: Qual era la tua specialità?
Mia
: Lame affilate. Il mio personaggio, Raven McCoy, aveva una storia: era... era venuta su cresciuta da artisti del circo. Secondo il copione, era la donna più pericolosa del mondo con un coltello. E... e conosceva un'infinità di vecchie barzellette che il suo caro nonnetto, un attore del Vaudeville, le aveva insegnato. E nell'eventualità che ci avessero confermato, avrebbero trovato il modo per cui in ogni episodio io avrei raccontato un'altra barzelletta.
Vincent
: Chissà quante barzellette conosci.
Mia
: Beh, ho potuto raccontarne solo una. Abbiamo girato solo un episodio.
Vincent
: Sentiamo.
Mia
: È una cavolata.
Vincent
: Ma non fare così, sentiamo.
Mia
: No, non ti piacerebbe. Mi sentirei in imbarazzo.
Vincent
: In imbarazzo? L'hai raccontata a cinquanta milioni di persone e non puoi raccontarla a me? Prometto di non ridere.
Mia
: È proprio di questo che ho paura, Vince.
Vincent
: Ah, non è quello che intendevo dire, lo sai.
Mia
: Adesso di sicuro non te la racconto, perché ci abbiamo ricamato troppo sopra.
Vincent
: Che fregatura!
Buddy
: "Martin e Lewis". Coca alla vaniglia.
Mia
: Hm. È buono.
Vincent
: Me ne faresti provare un sorso?
Mia
: Fai pure, assaggia.
Vincent
: Voglio sapere di che sa un frappè da cinque dollari.
Mia
: Puoi usare la mia cannuccia, non ho i bacilli.
Vincent
: Sì, ma magari ce lo ho io.
Mia
: So badare ai bacilli.
Vincent
: E va bene. Accidenti, è davvero buono questo frullato.
Mia
: Te l'avevo detto.
Vincent
: Non so se vale cinque dollari, ma cazzo è veramente buono.
Mia
: Non odi tutto questo?
Vincent
: Odio cosa?
Mia
: I silenzi che mettono a disagio. Perché sentiamo la necessità di chiacchierare di puttanate per sentirci più a nostro agio?
Vincent
: Non lo so, è un'ottima domanda.
Mia
: È solo
allora
che sai di aver trovato qualcuno davvero speciale: quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace.
Vincent
: Beh, non credo che siamo già arrivati a questo, ma non te la prendere, ci conosciamo appena.
Mia
: Facciamo una cosa: io adesso vado in bagno a incipriarmi il naso, tu resti seduto e pensi a qualcosa da dire.
Vincent
: Sarà fatto!
Mia
: Bene.
Marylin
: Quando metto questo vestito si alza il ventaccio!
Avventore
: Mettilo più spesso!
Mia
: Ho detto "cazzo, che botta"! Che botta, cazzo. Cazzo, che botta! Hm... Non lo trovi piacevole tornare dal bagno e vedere che la tua cena è lì che ti aspetta?
Vincent
: Siamo fortunati se ci hanno servito qualcosa. Non credo che Buddy Holly sia un bravo cameriere. Forse dovevamo sederci nel settore di Marilyn Monroe.
Mia
: Quale? Ce ne sono due di Monroe.
Vincent
: Ma che dici? Quella è Marilyn Monroe. Quella è Mamie Van Doren.
Mamie Van Doren
: Desidera ancora qualcosa?
Vincent
: Però non vedo Jayne Mansfield, si sarà presa una sera di riposo.
Mia
: Sei molto in gamba.
Vincent
: Sì, sono momenti.
Mia
: Hai pensato a qualcosa da dire?
Vincent
: In effetti sì. Comunque... Tu sembri una persona molto simpatica e io non voglio offenderti.
Mia
: Uh! Questa non ha l'aria di essere la solita frasetta noiosa lanciata là per fare due chiacchiere. Sembra che tu abbia davvero qualcosa da dire.
Vincent
: Beh, è così. È così. Però tu devi promettermi di non offenderti.
Mia
: No. No, no, no. Non si può promettere una cosa del genere. Io non ho idea di che cosa stai per chiedermi; tu vai avanti e chiedimi quello che stai per chiedermi. La mia reazione spontanea potrebbe essere quella di sentirmi offesa, e senza colpa da parte mia non avrei mantenuto la promessa.
Vincent
: Ti prego, lascia perdere.
Mia
: Ora pretendi l'impossibile. Lasciar perdere una cosa così intrigante come questa sarebbe un tentativo futile.
Vincent
: Ne sei convinta?
Mia
: E poi non è più eccitante quando non si ha il permesso?
Vincent
: Va bene, va bene.
Allora
, ecco qua. Ah... che ne pensi di quello che è capitato ad Antwan?
Mia
: Chi è Antwan?
Vincent
: Tony Rocky Horror. Lo conosci.
Mia
: È caduto da una finestra.
Vincent
: Hm-hm, hm-hm, hm! Questo è un modo per dirlo, sì. Un altro modo sarebbe che è stato buttato fuori. Un altro ancora sarebbe che è stato buttato fuori da Marsellus, e ancora un altro modo dire che è stato buttato fuori da una finestra da Marsellus per causa tua.
Mia
: Ne sei convinto?
Vincent
: No, non ne sono convinto, è solo quello che ho sentito, quello che ho sentito.
Mia
: Chi te l'ha detto?
Vincent
: Loro.
Mia
: Loro parlano tanto, non credi?
Vincent
: Parlano, parlano. Parlano eccome!
Mia
: Non fare il timido, Vincent, che altro hanno detto?
Vincent
: Beh, io non sono timido. Ehm...
Mia
: Per caso c'entra con la parola scopare?
Vincent
: No. No, no, no, no, no. Hanno solo detto che Antwan ti ha fatto un massaggio ai piedi.
Mia
: E
allora
?
Vincent
: E
allora
?
Allora
niente, tutto qui.
Mia
: Ti hanno detto che Marsellus ha buttato Tony Rocky Horror fuori da una finestra perché mi ha fatto un massaggio ai piedi?
Vincent
: Hm-hm.
Mia
: E pensi che sia vero?
Vincent
: Beh, insomma, quando me l'hanno detto mi è sembrato ragionevole.
Mia
: Marsellus che gettava Tony fuori da una finestra dal quarto piano perché mi ha fatto un massaggio ai piedi ti è sembrato ragionevole?
Vincent
: No, mi è sembrato eccessivo, ma non vuol dire che non sia successo. A quanto dicono, Marsellus è molto... protettivo nei tuoi confronti.
Mia
: Un marito che è protettivo nei confronti di sua moglie è una cosa, un marito che quasi uccide un altro uomo perché ha toccato i piedi di sua moglie è un'altra.
Vincent
: Ma è successo? Dimmi.
Mia
: La sola cosa che Antwan ha toccato di mio è stata la mano quando me l'ha stretta al mio matrimonio.
Vincent
: Davvero?
Mia
: Nessuno ha mai saputo perché Marsellus ha buttato Tony fuori da una finestra del quarto piano, tranne Marsellus e Tony. Quando voi maschiacci vi riunite siete peggio di un circolo di cucito.
Presentatore
: Signore e signori, è arrivato il momento che tutti aspettavate, la gara più famosa del Jackrabbit Slim's: il twist, signore e signori. Ed è così che una coppia fortunata vincerà questo splendido trofeo che la nostra Marilyn ha in mano.
Allora
, chi saranno i nostri primi concorrenti?
Mia
: Eccoci qui. Ho voglia di ballare.
Vincent
: Oh, No, no, no, no, no!
Mia
: No, no, no, no, no... Se non sbaglio, Marsellus, mio marito, il tuo capo, ti ha detto di portarmi a spasso e di fare tutto quello che voglio. E io voglio ballare, voglio vincere, e voglio quel trofeo.
Vincent
: D'accordo.
Mia
: Perciò balla bene.
Vincent
: Perfetto. L'hai voluto tu.
Presentatore
: Un bell'applauso per i nostri primi concorrenti. E conosciamo i nostri primi due concorrenti di questa sera. Signorina, lei come si chiama?
Mia
: Signora Mia Wallace.
Presentatore
: E come si chiama il suo compagno?
Mia
: Vincent Vega.
Presentatore
: Bene, vediamo che cosa sapete fare. Via con la musica!
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
Jody
: ... È come se trasformasse ogni parte del tuo corpo nella punta di un pene.
Trudi
: Accidenti!
Jody
: Te lo presto, è un libro fantastico sul piercing.
Trudi
: Ma la pistola che usano per bucarti le orecchie, non la useranno anche per bucarti i capezzoli?
Jody
: Lascia perdere! Ti assicuro che quell'affare va contro qualsiasi idea alla base del piercing. Tutti i miei fori, in diciotto parti del mio corpo, ognuno di loro è stato fatto con un ago. Cinque in ogni orecchio, uno nel capezzolo del seno sinistro, due nella narice destra, uno nel sopracciglio sinistro, uno sulla pancia, uno sul labbro, uno sul grilletto. E sulla lingua ho anche una borchia.
Vincent
: Scusami, è solo una curiosità. A che serve una borchia sulla lingua?
Jody
: È sensuale. Aiuta la fellatio.
Lance
: Vincent. Vieni nel mio ufficio. Forza. Questa è "Panda". Viene dal Messico, è di prima qualità. Questa qui è "Bava". Diversa, ma altrettanto buona. E quella è "Choco", viene dai monti Hartz della Germania. Ora, le prime due costano lo stesso, 300 al grammo. Sono prezzi da amico. Ma questa qui è un pochino più cara. Viene 500 al grammo. Quando te la "spari", sai dove sono andati a finire quei soldi in più. Niente da ridire sulle altre due, è roba veramente... veramente buona. Ma questa qui è una bomba atomica.
Vincent
: Guarda che sono appena tornato da Amsterdam.
Lance
: Sono un negro? Siamo a Englewood? No. Sei a casa mia. I bianchi che sanno la differenza tra roba buona e roba di merda è in questa casa che vengono. Con la mia roba sono prontissimo a sfidare la robaccia di Amsterdam in un giorno qualunque della settimana.
Vincent
: Questa è un'affermazione azzardata.
Lance
: Qui non siamo ad Amsterdam, Vince, qui sono i venditori che decidono. La coca è bella che morta da... da un pezzo. L'eroina sta rimontando in modo pazzesco.
Vincent
: Hm? D'accordo. Dammi tre grammi della bomba atomica, e...
Lance
: Bene.
Vincent
: ... se è buona come dici tornerò a comprarne altri mille dollari.
Lance
: Ah, beh, spero solo che ce ne sia rimasta un po' per te. Ah... te ne darò un po' dalla mia scorta privata - è fantastica - per dimostrarti che sono gentile. Ehi, ho finito le bustine, un sacchetto ti va bene?
Vincent
: Sì, sì, perfetto.
Lance
: D'accordo. Te lo prendo sùbito. Tesoro, mi porti dei sacchetti e dei legacci dalla cucina?
Jody
: Sì, volo.
Lance
: Ehi, che ne pensi di Trudi? Non ha l'amico, hai voglia di... andare su di giri con lei?
Vincent
: Qual è Trudi? Quella con le schifezze in faccia?
Lance
: No, quella è Jody. Quella è mia moglie.
Vincent
: Eh, eh, eh, eh, eh! L'ho detta grossa, vero?
Lance
: No, figurati.
Vincent
: No, non posso, devo andare in un posto.
Lance
: Ah, non c'è nessun problema.
Vincent
: Alla prossima occasione.
Jody
: Grazie, Jody.
Lance
: Ce l'hai ancora la Malibu?
Vincent
: Ah, amico, sai cosa mi ha fatto uno stronzo ieri?
Lance
: Cosa?
Vincent
: L'ha graffiata con una chiave.
Lance
: Ah, mi dispiace. Che pezzo di merda!
Vincent
: Non dirlo a me. L'ho tenuta in deposito per tre anni. L'avevo ritirata da cinque giorni, e un cazzone merdoso qualsiasi me l'ha graffiata.
Lance
: Quelli così li dovrebbero ammazzare. Niente processo, niente giuria. Giustiziati.
Vincent
: Magari avessi potuto beccarlo mentre lo faceva. Avrei dato qualsiasi cosa per beccare quel rotto in culo.
Allora
sì che valeva la pena che lo facesse, così lo potevo beccare!
Lance
: Che schifoso.
Vincent
: Sei un vigliacco cacasotto se fai lo stronzo con la macchina di un altro! Insomma, non si fa lo stronzo con la macchina degli altri!
Lance
: Non si fa.
Vincent
: È contro ogni regola!
Lance
: Grazie.
Vincent
: Grazie a te. Ti secca se me la sparo qui?
Lance
: Ehi! Mi casa su casa.
Vincent
: Muchas gracias.
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
Marsellus Wallace
: Penso che ti ritroverai, quando tutta questa merdata sarà finita... penso che ti ritroverai ad essere un figlio di puttana sorridente. La faccenda è... che in questo momento hai talento. Ma per quanto sia doloroso, il talento non dura. Il tuo periodo sta per finire. Ora questa è una merdosissima realtà della vita, ma è una realtà della vita davanti alla quale il tuo culo deve essere realista. Vedi, questa attività è stracolma di stronzi poco realisti, che da giovani pensavano che il loro culo sarebbe invecchiato come il vino. Hm-hm! Se vuoi dire che diventa aceto, è così. Se vuoi dire che migliora con l'età, non è così. E poi... Quanti combattimenti credi di poter ancora affrontare? Hm? Due? Non ci sono combattimenti per i vecchi pugili, eri quasi arrivato ma non ce l'hai mai fatta, e se dovevi farcela ce l'avresti già fatta. Sei dei miei?
Butch Coolidge
: Si. Pare proprio di si.
Marsellus
: La sera del combattimento forse sentirai una piccola fitta. È l'orgoglio che ti blocca il cervello e te lo mette nel culo. Mettiglielo tu nel culo. L'orgoglio fa solo male, non aiuta, mai. Supera certe cagate, perché da qui a un'anno, quando te la spasserai nei Caraibi, dirai a te stesso: "Marsellus Wallace aveva ragione".
Butch
: Non ho problemi su questo, signor Wallace.
Marsellus
: Alla quinta il tuo culo andrà al tappeto. Ripeti.
Butch
: Alla quinta il mio culo andrà al tappeto.
Paul
: Oh, Vincent Vega, il nostro uomo ad Amsterdam! E Jules Winnfield, il nostro uomo ad Englewood. Portate le chiappe qui dentro. Porca miseria, ma cosa sono questi vestiti?
Jules
: È meglio che tu non lo sappia.
Vincent
: Dov'è il gran capo?
Paul
: Il gran capo è di là, si sta occupando di un affare. Prendetevela calma per qualche minuto. Appena vedete l'uomo bianco andare via, entrate voi.
Vincent
: Come ti va?
Paul
: Bene. Tu che mi racconti dell'Olanda?
Vincent
: Niente male.
Paul
: Ho sentito che domani sera porti fuori Mia.
Vincent
: È Marsellus che me l'ha chiesto.
Paul
: La conosci Mia?
Vincent
: Non ancora.
Paul e Jules
: Ah, ah, ah, ah!
Vincent
: Che cazzo c'è da ridere?
Jules
: Niente. Devo andare a pisciare.
Vincent
: Senti, non sono un coglione idiota, chiaro? Quella è la moglie del gran capo, mi siedo di fronte a lei, mastico quello che mangio con la bocca chiusa, rido alle sue battute stronze e nient'altro.
Paul
: Io mi chiamo Paul, ve li fate tra voi i vostri goal. Hm?
Vincent
:
Allora
perché cazzo me l'hai chiesto a fare? Rotto in culo.
Butch
: Un pacchetto di Red Apples.
Paul
: Col filtro?
Butch
: No. Che cos'hai da guardare, amico?
Vincent
: Non sei amico mio, bestione.
Butch
: Che cosa?
Vincent
: Mi hai sentito benissimo, palle mosce.
Marsellus
: Vincent Vega è nel locale? Il mio uomo! Trascina qui il culo!
Vincent
: Marsellus! Eh, scusa!
Marsellus
: Ah! Non ti preoccupare!
Paul
: Le Red Apples. Un dollaro e quaranta.
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
Jules
: Ti ricordi di Antwan Rockamora? Mezzo nero, mezzo samoano, lo chiamavano Tony Rocky Horror?
Vincent
: Si, mi pare, quello grasso, no?
Jules
: Io non me la sentirei di chiamarlo grasso, ha problemi di peso, poveraccio, che deve fare? È Samoano.
Vincent
: Credo di sapere di chi parli. E
allora
?
Jules
: Beh, Marsellus gli ha dato una bella ripassata. In giro corre voce che è successo per colpa della moglie di Marsellus Wallace.
Vincent
: Che cosa ha fatto, se l'è scopata?
Jules
: No, no, no, no, niente di cosi' grave.
Vincent
: E cosa,
allora
?
Jules
: Le ha fatto un massaggio ai piedi.
Vincent
: Un massaggio ai piedi.
Jules
: Hm-hm.
Vincent
: Tutto qui?
Jules
: Hm-hm.
Vincent
: E
allora
Marsellus che ha fatto?
Jules
: Ha mandato a casa sua un paio di scagnozzi, lo hanno portato sulla veranda e l'hanno buttato di peso fuori dal balcone. Il negro s'è fatto un volo di quattro piani. Di sotto c'era... c'era un giardinetto ben curato, col tetto di vetro, come quello delle serre. Il negro c'è passato attraverso. E da
allora
non è capace di esprimersi molto chiaramente.
Vincent
: Cazzo, un vero peccato.
Jules
: Hm-hm.
Vincent
: Però bisogna ammetterlo, quando uno gioca col fuoco prima o poi si brucia.
Jules
: Che vuoi dire?
Vincent
: Ma che non si va a fare un massaggio ai piedi alla nuova moglie di Marsellus Wallace
Jules
: Secondo te non ha esagerato.
Vincent
: Beh, Antwan probabilmente non si aspettava che lui reagisse come ha fatto, ma doveva pur aspettarsi una reazione.
Jules
: Ma era un massaggio ai piedi, non è niente. Io lo faccio sempre a mia madre.
Vincent
: no, è mettere le mani in modo intimo sulla nuova moglie di Marsellus Wallace. Voglio dire, è così grave come se gliela avesse leccata, no, ma è lo stesso fottuto campo da gioco.
Jules
: Oooh, aspetta, fermo lì. Leccargliela a una troia e farle un massaggio ai piedi non è esattamente la stessa cosa.
Vincent
: Non lo è, ma è lo stesso campo da gioco.
Jules
: Non è neanche lo stesso campo da gioco, cazzo. Ora senti, forse il tuo metodo di massaggi è diverso dal mio, ma sai, toccare i piedi di sua moglie, e infilare la lingua nel più sacro dei suoi buchi, non è lo stesso fottuto campo da gioco, non è lo stesso campionato e non è nemmeno lo stesso sport. Guarda, il massaggio ai piedi non significa un cazzo.
Vincent
: Ma tu l'hai mai fatto un massaggio ai piedi?
Jules
: Eh... non venirmi a parlare di massaggi ai piedi, perché io sono un maestro di piedi massaggiati.
Vincent
: E ne hai fatti molti?
Jules
: Cazzo, ho una tecnica che, lèvati, niente solletico, niente di niente.
Vincent
: A... a un uomo glielo faresti un massaggio ai piedi?
Jules
: Vaffanculo.
Vincent
: L'hai fatto a molti?
Jules
: Vaffanculo
Vincent
: Sai, mi sento un po' stanco, mi farebbe bene un massaggino ai piedi.
Jules
: Basta, eh? Hai capito? Cominciano a girarmi le palle!
Vincent
: Eh, eh! Ah!
Jules
: Questa è la porta.
Vincent
: Sì, eccola qua.
Jules
: Che ora fai?
Vincent
: Sono esattamente le 7:22.
Jules
: Ah... Non è ancora il momento. Dai, leviamoci da qui. Stai a sentire: solo perché non farei mai un massaggio ai piedi a un uomo, non è giusto che Marsellus scaraventi Antwan in una merdosissima serra incasinandogli il modo di parlare. Sono cose che non si fanno. Se quel figlio di puttana lo facesse a me, o mi paralizza anche il culo o io lo ammazzo. Mi sono spiegato?
Vincent
: Ah, ma non sto dicendo che è giusto, ma che per te un massaggio ai piedi non significa niente, per me invece sì. Guarda, ho fatto a migliaia di donne migliaia di massaggi ai piedi e tutti avevano un significato. Noi facciamo finta di no, ma è così. Ed è questo che ti intriga mentre li fai. È un fatto sensuale che monta, dove, beh, nessuno dei due ne parla, ma tu lo sai e lo sa lei. Quello stronzo di Marsellus lo sapeva, e quel coglione di Antwan doveva saperlo ancora meglio. Insomma, quella è sua moglie, cazzo, nessun uomo prende con umorismo certe stronzate. Mi sono spiegato?
Jules
: Sì, è un punto di vista interessante. Coraggio, entriamo nei personaggi.
Vincent
: Come hai detto che si chiama lei?
Jules
: Mia.
Vincent
: Mia.
Jules
: Perché ti interessa tanto la moglie del gran capo?
Vincent
: Beh, lui parte, va in Florida, e mi ha chiesto di... di occuparmi di lei mentre è via.
Jules
: Ah. Occuparti di lei?
Vincent
: No, ma che dici? Devo portarla fuori, sai, farla divertire, così non si sente sola.
Jules
: Cioè tu e Mia Wallace vi date un appuntamento?
Vincent
: Non è come intendi tu. Sai, è come... come quando porti fuori la moglie del tuo migliore amico, al cinema o in qualche altro posto. È solo buona compagnia, nient'altro. Non è un appuntamento. Non è nessun appuntamento!
Jules
: Salve, ragazzi. Come ve la passate? No, comodo, comodo, comodo, comodo. Stai comodo. Sapete chi siamo? Siamo colleghi del vostro socio d'affari Marsellus Wallace. Certo vi ricordate del vostro socio d'affari, vero? No, no, non ditemi niente, voglio indovinare. Tu sei Brett, giusto?
Brett
: Sì.
Jules
: Visto? Ho indovinato. Ti ricordi bene del tuo socio d'affari Marsellus Wallace, non è vero, Brett?
Brett
: Sì, sì, me lo ricordo bene.
Jules
: Bravo. Oh, a quanto pare io e Vincent abbiamo interrotto la vostra colazione. Ci dispiace veramente. Che mangiavate?
Brett
: Hamburger.
Jules
: Hamburger, dici? La colonna portante di ogni colazione vitaminica! E che tipo di hamburger?
Brett
: È un... un cheeseburger.
Jules
: No, no, no, no. Dove li avete comprati? Da McDonald's, da Wendy's, Jack-in-the-Box, dove?
Brett
: Ehm... Al Big Kahuna Burger.
Jules
: Al Big Kahuna Burger! Dove gli hawaiani fanno gli hamburger! Dicono che sono saporiti i loro hamburger, io non li ho mai assaggiati, personalmente. Come sono?
Brett
: Buoni. Buoni. Sono buoni.
Jules
: Vi dispiace se ne assaggio uno? È tuo questo, eh?
Brett
: Sì.
Jules
: Hm! Sì che è saporito questo hamburger. Vincent! Hai mai mangiato un Big Kahuna Burger?
Vincent
: Hm.
Jules
: Ne vuoi un morso? Sono saporiti.
Vincent
: Non ho fame.
Jules
: Beh, se ti piacciono gli hamburger una volta li devi provare. Io di solito non posso mangiarli perché la mia ragazza è vegetariana. E questo praticamente fa di me un vegetariano, ma vado pazzo per il sapore di un buon hamburger. Hmmm! Sai come chiamano un quarto di libbra con formaggio in Francia?
Brett
: No.
Jules
: Diglielo, Vincent.
Vincent
: Royale con formaggio.
Jules
: Royale con formaggio. E sai perché lo chiamano così?
Brett
: Per il sistema metrico decimale?
Jules
: Ma guarda che bel cervellone ha il nostro Brett! Uh, sei in gamba, figlio di puttana, lo sai? Il sistema metrico. Lì dentro che c'è?
Brett
: Sprite.
Jules
: Ah, Sprite. Buona. Ti dispiace se... se assaggio la tua bevanda saporita per mandare giù il boccone?
Brett
: Fa' pure.
Jules
: Ah! Ci voleva proprio! Tu, col frangettone, sai perché siamo qui? Perché non dici al mio amico Vince, là, dove hai nascosto la roba? Perché non glielo dici?
Marvin
: È lì dentro.
Jules
: Non ricordo di averti fatto nessuna domanda del cazzo, se non sbaglio! Cosa dicevi?
Roger
: Nell'armadietto. No. No, quello all'altezza delle ginocchia.
Jules
: Siamo contenti? Vincent? Siamo contenti?
Vincent
: Sì, siamo contenti.
Brett
: Ehm... ascolta... Mi dispiace, io... io... io non ho capito il tuo nome. Ho... ho capito il tuo, ehm, Vincent, giusto? Ma non ho capito il tuo.
Jules
: Mi chiamo Gerda e non è con le chiacchiere che uscirai da questa merda.
Brett
: No, no. No. No. Voglio solo che sappiate quanto... Voglio solo che sappiate quanto ci dispiace che le cose siano andate a puttane tra noi e il signor Wallace. E... Noi ci siamo messi in questo affare con le migliori intenzioni, davvero, no, no, no...
Jules
: Oh, scusami, ho spezzato la tua concentrazione. Oh, non volevo farlo. Per favore, continua. Dicevi qualcosa a proposito delle migliori intenzioni, sì. Ma che ti prende? Ah, avevi finito? Interessante, ma non mi hai convinto, sai? Dì un po', Marsellus Wallace che aspetto ha?
Brett
: Cosa?
Jules
: Da che paese vieni?
Brett
: Cosa? Cosa?
Jules
: "Cosa" è un paese che non ho mai sentito nominare! Lì parlano la mia lingua?
Brett
: Cosa?
Jules
: La mia lingua, figlio di puttana! Tu la sai parlare?
Brett
: Sì!
Jules
:
Allora
capisci quello che dico!
Brett
: Sì! Sì! Sì!
Jules
: Descrivimi perciò Marsellus Wallace! Che aspetto ha!
Brett
: Cosa?
Jules
: Di' "cosa" un'altra volta! Di' "cosa" un'altra volta! Ti sfido, due volte, ti sfido, figlio di puttana, di' "cosa" un'altra maledettissima volta!
Brett
: È... è... è nero.
Jules
: Vai avanti!
Brett
: È senza capelli.
Jules
: Secondo te sembra una puttana?
Brett
: Cosa?
Jules
: Secondo te, lui ha l'aspetto di una puttana?
Brett
: No!
Jules
: Perché
allora
hai cercato di fotterlo come una puttana?
Brett
: Non l'ho fatto!
Jules
: Sì che l'hai fatto! Sì, tu l'hai fatto! Brett, hai cercato di fotterlo!
Brett
: No!
Jules
: Ma a Marsellus Wallace non piace farsi fottere da anima viva tranne che dalla signora Wallace. Leggi la Bibbia, Brett?
Brett
: S... s... sì.
Jules
: E
allora
ascolta questo passo che conosco a memoria, è perfetto per l'occasione. Ezechiele, 25:17. "Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti, e la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli, e tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te".
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
Vincent Vega
: Bene.
Jules Winnfield
:
Allora
, come sono questi hascisc bar?
Vincent
: Eh, come sono? Che vuoi sapere?
Jules
: Eh... Lì l'hascisc è legale?
Vincent
: Sì, è legale, ma non al 100%. Voglio dire, non puoi entrare in un ristorante, rollarti una canna e metterti a spipacchiare. Insomma, ti lasciano fumare a casa tua o in certi posti ben precisi.
Jules
: Ossia gli hascisc bar.
Vincent
: Sì. La faccenda è così, ascolta: è legale comprarlo, è legale possederlo, e se sei il proprietario di un hascisc bar, è legale venderlo. È legale averlo addosso, ma... ma questo non importa perché... sentimi bene ora: se vieni fermato da un un poliziotto ad Amsterdam, è illegale per lui perquisirti! Insomma, questo diritto i poliziotti ad Amsterdam non ce l'hanno.
Jules
: Eh, amico, ci vado subito, non ci sono santi! Cazzo se ci vado!
Vincent
: Eh, eh, lo so che ti piacerebbe, bello, ah! Ma lo sai qual è la cosa più divertente dell'Europa?
Jules
: Qual è?
Vincent
: Sono le piccole differenze. Voglio dire, laggiù hanno la stessa merda che abbiamo noi, ma solo... solo che lì è un po' diverso.
Jules
: E come?
Vincent
: Beh, ecco, puoi entrare in un qualunque cinema di Amsterdam e comprarti una birra. E non sto parlando, che so, di un bicchiere di plastica, ma intendo un boccale di birra. E a Parigi puoi comprare una birra da McDonald's. Sai come chiamano un quarto di libbra con formaggio a Parigi?
Jules
: Non un quarto di libbra con formaggio.
Vincent
: Hanno un sistema metrico decimale, non sanno che cazzo sia un quarto di libbra.
Jules
: E come lo chiamano?
Vincent
: Lo chiamano "Royale con formaggio".
Jules
: Royale con formaggio!
Vincent
: Eh, già!
Jules
: Come lo chiamano il Big Mac?
Vincent
: Beh, il Big Mac è il Big Mac. Lo chiamano "Le Big Mac".
Jules
: Le Big Mac! Ah, ah, ah, ah, ah! E come lo chiamano il "Whopper"?
Vincent
: Non lo so, non sono stato al Burger King. Sai cosa mettono sulle patatine in Olanda al posto del ketchup?
Jules
: Cosa?
Vincent
: La maionese.
Jules
: Eeeh! Che schifo!
Vincent
: Eh, eh! Gliel'ho visto fare, amico, cazzo! Le affogano in quella merda gialla!
Jules
: Dovremmo avere dei fucili per cose di questo tipo.
Vincent
: Quanti saranno?
Jules
: Tre o quattro.
Vincent
: Compreso il nostro tizio?
Jules
: Non ne sono sicuro.
Vincent
:
Allora
significa che potremmo arrivare anche fino a cinque.
Jules
: Sì, è possibile.
Vincent
: Dovremmo avere dei fucili, cazzo. Lei come si chiama?
Jules
: Mia.
Vincent
: Mia? E come ha conosciuto Marsellus?
Jules
: Ah, e che ne so? Come si conoscono tutte le persone. Una volta faceva l'attrice.
Vincent
: Ah, davvero? Ha fatto qualcosa che ho visto?
Jules
: Da quello che so, la cosa più grossa l'ha fatta in un "pilota".
Vincent
: Pilota? Che cazzo è un "pilota"?
Jules
: Le conosci le serie in televisione?
Vincent
: Io non guardo la tv.
Jules
: Sì, ma sarai certo al corrente che c'è un'invenzione chiamata televisione, e che su quest'invenzione ci sono le serie.
Vincent
: Sì!
Jules
: In televisione, il modo per scegliere una serie è che fanno un episodio, l'episodio chiamato "pilota". Poi mostrano quell'episodio a gente che sceglie gli episodi e sul valore di quell'episodio decidono se vogliono fare altri episodi. Alcun vengono scelti e diventano programmi televisivi e invece altri no, e diventano niente. Lei era in uno di quelli che è diventato niente.
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
Yolanda
: Dici sempre così, ogni volta la stessa storia: "Ho chiuso, mai più, è troppo pericoloso...".
Ringo
: Lo so che lo dico sempre, ho anche ragione.
Yolanda
: Ma tendi a dimenticartene dopo un giorno o due.
Ringo
: Ma i giorni in cui dimentico sono finiti. Stanno per cominciare i giorni in cui ricordo.
Yolanda
: Lo sai cosa sembri quando attacchi con questa menata?
Ringo
: Un fottuto uomo pieno di buonsenso. Ecco cosa sembro.
Yolanda
: Sei tale e quale a un'anatra. Qua, qua, qua, qua, qua!
Ringo
: Tira il fiato, perché l'anatra non la sentirai più. Visto che non lo farò mai più, non mi sentirai più fare quack dicendo che non lo farò più.
Yolanda
: Dopo stasera?
Ringo
: Esatto, ho tutta la sera per fare quack.
Cameriera
: Desiderate ancora un po' di caffè?
Yolanda
: Oh, sì. Grazie tante.
Cameriera
: Prego.
Ringo
: Come stanno le cose adesso, c'è lo stesso rischio di una rapina in banca. Anzi, più di un rischio: le banche sono più facili. Quelle federali non debbono fermarti in nessun modo durante una rapina. Sono assicurate, non gliene frega un cazzo. Vai senza pistola in una banca federale. Ho sentito di uno che è entrato in una banca con un telefono portatile. Da' il telefono al cassiere. Una voce dall'altro capo del telefono dice: "Abbiamo la figlioletta di quest'uomo, se non gli date tutti i vostri soldi la uccideremo".
Yolanda
: Ha funzionato?
Ringo
: Ha funzionato sì, è questo che voglio dire. Un coglione entra in una banca solo con un telefono. Non con una pistola, non con un fucile, ma con un cazzo di telefono. Li ripulisce e quelli non alzano nemmeno un dito, tutto qua.
Yolanda
: La bambina è rimasta ferita?
Ringo
: Non lo so, probabilmente quella bambina non è mai esistita, ma... qui la faccenda non è la bambina, qui la faccenda è: una rapina in banca con un telefono.
Yolanda
: Vuoi rapinare le banche?
Ringo
: Non dico rapiniamo le banche. Ti sto solo illustrando che sarebbe più facile di quello che facciamo.
Yolanda
: Niente più negozi di liquori?
Ringo
: Non senti quando parlo? Sì, niente più negozi di liquori! E poi non c'è più lo sfizio di una volta, ormai sono in mano a troppi stranieri: vietnamiti, coreani... non parlano neanche la tua
lingua. Gli dici :"svuota il registratore di cassa", non sanno di che cazzo parli. Ne fanno un fatto personale. Uno di questi musi gialli ci costringerà ad ammazzarlo, vedrai, tu. Vedrai.
Yolanda
: Ma io non voglio ammazzare nessuno.
Ringo
: Perché, credi che io voglia ammazzare qualcuno? Ma magari ci mettono in una situazione in cui o noi o loro. E se non saranno i musi gialli saranno quei fottuti ebrei che posseggono il negozio da quindici fottute generazioni. Troveremo nonno Irving seduto dietro... dietro il bancone con la sua stronza Magnum in mano! Entra in questi posti armato solo di un telefono, e vedrai che fine fai! Fanculo, scordatene! Basta, chiuso.
Yolanda
: Ma che vuoi fare? Vuoi cercare un impiego?
Ringo
: Non in questa vita.
Yolanda
: E
allora
cosa?
Ringo
: Garçon, caffè! Questo posto.
Cameriera
: "Garçon" vuol dire ragazzo.
Yolanda
: Questo locale qua? Una caffetteria pidocchiosa?
Ringo
: Che c'è di male? Nessuno rapina mai i ristoranti. Perché no? Bar, negozi di liquori, distributori di benzina ti spiaccicano la testa se ne assalti uno. I ristoranti, invece, cara, li becchi con le braghe calate. Non si aspettano di essere rapinati. O se lo aspettano meno degli altri.
Yolanda
: Mangiano, bevono e ruttano. E non è sicuramente pieno di eroi un posto come questo.
Ringo
: Proprio così! Esattamente come le banche, questi posti sono assicurati. Al direttore non gliene frega un cazzo, vuole solo farti uscire prima che cominci a sforacchiare i clienti. Le cameriere fanno finta di niente, non stanno lì a beccarsi una pallottola per la cassa. Ma agli inservienti, mettiamo messicani, che prendono un dollaro e cinquanta l'ora, non gliene può fregare un cazzo se tu gli derubi il padrone. I clienti, con la bocca piena, non capiscono che succede. Sono lì che mangiano un'omelette Denver e si ritrovano una pistola puntata in faccia. Vedi, l'idea mi è venuta nell'ultimo negozio rapinato, te lo ricordi?
Yolanda
: Hm.
Ringo
: Tutti quei clienti che entravano?
Yolanda
: Sì.
Ringo
: E tu hai avuto l'idea di prendergli i portafogli,
Yolanda
: Hm-hm.
Ringo
: Ora, quella era una buona idea.
Yolanda
: Grazie.
Ringo
: C'erano più soldi nei portafogli che nella cassa.
Yolanda
: Sì, è vero.
Ringo
: Un sacco di persone va al ristorante.
Yolanda
: Un sacco di portafogli.
Ringo
: Mica male, eh?
Yolanda
: Mica male, certo!
Ringo
: Eh...
Yolanda
: Sono pronta. Facciamolo, in questo momento. Sì, qui. Forza.
Ringo
: D'accordo. Come l'ultima volta, ti ricordi bene? Tu pensi ai clienti, io mi occupo del personale.
Yolanda
: Ti amo, zucchino mio.
Ringo
: Ti amo, coniglietta mia. Nessuno si muova! Questa è una rapina!
Yolanda
: E se per caso qualcuno di voi coglioni si azzarda a muoversi, io vi faccio secchi, brutti figli di puttana! Tutti, fino all'ultimo!
Dal film:
Pulp Fiction
Scheda film e trama
Frasi del film
Johnny Firpo
: Mi fai un gelato anche a me?
Charlie Firpo
: Va bene.
Johnny Firpo
: Lo vorrei di pistacchio.
Charlie Firpo
: Eh... non ce l'ho il pistacchio. C'ho la vaniglia, il cioccolato, fragola, limone, e caffè.
Johnny Firpo
: Ah bene.
Allora
fammi un cono di vaniglia... e di pistacchio.
Charlie Firpo
: No... non ce l'ho il pistacchio... C'ho la vaniglia, il cioccolato, fragola, limone, e caffè.
Johnny Firpo
: Ah va bene.
Allora
vediamo un po', fammelo al cioccolato... tutto coperto di pistacchio.
Charlie Firpo
: Ehi ma che sei sordo! Ti ho detto che il pistacchio non ce l'ho!
Johnny Firpo
: Ok! Ok! Non c'è bisogno che ti arrabbi! No? Insomma di che ce l'hai?
Charlie Firpo
: Ce l'ho di vaniglia, cioccolato, fragola, limone, e caffè!
Johnny Firpo
: Ah ho capito.
Charlie Firpo
: Meno male!
Johnny Firpo
:
Allora
... fammene uno misto. Mettici... la fragola, il cioccolato, la vaniglia, il limone, e il caffè! ...Charlie mi raccomando il pistacchio, eh.
Dal film:
Pari e dispari
Scheda film e trama
Frasi del film
Charlie Firpo
: Primo, se io sto dormendo e mi svegliano all'improvviso, mi viene da piangere. Secondo quando mi viene da piangere io mi arrabbio. Terzo, quando m'arrabbio, mi alzo, scendo, e divento intrattabile.
Scagnozzo
: Ma
allora
scusa, non piangere!
Dal film:
Pari e dispari
Scheda film e trama
Frasi del film
Suor Susanna
: Signor Charlie...
Charlie Firpo
: Ah dica!
Suor Susanna
: Com'è che non si è mai sposato?
Charlie Firpo
: ...Sposato... e lei
allora
?
Suor Susanna
: Ma io ho sposato Gesù!
Charlie Firpo
: Be', io mica potevo sposare la Madonna!
Dal film:
Pari e dispari
Scheda film e trama
Frasi del film
Holly Hunter viveva con me. Mi ha parlato del provino
[per il film Blood Simple - Sangue facile]
, lei non poteva partecipare perché era impegnata a Broadway e
allora
ho deciso di presentarmi io. Quando sono entrata Joel ed Ethan Coen avevano già visionato tantissime attrici e stavano fumando seduti su un divano. Ho iniziato a chiacchierare con Joel e lui, incuriosito, mi ha chiesto di tornare alle due, ma gli ho detto che non potevo perché il mio fidanzato dell'epoca aveva ottenuto un ruolo in una soap opera e io dovevo guardarlo in tv. Joel mi dice sempre che mi ha dato il lavoro perché gli ho detto di no.
Frances McDormand
Frasi di Frances McDormand
Non sapevo niente di cinema. Conoscevo solo il teatro classico. Ho un master in belle arti, anche se nessuno ne parla mai. "Blood Simple" era il mio secondo lavoro, il primo era stato in teatro. Non sapevo niente di cinema perciò non sapevo cosa fare. Non capivo la sceneggiatura che era molto tecnica, con pochissimi dialoghi. Anche se mi riprendevano la mano, io ero lì che mi disperavo e ce la mettevo tutta per risultare credibile. Ma la cosa che mi metteva davvero in crisi era la presenza nello script di una scena in cui dovevo fare sesso.
Allora
ho chiamato Joel e gli ho detto che non me la sentivo, non credevo di essere in grado di farlo, ma lui mi ha risposto: 'Non stiamo vendendo questo film per il sesso, ma per la violenza'.
Frances McDormand
Frasi di Frances McDormand
[Sul film La forma dell'acqua]
Se l'avessi ambientato nel presente sarebbe bastata una critica per metterlo in silenzio, mentre se ti dico: C'era una volta nel 1962 una donna che non poteva parlare e una creatura che non aveva mai parlato....
Allora
ho la tua attenzione, ascolti, abbassi i tuoi pregiudizi e apprezzi la fiaba.
Guillermo del Toro
Frasi di Guillermo del Toro
In Messico la religione cattolica è molto sentita e glorificata, abbiamo immagini di santi molto forti, soprattutto quelli filippini, che hanno delle fratture esposte, delle ossa scoperte. Mi ricordo da bambino un Gesù nella mia chiesa locale che era rappresentato con delle ossa viola e verdi. Quando ho visto Frankenstein aveva la stessa aria tragica, e ho pensato fosse una sorta di messia. I mostri sono diventati dei marcatori della normalità, nel senso che sono stati uccisi dai cosiddetti normali, e alla mia età non ho ancora capito cosa normale voglia dire! Non lo capisco e credo che quello che viene considerato standard sia in realtà distruttivo, perché se essere normale significa essere perfetto
allora
non è possibile. I mostri per me sono i santi patroni dell'imperfezione e io prego loro tutti i giorni perché siamo tutti imperfetti.
Guillermo del Toro
Frasi di Guillermo del Toro
"Venne
allora
la TEMPESTA; | e fu tirannica e violenta: | ci colpì con le sue ali sorprendenti | e ci cacciò avanti, verso sud".
["And now the STORM-BLAST came, and he | Was tyrannous and strong: | He struck with his o'ertaking wings, | And chased us south along".]
|
["And now the STORM-BLAST came, and he | Was tyrannous and strong: | He struck with his o'ertaking wings, | And chased us south along".]
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["And now the STORM-BLAST came, and he | Was tyrannous and strong: | He struck with his o'ertaking wings, | And chased us south along".]
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["And now the STORM-BLAST came, and he | Was tyrannous and strong: | He struck with his o'ertaking wings, | And chased us south along".]
Samuel Taylor Coleridge
Cit. da
La leggenda del vecchio marinaro
Frasi di Samuel Taylor Coleridge
Allora
, adesso rilassati e abbassa le braccia, trova una posizione confortevole, appoggiati, devi stare comodo e rilassato. Fidati di me, va bene? Chiudi gli occhi.
[...]
Ora ascolta per un attimo. Ascolta i suoni della stanza che ti circonda. Adesso voglio che tu immagini di stare in un teatro, o meglio in un cinema. Ci sei solo tu. È uno di quei vecchi cinema d'epoca, sfarzosi. Ti guardi in giro, la sala è immensa, vuota. Ti accorgi che le pareti della sala sono dipinte di nero. Anche le poltrone sono nere e in quella assoluta oscurità tu solo una cosa riesci a vedere: lo schermo bianco. Noti che ci sono delle lettere sullo schermo, delle lettere nere a grandi caratteri. Sono sfocate, tu però inizi ad avvicinarti lentamente con la tua poltrona cercando di leggerle. Stai molto comodo ora, è la tua poltrona preferita. Vieni trascinato sempre più vicino e osservi le lettere. Il rilassamento è totale: le tue gambe sono distese, le tue braccia sono molli e pesanti. Sei vicino, ormai. Puoi quasi leggere le lettere. Cominciano a mettersi a fuoco. Le lettere dicono "sleep": "dormi". Dormi.
[prima seduta di ipnosi di Tom]
Lisa Weil
Dal film:
Echi mortali
Scheda film e trama
Frasi del film
A dieci anni ho iniziato con la scuola calcio della Lazio, la squadra per cui tifavo. Mi piaceva Lothar Matthäus e anche Ruben Sosa, al quale cercavo di assomigliare. Poi ho avuto la fortuna di allenarmi con lui che mi prese in simpatia e mi aiutò a crescere. Ma io
allora
vivevo, come ho sempre cercato di fare, il calcio in modo spensierato.
Luigi Di Biagio
Cit. da
corrieredellosport.it, intervista, 10 settembre 2016
Frasi di Luigi Di Biagio
Erano giorni che mia moglie leggeva un libro
[di Andrea Camilleri]
, e la sentivo ridere come una pazza.
Allora
mi incuriosii, e decisi di dargli una chance. Il giorno dopo mi chiamò la mia manager, proponendomi un provino per Montalbano.
Cesare Bocci
Frasi di Cesare Bocci
A casa ho un mio piccolo spazio. Ma a volte studio ruoli per cui ho bisogno di molto di più,
allora
mi metto in salone. Però lo faccio soltanto quando sono in casa da sola. Non mi va di essere una mamma che invade tutta la casa. La madre-attrice, con ego ridondante... quel cliché lì non mi piace. E poi mi piace mantenere segreto il rapporto con il mio personaggio in fase creativa.
Stefania Rocca
Cit. da
Grazia, intervista 19 aprile 2017
Frasi di Stefania Rocca
A volte penso a come la neo-liberalità degli anni Settanta possa, in qualche modo, apparire addirittura estrema in questi anni di neo-conformismo. Abbiamo importato dall'America questa specie di finta moralità no?
Allora
, invece, il cinema italiano era molto estremo... Io, scherzando, dico che forse ho trovato la ragione che faceva di me e del mio nudo qualcosa di quasi più morboso: perché io ero una ragazzina bene, ben educata, che aveva avuto solo un fidanzato. Non ero una ragazzina dello spettacolo, con una liberalità sessuale ed erotica disinvolta.
Eleonora Giorgi
Cit. da
nocturno.it, intervista, 25 maggio 2016
Frasi di Eleonora Giorgi
Una volta mi lamentai con mia madre per l'eccessiva severità di papà, lui
allora
un po' se ne ebbe a male, e mi disse una cosa di questo tipo: Ma se ti permetto persino di darmi del tu!
Marco Minniti
Cit. da
ilfoglio.it, intervista, 17 febbraio 2017
Frasi di Marco Minniti
Shifu
: Non puoi andartene! Un vero guerriero non molla mai!
Po
: State a vedere.
[prova a superarlo ma fallisce]
Insomma, come dovrei battere Tai Lung? Non riesco neanche a battere voi
[Shifu]
per scendere...
Shifu
: Tu lo batterai perché tu sei il Guerriero Dragone!
Po
: Voi non ci credete affatto! Non ci avete mai creduto! È dal primo momento che io sono qui che voi volete liberarvi di me.
Shifu
: Sì! È vero! Ma adesso ti chiedo di fidarti del tuo maestro, come io sono arrivato a fidarmi del mio!
Po
: Voi non siete il mio maestro e io non sono il Guerriero Dragone!
Shifu
:
Allora
perché non hai mollato? Sapevi che cercavo di liberarmi di te, ma sei rimasto!
Po
: Sì, sono rimasto
[...]
Sono rimasto perché ho pensato che se qualcuno poteva cambiarmi, poteva rendermi... non me, quello eravate voi: il più grande maestro di kung fu di tutta la Cina.
Shifu
: Ma io posso cambiarti! Io posso trasformarti nel Guerriero Dragone, e lo farò!
Po
: Ma dai! Tai Lung sarà qui da un momento all'altro. E anche se ci mettesse cento anni ad arrivare, come fareste voi a trasformare questo nel Guerriero Dragone, eh? Come?
[Shifu non risponde]
Come?!
[ancora Shifu non risponde e Po perde la pazienza]
Come?!?!
Shifu
: Non lo so!! Non lo so...
Po
: Come pensavo...
Dal film:
Kung Fu Panda
Scheda film e trama
Frasi del film
Mitsuko Matsugae
: Dicono che le persone che amano i fiori dell'autunno, muoiono in autunno.
Louise von Hollendorf
: Io amo le rose, fioriscono in tutte le stagioni.
Mitsuko
:
Allora
dovrai morire quattro volte.
Dal film:
Interno berlinese
Scheda film e trama
Frasi del film
Ispettore Kinderman
: Le piacciono i film?
Padre Dyer
: Certo.
Ispettore Kinderman
: Be'... io ho i biglietti per i migliori cinema della città. Mi secca andarci da solo.
Allora
, lo vuole vedere un film con me?
Padre Dyer
: Cosa danno?
Ispettore Kinderman
: Fanno l'Otello.
Padre Dyer
: Con chi è?
Ispettore Kinderman
: Con chi è... con chi è... Anita Ekberg fa Desdemona e John Wayne fa Otello, le va bene?
Padre Dyer
: L'ho visto.
Ispettore Kinderman
: Uhm... ci risiamo. Ha già pranzato?
Padre Dyer
: No.
[Dialogo finale del film]
Dal film:
L'esorcista
Scheda film e trama
Frasi del film
Padre Karras
: Ciao Regan. Sono un amico di tua madre, vorrei aiutarti.
Regan MacNeil
[voce da posseduta]
: Potresti anche sciogliermi
allora
.
Padre Karras
: Ho paura che ti faresti del male, Regan.
Regan MacNeil
[voce da posseduta]
: Io non sono Regan.
Padre Karras
: Capisco. Bene, presentiamoci
allora
. Io sono Damien Karras.
Regan MacNeil
[voce da posseduta]
: E io sono il Diavolo! E adesso sciogli le cinghie per piacere!
Padre Karras
: Se sei il Diavolo, perché non le fai sparire?
Regan MacNeil
[voce da posseduta]
: Sarebbe una volgare esibizione di potenza, Karras!
Padre Karras
: Dov'è Regan?
Regan MacNeil
[voce da posseduta]
: Qui dentro. Con noi.
Padre Karras
: Fammi vedere Regan e ti sciolgo una cinghia.
Regan MacNeil
[voce da posseduta]
: Aiuta uno che serviva a messa, Padre!... Tua madre è qui dentro con noi, Karras. Vorresti lasciarle un messaggio? Penso io a farglielo avere.
Padre Karras
: ...Se questo è vero... conosci il cognome di mia madre da ragazza. Qual è?... Qual è?
[Regan vomita addosso a Karras]
Dal film:
L'esorcista
Scheda film e trama
Frasi del film
Accetta
allora
un dono di speranza: | mia selvatica rosa, sii felice.
Cesarina Vighy
Cesarina Vighy
Nux
[strangolando Furiosa]
: Verme, l'hai tradito!
[Furiosa tenta di pugnalarlo]
Angharad
: Niente vittime superflue!
Furiosa
: Questo Figlio di Guerra mi vuole morta!
Capable
: Era deciso!
Angharad
: È un Kamipazzo. È solo un ragazzo alla fine dell'emivita.
Nux
: No! Io vivo, io muoio, io vivo ancora!
[...]
È finita, non puoi sconfiggerlo. È colui che ha afferrato il sole!
Angharad
: Non capisci che ti ha fregato?
Capable
: È solo un vecchio che mente.
Nux
: Per mano sua saremo elevati!
Angharad
: Per questo abbiamo il suo marchio impresso sulla pelle? Animali da monta, carne da macello...
Nux
: No, il mio arrivo è atteso!
Capable
: Sei carne da macello per un vecchio!
Angharad
: Che uccide ogni uomo e avvelena ogni cosa.
Nux
: Non è nostra la colpa.
Angharad
:
Allora
chi ha ucciso il mondo?
Dal film:
Mad Max Fury Road
Scheda film e trama
Frasi del film
Furiosa
: Interruttori di emergenza. Senza di me la cisterna non si muove.
Max
: Tu puoi salire.
Furiosa
: Senza di loro
[le Mogli]
non vengo.
Max
:
Allora
aspettiamo.
Furiosa
: Conti sulla gratitudine di un uomo molto cattivo: hai già danneggiato una delle sue mogli, quanto pensi ti sarà grato?
[Max la ignora]
Sei su un veicolo a nitrometano da 2.000 cavalli. Hai cinque minuti di vantaggio direi.
[Max continua ad ignorarla]
Vuoi toglierti quella museruola dalla faccia?
[Max la guarda, poi lascia salire lei e le Mogli]
Dal film:
Mad Max Fury Road
Scheda film e trama
Frasi del film
Alberi, fiori, frutti...
Allora
ce n'erano in abbondanza.
Allora
non c'era bisogno di ammazzare nessuno.
Custode dei Semi
Dal film:
Mad Max Fury Road
Scheda film e trama
Frasi del film
Ricordate, amici miei. Non bisogna mai diventare schiavi dell'acqua, o l'acqua si impadronirà di voi, e
allora
soffrirete quando mancherà.
Immortan Joe
Dal film:
Mad Max Fury Road
Scheda film e trama
Frasi del film
Carlotta
: Oh,
allora
alla vostra!
Cosimo
: No, non c'è ancora niente da brindare Carlotta.
Carlotta
: E va be', già il fatto che qualcuno scopa!
Lele
: Carlotta e andiamo, neanche i primi sono arrivati, già così stiamo?!
Dal film:
Perfetti sconosciuti
Scheda film e trama
Frasi del film
[Eva propone di mettere ogni cellulare sul tavolo e rendere noti a tutti gli altri qualsiasi messaggio o chiamata]
Peppe
:
Allora
, dai, facciamolo su!
Lele
: Ma che facciamo.
Peppe
: Questo è il mio.
Cosimo
: Tanto Lucilla sta a casa!
Peppe
: Lucilla...lo farei comunque.
Lele
: Te credo! Dopo le sette a te neanche tua madre te chiama!
Dal film:
Perfetti sconosciuti
Scheda film e trama
Frasi del film
Peppe
: Eva come fa uno a sapere se è innamorato di un'altra persona?
Eva
: Eh, lo chiedi a me?
Peppe
: Eh, sei tu che studi queste cose.
Bianca
: Te lo dico io,
allora
se ci parli trenta minuti al giorno sei innamorato.
Peppe
: E se ci parlo sessanta?
Carlotta
: Eh
allora
vuol dire che sei molto innamorato.
Lele
: Poi non ce parli più, vordì che sei sposato!
Dal film:
Perfetti sconosciuti
Scheda film e trama
Frasi del film
Se le conseguenze involontarie di una serie di errori genetici unite alla scienza che s'è impazzita si possono chiamare invenzione,
allora
sì, ho inventato la Precrimine.
Iris Hineman
Dal film:
Minority Report
Scheda film e trama
Frasi del film
C'era una volta un ragazzo che viveva con suo nonno in una fattoria. Ogni mattina il nonno, che era cristiano, si alzava presto e dedicava del tempo a leggere le Scritture.
Il nipote cercava di imitarlo in qualche modo, ma un giorno chiese:
- "
Nonno, io cerco di leggere la Bibbia ma anche le poche volte che riesco a capirci qualcosa, la dimentico quasi subito.
Allora
a cosa serve? Tanto vale che non la legga più!
".
Il nonno terminò tranquillamente di mettere nella stufa il carbone che stava in una cesta, poi disse al nipote:
- "
Vai al fiume, e portami una cesta d'acqua
".
Il ragazzo andò, ma ovviamente quando tornò non era rimasta acqua nella cesta. Il nonno ridacchiò e disse:
- "
Beh, devi essere un po' più rapido. Dai riprova, muoviti, torna al fiume e prendi l'acqua
".
Anche questo secondo tentativo, naturalmente, fallì. Il nipote, senza fiato, si lamentò dicendo che era una cosa impossibile, e si mise a cercare un secchio. Ma il nonno insistette:
- "
Non ti ho chiesto un secchio d'acqua, ma una cesta d'acqua. Torna al fiume
".
A quel punto il giovane sapeva che non ce l'avrebbe fatta, ma andò ugualmente per dimostrare all'anziano nonno che era inutile. Per quanto fosse svelto l'acqua filtrava dai buchi della cesta. Così tornò al fiume e portò la cesta vuota al nonno, dicendo:
- "
Vedi? Non serve a niente!
"
- "
Sei sicuro?
" - disse il nonno - "
Guarda un po' la cesta
".
Il ragazzo guardò con attenzione: la cesta, che prima era tutta nera di carbone, adesso era perfettamente pulita!
- "
Figliolo, questo è ciò che succede quando leggi la Bibbia. Non capirai tutto, né ricorderai sempre ciò che hai letto, ma quando la leggi ti cambierà dall'interno. Dio lavora così nella nostra vita, ci raffina interiormente e a poco a poco ci trasforma perché possiamo assomigliargli
"
Dio lavora così nella nostra vita, ci raffina interiormente e a poco a poco ci trasforma perché possiamo assomigliargli.
Da:
La cesta e l'acqua
Se in quello che hai detto ci credevi davvero | vorrei tanto che lo ripetessi di nuovo. | Dicono che gli occhi fanno un uomo sincero |
allora
stai zitta | non parlarmi nemmeno.
Max Gazzè
Cit. da
Il solito sesso
Frasi di Max Gazzè
SpaceX ha solo dodici anni ora. Tra oggi e il 2040, la durata della compagnia sarà triplicata. Se abbiamo un miglioramento lineare della tecnologia, al contrario di quello logaritmico,
allora
dovremmo avere una base significativa su Marte, forse con migliaia o decine di migliaia di persone.
[SpaceX is only 12 years old now. Between now and 2040, the company's lifespan will have tripled. If we have linear improvement in technology, as opposed to logarithmic, then we should have a significant base on Mars, perhaps with thousands or tens of thousands of people.]
Elon Musk
Frasi di Elon Musk
Stiamo lavorando per raggiungere una nostra identità, quando riusciremo ad essere riconoscibili dalla prima nota
allora
lì arriverà la gratificazione più alta dal punto di vista artistico.
Stash
Cit. da
Vanity Fair, 12 maggio 2016
Frasi di Stash
«Sapete perché i libri hanno le orecchie?» «Per tenere il segno» «No» «E perché
allora
?» «Perché ci ascoltano e hanno le orecchie proprio in quelle pagine che ci ascoltano di più.»
Alessandro D'Avenia
Cit. da
Cose che nessuno sa
Frasi di Alessandro D'Avenia
Sento il profumo di mia madre, un profumo che da bambino mi dava tranquillità: un profumo misto di rosa e limone. Tenue. Ma non mi sta abbracciando per il voto, altrimenti le sue lacrime non inumidirebbero il mio viso. Solo
allora
capisco. (Leo)
Alessandro D'Avenia
Cit. da
Bianca come il latte, rossa come il sangue
Frasi di Alessandro D'Avenia
Io sono la tua guarigione, Beatrice, e tu la mia. Solo quando lo sapremo entrambi e saremo d'accordo
allora
tutto sarà possibile, per sempre. (Leo)
Alessandro D'Avenia
Cit. da
Bianca come il latte, rossa come il sangue
Frasi di Alessandro D'Avenia
Quella dei sogni è una balla colossale. Lo sapevo. L'ho sempre saputo. Perché poi arriva il dolore e niente ha più senso. Perché tu costruisci, costruisci, costruisci e poi all'improvviso qualcuno o qualcosa spazza via tutto.
Allora
a che serve?
Alessandro D'Avenia
Cit. da
Bianca come il latte, rossa come il sangue
Frasi di Alessandro D'Avenia
I primi colori che mi fecero grande impressione sono il verde chiaro e brillante, il bianco, il rosso carminio, il nero e il giallo ocra. Avevo
allora
tre anni.
Vasilij Kandinskij
Frasi di Vasilij Kandinskij
E dove sarà mai costui (o costei)? diranno i cuori solitari a oltranza. Esiste, esiste. Basta girare con gli occhi laddove non si è mai guardato, cambiando il proprio atteggiamento mentale nei confronti del prossimo. Sembrano frasi fatte, fino a quando non capita di sperimentarle.
Allora
ci si accorge di quanto siano vere.
Massimo Gramellini
Cit. da
Cuori allo specchio
Frasi di Massimo Gramellini
Venivo spesso in vacanza in Italia, per trovare la famiglia di mio padre. Poi nel 1996 mi sono stancato del lavoro che stavo facendo a Londra e preso da un momento di scontentezza, sono venuto in vacanza in Italia. Da
allora
non sono più tornato indietro.
Filippo Nardi
Frasi di Filippo Nardi
Mi manca tutto di Andrea
[Brambilla]
. Mi ricordo però di quando l'ho visto emozionarsi, o per lo meno... l'ha lasciato trapelare: è successo quando siamo stati richiamati a partecipare alla trasmissione Zelig, dopo anni che non apparivamo più in TV. Durante la prima puntata, appena Claudio Bisio ci ha annunciato, il pubblico ha incominciato ad applaudire senza smettere, per alcuni minuti. E noi lì, fermi, senza riuscire a parlare. Abbiamo provato entrambi uno stupore e un'emozione indicibili: un momento in cui ti scorre davanti la vita, perché ti dici: alla fine
allora
avevamo ragione noi. Con un'ovazione simile, vuol dire che non solo il pubblico non ti ha dimenticato, ma che gli sei anche mancato.
Nino Formicola
Frasi di Nino Formicola
Sono un cuoco vero. E organizzo social dinner. È nato tutto casualmente perché dovevo registrare delle video-ricette. Mi hanno detto: "Senti, ma tu sai cucinare? E
allora
perché non fai delle social dinner? Tu cucini e la gente viene a mangiare e sta con te". Tutto è nato dal fatto che ho passato la vita nei ristoranti, e va bene mangiare certe cose sfiziose, presentate bene... Poi però, dopo un po', ti viene voglia di mangiare una carbonara fatta come Dio comanda.
Nino Formicola
Frasi di Nino Formicola
Ho messo la mia anima fra le tue mani.
|
Curvale a nido. Essa non vuole altro
|
che riposare in te.
|
Ma schiudile se un giorno
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la sentirai fuggire. Fa' che siano
|
allora
come foglie e come vento,
|
assecondando il suo volo.
|
E sappi che l'affetto nell'addio
|
non è minore che nell'incontro. Rimane
|
uguale e sarà eterno. Ma diverse
|
sono talvolta le vie da percorrere
|
in obbedienza al destino.
Margherita Guidacci
Titolo della poesia:
All'ipotetico lettore
Una modella italiana di diciotto anni racconta il giornale britannico Sun ha messo all'asta la sua prima notte d'amore su un sito internazionale di escort di lusso per potersi pagare gli studi a Cambridge. Siamo in presenza della notizia perfetta, a tasso garantito di perbenismo. Impossibile criticarla senza passare per bacchettoni, moralisti e nemici del libero mercato, che per qualsiasi merce si limita a incrociare domanda e offerta senza altri scrupoli che la fissazione del prezzo (un milione di euro, per ora). La ragazza è maggiorenne e libera di disporre del proprio corpo a suo piacimento, anche per soddisfare la fantasia erotica di qualche riccone. Non esiste violenza né pressione psicologica da parte del maschio potente e predatore, anzi è lei a offrirsi e a dettare le regole del gioco. Non si tratta neppure di un capriccio: nell'intervista dice di avere pianificato la sua decisione a sedici anni, quando si rifiutò di perdere la verginità con il fidanzato dell'epoca. C'è persino il nobile fine che giustifica i mezzi: il desiderio di iscriversi a una delle università più prestigiose e costose del pianeta, utilizzando gli spiccioli per aiutare la sorella e i genitori a comperarsi una casa. Niente da eccepire, insomma, a condizione che tra vent'anni la ragazza non rilasci un'altra intervista al Sun per accusare il suo primo amante di molestie.
Ma
allora
, mi domando: perché questa storia lascia addosso, almeno a me, una patina di tristezza?
Massimo Gramellini
Cit. da
Il mercato delle vergini, 'Il caffè', Corriere.it, 17 gennaio 2018
Frasi di Massimo Gramellini
Glauco
[dando le istruzioni per scrivere un cinepanettone]
: La cosa che dobbiamo fare è semplicissima: tutti i personaggi che prima vedevamo con occhio critico per via delle loro malefatte diventano positivi. Ladri, tangentisti, corrotti sono positivi. René voleva fare un film che scandalizzasse, che indignasse.
[cambio scena]
I protagonisti di Natale con la casta saranno simpaticissimi bastardi italiani abbronzati e corrotti a cui piace mettere le mani sulle tette.
[girando la lavagna sul cui retro c'è un'immagine disegnata di due tette e di un sedere che scoreggia]
Popi-popi. Però noi le tette le dobbiamo pensare come l'utopia di Galeano. Che diceva il grande Eduardo Galeano? Diceva che l'utopia è come l'orizzonte: tu fai due passi avanti, quello s'allontana di due passi. Tu fai tre passi e quello s'allontana di tre passi.
Allora
dice: a che cosa serve l'utopia? Serve a camminare. E
allora
, a che cosa servono le tette nel nostro film? A sbietta', a incassa', a fare i soldi.
[...]
Invece, bisogna partire con un... ecco, io per esempio c'ho un incipit. Che c'hai, un pezzo di carta? Scrivi. Potrebbe essere: "l'Italia è il paese che amo..."
Sceneggiatore 1
: Ammazza Glauco, cioè sei veramente completo.
Glauco
: Sì, sì aspetta che sennò poi me...
allora
, "l'Italia è il paese che amo. Qui, ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti." Be', è 'na proposta, poi, insomma, fate voi.
Dal film:
Boris - Il film
Scheda film e trama
Frasi del film
Duccio
:
Allora
stavo facendo i complimenti allo scenografo per il grande lavoro che ha fatto qui, che è perfetto! Vedi gli oggetti? Ogni cosa vive di luce propria. Parafrasando quel libro che non ho letto, si potrebbe dire che qui "ogni cosa è illuminata".
René
: Bene, mi fa piacere... E quindi?
Duccio
: E quindi non farei niente.
René
: Come non faresti niente?
Duccio
: No cioè... terrei le luce interne, no? Diegetiche, politiche. Cinema poetico-politico.
René
: Mmh... fai vede'.
Duccio
: Biascica, apri tutt.. eh, accendi le luci diegetiche.
Biascica
: Diegetiche... tie'... diegetiche.
[apre tutto]
Dal film:
Boris - Il film
Scheda film e trama
Frasi del film
Arianna
[dopo aver chiuso una telefonata]
: Vabbè ma tu sei un rincoglionito!
Alessandro
: Perché che ho fatto?
Arianna
: Cioè noi ufficialmente stiamo cercando un attore per il ruolo "faccia demmerda", te pare?
Alessandro
: Ma c'era scritto sul copione.
Arianna
[imitando Alessandro]
: "C'era scritto sul copione", sei un rincoglionito.
Alessandro
[rispondendo a telefono]
: Sì, pronto, mi scusi, c'è stato un problema con... con... Ah, veramente? Scusi può ripetere un attimo per favore, non ho capito bene.
[mette in vivavoce in modo che anche Arianna possa ascoltare]
Voce dal telefono
: No, volevo ringraziare per la chiarezza perché ho capito subito dove volevate andare a parare.
Allora
io ho quattro faccia di merda di quelle diciamo classiche evergreen e poi ho un giovane trentenne promettente, Tatti Barletta, non so se lo conoscete... è una vera faccia demmerda, eh!
Dal film:
Boris - Il film
Scheda film e trama
Frasi del film
Allora
signori. Non ci sarà nessun discorsone stavolta, perché mi hanno già fatto perdere troppo tempo. Dirò solo tre parole: voglio qui Boris!
[alla vecchia troupe]
René Ferretti
Dal film:
Boris - Il film
Scheda film e trama
Frasi del film
[La troupe è su un set all'aperto della fiction Il giovane Ratzinger con Stanis protagonista e tutti sembrano in attesa]
Biascica
: Aoh, e
allora
?
Arianna
: Eh... un momento.
[sbuffando si avvicina ad Itala]
Itala, adesso giriamo.
[Itala in tutta risposta fa un rutto]
[Pochi attimi si vede un camion con Sergio e Alfredo all'esterno, come si può intuire dalla voce fuori campo all'interno del camion c'è René]
René
: E io non la giro! Non me ne frega un cazzo! No Lopez, non esiste, la scena è già una merda di suo e se la giriamo al rallenty diventa irricevibile.
Lopez
: Ma perché?
René
: Perché fa schifo!
Lopez
: Ma hai girato migliaia di scene brutte, René, non capisco qual è il problema.
René
: Non la giro!
Lopez
: Ti ho già detto che la rete non transige, René. A parte che la scena è bella: il giovane Ratzinger che, alla notizia della scoperta del vaccino anti-poliomielite, corre felice e lo fa al rallenty su una musica emozionante, punto e basta.
René
: Ah sì?
Lopez
: Tu devi fare quello che ti diciamo noi, devi girare le scene come te lo diciamo noi, capito? Altrimenti sei fuori e noi prendiamo un altro regista.
René
: E io me ne vado alla concorrenza.
Lopez
[ride]
: Che minchia dici? La concorrenza? Ma
allora
non hai capito un cazzo! Questo Paese non ce l'ha una concorrenza, la concorrenza siamo noi, siamo sempre noi. Guarda, chiudi gli occhi. Dai chiudili!
[René li chiude]
Dai, adesso riaprili!
[René li riapre]
Eccola la concorrenza!
[Lopez ride. Arianna apre la porta del camion dove sono i due]
Arianna
: Scusate, siamo in un ritardo mostruoso. Vi prego giriamole tutte e due: una versione al rallenty e l'altra a velocità normale e poi decidete al montaggio.
Lopez
: Bravissima Arianna! Ecco... No! Grazie perché mi aiuti a fare chiarezza: questa scena si gira solo al rallenty e basta, ecco.
René
: Ok.
[se ne va dal camion e dal set]
Dal film:
Boris - Il film
Scheda film e trama
Frasi del film
Nel 1994 ho avuto un incidente sulle piste da sci; pensa, era il mio secondo giorno di lezione, e sono andata con il maestro su una pista piuttosto difficile. Mi sentivo troppo sicura, e scendendo ho cominciato a prendere velocità. Sono caduta e mi sono rotta i legamenti del ginocchio, mi hanno messo quattro chiodi dentro e ora non posso correre, non posso andare a cavallo. C'è da dire che ero una disperata
allora
, e questo incidente mi è servito per darmi una calmata. Adoro ballare. Mi piace anche nuotare, andare in bicicletta. E poi cammino molto. Solo che non posso saltare troppo di qua e di là.
Dolores O'Riordan
Cit. da
donnamoderna.com, intervista del 2009
Frasi di Dolores O'Riordan
[Prima della finale, Wimbledon 1980]
Bergelin
: Ti comporti come un bambino. Maltratti chi ti vuole bene. Ti metterai in ridicolo se giocherai così e perderai. È questo che vuoi? Eh? Vuoi ritirarti?
Allora
inventa una scusa qualsiasi e ritirati. Di' che ti sei stirato un muscolo o di' che la verità, di' che non hai il coraggio!
Borg
: Zitto! Zitto! So che cosa vuoi fare ma non ce n'è bisogno. Ora sono qui e tutto quello che ho fatto nella vita mi ha portato fin qui.
Bergelin
: Ti resta una partita.
Borg
: Un punto alla volta.
[Rif. a una precedente battuta di Bergelin]
Bergelin
: Già.
[i due si abbracciano]
Dal film:
Borg McEnroe
Scheda film e trama
Frasi del film
McEnroe
: Ehi, stai seguendo le partite? Hai visto Borg? Ci hai fatto caso anche tu?
Gerulaitis
: Che intendi?
McEnroe
: Hai notato che è più lento? È molto più lento. Perché non è in forma.
Gerulaitis
: Un giorno capirai, fidati.
McEnroe
: Spiegamelo.
Gerulaitis
:
Allora
, ha vinto quattro volte Wimbledon, ci sei? Ha tanta pressione addosso. Pensaci, tutti vogliono battere Björn. Tutti vogliono qualcosa da Björn. Deve sentirsi l'uomo più solo del cazzo di pianeta, capisci?
[Gerluaitis prova a cambiare discorso, facendo notare a McEnroe le belle ragazze intorno a loro, poi torna a parlare di McEnroe]
[...]
Senti lo sai che starà facendo Björn adesso?
McEnroe
: Sì.
Gerulaitis
: È nel suo letto. Fa un freddo cane nella sua stanza, così il battito cardiaco scende sotto le cinquanta pulsazioni.
McEnroe
: Ah, sono voci.
Gerulaitis
: No invece, è superstizioso. È un rituale.
McEnroe
: Smettila con queste stronzate e dimmi quello che voglio sapere!
Gerulaitis
: Quest'anno non ha fatto venire i genitori, mi segui? Li lascia venire solo ogni due anni e quando vengono devono indossare gli stessi vestiti per tutto il torneo.
McEnroe
[ride]
: È una cazzata.
Gerulaitis
: È vero, giuro. Ogni anno si allena nello stesso campo, alloggia nello stesso albergo, noleggia la stessa auto e dorme nella stessa stanza. Il suo allenatore porta sempre cinquanta racchette con l'incordatura tiratissima. Ogni sera, prima della partita, si vedono in camera di Lennart per controllare ogni racchetta, le selezionano una a una, a seconda della tensione delle corde. È un cazzo di ritto religioso! Mariana, la sua fidanzata, si occupa di preparargli la borsa: stesso ordine meticoloso, sempre tutto uguale. Ti rendi conto? E quando scende in campo si siede sempre sulla sessa sedia e si porta due asciugamani. Non uno. Non tre. Due. E non calpesta mai la linea di fondo.
McEnroe
: E perché?
Gerulaitis
: Perché porta sfortuna. Dicono sia un iceberg ma in realtà è un vulcano che si tiene tutto dentro finché non esplode.
Dal film:
Borg McEnroe
Scheda film e trama
Frasi del film
Se quest'uomo avesse sorpreso la moglie in flagrante adulterio, ebbene sì signori della corte, forse
allora
egli avrebbe ucciso, ma dopo no. A freddo no. Egli... egli non poteva inseguire gli adulteri, caricarsi d'odio, prendere un treno e partire. No, signori della corte. Egli... egli giacque lì in un ovattato deliquio che gli ottundeva sensi e pensieri.
Avvocato De Marzi
Dal film:
Divorzio all'italiana
Scheda film e trama
Frasi del film
Dean
: Come si aspettava che reagissimo a questo? No, la prego, me lo dica. Il professor Steeves dice che lei l'ha presentato come tesina finale. Bene,
allora
lasci che glielo dica io. È immondo ed è assurdo.
Ginsberg
: Però lei l'ha finito.
Dal film:
Giovani ribelli Kill Your Darlings
Scheda film e trama
Frasi del film
Lucien Carr
: Inventiamoci nuove parole, nuovi ritmi. Ci occorre un nome.
Ginsberg
: Be', come l'hanno inventato "Dada"?
William Burroughs
: Tristan Tzara ha infilato un coltello in un dizionario.
Lucien Carr
: Merda
allora
è già stato fatto.
David Kammerer
: Una rivoluzione letteraria senza scrivere una parola, bel trucchetto, Lu.
William Burroughs
: Be', sto ascoltando.
Ginsberg
: Che vi pare di Yeats? La nuova visione.
Lucien Carr
: Ginsy. Reclutato.
Dal film:
Giovani ribelli Kill Your Darlings
Scheda film e trama
Frasi del film
Professor Steeves
: Il sonetto vittoriano ha l'equilibrio di tre cardini: rima, metrica, concettismo. Senza questo equilibrio, una poesia diventa fiacca. Una camicia, disfatta.
Allen Ginsberg
: Eh, Professor Steeves.
Allora
come spiega Whitman?
Prof. Steeves
: Continua, altre due frasi.
Ginsberg
: Be', lui detestava rima e metrica. Il punto era proprio disfare la camicia.
Prof. Steeves
: Come ti chiami?
Ginsberg
: Allen Ginsberg.
Prof. Steeves
: Ginsberg? Tuo padre per caso è il poeta Louis Ginsberg?
[Ginsberg annuisce]
Prof. Steeves
: Lui scrive versi in metrica e in rima, perché credi che abbia scelto questa forma?
Ginsberg
: Perché è più facile.
Prof. Steeves
: Questa università esiste grazie alla tradizione e alla forma. Vorresti che questo edificio l'avessero costruito gli ingenieri o Whitman e i suoi compagni di gioco? Non può esserci alcuna creazione, prima dell'imitazione.
Dal film:
Giovani ribelli Kill Your Darlings
Scheda film e trama
Frasi del film
Mildred Hayes
: Secondo la legge cos'è che non si può scrivere su un cartellone? Immagino che non si possano scrivere cose diffamatorie e nemmeno cazzo, fica o pisciare.
Red Welby
: O... ano.
Mildred Hayes
: Tutto a posto
allora
.
Dal film:
Tre Manifesti a Ebbing Missouri
Scheda film e trama
Frasi del film
Non avevo una lira, ma vivevo da miliardaria. Vivevo al Grand Hotel. Ero spesata dall'industriale Roberto Gancia, detto Sgancia. Si era innamorato di me ed era bello, alto, playboy. Erano tempi in cui gli uomini facevano ancora follie per le donne. Un giorno, ero nella villa sull'Appia dove avevo vissuto con Angeli, davo una colazione per gli amici, Gancia incluso, e fra argenti e cristalli, cercavo di fare charme. All'improvviso, piombò la proprietaria di casa urlando che c'erano affitti arretrati. Io credevo che l'affitto lo pagasse ancora Angeli, capisce?
Allora
, Gancia mi disse che dovevo trasferirmi al Grand Hotel. Traslocai con mia figlia Lucrezia, il cane Banana e il mio intero entourage, perché nel frattempo Gancia si era offerto di ristrutturare il mio atelier, perciò i vestiti li producevo e vendevo in hotel. Poi mi procurò un grosso contratto di Prêt-à-porter col Giappone, col quale mi sono comprata la villa che ho in Umbria.
Marina Ripa di Meana
Frasi di Marina Ripa di Meana
La Juventus è una squadra prepotentemente italiana, arrogantemente sabauda, provincialmente vincente. Tutto qui. A Cardiff come a Berlino. Ad Atene come a Monaco di Baviera: in Grecia una squadra composta da campioni del mondo si afflosciò contro l'Amburgo di Magath mentre in Germania la Juve campione in carica venne umiliata da un Borussia di reduci e di scarti. E poi tutte le altre finali, vergognosamente perse per mancanza di hybris, cioè di quel senso epico che ti fa dire che sei davvero leggendario, capace di sovvertire il volere degli dei. Altro che Coppa maledetta, la maledizione è dentro di noi: la Juve, ne ho preso coscienza la scorsa notte, non potrà mai avere quella forza epica perché è una squadra costruita dal potere e nel potere. Solo che è un potere locale. Un potere che ci fa vincere 33 scudetti; gli ultimi sei di fila e per questo si scomoda l'espressione LE6END, leggenda. Un potere che ci fa pensare superbamente di averne vinti 35 sul campo, roba che se anche fosse vero non lo direi perché tre stelle e solo due Coppe dalle Grandi orecchie in bacheca
allora
sei davvero un eroe perdente. Peggio di Ettore.
[liberoquotidiano.it, 5 giugno 2017]
Gianluigi Paragone
Frasi di Gianluigi Paragone
Era inverno.
Soffiava il vento dalla steppa
E aveva freddo il Bambino nella grotta
Sul pendio della collina.
Lo scaldava l'alito del bue.
Gli animali domestici
stavano nell'antro,
Sulla mangiatoia aleggiava un tiepido vapore.
Scossisi dalle pelli la paglia del giaciglio
E i grani di miglio,
I pastori assonnati
Guardavano alla lontananza di mezzanotte.
Lontano c'era un campo innevato e un cimitero,
Staccionate, pietre tombali,
Stanghe di carri nella neve,
E il cielo sul cimitero pieno di stelle.
Ma vicino, ignota fino
allora
,
Più timida di un lumino
Alla finestrina di un capanno
Baluginava la stella sulla via di Betlemme.
Ardeva come un pagliaio, in disparte
Da cielo e da Dio,
Come il riverbero di un incendio,
Come masseria in fiamme e fuoco in un granaio.
Si alzava come un covone ardente
Di paglia e di fieno
In mezzo all'universo intero,
Allarmato da questa nuova stella.
La sovrastava un bagliore sempre più acceso
E qualcosa significava,
E i tre scrutatori di stelle
Accorrevano al richiamo di fuochi mai visti.
Li seguivano i doni sui cammelli.
E gli asinelli bardati, uno più piccolo
Dell'altro, scendevano la montagna a piccoli passi.
E, come strana visione di tempi futuri,
si alzò in lontananza tutto ciò che avvenne poi.
Tutti i pensieri dei secoli, tutti i sogni, tutti i mondi,
Tutto l'avvenire di gallerie e musei,
Tutte le burle delle fate, tutte le opere dei maghi,
Tutti gli alberi di Natale del mondo, tutti i sogni dei bambini.
Tutto il tremolio delle candele accese, tutti i festoni,
Tutto lo sfarzo del luccichio colorato...
... Sempre più cattivo e furioso soffiava il vento dalla steppa...
Parte dello stagno era nascosta dalle cime degli ontani,
Ma l'altra si vedeva benissimo anche da qui.
Attraverso i nidi dei corvi e gli apici degli alberi.
I pastori riuscivano a distinguere bene
Come sull'argine andavano gli asini e i cammelli.
Andiamo con tutti, inchiniamoci al miracolo
Dissero allacciandosi le pelli.
Avevano caldo per la camminata nella neve.
Orme di piedi scalzi portavano alla capanna
Sulla radura chiara come fogli di mica.
A quelle orme, come a fiamma di moccolo,
Ringhiavano i cani sotto la luce della stella.
La notte di gelo pareva di fiaba,
E qualcuno dai monti nevosi di tormenta
Continuava a unirsi non visto a loro.
I cani si trascinavano guardandosi in giro inquieti,
E si stringevano al pastore e attendevano sventure.
Proprio per quella strada, proprio per quel luogo
passò qualche angelo nel folto della folla.
L'incorporeità li rendeva invisibili,
Ma il passo lasciava l'impronta del piede.
La gente in frotta s'affollava alla rupe.
Albeggiava. Si profilavano i tronchi dei cedri.
E voi chi siete? chiese Maria.
Siamo stirpe di pastori e inviati dal cielo.
Siamo venuti a dar lode a entrambi voialtri.
Non si può tutti insieme. Aspettate all'ingresso.
Grigia come cenere la foschia del mattino,
Battevano i piedi mulattieri e pecorai,
Chi era a piedi litigava con chi era a cavallo,
Presso il tronco cavo dell'abbeveratoio,
Mugghiavano i cammelli, scalpicciavano gli asini.
Albeggiava. L'alba spazzava dalla volta celeste
le ultime stelle, come granelli di cenere.
E di tutta l'innumerevole folla solo i Magi
Maria fece entrare nella fenditura della roccia.
Lui dormiva, tutto raggiante, nella mangiatoia di quercia,
come raggio di luna nelle profondità di un albero cavo.
Invece che pellicce di pecora
aveva labbra di asino e nari di bue.
Rimasero nell'ombra, in quel buio di stalla,
Sussurravano, trovando a stento le parole.
D'un tratto qualcuno nell'oscurità con la mano scostò
dalla mangiatoia un Mago verso sinistra,
E quello si voltò: dalla soglia alla Vergine
come un ospite guardava la Stella di Natale.
Boris Pasternak
Cit. da
La stella di Natale
Frasi di Boris Pasternak
Forse quando avrò dieci film alle spalle,
allora
avrò qualcosa che vale la pena raccontare.
Terrence Malick
Frasi di Terrence Malick
Hilly
: Aibileen, l'argenteria che ho dato a Elizabeth la settimana scorsa...
Aibileen
: Non l'ho lucidata bene? È stata l'umidità, quel giorno ce n'era tanta.
Hilly
: Quando l'hai restituita, mancavano tre posate dall'apposita custodia di feltro: una forchetta e due cucchiai.
Aibileen
: Vado... Vado a guardare in cucina, forse sono rimaste qua...
Hilly
: Sai bene quanto me che le posate non sono in cucina.
Aibileen
: Ha guardato nel letto di Mae Mobley? Da quando è nato il piccolino mette le cose nel suo letto...
Hilly
: Ah, la senti, Elizabeth!? Cerca di dare la colpa a una bambina!
Aibileen
: Io non le ho.
Elizabeth
: Dice che non le ha lei.
Hilly
:
Allora
mi sento in dovere di informarti che sei licenziata, Aibileen. E che chiamerò la polizia.
[...]
Aibileen
: Non ho rubato le posate.
Hilly
: Forse non posso mandarti in galera per quello che hai scritto, ma ti ci posso mandare perché sei una ladra!
Aibileen
: Io so una cosa di lei, non lo dimentichi! E dice Yule Mae che c'è tanto tempo in prigione per scrivere, sufficiente per dire la verità su di lei! Senza pagare la carta!
Hilly
: Nessuno crederà a quello che scriverai!
Aibileen
: Non lo so, mi hanno detto che sono piuttosto brava e ho già venduto anche parecchi libri!
Hilly
: Chiama la polizia, Elizabeth!
Aibileen
: Lei inganna e ricatta per ottenere quello che vuole!
Elizabeth
: Aibileen, smettila!
Aibileen
: Lei è una persona malvagia! Non è stanca, Miss Hilly? Non è stanca?
Dal film:
The Help
Scheda film e trama
Frasi del film
[Flashback]
Constantine
: Perché ti sei nascosta qui, piccola?
Skeeter
: Per non dire alla mamma che nessuno mi ha invitata al ballo...
Constantine
: E
allora
? Certe cose uno le può anche non raccontare, giusto?
Skeeter
: I ragazzi mi trovano brutta. La mamma è arrivata terzultima al concorso Miss Carolina del Sud.
Constantine
: Tu la devi smettere di piangerti addosso, piccola, questo sì che è brutto. Il Brutto è una cosa che ti viene da dentro. È cattivo e fa male, come quei ragazzi. Ma tu non sei come loro, vero?
[Skeeter fa di no con la testa]
Non penso proprio, tesoro. Ogni giorno... Ogni giorno che non sei sottoterra, quando ti alzi la mattina, devi prendere delle decisioni. Ti devi sempre fare questa domanda: "Ci voglio proprio credere a quelle brutte cose che mi dicono quegli stupidi, oggi?" Mi ascolti? "Ci voglio proprio credere a quelle brutte cose che mi dicono quegli stupidi, oggi?" Hai capito? Per quanto riguarda la tua mamma, non se l'è scelta la sua vita, le è capitata. Ma tu... Tu farai qualcosa di bellissimo con la tua. Aspetta e vedrai.
Dal film:
The Help
Scheda film e trama
Frasi del film
Charlotte
: Eugenia, resterai zitella! Muori se vedi un ragazzo? Sii un po' intraprendente!
[...]
Skeeter
: Ho trovato un lavoro oggi.
Charlotte
: Dove?
Skeeter
: Scriverò per il Jackson Journal.
Charlotte
: Perfetto!
Allora
scrivi il mio necrologio! "Charlotte Phelan, deceduta. Sua figlia ancora nubile"!
Skeeter
: Mamma, sarebbe così terribile se non trovassi mai marito?
Charlotte
: Skeeter! Skeeter! Skeeter! Voglio farti una domanda.
[la fa sedere]
Ho letto giorno fa che ci sono delle ragazze che hanno... degli squilibri e iniziano ad avere... dei pensieri innaturali. Tu senti... tu trovi... ti attirano gli uomini, ne sei attratta? O hai dei pensieri innaturali nei riguardi delle ragazze o delle donne?
Skeeter
[con gli occhi al cielo]
: Oh, mio Dio!
Charlotte
: Perché l'articolo diceva che c'è una cura: un infuso speciale di radici!
[...]
[più tardi, a cena]
Skeeter
:
[...]
ho un'allergia alle mandorle.
Pascagoula
: Scusi Miss Eugenia, le porto un'altra cosa.
Skeeter
[scherzosa]
: Dall'ultima volta che le ho mangiate ho chiuso con gli uomini...
Rebecca
: Oh mio Dio!
Skeeter
: Oh, no, Rebecca, sta' tranquilla. non ti preoccupare. Come rimedio c'è un infuso di radici!
Dal film:
The Help
Scheda film e trama
Frasi del film
Alan Turing
: Ora, Detective, è arrivato il momento del giudizio. Dica pure, che cosa sono? Sono forse una macchina, sono una persona, sono forse un eroe di guerra o sono un criminale?
Detective Nock
: Non posso giudicarla.
Alan Turing
: Bene,
allora
lei non mi è di nessun aiuto.
Dal film:
Imitation Game
Scheda film e trama
Frasi del film
Alan Turing
: Ti devo dire una cosa. Io sono... sono omosessuale.
Joan Clarke
: D'accordo.
Alan Turing
: M-maschi Joan, non femmine.
Joan Clarke
: E
allora
?
Alan Turing
: Ma ti ho detto perché...
Joan Clarke
: E
allora
? Avevo dei sospetti da sempre, ma noi non siamo come le altre persone. Noi ci amiamo a modo nostro e possiamo vivere la vita che vogliamo. Tu non sarai il marito perfetto, ma io non ho la minima intenzione di essere la moglie perfetta. Non voglio prepararti l'agnello mentre... mentre tu sei al lavoro. Lavorerò. Tu lavorerai e ognuno avrà la compagnia dell'altro. La compagnia e la mente. Sarà meglio di tanti altri matrimoni perché... perché io ci tengo a te e tu tieni a me. E ci capiamo come nessuno ha mai capito noi.
[coming out]
Dal film:
Imitation Game
Scheda film e trama
Frasi del film
John Cairncross
:
Allora
, stiamo andando a pranzo.
[Alan è concentrato sul suo lavoro]
Alan?
Alan Turing
: Sì?
John Cairncross
: Alan, h-ho detto che stiamo andando a pranzo. Alan?
Alan Turing
: Sì?
John Cairncross
: Alan, mi senti?
Alan Turing
: Sì.
John Cairncross
: Ho detto che stiamo andando a pr... La cosa inizia a diventare ripetitiva. Ti ho chiesto se vuoi venire a pranzo con noi.
Alan Turing
: Ehm, no. Hai detto che state andando a pranzo.
John Cairncross
: Ti ho forse offeso in qualche modo?
Alan Turing
: Perché pensi questo?
John Cairncross
: Ti va di venire a pranzo con noi?
Alan Turing
: A che ore c'è il pranzo?
Hugh Alexander
: Oh, Cristo, Alan! È solo un misero sandwich!
Alan Turing
: Che cosa?
Hugh Alexander
: Il pranzo!
Alan Turing
: Non mi piacciono i sandwich.
John Cairncross
: Come non detto.
Hugh Alexander
: Lo sai, per non perdere a questo gioco da geni irascibili bisogna essere dei veri geni, Alan. Eppure siamo noi che facciamo progressi qui.
Alan Turing
: Davvero?
Hugh Alexander
: Sì, davvero. Noi abbiamo decifrato più di un messaggio analizzando la frequenza della distribuzione delle lettere.
Alan Turing
: Anche un orologio fermo segna l'ora esatta due volte al giorno. È fortuna, nient'altro. Io sto progettando una macchina che ci permetterà di decifrare ogni messaggio, ogni giorno all'istante.
Peter Hilton
: Chi ha fame? Andiamo.
[tutti si avviano verso l'uscita tranne Alan, ancora alla sua scrivania]
Alan Turing
: Io ho fame!
John Cairncross
: Cosa?
Alan Turing
: Peter ha chiesto chi ha fame. Mi portereste una zuppa?
Dal film:
Imitation Game
Scheda film e trama
Frasi del film
Comandante Alastair Denniston
[leggendo il curriculum di Alan Turing]
: King's College, Cambridge. Qui dice che era un vero prodigio in matematica.
Alan Turing
: Non sono certo di poterlo valutare, signor...
Comandante Alastair Denniston
: Quanti anni ha signor Turing?
Alan Turing
: Ventisette.
Comandante Alastair Denniston
: E quanti anni aveva quando è diventato ricercatore a Cambridge?
Alan Turing
: Ventiquattro.
Comandante Alastair Denniston
: E quanti anni aveva quando ha pubblicato questo studio dal titolo che riesco a malapena a capire?
Alan Turing
: A... a... ventitre.
Comandante Alastair Denniston
: E lei non crede che questo al qualifichi di fatto come prodigio?
Alan Turing
: Ecco, Newton scoprì il terorema binomiale a ventidue anni, Einstein scrisse quattro studi che hanno cambiato il mondo prima dei ventisei. Per come la vedo rientro... appena nella media.
Comandante Alastair Denniston
: Mio Dio, ma lei fa sul serio.
Alan Turing
: Preferirebbe uno scherzo?
Comandante Alastair Denniston
: Non credo lei sappia cosa sia.
Alan Turing
: Ma non è un requisito necessario per un impiego qui... signor?
Comandante Alastair Denniston
: Comandante Denniston, Marina Reale. Bene, signor Turing.
Allora
, perché vuole lavorare per il governo di sua maestà?
Alan Turing
: Oh, io non lo voglio.
Comandante Alastair Denniston
: Non sarà per caso un pacifista?
Alan Turing
: Sono... agnostico riguardo alla violenza.
Comandante Alastair Denniston
: Però si rende conto che a seicento miglia da Londra c'è un malefico essere chiamato Hitler che vuole soffocare l'Europa nella tirannia.
Alan Turing
: Mi scusi, ma la politica non è il mio settore di competenza.
Comandante Alastair Denniston
: Davvero? Lei ha stabilito il record per il più breve colloquio di lavoro nella storia dell'esercito britannico.
Alan Turing
: Mia madre dice che a volte sono scostante perché sono uno dei migliori matematici del mondo.
Comandante Alastair Denniston
: Del mondo?
Alan Turing
: Oh, sì.
Comandante Alastair Denniston
: Lei sa quante persone ho respinto per questo programma?
Alan Turing
: No.
Comandante Alastair Denniston
: Certo, dal momento che il nostro è un programma top secret. Ma le dirò, solo perché siamo amici, che solo appena una settimana fa ho respinto uno dei migliori linguisti della nostra grande nazione, che conosce il tedesco meglio di Bertolt Brecht.
Alan Turing
: Io non parlo il tedesco.
Comandante Alastair Denniston
: Cosa?
Alan Turing
: Il tedesco io non lo parlo.
Comandante Alastair Denniston
: E come pensa di poter decifrare le comunicazioni tedesche se lei, oddio, il tedesco non lo parla?
Alan Turing
: Sono molto bravo nel risolvere cruciverba.
Comandante Alastair Denniston
[urlando alla segretaria]
: Margaret!
Dal film:
Imitation Game
Scheda film e trama
Frasi del film
Ma
allora
non sei buono... Perché permetti tanto male?
Jack O'Brien
Dal film:
The Tree of Life
Scheda film e trama
Frasi del film
Anita
: Il Messico è una delle pattumiere degli Stati Uniti. Tutti i loro rifiuti, le cose che non gli servono più, vengono a finire qui.
Allora
... quando anche i messicani non li vogliono più, io li riprendo e li rivendo agli americani.
Alex
: E loro non se ne accorgono, questa è la cosa bella. Hai capito? Questi li hanno comprati anni fa, li ricomprano al prezzo triplo, e sono contenti!
Dal film:
Puerto Escondido
Scheda film e trama
Frasi del film
Mario Tozzi
:
[Parlando in spagnolo maccheronico]
Buenas dias. Disculpame segnor ma io non soi abituado.. cioè... el monte de piedad non è che io lo frequento... tanto.
[Il proprietario sta esaminando un diamante e non gli da retta]
. Buenas dias,
[Esaminando anche lui il diamante]
no es el mio ramo, eh? Io soi vice direttor de una bancan in Italia, una filial mui importante.. ma me par.. me paresse... boh!
[Mostrando il suo rolex]
Esto es un rolex, es un assegno sircular in todo el mundo...
Negoziante
: Seicientos mil.
Mario Tozzi
: Seicientos mil pesos... trecentomila lire? Segnor, tu es simpatico, tu tiene el sienso dell'umorismo, me gusta come... me gusta, e proprio perché me gusta esto es un Rolex..
Negoziante
: Seicientos mil.
Mario Tozzi
: Oh, intiendo: tu chiere negosiar, tu ama la negosiasion come el cammello, el tappeto, io dono a te...
allora
io dico dos milion de.. tres milion de pesos e dopo troviamo un punto de contatto...
Negoziante
: Seicientos mil.
Mario Tozzi
: Segnor, parlamose chiaro: io soi achì perché una banca, se se puede chiamar banca m'ha rubato la targhetta. Ora io no soi avvezzo, io no soi abituado a trattar. No es il mio mestier, io soi vice direttor di un'altra banca, una vera banca. Dos milion de pesos! Né pesos de più, né pesos de meno! Prendere o lasciare!
Dal film:
Puerto Escondido
Scheda film e trama
Frasi del film
[...]
incontrò dei pescatori che stavano ancora tirando dal fondo del mare la rete piena di pesci, e disse loro quanto sarebbe stato il loro pescato, determinando
il numero dei pesci. E poiché i pescatori si dichiaravano disposti ad agire secondo il suo invito, nel caso che si fosse verificato quel che diceva,
allora
Pitagora li invitò a rilasciare i pesci ancora vivi, dopo averne controllato con precisione il numero. E, cosa più sorprendente, per tutto il tempo della conta dei pesci, nessuno di questi morì di asfissia, pur essendo rimasti fuori dell'acqua, almeno finché Pitagora rimase lì.
Giamblico
Cit. da
Vita di Pitagora
Frasi di Giamblico
Warren, a te sembra giusto che questi giovanotti si prendano i nostri posti di lavoro? A me sembra una vera e propria cospirazione!
[ride]
Io il nostro Warren lo conosco forse da più anni di quanti molti di voi ne hanno vissuti. Warren e io veniamo da lontano, da molto lontano, dall'epoca pionieristica della Woodmen, ma questa è storia antica. E comunque io so bene cosa significa andare in pensione... e quello che voglio dire a te, ad alta voce, Warren, in modo che queste grandi genti sentano è che tutti questi bei regali laggiù non significano proprio un bel niente e neanche questa cena significa un cavolo di niente... né la previdenza sociale e la pensione significano un cavolo di niente, nessuna di queste vuote cerimonie significa un bel cavolo di niente! Quello che conta, quello che conta veramente, Warren, è la consapevolezza di aver dedicato la tua vita a qualcosa di importante, di essere stato produttivo, di aver lavorato per un'ottima compagnia, anzi... per una delle migliori compagnie di assicurazioni del nostro Paese, di aver creato una bella famiglia, di aver messo su una bella casa, di essere rispettato dalla tua comunità, di esserti creato amicizie meravigliose e durature. Se alla fine della sua carriera un uomo può guardarsi indietro e dire "io ho fatto bene il mio lavoro",
allora
può ritirarsi gloriosamente e godersi una ricchezza che va ben oltre quella monetaria. Perciò, voi giovani qui presenti, guardate e ammirate un vostro collega molto ricco!
[alla festa per il pensionamento di Warren]
Ray Nichols
Dal film:
A proposito di Schmidt
Scheda film e trama
Frasi del film
[Sulla pièce "Tre donne in cerca di guai"]
Siamo un trio fantastico. A questo spettacolo, ci lavoro da un sacco di tempo. È un progetto che ho cercato di realizzare otto anni fa, ma
allora
non ci sono riuscita. Avevo comprato i diritti e li avevo portati in Italia, ma i produttori mi avevano detto che il tema non era attuale e che in l'Italia non avrebbe funzionato. Poi ho ripreso i diritti nel 2014; prima ci ho lavorato da sola, poi anche con il regista ‐ anche a lui piaceva questo testo. Abbiamo chiamato la produzione e poi abbiamo cominciato a pensare alle attrici. Inizialmente, oltre a me, dovevano esserci Catharine Spaak e Marisa Laurito ‐ infatti in alcune locandine sono rimasti questi nomi. La presenza della Spaak era definitiva, anche se alla fine ci ha mollati; mentre la Laurito aveva dato l'ok per mettere il suo nome, ma con riserva. Catharine Spaak è stata sostituita da Barbara Bouchet; conosco Barbara da più di trent'anni, all'inizio avevamo pensato a lei, ma avevamo saputo che stava facendo un'altra cosa in teatro. Poi un giorno, ho deciso comunque di chiamarla, e lei ha accettato. Per quanto riguarda Marisa, sapevamo già dall'inizio che la sua presenza era incerta. Lei è stata molto corretta e mi ha chiamato dicendomi che, a causa di altri impegni, purtroppo, doveva rinunciare allo spettacolo. Così Tania Corsaro, la produttrice, mi ha detto: Che ne dici di Iva Zanicchi come sostituta della Laurito?, mi è sembrata un'idea geniale; poi Iva ha accettato e tutto è partito.
Corinne Cléry
Frasi di Corinne Cléry
Non ho mai subito il fascino dei grandi nomi, neanche da ragazzina. Se però poi, questi grandi attori, oltre ad essere bravi, sono anche per bene e si dimostrano colleghi meravigliosi,
allora
sì, ti rimangono nel cuore.
Corinne Cléry
Frasi di Corinne Cléry
Quando si lvora assieme per mesi si diventa una famiglia e
allora
tutto è meno pesante, perché questo è un mestiere molto faticoso: anche se uno sta male deve andare in scena
[a teatro]
, come è capitato molte volte anche a me, quindi, il fatto di riuscire ad avere dei buoni rapporti con i colleghi aiuta molto.
Corinne Cléry
Frasi di Corinne Cléry
Se Voi, probabilmente avete letto le opere di Giordano Bruno, ebbene ne La cena delle ceneri, fa uno strano ragionamento. Dice: supponiamo di avere una palla, come la terra. La terra viene illuminata dal sole, ma soltanto una parte della terra viene illuminata dal sole. Man mano che ci si allontana, il sole è più lontano dalla terra, una parte sempre maggiore della sfera viene illuminata. Ora, domanda: quant'è la parte della sfera che al massimo può venire illuminata? Se il sole fosse all'infinito,
allora
illuminerebbe esattamente metà della sfera. Ora Giordano Bruno si chiede: ma poverina l'altra metà della sfera che cosa fa? Rimane in ombra?
Allora
l'idea di Giordano Bruno è: quando arriviamo all'infinito, facciamo un passo in più, incominciamo ad andare oltre questo primo infinito e il sole comincerà a illuminare la parte di dietro della sfera. Quando s'arriva all'infinito per la seconda volta tutta la sfera è illuminata. Non c'è bisogno di dire che questa è, ovviamente, è un'idea semplicemente metaforica, non ha nessun senso. Però è la prima volta nella storia in cui qualcuno pensa che ci sia effettivamente la possibilità di avere due o più infiniti. I matematici oggi sono arrivati ad averne addirittura infiniti.
[dalla trasmissione RAI Il Grillo, 2 aprile 2001; citato in Storia dell'infinito, emsf.rai.it]
Piergiorgio Odifreddi
Frasi di Piergiorgio Odifreddi
[Albert Einstein]
Dopo aver ricordato che fin da bambino «la vanità delle speranze e degli sforzi che travolgono incessantemente la maggior parte degli uomini in una corsa affannosa attraverso la vita» l'aveva colpito profondamente, egli ricorda che dapprima divenne religiosissimo, ma cessò improvvisamente di esserlo all'età di dodici anni, perché leggendo libri di divulgazione scientifica si era «ben presto convinto che le storie che raccontava la Bibbia non potevano essere vere». Questa esperienza gli fece capire come «i giovani fossero coscientemente ingannati dallo Stato con insegnamenti bugiardi, e fu un'impressione sconvolgente», da cui il precoce pensatore trasse un atteggiamento di sospetto verso ogni genere di autorità, e di scetticismo verso le convenzioni sociali, che non l'avrebbe più abbandonato. Da
allora
egli trovò la liberazione nel «possesso intellettuale del mondo che esiste indipendentemente da noi, esseri umani, e che ci sta di fronte come un grande, eterno enigma, accessibile solo parzialmente alla nostra osservazione e al nostro pensiero». Naturalmente, conclude Einstein, «la strada verso questo paradiso non era così comoda e allettante come quella del paradiso religioso, ma si è dimostrata una strada sicura, e non ho mai più rimpianto di averla scelta».
[dalla relazione al Festival della Mente, Sarzana, Dio secondo Einstein, la Repubblica, 31 agosto 2007]
Piergiorgio Odifreddi
Frasi di Piergiorgio Odifreddi
Quando tu eri un girino e io un pesce, ai tempi del Paleozoico, il mio cuore traboccava di allegra vitalità perché ti amavo già da
allora
.
Piergiorgio Odifreddi
Cit. da
In principio era Darwin
Frasi di Piergiorgio Odifreddi
Poiché non potevo fermarmi per la Morte
|
Lei gentilmente si fermò per me
|
La Carrozza non portava che Noi Due
|
E l'Immortalità
|
|
Procedemmo lentamente - non aveva fretta
|
Ed io avevo messo via
|
Il mio lavoro e il mio tempo libero anche,
|
Per la Sua Cortesia
|
|
Oltrepassammo la Scuola, dove i Bambini si battevano
|
Nell'Intervallo - in Cerchio
|
Oltrepassammo Campi di Grano che ci Fissava
|
Oltrepassammo il Sole Calante
|
|
O piuttosto - Lui oltrepassò Noi
|
La Rugiada si posò rabbrividente e Gelida
|
Perché solo di Garza, la mia Veste
|
La mia Stola - solo Tulle
|
|
Sostammo davanti a una Casa che sembrava
|
Un Rigonfiamento del Terreno
|
Il Tetto era a malapena visibile
|
Il Cornicione - nel Terreno
|
|
Da
allora
- sono Secoli - eppure
|
Li avverto più brevi del Giorno
|
In cui da subito intuii che le Teste dei Cavalli
|
Andavano verso l'Eternità
|
|
[Because I could not stop for Death
|
He kindly stopped for me
|
The Carriage held but just Ourselves
|
And Immortality.
|
|
We slowly drove - He knew no haste
|
And I had put away
|
My labor and my leisure too,
|
For His Civility
|
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We passed the School, where Children strove
|
At Recess - in the Ring
|
We passed the Fields of Gazing Grain
|
We passed the Setting Sun
|
|
Or rather - He passed Us
|
The Dews drew quivering and Chill
|
For only Gossamer, my Gown
|
My Tippet - only Tulle
|
|
We paused before a House that seemed
|
A Swelling of the Ground
|
The Roof was scarcely visible
|
The Cornice - in the Ground
|
|
Since then - 'tis Centuries - and yet
|
Feels shorter than the Day
|
I first surmised the Horses' Heads
|
Were toward Eternity]
Emily Dickinson
Titolo della poesia:
Poiché non potevo fermarmi per la Morte
Frasi di Emily Dickinson
C'era una volta un bozzolo. Un giorno, in questo bozzolo apparve un piccolo buco. Un uomo che passava di lì per caso, si mise a guardare la farfalla che si sforzava di uscire da quel piccolo buco. Passò molto tempo, varie ore. Sembrava proprio che la farfalla si fosse arresa ed il buco fosse sempre della stessa dimensione. Sembrava che la farfalla ormai avesse fatto tutto quello che poteva, e che non avesse più la possibilità di fare nient'altro.
Allora
l'uomo decise di aiutare la farfalla. Prese un piccolo coltellino e delicatamente aprì il bozzolo. La farfalla uscì immediatamente. Però il suo corpo era piccolo e rattrappito. Le sue ali erano poco sviluppate e si muovevano a stento.
L'uomo continuò ad osservare perché sperava che, da un momento all'altro, le ali della farfalla si aprissero, capaci di sostenere il corpo, e che finalmente la creatura cominciasse a volare. Non successe nulla.
La farfalla passò il resto della sua esistenza trascinandosi sul terreno con un corpo rattrappito e con le ali poco sviluppate. Non imparò mai a volare.
Ciò che quell'uomo, con il suo gesto di gentilezza e con l'intenzione di aiutare, al momento non vide, è che passare per lo stretto buco del bozzolo era lo sforzo necessario affinché la farfalla potesse trasmettere il fluido del suo corpo alle sue ali. Era una condizione necessaria per lei per imparare a volare. Era la forma con cui la Natura la faceva crescere e sviluppare.
Allora
l'uomo capì che la farfalla diede a lui una lezione di vita.
A volte, lo sforzo é esattamente ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra vita. La nostra esistenza, senza gli ostacoli, sarebbe limitata. Non potremmo essere così forti come siamo. Non potremmo mai volare.
Da:
La lezione della farfalla
Salt
: Signori, Mr. Motaba in formato gigante.
Casey Schuler
: Dio come lo odio!
Sam Daniels
: Andiamo Casey, apprezza la sua semplicità: è un miliardesimo di noi e ci sta battendo.
Casey Schuler
: Che vuoi che faccia, che lo inviti a cena?
Sam Daniels
: No.
Casey Schuler
: Cosa
allora
?
Sam Daniels
: Distruggilo.
Dal film:
Virus letale
Scheda film e trama
Frasi del film
Se credete che io menta sganciate la bomba, se mi credete pazzo
allora
sganciate la bomba! Ma non sganciate quella bomba solo perché ve l'hanno ordinato!
Sam Daniels
Dal film:
Virus letale
Scheda film e trama
Frasi del film
La guerra è qualcosa che l'uomo possiede ed incoraggia, e se l'intera umanità rinunciasse ad essa,
allora
non esisterebbe più.
[War is something of man's own fostering, and if all mankind renounces it, then it is no longer there.]
Alan Alexander Milne
Frasi di Alan Alexander Milne
Ho visto questa forza bruta solo una volta.
Allora
non ebbi paura. Ne ho adesso.
Luke Skywalker
Dal film:
Gli ultimi Jedi
Scheda film e trama
Frasi del film
William Somerset
: Questa storia non può avere un lieto fine, non è possibile.
David Mills
: Se lo arrestassimo sarebbe già un lieto fine.
William Somerset
: Se prendessimo John Doe, e uscisse fuori che è il Diavolo, o meglio ancora Satana in persona, questo appagherebbe le nostre aspettative ma... non è il Diavolo. E' un essere umano.
David Mills
: Umano? Tu fai della filosofia, mi dici queste cose, queste... guarda che se lo fai per prepararmi ad affrontare una sconfitta, grazie ma...
William Somerset
: Ma tu vuoi diventare un eroe... vuoi diventare un campione... guarda che la gente non vuole campioni, vuole mangiare cheeseburger, giocare al lotto e guardare la televisione.
David Mills
: Ehi, come ci sei diventato così? Vorrei saperlo.
William Somerset
: Non ci si diventa da un giorno all'altro...
David Mills
: Vai avanti.
William Somerset
: È che non riesco a continuare a vivere in mezzo a gente che abbraccia e coltiva l'apatia come se questa fosse una.. una virtù.
David Mills
: Non sei diverso, non sei migliore.
William Somerset
: Non credo di essere né meglio né peggio, per niente. Anzi, io lo capisco, lo capisco totalmente. L'apatia è una soluzione, insomma è più facile stordirsi con qualche droga piuttosto che dover affrontare la vita; è più facile rubare quello che si vuole piuttosto che guadagnarselo. È più facile picchiare un figlio che educarlo. Diamine! L'amore costa, costa impegno, lavoro..
David Mills
: Si parla di gente che è mentalmente disturbata qui, si parla di gente che è mentalmente fuori di testa qui...
William Somerset
: No, no qui purtroppo si parla della nostra vita quotidiana... poi tu guarda che non te lo puoi permettere di essere così ingenuo!
David Mills
: Vaffanculo, dài! Sai? Dovresti sentirti quando parli, davvero. Tu... tu dici: "Il problema principale è che la gente se ne frega... "
William Somerset
:
[Annuisce]
David Mills
: "... E
allora
io, me ne frego della gente!". Capisci che non ha senso? Lo capisci?
William Somerset
: Ah... Tu non te ne freghi?
David Mills
: Giusta domanda! Io mai!
William Somerset
:
Allora
tu cambierai il mondo.
David Mills
: Non scherzare. Il punto è che, è che... io non credo che tu molli perché sei convinto delle cose che dici. No, no... Credo che tu te ne voglia convincere, perché molli. Tu vuoi che ti dia ragione, tu vuoi sentirmi dire: "Sì, sì... sì! Quant'è vero! Qui è tutto un casino, questo è un mondo di merda, dovremmo tutti andare a vivere in una foresta sugli alberi." E invece no! Io questo non te lo dico. Io non ti do ragione. Non sono d'accordo. Neanche volendolo!
Dal film:
Seven
Scheda film e trama
Frasi del film
William Somerset
: Sono ormai anni che l'FBI registra le uscite dei libri dalle biblioteche.
David Mills
: E multa i ritardatari?
William Somerset
: No, controlla che letture si fanno.
Allora
...
David Mills
: Cosa?
William Somerset
: I libri sono bollati. Libri sul nucleare per esempio. O Mein Kampf. Quindi se tu richiedi un libro bollato, la tua scheda bibliotecaria finisce all' FBI nei computer del governo.
David Mills
: Frena frena frena. Sicuro che è legale?
William Somerset
: Ah, legale, illegale...che termini obsoleti!
Dal film:
Seven
Scheda film e trama
Frasi del film
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14
15
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17
18
19
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